(all. 1 - art. 1)
                                                           ALLEGATO I
            RIASSUNTO DELLE CARATIERISTICHE DEL PRODOTTO
    1. DENOMINAZIONE DELLA SPECIALITA' MEDICINALE
    VISTIDE
    2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
    Ogni  flacone  contiene  cidofovir  equivalente a 375 mg/5 ml (75
mg/ml) come cidofovir anidro. La formulazione e' tamponata ad  un  pH
di 7,4.
    3. FORMA FARMACEUTICA
    Concentrato per soluzione per infusione.
    4. INFORMAZIONI CLINICHE
    4.1 Indicazioni terapeutiche
     Il  cidofovir  e'  indicato per il trattamento della retinite da
citomegalovirus (CMV) nei pazienti con sindrome  da  immunodeficienza
acquisita (AIDS) e senza disfunzioni renali.
    Sino  a  quando non sara' acquisita ulteriore esperienza clinica,
il cidofovir deve essere utilizzato  solo  quando  le  altre  terapie
siano considerate non idonee.
    4.2 Posologia e modo di somministrazione
     Prima  di  ciascuna somministrazione di cidofovir, devono essere
controllati i livelli di creatinina sierica e di proteinuria.
    Non devono essere superate le dosi, la frequenza e  la  velocita'
di infusione raccomandate. Prima della somministrazione, il cidofovir
deve  essere  diluito  in  100  ml  di  soluzione  salina  allo  0,9%
(isotonica). Al fine di minimizzare la potenziale nefrotossicita' del
farmaco, ciascuna infusione di cidofovir deve essere preceduta  dalla
somministrazione  orale  di probenecid e dalla preidratazione per via
endovenosa con soluzione salina.
    Dosaggio nei soggetti adulti
    - Terapia d'attacco. Si consiglia una dose di cidofovir pari a  5
mg/kg  di  peso  corporeo  (tramite  infusione endovenosa a velocita'
costante  nell'arco  di  1  ora)  da  somministrare  una  volta  alla
settimana per due settimane consecutive.
    -  Terapia di mantenimento. A cominciare da due settimane dopo il
termine della terapia d'attacco, la dose di mantenimento  consigliata
e'  pari  a  5 mg/kg di peso corporeo (tramite infusione endovenosa a
velocita' costante nell'arco di 1 ora)  da  somministrare  una  volta
ogni due settimane.
    La  somministrazione  di  cidofovir  deve  essere  sospesa  ed e'
consigliabile  instaurare  una  terapia,  di  idratazione   per   via
endovenosa,  quando la creatinina plasmatica aumenta di > - 44 umol/l
(> - 0,5 mg/dl) o quando compare una proteinuria persistente > - 2 +.
    - Probenecid. Un ciclo di probenecid, somministrato oralmente con
ciascuna   dose   di   cidofovir,   puo'   ridurre   la    potenziale
nefrotossicita'.  Tutti  gli  studi  clinici  eseguiti per verificare
l'efficacia  del  farmaco,  sono  stati   condotti   utilizzando   il
probenecid  come  terapia concomitante al cidofovir. Pertanto al fine
di minimizzare il rischio di nefrotossicita', ogni dose di  cidofovir
deve   essere  accompagnata  da  un  trattamento  con  probenecid  da
somministrare per via orale alle dosi di 2 grammi 3 ore  prima  della
dose  di cidofovir e di 1 grammo dopo 2 ore e 8 ore (per un totale di
4  grammi),  dopo  il completamento dell'infusione di cidofovir della
durata di 1 ora. Al fine di ridurre la  possibilita'  di  nausea  e/o
vomito  associati  alla somministrazione di probenecid, si raccomanda
al  paziente  l'ingestione  di  cibo  prima  di  ciascuna   dose   di
probenecid.   In   alcuni   casi   potrebbe   essere   necessaria  la
somministrazione  di  farmaci  antiemetici.  Per   i   pazienti   che
sviluppano  sintomi  di  ipersensibilita' o di allergia al probenecid
(ad esempio eritema, febbre, brividi e anafilassi), occorre  prendere
in  considerazione l'eventuale impiego di un'appropriata profilassi o
terapia con antistaminici e/o paracetamolo (vedere  la  sezione  4.3,
Controindicazioni).
    -  Idratazione.  Per  minimizzare  il rischio di nefrotossicita',
ogni infusione di  cidofovir  deve  essere  immediatamente  preceduta
dalla  somministrazione  endovenosa  di  un litro di soluzione salina
allo 0,9% (isotonica). I pazienti in grado di tollerare un  ulteriore
carico  di  fluidi, potranno ricevere sino a un massimo di 2 litri di
soluzione salina allo 0,9%, somministrata per via endovenosa con ogni
dose di cidofovir.  Il primo litro di soluzione  salina  deve  essere
infuso nell'arco di 1 ora immediatamente prima dalla somministrazione
di  cidofovir.  Il secondo litro, se viene somministrato, deve essere
infuso, nell'arco di 1-3  ore,  contemporaneamente  all'infusione  di
cidofovir o iniziando subito dopo la stessa.
    Dosaggio nei soggetti anziani
    La  sicurezza  d'impiego  e  l'efficacia  del  cidofovir  per  il
trattamento dell'infezione da CMV nei pazienti di eta'  superiore  ai
60  anni non sono state ancora stabilite. Dato che i soggetti anziani
presentano spesso una riduzione della funzione  glomerulare,  occorre
valutare con particolare attenzione la funzionalita' renale di questi
pazienti, sia prima che durante la somministrazione di cidofovir.
    Dosaggio nei bambini e nei neonati
    La  sicurezza  d'impiego  e  l'efficacia  del  cidofovir  per  il
trattamento dell'infezione da CMV nei pazienti di eta inferiore a  18
anni non sono ancora state stabilite. Di conseguenza, il cidofovir e'
sconsigliato per i bambini e i neonati.
    Dosaggio in caso di insufficienza renale
    L'insufficienza renale e' una delle controindicazioni all'uso del
cidofovir  (vedere  la sezione 4.3 Controindicazioni); La terapia con
cidofovir non deve  essere  instaurata  in  pazienti  con  creatinina
sierica  >133  umol/l  (>1,5  mg/dl), clearance creatininica < - 0,92
ml/s (< - 55 ml/minuto) o proteinuria > - 2+  (>  -  100  mg/dl),  in
quanto   non  si  conoscono  le  dosi  ottimali  di  induzione  e  di
mantenimento per i pazienti  con  compromissione  renale  moderata  o
grave.
    Dosaggio in caso di insufficienza epatica
    Non sono state stabilite la sicurezza d'impiego e l'efficacia del
cidofovir nei pazienti con malattie epatiche.
    Raccomandazioni relative al monitoraggio
    La  proteinuria sembra essere un indice precoce e sensibile della
nefrotossicita' indotta dal  cidofovir.  Nei  pazienti  trattati  con
questo  farmaco  devono  essere  determinati  i livelli di creatinina
sierica e di proteinuria in campioni  prelevati  durante  le  24  ore
immediatamente  precedenti  alla somministrazione di ciascuna dose di
cidofovir. Nei pazienti che evidenziano livelli di proteinuria > -  2
+,  il  dosaggio  deve  essere  ripetuto e deve essere instaurata una
terapia di idratazione per via endovenosa. Se a seguito della terapia
di   idratazione  e'  ancora  presente  una  proteinuria  >  -  2  il
trattamento con cidofovir  deve  essere  interrotto.  Continuando  la
somministrazione di cidofovir in pazienti con proteinuria persistente
>  -  2  anche  dopo la terapia di idratazione, si puo' verificare un
peggioramento  del  danno  del  tubulo  renale  prossimale,  compresa
glicosuria,  riduzione della fosfatemia, uricemia e bicarbonatemia ed
aumento della creatinimia sierica.
    Durante  il  trattamento,  i  suddetti  parametri  devono  essere
verificati  prima  della  somministrazione di ciascuna infusione e il
trattamento deve essere sospeso in caso di valori alterati.
    Non e' stata ancora valutata la ripresa dell'uso del cidofovir in
caso di completa regressione delle alterazioni.
    Prima di somministrare ogni dose di cidofovir,  occorre  eseguire
anche   una   conta   dei   globuli  bianchi,  incluso  il  conteggio
differenziale dei neutrofili.
    I  pazienti  soggetti  a  terapia  con  cidofovir  devono  essere
avvertiti  della  necessita'  di  sottoporsi  regolarmente  ad  esami
oftalmologici.
    4.3 Controindicazioni
    Il cidofovir  e'  controindicato  nei  pazienti  con  disfunzione
renale  (parentesi  quadrata)  creatinina  sierica >133 umol/l (> 1,5
mg/dl) o clearance creatininica < - 0,92 ml/s (< -  55  ml/minuto)  o
proteinuria  > - 100 mg/dl (proteinuria < - 2+) (parentesi quadrata).
La sicurezza  d'impiego  di  cidofovir  non  e'  stata  valutata  nei
pazienti  trattati con altri agenti potenzialmente nefrotossici, come
ad esempio: aminoglicosidi, amfotericina  B,  foscarnet,  pentamidina
per via endovenosa o vancomicina.
    La  somministrazione  concomitante  del  cidofovir  e dei farmaci
suddetti e' controindicata. Il cidofovir e' controindicato  anche  in
pazienti con ipersensibilita' al farmaco.
    L'iniezione endo-oculare diretta di cidofovir e' controindicata e
potrebbe  comportare  una  significativa  diminuzione della pressione
endo-oculare e una compromissione della vista.
    4.4 Speciali avvertenze e opportune precauzioni d'impiego
     Il  cidofovir  deve  essere  usato   solamente   per   infusione
endovenosa   e   non  deve  essere  somministrato  tramite  iniezione
endo-oculare. L'infusione del farmaco deve essere praticata solamente
in  vene  con  adeguato  flusso  ematico  che  consenta  una   rapida
diluizione  e  distribuzione.  La  terapia  con cidofovir deve essere
associata alla somministrazione di probenecid per via orale e ad  una
adeguata  preidratazione  per  via  endovenosa  con  soluzione salina
isotonica Nei pazienti che non possono ricevere il probenecid a causa
di ipersensibilita' clinicamente grave a questo farmaco  o  ad  altri
prodotti  medicinali  contenenti  sulfamidici  la somministrazione di
probenecid deve essere  considerata  qualora  i  potenziali  benefici
della  terapia  superino  i  potenziali  rischi  del  trattamento con
cidofovir.
    L'uso di cidofovir  senza  la  somministrazione  concomitante  di
probenecid  non  e'  stato  clinicamente  valutato.  Un  programma di
desensibilizzione al probenecid non e' raccomandato.
    Prima della somministrazione di ciascuna dose di cidofovir,  deve
essere   eseguito   un   monitoraggio   della   funzionalita'  renale
(creatinina sierica e proteinuria).
    Alterazioni della funzionalita' renale richiedono interruzione ed
eventuale  sospensione della terapia (vedere la sezione 4.2 Posologia
e modo di somministrazione).
    Insufficienza renale
    La  nefrotossicita'  dose-dipendente  costituisce  il  principale
aspetto    tossico    limitativo    del    dosaggio   relativo   alla
somministrazione  di  cidofovir.  La  proteinuria,  misurata  tramite
analisi delle urine in laboratorio clinico, potrebbe essere un indice
precoce  di  nefrotossicita'. I pazienti sottoposti settimanalmente a
trattamento con cidofovir per via endovenosa a  dosi  di  0,5  o  1,0
mg/kg,  senza  somministrazione  concomitante  di  probenecid e con o
senza preidratazione endovenosa con soluzione salina (isotonica), non
hanno evidenziato segni di nefrotossicita'  significativa  legata  al
farmaco  (definita come creatinina plasmatica > - 177 umol/l (> - 2,0
mg/dl), mentre i pazienti trattati con cidofovir al dosaggio di 3,0 -
5,0 o 10,0 mg/kg, senza somministrazione concomitante di  probenecid,
hanno  evidenziato  danni a carico delle cellule tubulari prossimali,
inclusa glicosuria, riduzione di fosfato, acido urico  e  bicarbonato
nel siero ed aumento della creatinina sierica. In alcuni pazienti, la
tossicita' renale e' risultata parzialmente reversibile.
    Ematologia
    Nei   pazienti   trattati   con   cidofovir  e'  stata  osservata
l'insorgenza di neutropenia reversibile. Questa  alterazione  non  e'
stata   associata  a  postumi  clinici  e  non  sembra  essere  dose-
dipendente. In alcuni casi, la neutropenia si e'  risolta  nel  corso
della  terapia  con cidofovir, mentre in altri casi e' scomparsa solo
dopo la sospensione del trattamento.
    Analisi di laboratorio
    Prima della somministrazione  di  ogni  dose  di  cidofovir  deve
essere controllata la funzionalita' renale! (analisi routinaria delle
urine  e  creatinina sierica) e verificati i risultati. E' necessario
inoltre eseguire regolari conteggi dei neutrofili.
    Altre precauzioni
    Il cidofovir deve essere considerato  potenzialmente  cancerogeno
nell'uomo (vedere la sezione 5.3 Dati preclinici di sicurezza).
    Occorre  valutare  con cautela se sia opportuno o meno instaurare
una terapia con cidofovir in pazienti affetti da diabete mellito,  in
quanto  si  tratta  di  soggetti potenzialmente esposti ad un maggior
rischio di sviluppare ipotonia oculare.
    I pazienti di sesso  maschile  devono  essere  avvertiti  che  il
cidofovir  ha  causato  riduzione  del  peso testicolare e ipospermia
nell'animale. Sebbene queste alterazioni non  siano  state  osservate
negli  studi  clinici  con cidofovir, tuttavia potrebbero verificarsi
anche nei soggetti umani e provocare infertilita'. Gli uomini  devono
essere  informati  della necessita' di usare metodi contraccettivi di
barriera durante e per 3 mesi dopo il trattamento con cidofovir.
    4.5 Interazioni con altri medicinali e interazioni  di  qualsiasi
altro genere
    Il  probenecid  e'  noto  interagire  con  il  metabolismo  o  la
secrezione tubulare  renale  di  molti  altri  farmaci  (ad  esempio,
paracetamolo,   aciclovir,   inibitori   dell'enzima  di  conversione
dell'angiotensina,      acido      aminosalicilico,      barbiturici,
benzodiazepine,   bumetamide,  clofibrato,  metotrexato,  famotidina,
furosemide, agenti  anti-infiammatori  non  steroidei,  teofillina  e
zidovudina).
    I  pazienti  in  trattamento  con  zidovudina devono interrompere
temporaneamente la somministrazione di zidovudina o ridurne  la  dose
del 50% nei giorni in cui viene somministrato il cidofovir, in quanto
il probenecid riduce la clearance metabolica della zidovudina
    Le  interazioni di cidofovir, probenecid e dei farmaci anti- HIV,
inclusi di inibitori della proteasi  HIV,  non  sono  state  studiate
mediante sperimentazione clinica
    4.6 Uso durante la gravidanza e l'allattamento
    Il  cidofovir,  somministrato  con  dosaggio  inferiore  a quello
terapeutico  e'  embriotossico  nei  ratti  e   nei   coniglio.   Una
significativa incidenza di anomalie fetali esterne, dei tessuti molli
e  dello  scheletro,  si  e' manifestata nei conigli trattati con 1,0
mg/kg/die, dose che e' risultata tossica anche per la madre.
    Non esistono studi relativi  agli  effetti  del  cidofovir  nelle
donne  in  gravidanza.  Il  farmaco  non deve essere usato durante la
gravidanza.
    Le donne in eta' fertile devono essere informate della necessita'
di  utilizzare  un  mezzo  efficace  di  contraccezione  durante   il
trattamento con cidofovir.
    Non  e'  noto  se il cidofovir venga escreto nel latte umano.  In
considerazione del fatto che molti farmaci vengono escreti nel  latte
umano,  le  madri che allattano e in trattamento con cidofovir devono
essere informate  della  necessita'  di  sospendere  la  terapia  con
cidofovir  o  di  interrompere l'allattamento. Nelle ratte gravide e'
stato osservato il passaggio della barriera placentare da parte di un
metabolita del farmaco. L'escrezione di metaboliti  del  farmaco  nel
latte di animali durante la lattazione non e' stata studiata.
    Per  ulteriori  informazioni,  fare  riferimento alla Sezione 4.4
Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso.
    4.7 Effetti sulla capacita' di  guidare  veicoli  e  sull'uso  di
macchine
    Durante   il  trattamento  con  cidofovir  e'  possibile  che  si
verifichino  effetti  indesiderati  come  ad  esempio  l'astenia.  Si
raccomanda al medico di parlare di questa eventualita' con i pazienti
e  di  consigliarli in base alle condizioni patologiche individuali e
al grado di tolleranza al farmaco.
    4.8 Effetti indesiderati
    Nel corso di studi clinici controllati condotti con cidofovir  in
pazienti  con  AIDS  e retinite da CMV, gli effetti indesiderati piu'
frequentemente riportati sono  stati  i  seguenti:  proteinuria  51%,
febbre  43%,  astenia  32%,  nausea  con vomito 26%, e rash 19%. Tali
livelli di incidenza sono  stati  calcolati  indipendentemente  dalla
relazione  con  i  farmaci  in studio (cidofovir o probenecid) o alla
gravita' dei sintomi. Le reazioni  avverse  riportate  come  gravi  e
verificatesi  in  almeno  il  5% dei pazienti sono state le seguenti:
proteinuria 13%, neutropenia 10%, febbre 9%, morte 8%, infezione  8%,
aumento  della  creatinina  8%, dispnea 7%, polmonite 7%, astenia 6%,
nausea con vomito 5%. Tutti i casi di  decesso  avvenuti  durante  lo
studio  sono  stati  attribuiti a complicazioni secondarie all'AIDS e
non al cidofovir.
    Le reazioni avverse verificatesi in almeno il 10% dei pazienti  e
riportate  come  possibili o probabili conseguenze del cidofovir sono
state le seguenti: proteinuria 41%,  neutropenia  18%,  astenia  15%,
aumento  della creatinina 14%, febbre 13%, alopecia 12%, nausea senza
vomito 10%.
    Le  reazioni  avverse  gravi  verificatesi  in  almeno  il 5% dei
pazienti e riportate  come  possibili  o  probabili  conseguenze  del
trattamento  con  cidofovir  sono state le seguenti: proteinuria 11%,
neutropenia 9% e aumento della creatinina 7%.
    Le reazioni avverse verificatesi in almeno il 10% dei pazienti  e
riportate  come possibili o probabili conseguenze del trattamento con
probenecid sono state le seguenti: febbre (18%), rash  (13%),  nausea
con vomito (12%) e nausea senza vomito (10%).
    L'incidenza  di pressione oculare interna ridotta (diminuzione di
> - 50% rispetto ai valori basali di pretrattamento) e' stata del 9%.
    4.9 Sovradosaggio
    Sono stati riportati due casi di sovradosaggio di cidofovir.   In
entrambi  i  casi, il sovradosaggio si e' verificato durante la prima
dose di induzione e  non  sono  state  somministrate  altre  dosi  di
cidofovir. Un paziente aveva ricevuto una dose singola di l 6,4 mg/kg
e  l'altro  paziente  aveva  ricevuto una dose singola di 17,3 mg/kg.
Entrambi  i  pazienti  erano  ospedalizzati  e  trattati   con   dosi
profilattiche  di  probenecid per via orale e idratazione intensa per
un periodo da 3 a 7 giorni. Uno di questi pazienti aveva  evidenziato
una  lieve alterazione transitoria della funzionalita' renale, mentre
nell'altro paziente non  era  stata  riscontrata  alcuna  alterazione
della funzionalita' renale.
    5. PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
    5.1 Proprieta' farmacodinamiche
    Codice ATC: J05 (antivirale per uso sistemico)
    Caratteristiche generali
     Il cidofovir e' un analogo della citidina, con azione in vitro e
in  vivo contro il citomegalovirus (CMV) patogeno nell'uomo (HCMV). I
ceppi  resistenti  al  ganciclovir  potrebbero  essere  sensibili  al
cidofovir..
    Meccanismo di azione
    Il  cidofovir sopprime la replicazione del CMV tramite inibizione
selettiva della sintesi del DNA virale. I dati biochimici  confermano
l'inibizione  selettiva della DNA polimerasi di HSV-1, HSV-2 e CMV ad
opera del cidofovir difosfato, il  metabolita  intracellulare  attivo
del  cidofovir.  Il  cidofovir  difosfato  inibisce queste polimerasi
virali a concentrazioni che sono da 8 a 600 volte inferiori a  quelle
necessarie  per  inibire le DNA polimerasi alfa, beta e gamma del DNA
delle cellule umane. L'incorporazione del cidofovir  nel  DNA  virale
riduce la velocita' di sintesi del DNA virale.
    Il  cidofovir penetra nelle cellule per endocitosi in fase fluida
e viene fosforilato  a  cidofovir  monofosfato  e  successivamente  a
cidofovir   difosfato.  Inoltre,  viene  formato  anche  un  derivato
fosfo-colinico. Contrariamente al  ganciclovir,  il  metabolismo  del
cidofovir  non  e'  ne'  dipendente ne' facilitato dalla presenza del
virus. Gli effetti antivirali prolungati del cidofovir sono collegati
all'emivita dei metaboliti; l'emivita di  cidofovir  difosfato  nelle
cellule  e'  di  17-65  ore.  Inoltre,  il derivato fosfo-colinico ha
un'emivita di 87 ore.
    Attivita' antivirale
    Il  cidofovir  e'  risultato  attivo  in vitro, contro il CMV, un
membro  della  famiglia  herpesviridae.  L'attivita'  antivirale   e'
riscontrabile  a  concentrazioni considerevolmente inferiori a quelle
che causano la morte nei monostrati  cellulari.  La  sensibilita'  in
vitro  di  alcuni  ceppi  virali  al  cidofovir sono illustrate nella
tabella seguente:
_____________________________________________________________________
   Attivita' inibitoria del cidofovir sulla moltiplicazione virale
                    in coltura cellulare
_____________________________________________________________________
    Virus                                          IC 50 (uM)
_________________________________           _________________________
    Ceppi di CMV wild type                          0,7  (+ - 0,6)
    Ceppi di CMV resistenti al ganciclovir          7,5  (+ - 4,3)
    Ceppi di CMV resistenti al foscarnet            0,59 (+ - 0,07)
_____________________________________________________________________
    L'azione in vivo contro il  CMV  nell'uomo  e'  stata  confermata
tramite  studi  clinici controllati relativi alla somministrazione di
cidofovir per il  trattamento  della  retinite  da  CMV  in  pazienti
affetti  da  AIDS.  Questi  studi  hanno  dimostrato un rallentamento
statisticamente significativo della progressione  della  retinite  da
CMV  nei  pazienti  trattati  con  cidofovir  rispetto  ai  gruppi di
controllo.
    Il tempo mediano alla progressione della retinite  in  due  studi
relativi   alla   valutazione   dell'efficacia   (studi  GS-93-106  e
GS-93-105, entrambi condotti su pazienti non trattati  in  precedenza
per  la  retinite  da CMV) e' stato rispettivamente per il braccio di
trattamento di 120 gg, contro 22 gg e 21 gg per i bracci non trattati
(trattamento differito).
    Nello studio GS-93-107 condotto in pazienti che avevano avuto una
ricaduta dopo il trattamento con altri farmaci, il tempo  mediano  di
progressione della retinite e' stato di 115 giorni.
    Resistenza virale
    A seguito della selezione in vitro di ceppi di HCMV resistenti al
ganciclovir,  la  resistenza  crociata tra ganciclovir e cidofovir e'
stata evidenziata da mutazioni selettive  del  ganciclovir  nel  gene
della  DNA  polimerasi  del  CMV  ma  non da mutazioni nel gene UL97.
Nessuna resistenza  crociata  tra  foscarnet  e  cidofovir  e'  stata
evidenziata  da  mutanti selettivi del foscarnet. I mutanti selettivi
del cidofovir hanno dimostrato  una  mutazione  nel  gene  della  DNA
polimerasi   e  una  resistenza  crociata  al  ganciclovir,  ma  sono
risultati suscettibili al foscarnet.
    5.2 Proprieta' farmacocinetiche
    La principale via di  eliminazione  del  cidofovir  e'  risultata
essere l'escrezione renale del farmaco non metabolizzato, tramite una
combinazione  di  filtrazione  glomerulare e secrezione tubulare. Nei
pazienti con funzione renale normale, la  dose  endovenosa  e'  stata
recuperata  nell'urina  in  ragione  dell'80  - 100% in 24 ore, sotto
forma di cidofovir non  metabolizzato.  Non  sono  stati  individuati
metaboliti del cidofovir nel siero o nell'urina dei pazienti.
    Al termine dell'infusione di cidofovir somministrata nell'arco di
un'ora  in  ragione  di 5 mg/kg + probenecid orale, la concentrazione
sierica media (+ - DS) di cidofovir era di 19,6 (+ - 7,18)  ug/ml.  I
valori   medi   della   clearance   sierica   totale,  il  volume  di
distribuzione allo stato  stazionario  e  l'emivita  di  eliminazione
terminale  sono  risultati  rispettivamente  pari  a  138  (+  -  36)
ml/ora/kg, 388 (+ - 125) ml/kg e 2,2 (+ - 0,5) ore.
    Le cinetiche dose-indipendenti sono  state  dimostrate  per  dosi
singole di cidofovir comprese nell'intervallo da 3 a 7,5 mg/kg.
    Legame proteico in vitro
    In  vitro,  il  legame  proteico  del  cidofovir  con le proteine
plasmatiche o sieriche e' risultato pari al 10%  o  inferiore  in  un
intervallo di concentrazione da cidofovir da 0,25 a 25 ug/ml.
    5.3 Dati preclinici di sicurezza
    Studi   preclinici  condotti  su  animali  da  laboratorio  hanno
dimostrato che la nefrotossicita' costituisce il  principale  aspetto
tossico del cidofovir.
    Evidenza  dell'azione  nefroprotettiva  di  probenecid  e'  stata
evidenziata in uno studio condotto per  52  settimane  nella  scimmia
cynomolgous  trattata con cidofovir 2,5 mg/kg per via endovenosa, una
volta alla settimana e con probenecid 1 g, per via orale.
    Cancerogenesi
    Uno studio di  tossicita'  condotta  per  26  settimane  per  via
endovenosa, ha evidenziato un aumento significativo dell'incidenza di
adenocarcinoma  mammario nelle femmine dei ratti e di carcinomi della
ghiandola di Zymbal nei ratti maschi e femmine  trattati  con.livelli
plasmatici di cidofovir inferiori a quelli terapeutici. In uno studio
separato, iniezioni sottocutanee di cidofovir somministrate una volta
alla  settimana  per  19  settimane  consecutive,  hanno  causato  lo
sviluppo di adenocarcinomi mammari nelle femmine di ratti trattate  a
dosi  basse  pari  a  0,6  mg/kg/settimana.  In  entrambi  gli studi,
l'insorgenza dei  tumori  e'  stata  osservata  entro  3  mesi  dalla
somministrazione del farmaco. Non sono stati riscontrati tumori nelle
scimmie  cynomolgus  sottoposte  a trattamento per via endovenosa con
cidofovir per 52 settimane a dosi fino  a  2,5  mg/kg/settimana,  una
volta la settimana.
    Mutagenesi e tossicologia sulla riproduzione
    Studi  hanno evidenziato che cidofovir e' clastogenico in vitro a
100 ug/ml ed e' embriotossico nei ratti e nei conigli.
    Nessuna risposta mutagenica e' stata evidenziata da  cidofovir  a
dosi  fino  a  5  mg/piastra  in  presenza  e  assenza di attivazione
metabolica con frazione epatica S-9 di ratto in saggi  microbiologici
che  hanno  utilizzato  Salmonella  typhimurium  per  sostituzioni di
coppie di basi o mutazioni per  spostamento  del  quadro  di  lettura
(Ames) e Escherichia coli per mutazioni inverse.
    Un   aumento   nella  formazione  di  eritrociti  policromatofili
micronucleati in vivo  e'  stato  osservato  nei  topi  sottoposti  a
somministrazione   intraperitoneale   di  dosi  elevate  tossiche  di
cidofovir (> - 2000 mg/kg).
    In vitro, il cidofovir ha causato  aberrazioni  cromosomiche  nei
linfociti  del  sangue periferico umano, senza attivazione metabolica
(frazione S-9). Nei 4 livelli di cidofovir sottoposto  ai  tests  (da
12,5 a 100 ug/ml), la percentuale di metalasi danneggiate e il numero
di   aberrazioni   per  cellula  sono  aumentati  in  relazione  alla
concentrazione.
    Non sono stati osservati  effetti  indesiderati  a  carico  della
fertilita'  o  della  riproduzione  in genere, a seguito di iniezioni
endovenose di cidofovir somministrate  una  volta  alla  settimana  a
ratti  maschi,  per  13  settimane  consecutive  a  dosi  fino  a  15
mg/kg/settimana.  Le femmine di ratti trattate per via endovenosa una
volta alla settimana con dosi  pari  a  1,2  mg/kg/settimana  o  piu'
elevate,  per  periodi  fino a 6 settimane prima dell'accoppiamento e
per 2 settimane dopo l'accoppiamento, hanno evidenziato una riduzione
nel numero della prole e dei nati vivi per nidiata ed un aumento  dei
casi  di riassorbimento precoce del feto per nidiata. Gli studi sullo
sviluppo  perinatale  e  postnatale  condotti  su  femmine  di  ratti
trattate  con iniezioni sottocutanee di cidofovir una volta al giorno
a dosi fino  a  1,0  mg/kg/die,  a  partire  dal  settimo  giorno  di
gestazione  fino  al  21.mo giorno dopo il parto (circa 5 settimane),
non hanno evidenziato  effetti  avversi  a  carico  della  vitalita',
crescita,  comportamento,  sviluppo sessuale o capacita' riproduttiva
della prole. La somministrazione giornaliera  di  cidofovir  per  via
endovenosa  durante  il  periodo  dell'organogenesi,  a  dosi  di 1,5
mg/kg/die nelle ratte  gravide  e  a  dosi  di  1,0  mg/kg/die  nelle
coniglie  gravide,  ha  causato  una  riduzione del peso corporeo del
feto. Nessun effetto embriotossico e' stato osservato  alla  dose  di
0,5 mg/kg/die nelle ratte e 0,25 mg/kg/die nelle coniglie.
    6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
    6.1 Elenco degli eccipienti
    Idrossido di sodio
    Acido cloridrico
    Acqua per preparazioni inietabili
    6.2 Incompatibilita'
    E'  stata dimostrata la stabilita' chimica e fisica della miscela
di VISTIDE e soluzione salina in flaconi di vetro  e  in  sacche  per
infusione  realizzate  sia  in  cloruro  di  polivinile  (PVC) che in
copolimero di etilene/propilene e in set in PVC per  samministrazione
endovenosa.
    Non  sono disponibili dati relativi all'aggiunta di altri farmaci
o sostanze per somministrazione endovenosa alla miscela di cidofovir.
Non e' stata valutata la compatibilita' con la soluzione  di  Ringer,
la  soluzione  di  Ringer  lattato  o  soluzioni batteriostatiche per
infusione.
    6.3 Periodo di validita'
    La  validita'  di  VISTIDE  e'  di  2  anni  se  conservato  alla
temperatura di 15 gradi-30 gradi C.
    6.4 Speciali precauzioni per la conservazione
    Il  cidofovir  deve  essere conservato a temperatura compresa tra
15gradi e 30 gradi C.
     Le soluzioni di cidofovir per infusione di cui non si prevede un
utilizzo  immediatamente  dopo   la   preparazione   possono   essere
conservate  in  frigorifero (2-8 gradi C) per non oltre 24 ore, se la
ricostituzione e' effettuata in condizioni asettiche. Il congelamento
o  la  conservazione  per  periodi  superiori  a  24   ore   non   e'
raccomandato.  Prima  dell'uso, e' necessario riportare a temperatura
ambiente le soluzioni precedentemente conservate in frigorifero.
    Il  cidofovir  e  confezionato  in  flaconi  monouso.  I  flaconi
parzialmente utilizzati devono essere eliminati.
    6.5 Natura e contenuto della confezione
    La  soluzione sterile di cidofovir e' fornita in flaconi di vetro
da 5 ml, con volume nominale di 5 ml.
    I  componenti  del  contenitore e del tappo includono: flacone in
vetro al borosilicato Tipo  I;  tappi  sigillanti  di  butile  grigio
rivestito  di  TeflonTM  e  guarnizioni  aggraffate  di alluminio con
linguetta di plastica a strappo. Ogni confezione contiene un  flacone
da 5 ml ed il foglio illustrativo.
    6.6 Istruzioni per l'uso
    Metodo di preparazione e somministrazione
    Come  per  tutti i prodotti parenterali, ispezionare i flaconcini
prima della somministrazione per verificare l'eventuale  presenza  di
particelle e di scolorazione.
    Con  una  siringa,  estrarre il volume appropriato di VISTIDE dal
flaconcino e trasferire in condizioni asettiche la dose in una  sacca
per  infusione  contenente  100 ml di soluzione salina isotonica allo
0,9%; mescolare accuratamente.  Somministrare  al  paziente  l'intero
volume  per  via endovenosa, a velocita' costante nell'arco di 1 ora,
utilizzando una pompa per infusione standard. La somministrazione  di
VISTIDE  deve  essere  effettuata da personale sanitario con adeguata
esperienza nel trattamento di pazienti affetti da AIDS.
    Manipolazione e smaltimento
    Si raccomanda di adottare adeguate misure di precauzione, incluso
l'uso di attrezzature di sicurezza appropriate per  la  preparazione,
la  somministrazione  e lo smaltimento di VISTIDE. La preparazione di
VISTIDE deve essere eseguita in una  camera  a  flusso  laminare.  Il
personale addetto alla preparazione del farmaco deve indossare guanti
chirurgici,  occhiali  di  sicurezza  e un camice per sala operatoria
aperto dietro e munito di polsini. Se VISTIDE viene a contatto con la
pelle  o  le  mucose,  lavare   le   zone   colpite   e   sciacquarle
abbondantemente con acqua. Per lo smaltimento, i residui di VISTIDE e
di   tutte   le  altre  sostanze  usate  per  la  preparazione  e  la
somministrazione  della  soluzione,  devono  essere   posti   in   un
contenitore a prova di tenuta e di perforazione.
    7. TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE SUL MERCATO
    Pharmacia e Upjhon S.A.
    Route d'Esch, 52
    1470 Luxembourg G.D. Luxembourg:
    8. NUMERO DI ISCRI ZIONE NEL REGISTRO COMUNITARIO DEI MEDICINALI
    9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
    10. DATA DELLA REVISIONE (PARZIALE) DEL TESTO