ALLEGATO I RIASSUNTO DELLE CARATIERISTICHE DEL PRODOTTO 1. DENOMINAZIONE DELLA SPECIALITA' MEDICINALE VISTIDE 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Ogni flacone contiene cidofovir equivalente a 375 mg/5 ml (75 mg/ml) come cidofovir anidro. La formulazione e' tamponata ad un pH di 7,4. 3. FORMA FARMACEUTICA Concentrato per soluzione per infusione. 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche Il cidofovir e' indicato per il trattamento della retinite da citomegalovirus (CMV) nei pazienti con sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) e senza disfunzioni renali. Sino a quando non sara' acquisita ulteriore esperienza clinica, il cidofovir deve essere utilizzato solo quando le altre terapie siano considerate non idonee. 4.2 Posologia e modo di somministrazione Prima di ciascuna somministrazione di cidofovir, devono essere controllati i livelli di creatinina sierica e di proteinuria. Non devono essere superate le dosi, la frequenza e la velocita' di infusione raccomandate. Prima della somministrazione, il cidofovir deve essere diluito in 100 ml di soluzione salina allo 0,9% (isotonica). Al fine di minimizzare la potenziale nefrotossicita' del farmaco, ciascuna infusione di cidofovir deve essere preceduta dalla somministrazione orale di probenecid e dalla preidratazione per via endovenosa con soluzione salina. Dosaggio nei soggetti adulti - Terapia d'attacco. Si consiglia una dose di cidofovir pari a 5 mg/kg di peso corporeo (tramite infusione endovenosa a velocita' costante nell'arco di 1 ora) da somministrare una volta alla settimana per due settimane consecutive. - Terapia di mantenimento. A cominciare da due settimane dopo il termine della terapia d'attacco, la dose di mantenimento consigliata e' pari a 5 mg/kg di peso corporeo (tramite infusione endovenosa a velocita' costante nell'arco di 1 ora) da somministrare una volta ogni due settimane. La somministrazione di cidofovir deve essere sospesa ed e' consigliabile instaurare una terapia, di idratazione per via endovenosa, quando la creatinina plasmatica aumenta di > - 44 umol/l (> - 0,5 mg/dl) o quando compare una proteinuria persistente > - 2 +. - Probenecid. Un ciclo di probenecid, somministrato oralmente con ciascuna dose di cidofovir, puo' ridurre la potenziale nefrotossicita'. Tutti gli studi clinici eseguiti per verificare l'efficacia del farmaco, sono stati condotti utilizzando il probenecid come terapia concomitante al cidofovir. Pertanto al fine di minimizzare il rischio di nefrotossicita', ogni dose di cidofovir deve essere accompagnata da un trattamento con probenecid da somministrare per via orale alle dosi di 2 grammi 3 ore prima della dose di cidofovir e di 1 grammo dopo 2 ore e 8 ore (per un totale di 4 grammi), dopo il completamento dell'infusione di cidofovir della durata di 1 ora. Al fine di ridurre la possibilita' di nausea e/o vomito associati alla somministrazione di probenecid, si raccomanda al paziente l'ingestione di cibo prima di ciascuna dose di probenecid. In alcuni casi potrebbe essere necessaria la somministrazione di farmaci antiemetici. Per i pazienti che sviluppano sintomi di ipersensibilita' o di allergia al probenecid (ad esempio eritema, febbre, brividi e anafilassi), occorre prendere in considerazione l'eventuale impiego di un'appropriata profilassi o terapia con antistaminici e/o paracetamolo (vedere la sezione 4.3, Controindicazioni). - Idratazione. Per minimizzare il rischio di nefrotossicita', ogni infusione di cidofovir deve essere immediatamente preceduta dalla somministrazione endovenosa di un litro di soluzione salina allo 0,9% (isotonica). I pazienti in grado di tollerare un ulteriore carico di fluidi, potranno ricevere sino a un massimo di 2 litri di soluzione salina allo 0,9%, somministrata per via endovenosa con ogni dose di cidofovir. Il primo litro di soluzione salina deve essere infuso nell'arco di 1 ora immediatamente prima dalla somministrazione di cidofovir. Il secondo litro, se viene somministrato, deve essere infuso, nell'arco di 1-3 ore, contemporaneamente all'infusione di cidofovir o iniziando subito dopo la stessa. Dosaggio nei soggetti anziani La sicurezza d'impiego e l'efficacia del cidofovir per il trattamento dell'infezione da CMV nei pazienti di eta' superiore ai 60 anni non sono state ancora stabilite. Dato che i soggetti anziani presentano spesso una riduzione della funzione glomerulare, occorre valutare con particolare attenzione la funzionalita' renale di questi pazienti, sia prima che durante la somministrazione di cidofovir. Dosaggio nei bambini e nei neonati La sicurezza d'impiego e l'efficacia del cidofovir per il trattamento dell'infezione da CMV nei pazienti di eta inferiore a 18 anni non sono ancora state stabilite. Di conseguenza, il cidofovir e' sconsigliato per i bambini e i neonati. Dosaggio in caso di insufficienza renale L'insufficienza renale e' una delle controindicazioni all'uso del cidofovir (vedere la sezione 4.3 Controindicazioni); La terapia con cidofovir non deve essere instaurata in pazienti con creatinina sierica >133 umol/l (>1,5 mg/dl), clearance creatininica < - 0,92 ml/s (< - 55 ml/minuto) o proteinuria > - 2+ (> - 100 mg/dl), in quanto non si conoscono le dosi ottimali di induzione e di mantenimento per i pazienti con compromissione renale moderata o grave. Dosaggio in caso di insufficienza epatica Non sono state stabilite la sicurezza d'impiego e l'efficacia del cidofovir nei pazienti con malattie epatiche. Raccomandazioni relative al monitoraggio La proteinuria sembra essere un indice precoce e sensibile della nefrotossicita' indotta dal cidofovir. Nei pazienti trattati con questo farmaco devono essere determinati i livelli di creatinina sierica e di proteinuria in campioni prelevati durante le 24 ore immediatamente precedenti alla somministrazione di ciascuna dose di cidofovir. Nei pazienti che evidenziano livelli di proteinuria > - 2 +, il dosaggio deve essere ripetuto e deve essere instaurata una terapia di idratazione per via endovenosa. Se a seguito della terapia di idratazione e' ancora presente una proteinuria > - 2 il trattamento con cidofovir deve essere interrotto. Continuando la somministrazione di cidofovir in pazienti con proteinuria persistente > - 2 anche dopo la terapia di idratazione, si puo' verificare un peggioramento del danno del tubulo renale prossimale, compresa glicosuria, riduzione della fosfatemia, uricemia e bicarbonatemia ed aumento della creatinimia sierica. Durante il trattamento, i suddetti parametri devono essere verificati prima della somministrazione di ciascuna infusione e il trattamento deve essere sospeso in caso di valori alterati. Non e' stata ancora valutata la ripresa dell'uso del cidofovir in caso di completa regressione delle alterazioni. Prima di somministrare ogni dose di cidofovir, occorre eseguire anche una conta dei globuli bianchi, incluso il conteggio differenziale dei neutrofili. I pazienti soggetti a terapia con cidofovir devono essere avvertiti della necessita' di sottoporsi regolarmente ad esami oftalmologici. 4.3 Controindicazioni Il cidofovir e' controindicato nei pazienti con disfunzione renale (parentesi quadrata) creatinina sierica >133 umol/l (> 1,5 mg/dl) o clearance creatininica < - 0,92 ml/s (< - 55 ml/minuto) o proteinuria > - 100 mg/dl (proteinuria < - 2+) (parentesi quadrata). La sicurezza d'impiego di cidofovir non e' stata valutata nei pazienti trattati con altri agenti potenzialmente nefrotossici, come ad esempio: aminoglicosidi, amfotericina B, foscarnet, pentamidina per via endovenosa o vancomicina. La somministrazione concomitante del cidofovir e dei farmaci suddetti e' controindicata. Il cidofovir e' controindicato anche in pazienti con ipersensibilita' al farmaco. L'iniezione endo-oculare diretta di cidofovir e' controindicata e potrebbe comportare una significativa diminuzione della pressione endo-oculare e una compromissione della vista. 4.4 Speciali avvertenze e opportune precauzioni d'impiego Il cidofovir deve essere usato solamente per infusione endovenosa e non deve essere somministrato tramite iniezione endo-oculare. L'infusione del farmaco deve essere praticata solamente in vene con adeguato flusso ematico che consenta una rapida diluizione e distribuzione. La terapia con cidofovir deve essere associata alla somministrazione di probenecid per via orale e ad una adeguata preidratazione per via endovenosa con soluzione salina isotonica Nei pazienti che non possono ricevere il probenecid a causa di ipersensibilita' clinicamente grave a questo farmaco o ad altri prodotti medicinali contenenti sulfamidici la somministrazione di probenecid deve essere considerata qualora i potenziali benefici della terapia superino i potenziali rischi del trattamento con cidofovir. L'uso di cidofovir senza la somministrazione concomitante di probenecid non e' stato clinicamente valutato. Un programma di desensibilizzione al probenecid non e' raccomandato. Prima della somministrazione di ciascuna dose di cidofovir, deve essere eseguito un monitoraggio della funzionalita' renale (creatinina sierica e proteinuria). Alterazioni della funzionalita' renale richiedono interruzione ed eventuale sospensione della terapia (vedere la sezione 4.2 Posologia e modo di somministrazione). Insufficienza renale La nefrotossicita' dose-dipendente costituisce il principale aspetto tossico limitativo del dosaggio relativo alla somministrazione di cidofovir. La proteinuria, misurata tramite analisi delle urine in laboratorio clinico, potrebbe essere un indice precoce di nefrotossicita'. I pazienti sottoposti settimanalmente a trattamento con cidofovir per via endovenosa a dosi di 0,5 o 1,0 mg/kg, senza somministrazione concomitante di probenecid e con o senza preidratazione endovenosa con soluzione salina (isotonica), non hanno evidenziato segni di nefrotossicita' significativa legata al farmaco (definita come creatinina plasmatica > - 177 umol/l (> - 2,0 mg/dl), mentre i pazienti trattati con cidofovir al dosaggio di 3,0 - 5,0 o 10,0 mg/kg, senza somministrazione concomitante di probenecid, hanno evidenziato danni a carico delle cellule tubulari prossimali, inclusa glicosuria, riduzione di fosfato, acido urico e bicarbonato nel siero ed aumento della creatinina sierica. In alcuni pazienti, la tossicita' renale e' risultata parzialmente reversibile. Ematologia Nei pazienti trattati con cidofovir e' stata osservata l'insorgenza di neutropenia reversibile. Questa alterazione non e' stata associata a postumi clinici e non sembra essere dose- dipendente. In alcuni casi, la neutropenia si e' risolta nel corso della terapia con cidofovir, mentre in altri casi e' scomparsa solo dopo la sospensione del trattamento. Analisi di laboratorio Prima della somministrazione di ogni dose di cidofovir deve essere controllata la funzionalita' renale! (analisi routinaria delle urine e creatinina sierica) e verificati i risultati. E' necessario inoltre eseguire regolari conteggi dei neutrofili. Altre precauzioni Il cidofovir deve essere considerato potenzialmente cancerogeno nell'uomo (vedere la sezione 5.3 Dati preclinici di sicurezza). Occorre valutare con cautela se sia opportuno o meno instaurare una terapia con cidofovir in pazienti affetti da diabete mellito, in quanto si tratta di soggetti potenzialmente esposti ad un maggior rischio di sviluppare ipotonia oculare. I pazienti di sesso maschile devono essere avvertiti che il cidofovir ha causato riduzione del peso testicolare e ipospermia nell'animale. Sebbene queste alterazioni non siano state osservate negli studi clinici con cidofovir, tuttavia potrebbero verificarsi anche nei soggetti umani e provocare infertilita'. Gli uomini devono essere informati della necessita' di usare metodi contraccettivi di barriera durante e per 3 mesi dopo il trattamento con cidofovir. 4.5 Interazioni con altri medicinali e interazioni di qualsiasi altro genere Il probenecid e' noto interagire con il metabolismo o la secrezione tubulare renale di molti altri farmaci (ad esempio, paracetamolo, aciclovir, inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina, acido aminosalicilico, barbiturici, benzodiazepine, bumetamide, clofibrato, metotrexato, famotidina, furosemide, agenti anti-infiammatori non steroidei, teofillina e zidovudina). I pazienti in trattamento con zidovudina devono interrompere temporaneamente la somministrazione di zidovudina o ridurne la dose del 50% nei giorni in cui viene somministrato il cidofovir, in quanto il probenecid riduce la clearance metabolica della zidovudina Le interazioni di cidofovir, probenecid e dei farmaci anti- HIV, inclusi di inibitori della proteasi HIV, non sono state studiate mediante sperimentazione clinica 4.6 Uso durante la gravidanza e l'allattamento Il cidofovir, somministrato con dosaggio inferiore a quello terapeutico e' embriotossico nei ratti e nei coniglio. Una significativa incidenza di anomalie fetali esterne, dei tessuti molli e dello scheletro, si e' manifestata nei conigli trattati con 1,0 mg/kg/die, dose che e' risultata tossica anche per la madre. Non esistono studi relativi agli effetti del cidofovir nelle donne in gravidanza. Il farmaco non deve essere usato durante la gravidanza. Le donne in eta' fertile devono essere informate della necessita' di utilizzare un mezzo efficace di contraccezione durante il trattamento con cidofovir. Non e' noto se il cidofovir venga escreto nel latte umano. In considerazione del fatto che molti farmaci vengono escreti nel latte umano, le madri che allattano e in trattamento con cidofovir devono essere informate della necessita' di sospendere la terapia con cidofovir o di interrompere l'allattamento. Nelle ratte gravide e' stato osservato il passaggio della barriera placentare da parte di un metabolita del farmaco. L'escrezione di metaboliti del farmaco nel latte di animali durante la lattazione non e' stata studiata. Per ulteriori informazioni, fare riferimento alla Sezione 4.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso. 4.7 Effetti sulla capacita' di guidare veicoli e sull'uso di macchine Durante il trattamento con cidofovir e' possibile che si verifichino effetti indesiderati come ad esempio l'astenia. Si raccomanda al medico di parlare di questa eventualita' con i pazienti e di consigliarli in base alle condizioni patologiche individuali e al grado di tolleranza al farmaco. 4.8 Effetti indesiderati Nel corso di studi clinici controllati condotti con cidofovir in pazienti con AIDS e retinite da CMV, gli effetti indesiderati piu' frequentemente riportati sono stati i seguenti: proteinuria 51%, febbre 43%, astenia 32%, nausea con vomito 26%, e rash 19%. Tali livelli di incidenza sono stati calcolati indipendentemente dalla relazione con i farmaci in studio (cidofovir o probenecid) o alla gravita' dei sintomi. Le reazioni avverse riportate come gravi e verificatesi in almeno il 5% dei pazienti sono state le seguenti: proteinuria 13%, neutropenia 10%, febbre 9%, morte 8%, infezione 8%, aumento della creatinina 8%, dispnea 7%, polmonite 7%, astenia 6%, nausea con vomito 5%. Tutti i casi di decesso avvenuti durante lo studio sono stati attribuiti a complicazioni secondarie all'AIDS e non al cidofovir. Le reazioni avverse verificatesi in almeno il 10% dei pazienti e riportate come possibili o probabili conseguenze del cidofovir sono state le seguenti: proteinuria 41%, neutropenia 18%, astenia 15%, aumento della creatinina 14%, febbre 13%, alopecia 12%, nausea senza vomito 10%. Le reazioni avverse gravi verificatesi in almeno il 5% dei pazienti e riportate come possibili o probabili conseguenze del trattamento con cidofovir sono state le seguenti: proteinuria 11%, neutropenia 9% e aumento della creatinina 7%. Le reazioni avverse verificatesi in almeno il 10% dei pazienti e riportate come possibili o probabili conseguenze del trattamento con probenecid sono state le seguenti: febbre (18%), rash (13%), nausea con vomito (12%) e nausea senza vomito (10%). L'incidenza di pressione oculare interna ridotta (diminuzione di > - 50% rispetto ai valori basali di pretrattamento) e' stata del 9%. 4.9 Sovradosaggio Sono stati riportati due casi di sovradosaggio di cidofovir. In entrambi i casi, il sovradosaggio si e' verificato durante la prima dose di induzione e non sono state somministrate altre dosi di cidofovir. Un paziente aveva ricevuto una dose singola di l 6,4 mg/kg e l'altro paziente aveva ricevuto una dose singola di 17,3 mg/kg. Entrambi i pazienti erano ospedalizzati e trattati con dosi profilattiche di probenecid per via orale e idratazione intensa per un periodo da 3 a 7 giorni. Uno di questi pazienti aveva evidenziato una lieve alterazione transitoria della funzionalita' renale, mentre nell'altro paziente non era stata riscontrata alcuna alterazione della funzionalita' renale. 5. PROPRIETA' FARMACOLOGICHE 5.1 Proprieta' farmacodinamiche Codice ATC: J05 (antivirale per uso sistemico) Caratteristiche generali Il cidofovir e' un analogo della citidina, con azione in vitro e in vivo contro il citomegalovirus (CMV) patogeno nell'uomo (HCMV). I ceppi resistenti al ganciclovir potrebbero essere sensibili al cidofovir.. Meccanismo di azione Il cidofovir sopprime la replicazione del CMV tramite inibizione selettiva della sintesi del DNA virale. I dati biochimici confermano l'inibizione selettiva della DNA polimerasi di HSV-1, HSV-2 e CMV ad opera del cidofovir difosfato, il metabolita intracellulare attivo del cidofovir. Il cidofovir difosfato inibisce queste polimerasi virali a concentrazioni che sono da 8 a 600 volte inferiori a quelle necessarie per inibire le DNA polimerasi alfa, beta e gamma del DNA delle cellule umane. L'incorporazione del cidofovir nel DNA virale riduce la velocita' di sintesi del DNA virale. Il cidofovir penetra nelle cellule per endocitosi in fase fluida e viene fosforilato a cidofovir monofosfato e successivamente a cidofovir difosfato. Inoltre, viene formato anche un derivato fosfo-colinico. Contrariamente al ganciclovir, il metabolismo del cidofovir non e' ne' dipendente ne' facilitato dalla presenza del virus. Gli effetti antivirali prolungati del cidofovir sono collegati all'emivita dei metaboliti; l'emivita di cidofovir difosfato nelle cellule e' di 17-65 ore. Inoltre, il derivato fosfo-colinico ha un'emivita di 87 ore. Attivita' antivirale Il cidofovir e' risultato attivo in vitro, contro il CMV, un membro della famiglia herpesviridae. L'attivita' antivirale e' riscontrabile a concentrazioni considerevolmente inferiori a quelle che causano la morte nei monostrati cellulari. La sensibilita' in vitro di alcuni ceppi virali al cidofovir sono illustrate nella tabella seguente: _____________________________________________________________________ Attivita' inibitoria del cidofovir sulla moltiplicazione virale in coltura cellulare _____________________________________________________________________ Virus IC 50 (uM) _________________________________ _________________________ Ceppi di CMV wild type 0,7 (+ - 0,6) Ceppi di CMV resistenti al ganciclovir 7,5 (+ - 4,3) Ceppi di CMV resistenti al foscarnet 0,59 (+ - 0,07) _____________________________________________________________________ L'azione in vivo contro il CMV nell'uomo e' stata confermata tramite studi clinici controllati relativi alla somministrazione di cidofovir per il trattamento della retinite da CMV in pazienti affetti da AIDS. Questi studi hanno dimostrato un rallentamento statisticamente significativo della progressione della retinite da CMV nei pazienti trattati con cidofovir rispetto ai gruppi di controllo. Il tempo mediano alla progressione della retinite in due studi relativi alla valutazione dell'efficacia (studi GS-93-106 e GS-93-105, entrambi condotti su pazienti non trattati in precedenza per la retinite da CMV) e' stato rispettivamente per il braccio di trattamento di 120 gg, contro 22 gg e 21 gg per i bracci non trattati (trattamento differito). Nello studio GS-93-107 condotto in pazienti che avevano avuto una ricaduta dopo il trattamento con altri farmaci, il tempo mediano di progressione della retinite e' stato di 115 giorni. Resistenza virale A seguito della selezione in vitro di ceppi di HCMV resistenti al ganciclovir, la resistenza crociata tra ganciclovir e cidofovir e' stata evidenziata da mutazioni selettive del ganciclovir nel gene della DNA polimerasi del CMV ma non da mutazioni nel gene UL97. Nessuna resistenza crociata tra foscarnet e cidofovir e' stata evidenziata da mutanti selettivi del foscarnet. I mutanti selettivi del cidofovir hanno dimostrato una mutazione nel gene della DNA polimerasi e una resistenza crociata al ganciclovir, ma sono risultati suscettibili al foscarnet. 5.2 Proprieta' farmacocinetiche La principale via di eliminazione del cidofovir e' risultata essere l'escrezione renale del farmaco non metabolizzato, tramite una combinazione di filtrazione glomerulare e secrezione tubulare. Nei pazienti con funzione renale normale, la dose endovenosa e' stata recuperata nell'urina in ragione dell'80 - 100% in 24 ore, sotto forma di cidofovir non metabolizzato. Non sono stati individuati metaboliti del cidofovir nel siero o nell'urina dei pazienti. Al termine dell'infusione di cidofovir somministrata nell'arco di un'ora in ragione di 5 mg/kg + probenecid orale, la concentrazione sierica media (+ - DS) di cidofovir era di 19,6 (+ - 7,18) ug/ml. I valori medi della clearance sierica totale, il volume di distribuzione allo stato stazionario e l'emivita di eliminazione terminale sono risultati rispettivamente pari a 138 (+ - 36) ml/ora/kg, 388 (+ - 125) ml/kg e 2,2 (+ - 0,5) ore. Le cinetiche dose-indipendenti sono state dimostrate per dosi singole di cidofovir comprese nell'intervallo da 3 a 7,5 mg/kg. Legame proteico in vitro In vitro, il legame proteico del cidofovir con le proteine plasmatiche o sieriche e' risultato pari al 10% o inferiore in un intervallo di concentrazione da cidofovir da 0,25 a 25 ug/ml. 5.3 Dati preclinici di sicurezza Studi preclinici condotti su animali da laboratorio hanno dimostrato che la nefrotossicita' costituisce il principale aspetto tossico del cidofovir. Evidenza dell'azione nefroprotettiva di probenecid e' stata evidenziata in uno studio condotto per 52 settimane nella scimmia cynomolgous trattata con cidofovir 2,5 mg/kg per via endovenosa, una volta alla settimana e con probenecid 1 g, per via orale. Cancerogenesi Uno studio di tossicita' condotta per 26 settimane per via endovenosa, ha evidenziato un aumento significativo dell'incidenza di adenocarcinoma mammario nelle femmine dei ratti e di carcinomi della ghiandola di Zymbal nei ratti maschi e femmine trattati con.livelli plasmatici di cidofovir inferiori a quelli terapeutici. In uno studio separato, iniezioni sottocutanee di cidofovir somministrate una volta alla settimana per 19 settimane consecutive, hanno causato lo sviluppo di adenocarcinomi mammari nelle femmine di ratti trattate a dosi basse pari a 0,6 mg/kg/settimana. In entrambi gli studi, l'insorgenza dei tumori e' stata osservata entro 3 mesi dalla somministrazione del farmaco. Non sono stati riscontrati tumori nelle scimmie cynomolgus sottoposte a trattamento per via endovenosa con cidofovir per 52 settimane a dosi fino a 2,5 mg/kg/settimana, una volta la settimana. Mutagenesi e tossicologia sulla riproduzione Studi hanno evidenziato che cidofovir e' clastogenico in vitro a 100 ug/ml ed e' embriotossico nei ratti e nei conigli. Nessuna risposta mutagenica e' stata evidenziata da cidofovir a dosi fino a 5 mg/piastra in presenza e assenza di attivazione metabolica con frazione epatica S-9 di ratto in saggi microbiologici che hanno utilizzato Salmonella typhimurium per sostituzioni di coppie di basi o mutazioni per spostamento del quadro di lettura (Ames) e Escherichia coli per mutazioni inverse. Un aumento nella formazione di eritrociti policromatofili micronucleati in vivo e' stato osservato nei topi sottoposti a somministrazione intraperitoneale di dosi elevate tossiche di cidofovir (> - 2000 mg/kg). In vitro, il cidofovir ha causato aberrazioni cromosomiche nei linfociti del sangue periferico umano, senza attivazione metabolica (frazione S-9). Nei 4 livelli di cidofovir sottoposto ai tests (da 12,5 a 100 ug/ml), la percentuale di metalasi danneggiate e il numero di aberrazioni per cellula sono aumentati in relazione alla concentrazione. Non sono stati osservati effetti indesiderati a carico della fertilita' o della riproduzione in genere, a seguito di iniezioni endovenose di cidofovir somministrate una volta alla settimana a ratti maschi, per 13 settimane consecutive a dosi fino a 15 mg/kg/settimana. Le femmine di ratti trattate per via endovenosa una volta alla settimana con dosi pari a 1,2 mg/kg/settimana o piu' elevate, per periodi fino a 6 settimane prima dell'accoppiamento e per 2 settimane dopo l'accoppiamento, hanno evidenziato una riduzione nel numero della prole e dei nati vivi per nidiata ed un aumento dei casi di riassorbimento precoce del feto per nidiata. Gli studi sullo sviluppo perinatale e postnatale condotti su femmine di ratti trattate con iniezioni sottocutanee di cidofovir una volta al giorno a dosi fino a 1,0 mg/kg/die, a partire dal settimo giorno di gestazione fino al 21.mo giorno dopo il parto (circa 5 settimane), non hanno evidenziato effetti avversi a carico della vitalita', crescita, comportamento, sviluppo sessuale o capacita' riproduttiva della prole. La somministrazione giornaliera di cidofovir per via endovenosa durante il periodo dell'organogenesi, a dosi di 1,5 mg/kg/die nelle ratte gravide e a dosi di 1,0 mg/kg/die nelle coniglie gravide, ha causato una riduzione del peso corporeo del feto. Nessun effetto embriotossico e' stato osservato alla dose di 0,5 mg/kg/die nelle ratte e 0,25 mg/kg/die nelle coniglie. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti Idrossido di sodio Acido cloridrico Acqua per preparazioni inietabili 6.2 Incompatibilita' E' stata dimostrata la stabilita' chimica e fisica della miscela di VISTIDE e soluzione salina in flaconi di vetro e in sacche per infusione realizzate sia in cloruro di polivinile (PVC) che in copolimero di etilene/propilene e in set in PVC per samministrazione endovenosa. Non sono disponibili dati relativi all'aggiunta di altri farmaci o sostanze per somministrazione endovenosa alla miscela di cidofovir. Non e' stata valutata la compatibilita' con la soluzione di Ringer, la soluzione di Ringer lattato o soluzioni batteriostatiche per infusione. 6.3 Periodo di validita' La validita' di VISTIDE e' di 2 anni se conservato alla temperatura di 15 gradi-30 gradi C. 6.4 Speciali precauzioni per la conservazione Il cidofovir deve essere conservato a temperatura compresa tra 15gradi e 30 gradi C. Le soluzioni di cidofovir per infusione di cui non si prevede un utilizzo immediatamente dopo la preparazione possono essere conservate in frigorifero (2-8 gradi C) per non oltre 24 ore, se la ricostituzione e' effettuata in condizioni asettiche. Il congelamento o la conservazione per periodi superiori a 24 ore non e' raccomandato. Prima dell'uso, e' necessario riportare a temperatura ambiente le soluzioni precedentemente conservate in frigorifero. Il cidofovir e confezionato in flaconi monouso. I flaconi parzialmente utilizzati devono essere eliminati. 6.5 Natura e contenuto della confezione La soluzione sterile di cidofovir e' fornita in flaconi di vetro da 5 ml, con volume nominale di 5 ml. I componenti del contenitore e del tappo includono: flacone in vetro al borosilicato Tipo I; tappi sigillanti di butile grigio rivestito di TeflonTM e guarnizioni aggraffate di alluminio con linguetta di plastica a strappo. Ogni confezione contiene un flacone da 5 ml ed il foglio illustrativo. 6.6 Istruzioni per l'uso Metodo di preparazione e somministrazione Come per tutti i prodotti parenterali, ispezionare i flaconcini prima della somministrazione per verificare l'eventuale presenza di particelle e di scolorazione. Con una siringa, estrarre il volume appropriato di VISTIDE dal flaconcino e trasferire in condizioni asettiche la dose in una sacca per infusione contenente 100 ml di soluzione salina isotonica allo 0,9%; mescolare accuratamente. Somministrare al paziente l'intero volume per via endovenosa, a velocita' costante nell'arco di 1 ora, utilizzando una pompa per infusione standard. La somministrazione di VISTIDE deve essere effettuata da personale sanitario con adeguata esperienza nel trattamento di pazienti affetti da AIDS. Manipolazione e smaltimento Si raccomanda di adottare adeguate misure di precauzione, incluso l'uso di attrezzature di sicurezza appropriate per la preparazione, la somministrazione e lo smaltimento di VISTIDE. La preparazione di VISTIDE deve essere eseguita in una camera a flusso laminare. Il personale addetto alla preparazione del farmaco deve indossare guanti chirurgici, occhiali di sicurezza e un camice per sala operatoria aperto dietro e munito di polsini. Se VISTIDE viene a contatto con la pelle o le mucose, lavare le zone colpite e sciacquarle abbondantemente con acqua. Per lo smaltimento, i residui di VISTIDE e di tutte le altre sostanze usate per la preparazione e la somministrazione della soluzione, devono essere posti in un contenitore a prova di tenuta e di perforazione. 7. TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE SUL MERCATO Pharmacia e Upjhon S.A. Route d'Esch, 52 1470 Luxembourg G.D. Luxembourg: 8. NUMERO DI ISCRI ZIONE NEL REGISTRO COMUNITARIO DEI MEDICINALI 9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE 10. DATA DELLA REVISIONE (PARZIALE) DEL TESTO