(all. 1 - art. 1)
                                                           Allegato 1
6. RESIDUI IN O SU PRODOTTI TRATTATI, ALIMENTI PER L'UOMO E PER GLI
   ANIMALI.
 Introduzione.
  (i)  Le informazioni fornite,  insieme con quelle precisate per uno
o piu' preparati contenenti la sostanza attiva, devono essere tali da
consentire  una  valutazione  dei  rischi per  l'uomo  derivanti  dai
residui della sostanza attiva e  dai relativi metaboliti, prodotti di
degradazione  e di  reazione  rimanenti negli  alimenti. Inoltre,  le
informazioni fornite devono essere sufficienti per:
  poter decidere  se la sostanza  attiva possa essere inclusa  o meno
nell'allegato I;
  specificare  le opportune  condizioni  o  limitazioni da  associare
all'eventuale inclusione nell'allegato I.
  (ii)  Deve  essere   fornita  una   descrizione   particolareggiata
(specifiche) del materiale utilizzato, come indicato al punto 1.11.
  (iii)  Gli  studi devono essere effettuati  secondo quanto indicato
nella  guida disponibile  sui  metodi di  prova  regolamentari per  i
residui di prodotti fitosanitari negli alimenti. (*)
  (iv)  Se del  caso,  i  dati  devono essere   analizzati   mediante
appropriati  metodi statistici.  Dovranno  essere riportati  dettagli
completi dell'analisi statistica.
  (v) Stabilita' dei residui durante l'immagazzinamento.
  Puo' risultare necessario svolgere  studi di stabilita' dei residui
durante  l'immagazzinamento.  A  condizione che  i  campioni  vengano
congelati, di norma, entro 24 ore dal campionamento e salvo si sappia
per altra  via che un  composto e' volatile  o labile, tali  dati non
sono  richiesti per  campioni  prelevati ed  analizzati entro  trenta
giorni dal campionamento (6 mesi, in caso di materiale radiomarcato).
  Occorre effettuare studi con  sostanze non radiomarcate utilizzando
substrati rappresentativi  e preferibilmente  su campioni  di colture
trattate  o  di  animali  su  cui si  sono  riscontrati  residui.  In
alternativa,  se  cio' non  e'  possibile,  aliquote di  campioni  di
controllo preparati  devono venire addizionate di  una quantita' nota
di  composto chimico  prima  dell'immagazzinamento  in condizioni  di
immagazzinamento normali.
  Qualora   la   degradazione   dei    campioni   durante   il   loro
immagazzinamento fosse significativa (superiore  al 30%), puo' essere
necessario modificare  le condizioni  di immagazzinamento  oppure non
conservati prima dell'analisi  e ripetere gli studi  se le condizioni
di immagazzinamento sono state insoddisfacenti.
  Occorre presentare informazioni  dettagliate sulla preparazione del
campione  e  sulle  condizioni  di  immagazzinamento  (temperatura  e
durata) dei campioni  e degli estratti. Salvo che  i campioni vengano
analizzati entro 24 ore dall'estrazione, saranno necessari anche dati
sulla  stabilita'  all'immagazzinamento   ottenuti  su  estratti  del
campione.
6.1.  Metabolismo,   distribuzione ed  espressione del  residuo nelle
piante.
Scopo dei test.
   Questi studi vengono eseguiti con l'obiettivo di:
  fornire  una stima  dei  residui finali  totali  nella porzione  di
interesse delle  piante coltivate al  momento della raccolta  dopo il
trattamento proposto;
  identificare i componenti principali del residuo finale totale;
  indicare la  distribuzione dei  residui tra  le parti  di interesse
della pianta coltivata;
  quantificare  i componenti  principali  del  residuo e  determinare
l'efficienza delle procedure di estrazione per questi componenti;
    stabilire la definizione e l'espressione del residuo.
Circostanze di necessita' dei test.
  Questi  studi devono  sempre  venire eseguiti  salvo  che si  possa
comprovare  che non  rimangono residui  sulle piante  o sui  prodotti
vegetali utilizzati come alimenti per l'uomo o per gli animali.
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   (*) Guida in fase di elaborazione
Condizioni sperimentali.
  Gli studi sul metabolismo devono  comprendere piante o categorie di
piante  coltivate  sulle  quali   verrebbero  utilizzati  i  prodotti
fitosanitari  contenenti  la  sostanza  attiva in  questione.  Se  e'
prevista  un'ampia  gamma  di  utilizzi in  differenti  categorie  di
coltivazioni o nella categoria "frutta",  gli studi vanno eseguiti su
almeno tre coltivazioni a meno che si possa motivare l'improbabilita'
di  un metabolismo  differente.  Se e'  previsto  l'impiego su  varie
categorie  di coltivazioni  gli studi  devono essere  rappresentativi
delle pertinenti  categorie. A  questo scopo le  coltivazioni possono
essere suddivise in cinque  categorie: radici commestibili, ortaggi a
foglie,  frutta,   leguminose  e   semi  oleosi,  cereali.   Se  sono
disponibili  studi  per coltivazioni  appartenenti  a  tre di  queste
categorie  ed i  risultati indicano  che  la via  di degradazione  e'
simile nelle tre categorie, non dovrebbe essere necessario effettuare
studi  ulteriori,  a  meno  che si  possa  prevedere  un  metabolismo
differente. Gli studi  di metabolismo devono tener  conto anche delle
differenti  proprieta'   della  sostanza  attiva  e   del  metodo  di
applicazione previsto.
  Deve essere fornita  una valutazione dei risultati  dei vari studi,
circa il  sito e la  via di  assorbimento (per esempio  attraverso le
foglie o le radici), nonche' circa la distribuzione dei residui nelle
varie parti  del vegetale  al momento  del raccolto  (con particolare
riguardo per le parti commestibili per  l'uomo o per gli animali). Se
ne' la  sostanza attiva, ne' metaboliti  importanti vengono assorbiti
dalla  pianta coltivata,  si  dovra' fornire  una spiegazione.  Nella
valutazione dei dati sperimentali,  possono essere utili informazioni
sulla  modalita' di  azione e  sulle proprieta'  chimicofisiche della
sostanza attiva.
6.2.    Metabolismo, distribuzione  ed  espressione  del residuo  nel
bestiame.
Scopo dei test.
   Questi studi vengono eseguiti con l'obiettivo di:
  identificare  i componenti  principali  del  residuo finale  totale
presente in prodotti animali commestibili;
  quantificare  la  velocita' di  degradazione  e  di escrezione  del
residuo  totale  in  certi  prodotti (latte  e  uova)  ed  escrezioni
animali;
  indicare  la distribuzione  dei residui  tra i  pertinenti prodotti
animali commestibili;
  quantificare  componenti   principali  del  residuo   e  dimostrare
l'efficienza delle procedure di estrazione per questi componenti;
  generare dati che permettano di  decidere se occorrano gli studi di
alimentazione del bestiame di cui al punto 6.4;
    stabilire la definizione e l'espressione del residuo.
Circostanze di necessita' dei test.
  Studi  di metabolismo  su  animali, come  ruminanti  da latte  (per
esempio capra o vacca) o  galline ovaiole, sono richiesti solo quando
l'utilizzo  del   prodotto  fitosanitario  puo'  portare   a  residui
significativi negli  alimenti per il  bestiame ( geq 0,1  mg/kg della
dieta totale  assunta, salvo casi  speciali come sostanze  attive che
tendono  ad   accumularsi).  Se  risulta  evidente   che  i  percorsi
metabolici differiscono in modo  significativo nel ratto in confronto
ai ruminanti, deve  essere condotto uno studio sul  maiale, salvo che
si preveda che la quantita' assunta dai maiali non sia significativa.
6.3. Sperimentazioni sui residui.
Scopo dei test.
   Questi studi vengono eseguiti con l'obiettivo di:
  quantificare  i livelli  probabili  piu' elevati  di residui  nelle
colture  trattate,  al momento  della  raccolta  o del  prelievo  dai
magazzini, secondo la buona pratica agricola (BPA) proposta; e
  determinare, se del caso, la velocita' di riduzione dei depositi di
prodotti fitosanitari.
Circostanze di necessita' dei test.
  Questi  studi devono  sempre venire  eseguiti  nel caso  in cui  il
prodotto fitosanitario  venga applicato a piante  o prodotti vegetali
utilizzati come alimenti per l'uomo o per gli animali oppure nel caso
in cui tali  piante possono assorbire residui dal terreno  o da altri
substrati, salvo che sia possibile un'estrapolazione da dati adeguati
ottenuti su un'altra coltura.
  Nel  fascicolo di  cui  all'allegato II  si  dovranno fornire  dati
relativi alle  sperimentazioni sui residui,  per gli usi  di prodotti
fitosanitari per i quali  viene richiesta l'autorizzazione al momento
della  presentazione di  un dossier  per l'inclusione  della sostanza
attiva nell'allegato I.
Condizioni sperimentali.
  Le  prove   controllate  devono  corrispondere  alla   BPA  critica
proposta. Le  condizioni sperimentali devono tener  conto dei residui
massimi  che  possono  ragionevolmente  verificarsi  (p.  es.  numero
massimo  di  applicazioni  proposte,   uso  della  massima  quantita'
prevista,  minimi  intervalli  di  sicurezza  prima  della  raccolta,
periodi    di   sospensione    dell'applicazione    o   periodi    di
immagazzinamento)  ma che  rimangono  rappresentative delle  peggiori
condizioni  possibili  in  cui  la sostanza  attiva  potrebbe  venire
utilizzata.
  Occorre produrre  e presentare  dati sufficienti  a conferma  che i
modelli stabiliti  sono validi  nelle regioni  e nelle  condizioni in
esse probabili, per le quali e' raccomandato l'uso del prodotto.
  Nella definizione  di un programma di  sperimentazioni controllate,
si deve normalmente tener conto di fattori come differenze climatiche
esistenti  tra  le  aree  di produzione,  differenze  nei  metodi  di
produzione (p.  es. usi in  campo aperto rispetto all'uso  in serra),
stagioni di produzione, tipo di formulazione ecc.
  In  generale,   per  una  serie  di   condizioni  paragonabili,  le
sperimentazioni  devono venire  eseguite  in almeno  due stagioni  di
coltivazione.  Qualsiasi  eccezione  deve  essere  motivata  in  modo
esauriente.
  E'  difficile  determinare  con   precisione  il  numero  di  prove
necessarie   senza   una   valutazione  preliminare   dei   risultati
sperimentali. I  dati minimi richiesti  valgono solo quando  si possa
stabilire che  le aree di  produzione sono paragonabili,  per esempio
per quanto riguarda il clima, i  metodi e le stagioni di coltivazione
del prodotto, ecc. Supposto che tutte le altre variabili (clima ecc.)
siano confrontabili,  per le  coltivazioni principali  sono richieste
almeno otto prove rappresentative dell'area di coltivazione proposta.
Per le coltivazioni minori,  sono normalmente richieste quattro prove
rappresentative dell'area di coltivazione proposta.
  A motivo  del livello  di omogeneita' intrinsecamente  piu' elevato
dei  residui risultanti  da  trattamenti postraccolta  o presenti  su
coltivazioni protette, saranno accettabili prove eseguite in una sola
stagione di coltivazione. Per i trattamenti postraccolta, in linea di
principio    sono   richieste    almeno   quattro    prove   eseguite
preferibilmente  in diverse  localita'  con differenti  coltivazioni.
Occorre  eseguire   una  serie  di   prove  per  ciascun   metodo  di
applicazione e ciascun  tipo di immagazzinamento, salvo  che si possa
identificare con chiarezza la situazione peggiore per quanto riguarda
i residui.
  Si puo'  ridurre il numero  degli studi per periodo  vegetativo che
occorre svolgere se si puo' comprovare che i livelli di residui nelle
piante  e  nei  prodotti  vegetali saranno  inferiori  al  limite  di
determinazione.
  Nel caso che al momento dell'applicazione del prodotto sia presente
una  parte significativa  della  coltura  consumabile, devono  essere
presentati  dati sulla  meta' delle  sperimentazioni controllate  sui
residui che mostrino  la variazione nel tempo del  livello di residui
presente  (studi di  decadimento dei  residui), a  meno che  si possa
comprovare che l'applicazione del prodotto fitosanitario non ha alcun
effetto  sulla   coltura  consumabile,  nelle   condizioni  d'impiego
proposte.
6.4. Studi di alimentazione del bestiame.
Scopo dei test.
  Questi  studi  hanno  l'obiettivo  di  determinare  il  residuo  in
prodotti  di origine  animale  derivante da  residui contenuti  negli
alimenti per animali o nelle piante foraggere.
Circostanze di necessita' dei test.
   Studi di alimentazione sono richiesti solo:
  quando  nelle piante  coltivate o  nella  parti di  pianta (p.  es.
scarti, scorie) utilizzate per l'alimentazione degli animali si hanno
residui significativi  ( geq 0,1  mg/kg della dieta  totale ricevuta,
salvo casi speciali, come sostanze attive che si accumulano); e
  studi  metabolici indicano  che in  qualsiasi tessuto  commestibile
dell'animale si  possono avere  residui significativi (0,01  mg/kg, o
superiori al limite di determinazione nel caso questo fosse superiore
a 0,01  mg /kg),  tenendo conto  dei livelli  dei residui  in mangimi
potenziali, ottenuti per una dose di base.
  Se del caso, occorre presentare studi di alimentazione separati per
ruminanti  da  latte  e/o  pollame   da  cova.  Se  dagli  studi  sul
metabolismo  presentati  conformemente al  punto  6.2  risulta che  i
percorsi metabolici differiscono in  modo significativo nel maiale in
confronto    ai   ruminanti,    si   deve    condurre   uno    studio
sull'alimentazione del maiale, salvo che  si preveda che la quantita'
assunta da quest'ultimo non sia significativa.
Condizioni sperimentali.
  In generale, il mangime viene  somministrato a tre dosaggi (livello
di  residui previsto,  3-5 volte  e 10  volte il  livello di  residui
previsto).  Nel definire  la  dose  di base,  si  deve compilare  una
razione di alimentazione teorica.
6.5.    Effetti    della   trasformazione   industriale   e/o   delle
preparazioni domestiche.
Circostanze di necessita' dei test.
  La decisione se sia  necessario eseguire studi sulla trasformazione
industriale dipendera':
  dall'importanza  di un  prodotto  trasformato nella  dieta umana  o
animale;
  dal livello  del residuo  nella pianta o  nel prodotto  vegetale da
trasformare;
  dalle  proprieta'  chimicofisiche  della   sostanza  attiva  o  dei
relativi metaboliti;
  dalla   possibilita'  che   si   possano   ritrovare  prodotti   di
degradazione di  rilevanza tossicologica  dopo la  trasformazione del
vegetale o del prodotto vegetale.
  Normalmente   non   sara'   necessario   effettuare   studi   sulla
trasformazione industriale  se nel  vegetale o nel  prodotto vegetale
che verrebbe  trasformato non  sono presenti residui  significativi o
determinabili per  via analitica, oppure se  l'assunzione giornaliera
massima teorica totale (TMDI) e'  inferiore al 10% dell'ADI. Inoltre,
questi studi non  saranno normalmente neppure necessari  per piante o
prodotti vegetali che nella maggior  parte dei casi vengono consumati
crudi, salvo quelli con parti non  eduli come limoni, banane, o kiwi,
riguardo i  quali possono  essere necessari dati  sulla distribuzione
del residuo nella buccia/polpa.
  Per  "residui  significativi"  si  intendono  in  generale  residui
superiori  a  0,1 mg/kg.  Se  il  prodotto fitosanitario  interessato
presenta una  tossicita' acuta elevata  e/o una ADI bassa,  si dovra'
prendere  in  considerazione  l'eventualita'  di  eseguire  studi  di
trattamento per residui determinabili inferiori a 0,1 mg/kg.
  Questi  studi non  sono  normalmente necessari  se  il processo  di
trasformazione  comporta soltanto  semplici operazioni  fisiche (come
lavaggio, pulitura  o pressatura)  che non comportano  una variazione
della temperatura della pianta o del prodotto vegetale.
6.5.1. Effetti sulla natura del residuo.
Scopo dei test.
  L'obiettivo di questi studi e' di stabilire se da residui contenuti
nei prodotti non trasformati  possano eventualmente formarsi, durante
il trattamento, prodotti di decomposizione  o di reazione che possono
rendere necessaria una valutazione specifica dei rischi.
Condizioni sperimentali.
  Secondo il  livello e la  natura chimica del residuo  contenuto nel
prodotto non trasformato, si dovra' esaminare, se del caso, una serie
di situazioni rappresentative di idrolisi (che simulino le pertinenti
operazioni  di   trasformazione).  Puo'  essere   inoltre  necessario
studiare gli effetti di trasformazioni diverse dall'idrolisi se dalle
proprieta'  della  sostanza attiva  o  dei  suoi metaboliti  si  puo'
dedurre che  a seguito  di tali  trasformazioni si  possono ritrovare
prodotti  di  degradazione  di  rilevanza  tossicologica.  Gli  studi
vengono  normalmente  condotti  con   una  forma  radiomarcata  della
sostanza attiva.
6.5.2. Effetti sui livelli dei residui.
Scopo dei test.
   Gli obiettivi principali di questi studi sono:
  determinare  la distribuzione  quantitativa  dei  residui nei  vari
prodotti intermedi e finali, e stimare fattori di trasferimento;
  permettere  una stima  piu' realistica  dell'assunzione di  residui
attraverso la dieta.
Condizioni sperimentali.
  Gli   studi  di   processo  dovrebbero   rappresentare  trattamenti
domestici e/o processi industriali effettivi.
  Nel  primo caso,  sara'  normalmente necessario  eseguire solo  una
serie centrale di "studi di bilancio" rappresentativi dei trattamenti
comuni  eseguiti  sulle piante  o  sui  prodotti vegetali  contenenti
residui significativi.  La scelta di questi  processi rappresentativi
dovra'  essere validamente  motivata. La  tecnologia da  usarsi negli
studi   di  trasformazione   deve   sempre   corrispondere  il   piu'
strettamente   possibile   alle  effettive   condizioni   normalmente
utilizzate nella pratica. Si dovra' produrre una scheda analitica del
bilancio di massa dei residui in tutti i prodotti intermedi e finali.
In tale  scheda si  devono poter individuare  le concentrazioni  o le
riduzioni   di  residui   nei  singoli   prodotti  e   determinare  i
corrispondenti fattori di trasferimento.
  Se i prodotti vegetali trasformati hanno una parte importante nella
dieta e se  gli "studi di bilancio" indicano che  puo' verificarsi un
trasferimento significativo  di residui nei prodotti  trasformati, si
devono eseguire  tre studi di controllo  ("followup") per determinare
la concentrazione dei residui o i fattori di diluizione.
6.6. Residui in colture successive.
Scopo del test.
  Questi  studi hanno  l'obiettivo di  permettere una  valutazione di
possibili residui in colture successive.
Circostanze di necessita' del test.
  Se dai  dati ottenuti  conformemente all'allegato  II, punto  7.1 o
all'allegato III,  punto 9.1,  risulta che nel  suolo o  in materiali
vegetali  (come paglia  o  materiale  organico) permangono  quantita'
significative  di residui  (superiori  al 10%  della sostanza  attiva
applicata, considerando globalmente la sostanza attiva non modificata
ed  i suoi  pertinenti metaboliti  o prodotti  di degradazione)  sino
all'epoca  della   semina  o   dell'impianto  di   eventuali  colture
successive, quantita'  che potrebbero  comportare livelli  di residui
superiori  al limite  di determinazione  nelle colture  successive al
momento del raccolto,  dovra' essere esaminata la  situazione circa i
residui.  Questo esame  dovra'  tener conto  anche  della natura  del
residuo nelle colture successive e  dovra' contenere almeno una stima
teorica del  livello di questi residui.  Se non si puo'  escludere la
probabilita'  della presenza  di  residui  nelle colture  successive,
occorre  effettuare studi  di metabolismo  e di  distribuzione e,  se
necessario, seguiti da prove in campo.
Condizioni sperimentali.
  Qualora  venga  effettuata  una  stima teorica  dei  residui  nelle
colture successive, occorre fornire  i dettagli completi con relativa
motivazione.
  Se  sono  necessari studi  sul  metabolismo  e sulla  distribuzione
nonche'  prove in  campo, questi  devono essere  eseguiti su  colture
rappresentative della normale pratica agricola.
6.7.  Livelli   massimi di  residui proposti  (MRL) e  definizione di
residuo.
  I livelli massimi di residui proposti devono essere accompagnati da
una motivazione  completa includente, se del  caso, dettagli completi
dell'analisi statistica utilizzata.
  Nella valutazione  di quali  composti debbano essere  inclusi nella
definizione  di   residuo,  si   deve  tener   conto  dell'importanza
tossicologica  dei composti,  delle  quantita'  probabili presenti  e
della praticita' dei metodi analitici  proposti per il controllo e la
vigilanza successivi alla registrazione.
6.8.  Intervalli  di sicurezza  preraccolta  proposti  per gli    usi
previsti,  o periodi  di sospensione  dell'applicazione o  periodi di
immagazzina mento nel caso di utilizzi postraccolta.
  Le proposte devono essere accompagnate da una motivazione completa.
6.9.  Stima   dell'esposizione potenziale ed effettiva  attraverso la
dieta ed altre vie.
  Si dovra' porre attenzione al  calcolo di una previsione realistica
dell'assunzione attraverso la dieta.  Cio' puo' venire realizzato per
gradi, arrivando a previsioni sempre piu' realistiche della quantita'
assunta.  Se del  caso, si  devono prendere  in considerazione  anche
altre fonti  di esposizione, per  esempio residui da medicinali  o da
farmaci per uso veterinario.
6.10. Sintesi e valutazione del comportamento dei residui.
  Si dovra' eseguire  una sintesi ed una valutazione di  tutti i dati
presentati  in questa  sezione secondo  le direttive  impartite dalle
autorita'  competenti  degli  Stati  membri per  quanto  riguarda  il
formato  di tali  sintesi  e valutazioni.  Vi  dovranno figurare  una
valutazione dettagliata e critica dei  dati nel contesto di criteri e
disciplinari   di  valutazione   e  di   decisione  pertinenti,   con
particolare riferimento ai  rischi che nascono o  possono nascere per
l'uomo o gli  animali ed alla completezza,  qualita' ed affidabilita'
dei dati disponibili.
  In   particolare   deve   essere   presa   in   considerazione   la
significativita' tossicologica dei metaboliti  in animali diversi dai
mammiferi.
  Si dovra' elaborare un diagramma schematico del percorso metabolico
in piante ed animali con  una breve spiegazioni della distribuzione e
delle trasformazioni chimiche implicate.