(Allegato)
 
 
Piano d'azione per  la  sostenibilita'  ambientale  dei  consumi  nel
            settore della Pubblica Amministrazione ovvero 
        Piano d'Azione Nazionale sul Green Public Procurement 
                              (PANGPP) 
 
 
Guida per l'integrazione degli aspetti sociali negli appalti pubblici 
 
 
                               Indice 
 
Sommario 
 
0.Premessa........................................................... 
1. Introduzione...................................................... 
2. I criteri sociali: definizione.................................... 
3. Il dialogo strutturato per i criteri sociali...................... 
4. Approccio semplificato............................................ 
5. Oggetto dell'appalto.............................................. 
6. Condizioni di esecuzione (clausole contrattuali).................. 
7. Glossario......................................................... 
8. Appalti in forma associata (joint purchasing)..................... 
ALLEGATO I........................................................... 
ALLEGATO II.......................................................... 
ALLEGATO III......................................................... 
 
 
 
0.Premessa 
 
Il presente documento, elaborato nell'ambito del "Piano d'azione  per
la sostenibilita' ambientale dei consumi nel settore  della  pubblica
amministrazione", (PAN GPP) adottato con il decreto interministeriale
del 11 aprile 2008, ha lo scopo di fornire  indicazioni  operative  e
linee guida per tener conto degli aspetti sociali  nella  definizione
dei bandi di gara della Pubblica Amministrazione, per  l'acquisto  di
beni e servizi e per l'esecuzioni di lavori. 
L'attenzione  agli  aspetti  sociali  e'  indispensabile  per   poter
garantire un concetto di "sostenibilita'" che comprenda,  cosi'  come
richiamato  in  numerosi  documenti  della  UE,  oltre   alla   sfera
ambientale, quella sociale e quella economica. 
L'applicazione della presente  guida  potra'  essere  valutata  dalle
stazioni appaltanti anche  in  ragione  del  "grado  di  rischio"  di
violazione dei diritti umani che si possono verificare nelle  diverse
catene di fornitura  delle  varie  merceologie  oggetto  dell'appalto
(es.: il settore tessile, e  il  settore  agro-alimentare,  ed  altri
possono considerarsi tra i settori "a maggior rischio"). 
 
1. Introduzione 
 
La Commissione Europea ha pubblicato nei primi mesi del 2011 la guida
"Acquisti  sociali.  Una  guida  alla  considerazione  degli  aspetti
sociali negli appalti pubblici"  redatta  sulla  base  del  documento
dello staff della Commissione SEC(2010) 1258 final, 19.10.2010. 
  La guida prende in considerazione diversi aspetti sociali afferenti 
  all'ampia definizione di "appalti pubblici socialmente 
  responsabili" -  Socially  responsible  public  procurement  (SRPP)
elaborata dalla Commissione1 La guida prende in considerazione 
  diversi aspetti sociali afferenti all'ampia definizione di "appalti 
  pubblici socialmente responsabili" -  Socially  responsible  public
procurement (SRPP) elaborata dalla Commissione 
 
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   1 Si vedano le pagine 7 - 9 della guida. 
 
• la promozione delle opportunita' di occupazione:  opportunita'  per
l'occupazione giovanile, per i disoccupati di lunga  durata,  per  le
persone  appartenenti  a  gruppi  svantaggiati  (ad  es.   lavoratori
migranti, minoranze etniche, ecc.), per le persone  con  disabilita',
ecc; 
•  la  promozione  del  «lavoro  dignitoso»:   questo   concetto   fa
riferimento   a   quattro   elementi    ugualmente    importanti    e
interdipendenti: il diritto a  un  lavoro  produttivo  e  liberamente
scelto, principi e  diritti  fondamentali  nel  lavoro,  retribuzione
dignitosa, protezione sociale e dialogo sociale. Nel  contesto  degli
"appalti pubblici socialmente responsabili" possono svolgere un ruolo
importante numerose questioni quali: 
   - la conformita' con le norme fondamentali del lavoro; 
   - la retribuzione dignitosa; 
   - la salute e sicurezza sul luogo di lavoro; 
   - il dialogo sociale; 
   - l'accesso alla formazione; 
   - la parita' di genere e non discriminazione; 
   - l'accesso alla protezione sociale di base. 
• la promozione della conformita' con i diritti sociali e del lavoro: 
   -  l'osservanza  delle  normative  e  dei   contratti   collettivi
nazionali conformi con il diritto dell'UE; 
   - l'osservanza del principio  della  parita'  di  trattamento  tra
uomini e donne, tra cui il principio della  parita'  di  retribuzione
per il lavoro di uguale valore  e  la  promozione  della  parita'  di
genere; 
   - l'osservanza delle normative in materia di salute e di sicurezza
sul luogo di lavoro; 
   - lotta  alla  discriminazione  basata  su  altri  criteri  (eta',
disabilita', razza, religione o convinzioni  personali,  orientamento
sessuale e cosi' via) e creazione di pari opportunita'; 
• la promozione  dell'«inclusione  sociale»  e  la  promozione  delle
organizzazioni dell'economia sociale quali: 
   - la parita' di accesso alle opportunita' di appalto da  parte  di
imprese i cui proprietari o dipendenti appartengono a gruppi etnici o
minoritari, ad esempio cooperative, imprese sociali e  organizzazioni
non profit; 
   -  la  promozione  dell'occupazione  assistita  per  persone   con
disabilita', incluse quelle presenti nel mercato del lavoro aperto; 
• la  promozione  dell'«accessibilita'  e  progettazione  per  tutti»
quali: 
   -  le  disposizioni  imperative  nelle  specifiche  tecniche   per
garantire alle persone con disabilita' di  accedere,  ad  esempio,  a
servizi pubblici, edifici pubblici, trasporti pubblici,  informazioni
pubbliche  e  beni  e  servizi  dell'information  and   communication
technology tra cui le applicazioni basate sul web (l'aspetto centrale
riguarda l'acquisto di beni e servizi accessibili a tutti); 
• la  considerazione  degli  aspetti  legati  al  «commercio  equo  e
solidale» quali: 
   - la possibilita', in  determinate  condizioni,  di  tenere  conto
delle questioni relative al commercio  equo  nelle  specifiche  delle
gare e nelle condizioni di esecuzione degli appalti; 
• lo sforzo  teso  a  ottenere  un  impegno  piu'  esteso  di  natura
volontaristica verso la «responsabilita' sociale di  impresa»  (RSI):
ovvero far si' che le  aziende  superino  volontariamente  i  vincoli
normativi nel perseguimento  degli  obiettivi  ambientali  e  sociali
nelle proprie attivita' quotidiane; 
• la protezione dalla mancata  osservanza  dei  diritti  umani  e  la
promozione del rispetto degli stessi; 
• la promozione delle «piccole e medie imprese» nella misura  in  cui
possano essere collegate alle considerazioni esposte sopra: 
   - disposizioni che offrono alle PMI un  accesso  piu'  ampio  agli
appalti pubblici attraverso la riduzione del costo  e/o  dell'impegno
necessari  per  partecipare   agli   appalti   pubblici   socialmente
responsabili. 
   - pari opportunita'  attraverso  una  maggiore  visibilita'  delle
opportunita' di subappalto. 
Il presente documento fa riferimento alle esperienze di  integrazione
di criteri sociali negli appalti pubblici che si sono  sviluppate  in
vari Stati Membri (in particolare Svezia, Norvegia, Olanda, Danimarca
e Spagna) gia' a partire dalla meta' degli anni duemila. 
Queste  esperienze   si   sono   concentrate   in   particolar   modo
sull'applicazione di alcuni  degli  aspetti  sociali  compresi  nella
definizione dell'SRPP, ossia la promozione  del  «lavoro  dignitoso»,
con particolare attenzione alle principali condizioni di  lavoro  che
si richiamano a questo concetto e che si  verificano  lungo  l'intera
catena di fornitura, ossia il rispetto delle Convenzioni fondamentali
dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro  (International  Labour
Organization - ILO), la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro, il
salario, l'orario di lavoro e  la  sicurezza  sociale  (previdenza  e
assistenza). 
  Anche la proposta di criteri sociali che qui viene affrontata, 
  scaturita in un  contesto  di  confronto  con  le  esperienze  Nord
europee2 , prende in considerazione questa specifica accezione 
  dell'SRPP come meglio definita nel paragrafo successivo. 
 
 -------- 
    
  2 Nelle esperienze dei Paesi nord-europei relative alla  promozione
    
 del "lavoro dignitoso" negli appalti pubblici si fa spesso 
 riferimento al concetto di "appalti pubblici etici" - Ethical Public 
 Procurement  (EPP),  proprio  a  significare  una  specificita'   di
approccio rispetto alla piu' generale definizione di SRPP. 
 
Nell'ambito dello sviluppo di ulteriori iniziative per la  promozione
degli "appalti pubblici socialmente responsabili" saranno  affrontati
anche altri aspetti sociali, come quelli riguardanti la  disabilita',
in stretta  collaborazione  con  il  Ministero  del  Lavoro  e  delle
Politiche Sociali. 
I criteri qui proposti si collocano, inoltre, nel piu'  ampio  quadro
di riferimento di strumenti e iniziative  internazionali  relative  a
temi contigui alla "responsabilita'  sociale"  delle  organizzazioni,
tra le quali: 
   - le "Linee Guida dell'OCSE destinate alle imprese multinazionali"
(2000); 
   - il "Global Compact" dell'ONU; 
   - lo standard "ISO 26000:2010 Guidance on social responsibility". 
 
2. I criteri sociali: definizione 
 
Le catene di fornitura sono spesso  molto  complesse,  frammentate  e
localizzate anche in  Paesi  ove  possono  non  essere  garantiti  il
rispetto dei diritti umani fondamentali e l'applicazione di  standard
minimi relativi alle condizioni di lavoro. 
In questo documento, per "criteri sociali"  si  intendono  i  criteri
tesi a promuovere l'applicazione, lungo la catena di fornitura, degli
standard sociali riguardanti i  diritti  umani  e  le  condizioni  di
lavoro, riconosciuti a livello internazionale e definiti da: 
   -   le   otto   Convenzioni    fondamentali    dell'Organizzazione
Internazionale del Lavoro (International Labour Organization -  ILO),
ossia, le Convenzioni n. 29, 87, 98, 100, 105, 111, 138 e 182; 
   - la Convenzione ILO n. 155 sulla salute e sicurezza nei luoghi di
lavoro; 
   - la Convenzione ILO n. 131 sulla definizione di salario minimo; 
   - la Convenzione ILO n. 1 sulla durata del lavoro (industria); 
   - la  Convenzione  ILO  n.  102  sulla  sicurezza  sociale  (norma
minima); 
   - la "Dichiarazione Universale dei Diritti Umani"; 
   - art. n. 32 della "Convenzione sui Diritti del Fanciullo"; 
   - la legislazione nazionale, vigente nei Paesi ove si svolgono  le
fasi della catena di fornitura, riguardanti la salute e la  sicurezza
nei luoghi di lavoro, nonche' le  legislazione  relativa  al  lavoro,
inclusa quella relativa al  salario,  all'orario  di  lavoro  e  alla
sicurezza sociale (previdenza e assistenza). 
Quando  le  leggi  nazionali  e  gli  standard  sopra  richiamati  si
riferiscono alla stessa materia, sara' garantita la conformita'  allo
standard piu' elevato. 
Qui di seguito le Convenzioni fondamentali ILO raggruppate per tema. 
 
Lavoro minorile (art.  32  della  Convenzione  ONU  sui  Diritti  del
Fanciullo; Convenzione ILO sull'eta' minima n° 138;  Convenzione  ILO
sulle forme peggiori di lavoro minorile n° 182) 
   - I  bambini  hanno  il  diritto  di  essere  protetti  contro  lo
sfruttamento economico nel lavoro e contro l'esecuzione di lavori che
possono compromettere le loro opportunita' di sviluppo ed educazione. 
   - L'eta' minima di assunzione all'impiego o al lavoro deve  essere
in ogni caso non inferiore ai 15 anni (temporaneamente, 14 in  alcuni
Paesi). 
   - I minori di 18 anni non possono assumere alcun tipo di impiego o
lavoro  che  possa  comprometterne  la  salute,  la  sicurezza  o  la
moralita'. 
   - Nei casi di pratica di lavoro minorile, opportuni rimedi  devono
essere adottati rapidamente. Contemporaneamente, deve essere messo in
atto un sistema  che  consenta  ai  bambini  di  perseguire  il  loro
percorso scolastico fino al termine della scuola dell'obbligo. 
 
Lavoro forzato/schiavitu' (Convenzione ILO sul lavoro forzato n° 29 e
Convenzione ILO sull'abolizione del lavoro forzato n° 105) 
   - E' proibito qualunque tipo di  lavoro  forzato,  ottenuto  sotto
minaccia di una punizione e non offerto dalla persona spontaneamente. 
   - Ai lavoratori non puo' essere richiesto, ad esempio,  di  pagare
un deposito o di cedere i propri documenti di identita' al datore  di
lavoro. I lavoratori devono  inoltre  essere  liberi  di  cessare  il
proprio rapporto di lavoro con ragionevole preavviso. 
 
Discriminazione (Convenzione ILO sull'uguaglianza di retribuzione  n°
100 e Convenzione ILO sulla discriminazione (impiego  e  professione)
n° 111) 
   - Nessuna  forma  di  discriminazione  in  materia  di  impiego  e
professione e' consentita sulla base della razza, del  colore,  della
discendenza nazionale,  del  sesso,  della  religione,  dell'opinione
politica, dell'origine sociale, dell'eta', della  disabilita',  dello
stato  di  salute,  dell'orientamento  sessuale  e  dell'appartenenza
sindacale. 
 
Liberta' sindacale e diritto di negoziazione collettiva  (Convenzione
ILO sulla liberta' sindacale e la protezione del diritto sindacale n°
87 e Convenzione ILO sul diritto di organizzazione e di  negoziazione
collettiva n° 98) 
   - I lavoratori hanno il diritto, senza alcuna distinzione e  senza
autorizzazione preventiva, di costituire delle organizzazioni di loro
scelta, nonche' di divenirne membri e di ricorrere alla  negoziazione
collettiva. 
 
Le Pubbliche Amministrazioni,  integrando  i  criteri  sociali  negli
appalti pubblici, possono contribuire a migliorare il soddisfacimento
dei diritti umani e le condizioni di lavoro  lungo  tutta  la  catena
della fornitura, favorendo al contempo lo sviluppo  del  mercato  dei
prodotti realizzati rispettando tali diritti e condizioni. 
L'applicazione dei criteri  sociali  si  basa  sulla  qualita'  delle
informazioni relative alle condizioni di  lavoro  che  si  verificano
lungo la catena di  fornitura.  Per  questo  motivo,  l'approccio  da
adottare si basa sulla trasparenza e la tracciabilita'  della  catena
di fornitura. 
Tale  approccio  prevede   la   costruzione   di   un   processo   di
facilitazione,   ossia   di   un   "dialogo   strutturato"   tra   le
Amministrazioni aggiudicatici e i relativi fornitori, di cui al punto
successivo, attraverso il  quale  si  sviluppa  la  dimensione  della
responsabilita'    sociale    nell'ambito    del    settore     degli
approvvigionamenti pubblici. 
 
3. Il dialogo strutturato per i criteri sociali 
 
Il dialogo strutturato ha gli obiettivi di migliorare  la  conoscenza
relativa alle condizioni di lavoro e al rispetto  dei  diritti  umani
lungo la catena di fornitura, di trasmettere  segnali  di  attenzione
sugli standard sociali lungo la stessa catena,  e  di  permettere  il
monitoraggio  dell'applicazione  dei  criteri  sociali  dell'appalto,
compresa l'attivazione di eventuali meccanismi correttivi in caso  di
mancato rispetto degli stessi. 
Il quadro normativo  vigente  degli  appalti  pubblici  prevede  gia'
alcune misure relative alla protezione sociale e alle  condizioni  di
lavoro, come quelle relative alla salute e alla sicurezza nei  luoghi
di   lavoro   e   quelle   relative   alla   necessaria   valutazione
dell'adeguatezza del valore economico delle offerte rispetto al costo
del  lavoro  (che  considera  anche  la  dimensione  previdenziale  e
assistenziale) e al costo relativo  alla  sicurezza  (art.  86  commi
3-bis e 3-ter; art. 87 comma 2 lettera g). 
Il quadro normativo consente  inoltre  alle  stazioni  appaltanti  la
possibilita'  di  chiedere  particolari  condizioni   di   esecuzione
contrattuale che possono attenere ad esigenze  di  carattere  sociale
(art. 69, commi 1 e 2 del D.Lgs. 163/06). 
Per facilitare la realizzazione del dialogo  strutturato,  i  criteri
sociali riguardano le condizioni di esecuzione contrattuale riportate
nel par. 6, oltre  alla  definizione  dell'oggetto  dell'appalto.  Le
clausole contrattuali prevedono  la  realizzazione  del  dialogo  con
l'aggiudicatario   dell'appalto,   l'attivazione   del   flusso    di
informazioni, e quindi il  monitoraggio  del  rispetto  delle  stesse
clausole. Nelle successive  revisioni  dei  criteri  sociali  saranno
inclusi criteri sociali  riguardanti  le  altre  fasi  degli  appalti
pubblici (criteri di selezione dei candidati, specifiche  tecniche  e
criteri di aggiudicazione). 
Il dialogo si sviluppa attraverso le seguenti attivita': 
   1.  Informazione  agli  operatori   economici:   l'Amministrazione
aggiudicatrice, con adeguato anticipo rispetto  alla  prevista  prima
applicazione dei criteri sociali,  informa  gli  operatori  economici
circa la volonta'  di  integrare  i  criteri  sociali  nelle  proprie
attivita'    contrattuali;    l'informazione    avviene    attraverso
l'organizzazione di specifici  incontri,  e  altre  eventuali  forme,
dandone pubblica comunicazione; 
   2. Inserimento di clausole contrattuali relative alla  conformita'
a  standard  sociali  minimi  tra   le   condizioni   di   esecuzione
contrattuale: l'Amministrazione aggiudicatrice  inserisce  specifiche
clausole nel capitolato speciale e nel  contratto  di  fornitura  che
riguardano gli impegni assunti dall'aggiudicatario relativi sia  alla
conformita'  agli  standard  sociali  minimi  lungo  la   catena   di
fornitura, sia al monitoraggio degli stessi (le clausole contrattuali
da inserire sono riportate al par. 6); 
   3. Sottoscrizione di una "Dichiarazione di conformita' a  standard
sociali minimi": la dichiarazione (da allegare  al  capitolato  e  al
contratto   di   fornitura)   riporta   l'assunzione    di    impegni
dell'aggiudicatario verso il  rispetto  di  standard  sociali  minimi
lungo   la   catena   di   fornitura,   e   la   collaborazione   con
l'Amministrazione aggiudicatrice per il  monitoraggio  degli  impegni
assunti (la "Dichiarazione" e' riportata nell'Allegato I); 
   4.  Compilazione  di  un  questionario   di   monitoraggio   della
conformita' agli standard sociali minimi: nel corso della durata  del
contratto, l'Amministrazione invia all'aggiudicatario un questionario
relativo al monitoraggio  della  conformita'  agli  standard  sociali
minimi (Allegati II e III), che e'  tenuto  a  compilare  ed  inviare
all'Amministrazione entro congrui  termini  stabiliti  dalla  stessa;
essa analizzera' il questionario allo scopo di valutare il rischio di
potenziale  violazione  delle  clausole  contrattuali  (gli  standard
sociali minimi), e quindi per l'eventuale effettuazione di  ulteriori
attivita'   di   cui   ai   punti    successivi;    l'Amministrazione
aggiudicatrice stabilisce specifiche penalita' nel caso di mancata  o
incompleta compilazione del questionario  di  monitoraggio  da  parte
dell'aggiudicatario;  il  questionario  e'  parte  integrante   della
documentazione  contrattuale,  e  quindi  le   informazioni   fornite
dall'aggiudicatario attraverso il questionario costituiscono a  tutti
gli effetti "Dichiarazioni sostitutive dell'atto  di  notorieta'"  ai
sensi dal DPR 445/2000, che prevede specifiche sanzioni  in  caso  di
dichiarazioni false o mendaci); 
   5.  Richieste  di  chiarimenti  ed   incontri:   l'Amministrazione
richiede chiarimenti all'aggiudicatario sulla base delle informazioni
contenute  nel  questionario,  nonche'  organizza  incontri  tesi   a
soddisfare necessita' informative dell'aggiudicatario,  a  facilitare
la  soluzione  di  eventuali  problemi  connessi  alle   informazioni
richieste dall'Amministrazione, ecc.; 
   6.  Verifiche  ispettive:  l'Amministrazione  effettua   verifiche
ispettive,  o  fa  effettuare   per   proprio   conto   da   soggetti
specificatamente incaricati, finalizzate  a  monitorare  il  rispetto
delle clausole contrattuali; 
   7. Azioni correttive: l'aggiudicatario  potra'  essere  tenuto  ad
effettuare adeguate azioni  correttive,  che  possono  coinvolgere  i
sub-fornitori,  di  cui   l'Amministrazione   aggiudicatrice   potra'
chiederne  l'attuazione  entro  i  termini  stabiliti  dalla  stessa;
l'Aggiudicatario sara' tenuto  a  dimostrare  che  le  clausole  sono
rispettate e a documentare l'esito delle eventuali azioni  correttive
effettuate; 
   8. Penalita': l'Amministrazione stabilisce penalita' proporzionali
alla  gravita'  delle  violazioni  contrattuali   inerenti   la   non
conformita'  agli  standard  sociali  minimi  lungo  la   catena   di
fornitura, fino alla risoluzione del contratto. 
 
4. Approccio semplificato 
 
Le Amministrazioni aggiudicatrici applicano un approccio semplificato
dei criteri sociali, in via  generale,  a  seconda  dell'importo  del
contratto, ossia nei contratti con importi inferiori alle  soglie  di
rilevanza comunitaria, come definite all'art. 28 del D.Lgs. 163/06. 
L'applicazione  di  questo  approccio  prevede   l'utilizzo   di   un
questionario semplificato  di  monitoraggio  della  conformita'  agli
standard sociali minimi (Allegato II). Il  questionario  semplificato
si focalizza sulle fasi finali della catena di fornitura, ossia sulla
fase manifatturiera di  realizzazione  del  prodotto  finito  oggetto
dell'appalto e sulla sua distribuzione: il questionario non  riguarda
le fasi piu' a monte della catena di fornitura,  come  la  produzione
delle materie prime e dei semilavorati,  per  le  quali  deve  essere
comunque garantita la conformita' agli standard sociali minimi  (come
indicato  nelle  clausole  contrattuali  e  nella  "Dichiarazione  di
conformita'"), e rispetto alle quali l'Amministrazione puo'  attivare
gli  strumenti  previsti  dal  dialogo  strutturato   (richiesta   di
chiarimenti ed incontri, verifiche  ispettive,  azioni  correttive  e
penalita'). 
Le Amministrazioni aggiudicatici sono comunque invitate ad  applicare
l'approccio completo anche  per  importi  inferiori  alle  soglie  su
indicate. 
Le "Centrali di committenza", come definite dall'art. 3 comma 34  del
D.Lgs  163/06,  integrano   i   criteri   sociali   nelle   attivita'
contrattuali  applicando  l'approccio   completo,   indipendentemente
dall'importo del contratti, ossia utilizzando  la  versione  completa
del questionario di monitoraggio di conformita' agli standard sociali
minimi (Allegato III), che riguarda tutte le fasi della catena  della
fornitura, e che include richieste di ulteriori informazioni rispetto
ad alcuni aspetti ritenuti rilevanti. Resta fermo quanto  specificato
per l'approccio semplificato rispetto all'attivazione degli strumenti
previsti dal dialogo strutturato. 
E' utile segnalare che  l'applicazione  dei  criteri  sociali  potra'
essere valutata dalle stazioni appaltanti anche in ragione del "grado
di rischio" di violazione dei diritti umani che si possono verificare
nelle diverse catene di fornitura  delle  varie  merceologie  oggetto
dell'appalto (es.: il settore tessile e  il  settore  agro-alimentare
possono considerarsi tra i settori "a maggior rischio"). 
Al  fine  di  dare  rilevanza  a  iniziative  volontarie  che   fanno
riferimento   alla   "responsabilita'   sociale    delle    imprese",
l'aggiudicatario che si trovi in una delle tre specifiche  situazioni
meglio descritte nell'Allegato II non e' tenuto a  rispondere  a  una
parte   del   questionario:   1.   adesione    a    una    iniziativa
multi-stakeholder;  2.  sistema  di  gestione  della  responsabilita'
sociale di'impresa; 3. fornitura di prodotti  del  commercio  equo  e
solidale. 
Questo schema riassume le ipotesi di semplificazione: 
    

|======================|=====================|======================|
|                      |  Aggiudicatario in  |  Aggiudicatario NON  |
|                      | situazione 1, 2 o 3 |in situazione 1, 2 o 3|
|======================|=====================|======================|
|Approccio semplificato|         1 - 5       |        1 - 13        |
|(importo inferiore    |      (5 domande)    |     (13 domande)     |
|alla soglia           |                     |                      |
|comunitaria)          |                     |                      |
|----------------------|---------------------|----------------------|
|Approccio completo    |                     |                      |
|(Centrale di          |     1 - 5 e 14 - 23 |        1 - 23        |
|committenza e/o       |      (15 domande)   |     (23 domande)     |
|importo superiore alla|                     |                      |
|soglia comunitaria)   |                     |                      |
|======================|=====================|======================|

    
5. Oggetto dell'appalto 
 
L'oggetto dell'appalto differisce  a  seconda  se  esso  riguarda  la
fornitura di beni o la prestazione di servizi: 
   a) in caso di appalto di fornitura: 
   "Appalto della fornitura di ... realizzati in condizioni di lavoro
dignitose lungo l'intera catena di fornitura" 
   b) in caso di appalto di prestazione di servizi: 
   "Appalto del servizio di ..... realizzati in condizioni di  lavoro
dignitose lungo l'intera catena di fornitura" 
   c) in caso di appalto di lavori: 
   "Appalto dei lavori di ...  realizzati  in  condizioni  di  lavoro
dignitose lungo l'intera catena di fornitura" 
 
6. Condizioni di esecuzione (clausole contrattuali) 
 
Testo da inserire tra le condizioni di esecuzione contrattuale  (es.:
nel capitolato speciale d'appalto e nel contratto d'appalto). 
 
 
Par. ... Conformita' a standard sociali minimi 
 
I beni/servizi/lavori oggetto  del  presente  appalto  devono  essere
prodotti in conformita' con gli standard sociali minimi in materia di
diritti umani e di condizioni di lavoro lungo la catena di  fornitura
(da ora in poi "standard"), definiti dale leggi nazionali  dei  Paesi
ove si svolgono le fasi della catena, ed in ogni caso in  conformita'
con  le  Convenzioni   fondamentali   stabilite   dall'Organizzazione
Internazionale del Lavoro e  dall'Assemblea  Generale  delle  Nazioni
Unite. 
Gli  standard  sono  riportati  nella  dichiarazione  di  conformita'
allegata al presente  contratto/capitolato  speciale  d'appalto,  che
deve   essere   sottoscritta   dall'oferente   (Allegato    n.    ...
:"Dichiarazione di conformita' a standard sociali minimi"). 
Al fine di consentire il monitoraggio, da parte  dell'Amministrazione
aggiudicatrice, della  conformita'  agli  standard,  l'aggiudicatario
sara' tenuto a: 
   1. informare fornitori e sub-fornitori coinvolti nella  catena  di
fornitura   dei   beni   oggetto   del    presente    appalto,    che
l'Amministrazione aggiudicatrice ha  richiesto  la  conformita'  agli
standard sopra citati  nelle  condizioni  d'esecuzione  del  presente
appalto/contratto; 
   2. fornire, su richiesta  dell'Amministrazione  aggiudicatrice  ed
entro il termine  stabilito,  le  informazioni  e  la  documentazione
relativa alla gestione delle  attivita'  riguardanti  la  conformita'
agli standard e i riferimenti dei fornitori e sub-fornitori coinvolti
nela catena di fornitura; 
   3. accettare e far accettare dai propri fornitori e sub-fornitori,
eventuali verifiche ispettive relative ala conformita' agli standard,
condotte dall'Amministrazione aggiudicatrice o da soggetti indicati e
specificatamente incaricati allo scopo da parte dela  Amministrazione
stessa; 
   4.  intraprendere,  o  a  far  intraprendere   dai   fornitori   e
sub-fornitori coinvolti  nella  catena  di  fornitura,  eventuali  ed
adeguate azioni correttive (es.: rinegoziazioni contrattuali),  entro
i termini stabiliti dall'Amministrazione aggiudicatrice, nel caso che
emerga, dalle  informazioni  in  possesso  dell'Amministrazione,  una
violazione contrattuale inerente la  non  conformita'  agli  standard
sociali minimi lungo la catena di fornitura; 
   5.  dimostrare,   tramite   appropriata   documentazione   fornita
all'Amministrazione aggiudicatrice, che le clausole sono  rispettate,
e a documentare l'esito delle eventuali azioni correttive effettuate. 
   La  violazione  delle  presenti  clausole  contrattuali   comporta
l'applicazione delle sanzioni  previste  al  par.  ...  del  presente
contratto/capitolato speciale. 
 
 
7. Glossario 
 
ILO:    International    Labour    Organization,     l'Organizzazione
Internazionale del Lavoro (OIL)  e'  l'agenzia  delle  Nazioni  Unite
responsabile   dell'adozione   e    dell'attuazione    delle    norme
internazionali del lavoro.  E'  un'organizzazione  tripartita,  ossia
governata  da  rappresentanti  dei  Governi,   delle   organizzazioni
sindacali e imprenditoriali. Attualmente sono 183  gli  Stati  membri
dell'Organizzazione. 
Convenzioni ILO: sono trattati internazionali legalmente  vincolanti,
sottoposti alla  ratifica  da  parte  degli  Stati  membri  dell'ILO.
Attraverso  la   ratifica,   le   Convenzioni   entrano   in   vigore
nell'ordinamento giuridico degli  Stati  membri.  Essi  si  impegnano
all'applicazione delle Convenzioni nella legislazione e nella prassi,
ed a presentare periodicamente un rapporto sulle misure adottate. 
Convenzioni fondamentali ILO: sono le otto Convenzioni che riguardano
principi  e  diritti  del  lavoro  che  ILO  ha   identificato   come
"fondamentali":  la  liberta'  di  associazione,  il   riconoscimento
effettivo del diritto di contrattazione  collettiva  dei  lavoratori,
l'eliminazione di tutte le forme di lavoro  forzato  o  obbligatorio,
l'abolizione effettiva del lavoro  minorile  e  l'eliminazione  della
discriminazione in materia di impiego e occupazione. Attualmente sono
oltre 1.200 le ratifiche di queste Convenzioni, rappresentanti  l'86%
del numero delle possibili ratifiche. 
Commercio equo e solidale: e' un partenariato commerciale, basato sul
dialogo, la trasparenza e il rispetto, finalizzato  ad  ottenere  una
maggiore equita'  nel  commercio  internazionale.  Contribuisce  allo
sviluppo sostenibile  offrendo  migliori  condizioni  commerciali  ai
produttori e ai lavoratori marginalizzati e garantendone  i  diritti,
in particolare nel  Sud.  Le  organizzazioni  del  commercio  equo  e
solidale (supportate dai consumatori) si  impegnano  attivamente  per
sostenere  i  produttori,  sensibilizzare   l'opinione   pubblica   e
promuovere modifiche  delle  regole  e  delle  pratiche  seguite  nel
commercio internazionale (Allegato I della Risoluzione del Parlamento
Europeo A6-0207/2006). 
Catena  di  fornitura:  l'insieme  costituito  dai  distributori,   i
produttori e i fornitori di tutti i prodotti  che  sono  oggetto  del
contratto,  incluso  i   sub-fornitori,   che   possono   progettare,
commercializzare, fabbricare e/o fornire beni che  sono  usati  nella
produzione e nella fornitura del prodotto finale. 
Iniziativa Multi-Stakeholder  (MSI):  un'organizzazione  nella  quale
sono  rappresentati  vari  portatori  di  interessi,  come   imprese,
sindacati e organizzazioni non governative, che  generalmente  adotta
un codice di condotta ed un sistema di verifica indipendente, con  la
finalita'  di  assicurare  che  determinati  standard  sociali   sono
rispettati da parte delle  imprese  aderenti.  Esempi  di  iniziative
Multi-Stakeholder sono: Fair Wear Foundation (FWF),  Ethical  Trading
Initiative (ETI), Fair Labor Association (FLA). 
Salario  dignitoso:  salario  pagato  per  una  settimana  lavorativa
normale (48 ore) che  corrisponde  almeno  agli  standard  minimi  di
settore e che sia sufficiente a  soddisfare  i  bisogni  primari  del
personale oltre che a fornire un qualche guadagno discrezionale (pari
ad almeno il 10%); il salario deve quindi permettere ai lavoratori di
sostenere meta' della famiglia di medie  dimensioni  sopra  la  linea
della poverta', sulla base dei  pressi  locali  vicino  al  luogo  di
lavoro. I bisogni primari comprendono spese  essenziali  quali  cibo,
acqua  potabile,  vestiti,  abitazione,  trasporti,  istruzione,   un
reddito discrezionale e i "benefici sociali obbligatori"  (assistenza
sanitaria, assicurazione medica, indennita' di disoccupazione, ecc.). 
Produttore:  impresa  che  realizza  i  prodotti,  anche   attraverso
fornitori e sub-fornitori; 
Proprietario di marchio: impresa proprietaria dei diritti sui  marchi
apposti sui prodotti forniti 
Rivenditore o grossista: impresa che rivende prodotti  realizzati  da
altre imprese 
 
8. Appalti in forma associata (joint purchasing) 
 
E' auspicabile che  le  stazioni  appaltanti  promuovano  intese  per
realizzare  appalti  in  forma   associata.   Questa   modalita'   di
approvvigionamento permette alle Amministrazioni di poter condividere
le competenze a loro disposizione ed i costi per realizzare  efficaci
azioni  di  monitoraggio  dei  criteri  ambientali  e  sociali  (es.:
incaricare soggetti esterni per l'effettuazione di audit di  verifica
di conformita' agli standard sociali minimi previsti  per  i  criteri
sociali).