(Allegato)
                                                             Allegato 
 
                   Al Presidente della Repubblica 
 
    Il consiglio comunale di Fumari (Messina) e'  stato  sciolto  con
decreto del Presidente della Repubblica  in  data  4  dicembre  2009,
registrato alla Corte dei conti il 14 dicembre 2009, per la durata di
mesi diciotto, ai sensi dell'art.  143  del  decreto  legislativo  18
agosto  2000,  n.  267,  essendo  stati   riscontrati   fenomeni   di
infiltrazione  e  condizionamento   da   parte   della   criminalita'
organizzata. 
    Per effetto dell'avvenuto scioglimento, la gestione dell'ente  e'
stata affidata ad una commissione  straordinaria  che  ha  perseguito
l'obiettivo del ripristino della legalita', operando in  un  ambiente
che,  sebbene  inizialmente   caratterizzato   da   una   manifestata
disaffezione verso la vita democratica e le istituzioni, ha  mostrato
di apprezzare gli interventi posti in essere dall'organo di  gestione
straordinaria volti ad assicurare il rispetto dei  principi  di  buon
andamento e di imparzialita'. 
    Come rilevato dal  Prefetto  di  Messina  con  relazione  del  23
febbraio u.s., la Commissione straordinaria ha richiesto  la  proroga
della gestione commissariale per ulteriori sei mesi in quanto  alcune
problematiche peculiari, pur essendo state  affrontate  dalla  stessa
sin dai primi giorni del proprio insediamento,  richiedono  ulteriori
adempimenti per la loro definizione. 
    Tra le attivita' da  completare,  particolare  rilievo  specifico
riveste il piano di lottizzazione «Kallipoli»,  sulla  cui  procedura
gia'  la  commissione  d'indagine  aveva  rilevato   una   serie   di
illegittimita', che sono tuttora oggetto  di  accertamento  da  parte
dell'autorita' giudiziaria. 
    Il provvedimento finale, che potra' essere  adottato  tra  breve,
essendo ormai prossima la formulazione del prescritto parere da parte
dell'assessorato regionale competente, assume particolare importanza,
soprattutto per la collettivita', nel contesto dei  provvedimenti  di
pianificazione attuativa dell'ente. 
    Inoltre, e' necessario portare a termine la procedura di adozione
del piano regolatore generale, per non esporre scelte gia' operate  a
possibili stravolgimenti che, in quel particolare contesto ambientale
ed in ragione di interessi criminali  dai  quali  l'ente  non  appare
ancora pienamente affrancato, potrebbero vanificare l'opera  fin  qui
svolta dalla commissione. 
    Al fine  di  superare  le  criticita'  che  hanno  condotto  allo
scioglimento assume particolare  significato  la  vendita  di  alcuni
capannoni, per la cui  alienazione  la  commissione  ha  adottato  un
apposito regolamento. Tali strutture attualmente risultano in  regime
di diritto  di  superficie,  che  sara'  trasformato  in  diritto  di
proprieta', consentendo all'ente di disporre di  consistenti  risorse
finanziarie da destinare parte al ripiano di debiti pregressi e parte
ad investimenti sul territorio. 
    Anche le  procedure  relative  ad  una  serie  di  progetti  gia'
avviati, tra cui il restauro  di  un  palazzo  storico  ed  i  lavori
relativi all'arredo urbano, necessitano, al fine  di  assicurarne  la
trasparenza, di essere gestite dalla commissione  straordinaria,  per
scongiurare possibili interferenze  di  imprese  vicine  ad  ambienti
criminali. 
    Per  analoghi  motivi  e'  opportuno  che  sia   la   commissione
straordinaria ad avviare le procedure di appalto per l'ammodernamento
e la gestione dell'impianto di  depurazione,  dalla  quale  e'  stata
estromessa un'impresa vicina alla criminalita' organizzata. 
    Risulta, quindi, necessario che la  commissione  disponga  di  un
maggior lasso di tempo per completare le attivita' in corso,  essendo
ancora  concreto  il  rischio   di   ingerenze   della   criminalita'
organizzata, la cui presenza e' stata di recente confermata a seguito
di  una  operazione  che,  su  richiesta   della   locale   Direzione
distrettuale antimafia, ha portato all'arresto di  otto  persone  per
vari reati di grave allarme sociale, tra cui quelli  di  associazione
mafiosa e di minaccia diretta ad alterare l'espressione del voto. 
    Anche il Comando provinciale  dei  Carabinieri  ha  rilevato  che
sussiste tuttora una forte tensione tra le principali  compagini  che
hanno partecipato alle consultazioni del maggio  2007,  acuitasi  con
l'operazione anzidetta,  e  che  e'  avvertita  la  necessita'  della
definizione di alcune attivita'  avviate  dall'organo  straordinario,
anche al fine  di  evitare  forme  di  condizionamento  dell'apparato
burocratico dell'ente. 
    Ritengo pertanto che, sulla base di tali elementi,  ricorrano  le
condizioni per l'applicazione  del  provvedimento  di  proroga  della
durata dello scioglimento del consiglio comunale di Fumari (Messina),
per il periodo di sei mesi, ai sensi dell'art.  143,  comma  10,  del
decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. 
      Roma, 18 marzo 2011 
 
                                     Il Ministro dell'interno: Maroni