ALLEGATO ALL'INTESA DI PROGRAMMA TRA MINISTERO DELL'AMBIENTE E LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA DELL'8 MAGGIO 1996. (Art. 2 dell'intesa di programma metodologie e risultati del progetto ARIPAR - Sintesi dei risultati) SINTESI DEI RISULTATI. Il modello di ricomposizione del rischio d'area messo a punto nell'ambito del progetto ARIPAR ha permesso di calcolare i rischi locale, individuale e sociale nell'area di Ravenna determinati dalle attivita' industriali e portuali e dai trasporti (stradali, ferroviari, navali e in condotta) di merci pericolose ad esse connessi. In sintesi i risultati sono i seguenti: a) Rischio totale: le curve di rischio locale e individuale con le frequenze piu' alte (10-4 eventi/anno) sono localizzate nell'area industriale in prossimita' del Canale Candiano, dove sono concentrati gli impianti fissi - e in particolare quelli di categoria A - e dove convergono importanti direttrici stradali utilizzate per il trasporto di merci pericolose; nell'area urbana il rischio individuale assume valori dell'ordine di 10-6 eventi/anno o inferiori e il contributo maggiore e' sostenuto dalle componenti derivanti dal trasporto stradale di sostanze pericolose e dal fascio ferroviario di smistamento adiacente alla stazione ferroviaria centrale; la zona del centro commerciale Bassette, caratterizzata da valori di rischio individuale intorno a 10-5 eventi/anno, risente sia del contributo degli impianti fissi sia del trasporto stradale; il rischio sociale F-N e' caratterizzato da frequenze dell'ordine di 10-3 eventi/anno per N=10 e di 10-4 eventi/anno per N=100; il 93% della popolazione sulla base dei calcoli effettuati risulta esposto a un livello di rischio individuale minore di 10-6 eventi/anno (diagramma I-N di rischio sociale). b) Contributo delle diverse tipologie di sorgenti in termini di rischio sociale F-N: sino ad N=100 e' preponderante il contributo del trasporto stradale di merci pericolose; nel campo di N= da 100 a 1000 i pesi del trasporto stradale, degli impianti fissi e del trasporto ferroviario (essenzialmente il fascio di smistamento) sono paragonabili; oltre N=1000 diventa predominante il contributo del trasporto ferroviario (essenzialmente il fascio di smistamento). c) Sorgenti che maggiormente contribuiscono al rischio nell'area di impatto: gli impianti fissi che possono dar luogo a rilasci accidentali di sostanze tossiche, in particolare ammoniaca e cloro; alcune individuate tratte stradali (viale Europa, la s.s. Tosco-Romagnola verso Classe, il tratto di anello tra la E45 e la s.s. 253, il raccordo A14-s.s. 309, ecc.) lungo le quali e' piu' frequente la movimentazione di sostanze tossiche; il fascio di smistamento ferroviario a causa principalmente della collocazione nella zona centrale della citta' e dello stazionamento di carri contenenti sostanze tossiche. d) Sorgenti che contribuiscono in misura ridotta o trascurabile al rischio nell'area di impatto: il trasporto a mezzo condotte, anche a causa dell'assenza, tra le tipologie di prodotti movimentati, di sostanze tossiche e dell'interramento delle condotte stesse; il trasporto navale nel canale Candiano, in considerazione delle stringenti procedure di navigazione - in vigore nel 1987 e attuate dalle autorita' portuali - che consentono praticamente di ipotizzare frequenze molto basse per le collisioni tra navi che trasportano prodotti pericolosi. e) Ulteriori indicazioni: la dispersione accidentale delle sostanze tossiche contribuisce in misura preponderante, rispetto all'irradiamento termico ed alle sovrapressioni, a determinare il rischio totale nell'area di impatto; il contributo degli effetti domino tra impianti appartenenti a stabilimenti diversi e' praticamente trascurabile; il contributo degli impianti B al rischio totale d'area e' piccolo sia in assoluto sia in confronto a quello degli impianti A, pur essendo il numero dei primi elevato, con cio' confermando la distinzione operata a livello normativo tra le due categorie di impianti; gli impianti fissi di categoria A e B contribuiscono in modo trascurabile al rischio nell'area cittadina; nella valutazione del rischio di origine industriale deve essere tenuto nel dovuto conto il contributo del trasporto delle sostanze pericolose che puo' assumere valori decisamente significativi in termini di prevedibili frequenze di accadimento e conseguenze.