Dichiarazione di notevole interesse pubblico delle aree denominate «Piano del Nuzzo, Contrada S. Eleuterio, La Starza, La Sprinia e Serro Montefalco» nel comune di Ariano Irpino (AV). RELAZIONE DESCRITTIVA PERIMETRAZIONE E CONFINI L'area oggetto del presente provvedimento di dichiarazione di notevole interesse pubblico ha i seguenti confini: a NORD, segue il confine provinciale lungo il corso del fiume Miscano e il canale Tre Fontane fino all'incrocio con la masseria Tre Fontane ed il tratturello Foggia Camporeale; a OVEST, coincide con il fiume Miscano nella parte superiore fino all'incrocio con il confine comunale e il Regio Tratturo Pescasseroli-Candela nella parte inferiore; a EST, coincide con il tratturello Foggia-Camporeale fino all'incrocio con il Regio Tratturo Pescasseroli-Candela a sud ed il canale Tre Fontane a nord; a SUD, coincide con il Regio Tratturo Pescasseroli-Candela fino all'incrocio con il tratturello Foggia-Camporeale ad est nella zona industriale. DESCRIZIONE GENERALE Tale area, limitata da una parte da confini «naturalistici» e dall'altra da importanti tracce storiche, e' caratterizzata prevalentemente da un paesaggio di tipo rurale e da aree di crinale attraversate dal Regio Tratturo, nel tratto che costeggia le pendici nord-orientali del Monte Cippone. Il paesaggio rurale e' caratterizzato dalla compresenza di due diversi tipi di paesaggio: collinare di valore eco-storico e vallivo di valore agrario tradizionale, con diversi caratteri naturalistico-ambientali. Una parte e' caratterizzata dalla presenza di macchia arborea alternata a coltivazioni estensive e a colture arborate (vigneti, frutteti, oliveti, nocelleti, ecc.) e l'altra parte e' caratterizzata da una configurazione morfologica e insediativa (con le masserie) che introduce al paesaggio della Puglia. Nell'area sono presenti: piccoli nuclei rurali, contrade, numerose masserie tradizionali, molte delle quali sono vincolate ai sensi del decreto legislativo n. 42/2004 e successive modifiche e integrazioni (ad esempio: Masseria La Sprinia, Masseria S.Eleuterio, Masseria Montefalco e Masseria Chiuppo de Bruno con annessa Cappella) nonche' aree archeologiche. Nell'area e' presente anche una viabilita' storica costituita da: 1) il tracciato della Via Traiana; 2) il Regio Tratturo Pescasseroli-Candela e il tratturello Foggia-Camporeale; 3) la strada Statale 90 delle Puglie, conservata nel suo tracciato originario di eta' angioina. Inoltre l'area e' solcata dai valloni di S. Eleuterio e della Starza e dai canali Cupido e Morto. IL PAESAGGIO AGRARIO E NATURALE Il comune di Ariano Irpino (AV) e' posto a 778 metri s.l.m., tra i bacini dell'Ufita e del Cervaro. E' edificato su tre colli e per tale motivo e' anche conosciuto col nome di Citta' del Tricolle. I corsi d'acqua che attraversano il territorio sono il Miscano il Fiumarella e il Cervaro. L'organizzazione agraria del territorio nell'area in esame si e' formata gia' durante la seconda meta' del Cinquecento, per mantenersi poi costante per due secoli, cioe' fino alla meta' circa del Settecento. L'assetto agricolo formatosi nella seconda meta' del Settecento rispecchia la situazione attuale. Il feudo di S. Eleuterio, da cui proveniva gran parte del grano, insieme ai suoi territori, contribuira' alla formazione del sistema masserie, un caratteristico sistema rurale d'insediamento, che ha caratterizzato e tuttora caratterizza, in modo significativo, la sfera antropica e il paesaggio dell'agro arianese. Considerata la morfologia spesso dolce dei terreni, le coltivazioni, specialmente in passato sono state estensive e i modi di utilizzazione sono cambiati in funzione della pendenza. Il paesaggio e' costituito prevalentemente da colline che dolcemente con lievi declivi si raccordano ad aree coltivate a cereali, esprimendo la vocazione agricola del territorio. Con una combinazione diversa di elementi storici umani e naturali morfologici, floristici, faunistici volti a creare un paesaggio «unico». Le valli del Miscano, i boschi di Serro Montefalco, piano del Nuzzo e Monte Cippone si inseriscono con i colori del bosco nel paesaggio agrario coltivato. I canali Morto e Cupido che si estendono al confine del territorio, lo delimitano in maniera suggestiva con la ricca vegetazione spontanea naturalizzata lungo gli argini, distinguendosi dal paesaggio coltivato e brullo all'intorno. IL SISTEMA INSEDIATIVO E LA RETE VIARIA Il sistema insediativo del territorio e' caratterizzato da piccoli nuclei rurali e masserie isolate. La masseria, complesso aziendale strettamente legato alle peculiarita' del paesaggio agrario arianese, e' formata da un insieme di immobili rurali, ognuno con differente destinazione d'uso, costituente un'unica realta' interconnessa. Le masserie isolate disponevano di tutte le strutture necessarie per un funzionamento autonomo. Lo spazio circostante il complesso era articolato in modo da inserirsi gradualmente nel paesaggio con aie, con un giardino piu' o meno organizzato con piante e fiori variopinti, con orti, con cisterne per l'acqua piovana, con pozzi d'acqua per usi domestici. Il sistema viario e' caratterizzato da tracciati storici strettamente connessi all'uso agricolo del suolo come i tratturi e da importanti assi viari che collegavano il territorio alle regioni limitrofe, la Regia Strada delle Puglie realizzata durante il regno di Carlo di Borbone, fondamentale per Ariano assunse una maggiore importanza dal punto di vista commerciale. La presenza del Regio Tratturo Pescasseroli-Candela e del tratturello Foggia-Camporeale costituisce nel suo complesso, il piu' importante momento della storia economica e sociale di quei territori interessati dalle migrazioni stagionali degli armenti tra pascoli montani dell'Appennino del Sannio Irpino e delle pianure apule. I tratturi sono importanti per una notevole presenza di patrimonio archeologico, monumentale e urbanistico. Infatti lungo il loro percorso vi sono testimonianze di insediamenti dall'eta' preromana fino all'eta' moderna. Infatti gia' dall'eta' protostorica rappresentavano la rete stradale che consentiva la realizzazione di produzione basata sulla pastorizia e i loro tracciati venivano usati ininterrottamente nelle varie fasi storiche. Inoltre essi hanno avuto influenza sia sulla topografia degli insediamenti, sia sulla morfologia dei centri storici e sull'aspetto del paesaggio agrario. LE EMERGENZE ARCHEOLOGICHE L'area interessata dal vincolo ricade in una zona di notevole interesse archeologico. L'occupazione antropica dell'area e' attestata sin dall'eta' preistorica. In particolare, il sito della Starza, ha documentato una eccezionale stratificazione archeologica che attesta la presenza dell'uomo dal Neolitico Antico (VI millennio a.C.) all'eta' del Ferro (inizi del I millennio a.C.). La collina della Starza fornisce un'ampia testimonianza relativa a tutta l'eta' del Bronzo(II - inizi I millennio a.C.) rappresentata da una serie di abitati sovrapposti databili dai primi tempi del Bronzo Medio (Protoappenninico XVIII sec. a.C.) fino al periodo del Bronzo Recente (Subappenninico XII sec. a.C.) e oltre (Bronzo Finale XI sec. a.C). La scelta di abitare il sito, posto alla confluenza del fiume Miscano e dei torrenti della Starza e del Cupido, presso lo spartiacque tra il versante adriatico e quello tirrenico, determina l'eccezionalita' del contesto e dimostra gli scambi commerciali e culturali tra l'area pugliese e quella campana. Nel territorio in questione, in localita' Sant'Eleuterio dove si situa il centro romano di Aequum Tuticum, sopravvive una intricata via di comunicazione antica che si fonda soprattutto sul tracciato preromano, il Tratturo Pescasseroli-Candela e i suoi i diverticoli. L'importanza strategica del luogo non viene meno in epoca successiva, quando i percorsi che acquistano maggiore rilevanza sono quelli funzionali all'assetto militare e civile della societa' romana. In eta' repubblicana, l'abitato e' attraversato da una via Aemilia, dalla via Traiana e dalla via Herculia (fine III-inizi IV sec.d.C.). Il vicus viene percorso in particolare dalla via Traiana (109 a.C.) che, con un tragitto piu' agevole rispetto alla via Appia, collegava Benevento con Brindisi potenziando la funzione di Aequum Tuticum come nodo stradale e centro commerciale. L'antica arteria attraversa per intero, a Nord, l'area interessata dal vincolo. Il tracciato fiancheggia a sud le pendici del Monte Pagliaro, ed e' ampiamente riconoscibile sia nei campi,che in una serie di strisciate di voli, sia storici che recenti. A volte l'antica arteria sopravvive in attuali percorsi, come il tratturello Foggia-Camporeale. L'insediamento romano di Aeqquum Tuticum si estende sul pianoro, con direzione nord-sud. L'emergenza monumentale piu' rappresentativa e' costituita da un edificio termale databile al I sec. d.C. mentre alla seconda meta' del II sec.d.C. si riferiscono degli ambienti disposti a schiera interpretabili come magazzini o botteghe. Il vicus presenta una continuita' abitativa almeno sino alla meta' del IV sec.d.C., quando fu colpito dal violento terremoto del 346 d.C., a cui segui' una ripresa dell'attivita' edilizia, attestata da un grande ambiente mosaicato. All'eta' tardo antica-altomedievale riporta il nome di S. Eleuterio, toponimo che potrebbe essere riferito al vescovo che resse la diocesi di Aecae (Troia) tra il V e l'VIII sec. d.C.., da identificare con il martire romano Liberalis Eleuterios. L'insediamento medievale, suddiviso in isolati raccolti intorno ad una cortile, viene abitato dal XIII fino al XIV secolo, quando il luogo, ancora una volta sconvolto da un evento sismico, diviene area a vocazione agricola. Parte di provvedimento in formato grafico