Allegato 1 PRIMA PARTE - PRESCRIZIONI Prescrizioni ambientali In sede di redazione del progetto definitivo. 1. Il concessionario dovra' individuare, sulla base delle potenzialita' geominerarie esistenti, le nuove localizzazioni per i due pozzi esplorativi denominati Tempa Rossa Nord (TRN) e Gorgoglione Est (GGE) e opere connesse, facenti parte del «Programma dei lavori di ricerca e di sviluppo della concessione Gorgoglione», che dovranno acquisire le necessarie autorizzazioni previste dalla norma. 2. Relativamente al Centro Olio Tempa Rossa, ed alle relative aree di pertinenza, si prescrive di: per ridurre l'impatto paesaggistico dovuto alla realizzazione del Centro Oli, il concessionario dovra' adottare opportune misure mitigative alternative ed equivalenti in termini di efficacia all'abbassamento di 5 m della quota di scavo dei serbatoi, fatte salve le condizioni di sicurezza del sito e delle predisposizioni impiantistiche, da sottoporre ad una valutazione tecnica dell'Ufficio competente della Regione Basilicata. Il concessionario dovra' successivamente comunicare al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e alla Direzione generale risorse minerarie ed energetiche del Ministero dello sviluppo economico la soluzione tecnica individuata e approvata dalla Regione Basilicata; traslare la recinzione della strada comunale della Matina, che dovra' rimanere ad uso pubblico, a non meno delle distanze previste dal vigente codice della strada; inverdire tutte le aree libere, nella misura massima consentita dalle norme di settore inerenti alla sicurezza dell'impianto, con essenze autoctone arbustive ed arboree di ecotipo locale, di provenienza regionale; eliminare tutte le previsioni progettali in sinistra strada della Matina (direzione Gorgoglione), unitamente all'area «ETCFMO» lasciando inalterato l'andamento naturale del terreno a meno delle opere necessarie per il consolidamento. 3. Rivestire tutti i muri in calcestruzzo con paramento di pietra naturale ad opus incertum. 4. Contenere le dimensioni trasversali delle piste di servizio delle «flow-line" entro metri lineari 12,00 ridotte ulteriormente a metri lineari 8,00 nelle aree boscate. 5. Utilizzare, per le opere di ripristino morfologico, idraulico, idrogeologico e vegetazionale, esclusivamente tecniche d'ingegneria naturalistica con impiego di specie vegetali compatibili con gli habitat locali. Inoltre, nei progetti esecutivi degli interventi di ripristino dovra' essere recepito quanto segue: scotico, accumulo e rimessa in posto del terreno vegetale: poiche' spesso il rimescolamento della parte humica con gli strati minerali sottostanti, sovente argillosi, genera il depauperamento delle caratteristiche fisico-idrologiche e organiche del suolo causa prima del mancato o ritardato attecchimento e sviluppo della vegetazione, in previsione dovranno essere stanziate e inserite in elenco prezzi e nei computi di capitolato idonee risorse finanziarie per l'esecuzione d'interventi di ammendamento dei suoli a posteriori, quali fresatura, spargimento di fertilizzanti organici contenenti batteri e micorrize, spargimento di fibre organiche, inglobamento nello strato superficiale di ammendanti fisici (flocculanti, ritentori idrici, ecc....); produzione vivaistica: nell'impiego di specie legnose dovranno essere privilegiate quelle arbustive con impiego esclusivo di specie autoctone riferite alle serie dinamiche della vegetazione naturale potenziale. Le piante dovranno essere prodotte in loco con utilizzo di materiale da propagazione (semi, talee ecc. ...) raccolto in zona. Saranno adottate le tecniche di propagazione e le infrastrutture ed attrezzature dei vivai di ingegneria naturalistica; ad esempio: celle climatizzabili a 2 °C - 4 °C e 90% di umidita' per il prolungamento stagionale d'uso di piantine e talee, impiego di contenitori allungati tipo fitocella o root-trainers, rispetto ai normali vasetti, riproduzione in contenitore per seme, cespo, propagulo di specie erbacee guida nella ricostruzione di habitat, riproduzione a pieno campo di arbusti autoctoni, ecc. ...; trapianto di arbusti: negli interventi su pascoli arbustati dovra' essere eseguito, ove compatibile con la stagione, l'espianto degli arbusti presenti, che vanno conservati in zolla in cantiere e rimessi a dimora a fine lavori; trapianto di alberi d'alto fusto: per singole alberature d'alto fusto di pregio dovra' essere previsto il trapianto istantaneo mediante impiego di idonea tecnica che conservi un sufficiente pane di terra e quantita' di radici da garantire l'attecchimento; interventi stabilizzanti e consolidanti con tecniche d'ingegneria naturalistica: per la stabilizzazione e il consolidamento di aree in erosione dovranno essere privilegiate, ove tecnicamente possibile, le pratiche d'ingegneria naturalistica; piano d'interventi di manutenzione delle opere a verde: dovra' essere prodotto, di concerto con la Regione Basilicata - Ufficio Compatibilita' Ambientale, un piano degli interventi di manutenzione e di monitoraggio delle opere di rinaturazione e degli interventi d'ingegneria naturalistica con riguardo a tipologie, tempistiche e periodicita' degli interventi. 6. In fase di progettazione esecutiva, prevedere la rinaturazione delle postazioni dei pozzi esistenti: utilizzando le stesse tecniche di cui alla prescrizione n. 5, dovranno essere ripresi, integrati e/o migliorati gli interventi di contenimento e stabilizzazione di tagli e scarpate e quelli vegetazionali inerenti al recupero parziale delle aree delle postazioni dei pozzi esistenti. 7. Nell'area comprendente i Comuni interessati dalla Concessione mineraria «Gorgoglione», a seguito dall'adozione della delibera di Giunta regionale conclusiva dei procedimenti di V.I.A., autorizzazione paesaggistica ed A.I.A. per il progetto di che trattasi, dovra' essere realizzato un progetto per la definizione della baseline ambientale e sociale territoriale, contenente: la caratterizzazione socio-ambientale del territorio interessato dalle attivita' estrattive; la produzione di un inventario naturalistico, secondo le metodologie adottate per i monitoraggi delle aree protette in Basilicata. Il progetto si realizzera' con la partecipazione attiva, in tutte le fasi realizzative, degli Enti e dei portatori d'interesse del territorio e secondo specifiche tecniche elaborate ed approvate dal Dipartimento regionale ambiente, territorio e politiche della sostenibilita'. Il progetto verra' finanziato da TOTAL E & P Italia S.p.A. e realizzato dal Dipartimento regionale ambiente, territorio e politiche della sostenibilita' attraverso l'utilizzo di esecutori esterni terzi e di alta competenza tecnico-scientifica nel settore di riferimento. 8. Nel territorio individuato dalla perimetrazione della concessione mineraria «Gorgoglione», o ricorrendone la necessita' per un ambito maggiore definito dall'A.R.P.A.B., la TOTAL E & P Italia S.p.A. dovra' definire di concerto con l'A.R.P.A.B. un progetto di monitoraggio ambientale per le diverse componenti ambientali oggetto di esame nello S.I.A. (prevedendo il trasferimento a regime delle reti di monitoraggio in capo all'A.R.P.A.B.) che comprenda, tra l'altro: una rete di centraline per il rilevamento della qualita' dell'aria che prenda in considerazione oltre agli inquinanti tradizionali (CO, SO2, NOx, O3, polveri < PM10 e PM2,5 > ), anche H2S, benzene, IPA, SOV, metalli pesanti, con l'impiego di campionatori passivi ed un sistema FT-IR REMOTE SENSING. Dovra', inoltre, essere sviluppato un modello di diffusione degli inquinanti nell'atmosfera; il monitoraggio delle emissioni odorigene con campagne periodiche; il monitoraggio del rumore all'esterno del Centro olio Tempa Rossa con campagne periodiche; stazioni di biomonitoraggio (bioindicatori e biosensori) per la verifica del livello di criticita' ecologica derivante dall'eventuale contributo degli impianti dell'insediamento. Su questa parte del progetto il proponente dovra' acquisire il parere di un istituto scientifico o Ente qualificati nel settore; il monitoraggio dello stato degli ecosistemi (basato almeno sui seguenti indicatori: microclima, suolo e sottosuolo, ambiente idrico superficiale e sotterraneo, morfologie naturaliformi, vegetazione con studio fitosociologico, flora lichenica, macrofauna, microteriofauna, carabidiofauna); la raccolta dati da un idoneo numero di stazioni di rilevamento della sismicita' naturale e/o indotta nell'area del giacimento petrolifero; al fine di monitorare gli eventuali effetti sulla dinamica del contesto geologico, dovranno essere realizzati dei capisaldi di livellazione di precisione, opportunamente ubicati, in numero sufficiente a fornire un quadro rappresentativo dell'area del giacimento; il progetto di monitoraggio ambientale dovra' recepire anche le prescrizioni riportate nel capitolo 10. Prescrizioni, monitoraggio, limiti del Rapporto istruttorio - articoli 29-quater e 29-sexies del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, predisposto dall'Ufficio compatibilita' ambientale ai fini del rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale e complessivamente dovra' risultare coerente con dette prescrizioni. 9. La TOTAL E & P Italia S.p.A. dovra' presentare, ai fini della verifica di ottemperanza all'Ufficio compatibilita' ambientale, in tempo utile per la condivisione ed approvazione prima dell'inizio dei lavori del progetto definitivo Tempa Rossa il relativo cronoprogramma, mentre la documentazione tecnica necessaria e/o i progetti esecutivi comprensivi delle opere di ripristino vegetazionale, geomorfologico, ecc., atti a dimostrare il recepimento delle prescrizioni indicate con i numeri 1, 2, 3, 4, 5, 6 e 10 potranno essere presentati in tempo utile per la condivisione ed approvazione prima dell'avvio di ogni singola fase del progetto Tempa Rossa. La verifica di ottemperanza delle prescrizioni dalla n. 1 alla n. 9 e' a cura della Regione Basilicata. Nella fase di realizzazione e/o di esercizio delle opere. 10. Osservare, in fase di cantiere e di esercizio dell'impianto, tutte le «misure di mitigazione, attenuazione e compensazione» previste nel progetto definitivo interregionale Tempa Rossa e nello studio d'impatto ambientale necessarie ad evitare che vengano danneggiate, manomesse o comunque alterate le caratteristiche delle componenti ambientali caratterizzanti il contesto territoriale di riferimento. 11. Nella fase di esecuzione dei lavori la gestione delle terre e rocce da scavo dovra' avvenire in conformita' al disposto dell'art. 186 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. In caso di suolo contaminato, lo stesso, previa caratterizzazione per la classificazione e l'attribuzione del codice CER, dovra' essere trasportato a idoneo impianto di recupero/smaltimento autorizzato. 12. Accantonare e preservare il terreno vegetale, ricavato dalle operazioni di scavo, distintamente dagli altri materiali di scavo al fine di riutilizzarlo nelle operazioni di ripristino ambientale. 13. I rifiuti prodotti durante la fase di costruzione dovranno essere gestiti in conformita' alla normativa vigente, favorendo le attivita' di recupero, ove possibile, in luogo dello smaltimento e il deposito temporaneo dei i rifiuti prodotti e non recuperabili dovra' avvenire per categorie omogenee. 14. Dovra' essere effettuata, ad intervalli regolari di tempo e di concerto con l'A.R.P.A.B., la verifica e la calibrazione dei sistemi di misura installati ai camini. 15. Dovra' essere definito con Regione e Prefettura un protocollo per la gestione delle situazioni di emergenza, inclusi eventi incidentali. 16. Il concessionario dovra' osservare tutte le prescrizioni riportate nel capitolo 10. Prescrizioni, monitoraggio, limiti del Rapporto istruttorio - articoli 29-quater e 29-sexies del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, predisposto dall'Ufficio compatibilita' ambientale ai fini del rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale. 17. Entro 5 anni dall'adozione della delibera di Giunta regionale conclusiva dei procedimenti di V.I.A., autorizzazione paesaggistica ed A.I.A. per il progetto di che trattasi, e successivamente all'entrata in esercizio del Centro olio Tempa Rossa a cadenza triennale, la TOTAL E & P Italia S.p.A. dovra' predisporre uno studio mirato alla verifica della disponibilita' sul mercato di nuova tecnologia in grado di assicurare livelli emissivi piu' bassi di quelli autorizzati con detto provvedimento. 18. Entro gli stessi termini della prescrizione precedente, il concessionario di concerto con A.R.P.A.B., dovra' produrre specifici studi mirati alla possibilita' di procedere allo smaltimento dei «gas acidi» e delle «acque di produzione» mediante reiniezione in unita' geologiche profonde in luogo, rispettivamente, della termodistruzione e del recapito nel Torrente Sauro. 19. La TOTAL E & P Italia S.p.A. dovra' presentare ai fini della verifica di ottemperanza all'Ufficio compatibilita' ambientale, in tempo utile e prima della messa in esercizio del Centro Olio Tempa Rossa, il progetto di monitoraggio ambientale richiamato nella prescrizione n. 8, preventivamente approvato dall'A.R.P.A.B., e il protocollo per la gestione delle situazioni di emergenza, inclusi eventi incidentali, richiamato nella prescrizione n. 15. Entro i cinque anni dall'adozione della delibera di Giunta regionale conclusiva dei procedimenti di V.I.A. e di A.I.A. gli studi di cui alle prescrizioni n. 17 e 18. La verifica di ottemperanza delle prescrizioni dalla n. 10 alla n. 19 e' a cura della Regione Basilicata. 20. Durante l'esecuzione dell'opera si prescrive al concessionario di: limitare l'eliminazione della vegetazione arborea ed arbustiva presente solamente all'area interessata dai lavori, che comunque devono essere contenuti nell'ambito del progetto acquisito agli atti dell'Ufficio foreste e tutela del territorio; ridurre al minimo i movimenti di terra che, comunque, devono essere contenuti nell'ambito del progetto acquisito; effettuare i movimenti terra per l'adeguamento solo nelle aree indicate negli elaborati progettuali; predisporre i dovuti presidi tecnici per garantire la stabilita delle scarpate stradali, relativamente ai tratti di strada che saranno soggetti ad adeguamento ed alle aree di colmata, cosi' come indicato negli elaborati tecnici allegati al progetto; predisporre i dovuti presidi tecnici finalizzati all'intercettazione e alla raccolta delle acque meteoriche superficiali dell'area pozzo e lungo la viabilita', facendole confluire correttamente negli impluvi naturali, cosi' come indicato sia negli elaborati grafici sia nella relazione descrittiva degli interventi; conferire l'eventuale terreno di scavo in esubero presso discariche autorizzate; realizzare l'intervento cosi come ipotizzato negli elaborati acquisiti all'Ufficio foreste e tutela del territorio; osservare le indicazioni scaturenti dai risultati di cui alla relazione geologica di progetto; inviare all'Ufficio foreste e tutela del territorio, prima dell'inizio dei lavori interessanti il demanio idrico, le autorizzazioni degli Enti e/o Uffici competenti in materia; realizzare, a lavori ultimati, le opere di sistemazione dei luoghi con la messa a dimora di essenze vegetali autoctone di ecotipi locali; attenersi alle eventuali direttive che l'Ufficio foreste e tutela del territorio dovesse imporre in corso di esecuzione dei lavori; comunicare all'Ufficio foreste e tutela del territorio la data di inizio e ultimazione dei lavori; custodire sui luogo di lavoro ed esibire a richiesta degli Organi di controllo preposti, l'autorizzazione rilasciata dall'Ufficio foreste e tutela del territorio; trasmettere, prima dell'inizio dei lavori, un cronoprogramma aggiornato all'Ufficio foreste e tutela del territorio, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e al Ministero dello sviluppo economico, con particolare riferimento alle opere previste dopo il 2013. La verifica di ottemperanza e' a cura dell'Ufficio foreste e tutela del territorio della Regione Basilicata. Prescrizioni tecniche In sede di redazione del progetto esecutivo. 21. Con riferimento agli aspetti archeologici, prima dell'inizio dei lavori, dovranno essere rispettate le seguenti prescrizioni: dovra' essere riprese l'attivita' di archeologia preventiva interrotta nel febbraio 2009, in particolare lungo la circular road, definendo quanto richiesto con le note n. 13791 del 20 settembre 2010 e n. 15629 del 20 ottobre 2009 del Ministero per i beni e le attivita' culturali; per le opere non ancora indagate ed in particolare per le nuove opere introdotte nel progetto definitivo, dovra' essere eseguita l'attivita' di tutela preventiva connessa con il rischio archeologico con le stesse modalita' previste per i progetti a livello di preliminare dagli articoli 95 e 96 del decreto legislativo n. 163/2006 e successive modificazioni e integrazioni nonche' secondo le modalita' precedentemente concordate con la concessionaria. La verifica di ottemperanza e' a cura del Ministero per i beni e le attivita' culturali. 22. Con riferimento al rispetto delle norme di attuazione del Piano stralcio per la difesa dal rischio idrogeologico vigenti, il concessionario dovra' elaborare prima di iniziare i lavori delle opere interferenti con il piano stralcio, i seguenti elaborati che dovranno essere trasmessi all'Autorita' di bacino della Basilicata: nuova ubicazione dell'area di sosta e per lo stoccaggio delle materie conformi e non conformi, area di cantiere temporaneo, inizialmente previste nell'interferenza individuata con il n. 1 negli elaborati integrativi predisposti dalla Total e trasmessi all'Autorita' di bacino; definizione dettagliata, anche con l'ausilio di indagini di neoacquisizione, del modello geologico del sottosuolo e delle caratteristiche geotecniche dei terreni. Tali indagini dovranno consentire la definizione dei parametri caratteristici e di progetto, sulla base di prove di laboratorio, da utilizzare anche per la progettazione di dettaglio delle opere a farsi; verifiche di stabilita' di dettaglio, ai sensi del decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 14 gennaio 2008 «Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni» (G.U. n. 29/2008, S.O.), lungo piu' sezioni, in corrispondenza delle interferenze 3 e 4, allo stato attuale e di progetto, con l'ausilio del modello geologico e geotecnico definito nel punto precedente e con esplicita individuazione di tutte le superfici piu' critiche per la stabilita delle opere e del versante; elaborati progettuali relativi a tutte le opere previste per le interferenze individuate con i numeri 3 e 4 negli elaborati integrativi predisposti dalla Total e trasmessi all'Autorita' di bacino. Le opere progettate dovranno essere verificate ai sensi del citato decreto 14 gennaio 2008. In particolare si dovranno verificare tutte le situazioni piu' critiche per il complesso opera-terreno. La verifica di ottemperanza e' a cura dell'Autorita' di bacino della Basilicata. Prescrizioni relative al piano di risoluzione delle interferenze 23. Al fine di dare corso alla risoluzione delle interferenze delle opere con servizi e viabilita', il soggetto aggiudicatore dovra' inviare gli elaborati esecutivi compresi nel piano di risoluzione delle interferenze ai seguenti enti: Comune di Corleto Perticara Comune di Guardia Perticara Comune di Gorgoglione Amministrazione provinciale di Potenza Amministrazione provinciale di Matera A.R.P.A.B. A.S.P. Comando provinciale VV.F. Potenza Comando provinciale VV.F. Matera Universita' degli studi della Basilicata Autorita' di bacino della Basilicata Ente parco Gallipoli Cognato - Piccole Dolomiti Lucane Ente parco dell' Appennino lucano - Val D'agri - Lagonegrese Acquedotto lucano S.p.A. ENEL DISTRIBUZIONE S.p.A. SNAM RETE GAS S.p.A. TELECOM ITALIA S.p.A. ENERGIA SUD S.r.l. FRI-EL S.p.A. MARCOPOLO ENGINEERING S.p.A. 24. Con riferimento alle interferenze con le opere di competenza dell'Acquedotto lucano, il concessionario dovra' rispettare le seguenti prescrizioni: prima dell'inizio dei lavori, trasmissione in triplice copia dei soli elaborati del progetto esecutivo riguardanti le interferenze con le opere gestite da Acquedotto lucano; comunicazione del relativo inizio dei lavori, con congruo anticipo (7 gg), per consentire di predisporre l'opportuna sorveglianza; gli attraversamenti delle infrastrutture che si propongono dovranno sempre essere inferiori (sottopassi) rispetto alle condotte gestite, garantendo un franco minimo di 50 cm tra la generatrice inferiore della condotta idrica e l'estradosso dell'infrastruttura di salvaguardia (beole in cls. su sacchetti di sabbia); segnalazione degli attraversamenti e dei parallelismi con idonei indicatori di superficie, oltre che con i consueti nastri interrati; a partire dall'inizio delle attivita' di costruzione delle opere interferenti, il soggetto aggiudicatore dovra' comunicare, tramite il proprio legale rappresentante, l'assunzione dell'obbligo d'intervento per la messa in sicurezza dell'area di lavoro necessaria per garantire l'intervento da parte dell'Acquedotto lucano per le lavorazioni di manutenzione ordinaria o straordinaria sulle condotte oggetto d'interferenza con le opere di progetto; l'intervento deve essere garantito entro le 12 ore dalla comunicazione; predisporre elaborati a firma di tecnici abilitati dai quali si evincano le eventuali misure che si intendono adottare per evitare correnti disperse e interferenze (UNI 9783-90), in uno alle misurazioni della resistivita' del terreno nei punti d'interferenza e a intervalli regolari negli eventuali parallelismi, prima e dopo l'entrata in funzione delle infrastrutture proposte; consegna della documentazione fotografica delle varie fasi lavorative inerenti l'attraversamento di che trattasi; la richiesta di approvvigionamento idrico a servizio delle opere di progetto dovra' essere inoltrata nel rispetto di quanto stabilito dal regolamento del Servizio idrico integrato. 25. Il concessionario dovra' tener conto delle indicazioni che saranno contenute nei permessi a costruire rilasciati dalle varie Amministrazioni comunali nel corso dei lavori di site preparation. 26. Con riferimento alle interferenze con le opere gestite da SNAM rete Gas, il concessionario, in fase di progettazione esecutiva, dovra' mantenere una distanza minima di 13,50 metri per parte rispetto all'asse del metanodotto, lasciando tale fascia a terreno agricolo, priva di costruzioni di superficie. SECONDA PARTE - RACCOMANDAZIONI 27. Si raccomanda al concessionario di porre particolare attenzione su quanto previsto dalla convenzione fatta con il Comune di Corleto per quanto riguarda gli accessi, le manutenzioni ordinarie e straordinarie delle strade. 28. Il concessionario dovra' garantire l'accesso ai cittadini a una parte del parcheggio previsto dal progetto e situato nelle vicinanze del Santuario di Guardia Perticara, in quanto, per alcuni periodi dell'anno, e' meta di pellegrinaggio con grosso afflusso di persone. Inoltre la Total, finiti i lavori, valutera' la possibilita' di cederlo al Comune di Guardia Perticara. 29. Si raccomanda al concessionario di attuare un serio monitoraggio ambientale e epidemiologico che tenga conto non solo della sorveglianza degli impianti direttamente individuati nel progetto, ma anche di quelli che sono indirettamente interessati: impianti di trattamento, di scarico, vie di comunicazione, coinvolgendo con la massima trasparenza anche i Comuni e le associazioni interessate. 30. Si raccomanda al concessionario di fornire alla Societa' Energia Sud, proprietaria di un impianto eolico situato nel Comune di Corleto Perticara, tutte le informazioni utili a risolvere eventuali interferenze tra le opere in progetto e l'impianto gia' realizzato.