ALLEGATO Al Presidente della Repubblica Il consiglio comunale di Afragola (Napoli), presenta forme di condizionamento da parte della criminalita' organizzata, che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' degli organi elettivi, il buon andamento dell'amministrazione ed il funzionamento dei servizi, con grave pregiudizio per lo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica. Il predetto organo elettivo e' stato rinnovato nelle consultazioni amministrative del 27 aprile 1997 a conclusione di un periodo di gestione commissariale, conseguente al provvedimento di scioglimento adottato con decreto del Presidente della Repubblica del 19 dicembre 1996, ai sensi dell'art. 39 della legge 8 giugno 1990, n. 142. A seguito di rilevate interferenze nella vita amministrativa dell'ente e stante la sua collocazione in un contesto ambientale profondamente permeato dalla presenza della criminalita' organizzata, il prefetto di Napoli ha disposto l'accesso presso il comune di Afragola, ai sensi dell'art. 1, comma 4, del decreto-legge 6 settembre 1982, n. 629, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 ottobre 1982, n. 726 e successive modificazioni e integrazioni. Gli accertamenti svolti avvalorano le ipotesi di infiltrazioni e condizionamento della criminalita' organizzata nell'azione amministrativa dell'ente, che, in dispregio della legalita', ha utilizzato la cosa pubblica per favorire soggetti collegati direttamente o indirettamente con la malavita locale. Invero, il comune di Afragola risulta caratterizzato dalla penetrante presenza di un sodalizio criminoso, risultato dominante al termine di un conflitto di famiglie per la ripartizione territoriale, che gestisce direttamente traffici illeciti di rilevante importanza e grandi appalti pubblici, lasciando agli uomini piu' affidabili del medesimo clan larga autonomia gestionale nell'ambito delle direttive impartite. La componente camorristica e' presente nell'ente attraverso una fitta ed intricata rete di relazioni, amicizie e frequentazioni con alcuni amministratori, i quali ne assecondano le scelte e le strumentalizzazioni. Come ampiamente esposto nella relazione commissariale conclusiva dell'accesso, cui si rinvia integralmente, i settori in cui emerge segnatamente l'utilizzo della pubblica amministrazione per personali tornaconti affaristici sono quelli degli appalti di servizi e di lavori pubblici. In particolare, il punto di convergenza tra gli interessi della criminalita' organizzata e l'amministrazione comunale di Afragola e' stato individuato nella vicenda relativa all'appalto per la gestione del servizio di nettezza urbana, la cui ditta aggiudicataria, come risulta dagli accertamenti condotti dai competenti organi, non sarebbe scevra di ingerenze del predominante clan malavitoso. In particolare, detta vicenda, in cui sono emerse illegittimita' amministrative gia' in occasione della gara per l'affidamento del servizio, aggiudicata con un risibile ribasso, e' sintomatica del sostanziale perseguimento da parte dell'ente di finalita' non coincidenti con il pubblico interesse, bensi' modulate sul condizionamento della malavita locale. La predetta ditta risulta sotto il controllo societario indiretto del titolare della societa' che, dal 1986 e fino alla piu' recente aggiudicazione, ha espletato ininterrottamente il servizio di nettezza urbana, fruendo di affidamenti a trattativa privata e sul conto del quale, peraltro gravato da pregiudizi penali, non possono escludersi strumentalizzazioni di ambienti malavitosi. Le numerose irregolarita' e le illegittimita' riscontrate in merito all'affidamento del servizio suddetto, nonostante le segnalazioni inoltrate da parte della componente burocratica, sono state assentite dall'amministrazione comunale, che non si e' adeguatamente attivata, in via di autotutela, per rimuovere gli effetti pregiudizievoli, con grave danno per l'ente stesso e conseguente vantaggio per la ditta che espleta il servizio. E' stato, inoltre, accertato che a favore del titolare della ditta beneficiaria di affidamenti diretti dal 1986 in poi e' stato stipulato dall'amministrazione comunale un atto transattivo finalizzato al riconoscimento della revisioneprezzi del canone afferente la gestione del servizio di igiene urbana e trasporto rifiuti, il cui valore ingente, convenuto dagli organi politici, e' sensibilmente superiore a quello formalmente richiesto dall'interessato. Anche la gara per l'affidamento del servizio per la pulizia degli uffici e delle strutture sportive comunali risulta connotata da procedure contrastanti con la normativa di settore, nonche' con quella dettata dal regolamento comunale in materia di contratti, con la finalita' di limitare la partecipazione di altre ditte e favorire quella gravitante nell'ambito della criminalita' organizzata. Altrettante irregolarita' hanno caratterizzato l'affidamento del servizio di vigilanza degli edifici pubblici, che non risulta immune da possibili cointeressenze della criminalita' organizzata. In ordine al settore degli appalti di lavori pubblici per manutenzioni cimiteriali e nelle scuole materne, e' stata riscontrata una consapevole e pervicace violazione dei basilari canoni di legalita' e buona amministrazione, mirata a procurare illeciti vantaggi ad una ditta collegata alla camorra. A delineare ulteriormente il livello di inquinamento in cui versa l'amministrazione di Afragola concorrono l'inerzia e la passivita' riscontrate in merito ad alcune perizie di variante per l'esecuzione di lavori di adeguamento alle norme di sicurezza, igiene e agibilita' di alcuni istituti scolastici. Il preoccupante stato di degrado dell'ente e la gestione della cosa pubblica asservita al perseguimento di interessi illegittimi emergono dalle recenti vicende giudiziarie in cui sono coinvolti alcuni amministratori, nei confronti dei quali sono stati emessi provvedimenti cautelari, applicativi della interdizione dalle rispettive funzioni per aver presumibilmente posto in essere una complessa e sofisticata attivita' clientelare in favore di soggetti legati da vincoli di parentela con personaggi gravitanti nella criminalita' organizzata locale. Il clima di grave condizionamento e degrado in cui versa il consiglio comunale di Afragola (Napoli), la cui capacita' di determinazione risulta assoggettata alle scelte delle locali organizzazioni criminali, la palese inosservanza del principio di legalita' nella gestione dell'ente e l'uso distorto della cosa pubblica, utilizzata per il perseguimento di fini contrari al pubblico interesse, hanno minato ogni principio di salvaguardia della sicurezza pubblica e, nel compromettere le legittime aspettative della popolazione ad essere garantita nella fruizione dei diritti fondamentali, hanno ingenerato diffusa sfiducia nella legge e nelle istituzioni da parte dei cittadini. La descritta condizione esige un intervento risolutore da parte dello Stato, finalizzato a rimuovere i legami tra esponenti dell'ente locale e la criminalita' organizzata, a tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica e a garanzia dei valori costituzionali che risultano in larga misura compromessi dal diffuso sistema di illegalita'. Per le suesposte considerazioni si ritiene necessario provvedere, con urgenza, ad eliminare ogni ulteriore deterioramento ed inquinamento della vita amministrativa e democratica dell'ente, mediante provvedimenti incisivi dello Stato nei confronti dell'amministrazione comunale di Afragola. A tal fine il prefetto di Napoli, ai sensi dell'art. 1, comma 2, del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 luglio 1991, n. 221, ha dato l'avvio alla procedura di scioglimento del consiglio comunale di Afragola con relazione del 25 marzo 1999, che si intende qui integralmente richiamata. La valutazione della situazione in concreto riscontrata, in relazione alla presenza e all'estensione dell'influenza criminale, rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi. Ritenuto, per quanto esposto, che ricorrano le condizioni indicate nell'art. 1 del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 luglio 1991, n. 221, che legittimano lo scioglimento del consiglio comunale di Afragola (Napoli), si formula rituale proposta per l'adozione della misura di rigore. Roma, 15 aprile 1999 Il Ministro dell'interno: Russo Jervolino