(Allegato 1)
                                                           Allegato 1 

 

				 
                     PRIMA PARTE - PRESCRIZIONI 

 
Prescrizioni ambientali 
In sede di redazione del progetto definitivo. 
    1.  Il  concessionario  dovra'  individuare,  sulla  base   delle
potenzialita' geominerarie esistenti, le nuove localizzazioni  per  i
due pozzi esplorativi denominati Tempa Rossa Nord (TRN) e Gorgoglione
Est (GGE) e opere connesse, facenti parte del «Programma  dei  lavori
di ricerca e di sviluppo della concessione Gorgoglione», che dovranno
acquisire le necessarie autorizzazioni previste dalla norma. 
    2. Relativamente al Centro Olio Tempa  Rossa,  ed  alle  relative
aree di pertinenza, si prescrive di: 
      per ridurre l'impatto paesaggistico dovuto  alla  realizzazione
del Centro Oli, il concessionario dovra'  adottare  opportune  misure
mitigative  alternative  ed  equivalenti  in  termini  di   efficacia
all'abbassamento di 5 m della quota  di  scavo  dei  serbatoi,  fatte
salve le condizioni di sicurezza del  sito  e  delle  predisposizioni
impiantistiche, da sottoporre ad una valutazione tecnica dell'Ufficio
competente  della  Regione  Basilicata.  Il   concessionario   dovra'
successivamente comunicare al Ministero delle  infrastrutture  e  dei
trasporti e alla Direzione generale risorse minerarie ed  energetiche
del  Ministero  dello  sviluppo  economico   la   soluzione   tecnica
individuata e approvata dalla Regione Basilicata; 
      traslare la recinzione della strada comunale della Matina,  che
dovra' rimanere ad uso pubblico, a non meno delle  distanze  previste
dal vigente codice della strada; 
      inverdire tutte le aree libere, nella misura massima consentita
dalle norme di settore inerenti  alla  sicurezza  dell'impianto,  con
essenze  autoctone  arbustive  ed  arboree  di  ecotipo  locale,   di
provenienza regionale; 
      eliminare tutte le previsioni  progettali  in  sinistra  strada
della Matina (direzione Gorgoglione),  unitamente  all'area  «ETCFMO»
lasciando inalterato l'andamento naturale del terreno  a  meno  delle
opere necessarie per il consolidamento. 
    3. Rivestire tutti i muri in calcestruzzo con paramento di pietra
naturale ad opus incertum. 
    4. Contenere le dimensioni trasversali delle  piste  di  servizio
delle «flow-line" entro metri lineari 12,00 ridotte  ulteriormente  a
metri lineari 8,00 nelle aree boscate. 
    5. Utilizzare, per le opere di ripristino morfologico, idraulico,
idrogeologico e vegetazionale, esclusivamente  tecniche  d'ingegneria
naturalistica con impiego di  specie  vegetali  compatibili  con  gli
habitat locali. Inoltre, nei progetti esecutivi degli  interventi  di
ripristino dovra' essere recepito quanto segue: 
      scotico, accumulo e rimessa  in  posto  del  terreno  vegetale:
poiche' spesso il rimescolamento della parte humica  con  gli  strati
minerali sottostanti, sovente  argillosi,  genera  il  depauperamento
delle caratteristiche fisico-idrologiche e organiche del suolo  causa
prima  del  mancato  o  ritardato  attecchimento  e  sviluppo   della
vegetazione, in previsione dovranno essere stanziate  e  inserite  in
elenco prezzi e nei computi di capitolato idonee risorse  finanziarie
per l'esecuzione d'interventi di ammendamento dei suoli a posteriori,
quali fresatura, spargimento  di  fertilizzanti  organici  contenenti
batteri e micorrize, spargimento  di  fibre  organiche,  inglobamento
nello  strato  superficiale  di   ammendanti   fisici   (flocculanti,
ritentori idrici, ecc....); 
      produzione vivaistica: nell'impiego di specie legnose  dovranno
essere privilegiate quelle arbustive con impiego esclusivo di  specie
autoctone riferite alle serie dinamiche  della  vegetazione  naturale
potenziale. Le piante dovranno essere prodotte in loco  con  utilizzo
di materiale da propagazione (semi, talee ecc. ...) raccolto in zona.
Saranno adottate le tecniche di propagazione e le  infrastrutture  ed
attrezzature dei vivai di ingegneria naturalistica; ad esempio: celle
climatizzabili a 2 °C - 4 °C e 90% di umidita' per  il  prolungamento
stagionale  d'uso  di  piantine  e  talee,  impiego  di   contenitori
allungati  tipo  fitocella  o  root-trainers,  rispetto  ai   normali
vasetti, riproduzione in contenitore per seme,  cespo,  propagulo  di
specie erbacee guida nella ricostruzione di habitat,  riproduzione  a
pieno campo di arbusti autoctoni, ecc. ...; 
      trapianto di arbusti: negli  interventi  su  pascoli  arbustati
dovra' essere eseguito, ove compatibile con la  stagione,  l'espianto
degli arbusti presenti, che vanno conservati in zolla in  cantiere  e
rimessi a dimora a fine lavori; 
      trapianto di alberi d'alto fusto: per singole alberature d'alto
fusto di  pregio  dovra'  essere  previsto  il  trapianto  istantaneo
mediante impiego di idonea tecnica che conservi un  sufficiente  pane
di terra e quantita' di radici da garantire l'attecchimento; 
      interventi   stabilizzanti   e   consolidanti   con    tecniche
d'ingegneria   naturalistica:   per   la   stabilizzazione    e    il
consolidamento di aree in erosione dovranno essere privilegiate,  ove
tecnicamente possibile, le pratiche d'ingegneria naturalistica; 
      piano d'interventi di manutenzione delle opere a verde:  dovra'
essere prodotto, di concerto con  la  Regione  Basilicata  -  Ufficio
Compatibilita' Ambientale, un piano degli interventi di  manutenzione
e di monitoraggio delle opere di  rinaturazione  e  degli  interventi
d'ingegneria naturalistica con riguardo a  tipologie,  tempistiche  e
periodicita' degli interventi. 
    6. In fase di progettazione esecutiva, prevedere la rinaturazione
delle postazioni dei pozzi esistenti: utilizzando le stesse  tecniche
di cui alla prescrizione n. 5, dovranno essere ripresi, integrati e/o
migliorati gli interventi di contenimento e stabilizzazione di  tagli
e scarpate e quelli vegetazionali inerenti al recupero parziale delle
aree delle postazioni dei pozzi esistenti. 
    7. Nell'area comprendente i Comuni interessati dalla  Concessione
mineraria «Gorgoglione», a seguito dall'adozione  della  delibera  di
Giunta   regionale   conclusiva   dei   procedimenti    di    V.I.A.,
autorizzazione  paesaggistica  ed  A.I.A.  per  il  progetto  di  che
trattasi, dovra' essere realizzato un  progetto  per  la  definizione
della baseline ambientale e sociale territoriale, contenente: 
      la   caratterizzazione    socio-ambientale    del    territorio
interessato dalle attivita' estrattive; 
      la  produzione  di  un  inventario  naturalistico,  secondo  le
metodologie  adottate  per  i  monitoraggi  delle  aree  protette  in
Basilicata. 
    Il progetto si realizzera' con la partecipazione attiva, in tutte
le fasi realizzative, degli Enti  e  dei  portatori  d'interesse  del
territorio e secondo specifiche tecniche elaborate ed  approvate  dal
Dipartimento  regionale  ambiente,  territorio  e   politiche   della
sostenibilita'. Il progetto verra' finanziato da TOTAL E &  P  Italia
S.p.A. e realizzato dal Dipartimento regionale ambiente, territorio e
politiche della sostenibilita'  attraverso  l'utilizzo  di  esecutori
esterni terzi e di alta competenza tecnico-scientifica nel settore di
riferimento. 
    8.  Nel  territorio  individuato   dalla   perimetrazione   della
concessione mineraria «Gorgoglione», o ricorrendone la necessita' per
un ambito maggiore definito dall'A.R.P.A.B., la TOTAL E  &  P  Italia
S.p.A. dovra' definire di concerto con l'A.R.P.A.B.  un  progetto  di
monitoraggio ambientale per le diverse componenti ambientali  oggetto
di esame nello S.I.A. (prevedendo il  trasferimento  a  regime  delle
reti di monitoraggio  in  capo  all'A.R.P.A.B.)  che  comprenda,  tra
l'altro: 
      una rete  di  centraline  per  il  rilevamento  della  qualita'
dell'aria  che  prenda  in  considerazione  oltre   agli   inquinanti
tradizionali (CO, SO2, NOx, O3, polveri < PM10 e  PM2,5  >  ),  anche
H2S,  benzene,  IPA,  SOV,  metalli   pesanti,   con   l'impiego   di
campionatori passivi ed un  sistema  FT-IR  REMOTE  SENSING.  Dovra',
inoltre, essere sviluppato un modello di diffusione degli  inquinanti
nell'atmosfera; 
      il  monitoraggio  delle  emissioni   odorigene   con   campagne
periodiche; 
      il monitoraggio del rumore all'esterno del  Centro  olio  Tempa
Rossa con campagne periodiche; 
      stazioni di biomonitoraggio (bioindicatori e biosensori) per la
verifica del livello di criticita' ecologica derivante dall'eventuale
contributo degli impianti  dell'insediamento.  Su  questa  parte  del
progetto il proponente dovra' acquisire  il  parere  di  un  istituto
scientifico o Ente qualificati nel settore; 
      il monitoraggio dello stato degli ecosistemi (basato almeno sui
seguenti indicatori: microclima, suolo e sottosuolo, ambiente  idrico
superficiale e sotterraneo, morfologie naturaliformi, vegetazione con
studio fitosociologico, flora lichenica, macrofauna, microteriofauna,
carabidiofauna); 
      la raccolta dati da un idoneo numero di stazioni di rilevamento
della  sismicita'  naturale  e/o  indotta  nell'area  del  giacimento
petrolifero; 
      al fine di monitorare gli eventuali effetti sulla dinamica  del
contesto geologico,  dovranno  essere  realizzati  dei  capisaldi  di
livellazione  di  precisione,  opportunamente  ubicati,   in   numero
sufficiente  a  fornire  un  quadro  rappresentativo  dell'area   del
giacimento; 
      il progetto di monitoraggio ambientale dovra' recepire anche le
prescrizioni riportate nel capitolo 10.  Prescrizioni,  monitoraggio,
limiti del Rapporto istruttorio - articoli 29-quater e 29-sexies  del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152,  predisposto  dall'Ufficio
compatibilita' ambientale ai fini  del  rilascio  dell'Autorizzazione
Integrata Ambientale e complessivamente dovra' risultare coerente con
dette prescrizioni. 
    9. La TOTAL E & P Italia S.p.A. dovra' presentare, ai fini  della
verifica di ottemperanza all'Ufficio  compatibilita'  ambientale,  in
tempo utile per la condivisione ed approvazione prima dell'inizio dei
lavori   del   progetto   definitivo   Tempa   Rossa   il    relativo
cronoprogramma, mentre la documentazione  tecnica  necessaria  e/o  i
progetti   esecutivi   comprensivi   delle   opere   di    ripristino
vegetazionale, geomorfologico, ecc., atti a dimostrare il recepimento
delle prescrizioni indicate con i numeri 1,  2,  3,  4,  5,  6  e  10
potranno essere presentati in tempo  utile  per  la  condivisione  ed
approvazione prima dell'avvio di ogni singola fase del progetto Tempa
Rossa. 
    La verifica di ottemperanza delle prescrizioni dalla n. 1 alla n.
9 e' a cura della Regione Basilicata. 
Nella fase di realizzazione e/o di esercizio delle opere. 
    10. Osservare, in fase di cantiere e di esercizio  dell'impianto,
tutte  le  «misure  di  mitigazione,  attenuazione  e  compensazione»
previste nel progetto definitivo interregionale Tempa Rossa  e  nello
studio  d'impatto  ambientale  necessarie  ad  evitare  che   vengano
danneggiate, manomesse o comunque alterate le  caratteristiche  delle
componenti ambientali caratterizzanti  il  contesto  territoriale  di
riferimento. 
    11. Nella fase di esecuzione dei lavori la gestione delle terre e
rocce da scavo dovra' avvenire in conformita' al  disposto  dell'art.
186 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. In caso  di  suolo
contaminato,   lo   stesso,   previa   caratterizzazione    per    la
classificazione  e  l'attribuzione  del  codice  CER,  dovra'  essere
trasportato a idoneo impianto di recupero/smaltimento autorizzato. 
    12. Accantonare e preservare il terreno vegetale, ricavato  dalle
operazioni di scavo, distintamente dagli altri materiali di scavo  al
fine di riutilizzarlo nelle operazioni di ripristino ambientale. 
    13. I rifiuti prodotti durante la fase  di  costruzione  dovranno
essere gestiti in conformita' alla normativa  vigente,  favorendo  le
attivita' di recupero, ove possibile, in luogo dello smaltimento e il
deposito temporaneo dei i rifiuti prodotti e non recuperabili  dovra'
avvenire per categorie omogenee. 
    14. Dovra' essere effettuata, ad intervalli regolari di  tempo  e
di concerto con l'A.R.P.A.B.,  la  verifica  e  la  calibrazione  dei
sistemi di misura installati ai camini. 
    15. Dovra' essere definito con Regione e Prefettura un protocollo
per  la  gestione  delle  situazioni  di  emergenza,  inclusi  eventi
incidentali. 
    16. Il concessionario  dovra'  osservare  tutte  le  prescrizioni
riportate nel capitolo 10.  Prescrizioni,  monitoraggio,  limiti  del
Rapporto istruttorio - articoli 29-quater  e  29-sexies  del  decreto
legislativo  3  aprile  2006,  n.   152,   predisposto   dall'Ufficio
compatibilita' ambientale ai fini  del  rilascio  dell'Autorizzazione
Integrata Ambientale. 
    17. Entro 5 anni dall'adozione della delibera di Giunta regionale
conclusiva dei procedimenti di V.I.A.,  autorizzazione  paesaggistica
ed  A.I.A.  per  il  progetto  di  che  trattasi,  e  successivamente
all'entrata in esercizio  del  Centro  olio  Tempa  Rossa  a  cadenza
triennale, la TOTAL E & P Italia S.p.A. dovra' predisporre uno studio
mirato alla  verifica  della  disponibilita'  sul  mercato  di  nuova
tecnologia in grado di assicurare  livelli  emissivi  piu'  bassi  di
quelli autorizzati con detto provvedimento. 
    18. Entro gli stessi termini della  prescrizione  precedente,  il
concessionario di concerto con A.R.P.A.B., dovra' produrre  specifici
studi mirati alla possibilita' di procedere allo smaltimento dei «gas
acidi» e delle «acque di produzione» mediante reiniezione  in  unita'
geologiche profonde in luogo, rispettivamente, della termodistruzione
e del recapito nel Torrente Sauro. 
    19. La TOTAL E & P Italia S.p.A. dovra' presentare ai fini  della
verifica di ottemperanza all'Ufficio  compatibilita'  ambientale,  in
tempo utile e prima della messa in esercizio del  Centro  Olio  Tempa
Rossa,  il  progetto  di  monitoraggio  ambientale  richiamato  nella
prescrizione n. 8, preventivamente approvato  dall'A.R.P.A.B.,  e  il
protocollo per la gestione delle  situazioni  di  emergenza,  inclusi
eventi incidentali, richiamato nella  prescrizione  n.  15.  Entro  i
cinque  anni  dall'adozione  della  delibera  di   Giunta   regionale
conclusiva dei procedimenti di V.I.A. e di A.I.A. gli  studi  di  cui
alle prescrizioni n. 17 e 18. 
    La verifica di ottemperanza delle prescrizioni dalla n.  10  alla
n. 19 e' a cura della Regione Basilicata. 
    20.   Durante   l'esecuzione   dell'opera   si    prescrive    al
concessionario di: 
      limitare l'eliminazione della vegetazione arborea ed  arbustiva
presente solamente all'area  interessata  dai  lavori,  che  comunque
devono essere contenuti nell'ambito del progetto acquisito agli  atti
dell'Ufficio foreste e tutela del territorio; 
      ridurre al minimo i movimenti di terra  che,  comunque,  devono
essere contenuti nell'ambito del progetto acquisito; 
      effettuare i movimenti terra per l'adeguamento solo nelle  aree
indicate negli elaborati progettuali; 
      predisporre i dovuti presidi tecnici per garantire la stabilita
delle scarpate  stradali,  relativamente  ai  tratti  di  strada  che
saranno soggetti ad adeguamento ed alle aree di colmata,  cosi'  come
indicato negli elaborati tecnici allegati al progetto; 
      predisporre    i    dovuti    presidi    tecnici    finalizzati
all'intercettazione  e   alla   raccolta   delle   acque   meteoriche
superficiali  dell'area  pozzo  e  lungo  la  viabilita',   facendole
confluire correttamente negli impluvi naturali, cosi'  come  indicato
sia negli elaborati grafici sia  nella  relazione  descrittiva  degli
interventi; 
      conferire  l'eventuale  terreno  di  scavo  in  esubero  presso
discariche autorizzate; 
      realizzare l'intervento cosi come  ipotizzato  negli  elaborati
acquisiti all'Ufficio foreste e tutela del territorio; 
      osservare le indicazioni scaturenti dai risultati di  cui  alla
relazione geologica di progetto; 
      inviare all'Ufficio foreste  e  tutela  del  territorio,  prima
dell'inizio  dei  lavori   interessanti   il   demanio   idrico,   le
autorizzazioni degli Enti e/o Uffici competenti in materia; 
      realizzare, a lavori ultimati, le  opere  di  sistemazione  dei
luoghi con la messa a dimora di essenze vegetali autoctone di ecotipi
locali; 
      attenersi alle eventuali  direttive  che  l'Ufficio  foreste  e
tutela del territorio dovesse imporre  in  corso  di  esecuzione  dei
lavori; 
      comunicare all'Ufficio foreste e tutela del territorio la  data
di inizio e ultimazione dei lavori; 
      custodire sui luogo di lavoro  ed  esibire  a  richiesta  degli
Organi   di   controllo   preposti,    l'autorizzazione    rilasciata
dall'Ufficio foreste e tutela del territorio; 
      trasmettere, prima dell'inizio dei  lavori,  un  cronoprogramma
aggiornato all'Ufficio foreste e tutela del territorio, al  Ministero
delle infrastrutture e dei trasporti e al  Ministero  dello  sviluppo
economico, con particolare riferimento alle opere  previste  dopo  il
2013. 
    La verifica di ottemperanza e'  a  cura  dell'Ufficio  foreste  e
tutela del territorio della Regione Basilicata. 
Prescrizioni tecniche 
In sede di redazione del progetto esecutivo. 
    21. Con riferimento agli aspetti archeologici, prima  dell'inizio
dei lavori, dovranno essere rispettate le seguenti prescrizioni: 
      dovra' essere riprese  l'attivita'  di  archeologia  preventiva
interrotta nel febbraio 2009, in particolare lungo la circular  road,
definendo quanto richiesto con le note n. 13791 del 20 settembre 2010
e n. 15629 del 20  ottobre  2009  del  Ministero  per  i  beni  e  le
attivita' culturali; 
      per le opere non ancora indagate ed in particolare per le nuove
opere introdotte nel  progetto  definitivo,  dovra'  essere  eseguita
l'attivita' di tutela preventiva connessa con il rischio archeologico
con le  stesse  modalita'  previste  per  i  progetti  a  livello  di
preliminare dagli  articoli  95  e  96  del  decreto  legislativo  n.
163/2006 e successive modificazioni e integrazioni nonche' secondo le
modalita' precedentemente concordate con la concessionaria. 
    La verifica di ottemperanza e' a cura del Ministero per i beni  e
le attivita' culturali. 
    22. Con riferimento al rispetto delle  norme  di  attuazione  del
Piano stralcio per la difesa dal rischio  idrogeologico  vigenti,  il
concessionario dovra' elaborare prima  di  iniziare  i  lavori  delle
opere interferenti con il piano stralcio, i  seguenti  elaborati  che
dovranno essere trasmessi all'Autorita' di bacino della Basilicata: 
      nuova ubicazione dell'area di sosta e per lo  stoccaggio  delle
materie  conformi  e  non  conformi,  area  di  cantiere  temporaneo,
inizialmente previste nell'interferenza individuata con il n. 1 negli
elaborati   integrativi   predisposti   dalla   Total   e   trasmessi
all'Autorita' di bacino; 
      definizione dettagliata, anche con  l'ausilio  di  indagini  di
neoacquisizione,  del  modello  geologico  del  sottosuolo  e   delle
caratteristiche  geotecniche  dei  terreni.  Tali  indagini  dovranno
consentire la definizione dei parametri caratteristici e di progetto,
sulla base di prove  di  laboratorio,  da  utilizzare  anche  per  la
progettazione di dettaglio delle opere a farsi; 
      verifiche di stabilita' di dettaglio, ai sensi del decreto  del
Ministero delle  infrastrutture  e  dei  trasporti  14  gennaio  2008
«Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni» (G.U. n.
29/2008,  S.O.),  lungo  piu'  sezioni,   in   corrispondenza   delle
interferenze 3 e 4, allo stato attuale e di progetto,  con  l'ausilio
del modello geologico e geotecnico definito nel  punto  precedente  e
con esplicita individuazione di tutte le superfici piu' critiche  per
la stabilita delle opere e del versante; 
      elaborati progettuali relativi a tutte le opere previste per le
interferenze  individuate  con  i  numeri  3  e  4  negli   elaborati
integrativi predisposti dalla  Total  e  trasmessi  all'Autorita'  di
bacino. Le opere progettate dovranno essere verificate ai  sensi  del
citato decreto 14 gennaio 2008. In particolare si dovranno verificare
tutte le situazioni piu' critiche per il complesso opera-terreno. 
    La verifica di ottemperanza e' a cura  dell'Autorita'  di  bacino
della Basilicata. 
Prescrizioni relative al piano di risoluzione delle interferenze 
    23. Al fine di dare corso  alla  risoluzione  delle  interferenze
delle opere con  servizi  e  viabilita',  il  soggetto  aggiudicatore
dovra'  inviare  gli  elaborati  esecutivi  compresi  nel  piano   di
risoluzione delle interferenze ai seguenti enti: 
      Comune di Corleto Perticara 
      Comune di Guardia Perticara 
      Comune di Gorgoglione 
      Amministrazione provinciale di Potenza 
      Amministrazione provinciale di Matera 
      A.R.P.A.B. 
      A.S.P. 
      Comando provinciale VV.F. Potenza 
      Comando provinciale VV.F. Matera 
      Universita' degli studi della Basilicata 
      Autorita' di bacino della Basilicata 
      Ente parco Gallipoli Cognato - Piccole Dolomiti Lucane 
      Ente parco dell' Appennino lucano - Val D'agri - Lagonegrese 
      Acquedotto lucano S.p.A. 
      ENEL DISTRIBUZIONE S.p.A. 
      SNAM RETE GAS S.p.A. 
      TELECOM ITALIA S.p.A. 
      ENERGIA SUD S.r.l. 
      FRI-EL S.p.A. 
      MARCOPOLO ENGINEERING S.p.A. 
    24. Con riferimento alle interferenze con le opere di  competenza
dell'Acquedotto  lucano,  il  concessionario  dovra'  rispettare   le
seguenti prescrizioni: 
      prima dell'inizio dei lavori, trasmissione  in  triplice  copia
dei soli elaborati del progetto esecutivo riguardanti le interferenze
con le opere gestite da Acquedotto lucano; 
      comunicazione del  relativo  inizio  dei  lavori,  con  congruo
anticipo  (7  gg),  per   consentire   di   predisporre   l'opportuna
sorveglianza; 
      gli attraversamenti  delle  infrastrutture  che  si  propongono
dovranno sempre essere inferiori (sottopassi) rispetto alle  condotte
gestite, garantendo un franco minimo di  50  cm  tra  la  generatrice
inferiore della condotta idrica e l'estradosso dell'infrastruttura di
salvaguardia (beole in cls. su sacchetti di sabbia); 
      segnalazione  degli  attraversamenti  e  dei  parallelismi  con
idonei indicatori di superficie, oltre  che  con  i  consueti  nastri
interrati; 
      a partire dall'inizio  delle  attivita'  di  costruzione  delle
opere interferenti,  il  soggetto  aggiudicatore  dovra'  comunicare,
tramite il proprio legale rappresentante,  l'assunzione  dell'obbligo
d'intervento per la messa in sicurezza dell'area di lavoro necessaria
per garantire l'intervento da parte  dell'Acquedotto  lucano  per  le
lavorazioni di manutenzione ordinaria o straordinaria sulle  condotte
oggetto d'interferenza con le opere di  progetto;  l'intervento  deve
essere garantito entro le 12 ore dalla comunicazione; 
      predisporre elaborati a firma di tecnici abilitati dai quali si
evincano le eventuali misure che si intendono  adottare  per  evitare
correnti  disperse  e  interferenze  (UNI  9783-90),  in   uno   alle
misurazioni della resistivita' del terreno nei punti d'interferenza e
a intervalli regolari negli  eventuali  parallelismi,  prima  e  dopo
l'entrata in funzione delle infrastrutture proposte; 
      consegna della  documentazione  fotografica  delle  varie  fasi
lavorative inerenti l'attraversamento di che trattasi; 
      la richiesta di  approvvigionamento  idrico  a  servizio  delle
opere di progetto dovra' essere  inoltrata  nel  rispetto  di  quanto
stabilito dal regolamento del Servizio idrico integrato. 
    25. Il concessionario dovra' tener conto  delle  indicazioni  che
saranno contenute nei permessi a  costruire  rilasciati  dalle  varie
Amministrazioni comunali nel corso dei lavori di site preparation. 
    26. Con riferimento alle interferenze con  le  opere  gestite  da
SNAM rete Gas, il concessionario, in fase di progettazione esecutiva,
dovra' mantenere  una  distanza  minima  di  13,50  metri  per  parte
rispetto all'asse del metanodotto, lasciando tale  fascia  a  terreno
agricolo, priva di costruzioni di superficie. 


				 
                   SECONDA PARTE - RACCOMANDAZIONI 

 
    27.  Si  raccomanda  al  concessionario  di   porre   particolare
attenzione su quanto previsto dalla convenzione fatta con  il  Comune
di Corleto per quanto riguarda gli accessi, le manutenzioni ordinarie
e straordinarie delle strade. 
    28. Il concessionario dovra' garantire l'accesso ai  cittadini  a
una parte del  parcheggio  previsto  dal  progetto  e  situato  nelle
vicinanze del Santuario di Guardia Perticara, in quanto,  per  alcuni
periodi dell'anno, e' meta di pellegrinaggio con grosso  afflusso  di
persone. Inoltre la Total, finiti i lavori, valutera' la possibilita'
di cederlo al Comune di Guardia Perticara. 
    29.  Si  raccomanda  al  concessionario  di  attuare   un   serio
monitoraggio ambientale e epidemiologico che  tenga  conto  non  solo
della  sorveglianza  degli  impianti  direttamente  individuati   nel
progetto, ma anche di quelli  che  sono  indirettamente  interessati:
impianti  di  trattamento,  di   scarico,   vie   di   comunicazione,
coinvolgendo  con  la  massima  trasparenza  anche  i  Comuni  e   le
associazioni interessate. 
    30. Si raccomanda al  concessionario  di  fornire  alla  Societa'
Energia Sud, proprietaria di un impianto eolico situato nel Comune di
Corleto Perticara, tutte le informazioni utili a risolvere  eventuali
interferenze tra le opere in progetto e l'impianto gia' realizzato.