(Allegato)
                                                             Allegato 
 
    La verifica della compatibilita' chimica degli imballaggi  e  dei
contenitori intermedi (IBCs)  destinati  al  trasporto  marittimo  di
materie  liquide  deve  essere  effettuata  applicando  le   seguenti
disposizioni,  integrative  a  quelle  previste  dal  codice  IMDG  -
Emendamento 35-10, e successivi. 
 
                               Parte I 
 
Disposizioni  integrative  al  capitolo  6.1  «Disposizioni  per   la
  costruzione e le prove di imballaggi  (diversi  da  quelli  per  le
  materie della classe 6.2)»,  sezione  6.1.5  «Disposizioni  per  le
  prove sugli imballaggi», sottosezione 6.1.5.2  «Preparazione  degli
  imballaggi per le prove», punto 6.1.5.2.4 del codice IMDG. 
    1.1. Oltre a quanto previsto dal codice IMDG al 6.1.5.2.4, per  i
fusti  e  le  taniche  di  polietilene  conformi  al  6.1.4.8  e  gli
imballaggi compositi di polietilene conformi al 6.1.4.19  del  codice
IMDG, per dimostrare la loro sufficiente compatibilita'  chimica  con
le  materie  liquide  da  trasportare,  puo'  essere  utilizzata   la
procedura con i liquidi standard di cui alla parte III o quella delle
prove di laboratorio di cui alla parte IV del presente  allegato,  se
applicabili. 
    Per i recipienti  interni  degli  imballaggi  compositi  (materie
plastiche), non e' necessario effettuare la prova  di  compatibilita'
chimica, quando  e'  noto  che  le  proprieta'  di  resistenza  della
plastica  non  vengono  modificate  sensibilmente  per  azione  della
materia di riempimento. 
    Per modifica sensibile delle proprieta' di resistenza si intende: 
    a) una netta fragilizzazione; oppure 
    b) una considerevole  diminuzione  dell'elasticita'  a  meno  che
questa  diminuzione  non  sia  collegata   ad   un   aumento   almeno
proporzionale dell'allungamento sotto sforzo. 
    I risultati della procedura in accordo con questo  paragrafo  per
gli  imballaggi  in  polietilene  possono  essere  approvati  per  un
prototipo simile la cui superficie interna sia fluorurata. 
    Nel caso di imballaggi combinati, non e' necessario effettuare la
prova di compatibilita' chimica, quando sia noto che le proprieta' di
resistenza della  plastica  non  si  modificano  sensibilmente  sotto
l'azione della materia di riempimento. 
    Per modifica sensibile delle proprieta' di resistenza si intende: 
    a) una netta fragilizzazione; oppure 
    b) una considerevole  diminuzione  dell'elasticita'  a  meno  che
questa diminuzione non sia legata ad un aumento almeno  proporzionale
dell'allungamento sotto sforzo. 
    1.2. Prova complementare di permeazione per i fusti e le  taniche
di plastica conformi al 6.1.4.8 del codice IMDG e per gli  imballaggi
compositi (plastica), ad esclusione degli imballaggi  6HA1,  conformi
al 6.1.4.19 del  codice  IMDG,  destinati  al  trasporto  di  materie
liquide aventi un punto di infiammabilita' ≤ 60 °C. 
    Gli imballaggi di polietilene sono sottoposti a questa prova solo
se devono essere approvati per il trasporto  di  benzene,  toluene  o
xilene o di miscele e preparati contenenti tali materie. 
    1.2.1. Numero di campioni di prova: tre imballaggi per  prototipo
e per fabbricante. 
    1.2.2. Preparazione particolare del  campione  per  la  prova:  i
campioni devono essere prestoccati  con  la  materia  di  riempimento
originale conformemente a quanto previsto  al  6.1.5.2.4  del  codice
IMDG oppure,  per  gli  imballaggi  di  polietilene  con  il  liquido
standard  «miscela  di  idrocarburi   (white   spirit)»   avente   le
caratteristiche di cui alla parte III del presente allegato. 
    1.2.3. Metodo di prova: i campioni  di  prova,  riempiti  con  la
materia per la quale  l'imballaggio  deve  essere  approvato,  devono
essere pesati prima e dopo uno stoccaggio di ventotto giorni a 23  °C
e  50%  d'umidita'  atmosferica  relativa.  Per  gli  imballaggi   di
polietilene la prova puo' essere effettuata con il  liquido  standard
«miscela  d'idrocarburi  (white  spirit)»  invece  che  con  benzene,
toluene o xilene. 
    1.2.4. Criterio di accettazione: la permeabilita' non deve essere
superiore a 0,008 g/(l x h). 
 
                              Parte II 
 
Disposizioni  integrative  al  capitolo  6.5  «Disposizioni  per   la
  costruzione e le prove di  contenitori  intermedi  (IBC)»,  sezione
  6.5.4 «Prove, omologazione del prototipo e ispezioni,  sottosezione
  6.5.6.3 «Preparazione dell'IBC  per  le  prove»,  punti  6.5.6.3.2,
  6.5.6.3.3 e 6.5.6.3.4 del codice IMDG. 
    2.1. Oltre a quanto previsto  dal  codice  IMDG  al  6.5.6.3.2  e
6.5.6.3.3, per i contenitori intermedi di plastica rigida (tipi  31H1
e 31H2) e dei contenitori intermedi compositi (tipi 31HZ1  e  31HZ2),
per dimostrare la loro  sufficiente  compatibilita'  chimica  con  le
materie liquide da trasportare, puo' essere utilizzata  la  procedura
con i liquidi standard di cui alla parte III o prove  di  laboratorio
di cui alla parte IV del presente allegato, se applicabili. 
 
                              Parte III 
 
Disposizioni integrative al capitolo  4.1  «Utilizzo  di  imballaggi,
  inclusi i contenitori intermedi (IBCs)  ed  i  grandi  imballaggi»,
  sezione 4.1.1 «Disposizioni generali  per  l'imballaggio  di  merci
  pericolose in imballaggi, inclusi gli IBC ed i  grandi  imballaggi»
  del codice IMDG. 
    3.1. I liquidi standard  sono  rappresentativi  del  processo  di
degradazione del polietilene dovuto al  rammollimento  a  seguito  di
rigonfiamento, alla fessurazione sotto uno sforzo, alla  degradazione
molecolare od ai loro effetti combinati. 
    La compatibilita' chimica sufficiente per gli imballaggi e per  i
contenitori intermedi (IBCs)  puo'  essere  dimostrata  mediante  uno
stoccaggio  di  tre  settimane  a  40  °C  con  il  liquido  standard
appropriato; quando tale liquido standard e'  l'acqua,  la  prova  di
compatibilita' chimica non e' necessaria. 
    Per gli imballaggi durante le prime e le ultime ventiquattro  ore
di stoccaggio, i  campioni  di  prova  devono  essere  posti  con  le
aperture orientate verso il basso. Comunque, gli imballaggi muniti di
sfiato dovranno essere posti in tale condizione  per  cinque  minuti.
Dopo questo stoccaggio, i campioni di prova devono  subire  le  prove
previste dal 6.1.5.3 a 6.1.5.6 del codice IMDG. 
    Per i contenitori intermedi (IBCs) dopo lo stoccaggio, i campioni
di prova devono essere sottoposti alle prove previste  da  6.5.4.4  a
6.5.4.9 del codice IMDG. 
    Per l'idroperossido di ter-butile  con  un  tenore  in  perossido
superiore al 40%, come pure per gli acidi perossiacetici della classe
5.2, la prova  di  compatibilita'  non  deve  essere  effettuata  con
liquidi standard. 
    Per queste materie, la  sufficiente  compatibilita'  chimica  dei
campioni di prova deve essere dimostrata mediante uno  stoccaggio  di
sei mesi a temperatura ambiente con  le  merci  destinate  ad  essere
trasportare. 
    Qualora il liquido da trasportare non sia elencato tra quelli  di
cui alla tabella 3.3.6  della  presente  parte,  e  pertanto  non  e'
possibile dimostrare la compatibilita' chimica  del  polietilene  dei
fusti,  delle  taniche  e  degli  imballaggi  compositi   citati   al
precedente parte I e dei contenitori intermedi (IBCs) di cui al parte
II, e' possibile utilizzare i metodi di laboratorio su provini di cui
al successivo parte IV. 
    Utilizzando tale procedura si deve verificare  che  l'effetto  di
queste materie di riempimento sui provini e' inferiore a  quello  dei
liquidi standard, tenendo in considerazione i rilevanti meccanismi di
degradazione. 
    L'utilizzo di tale metodologia e' possibile solo  se  i  predetti
imballaggi  e  contenitori  intermedi  (IBCs)   hanno   superato   in
precedenza le prove con tutti i liquidi standard. 
    Le stesse condizioni del punto 3.3.2 della  presente  parte  sono
applicabili per quanto concerne le densita' relative e  le  pressioni
di vapore. 
    3.2. Liquidi standard per dimostrare  la  compatibilita'  chimica
degli imballaggi e dei contenitori intermedi  (IBCs)  di  polietilene
conformemente al punto 1 delle parti I e II. 
    Per questa materia plastica sono utilizzati  i  seguenti  liquidi
standard: 
      a)  soluzione  bagnante  per  le  materie  che  causano   forti
fessurazioni sul polietilene sotto  tensione  ,  in  particolare  per
tutte le soluzioni e preparati contenenti agenti bagnanti. 
    Si deve utilizzare una soluzione acquosa  contenente  dall'1%  al
10% di bagnante. La tensione superficiale della soluzione deve essere
compresa, a 23 °C, tra 31 e 35 mN/m. 
    La prova d'impilamento deve essere effettuata prendendo per  base
una densita' relativa di almeno 1,2. 
    Non e' necessario effettuare  una  prova  di  compatibilita'  con
l'acido acetico se la compatibilita' chimica e'  dimostrata  con  una
soluzione bagnante. 
    Per le  materie  di  riempimento  che  causano  fessurazioni  sul
polietilene sotto tensione  piu'  forti  di  quelle  della  soluzione
bagnante, la compatibilita' chimica puo' essere  dimostrata  dopo  un
prestoccaggio di tre settimane a 40 °C, conformemente al punto 2,  ma
con la materia di riempimento originale; 
      b) acido  acetico  per  le  materie  e  preparati  che  causano
fessurazioni sul polietilene sotto tensione, in particolare  per  gli
acidi monocarbossilici e per gli alcoli monovalenti. 
    Si deve utilizzare acido acetico in  concentrazione  dal  98%  al
100%. Densita' relativa = 1,05. 
    La prova d'impilamento deve essere effettuata prendendo per  base
una densita' relativa di almeno 1,1. 
    Nel caso di materie di riempimento che rigonfiano il polietilene,
piu'  dell'acido  acetico,  tanto  che  l'aumento  della  massa   del
polietilene sia di piu' del 4%, la compatibilita' chimica puo' essere
dimostrata  dopo  un  prestoccaggio  di  tre  settimane  a   40   °C,
conformemente al punto 2, ma con la materia di riempimento originale; 
      c) acetato di butile normale / soluzione bagnante  saturata  di
acetato di butile normale per le materie e preparati  che  rigonfiano
il polietilene causando un aumento della massa di polietilene fino  a
circa il  4%  e  che  presentano  contemporaneamente  un  effetto  di
fessurazione  sotto  tensione,  in   particolare   per   i   prodotti
fitosanitari, vernici liquide e alcuni esteri.  L'acetato  di  butile
normale in concentrazione dal 98% al 100% deve essere utilizzato  per
il prestoccaggio conformemente al punto 2. 
    Per la prova d'impilamento conformemente al  6.1.5.6  del  codice
IMDG, deve essere utilizzato un liquido  di  prova  composto  di  una
soluzione acquosa  bagnante  dall'1%  al  10%  mescolata  con  il  2%
d'acetato di butile normale in accordo al precedente punto a). 
    La prova d'impilamento deve essere effettuata prendendo per  base
una densita' relativa di almeno 1,0. 
    Nel caso di materie di riempimento che rigonfiano il  polietilene
piu' dell'acetato di butile normale tali da causare un aumento  della
massa di polietilene maggiore del  7,5%,  la  compatibilita'  chimica
puo' essere dimostrata dopo un prestoccaggio di tre  settimane  a  40
°C, conformemente al punto  2,  ma  con  la  materia  di  riempimento
originale; 
      d) miscela di idrocarburi  (white  spirit)  per  le  materie  e
preparati  aventi  effetti  di  rigonfiamento  sul  polietilene,   in
particolare per gli idrocarburi, alcuni esteri e i chetoni. 
    Si deve utilizzare una  miscela  d'idrocarburi  aventi  una  fase
d'ebollizione compresa tra 160 °C e 220 °C, una densita' relativa  da
0,78 a 0,80, un punto d'infiammabilita' superiore a 50 °C e un tenore
in aromatici compreso tra il 16% e il 21%. 
    La prova d'impilamento deve essere effettuata prendendo per  base
una densita' relativa di almeno 1,0. 
    Nel caso di materie di riempimento che rigonfiano il  polietilene
di piu' dell'acetato di butile normale tali  da  causare  un  aumento
della massa di  polietilene  maggiore  del  7,5%,  la  compatibilita'
chimica puo' essere dimostrata dopo un prestoccaggio di tre settimane
a 40 °C, conformemente al punto 2, ma con la materia  di  riempimento
originale; 
      e) acido nitrico per tutte le materie e  preparati  aventi  sul
polietilene  effetti  ossidanti  o  tali  da   causare   degradazioni
molecolari identiche o  piu'  deboli  di  quelle  causate  dall'acido
nitrico al 55%. 
    L'acido nitrico  utilizzato  deve  avere  una  concentrazione  di
almeno il 55%. 
    La prova d'impilamento deve essere effettuata prendendo per  base
una densita' relativa di almeno 1,4. 
    Nel caso  di  materie  di  riempimento  aventi  azione  ossidante
superiore  a  quella  dell'acido  nitrico  al  55%  o   che   causano
degradazioni molecolari, si deve procedere conformemente al punto 1. 
    In  questo  caso,  la  durata  di   utilizzazione   deve   essere
determinata osservando il grado di danneggiamento (per esempio 2 anni
per l'acido nitrico almeno al 55%); 
      f) acqua per le materie che non  attaccano  il  polietilene  in
nessuno dei casi indicati da a) ad e), in particolare per gli acidi e
liscivie inorganiche, le soluzioni saline acquose, i polialcoli e  le
materie organiche in soluzione acquosa. 
    La prova d'impilamento deve essere effettuata prendendo per  base
una densita' relativa di almeno 1,2. 
    3.  Verifica  della  compatibilita'  chimica  degli   imballaggi,
compresi i contenitori intermedi (IBCs), di plastica  assimilando  le
materie di riempimento ai liquidi standard. 
      3.3.1. Campo di applicazione: per gli imballaggi in polietilene
definiti al punto 1.1 della parte I, e per i contenitori intermedi in
polietilene definiti al punto 2.1 della parte II, si puo'  verificare
la  compatibilita'   chimica   con   le   materie   di   riempimento,
assimilandole ai liquidi standard secondo le modalita'  descritte  al
punto 3.1 e utilizzando la lista di cui alla tabella del punto 3.3.6,
fermo restando che i prototipi particolari  sono  stati  provati  con
questi liquidi standard conformemente al 6.1.5 o al 6.5.6 del  codice
IMDG, avendo soddisfatto le condizioni del punto 3.3.2. Quando non e'
possibile un'assimilazione conforme al  punto  3.3.6,  e'  necessario
verificare la compatibilita' chimica  mediante  prove  sul  prototipo
conformemente al codice IMDG punto 6.1.5.2.4  per  gli  imballaggi  e
6.5.6.3.3 per i contenitori intermedi o mediante prove di laboratorio
conformemente alla parte IV, se applicabile. 
    Nota - Indipendentemente dalle disposizioni della presente parte,
l'uso  d'imballaggi,  compresi  i  contenitori  intermedi,  per   una
particolare materia di riempimento  e'  sottoposto  alle  restrizioni
della Tabella del capitolo 3.2 del codice IMDG e alle  istruzioni  di
imballaggio del capitolo 4.1 del codice IMDG. 
      3.3.2.  Condizioni:  le  densita'  relative  delle  materie  di
riempimento non devono superare  quelle  che  servono  a  fissare  la
altezza per la prova di caduta, eseguita conformemente al 6.1.5.3.5 o
al 6.5.6.9.4 del codice IMDG, e la massa per la prova di impilamento,
eseguita conformemente al 6.1.5.6 o, se del  caso,  conformemente  al
6.5.6.6 del codice  IMDG,  con  i  liquidi  standard  assimilati.  Le
pressioni di vapore delle materie di riempimento a 50 °C o  a  55  °C
non devono superare quelle che servono a fissare la pressione per  la
prova di pressione (idraulica)  interna,  eseguita  conformemente  al
6.1.5.5.4 o al 6.5.6.8.4.2 del codice IMDG, con  i  liquidi  standard
assimilati. Quando  le  materie  di  riempimento  sono  assimilate  a
miscele di liquidi standard, i valori corrispondenti delle materie di
riempimento non devono superare i valori minimi dei liquidi  standard
assimilati ottenuti a partire dalle altezze di  caduta,  delle  masse
impilate e delle pressioni di prova interne. 
    Esempio: il numero ONU 1736 cloruro  di  benzoile  e'  assimilato
alla miscela di liquidi standard «miscela di idrocarburi e  soluzione
bagnante». Esso ha una pressione di vapore di 0,34 kPa a 50 °C e  una
densita' relativa circa uguale a 1,2 kg/l. Il livello  di  esecuzione
delle prove sui prototipi di fusti e taniche di plastica  corrisponde
frequentemente ai livelli minimi richiesti. Nella pratica, cio'  vuol
dire che sovente la prova di impilamento si esegue impilando  carichi
considerando solo una densita' di 1 per la «miscela di idrocarburi» e
una  densita'  di  1,2  per  la  «soluzione  bagnante»   (vedere   la
definizione dei liquidi standard  al  punto  6  della  parte  II.  In
conseguenza, la compatibilita' chimica di tali  prototipi  non  sara'
verificata per il cloruro di benzoile a causa del  livello  di  prova
inappropriato del prototipo  con  il  liquido  standard  «miscela  di
idrocarburi»  (poiche'  nella  maggioranza  dei  casi  la   pressione
idraulica interna applicata non e' inferiore a 100 kPa, la  pressione
di vapore del cloruro di  benzoile  dovrebbe  essere  contemplata  da
questo livello di prova conformemente al 4.1.1.10 del codice IMDG). 
    Tutti i componenti di una materia di riempimento, che puo' essere
una soluzione, una miscela o un  preparato,  cosi'  come  gli  agenti
bagnanti nei detergenti o nei disinfettanti, siano o  no  pericolosi,
devono essere inclusi nella procedura di assimilazione. 
      3.3.3. Procedura di assimilazione: si devono seguire i seguenti
passi per assimilare le materie di  riempimento  alle  materie  o  ai
gruppi di materie figuranti nelle liste del punto 3.3.6 (vedere anche
il diagramma della figura 3.3.3): 
    a) classificare la  materia  di  riempimento  conformemente  alle
modalita' ed ai criteri della parte 2 del codice IMDG (determinazione
del numero ONU e del gruppo d'imballaggio); 
    b) se questo vi figura, riferirsi al numero ONU nella  colonna  1
della lista delle materie assimilate alla tabella 3.3.6; 
    c) scegliere la riga che  corrisponde  al  gruppo  d'imballaggio,
alla concentrazione, al punto di infiammabilita',  alla  presenza  di
componenti non pericolosi, ecc.,  utilizzando  le  informazioni  date
nelle colonne (2a), (2b) e (4), se si hanno piu' rubriche per  questo
numero ONU. 
    Se questo non e' possibile, la compatibilita' chimica deve essere
verificata conformemente al  codice  IMDG  punto  6.1.5.2.4  per  gli
imballaggi e punto 6.5.6.3.3  per  i  contenitori  intermedi  (IBCs),
comunque, nel caso di  soluzioni  acquose,  riferirsi  al  successivo
punto 3.3.4 oppure utilizzare i metodi di laboratorio su  provini  di
cui alla successiva parte IV, se applicabili; 
        d) se il numero ONU ed il gruppo d'imballaggio della  materia
di riempimento, determinati conformemente ad a), non  figurano  nella
lista delle materie assimilate, la compatibilita' chimica deve essere
dimostrata conformemente al  codice  IMDG  punto  6.1.5.2.4  per  gli
imballaggi e punto 6.5.6.3.3  per  i  contenitori  intermedi,  oppure
utilizzando i metodi di laboratorio su provini di cui  al  successivo
parte IV, se applicabile; 
    e) applicare, come descritto al punto 3.3.5, la  «regola  per  le
rubriche collettive», se questa e' indicata nella colonna  (5)  della
riga scelta; 
    f) considerare che la compatibilita' chimica  della  sostanza  di
riempimento si intende verificata, tenendo conto dei  punti  3.3.1  e
3.3.2, se un liquido standard o una miscela di liquidi standard e' ad
essa assimilata nella colonna (5) e se il prototipo e' approvato  per
questo o questi liquidi standard. 
 

              Parte di provvedimento in formato grafico

 
      3.3.4. Soluzioni acquose: le soluzioni acquose di materie o  di
gruppi di materie assimilate ai  liquidi  standard  conformemente  al
punto 3.3.3 possono anch'esse  essere  assimilate  a  questi  liquidi
purche' siano soddisfatte le seguenti condizioni: 
    (a) la soluzione acquosa puo' essere assegnata allo stesso numero
ONU della materia, conformemente al criterio del 2.0.2.5  del  codice
IMDG, e 
    (b)  la  soluzione  acquosa  non  e'  nominativamente  menzionata
altrove nella lista delle materie assimilate del punto 3.3.6, e 
    (c) nessuna reazione chimica ha luogo tra la materia pericolosa e
il solvente acquoso. 
    Esempio: soluzioni acquose del numero ONU 1120 ter-butanolo: 
    il ter-butanolo puro e' lui stesso assimilato all'acido  acetico,
liquido standard nella lista delle materie assimilate; 
    le soluzioni acquose di ter-butanolo possono essere  classificate
sotto la rubrica numero ONU 1120 BUTANOLI  conformemente  al  2.0.2.5
del codice IMDG, perche' le loro proprieta' non si  differenziano  da
quelle delle materie pure per quanto concerne la classe, i gruppi  di
imballaggio e lo stato fisico. Inoltre, la  rubrica  «1120  BUTANOLI»
non e' esplicitamente riservata alle materie  pure,  e  le  soluzioni
acquose di queste materie non sono  menzionate  altrove  nella  lista
delle merci pericolose del capitolo 3.2 ne' nella lista delle materie
assimilate; 
    il numero ONU  1120  BUTANOLI  non  reagisce  con  l'acqua  nelle
normali condizioni di trasporto. 
    In  conseguenza,  le  soluzioni  acquose  del  numero  ONU   1120
ter-butanolo possono essere assimilate all'acido acetico standard. 
      3.3.5. Regola per le rubriche collettive: per la  assimilazione
delle materie di riempimento per le quali una «regola per le rubriche
collettive» e' indicata nella colonna  5,  devono  essere  seguiti  i
seguenti passi e devono  essere  rispettate  le  seguenti  condizioni
(vedere anche il diagramma della figura 3.3.5): 
    a) applicare la procedura di assimilazione  per  ogni  componente
pericoloso  della  soluzione,   della   miscela   o   del   preparato
conformemente al punto 3.3.3,  tenendo  conto  delle  condizioni  del
punto 3.3.2. Nel caso di rubriche generiche, si puo' non tenere conto
dei componenti conosciuti non essere dannosi per  il  polietilene  ad
alta densita' (per esempio, i pigmenti solidi  nel  numero  ONU  1263
PITTURE o MATERIE SIMILI ALLE PITTURE); 
    b) una soluzione, una miscela o un preparato non  possono  essere
assimilati ad un liquido standard se: 
    (i) il numero ONU e il  gruppo  di  imballaggio  di  uno  o  piu'
componenti  pericolosi  non  figurano  nella  lista   delle   materie
assimilate; oppure 
    (ii) la «regola per le rubriche  collettive»  e'  indicata  nella
colonna 5 della  lista  delle  materie  assimilate  per  uno  o  piu'
componenti oppure 
    (iii)  (ad  eccezione  del  numero  ONU  2059  NITROCELLULOSA  IN
SOLUZIONE, INFIAMMABILE), il codice di classificazione di uno o  piu'
componenti pericolosi differisce da  quello  della  soluzione,  della
miscela o del preparato; 
    c) se tutti i componenti pericolosi figurano  nella  lista  delle
materie assimilate, e i loro codici di classificazione sono  conformi
al codice di classificazione della soluzione,  della  miscela  o  del
preparato stesso, e tutti i  componenti  pericolosi  sono  assimilati
allo stesso  liquido  standard  o  alla  stessa  miscela  di  liquidi
standard della colonna 5, si puo' ritenere verificata, tenendo  conto
dei punti 1.1 della parte I e 2.1 della parte II,  la  compatibilita'
chimica della soluzione, della miscela o del preparato; 
    d) se tutti i componenti pericolosi figurano  nella  lista  delle
materie assimilate, e i loro codici di classificazione sono  conformi
al codice di classificazione della soluzione,  della  miscela  o  del
preparato stesso, ma sono indicati nella colonna 5  liquidi  standard
differenti, si puo' ritenere, tenendo conto dei punti 1.1 della parte
I e 2.1 della parte II, che la compatibilita' chimica  e'  verificata
per una delle seguenti miscele di liquidi standard: 
          (i) acqua/acido  nitrico  55%,  ad  eccezione  degli  acidi
inorganici con codice di  classificazione  C1,  che  sono  assimilati
all'acqua (standard) allo stato liquido; 
    (ii) acqua/soluzione bagnante; 
    (iii) acqua/acido acetico; 
    (iv) acqua/miscela di idrocarburi; 
    (v) acqua/acetato di butile normale, soluzione bagnante satura di
acetato di butile normale; 
        e) nell'ambito di questa regola,  la  compatibilita'  chimica
non e' considerata come  verificata  per  le  altre  combinazioni  di
liquidi standard diverse da quelle specificate in d) e  per  tutti  i
casi specificati in b). In questi  casi,  la  compatibilita'  chimica
deve essere verificata in altro modo - vedere punto 1.3 d). 
    Esempio 1: miscela del numero ONU 1940 ACIDO TIOGLICOLICO (50%) e
del  numero  ONU   2531   ACIDO   METACRILICO   STABILIZZATO   (50%);
classificazione della  miscela:  numero  ONU  3265  LIQUIDO  ORGANICO
CORROSIVO, ACIDO, N.A.S. 
    I due numeri ONU dei costituenti e il numero  ONU  della  miscela
figurano nella lista della materie assimilate. 
    I due costituenti hanno lo stesso codice di classificazione: C3. 
    Il numero ONU 1940 ACIDO TIOGLICOLICO e'  assimilato  al  liquido
standard «acido acetico» e  il  numero  ONU  2531  ACIDO  METACRILICO
STABILIZZATO e' assimilato al liquido  standard  «acetato  di  butile
normale - soluzione bagnante satura di acetato  di  butile  normale».
Conformemente a d), questa non e' una miscela accettabile di  liquidi
standard.  La  compatibilita'  chimica  della  miscela  deve   essere
verificata in un altro modo. 
    Esempio  2:  miscela  del  numero  ONU  1793  FOSFATO  ACIDO   DI
ISOPROPILE (50%) e  numero  ONU  1803  ACIDO  FENOLSOLFONICO  LIQUIDO
(50%);  classificazione  della  miscela:  numero  ONU  3265   LIQUIDO
ORGANICO CORROSIVO, ACIDO, N.A.S. 
    I due numeri ONU dei costituenti e il numero  ONU  della  miscela
figurano nella lista della materie assimilate. 
    I due costituenti hanno lo stesso codice di classificazione: C3. 
    Il numero ONU 1793 FOSFATO ACIDO DI ISOPROPILE e'  assimilato  al
liquido standard «soluzione bagnante», allorche' il numero  ONU  1803
ACIDO  FENOLSOLFONICO  LIQUIDO  e'  assimilato  al  liquido  standard
«acqua». Conformemente a d), questa e'  una  miscela  accettabile  di
liquidi  standard.  In  conseguenza,  si  puo'  considerare  che   la
compatibilita'  chimica  sia  verificata  per   questa   miscela,   a
condizione che il prototipo  dell'imballaggio  sia  approvato  per  i
liquidi standard che sono la soluzione bagnante e l'acqua. 
    Nota - Il «Codice di classificazione»  e'  quello  della  materia
pericolosa assegnato conformemente alle modalita' ed ai criteri della
parte 2 dell'accordo europeo relativo al trasporto internazionale  di
merci pericolose su strada «ADR» e  del  regolamento  concernente  il
trasporto internazionale di merci pericolose per ferrovie «RID»). 
 

              Parte di provvedimento in formato grafico

 
    Miscele accettabili di liquidi standard: 
    acqua/acido nitrico 55%, ad eccezione degli acidi inorganici  del
codice di classificazione C1, assimilati  all'acqua  (standard)  allo
stato liquido; 
    acqua/soluzione bagnante; 
    acqua/acido acetico; 
    acqua/miscela di idrocarburi; 
    acqua/acetato di butile normale - soluzione  bagnante  satura  di
acetato di butile normale. 
      3.3.6. Lista delle materie assimilate: nella  seguente  tabella
(lista  delle  materie  assimilate),  le  materie   pericolose   sono
classificate secondo il loro numero ONU. Come regola  generale,  ogni
riga corrisponde ad una materia pericolosa, essendo assegnata  ad  un
particolare numero  ONU  ogni  rubrica  individuale  o  ogni  rubrica
collettiva.  Tuttavia,  piu'   righe   consecutive   possono   essere
utilizzate  per  lo  stesso  numero  ONU,  se  le  materie   che   vi
corrispondono hanno nomi differenti (per esempio, i  diversi  isomeri
di un gruppo di materie), proprieta' chimiche differenti,  proprieta'
fisiche differenti e/o condizioni di trasporto differenti. In  questi
casi, la rubrica individuale o la rubrica collettiva nel  particolare
gruppo di imballaggio e' l'ultima di queste righe consecutive. 
    Le colonne da 1 a  4  della  tabella  al  punto  1.6  servono  ad
identificare la materia ai fini  della  presente  sottosezione,  come
nella Tabella del capitolo 3.2  del  codice  IMDG.  L'ultima  colonna
indica i liquidi standard ai quali la materia puo' essere assimilata. 
    In modo piu' dettagliato, le  colonne  possono  essere  descritte
come segue: 
      colonna 1 - Numero ONU: 
        questa colonna contiene il numero ONU: 
          della materia pericolosa,  se  le  e'  stato  assegnato  un
proprio numero ONU, oppure 
          della rubrica collettiva alla quale le  materie  pericolose
non  nominativamente  elencate  nella  lista  sono  state   assegnate
conformemente al criterio («albero delle decisioni»)  della  parte  2
del codice IMDG; 
      colonna 2a - Nome di spedizione appropriato o nome tecnico: 
        questa colonna contiene il nome della materia, il nome  della
rubrica individuale che puo' contenere piu' isomeri, o il nome  della
rubrica collettiva stessa. 
    Il  nome  indicato  puo'  differire  dal   nome   di   spedizione
appropriato applicabile; 
      colonna 2b - Descrizione: 
        questa  colonna  contiene  un  testo  descrittivo   volto   a
precisare il campo di applicazione della  rubrica  nel  caso  in  cui
possano variare la classificazione, le condizioni di trasporto e/o la
compatibilita' chimica della materia; 
      colonna 3a - Classe: 
        questa colonna contiene il numero della classe, il cui titolo
concerne  la  materia  pericolosa.  Questo  numero  della  classe  e'
assegnato conformemente alle modalita' e ai criteri della parte 2 del
codice IMDG; 
      colonna 3b - Codice di classificazione: 
        questa colonna contiene il codice  di  classificazione  della
materia pericolosa; 
      colonna 4 - Gruppo di imballaggio: 
        questa colonna contiene il numero del gruppo  di  imballaggio
(I, II o III) assegnato alla materia  pericolosa.  L'assegnazione  di
questi numeri avviene secondo le modalita' e i criteri della parte  2
del codice IMDG. Certe  materie  non  sono  assegnate  ai  gruppi  di
imballaggio; 
      colonna 5 - Liquido standard: 
        questa colonna indica, a titolo di precisa informazione, o un
liquido standard o una  miscela  di  liquidi  standard  ai  quali  la
materia puo' essere assimilata, o contiene un riferimento alla regola
per le rubriche collettive di cui al punto 1.5. 
 

              Parte di provvedimento in formato grafico

 
 
                              Parte IV 
 
    4. Prescrizioni di prova per i recipienti  di  materia  plastica:
metodi  di  laboratorio  su  provini  prelevati  dal  materiale   del
recipiente per dimostrare la compatibilita' chimica del  polietilene,
come definito ai punti 1 delle parti I e II, in presenza di merci  di
riempimento  (materie,  miscele  e  preparati),  comparativamente  ai
liquidi standard del parte III. 
    L'utilizzo dei metodi di laboratorio da A a C, descritti  qui  di
seguito, permette  di  determinare  i  meccanismi  di  deteriorazione
possibili per le materie di riempimento da approvare,  sul  materiale
del  recipiente,  comparativamente  ai  liquidi  standard   in   loro
rapporto. 
    I meccanismi di deterioramento ai quali e' necessario  riferirsi,
determineranno la scelta dei metodi di ricerca: 
    il rammollimento per rigonfiamento (metodo di laboratorio A); 
    la provocazione di fessure sotto sforzo  (metodo  di  laboratorio
B); 
    le reazioni di ossidazione e di degradazione  molecolare  (metodo
di laboratorio C), 
sul materiale del recipiente, devono essere verificati dai metodi  di
laboratorio, nella misura in cui non  siano  gia'  prevedibili  sulla
base della preparazione, e ogni volta messi  in  comparazione  con  i
liquidi standard di riferimento, i cui  effetti  siano  della  stessa
tendenza. 
    A tale scopo si devono utilizzare provini dello stesso spessore e
rientranti nelle tolleranze indicate. 
    Metodo di laboratorio A: l'aumento della massa per  rigonfiamento
e' determinato  su  provini  piatti  provenienti  dal  materiale  del
recipiente, per immersione a 40 °C nella materia  di  riempimento  da
approvare, come pure nel liquido standard di paragone. 
    La modifica della massa  per  rigonfiamento  e'  determinata  per
pesatura dei provini prima della immersione e, se i provini hanno uno
spessore massimo di 2 mm, dopo un tempo di reazione di  4  settimane,
altrimenti per un tempo di reazione  sufficiente  affinche'  il  loro
peso divenga costante. 
    Si deve ogni volta determinare il valore medio di tre provini.  I
provini devono essere utilizzati una sola volta. 
    Metodo di laboratorio B (conficcamento della copiglia). 
    1.  Breve  descrizione:  il  comportamento  del   materiale   del
recipiente di polietilene, in presenza di una materia di  riempimento
e di tutti i liquidi standard di riferimento, deve  essere  esaminato
per mezzo della prova di conficcamento della copiglia,  nella  misura
in cui tale comportamento puo' essere influenzato dalla formazione di
fessure sotto sforzo, senza o con rigonfiamento  simultaneo  fino  al
4%. 
    A tale scopo i provini devono essere muniti di un foro  e  di  un
intaglio, e preventivamente prestoccati nella materia da esaminare  e
di tutti i liquidi standard corrispondenti.  Dopo  il  prestoccaggio,
una copiglia di dimensioni definite deve essere conficcata nel foro. 
    I provini cosi' preparati devono essere in seguito immersi  nella
materia di riempimento da esaminare e di  tutti  i  liquidi  standard
corrispondenti,  poi  devono  essere  ritirati  dopo  un  periodo  di
prestoccaggio di durata variabile; infine devono essere esaminati per
quanto concerne la resistenza residua alla trazione (procedura di cui
al punto 3.1) o per quanto concerne i tempi di resistenza dei provini
fino a rottura (procedura di cui al punto 3.2). 
    Per  misura  comparativa  con  i  liquidi   standard   «soluzione
bagnante», «acido  acetico»,  «acetato  di  butile  normale/soluzione
bagnante saturata di  acetato  di  butile  normale»  o  «acqua»  come
materia di prova, si deve determinare se il grado  di  deteriorazione
della materia di riempimento e' uguale, piu' forte o piu' debole. 
    2. Provini. 
      2.1. Forma e dimensione: la forma e le dimensioni  raccomandate
dei provini sono indicati nella figura  1.  Per  quanto  concerne  lo
spessore dei provini, lo scarto non deve essere superiore al +15% del
valore medio all'interno di una serie di misure. 
 

              Parte di provvedimento in formato grafico

 
    Una serie di  misure  comprende  la  materia  di  riempimento  da
esaminare e il liquido standard corrispondente. 
      2.2. Fabbricazione: i provini di una serie  di  misure  possono
essere prelevati tanto dai contenitori intermedi dello stesso tipo di
costruzione  quanto  dallo  stesso  pezzo  di  un   semiprodotto   di
estrusione. 
    Per quanto concerne la lavorazione dei provini, e' sufficiente la
qualita' della superficie  ottenuta  mediante  taglio  con  sega.  Si
devono eliminare solamente le sbavature  prodotte  dalla  lavorazione
nella zona dove deve essere praticato l'intaglio. Questo deve  essere
realizzato nel provino in  modo  da  essere  parallelo  al  senso  di
estrusione. 
    In ogni provino deve essere praticato un  foro  di  diametro  3,0
mm +0,03 -0 conformemente alla figura 1. 
    Il provino deve essere provvisto di un intaglio  a  V  raccordato
con raggio ≤ 0,05 mm, conformemente alla figura 1. 
    La distanza tra il fondo dell'intaglio e il bordo del  foro  deve
essere di 5 mm ± 0,1 mm. 
      2.3. Numero dei provini: per determinare le resistenze  residue
alla trazione secondo  il  punto  3.2,  si  devono  utilizzare  dieci
provini per ogni periodo di immagazzinamento. Di  regola,  si  devono
fissare almeno cinque periodi di immagazzinamento. 
    Per determinare i tempi di resistenza fino alla  rottura  secondo
il punto 3.3 sono necessari, in totale, quindici provini. 
      2.4. Copiglie: per quanto concerne le dimensioni delle copiglie
di spessore di 4 mm, vedere figura 2. 
 

              Parte di provvedimento in formato grafico

 
    Si deve  utilizzare,  per  la  copiglia,  di  preferenza  acciaio
inossidabile (per esempio: X12CrSi17). 
    Si dovranno utilizzare copiglie  di  vetro  per  le  materie  che
attaccano questo acciaio. 
    3. Procedura di prova e interpretazione. 
      3.1.  Prestoccaggio  dei  provini:  i  provini  devono   essere
prestoccati prima della copigliatura per ventuno giorni a 40 °C  ±  1
°C nei liquidi da esaminare e nei liquidi standard. Il prestoccaggio,
per il liquido standard c) indicato nella parte 3, deve essere  fatto
in acetato di butile normale. 
      3.2. Procedura per determinare la curva di  resistenza  residua
alla trazione. 
        3.2.1. Esecuzione: si deve forzare la parte conica e  poi  la
parte cilindrica  della  copiglia  della  figura  2a,  nel  foro  dei
provini, evitando la formazione di sfaccettature. 
    I provini cosi' preparati devono essere immersi nei recipienti di
stoccaggio condizionati a 40 °C e riempiti con il liquido di prova in
questione, poi esposti a 40 °C ±  1  °C  in  stufa.  Per  il  liquido
standard c) questa prova si deve fare in soluzione bagnante mescolata
con  il  2%  di  acetato  di  butile  normale.  Il  periodo  tra   la
copigliatura dei provini e l'inizio  di  immersione  nel  liquido  di
prova deve essere fissato e mantenuto costante per una  stessa  serie
di misure. 
    I periodi di immersione per determinare la formazione di  fessure
sotto sforzo, in funzione dei tempi e del liquido  di  prova,  devono
essere scelti  in  modo  tale  che  possa  essere  rappresentata  con
sufficiente  certezza  una  differenza  evidente  tra  le  curve   di
resistenza residua alla trazione dei liquidi standard esaminati e  le
materie di riempimento a loro attribuite. 
    Dopo avere tolto i  provini  dal  recipiente  di  stoccaggio,  le
copiglie devono essere immediatamente tolte e i provini ripuliti  del
liquido di prova. 
    Dopo raffreddamento a  temperatura  ambiente,  i  provini  devono
essere segati parallelamente al lato intagliato attraverso  il  foro.
Nel prosieguo della prova devono  essere  utilizzate  solo  le  parti
intagliate dei provini. 
    Le parti intagliate dei provini devono  essere,  in  seguito,  al
piu' tardi otto ore  dopo  il  prelevamento  dal  liquido  in  esame,
introdotte in una macchina per prove di trazione e sottoposte ad  uno
sforzo di trazione uniassiale ad una velocita'  di  prova  (velocita'
della ganascia mobile) di 20  mm/min  fino  a  rottura.  Deve  essere
determinata la forza massima. La prova di trazione deve essere  fatta
a temperatura ambiente (23 °C ± 2 °C), secondo la norma ISO R 527. 
        3.2.2.   Valutazione:   la   valutazione   per    determinare
l'influenza del liquido di prova comprende  la  determinazione  dello
sforzo massimo delle parti dei provini prestoccati e  non  copigliati
come valore 0 e dello sforzo massimo dei provini dopo il  periodo  di
stoccaggio ty, per y ≥ 5. Dopo conversione di tali sforzi massimi  di
ty in %, in rapporto al valore 0, tali valori devono essere riportati
in un diagramma, conformemente alla figura 3. 
    La comparazione tra le curve di resistenza residua alla  trazione
provenienti da misure con liquidi  standard  «soluzione  bagnante»  o
«acido acetico»  o  «acetato  di  butile  normale/soluzione  bagnante
saturata di acetato di butile normale» o «acqua»  mostrera',  allora,
se la materia di riempimento esaminata esercita  una  influenza  piu'
forte, piu' debole o nessuna influenza  sullo  stesso  materiale  del
recipiente (vedere figura 3). 
 

              Parte di provvedimento in formato grafico

 
      3.3. Procedura per determinare la curva di  resistenza  residua
alla trazione. 
        3.3.1. Esecuzione: quindici provini  devono  essere  infilati
separatamente su quindici copiglie conformi  alla  figura  2b,  senza
formazione di sfaccettature e fino all'arresto, poi introdotti in  un
tubo di vetro riempito con il liquido di prova in questione e portato
a 40 °C. 
    La temperatura di prova deve essere mantenuta costante a  -1  °C.
Per osservazione visuale, si determina la rottura del provino su ogni
copiglia. Per esperienza si sa che la fenditura si propaga dal  fondo
dell'intaglio verso la superficie della copiglia. 
        3.3.2. Valutazione: i  tempi  di  resistenza  tSF  fino  alla
rottura di otto provini con il liquido standard e'  determinante  per
la valutazione. Non e'  necessario  attendere  la  fine  delle  altre
fessurazioni. 
    La valutazione avviene comparativamente con il numero di  provini
fessurati con la materia di riempimento. 
    Non si devono rompere piu' di otto provini durante il tempo tSF. 
      3.4. Note esplicative: in questo metodo di prova,  i  parametri
di prova  «temperatura  di  stoccaggio»  e  «distanza  tra  il  fondo
dell'intaglio e il bordo del foro»  sono  stati  scelti  in  modo  da
ottenere,  durante  prove  corrispondenti  con  i  liquidi   standard
«soluzione bagnante», «acido acetico» e «acetato di butile normale  /
soluzione bagnante saturata di acetato di butile normale»,  risultati
indicativi ai sensi di tale prescrizione di prova, durante un periodo
di prova totale di ventotto giorni. 
    Poiche' le conclusioni di tale prescrizione di prova sono  sempre
valori  relativi,  e'  possibile  variare,  entro  certi  limiti,   i
parametri di prova sopra menzionati, in vista di ridurre la durata di
prova. Questa deve essere indicata in modo specifico nel rapporto  di
prova. 
    4. Criteri da utilizzare per determinare se  la  prova  e'  stata
superata in modo soddisfacente. 
      4.1. Il risultato della prova secondo il metodo di  laboratorio
A  non  deve  essere  superiore  all'1%  di  aumento  di   peso   per
rigonfiamento  se  sono  stati  presi  in   considerazione   per   la
comparazione  il  liquido  standard  «soluzione  bagnante»  e  «acido
acetico». 
    Il risultato della prova secondo il metodo di laboratorio  A  con
la materia di riempimento esaminata non deve  superare  l'aumento  di
peso per rigonfiamento con l'acetato di butile normale (circa 4%)  se
il liquido standard c) preso in considerazione per la comparazione e'
l'acetato di butile normale / soluzione bagnante saturata con acetato
di butile normale. 
      4.2. Il risultato della prova secondo il metodo di  laboratorio
B, per la materia da approvare, deve  dare  un  tempo  di  resistenza
uguale o superiore a quello ottenuto con  tutti  i  liquidi  standard
presi in considerazione per comparazione. 
    Metodo  di  laboratorio   C:   per   determinare   un   possibile
deterioramento  per  ossidazione  o   degradazione   molecolare   del
materiale del recipiente di polietilene,  secondo  i  punti  1  delle
parti I e II, causato dalla materia di riempimento, si deve stabilire
l'indice di fusione su provini di uno spessore equivalente  a  quello
del tipo di costruzione, prima e  dopo  stoccaggio  di  tali  provini
nella mate ria di riempimento da esaminare. 
    Per  stoccaggio  di  provini  di  uguale  geometria  nel  liquido
standard «acido nitrico 55%» secondo la  lettera  c)  indicato  nella
parte 3, e determinando gli indici di fusione, si puo'  stabilire  se
il grado di deterioramento della materia di riempimento da  approvare
sul materiale del recipiente e' uguale, inferiore o superiore. 
    Lo stoccaggio dei provini a 40 °C deve proseguire fino a che  non
sia possibile pervenire ad un apprezzamento definitivo, ma al massimo
per qurantadue giorni. 
    Se la materia di riempimento prevista per l'approvazione provoca,
nel  medesimo  tempo,  secondo  il  metodo  di  laboratorio   A,   un
rigonfiamento per aumento di peso ≥ 1%, si deve, per non  falsare  il
risultato della prova, procedere, prima della misura  dell'indice  di
fusione, ad un «riasciugamento» del provino controllando nel medesimo
tempo la sua massa, per esempio mediante esposizione in stufa a vuoto
a 50 °C fino ad un peso costante, di regola fino ad  una  durata  non
superiore a sette giorni. 
    Criterio per determinare se la prova e' stata  superata  in  modo
soddisfacente: l'aumento dell'indice di  fusione  del  materiale  del
recipiente, provocato  dalla  materia  di  riempimento  da  approvare
secondo questo metodo di determinazione, non  deve  essere  superiore
alla modifica provocata dal liquido  standard  «acido  nitrico  55%»,
includendo un limite di tolleranza del 15% relativo a  questo  metodo
di prova.