(all. 1 - art. 1)
                                                             ALLEGATO
     REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI PER LA PROGETTAZIONE,
     LA COSTRUZIONE E L'ESERCIZIO DI IMPIANTI TERMICI ALIMENTATI
                       DA COMBUSTIBILI GASSOSI
                              TITOLO I
                             GENERALITA'
1.1 TERMINI, DEFINIZIONI E TOLLERANZE DIMENSIONALI
    Ai  fini  delle  presenti disposizioni si applicano i termini, le
definizioni e le tolleranze dimensionali approvati  con  il  d.m.  30
novembre 1983. Inoltre, si definisce:
a)  apparecchio  di  tipo  A:  apparecchio  previsto  per  non essere
collegato  ad  un  condotto  o  ad  uno  speciale   dispositivo   per
l'evacuazione  dei  prodotti della combustione all'esterno del locale
di installazione;
b) apparecchio di tipo B: apparecchio previsto per  essere  collegato
ad  un condotto o ad un dispositivo di evacuazione dei prodotti della
combustione  verso  l'esterno.   L'aria   comburente   e'   prelevata
direttamente dall'ambiente dove l'apparecchio e' collocato;
c)  apparecchio  di tipo C: apparecchio con circuito di combustione a
tenuta, che consente l'alimentazione di aria comburente al bruciatore
con  prelievo  diretto  dall'esterno  e  contemporaneamente  assicura
l'evacuazione diretta all'esterno di prodotti della combustione;
d)  condotte aerotermiche: condotte per il trasporto di aria trattata
e/o per la ripresa dell'aria degli  ambienti  serviti  e/o  dell'aria
esterna da un generatore d'aria calda;
e)  condotte  del  gas: insieme di tubi, curve, raccordi ed accessori
uniti fra loro per la distribuzione  del  gas.  Le  condotte  oggetto
della  presente  regola  tecnica  sono comprese in una delle seguenti
specie definite nel d.m. 24.11.1984:
- 6a specie: condotte per pressioni massime di esercizio maggiori  di
0,04 fino a 0,5 bar,
-  7a specie: condotte per pressioni massime di esercizio fino a 0,04
bar;
f) gas combustibile: ogni combustibile che e' allo stato gassoso alla
temperatura di 15(gradi) C e alla pressione assoluta  di  1013  mbar,
come definito nella norma EN 437;
g)  generatore di aria calda a scambio diretto: apparecchio destinato
al riscaldamento dell'aria mediante produzione di calore in una  cam-
era  di  combustione  con  scambio  termico  attraverso  pareti dello
scambiatore, senza fluido intermediario, in cui il  flusso  dell'aria
e' mantenuto da uno o piu' ventilatori;
h)  impianto  interno: complesso delle condotte compreso tra il punto
di consegna del gas e gli apparecchi utilizzatori (questi esclusi);
i)  impianto  termico:   complesso   dell'impianto   interno,   degli
apparecchi  e  degli eventuali accessori destinato alla produzione di
calore;
l) modulo a tubo radiante: apparecchio destinato al riscaldamento  di
ambienti  mediante emanazione di calore per irraggiamento, costituito
da una unita' monoblocco composta dal tubo o dal  circuito  radiante,
dall'eventuale    riflettore   e   relative   staffe   di   supporto,
dall'eventuale scambiatore,  dal  bruciatore,  dal  ventilatore,  dai
dispositivi di sicurezza, dal pannello di programmazione e controllo,
dal programmatore e dagli accessori relativi;
m)  locale  esterno:  locale  ubicato  su  spazio  scoperto, anche in
adiacenza all'edificio servito, purche'  strutturalmente  separato  e
privo  di pareti comuni. Sono considerati locali esterni anche quelli
ubicati sulla copertura piana dell'edificio servito, purche' privi di
pareti comuni;
n) locale fuori terra: locale il cui piano di calpestio  e'  a  quota
non inferiore a quella del piano di riferimento (vedi tavola n. 1);
o)  locale  interrato:  locale  in  cui  l'intradosso  del  solaio di
copertura e' a quota inferiore a + 0,6 m al di  sopra  del  piano  di
riferimento (vedi tavole nn. 2A, 2B, 2C);
p)  locale seminterrato: locale che non e' definibile fuori terra ne'
interrato (vedi tavola n. 3);
q) piano di riferimento: piano della  strada  pubblica  o  privata  o
dello  spazio  scoperto  sul quale e' attestata la parete nella quale
sono realizzate le aperture di aerazione;
r) portata termica nominale: quantita' di energia  termica  assorbita
nell'unita'  di  tempo  dall'apparecchio, dichiarata dal costruttore,
espressa in kilowatt (kW);
s) pressione massima di esercizio:  pressione  massima  relativa  del
combustibile  gassoso  alla  quale  puo'  essere  esercito l'impianto
interno;
t) punto di consegna del gas:  punto  di  consegna  del  combustibile
gassoso individuato in corrispondenza:
- del raccordo di uscita del gruppo di misurazione;
-  del  raccordo  di  uscita  della  valvola  di intercettazione, che
delimita la porzione di impianto di proprieta' dell'utente, nel  caso
di assenza del gruppo di misurazione;
-  del  raccordo  di  uscita  del  riduttore  di pressione della fase
gassosa nel caso di alimentazione da serbatoio;
u) serranda tagliafuoco: dispositivo di  otturazione  ad  azionamento
automatico  destinato  ad  interrompere  il  flusso  dell'aria  nelle
condotte  aerotermiche   ed   a   garantire   la   compartimentazione
antincendio per un tempo prestabilito;
1.2 LUOGHI DI INSTALLAZIONE DEGLI APPARECCHI
    Gli apparecchi possono essere installati:
- all'aperto;
- in locali esterni;
-  in  fabbricati  destinati  anche ad altro uso o in locali inseriti
nella volumetria del fabbricato servito.
    Gli apparecchi devono in ogni caso essere installati in modo tale
da non essere esposti ad urti o manomissioni.
                              TITOLO II
                      INSTALLAZIONE ALL'APERTO
2.1 disposizioni comuni
Gli apparecchi installati all'aperto devono essere costruiti per tale
tipo di installazione.
E' ammessa l'installazione in  adiacenza  alle  pareti  dell'edificio
servito   alle   seguenti   condizioni:   la  parete  deve  possedere
caratteristiche di resistenza  al  fuoco  almeno  REI  30  ed  essere
realizzata  con  materiale  di classe 0 di reazione al fuoco, nonche'
essere priva di  aperture  nella  zona  che  si  estende,  a  partire
dall'apparecchio,  per  almeno 0,5 m lateralmente e 1 m superiormente
(vedi tavola 4).
Qualora la parete non soddisfi in tutto o in parte tali requisiti:
-  gli apparecchi devono distare non meno di 0,6 m dalle pareti degli
edifici, oppure
-  deve  essere  interposta  una  struttura  di  caratteristiche  non
inferiori  a  REI 120 di dimensioni superiori 0,50 m della proiezione
retta dell'apparecchio lateralmente ed 1 m superiormente.
2.2 Disposizioni particolari
2.2.1 Limitazioni per gli apparecchi alimentati con  gas  a  densita'
maggiore di 0,8
Gli apparecchi devono distare non meno di 5 m da:
-  cavita'  o  depressioni,  poste  al  piano  di installazione degli
apparecchi;
- aperture comunicanti con locali sul piano di posa degli  apparecchi
o con canalizzazioni drenanti.
Tale  distanza  puo'  essere  ridotta  del  50% per gli apparecchi di
portata termica inferiore a 116 kW.
2.2.2  Limitazioni  per  i  generatori  di  aria   calda   installati
all'aperto
Nel  caso  il  generatore  sia  a  servizio  di  locali  di  pubblico
spettacolo o di locali  soggetti  ad  affollamento  superiore  a  0,4
persone/m2,  deve  essere  installata  sulla condotta dell'aria calda
all'esterno  dei  locali  serviti,  una   serranda   tagliafuoco   di
caratteristiche  non  inferiori  a  REI  30  asservita  a dispositivo
termico tarato a 80(gradi) C o a impianto automatico  di  rivelazione
incendio. Inoltre, nel caso in cui le lavorazioni o le concentrazioni
dei  materiali in deposito negli ambienti da riscaldare comportino la
formazione di gas, vapori o polveri suscettibili  di  dare  luogo  ad
incendi  o  esplosioni,  non  e'  permesso il ricircolo dell'aria. Le
condotte aerotermiche devono essere conformi al punto 4.5.3.
2.2.3 Tubi radianti installati all'aperto
E' permessa l'installazione di moduli con  la  parte  radiante  posta
all'interno  dei  locali  ed il resto dell'apparecchio al di fuori di
questi, purche' la parete attraversata sia di classe 0 di reazione al
fuoco per almeno 1 m dall'elemento radiante. Per la parte  installata
all'interno si applica quanto disposto al punto 4.6.
                             TITOLO III
                   INSTALLAZIONE IN LOCALI ESTERNI
I  locali devono essere ad uso esclusivo e realizzati in materiali di
classe 0 di reazione al  fuoco.  Inoltre  essi  devono  soddisfare  i
requisiti   di  ubicazione  richiesti  al  Titolo  II,  di  aerazione
richiesti al punto 4.1.2 e di disposizione degli apparecchi  al  loro
interno, richiesti al punto 4.1.3.
                              TITOLO IV
     INSTALLAZIONE IN FABBRICATI DESTINATI ANCHE AD ALTRO USO O
     IN LOCALI INSERITI NELLA VOLUMETRIA DEL FABBRICATO SERVITO.
4.1 Disposizioni comuni
4.1.1 Ubicazione
a)  Il  piano di calpestio dei locali non puo' essere ubicato a quota
   inferiore a -5 m al di sotto del piano di  riferimento.  Nel  caso
   dei  locali  di cui al punto 4.2.6 e' ammesso che tale piano sia a
   quota piu' bassa e comunque non inferiore a -10  m  dal  piano  di
   riferimento.
b)  Almeno  una  parete,  di  lunghezza  non  inferiore  al  15%  del
   perimetro, deve essere confinante con  spazio  scoperto  o  strada
   pubblica  o  privata  scoperta o nel caso di locali interrati, con
   intercapedine ad uso esclusivo, di sezione orizzontale  netta  non
   inferiore  a  quella richiesta per l'aerazione e larga non meno di
   0,6 m ed attestata  superiormente  su  spazio  scoperto  o  strada
   scoperta
4.1.1.1  Limitazioni dell'ubicazione di apparecchi alimentati con gas
a densita' maggiore di 0,8
L'installazione e' consentita esclusivamente in locali  fuori  terra,
eventualmente  comunicanti  con  locali  anch'essi  fuori  terra.  In
entrambi  i  casi  il  piano  di  calpestio   non   deve   presentare
avvallamenti  o  affossamenti  tali  da  creare  sacche  di  gas  che
determinino condizioni di pericolo.
4.1.2 Apertura di aerazione
I locali devono essere dotati di una o piu'  aperture  permanenti  di
aerazione  realizzate su pareti esterne di cui al punto 4.1.1. b); e'
consentita la protezione delle aperture di  aerazione  con  grigliati
metallici,  reti  e/o  alette  antipioggia a condizione che non venga
ridotta la superficie netta di aerazione.
Le aperture di aerazione devono essere realizzate e collocate in modo
da evitare la formazione di sacche di  gas,  indipendentemente  dalla
conformazione della copertura. Nel caso di coperture piane tali aper-
ture  devono  essere realizzate nella parte piu' alta della parete di
cui al punto 4.1.1, b).
Ai fini della realizzazione delle aperture di aerazione, la copertura
e' considerata parete esterna qualora confinante con spazio  scoperto
e  di  superficie non inferiore al 50% della superficie in pianta del
locale, nel caso dei locali di cui al punto 4.2 e al 20% negli  altri
casi.
Le  superfici  libere  minime,  in  funzione  della  portata  termica
complessiva non devono essere inferiori a  ("Q"  esprime  la  portata
termica, in kW ed "S" la superficie, in cm2):
a) locali fuori terra : S maggiore o uguale di Q x 10;
b)  locali  seminterrati ed interrati, fino a quota -5 m dal piano di
riferimento: S > o = Q x 15;
c) locali interrati, a quota compresa tra -5 m e -10 m  al  di  sotto
del  piano  di  riferimento,  (consentiti solo per i locali di cui al
punto 4.2.): S > o = Q x 20 (con un minimo di 5.000 cm2).
Alle serre non si applicano tali valori.
In ogni  caso  ciascuna  apertura  non  deve  avere  superfice  netta
inferiore a 100 cm2.
4.1.2.1  Limitazioni  delle  aperture di aerazione per gli apparecchi
alimentati con gas a densita' maggiore di 0,8
Almeno i 2/3 della superficie di aerazione devono essere realizzati a
filo del piano di calpestio, con un'altezza minima di 0,2 m. Le aper-
ture di aerazione devono  distare  non  meno  di  2  m,  per  portate
termiche  non  superiori  a  116  kW  e  4,5  m  per portate termiche
superiori, da cavita', depressioni o aperture comunicanti con  locali
ubicati  al  di  sotto  del  piano  di  calpestio o da canalizzazioni
drenanti.
4.1.3 Disposizione degli apparecchi all'interno dei locali
Le distanze tra un qualsiasi punto  esterno  degli  apparecchi  e  le
pareti  verticali  e  orizzontali del locale, nonche' le distanze fra
gli apparecchi  installati  nello  stesso  locale  devono  permettere
l'accessibilita'  agli  organi  di regolazione, sicurezza e controllo
nonche' la manutenzione ordinaria.
4.2  LOCALI  DI INSTALLAZIONE DI APPARECCHI PER LA CLIMATIZZAZIONE DI
EDIFICI ED AMBIENTI, PER LA PRODUZIONE CENTRALIZZATA DI ACQUA  CALDA,
ACQUA SURRISCALDATA E/O VAPORE
    I  locali  devono  essere  destinati esclusivamente agli impianti
termici
4.2.1 Ubicazione
I locali non devono risultare sottostanti  o  contigui  a  locali  di
pubblico spettacolo, ad ambienti soggetti ad affollamento superiore a
0,4  persone/m2  o  ai  relativi  sistemi  di  vie  di  uscita.  Tale
sottostanza o contiguita'  e'  tuttavia  ammessa  purche'  la  parete
confinante con spazio scoperto, strada pubblica o privata scoperta, o
nel  caso  di  locali  interrati  con intercapedine ad uso esclusivo,
attestata superiormente su spazio  scoperto  o  strada  scoperta,  si
estenda  per  una  lunghezza  non inferiore al 20% del perimetro e la
pressione di esercizio non superi i 0,04 bar.
4.2.2 Caratteristiche costruttive
I locali posti all'interno di fabbricati destinati anche ad altri usi
devono costituire compartimento antincendio.
Le strutture portanti devono possedere i requisiti di  resistenza  al
fuoco  non inferiore a R 120, quelle di separazione da altri ambienti
non inferiore a REI 120. Le strutture devono  essere  realizzate  con
materiale di classe 0 di reazione al fuoco. Nel caso di apparecchi di
portata  termica  complessiva  inferiore a 116 kW e' ammesso che tali
caratteristiche siano ridotte a R60  e  REI  60.  Ferme  restando  le
limitazioni   di   cui  al  punto  4.2.4,  l'altezza  del  locale  di
installazione deve rispettare le seguenti misure minime, in  funzione
della portata termica complessiva:
- non superiore a 116 kW: 2.00 m;
- superiore a 116 kW e sino a 350 Kw: 2.30 m;
- superiore a 350 kW e sino a 580 kW: 2,60 m;
- superiore a 580 kW: 2.90 m.
4.2.3 Aperture di aereazione
La  superficie  di  aerazione, calcolata secondo quanto impartito nel
punto 4.1.2, non deve essere in ogni caso inferiore di  3.000  cm2  e
nel caso di gas di densita' maggiore di 0,8 a 5.000 cm2.
In  caso  di  locali  sottostanti  o  contigui  a  locali di pubblico
spettacolo o soggetti ad affollamento superiore a 0,4 persone/m2 o ai
relativi sistemi di via di uscita, l'apertura di  aerazione  si  deve
estendere  a  filo  del  soffitto, nella parte piu' alta della parete
attestata su spazio scoperto o su strada pubblica o privata  scoperta
o  nel  caso  di  locali interrati, su intercapedine ad uso esclusivo
attestata superiormente su spazio  scoperto  o  strada  scoperta.  La
superficie  netta di aerazione deve essere aumentata del 50% rispetto
ai valori indicati al punto 4.1.2 ed in  ogni  caso  deve  estendersi
lungo  almeno  il 70% della parete attestata sull'esterno, come sopra
specificato, per una altezza, in ogni punto, non inferiore a 0,50  m.
Nel  caso  di  alimentazione con gas a densita' superiore a 0,8, tale
apertura deve essere  realizzata  anche  a  filo  del  pavimento  nel
rispetto di quanto previsto al punto 4.1.2.1.
4.2.4 Disposizione degli impianti all'interno dei locali
Lungo  il  perimetro  dell'apparecchio e' consentito il passaggio dei
canali  da  fumo  e  delle  condotte  aerotermiche,  delle  tubazioni
dell'acqua,   gas,   vapore   e   dei   cavi   elettrici  a  servizio
dell'apparecchio.
E' consentita l'installazione a parete  di  apparecchi  previsti  per
tale tipo di installazione.
E'  consentito  che  piu'  apparecchi termici a pavimento o a parete,
previsti per il particolare tipo di installazione,  siano  posti  tra
loro in adiacenza o sovrapposti, a condizione che tutti i dispositivi
di sicurezza e di controllo siano facilmente raggiungibili.
Il posizionamento dei vari componenti degli impianti deve essere tale
da  evitare  il  rischio  di  formazione  di  sacche di gas in misura
pericolosa
4.2.5 Accesso
L'accesso puo' avvenire dall'esterno da:
- spazio scoperto;
- strada pubblica o privata scoperta;
- porticati
- intercapedine antincendio di larghezza non inferiore a 0,9 m;
oppure dall'interno tramite disimpegno, realizzato in modo da evitare
la  formazione  di   sacche   di   gas,   ed   avente   le   seguenti
caratteristiche:
a)  impianti di portata termica non superiore a 116 kW: resistenza al
fuoco della struttura REI 30 e con porte REI 30;
b) impianti di portata termica superiore a 116 kW:
- superficie netta minima di 2 m2;
- resistenza al fuoco della struttura REI 60 e con porte REI 60;
- aerazione  a  mezzo  di  aperture  di  superficie  complessiva  non
inferiore a 0,5 m2 realizzate su parete attestata su spazio scoperto,
strada  pubblica  o  privata  scoperta,  intercapedine.  Nel  caso di
alimentazione con gas a densita' non superiore a 0,8,  e'  consentito
l'utilizzo di un camino di sezione non inferiore a 0,1 m2.
Nel  caso  di  locali  ubicati  all'interno  del volume di fabbricati
destinati,  anche  parzialmente  a  pubblico   spettacolo,   caserme,
attivita'  comprese nei punti 51, 75, 84, 85, 86, 87, 89, 90, 92 e 94
(per altezza antincendio  oltre  54  m),  dell'allegato  al  d.m.  16
febbraio  1982 o soggetti ad affollamento superiore a 0,4 persone per
m2,  l'accesso  deve  avvenire   direttamente   dall'esterno   o   da
intercapedine antincendio di larghezza non inferiore a 0,9 m.
4.2.5.1 Porte
Le porte dei locali e dei disimpegni devono:
-   essere   apribili   verso  l'esterno  e  munite  di  congegno  di
autochiusura, di altezza minima di 2 m e larghezza minima di  0,6  m.
Per  impianti  con  portata termica complessiva inferiore a 116 kW il
senso di apertura delle porte non e' vincolato.
- possedere caratteristiche di resistenza al fuoco  non  inferiori  a
REI  60  o  REI  30,  per impianti di portata termica rispettivamente
superiore o non a 116 kW. Alle porte di  accesso  diretto  da  spazio
scoperto,  strada  pubblica  o  privata, scoperta, o da intercapedine
antincendio  non  e'  richiesto  tale  requisito,  purche'  siano  in
materiale di classe 0 di reazione al fuoco.
4.2.6 Limitazioni per l'installazione a quota inferiore a -5 m e sino
a -10 m al di sotto del piano di riferimento
a) Le aperture di aerazione e l'accesso devono essere ricavati su una
o  piu'  intercapedini antincendio, attestate su spazio scoperto, non
comunicanti con alcun locale e ad esclusivo uso del locale  destinato
agli apparecchi.
b)  All'esterno  del  locale  ed in prossimita' di questo deve essere
installata,  sulla  tubazione  di  adduzione  del  gas,  una  valvola
automatica del tipo normalmente chiuso asservita al funzionamento del
bruciatore  e  al dispositivo di controllo della tenuta del tratto di
impianto interno tra la valvola stessa e il bruciatore.
c) La pressione di esercizio non deve essere superiore a 0,04 bar.
4.3 LOCALI PER FORNI DA PANE, LAVAGGIO BIANCHERIA,  ALTRI  LABORATORI
ARTIGIANI E STERILIZZAZIONE
Gli   apparecchi   devono   essere   installati  in  locali  ad  essi
esclusivamente  destinati  o  nei  locali  in  cui  si  svolgono   le
lavorazioni.
4.3.1 Caratteristiche costruttive
Le  strutture  portanti devono possedere i requisiti di resistenza al
fuoco non inferiore a R 60, quelle di separazione da  altri  ambienti
non  inferiore  a REI 60. Per portate termiche complessive fino a 116
kW, sono consentite strutture R/REI 30.
4.3.2 Accesso e comunicazioni
L'accesso puo' avvenire:
-  direttamente  dall'esterno,  tramite  porta  larga  almeno  0,9  m
realizzata in materiale di classe 0 di reazione al fuoco e/o;
-  da  locali attigui, purche' pertinenti l'attivita' stessa, tramite
porte larghe almeno 0,9 m, di resistenza al fuoco non inferiore a REI
30, dotate di dispositivo di autochiusura anche del tipo  normalmente
aperto purche' asservito ad un sistema di rivelazione incendi.
4.4 LOCALI DI INSTALLAZIONE DI IMPIANTI CUCINA E LAVAGGIO STOVIGLIE
I  locali,  fatto salvo quanto consentito nel successivo punto 4.4.3,
devono essere esclusivamente destinati agli apparecchi.
4.4.1 Caratteristiche costruttive
Le strutture  portanti  devono  possedere  resistenza  al  fuoco  non
inferiore  a  R  120,  quelle  di  separazione  da altri ambienti non
inferiori a REI 120. Per impianti di portata termica complessiva fino
a 116 kW sono consentite caratteristiche R/REI 60.
4.4.2 Accesso e comunicazioni
L'accesso puo' avvenire direttamente:
- dall'esterno, tramite porta larga almeno  0,9  m  in  materiale  di
classe 0 di reazione al fuoco;
-  e/o dal locale consumazione pasti, tramite porte larghe almeno 0,9
m di caratteristiche almeno REI 60 per portate termiche  superiori  a
116  kW  e  REI  30  negli  altri  casi,  dotate  di  dispositivo  di
autochiusura anche del tipo normalmente aperto purche'  asservito  ad
un sistema di rivelazione incendi.
E'   consentita   la   comunicazione  con  altri  locali,  pertinenti
l'attivita'  servita  dall'impianto,  tramite  disimpegno  anche  non
aerato, con eccezione dei locali destinati a pubblico spettacolo, con
i   quali  la  comunicazione  puo'  avvenire  esclusivamente  tramite
disimpegno avente le caratteristiche indicate  al  punto  4.2.5,  b),
indipendentemente dalla portata termica.
4.4.2.1 Ulteriori limitazioni per gli apparecchi alimentati con gas a
densita' maggiore di 0,8
La   comunicazione  con  caserme,  locali  soggetti  ad  affollamento
superiore a 0,4 persone/m2, locali di pubblico spettacolo o destinati
alle attivita' di  cui  ai  punti  51,  75,  84,  85,  86,  87  e  89
dell'allegato  al D.M. 16 febbraio 1982, puo' avvenire esclusivamente
tramite  disimpegno avente le caratteristiche indicate al punto 4.2.5
- b), indipendentemente dalla portata termica.
4.4.3 Installazione in locali in cui avviene anche la consumazione di
pasti
L'installazione di apparecchi  a  servizio  di  cucine  negli  stessi
locali  di  consumazione pasti, e' consentita alle seguenti ulteriori
condizioni:
a) gli apparecchi utilizzati devono essere asserviti a un sistema  di
evacuazione forzata (p.e.: cappa munita di aspiratore meccanico);
b)   l'alimentazione   del   gas  alle  apparecchiature  deve  essere
direttamente asservita al  sistema  di  evacuazione  forzata  e  deve
interrompersi nel caso che la portata di questo scenda sotto i valori
prescritti  in  seguito; la riammissione del gas alle apparecchiature
deve potersi fare solo manualmente;
c) l'atmosfera della zona cucina, durante  l'esercizio,  deve  essere
mantenuta  costantemente  in depressione rispetto a quella della zona
consumazione pasti;
d) il sistema di evacuazione deve consentire l'aspirazione di un vol-
ume almeno uguale a 1 m3/min di fumi per ogni kW di potenza assorbita
dagli apparecchi ad esso asserviti;
e) le cappe o i  dispositivi  similari  devono  essere  costruiti  in
materiale  di  classe  0  di reazione al fuoco e dotati di filtri per
grassi e di dispositivi per la raccolta delle eventuali condense;
f) tra la zona cucina  e  la  zona  consumazione  pasti  deve  essere
realizzata una separazione verticale, pendente dalla copertura fino a
quota  2,2  m  dal pavimento, atta ad evitare l'espandersi dei fumi e
dei gas  caldi  in  senso  orizzontale  all'interno  del  locale,  in
materiale  di  classe  0  di  reazione  al  fuoco  ed avente adeguata
resistenza meccanica, particolarmente nel vincolo;
g) le comunicazioni dei  locali  con  altri,  pertinenti  l'attivita'
servita,  deve  avvenire  tramite  porte  REI  30  con dispositivo di
autochiusura;
h)  il  locale  consumazione  pasti,  in  relazione  all'affollamento
previsto,  deve essere servito da vie di circolazione ed uscite, tali
da consentire una rapida e sicura evacuazione delle persone  presenti
in caso di emergenza.
4.5  LOCALI  DI  INSTALLAZIONE  DI GENERATORI DI ARIA CALDA A SCAMBIO
DIRETTO
4.5.1 Locali destinati esclusivamente ai generatori
I locali e le installazioni devono soddisfare i  requisiti  richiesti
al  punto  4.2.  E' tuttavia ammesso che i locali comunichino con gli
ambienti da  riscaldare  attraverso  le  condotte  aerotermiche,  che
devono essere conformi al successivo punto 4.5.3. Inoltre:
- nel caso in cui le lavorazioni o le concentrazioni dei materiali in
deposito  negli  ambienti  da  riscaldare comportino la formazione di
gas, vapori o  polveri  suscettibili  di  dare  luogo  ad  incendi  o
esplosioni non e' permesso il ricircolo dell'aria;
-  l'impianto  deve  essere  munito  di  dispositivo  automatico  che
consenta,  in  caso  di  intervento   della   serranda   tagliafuoco,
l'espulsione      all'esterno     dell'aria     calda     proveniente
dall'apparecchio;
-   l'intervento   della   serranda   tagliafuoco   deve  determinare
automaticamente lo spegnimento del bruciatore.
4.5.2 Locali di installazione destinati ad altre attivita'
E'  vietata  l'installazione  all'interno  di:  locali  di   pubblico
spettacolo,   locali   soggetti   ad  affollamento  superiore  a  0,4
persone/m2, locali in cui le  lavorazioni  o  le  concentrazioni  dei
materiali  in  deposito  negli  ambienti  da riscaldare comportino la
formazione di gas, vapori o polveri suscettibili  di  dare  luogo  ad
incendi o esplosioni.
All'interno  di autorimesse ed autoficcine potranno essere consentiti
solo  gli  apparecchi  rispondenti  alle  specifiche  norme  tecniche
armonizzate.
4.5.2.1 Caratteristiche dei locali
Le  pareti  alle quali siano addossati, eventualmente, gli apparecchi
devono possedere caratteristiche almeno REI 30  ed  in  classe  0  di
reazione al fuoco.
Qualora  non  siano soddisfatti i requisiti di incombustibilita' o di
resistenza al fuoco, l'installazione all'interno  deve  avvenire  nel
rispetto delle seguenti distanze:
- 0,60 m tra l'involucro dell'apparecchio e le pareti;
- 1,00 m tra l'involucro dell'apparecchio ed il soffitto.
Se  tali  distanze  non  sono  rispettate, deve essere interposta una
struttura di caratteristiche non inferiori a REI  120  di  dimensioni
superiori  di  almeno 0,50 m della proiezione retta dell'apparecchio.
Inoltre le pareti attraversate, in corrispondenza della  condotta  di
scarico  dei  prodotti della combustione, devono essere adeguatamente
protette. I generatori con bruciatore atmosferico a tiraggio naturale
devono essere provvisti di un dispositivo antireflusso  dei  prodotti
della  combustione.  Nel caso di installazione in ambienti soggetti a
depressione o nei quali le  lavorazioni  comportano  lo  sviluppo  di
apprezzabili  quantita' di polveri incombustibili, gli apparecchi con
bruciatore atmosferico devono essere di tipo C.
4.5.2.2 Disposizione degli apparecchi
La distanza fra la superficie esterna del generatore di aria calda  e
della condotta di evacuazione dei gas combusti da eventuali materiali
combustibili   in   deposito   deve   essere   tale  da  impedire  il
raggiungimento  di  temperature  pericolose  ed  in  ogni  caso   non
inferiore  a  4 m. Tali prescrizioni non si applicano agli apparecchi
posti ad una altezza non inferiore a 2,5 m dal pavimento per i  quali
sono sufficienti distanze minime a 1,5 m.
Gli apparecchi possono essere installati a pavimento od a una altezza
inferiore  a  2,5 m, se protetti da una recinzione metallica fissa di
altezza non inferiore a 1,5 m e distante  almeno  0,6  m  e  comunque
posta  in  modo  da  consentire  le  operazioni  di manutenzione e di
controllo.
4.5.3 Condotte aerotermiche
Le condotte devono essere realizzate in  materiale  di  classe  0  di
reazione  al  fuoco. I giunti antivibranti devono essere di classe di
reazione al fuoco non superiore a 2.
Negli attraversamenti di pareti  e  solai,  lo  spazio  attorno  alle
condotte  deve essere sigillato con materiale in classe 0 di reazione
al fuoco, senza tuttavia ostacolare  le  dilatazioni  delle  condotte
stesse.
Le  condotte  non  possono  attraversare luoghi sicuri (che non siano
spazi scoperti), vani scala,  vani  ascensore  e  locali  in  cui  le
lavorazioni  o  i  materiali  in  deposito  comportano  il rischio di
esplosione e/o incendio. L'attraversamento dei soprarichiamati locali
puo' tuttavia essere ammesso se le condotte o  le  strutture  che  le
racchiudono  hanno  una resistenza al fuoco non inferiore alla classe
del locale attraversato ed in ogni caso non inferiore a REI 30.
Qualora   le   condotte   attraversino   strutture   che   delimitano
compartimenti  antincendio, deve essere installata, in corrispondenza
dell'attraversamento, almeno una serranda, avente resistenza al fuoco
pari a quella della struttura attraversata, azionata  automaticamente
e direttamente da:
-   rivelatori  di  fumo,  installati  nelle  condotte,  qualora  gli
apparecchi siano a servizio di piu' di un compartimento antincendio e
si effettui il ricircolo dell'aria;
- dispositivi termici, tarati a 80(gradi) C, posti in  corrispondenza
delle serrande stesse negli altri casi.
In   ogni   caso   l'intervento   della   serranda  deve  determinare
automaticamente lo spegnimento del bruciatore.
4.6 LOCALI DI INSTALLAZIONE DI MODULI A TUBI RADIANTI
E'  vietata  l'installazione  all'interno  di  locali   di   pubblico
spettacolo,   locali   soggetti   ad  affollamento  superiore  a  0,4
persone/m2, locali in cui le  lavorazioni  o  le  concentrazioni  dei
materiali  in  deposito  negli  ambienti  da riscaldare comportino la
formazione di vapori  e/o  polveri  suscettibili  di  dare  luogo  ad
incendi e/o esplosioni.
4.6.1 Caratteristiche dei locali
Le  strutture  verticali  e/o  orizzontali  su  cui sono installati i
moduli a tubi radianti devono essere almeno REI 30 e in classe  0  di
reazione  al  fuoco.  I moduli devono essere installati a non meno di
0,6 m dalle pareti.
4.6.2 Disposizione dei moduli all'interno dei locali
La distanza  tra  la  superficie  esterna  del  modulo  ed  eventuali
materiali  combustibili  in  deposito  ed  il piano calpestabile deve
essere tale da impedire il raggiungimento di  temperature  pericolose
ed in ogni caso non inferiore a 4 m.
4.7 INSTALLAZIONE ALL'INTERNO DI SERRE
L'installazione all'interno di serre deve avvenire nel rispetto delle
seguenti distanze minime da superfici combustibili:
- 0,60 m tra l'involucro dell'apparecchio e le pareti;
- 1,00 m tra l'involucro dell'apparecchio ed il soffitto.
Se  tali  distanze  non  sono  rispettate, deve essere interposta una
struttura di caratteristiche non inferiori a REI  120  di  dimensioni
superiori di almeno 0,50 m della proiezione retta dell'apparecchio.
L'aerazione   deve   essere   assicurata  da  almeno  un'apertura  di
superficie non inferiore a 100 cm2.
                              TITOLO V
                IMPIANTO INTERNO DI ADDUZIONE DEL GAS
5.1 GENERALITA'
Il dimensionamento delle tubazioni e  degli  eventuali  riduttori  di
pressione  deve  essere  tale  da garantire il corretto funzionamento
degli apparecchi di utilizzazione. L'impianto interno ed i  materiali
impiegati devono essere conformi alla legislazione tecnica vigente.
5.2 MATERIALI DELLE TUBAZIONI
Possono   essere   utilizzati   esclusivamente   tubi   idonei.  Sono
considerati tali quelli rispondenti alle caratteristiche  di  seguito
indicate e realizzati in acciaio, in rame o in polietilene.
5.2.1 Tubi di acciaio
a)  i  tubi  di  acciaio  possono  essere  senza saldatura oppure con
saldatura longitudinale e devono avere caratteristiche qualitative  e
dimensionali non inferiori a quelle indicate dalla norma UNI 8863;
b)  i  tubi  in  acciaio  con  saldatura longitudinale, se interrati,
devono avere caratteristiche qualitative e dimensionali non inferiori
a quelle indicate dalla norma UNI 8488.
5.2.2 Tubi di rame
I tubi di rame, da utilizzare esclusivamente per le condotte del  gas
della  VII  specie  (pressione di esercizio non superiore a 0,04 bar)
devono avere caratteristiche qualitative e dimensionali non minori di
quelle  indicate  dalla  norma  UNI  6507,  serie  B.  Nel  caso   di
interramento lo spessore non puo' essere minore di 2,0 mm.
5.2.3 Tubi di polietilene
I   tubi   di  polietilene,  ammessi  unicamente  per  l'interramento
all'esterno di edifici, devono avere  caratteristiche  qualitative  e
dimensionali  non  minori di quelle indicate dalla norma UNI ISO 4437
serie S8, con spessore minimo di 3 mm.
5.3 GIUNZIONI, RACCORDI E PEZZI SPECIALI, VALVOLE
5.3.1 tubazioni in acciaio
a) l'impiego di giunti a tre pezzi e' ammesso  esclusivamente  per  i
collegamenti iniziale e finale dell'impianto interno;
b) le giunzioni dei tubi di acciaio devono essere realizzate mediante
raccordi con filettature o a mezzo saldatura di testa per fusione o a
mezzo raccordi flangiati;
c)  nell'utilizzo di raccordi con filettatura e' consentito l'impiego
di mezzi di tenuta,  quali  ad  esempio  canapa  con  mastici  adatti
(tranne  per  il  gas  con  densita'  maggiore  di  0,8),  nastro  di
tetrafluoroetilene, mastici idonei per lo specifico gas.  E'  vietato
l'uso di biacca, minio o altri materiali simili;
d)  tutti  i raccordi ed i pezzi speciali devono essere realizzati di
acciaio oppure di ghisa malleabile; quelli di acciaio con  estremita'
filettate  o  saldate,  quelli  di  ghisa  malleabile  con estremita'
unicamente filettate;
e) le valvole devono essere di facile manovrabilita' e manutenzione e
con possibilita' di rilevare facilmente le posizioni di aperto  e  di
chiuso.  Esse  devono  essere  di  acciaio,  di  ottone  o  di  ghisa
sferoidale con sezione libera di passaggio  non  minore  del  75%  di
quella  del  tubo sul quale vengono inserite. Non e' consentito l'uso
di ghisa sferoidale nel caso di gas con densita' maggiore di 0,8.
5.3.2. tubazioni in rame
a) le giunzioni dei tubi di rame devono  essere  realizzate  mediante
brasatura capillare forte;
b)  i  collegamenti mediante raccordi metallici a serraggio meccanico
sono ammessi unicamente nel caso di installazione  fuori  terra  e  a
vista  o  ispezionabili.  Non  sono  ammessi  raccordi  meccanici con
elementi di materiale non metallico. I raccordi ed i  pezzi  speciali
possono  essere  di  rame, di ottone o di bronzo. Le giunzioni miste,
tubo di rame con tubo di acciaio, devono essere  realizzate  mediante
brasatura forte o raccordi filettati;
c)  non  e'  ammesso  l'impiego  di  giunti  misti  all'interno degli
edifici, ad eccezione del collegamento della tubazione  in  rame  con
l'apparecchio utilizzatore;
d) le valvole per i tubi di rame devono essere di ottone, di bronzo o
di  acciaio,  con  le  medesime caratteristiche di cui al punto 5.3.1
lettera e).
5.3.3. tubazioni in polietilene
a) i raccordi  ed  i  pezzi  speciali  devono  essere  realizzati  in
polietilene; le giunzioni devono essere realizzate mediante saldatura
di  testa  per  fusione  a  mezzo  di elementi riscaldanti o mediante
saldatura per elettrofusione o saldatura mediante  appositi  raccordi
elettrosaldabili;
b) le giunzioni miste, tubo di polietilene con tubo metallico, devono
essere  realizzate mediante raccordi speciali (giunti di transizione)
polietilene-metallo  idonei  per  saldatura  o   raccordi   metallici
filettati o saldati. Sono altresi' ammesse giunzioni flangiate;
c) le valvole per tubi di polietilene possono essere, oltre che dello
stesso  polietilene,  anche  con  il  corpo di ottone, di bronzo o di
acciaio, sempre con le  medesime  caratteristiche  di  cui  al  punto
5.3.1. lettera e)
5.4 POSA IN OPERA
5.4.1 percorso delle tubazioni
Il  percorso  tra  punto  di consegna ed apparecchi utilizzatori deve
essere il piu' breve possibile ed e' ammesso:
a) all'esterno dei fabbricati:
- interrato;
- in vista;
- in canaletta;
b) all'interno dei fabbricati:
- in appositi alloggiamenti, in caso di edifici o locali destinati ad
uso civile o ad attivita' soggette ai controlli dei Vigili del Fuoco;
- in guaina d'acciaio  in  caso  di  attraversamento  di  locali  non
ricompresi  nei  punti precedenti, di androni permanentemente aerati,
di intercapedini, a condizione che il percorso sia ispezionabile.
Nei locali  di  installazione  degli  apparecchi  il  percorso  delle
tubazioni e' consentito in vista.
Per  le  installazioni  a  servizio  di  locali  o edifici adibiti ad
attivita' industriali si applicano le disposizioni previste dal  D.M.
24 novembre 1984.
5.4.2 generalita'
a)  le  tubazioni  devono  essere  protette  contro  la  corrosione e
collocate in modo tale da non subire danneggiamenti dovuti ad urti;
b)  e'  vietato  l'uso  delle  tubazioni  del  gas  come  dispersori,
conduttori  di  terra  o  conduttori  di  protezione  di  impianti  e
apparecchiature elettriche, telefono compreso;
c) e' vietata la collocazione delle tubazioni  nelle  canne  fumarie,
nei   vani  e  cunicoli  destinati  a  contenere  servizi  elettrici,
telefonici, ascensori o per lo scarico delle immondizie;
d) eventuali riduttori di  pressione  o  prese  libere  dell'impianto
interno devono essere collocati all'esterno degli edifici o, nel caso
delle  prese  libere,  anche  all'interno  dei  locali,  se destinati
esclusivamente  all'installazione  degli  apparecchi.  Queste  devono
essere chiuse o con tappi filettati o con sistemi equivalenti;
e) e' vietato l'utilizzo di tubi, rubinetti, accessori, ecc., rimossi
da altro impianto gia' funzionante;
f)  all'esterno  dei  locali  di  installazione degli apparecchi deve
essere installata, sulla tubazione di adduzione del gas, in posizione
visibile e facilmente raggiungibile una  valvola  di  intercettazione
manuale  con  manovra a chiusura rapida per rotazione di 90(gradi) ed
arresti di fine corsa nelle posizioni di  tutto  aperto  e  di  tutto
chiuso;
g)  per  il collegamento dell'impianto interno finale, e iniziale (se
alimentato  tramite  contatore),  devono   essere   utilizzati   tubi
metallici flessibili continui;
h)  nell'attraversamento  di  muri  la  tubazione non deve presentare
giunzioni o saldature e deve essere protetta  da  guaina  murata  con
malta  di  cemento. Nell'attraversamento di muri perimetrali esterni,
l'intercapedine fra guaina e tubazione gas deve essere sigillata  con
materiali  adatti  in  corrispondenza della parte interna del locale,
assicurando comunque il deflusso del  gas  proveniente  da  eventuali
fughe mediante almeno uno sfiato verso l'esterno;
i) e' vietato l'attraversamento di giunti sismici;
l)  le  condotte, comunque installate, devono distare almeno 2 cm dal
rivestimento della parete o dal filo esterno del solaio;
m) fra le condotte ed i cavi o tubi  di  altri  servizi  deve  essere
adottata  una  distanza minima di 10 cm; nel caso di incrocio, quando
tale distanza minima  non  possa  essere  rispettata,  deve  comunque
essere  evitato  il  contatto  diretto  interponendo  opportuni setti
separatori con adeguate caratteristiche di rigidita' dielettrica e di
resistenza meccanica; qualora, nell'incrocio, il  tubo  del  gas  sia
sottostante  a  quello  dell'acqua,  esso  deve  essere  protetto con
opportuna guaina  impermeabile  in  materiale  incombustibile  o  non
propagante la fiamma;
5.4.3 modalita' di posa in opera all'esterno dei fabbricati
5.4.3.1 posa in opera interrata
a)  tutti i tratti interrati delle tubazioni metalliche devono essere
provvisti di un adeguato rivestimento protettivo contro la corrosione
ed isolati, mediante giunti dielettrici, da collocarsi  fuori  terra,
nelle immediate prossimita' delle risalite della tubazione;
b) le tubazioni devono essere posate su un letto di sabbia lavata, di
spessore  minimo  100  mm,  e  ricoperte, per altri 100 mm, di sabbia
dello stesso  tipo.  Per  le  tubazioni  in  polietilene  e'  inoltre
necessario   prevedere,  a  circa  300  mm  sopra  la  tubazione,  la
sistemazione di nastri di segnalazione;
c)  l'interramento  della  tubazione,  misurato  fra  la  generatrice
superiore del tubo ed il livello del terreno, deve essere almeno pari
a  600  mm.  Nei  casi  in  cui  tale  profondita'  non  possa essere
rispettata occorre prevedere una protezione della tubazione con  tubi
di  acciaio,  piastre  di  calcestruzzo  o  con uno strato di mattoni
pieni;
d) le tubazioni interrate in polietilene devono essere collegate alle
tubazioni metalliche prima della fuoriuscita dal terreno e prima  del
loro ingresso nel fabbricato;
e)  le  tubazioni  metalliche  interrate  devono  essere protette con
rivestimento esterno pesante, di tipo bituminoso oppure di  materiali
plastici, e devono essere posate ad una distanza reciproca non minore
del  massimo  diametro  esterno  delle  tubazioni  (ivi  compresi gli
spessori  delle  eventuali  guaine).  Nel   caso   di   parallelismi,
sovrappassi  e  sottopassi  tra i tubi del gas e altre canalizzazioni
preesistenti, la distanza  minima,  misurata  fra  le  due  superfici
affacciate,  deve  essere tale da consentire gli eventuali interventi
di manutenzione su entrambi i servizi.
5.4.3.2 posa in opera in vista
1) Le tubazioni  installate  in  vista  devono  essere  adeguatamente
ancorate  per  evitare  scuotimenti, vibrazioni ed oscillazioni. Esse
devono  essere  collocate  in  posizione  tale  da  impedire  urti  e
danneggiamenti e ove necessario, adeguatamente protette.
2)  Le tubazioni di gas di densita' non superiore a 0,8 devono essere
contraddistinte con il colore giallo, continuo o in bande da  20  cm,
poste  ad  una  distanza  massima  di  1 m l'una dall'altra. Le altre
tubazioni di gas devono essere contraddistinte con il colore  giallo,
a  bande  alternate  da  20  cm  di colore arancione. All'interno dei
locali serviti dagli apparecchi le tubazioni  non  devono  presentare
giunti meccanici.
5.4.3.3 posa in opera in canaletta
Le canalette devono essere:
- ricavate nell'estradosso delle pareti;
-  rese stagne verso l'interno delle pareti nelle quali sono ricavate
mediante idonea rinzaffatura di malta di cemento;
-  nel  caso  siano  chiuse,  dotate  di  almeno  due   aperture   di
ventilazione  verso  l'esterno di almeno 100 cm2 cadauna, poste nella
parte alta e nella parte bassa della canaletta. L'apertura alla quota
piu' bassa deve essere provvista di rete tagliafiamma e, nel caso  di
gas  con  densita'  superiore  a  0,8,  deve  essere  ubicata a quota
superiore del piano di campagna;
- ad esclusivo servizio dell'impianto;
5.4.4 modalita' di posa in opera all'interno dei fabbricati
5.4.4.1 posa in opera in appositi alloggiamenti
L'installazione in appositi alloggiamenti e' consentita a  condizione
che:
-  gli alloggiamenti siano realizzati in materiale incombustibile, di
resistenza al fuoco pari a quella richiesta per le pareti in locale o
del compartimento attraversato ed in ogni caso non  inferiore  a  REI
30;
- le canalizzazioni non presentino giunti meccanici all'interno degli
alloggiamenti non ispezionabili;
- le pareti degli alloggiamenti siano impermeabili ai gas;
- siano ad esclusivo servizio dell'impianto interno.
-  gli alloggiamenti siano permanentemente aerati verso l'esterno con
apertura alle due estremita'; l'apertura di aerazione alla quota piu'
bassa deve essere provvista di rete tagliafiamma e, nel caso  di  gas
con  densita'  maggiore di 0,8, deve essere ubicata a quota superiore
al piano di campagna, ad una  distanza  misurata  orizzontalmente  di
almeno  10  metri  da  altre  aperture  alla  stessa  quota  o  quota
inferiore.
5.4.4.2 posa in opera in guaina
Le guaine devono essere:
- in vista;
- di acciaio di spessore minimo di 2 mm e di  diametro  superiore  di
almeno 2 cm a quello della tubazione del gas;
-  le  guaine  devono  essere  dotate  di  almeno  uno  sfiato  verso
l'esterno. Nel caso una estremita' della guaina sia  attestata  verso
l'interno,  questa  dovra' essere resa stagna verso l'interno tramite
sigillatura in materiale incombustibile.
- le tubazioni non devono  presentare  giunti  meccanici  all'interno
delle guaine.
-  sono consentite guaine metalliche o di plastica, non propagante la
fiamma,   nell'attraversamento   di    muri    o    solai    esterni.
Nell'attraversamento  di  elementi portanti orizzontali, il tubo deve
essere protetto da una guaina sporgente almeno 20 mm dal pavimento  e
l'intercapedine  fra  il  tubo e il tubo guaina deve essere sigillata
con materiali adatti (ad esempio asfalto, cemento plastico e simili).
E' vietato l'impiego di gesso.
Nel caso di androni fuori terra e non sovrastanti piani cantinati  e'
ammessa la posa in opera delle tubazioni sotto pavimento, protette da
guaina  corredata di sfiati alle estremita' verso l'esterno. Nel caso
di intercapedini  superiormente  ventilate  ed  attestate  su  spazio
scoperto  non  e'  richiesta  la  posa in opera in guaina, purche' le
tubazioni siano in acciaio con giunzioni saldate.
5.5 GRUPPO DI MISURAZIONE
Il  contatore  del  gas  deve  essere   installato   all'esterno   in
contenitore  o  nicchia  areata  oppure  all'interno  del locale o in
nicchia entrambi areati direttamente dall'esterno.
5.6 PROVA DI TENUTA DELL'IMPIANTO INTERNO
- La prova di  tenuta  deve  essere  eseguita  prima  di  mettere  in
servizio  l'impianto  interno  e di collegarlo al punto di consegna e
agli apparecchi. Se qualche parte dell'impianto non e' in  vista,  la
prova di tenuta deve precedere la copertura della tubazione. La prova
dei  tronchi  in  guaina  contenenti  giunzioni  saldate  deve essere
eseguita prima del collegamento alle condotte di impianto.
- La prova va effettuata adottando  gli  accorgimenti  necessari  per
l'esecuzione in condizioni di sicurezza e con le seguenti modalita':
a)  si tappano provvisoriamente tutti i raccordi di collegamento agli
apparecchi e al contatore;
b) si immette nell'impianto aria od altro gas inerte, fino a che  sia
raggiunta una pressione pari a:
- impianti di 6a specie: 1 bar,
-  impianti  di  7a  specie: 0,1 bar (tubazioni non interrate), 1 bar
(tubazioni interrate);
c) dopo il tempo di attesa necessario per stabilizzare  la  pressione
(comunque non minore di 15 min.), si effettua una prima lettura della
pressione, mediante un manometro ad acqua od apparecchio equivalente,
di idonea sensibilita' minima;
d) la prova deve avere la durata di:
   - 24 ore per tubazioni interrate di 6a specie;
   -  4 ore per tubazioni non interrate di 6a specie;
   - 30 min per tubazioni di 7a specie;
Al  termine  della  prova  non devono verificarsi cadute di pressione
rispetto alla lettura iniziale.
e) Se si verificassero delle perdite, queste devono essere  ricercate
con  l'ausilio di soluzione saponosa o prodotto equivalente ed elimi-
nate; le parti difettose devono essere sostituite  e  le  guarnizioni
rifatte.   E'  vietato  riparare  dette  parti  con  mastici,  ovvero
cianfrinarle. Eliminate le perdite,  occorre  eseguire  di  nuovo  la
prova di tenuta dell'impianto.
f)  La  prova  e'  considerata  favorevole  quando non si verifichino
cadute di pressione. Per ogni prova a pressione deve  essere  redatto
relativo verbale di collaudo.
                              TITOLO VI
                     DISPOSIZIONI COMPLEMENTARI
6.1 IMPIANTO ELETTRICO
-  l'impianto  elettrico  deve  essere realizzato in conformita' alla
legge n. 186  del  1  marzo  1968  e  tale  conformita'  deve  essere
attestata secondo le procedure previste dalla legge n. 46 del 5 marzo
1990.
-  l'interruttore generale nei locali di cui al punto 4.2 deve essere
installato  all'esterno  dei  locali,  in  posizione   segnalata   ed
accessibile.   Negli   altri   casi  deve  essere  collocato  lontano
dall'apparecchio utilizzatore, in posizione facilmente  raggiungibile
e segnalata.
6.2 MEZZI DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI
In  ogni  locale  e in prossimita' di ciascun apparecchio deve essere
installato un estintore di classe 21A 89BC.  I  mezzi  di  estinzione
degli incendi devono essere idonei alle lavorazioni o ai materiali in
deposito nei locali ove questi sono consentiti.
6.3 SEGNALETICA DI SICUREZZA
La  segnaletica di sicurezza deve richiamare l'attenzione sui divieti
e sulle limitazioni imposti e segnalare la  posizione  della  valvola
esterna  di  intercettazione  generale  del  gas  e dell'interruttore
elettrico generale.
6.4 ESERCIZIO E MANUTENZIONE
1 - Si richiamano gli obblighi di  cui  all'art.  11  del  D.P.R.  26
agosto 1993 n. 412 (S.O.G.U. n. 242 del 14 ottobre 1993).
2  -  Nei  locali  di  cui  al  punto  4.2  e'  vietato depositare ed
utilizzare sostanze infiammabili o tossiche e materiali non attinenti
all'impianto e devono essere adottate adeguate precauzioni affinche',
durante qualunque tipo di lavoro, l'eventuale uso  di  fiamme  libere
non costituisca fonte di innesco.
                             TITOLO VII
                         IMPIANTI ESISTENTI
7.1  Gli impianti esistenti devono essere resi conformi alle presenti
disposizioni. E' tuttavia ammesso che:
- la superficie di aerazione sia  inferiore  a  quella  richiesta  al
punto 4.1.2, purche' non inferiore a quella risultante dalla formula:
S maggiore di 8,6 Q (locali fuori terra);
S  maggiore  di 12,9 Q (locali seminterrati ed interrati fino a quota
-5 m);
S maggiore di 17,2 Q (locale interrato fra quota compresa  tra  -5  e
-10 metri al di sotto del piano di riferimento).
E'  consentito  che  l'altezza  dei  locali  sia  inferiore  a quella
prevista nella precedente normativa, nel rispetto dei punti 4.1.3.  e
4.2.4.  Per  impianti di portata termica superiore a 350 kW l'altezza
non deve essere comunque inferiore a 2,5 m.

     ---->  Vedere tavole da Pag. 27 a Pag. 29 della G.U.  <----