(Accordo - art. 2)
 
                             Articolo 2 
             Cooperazione allo sviluppo e rafforzamento 
                    delle capacita' istituzionali 
 
    1. L'impegno italiano in favore dello sviluppo  dell'Afghanistan,
che ammonta ad oggi a 570 milioni di Euro, e' diretto  a  contribuire
alla  ricostruzione   e   allo   sviluppo   dell'Afghanistan   e   al
raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, promuovendo
il buon governo, il  rispetto  dei  diritti  umani,  il  ruolo  e  la
partecipazione delle donne, rafforzando la protezione dei minori e la
lotta contro la droga, la corruzione e l'illegalita'. 
    2. L'Accordo Quadro bilaterale per la Cooperazione allo Sviluppo,
firmato il  19  ottobre  2010  e  attualmente  in  vigore,  regolera'
l'attuazione dei principi e interventi sopra menzionati. Il Programma
Paese e' parte del  suddetto  Accordo  bilaterale,  ne  definisce  le
priorita' e  identifica  i  progetti  di  sviluppo  da  attuare.  Gli
interventi inclusi nel Programma Paese saranno  realizzati  nell'arco
di tre anni e saranno rinnovabili annualmente.  Il  Programma  Paese,
alla  sua  scadenza,  sara'  rinegoziato,  in  modo   da   assicurare
continuita' e prevedibilita'. 
    3. L'impegno italiano in quest'ambito sara' garantito  nel  lungo
periodo, il sostegno sara' assicurato nel  quadro  complessivo  degli
accordi tra Afghanistan e la comunita' internazionale e sulla base di
programmi congiuntamente definiti.  Resta  necessario,  affinche'  la
cooperazione civile  italiana  possa  realizzare  progressi,  che  il
governo afgano garantisca un'efficace e trasparente allocazione delle
risorse internazionali, una loro gestione responsabile e una maggiore
capacita' di assorbimento in un'ottica di risultato. 
    4. In una prospettiva di lungo periodo, al fine di migliorare  il
coordinamento e l'efficacia degli aiuti, la cooperazione italiana  si
concentrera' principalmente sui seguenti settori prioritari: sviluppo
economico  e  agricolo  (includendo  colture  alternative   come   lo
zafferano); buon governo e Stato di diritto; infrastrutture e risorse
naturali; continuando il sostegno tradizionale alla sanita' e l'aiuto
umanitario. Allo stesso modo, la cooperazione Italiana continuera'  a
sostenere i temi trasversali come le tematiche di genere, la societa'
civile - basandosi sul successo delle Conferenze tenutesi nel 2011  a
Kabul (a marzo) e a Roma (a maggio) - e l'assistenza ai  gruppi  piu'
vulnerabili. 
    5. Consapevole del  ruolo  chiave  delle  infrastrutture  per  il
commercio e lo sviluppo  economico,  l'Italia  manterra'  il  proprio
impegno  nell'espansione   del   sistema   infrastrutturale   afgano,
proseguendo la cooperazione avviata  con  le  competenti  controparti
afghane per la costruzione  dell'autostrada  nazionale  Kabul-Bamyan.
L'Italia sosterra' il potenziamento delle infrastrutture  strategiche
della provincia di Herat, per farne il motore di sviluppo di tutta la
Regione Occidentale - inclusi il  Corridoio  Est/Ovest  (da  Herat  a
Chest-i-Sharif), l'Aeroporto  Internazionale  di  Herat  e  altro.  A
questo fine, l'Italia  ha  offerto  un  credito  d'aiuto  ad  elevata
concessionalita' (80%) di l50 milioni di Euro. L'Italia continuera' a
sostenere lo sviluppo della rete  stradale  provinciale  di  Herat  e
della  regione  occidentale,  attraverso  il  National  Rural  Access
Program (NRAP). 
    6. Al fine di incoraggiare le  competenze  locali  e  rafforzarne
ownership   e   responsabilita',   cosi'   come    per    assicurarne
sostenibilita' ed efficacia degli interventi, l'Italia continuera'  a
canalizzare il proprio aiuto e principalmente attraverso il  bilancio
dell'Afghanistan, sostenendo i Programmi Prioritari Nazionali (NPPs),
in linea con la Strategia Afgana per lo Sviluppo (Afghan  Development
Strategy) e le Conclusioni della Conferenza di Kabul del luglio 2010.
Contestualmente, la Parte  afgana  ribadisce  il  proprio  impegno  a
migliorare la gestione delle finanze  pubbliche  e  la  capacita'  di
spesa e ad attuare la riforma del regime di bilancio provinciale allo
scopo ultimo di migliorare l'erogazione di servizi al pubblico. 
    7. Entrambe le Parti  riconoscono  l'importanza  che  riveste  lo
Stato di diritto nel costruire una societa' democratica,  contrastare
la  corruzione,  migliorare  la  governance  e  creare  un   ambiente
favorevole agli investimenti privati. Proseguendo nel suo impegno nel
settore dello Stato di diritto in Afghanistan,  e  in  linea  con  le
Conclusioni della Conferenza di Roma del 2007, l'Italia continuera' a
sostenere lo Stato di diritto, allo scopo di rafforzare le  capacita'
del  sistema  giudiziario,  migliorare  l'accesso  alla  giustizia  e
promuovere il rispetto dei diritti umani, inclusi quelli delle  donne
e delle  minoranze  afgane,  principalmente  attraverso  i  Programmi
Prioritari Nazionali (NPPs).  Un'attenzione  speciale  continuera'  a
essere riservata alla promozione dei diritti delle donne, rafforzando
la componente dell'uguaglianza di genere nei programmi italiani anche
con  l'obiettivo  di   sostenere   le   istituzioni   e   l'effettiva
applicazione di leggi fondamentali come la Legge  sulla  Eliminazione
della Violenza contro le Donne (EVAW). 
    8. Al fine di sostenere l'applicazione delle  politiche  relative
alla lotta alla corruzione nel settore pubblico e  dei  programmi  di
rafforzamento delle capacita' istituzionali  (capacity  building),  a
livello nazionale come locale, l'Italia  continuera'  a  prestare  il
proprio sostegno  attraverso  i  Programmi  Prioritari  Nazionali  in
corso,  in  stretta  collaborazione  con  le  competenti  Istituzioni
afgane, e a offrire assistenza e formazione  ai  funzionari  pubblici
afgani - inclusi i giovani diplomatici -  anche  attraverso  Istituti
italiani di Alta Formazione. 
    9.  Al  fine  di  monitorare  i  progressi  nell'attuazione   del
Programma Paese e di discutere le priorita' e  i  programmi,  le  due
Parti  concordano  di  convocare  consultazioni  annuali,  a  livello
tecnico, tra il Ministro  delle  Finanze  della  Repubblica  Islamica
dell'Afghanistan e il Ministro degli Esteri italiano nel  quadro  del
Dialogo per la Cooperazione allo Sviluppo afgana con la comunita' dei
donatori.