(Allegato I)
                                                           Allegato I 
                         MATERIALI E METODI 
                   1. Isolamento ed identificazione. 
     1.1. Prelievo dei tessuti infetti dal materiale sintomatico. 
  Nel corso della stagione vegetativa il materiale  sintomatico  puo'
consistere in fiori, frutti, foglie, germogli, branche e tronchi,  in
presenza  od  in  assenza  di  essudato.  In  presenza  di  essudato,
prelevarne con ansa qualche gocciola e sospenderlo in 3 ml  di  acqua
distillata sterile  fino  ad  ottenere  una  sospensione  leggermente
opalescente. In assenza di essudato, si trova il limite delle lesioni
e si asportano con bisturi sterile 5 pezzetti di corteccia  al  bordo
dei tessuti infetti, dopo  aver  asportato  gli  strati  superficiali
suberificati. Si  preferiscano  aree  umide  ed  isole  arrossate  su
branche e tronchi, aloni idropici su fiori e frutti. 
  1.2. Isolamento. 
  Macerare 5 pezzetti di tessuto (isodiametrici, di circa  3  mm)  in
acqua distillata sterile in mortaio, dapprima in 0,1 ml  e  poi  dopo
aggiunta di 0,4  ml.  Preparare  una  diluizione  decimale  in  acqua
distillata sterile (1:9; v:v) della sospensione dei pezzetti o  delle
gocce di essudato. Inseminare le sospensioni concentrate  e  le  loro
diluizioni decimali su piastre di agar nutritivo al saccarosio  (ANS)
e mettere le piastre ad incubare in aerobiosi a 27  C.  Dopo  48  ore
individuare le colonie biancastre, aventi 3-5 mm di diametro, elevate
a forma di cupola, lucenti e  di  aspetto  mucoso.  Siffatte  colonie
diconsi comunemente levaniformi. Purificare le colonie levaniformi su
piastre di ANS con almeno due trapianti successivi di colonia singola
a morfologia tipica. Ottenere da ogni  isolamento  almeno  5  colture
pure. 
  Conservare le colture pure a --80  C  in  brodo  nutritivoglicerina
(15%) od a 4 C liofilizzate. 
  1.3. Identificazione. 
  Sottoporre  le  colture  pure  ai  saggi:  presenza  di   ossidasi,
produzione di pigmento fluorescente, ipersensibilita'  su  foglie  di
tabacco, patogenicita' su  pere  ed  agglutinazione  su  vetrino  con
antisiero specifico per Erwinia amylovora. 
  Le colture a colonie levaniformi, ossidasi negative, non producenti
pigmento fluorescente, causanti ipersensibilita' su tabacco, marciume
ed essudato su pere ed agglutinate dall'antisiero  specifico  possono
essere  identificate   provvisoriamente   come   Erwinia   amylovora.
L'identificazione provvisoria e'  necessaria  e  sufficiente  per  la
definizione di una zona contaminata. 
  1.4. Conferma della identificazione. 
  Chiunque identifichi come Erwinia amylovora un batterio isolato  da
materiale vegetale deve inviare la coltura pura ad uno  dei  seguenti
centri diagnostici nazionali per la conferma della identificazione. 
  Istituto di patologia vegetale - Laboratorio di fitobatteriologia 
Via Filippo Re, 8 - 40126 Bologna 
   Istituto di patologia vegetale 
    Via Valdisavoia, 5 - 95123 Catania 
   Dipartimento di protezione delle piante dalle malattie 
    Via Amendola, 165/A - 70126 Bari 
  Per la spedizione ogni coltura pura, fresca  o  liofilizzata,  deve
essere imballata entro  un  incavo  di  pannello  di  polistirolo  di
adeguato spessore, pressato ai lati da due pezzi di cartone incollati
tra loro lungo i bordi  mediante  nastro  adesivo.  La  coltura  pura
imballata deve essere messa in sacchetto di polietilene  sigillato  e
spedito  con  urgenza  entro  busta  foderata.  Una  spedizione  puo'
comprendere piu' colture. Il centro diagnostico deve essere informato
della spedizione con almeno tre giorni di anticipo. 
  Il direttore dell'istituto, cui afferisce  il  centro  diagnostico,
comunica per iscritto agli interessati l'esito dei saggi di  conferma
entro 14 giorni dal ricevimento delle colture pure. La risposta  puo'
essere ritardata di 7 giorni in caso di contaminazione delle colture. 
  Presso  i  centri  diagnostici  la  identificazione  e'  confermata
mediante saggi comparativi dei profili elettroforetici delle proteine
cellulari totali o dei  profili  degli  esteri  metilici  dei  grassi
cellulari  totali  o  per   la   presenza   di   peculiari   sequenze
nucleotidiche mediante loro ampliflicazione  con  reazione  a  catena
della polimerasi  conformemente  alle  tecniche  piu'  aggiornate  ed
affidabili indicate dalla letteratura specialistica. 
  1.5. Standard di riferimento. 
  Ogni saggio morfologico, fisiologico, patogenetico, immunologico  e
molecolare di  identificazione  deve  essere  fatto  in  presenza  di
appropriati controlli positivi e negativi, rappresentati  da  colture
pure o loro estratti. 
  I  protocolli  della  tecnica  di  isolamento  e   dei   saggi   di
identificazione sono oggetto  di  corsi  di  addestramento  a  numero
chiuso presso i centri diagnostici,  che  provvedono  a  predisporre,
conservare ed inviare su richiesta gli standard di riferimento. 
  Le spese per la partecipazione ai  corsi  di  addestramento  e  per
l'acquisizione degli standard di  riferimento  sono  a  carico  degli
interessati. 
   2. Formulario e protocolli. 
                            2.1. Agaracqua. 
  Ha la seguente composizione: Agar 0,5 g; Acqua distillata, 100  ml.
Sterilizzare in autoclave a 121 C per 15 minuti. 
  2.2. YDC-agar. 
  Ha la seguente composizione: Estratto di lievito, 1 g; Glucosio,  2
g; Carbonato di calcio (Polvere finissima; Merck 2063), 2 g; Agar 1,5
g; Acqua distillata, 100 ml. Sterilizzare in autoclave a 121 C per 15
minuti. Agitare bene per tenere in sospensione il carbonato di calcio
prima di farla solidificare a becco di clarino in tubo. 
  2.3. Colture batteriche. 
  Le colture pure dei batteri isolati e  le  colture  di  riferimento
possono essere coltivate ordinariamente su  strisci  di  YDC-agar  in
tubo incubate a 25-27 C e conservate  temporaneamente  a  temperature
ambiente o piu' a lungo a 4 C. Su YDC agar Erwinia amylovora ha buona
crescita gia' dopo 24 ore. Per il  saggio  presenza  di  ossidasi  si
allevino le colture  su  strisci  di  KB  agar  (vedi  produzione  di
pigmento fluorescente). 
  2.4. Agar nutritivo al saccarosio (ANS). 
  Aggiungere 50 g di saccarosio ad ogni litro di agar CM3  (Oxoid)  e
sterilizzare in autoclave a 121 C  per  15  minuti;  alternativamente
preparare il  substrato  aggiungendo  8  g  di  Bacto-Nutrient  Broth
(Difco; Cat. 0003-17-8), 50 g di saccarosio e 15 g di Agar ad 1 lt di
acqua distillata. Dopo aver sciolto l'agar a 100 C, regolare a  pH  7
con aggiunta di 3N NaOH. Sterilizzare in autoclave a  121  C  per  15
minuti. 
  Controllo positivo: Pseudomonas syringae pv. syringae. 
  Controllo negativo: Pseudomonas fluorescens. 
  Erwinia amylovora e Pseudomonas syringae pv. syringae producono  su
ANS colonie levaniformi. 
  2.5. Presenza di ossidasi. 
  Preparare 10 ml  di  soluzione  1%  di  tetrametilpfenilendiammonio
cloruro (es. Merck 821102) (TMFD) in acqua distillata entro  un  tubo
accuratamente pulito. Ritagliare pezzetti (circa 3 X 3 cm)  di  carta
Whatman n. 1 pulita e riporli entro una capsula petri  sterile.  Dopo
aver posto un pezzetto di carta su una  superficie  di  vetro  pulita
sterile, depositare al centro del pezzetto una goccia della soluzione
di TMFD. Mentre la soluzione sta diffondendo radialmente e  la  carta
e' ben impregnata, spalmare al centro della  area  umida  una  ansata
della coltura pura da identificare, avente 18-24 ore di  eta'.  Usare
una ansa di platino.  In  presenza  di  ossidasi,  entro  10  secondi
compare una macchia porpora violacea scura nell'areola dove e'  stata
deposta la massa batterica. Si ha reazione debolmente positiva quando
la macchia compare dopo 10-30 secondi. Se non compare  macchia  entro
30 secondi, la reazione e' negativa. 
  Controllo negativo: Pseudomonas syringae pv. syringae. 
  Controllo positivo: Pseudomonas fluorescens. 
  2.6. Produzione di pigmento fluorescente. 
  Si saggia sull'agar nutritivo B di King, Ward  e  Raney  (KB  agar)
avente  la  seguente  composizione:  Proteose  Peptone  (Difco,  Cat.
0122-17-4), 20 g; Glicerina 10 g; K 2 HPO 4 , 1,5 g; MgSO 4 .7H 2  O,
1,5 g; Agar 15 g; Acqua distillata, 1 litro. 
  Dopo aver sciolto l'agar a 100 (elevato a)0 C, regolare  a  pH  7,2
con aggiunta di 3N NaOH. Sterilizzare in autoclave a 121 (elevato a)0
C per 15 minuti. 
  Attorno alle colonie delle pseudomonadi fluorescenti  cresciute  su
questo substrato si ha diffusione radiale di pigmenti gialli o  verdi
o bruni che a luce ultravioletta hanno  fluorescenza  verde  o  bleu.
L'alone fluorescente e' visibile spesso anche alla  luce  normale  di
laboratorio. Si tenga  presente  che  certi  isolati  di  Pseudomonas
syringae  non  producono  pigmento  fluorescente  su  KB  agar  o  lo
producono con ritardo e la loro  reazione  puo'  essere  interpretata
come negativa. 
  La presenza di aloni fluorescenti deve essere osservata dopo almeno
3 giorni di incubazione a 27 C. 
  Controllo positivo: Pseudomonas syringae pv. syringae. 
  Controllo negativo: Xanthomonas campestris pv. pruni. 
  2.7. Patogenicita' su pera. 
  Si usino pere immature di cv. Passa Crassana o  Conference  da  1-2
settimane dopo la caduta dei petali fino a 2-3 settimane prima  della
maturita' fisiologica. Le piccole pere verdi (maggior diametro di 2-3
cm) possono essere  raccolte,  immerse  in  soluzione  di  ipoclorito
sodico  per  5  minuti,  sciacquate  in  acqua  distillata   sterile,
asciugate con carta bibula sterile e conservate in frigorifero a 4  C
entro  contenitori  chiusi  per  parecchi  mesi  (non  oltre  gennaio
dell'anno successivo). Durante questo periodo esse tendono a maturare
gradualmente e divengono man mano  meno  idonee  al  saggio.  Possono
esser  usate  anche  pere  delle  stesse  cultivar   conservate   nei
frigoriferi  industriali.  Per  il  saggio  si  usino  perine  intere
immature oppure fette trasversali tagliate, capsule Petri aventi  sul
fondo carta bibula immersa in 2-3 mm di acqua distillata.  Le  perine
siano deposte sulla cavita' di piccole capsule Petri gia' predisposte
sulla carta bibula in modo che il frutticino non sia a  contatto  con
l'acqua. Le fette di pera, aventi  spessore  di  circa  1  cm,  vanno
adagiate su uno strato di agar acqua sterile solidificato al fondo di
capsule Petri di adeguate dimensioni. La conservazione  entro  queste
capsule Petri assicura alle  perine  (od  alle  fette)  una  adeguata
camera umida postinoculazione. 
  Per l'inoculazione si conficchi per 3-4  mm  la  punta  di  un  ago
attraverso  una  goccia  di  10  m   l   di   sospensione   batterica
(concentrazione 10(elevato a)8  batteri/ml)  entro  i  tessuti  della
perina (o della fetta). Su ogni perina (o  fetta)  possono  aversi  4
punti di inoculazione per isolato.  Dopo  l'inoculazione  le  capsule
Petri siano conservate a 27 C entro sacchetti di polietilene  chiusi.
In presenza di Erwinia amylovora si puo' osservare  sulle  perine  (o
sulle fette) dopo 3-5 giorni la presenza di gocciole  lattiginose  di
essudato. Una perina inoculata con Erwinia amylovora tende a  marcire
per  intero  entro  una  settimana.  L'area  di  perina  che  Erwinia
amylovora riesce ad infettare a seguito di inoculazione  sperimentale
e' tanto piu' grande quanto piu' giovane e' il frutto; di conseguenza
le lesioni tendono ad essere circoscritte man  mano  si  avvicina  la
maturita' di raccolta. 
  Gli isolati di Pseudomonas syringae causano entro 1-7 giorni  sulle
perine (o sulle fette) aree imbrunite di  aspetto  secco  attorno  al
foro d'inoculazione, senza alcuna produzione  di  essudato.  Per  gli
isolati di piante ospiti diverse da biancospino e pero  e'  opportuno
ripetere a dose doppia le prove di patogenicita' su perine o fette di
pera, nei casi in cui la prima inoculazione non causa  alcun  sintomo
riferibile ad Erwinia amylovora. 
  Controllo positivo: Erwinia amylovora (Ceppo padano). 
  Controllo negativo I: Pseudomonas syringae pv. syringae. 
   Controllo negativo II: Acqua distillata. 
  2.8. Antisiero. 
  Si usi un antisiero od anticorpi monoclonali preparati usando  come
antigene una coltura pura o molecola purificata di Erwinia amylovora,
messi a punto per la reazione di agglutinazione,  di  cui  sia  stata
saggiata la specificita' con un congruo numero di  batteri  saprofiti
associati a pomacee. 
  Antisiero o  anticorpi  monoclonali  possono  essere  richiesti  ai
centri diagnostici od acquistati in commercio da ditte specializzate. 
  L'antisiero e gli anticorpi monoclonali devono essere conservati ed
usati secondo le indicazioni dei centri  diagnostici  o  delle  ditte
produttrici. 
  2.9. Agglutinazione su vetrino. 
  Si usino vetrini portaoggetto per microscopia, trasparenti, puliti,
ma non troppo sgrassati per evitare che le gocce  d'acqua  depositate
sopra si espandano troppo e creino un film troppo sottile. 
  Depositare separatamente  su  uno  stesso  vetrino  una  goccia  di
antisiero specifico diluito circa da 1:20 a 1:30 (v:v) con  soluzione
fisiologica (0,85 g di NaCI in 100 ml di  acqua  distillata)  ed  una
goccia di sospensione densa di cellule del batterio da  identificare.
La sospensione deve essere lattiginosa, ben visibile ad occhio  nudo,
ed  avere  una  concentrazione   dell'ordine   di   10(elevato   a)10
batteri/ml. Mescolare delicatamente con ansa sterile le due  gocce  e
poi imprimere al vetrino un movimento di  oscillazione.  In  caso  di
agglutinazione, si nota la formazione di  flocculi  biancastri  entro
1-2 minuti. 
  Se la  flocculazione  e'  immediata,  i  flocculi  sono  vistosi  e
grossolani. Se la flocculazione e' ritardata (dopo circa 30 secondi),
i flocculi sono piccoli e minuti, osservabili facendo scorrere a film
lungo il vetrino la mistura di reazione. 
  Controllo positivo: Erwinia amylovora (ceppo padano). 
  2.10. Ipersensibilita' su foglie di tabacco  o  baccelli  verdi  di
fagiolo. 
  Il saggio si  effettua  su  foglie  adulte  di  piante  di  tabacco
(Nicotiana tabacum L.), preferibilmente delle cultivar Samsun o White
Burley. 
  Si prepari in acqua distillata sterile in  provetta  di  vetro  una
sospensione di coltura pura,  avente  concentrazione  dell'ordine  di
10(elevato a)8 batteri/ml. La coltura deve essere  ben  cresciuta  ed
avere 24h di eta'. Questa concentrazione e' riconoscibile  con  buona
approssimazione  allorche'  osservando  controluce  si  nota  che  la
torbidita' e' uniforme ed intensa e  che,  agitando  la  provetta,  i
vortici generati dalle cellule sospese sono facilmente distinguibili; 
i vortici non sono piu' osservabili quando la  concentrazione  e'  di
10(elevato a)7 batteri/ml o di 10(elevato a)9 batteri/ml. 
  Al mattino, con siringa da 1 ml ed ago sottile (numeri da 16 a  20)
si infiltri la sospensione appena preparata in zona  circoscritta  di
una  area  internervale  di  foglia;  piu'  colture  possono   essere
infiltrate in altrettante aree internervali  di  una  stessa  foglia.
L'area internervale infiltrata deve essere  marcata  con  appropriata
etichetta autoadesiva al bordo della foglia. 
  Durante l'infiltrazione e' opportuno disporre sotto alle foglie  ed
attorno alla pianta fogli di materiale assorbente (es. carta  bibula,
giornali pluristratificati) in modo da  raccogliere  eventuali  gocce
disperse. 
  Dopo l'infiltrazione,  asciugata  la  superficie  della  foglia  da
eventuali gocce residue di  sospensione  batterica  con  pezzetti  di
carta bibula, le piante siano conservate a temperatura di 22-28 C con
alternanza di ore di luce (da 8 a 14) e di buio. 
  In caso di ipersensibilita', gia' dopo 24 ore  si  osserva  che  la
intera zona internervale infiltrata con la coltura pura e' collassata
ed imbrunita. Questa risposta e' comunemente  indicata  come  necrosi
ipersensibile confluente. Nei giorni successivi la zona ipersensibile
dissecca ulteriormente ed assume consistenza papiracea. 
  Erwinia amylovora e Pseudomonas syringae  pv.  syringae  (od  altre
patovar), ma non i  batteri  saprofiti,  causano  necrosi  confluente
ipersensibile. 
  Controllo positivo: Pseudomonas syringae pv. syringae. 
   Controllo negativo: Acqua distillata. 
  2.11. Distruzione dei materiali infetti o contaminati. 
  I campioni di piante infette, le piante o le foglie di tabacco,  le
perine  o  le  fette   di   pera   usati   per   gli   isolamenti   e
l'identificazione,  tutti  i  materiali  assorbenti   contaminati   e
qualsiasi altro oggetto venuto in contatto con  i  germi  di  Erwinia
amylovora  devono  essere  raccolti  in  sacchetti  autoclavabili   e
sterilizzati in autoclave a 121 C per 15 minuti.