Allegato Al Presidente della Repubblica Il consiglio comunale di Villa di Briano (Caserta) presenta forme di condizionamento da parte della criminalita' organizzata, che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' degli organi elettivi, il buon andamento dell'amministrazione ed il funzionamento dei servizi, con grave pregiudizio per lo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica. Il predetto organo elettivo e' stato rinnovato nelle consultazioni amministrative del 20 novembre 1994 a conclusione di un periodo di gestione straordinaria, durato due anni, conseguente al provvedimento di scioglimento adottato con decreto del Presidente della Repubblica del 16 ottobre 1992, ai sensi del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 luglio 1991, n. 221, ed alla proroga disposta con decreto del Presidente della Repubblica 23 aprile 1994. L'opera di recupero condotta, sia pur tra notevolissime difficolta', dalla commissione straordinaria protempore risulta vanificata dalla attuale amministrazione, che gia' fin dal suo insediamento ha presentato elementi di continuita' con quella per la quale si era resa necessaria l'adozione del provvedimento di scioglimento per condizionamento della criminalita' organizzata. Essendo emersi nel periodo preelettorale segnali di quella continuita', per effetto di interventi di esponenti della malavita locale volti ad influenzare le consultazioni elettorali e favorire cosi' il ritorno della "vecchia guardia", sulla situazione del comune di Villa di Briano sono state attivate, da parte dei competenti organi, le indagini necessarie ad accertare la sussistenza, nella rinnovata gestione dell'ente, di forme di condizionamento atte a compromettere la libera determinazione degli organi elettivi e a pregiudicare l'imparzialita' dell'azione amministrativa ed il regolare funzionamento dei servizi. In base alle risultanze delle predette indagini, il prefetto di Caserta, con relazione datata 2 dicembre 1997, ha evidenziato come l'amministrazione di Villa di Briano sia fortemente condizionata da ambienti locali, operanti in un contesto profondamente permeato dalla presenza della criminalita' organizzata. E' stata rilevata, innanzitutto, l'illecita ingerenza nella formazione delle liste per il rinnovo elettorale, che ha portato alla presentazione di una sola lista, il cui candidato alla carica di sindaco era lo stesso amministratore del disciolto consiglio. In proposito anche la commissione straordinaria, al tempo incaricata di gestire il comune di Villa di Briano, con relazione del 18 novembre 1994, aveva segnalato che, in quell'ambito territoriale, si stavano ricreando le condizioni favorevoli per la reiterazione dell'attivita' inquinante della criminalita' organizzata da far valere sulla nascente amministrazione. La composizione del consiglio comunale rinnovato, che presenta su dodici componenti ben cinque consiglieri che facevano parte della passata amministrazione, come pure la figura del sindaco, rimasta immutata, costituiscono l'elemento di continuita' che ripropone il profondo legame tra l'ente e la criminalita' organizzata operante nel territorio dell'agro aversano. Figura di spicco, facente da tramite tra l'amministrazione e la criminalita', e' stata ed e' un congiunto del sindaco, gravato da numerosi pregiudizi penali e indagato anche per reati associativi, considerato "sindaco ombra", in quanto personaggio molto influente e capace di incidere in maniera determinante sulle scelte dell'ente. Il medesimo, pur non rivestendo alcuna carica pubblica nell'attuale compagine amministrativa, e' presente in modo assiduo nella sede comunale, come pure constatato dalla commissione incaricata dell'accesso presso l'ente. Risulta inoltre che la gestione amministrativa ha formato oggetto di numerosi esposti per gravi abusi ed irregolarita', per alcuni dei quali sono in corso accertamenti anche da parte dell'autorita' giudiziaria. La sottoposizione dell'ente ai condizionamenti da parte della criminalita' organizzata emerge dagli accertamenti svolti dalla commissione d'accesso, all'uopo incaricata con decreti del prefetto di Caserta del l2 agosto 1997 e del 2 ottobre 1997. E' tangibile la permeabilita' dell'amministrazione nel settore urbanistico, per i tentativi di variazione del piano regolatore generale, che era stato adottato dalla commissione straordinaria nel 1994, nonche' nel settore dell'edilizia, per le cointeressenze desumibili dalla circostanza che la esecuzione dei lavori relativi alle concessioni edilizie risultano affidati ed eseguiti, per una discreta parte, dal titolare di una ditta in rapporto di parentela con un assessore nonche' presidente della commissione edilizia comunale. E' ampiamente esposto nella relazione commissariale come le irregolarita' nello svolgimento di gare di appalto, le illegittimita' nell'adozione di delibere per l'esecuzione di lavori di opere pubbliche e di revoca di costituzione di parte civile, l'assenza dei pareri prescritti per legge e la vicenda afferente la rinuncia alla prosecuzione dei lavori da parte di una ditta aggiudicataria e l'affidamento ad altra ditta, sfociata poi in un procedimento penale a carico del sindaco e di alcuni amministratori, siano tutte situazioni che dimostrano una accentuata propensione verso deviazioni dal sistema di legalita'. Altri procedimenti penali vedono coinvolto il sindaco per reati contestati a vario titolo nell'espletamento delle proprie funzioni; nei confronti del medesimo e' stato da ultimo disposto il giudizio, per il reato di concussione per la vicenda relativa a rilascio di concessione edilizia. Il clima di grave condizionamento in cui versa il consiglio comunale di Villa di Briano (Caserta), la cui capacita' di determinazione risulta assoggettata alle scelte della locale organizzazione criminale, la palese inosservanza del principio di legalita' nella gestione dell'ente e l'uso distorto della cosa pubblica, utilizzata per il perseguimento di fini contrari al pubblico interesse, minano ogni principio di salvaguardia della sicurezza pubblica e, nel compromettere le legittime aspettative della popolazione ad essere garantita nella fruizione dei diritti fondamentali, ingenerano diffusa sfiducia nella legge e nelle istituzioni da parte dei cittadini. La descritta condizione di assoggettamento esige ancora un intervento dello Stato, mediante lo strumento di legge finalizzato a rimuovere i legami tra esponenti dell'ente locale e la criminalita' organizzata, a tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica. Per le suesposte considerazioni si ritiene necessario provvedere, con urgenza, ad eliminare ogni ulteriore deterioramento ed inquinamento della vita amministrativa e democratica dell'ente, mediante provvedimenti incisivi dello Stato in direzione dell'amministrazione comunale di Villa di Briano. Il prefetto di Caserta, visto anche il parere favorevole espresso dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, ai sensi dell'art. 1, comma 2, del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 luglio 1991, n. 221, ha dato l'avvio alla procedura di scioglimento del consiglio comunale di Villa di Briano, con la citata relazione, che si intende qui integralmente richiamata, disponendone, nel contempo, con provvedimento n. 3240/12B.7/Gab. del 4 dicembre 1997, la sospensione, con la conseguente nomina di una commissione per la provvisoria gestione dell'ente. La valutazione della situazione in concreto riscontrata, in relazione alla presenza e all'estensione dell'influenza criminale, rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi. Ritenuto, per quanto esposto, che ricorrano le condizioni indicate nell'art. 1 del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 luglio 1991, n. 221, che legittimano lo scioglimento del consiglio comunale di Villa di Briano (Caserta), si formula rituale proposta per l'adozione della misura di rigore. Roma, 22 gennaio 1998 Il Ministro dell'interno: Napolitano