(Allegato) (parte 1)
                                                             Allegato 
 
Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola  dell'infanzia  e
                    del primo ciclo d'istruzione 
 
 
 
                           Settembre 2012 
 
  RESPONSABILITA', CONTRIBUTI E RINGRAZIAMENTI 
  Le presenti Indicazioni nazionali sono  state  elaborate  ai  sensi
dell'articolo 1, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica
20 marzo 2009, n. 89, secondo i criteri indicati nella C.M. n. 31 del
18 aprile 2012 con la supervisione del Sottosegretario di Stato Marco
Rossi-Doria su delega del Ministro dell'Istruzione,  dell'Universita'
e della Ricerca, Francesco Profumo. 
  Hanno collaborato alla stesura di questo documento: 
  Il nucleo redazionale: Giancarlo  Cerini,  Paolo  Mazzoli,  Damiano
Previtali, Maria Rosa Silvestro. 
  I  consulenti  esperti:  Eraldo  Affinati,  Maria  Arca',   Daniela
Bertocchi, Giorgio Bolondi, Antonio Brusa, Giancarlo Cerini, Federico
Corni, Stefania Cotoneschi, Gino De Vecchis, Rossella Garuti, Gisella
Lange', Ivo Mattozzi, Paolo Mazzoli, Monica Oppici,  Raffaela  Paggi,
Damiano Previtali, Enrica Ricciardi, Guglielmo  Rispoli,  Maria  Rosa
Silvestro. 
  Altri esperti consultati:  Rosa  Calo',  Andrea  Ceciliani,  Sergio
Cicatelli, Elita Maule, Angelo Raffaele Meo, Marco Mezzalama, Ermanno
Morello, Marco Pedrelli, Simonetta Polato, Gian Carlo Sacchi,  Andrea
Sassoli, Paolo Secli', Maria Teresa  Spinosi,  Benedetta  Toni,  Rita
Zanotto. 
  Un ringraziamento particolare per gli  autorevoli  suggerimenti  ai
professori: Luigi Berlinguer, Tullio De Mauro, Francesco Sabatini. 
  Lucrezia Stellacci, Capo dipartimento per l'Istruzione. 
  Carmela Palumbo, Direttore generale, direzione per gli  ordinamenti
scolastici e l'autonomia scolastica. 
  --------- 
  Un ringraziamento particolare ai professori Mauro  Ceruti  e  Italo
Fiorin, rispettivamente Presidente e Coordinatore  della  Commissione
nazionale  incaricata  della  stesura  delle  "Indicazioni   per   il
curricolo  per  la  scuola  dell'infanzia  e  per  il   primo   ciclo
d'istruzione" di cui al D.M. 31 luglio 2007. 
 
 
  INDICE 
 
  CULTURA SCUOLA PERSONA 
  La scuola nel nuovo scenario 
  Centralita' della persona 
  Per una nuova cittadinanza 
  Per un nuovo umanesimo 
 
  FINALITA' GENERALI 
  Scuola, Costituzione, Europa 
  Profilo dello studente 
 
  L'ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO 
  Dalle Indicazioni al curricolo 
  Aree disciplinari e discipline 
  Continuita' ed unitarieta' del curricolo 
  Traguardi per lo sviluppo delle competenze 
  Obiettivi di apprendimento 
  Valutazione 
  Certificazione delle competenze 
  Una scuola di tutti e di ciascuno 
  Comunita' educativa, comunita' professionale, cittadinanza 
 
  LA SCUOLA DELL'INFANZIA 
  I bambini, le famiglie, i docenti, l'ambiente di apprendimento 
  I campi di esperienza 
  Il se' e l'altro 
  Il corpo e il movimento 
  Immagini, suoni, colori 
  I discorsi e le parole 
  La conoscenza del mondo 
  Dalla scuola dell'infanzia alla scuola primaria 
 
  LA SCUOLA DEL PRIMO CICLO 
  Il senso dell'esperienza educativa 
  L'alfabetizzazione culturale di base 
  Cittadinanza e Costituzione 
  L'ambiente di apprendimento 
  Italiano 
  Lingua inglese e seconda lingua comunitaria 
  Storia 
  Geografia 
  Matematica 
  Scienze 
  Musica 
  Arte e immagine 
  Educazione fisica 
  Tecnologia 
 
  CULTURA SCUOLA PERSONA 
 
  La scuola nel nuovo scenario 
 
  In un tempo molto  breve,  abbiamo  vissuto  il  passaggio  da  una
societa' relativamente  stabile  a  una  societa'  caratterizzata  da
molteplici cambiamenti e discontinuita'.  Questo  nuovo  scenario  e'
ambivalente: per ogni persona, per ogni comunita', per ogni  societa'
si moltiplicano sia i rischi che le opportunita'. 
  Gli ambienti in cui la  scuola  e'  immersa  sono  piu'  ricchi  di
stimoli culturali, ma anche piu' contraddittori. Oggi l'apprendimento
scolastico e' solo una delle tante esperienze  di  formazione  che  i
bambini1  e  gli  adolescenti  vivono  e  per  acquisire   competenze
specifiche spesso non vi  e'  bisogno  dei  contesti  scolastici.  Ma
proprio per  questo  la  scuola  non  puo'  abdicare  al  compito  di
promuovere la capacita' degli studenti di dare  senso  alla  varieta'
delle loro esperienze, al fine di  ridurre  la  frammentazione  e  il
carattere episodico che  rischiano  di  caratterizzare  la  vita  dei
bambini e degli adolescenti. 
  Il paesaggio educativo  e'  diventato  estremamente  complesso.  Le
funzioni educative sono meno definite di quando e'  sorta  la  scuola
pubblica. In particolare vi e' un'attenuazione della capacita' adulta
di presidio delle regole e  del  senso  del  limite  e  sono,  cosi',
diventati   piu'   faticosi   i   processi   di   identificazione   e
differenziazione da parte di chi  cresce  e  anche  i  compiti  della
scuola  in  quanto  luogo  dei  diritti  di  ognuno  e  delle  regole
condivise. Sono anche mutate le  forme  della  socialita'  spontanea,
dello stare insieme e crescere tra bambini e ragazzi.  La  scuola  e'
percio'  investita   da   una   domanda   che   comprende,   insieme,
l'apprendimento e "il saper stare al mondo". E per  potere  assolvere
al meglio alle sue funzioni istituzionali,  la  scuola  e'  da  tempo
chiamata   a   occuparsi   anche   di   altre   delicate   dimensioni
dell'educazione. L'intesa tra adulti non e' piu' scontata  e  implica
la faticosa costruzione  di  un'interazione  tra  le  famiglie  e  la
scuola, cui tocca, ciascuno  con  il  proprio  ruolo,  esplicitare  e
condividere i comuni intenti educativi. 
  Inoltre l'orizzonte territoriale  della  scuola  si  allarga.  Ogni
specifico territorio possiede legami con le varie aree  del  mondo  e
con cio'  stesso  costituisce  un  microcosmo  che  su  scala  locale
riproduce opportunita', interazioni,  tensioni,  convivenze  globali.
Anche ogni singola persona, nella  sua  esperienza  quotidiana,  deve
tener conto di informazioni sempre piu' numerose ed eterogenee  e  si
confronta  con  la  pluralita'  delle  culture.  Nel  suo  itinerario
formativo ed esistenziale lo  studente  si  trova  a  interagire  con
culture  diverse,  senza  tuttavia   avere   strumenti   adatti   per
comprenderle e metterle in relazione  con  la  propria.  Alla  scuola
spetta il compito di fornire supporti adeguati affinche' ogni persona
sviluppi un'identita' consapevole e aperta. 
  La piena attuazione  del  riconoscimento  e  della  garanzia  della
liberta' e dell'uguaglianza (articoli 2 e 3 della Costituzione),  nel
rispetto delle differenze di  tutti  e  dell'identita'  di  ciascuno,
richiede oggi, in modo ancor piu' attento  e  mirato,  l'impegno  dei
docenti e di  tutti  gli  operatori  della  scuola,  con  particolare
attenzione  alle  disabilita'  e  ad  ogni  fragilita',  ma  richiede
altresi' la collaborazione delle formazioni  sociali,  in  una  nuova
dimensione di integrazione fra scuola e territorio, per far  si'  che
ognuno possa "svolgere, secondo le proprie possibilita' e la  propria
scelta,  un'attivita'  o  una  funzione  che  concorra  al  progresso
materiale  e   spirituale   della   societa'"   (articolo   4   della
Costituzione). 
  Una molteplicita' di culture e di lingue sono entrate nella scuola.
L'intercultura e' gia' oggi il modello che permette a tutti i bambini
e ragazzi il riconoscimento reciproco e dell'identita' di ciascuno. A
centocinquanta anni dall'Unita', l'Italiano e'  diventata  la  lingua
comune di chi nasce e cresce in Italia al di la'  della  cittadinanza
italiana o straniera. La scuola  raccoglie  con  successo  una  sfida
universale, di apertura verso il mondo, di  pratica  dell'uguaglianza
nel riconoscimento delle differenze. 
  In questa situazione di grande ricchezza formativa  sono  presenti,
al contempo, vecchie e nuove forme di emarginazione  culturale  e  di
analfabetismo. Queste si intrecciano con  analfabetismi  di  ritorno,
che  rischiano  di  impedire  a  molti  l'esercizio  di   una   piena
cittadinanza. 
  La diffusione delle tecnologie di informazione e  di  comunicazione
e' una grande opportunita' e rappresenta la frontiera decisiva per la
scuola. Si tratta di una rivoluzione epocale, non riconducibile a  un
semplice aumento dei mezzi implicati  nell'apprendimento.  La  scuola
non ha piu' il monopolio delle informazioni e dei modi di apprendere.
Le discipline e le vaste aree di  cerniera  tra  le  discipline  sono
tutte accessibili ed esplorate in mille forme attraverso  risorse  in
continua evoluzione. Sono chiamati in  causa  l'organizzazione  della
memoria, la  presenza  simultanea  di  molti  e  diversi  codici,  la
compresenza di procedure logiche e analogiche, la relazione immediata
tra  progettazione,  operativita',   controllo,   tra   fruizione   e
produzione. 
  Dunque il "fare scuola" oggi  significa  mettere  in  relazione  la
complessita' di modi radicalmente nuovi di apprendimento con un'opera
quotidiana di guida, attenta al metodo, ai nuovi media e alla ricerca
multi-dimensionale. Al contempo significa  curare  e  consolidare  le
competenze e i saperi di base, che sono irrinunciabili  perche'  sono
le fondamenta per l'uso consapevole  del  sapere  diffuso  e  perche'
rendono precocemente effettiva ogni possibilita' di apprendimento nel
corso  della  vita.  E  poiche'  le  relazioni  con   gli   strumenti
informatici sono tuttora assai diseguali fra gli  studenti  come  fra
gli insegnanti il lavoro di apprendimento e riflessione dei docenti e
di attenzione alla diversita' di accesso ai nuovi  media  diventa  di
decisiva rilevanza. 
 
    ----------- 
   1  Nel  testo  si  troveranno  sempre  termini  quali:   "bambini,
adolescenti, alunni,  allievi,  studenti,  ...  ".  Si  sollecita  il
lettore a considerare tale scelta semplicemente  una  semplificazione
di scrittura, mentre nell'azione educativa bisognera' considerare  la
persona nella sua peculiarita' e specificita', anche di genere. 
 
  Anche le relazioni fra il sistema formativo e il mondo  del  lavoro
stanno rapidamente cambiando. Ogni persona si trova nella  ricorrente
necessita' di riorganizzare e reinventare i propri saperi, le proprie
competenze e persino il proprio  stesso  lavoro.  Le  tecniche  e  le
competenze diventano obsolete nel volgere di pochi anni.  Per  questo
l'obiettivo della  scuola  non  puo'  essere  soprattutto  quello  di
inseguire lo sviluppo di singole tecniche e competenze; piuttosto, e'
quello di formare saldamente  ogni  persona  sul  piano  cognitivo  e
culturale, affinche' possa affrontare positivamente l'incertezza e la
mutevolezza degli scenari sociali e professionali, presenti e futuri.
Le trasmissioni standardizzate  e  normative  delle  conoscenze,  che
comunicano contenuti invarianti pensati per individui medi, non  sono
piu' adeguate. Al contrario,  la  scuola  e'  chiamata  a  realizzare
percorsi  formativi  sempre  piu'   rispondenti   alle   inclinazioni
personali  degli  studenti,  nella  prospettiva  di  valorizzare  gli
aspetti peculiari della personalita' di ognuno. 
  In tale scenario, alla scuola spettano alcune finalita' specifiche:
offrire agli studenti occasioni di apprendimento  dei  saperi  e  dei
linguaggi culturali di base; far si' che  gli  studenti  acquisiscano
gli strumenti di pensiero necessari per apprendere a  selezionare  le
informazioni; promuovere negli studenti  la  capacita'  di  elaborare
metodi e categorie che siano  in  grado  di  fare  da  bussola  negli
itinerari personali; favorire l'autonomia di pensiero degli studenti,
orientando la propria didattica alla costruzione di saperi a  partire
da concreti bisogni formativi. 
  La  scuola  realizza   appieno   la   propria   funzione   pubblica
impegnandosi, in questa prospettiva, per il  successo  scolastico  di
tutti gli studenti, con una particolare attenzione al sostegno  delle
varie forme di diversita', di disabilita'  o  di  svantaggio.  Questo
comporta saper accettare la sfida che  la  diversita'  pone:  innanzi
tutto nella classe, dove  le  diverse  situazioni  individuali  vanno
riconosciute e valorizzate, evitando che la differenza  si  trasformi
in disuguaglianza; inoltre nel  Paese,  affinche'  le  situazioni  di
svantaggio  sociale,  economiche,  culturali   non   impediscano   il
raggiungimento degli essenziali obiettivi di qualita' che e' doveroso
garantire. 
  In  entrambi  i  casi  con  la  finalita'  sancita   dalla   nostra
Costituzione di garantire e di promuovere la dignita' e l'uguaglianza
di tutti gli studenti "senza  distinzione  di  sesso,  di  razza,  di
lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni  personali
e sociali" e impegnandosi  a  rimuovere  gli  ostacoli  di  qualsiasi
natura che possano impedire "il pieno sviluppo della persona umana". 
 
  Centralita' della persona 
 
  Le finalita' della scuola devono essere definite  a  partire  dalla
persona che apprende, con l'originalita' del suo percorso individuale
e le aperture offerte dalla rete di  relazioni  che  la  legano  alla
famiglia e agli ambiti sociali. La  definizione  e  la  realizzazione
delle strategie educative e  didattiche  devono  sempre  tener  conto
della  singolarita'  e  complessita'  di  ogni  persona,  della   sua
articolata identita', delle sue aspirazioni, capacita'  e  delle  sue
fragilita', nelle varie fasi di sviluppo e di formazione. 
  Lo studente e' posto al centro dell'azione  educativa  in  tutti  i
suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei,  estetici,
etici,  spirituali,  religiosi.  In  questa  prospettiva,  i  docenti
dovranno pensare e realizzare i loro progetti educativi  e  didattici
non per individui astratti, ma per persone che vivono qui e ora,  che
sollevano precise domande esistenziali, che  vanno  alla  ricerca  di
orizzonti di significato. 
  Sin dai primi anni di scolarizzazione e' importante che  i  docenti
definiscano le loro proposte in una relazione costante con i  bisogni
fondamentali e  i  desideri  dei  bambini  e  degli  adolescenti.  E'
altrettanto  importante  valorizzare  simbolicamente  i  momenti   di
passaggio che segnano le  tappe  principali  di  apprendimento  e  di
crescita di ogni studente. 
  Particolare cura  e'  necessario  dedicare  alla  formazione  della
classe come gruppo, alla promozione dei legami cooperativi fra i suoi
componenti, alla gestione degli inevitabili conflitti  indotti  dalla
socializzazione. La scuola si deve costruire come luogo  accogliente,
coinvolgendo in questo compito gli studenti  stessi.  Sono,  infatti,
importanti le condizioni che favoriscono lo star bene  a  scuola,  al
fine di ottenere la partecipazione piu' ampia  dei  bambini  e  degli
adolescenti a un  progetto  educativo  condiviso.  La  formazione  di
importanti legami di gruppo non contraddice la  scelta  di  porre  la
persona  al  centro  dell'azione  educativa,  ma  e'   al   contrario
condizione indispensabile  per  lo  sviluppo  della  personalita'  di
ognuno. 
  La scuola deve porre le basi del percorso formativo dei  bambini  e
degli adolescenti sapendo che  esso  proseguira'  in  tutte  le  fasi
successive della vita. In tal modo la scuola fornisce le  chiavi  per
apprendere ad apprendere, per costruire e per  trasformare  le  mappe
dei saperi rendendole continuamente coerenti con la rapida  e  spesso
imprevedibile evoluzione delle conoscenze  e  dei  loro  oggetti.  Si
tratta  di  elaborare  gli  strumenti  di  conoscenza  necessari  per
comprendere i contesti naturali,  sociali,  culturali,  antropologici
nei quali gli studenti si troveranno a vivere e a operare. 
 
  Per una nuova cittadinanza 
 
  La  scuola  persegue  una  doppia  linea  formativa:  verticale   e
orizzontale. La linea verticale esprime l'esigenza di  impostare  una
formazione che possa poi continuare lungo l'intero arco  della  vita;
quella orizzontale indica la necessita' di un'attenta  collaborazione
fra la scuola e gli  attori  extrascolastici  con  funzioni  a  vario
titolo educative: la famiglia in primo luogo. 
  Insegnare le regole del vivere e del convivere e' per la scuola  un
compito oggi ancora piu' ineludibile  rispetto  al  passato,  perche'
sono molti i casi nei quali le famiglie incontrano difficolta' piu' o
meno grandi nello svolgere il loro ruolo educativo. 
  La scuola  non  puo'  interpretare  questo  compito  come  semplice
risposta  a   un'emergenza.   Non   e'   opportuno   trasformare   le
sollecitazioni che le provengono da vari ambiti della societa' in  un
moltiplicarsi  di  microprogetti  che  investano  gli  aspetti   piu'
disparati della vita degli studenti, con l'intento di definire  norme
di comportamento specifiche per ogni situazione. L'obiettivo  non  e'
di accompagnare passo dopo passo lo studente nella  quotidianita'  di
tutte le sue esperienze, bensi'  di  proporre  un'educazione  che  lo
spinga a fare scelte  autonome  e  feconde,  quale  risultato  di  un
confronto  continuo  della  sua  progettualita'  con  i  valori   che
orientano la societa' in cui vive. 
  La  scuola  perseguira'  costantemente  l'obiettivo  di   costruire
un'alleanza educativa con i genitori. Non si tratta  di  rapporti  da
stringere solo in momenti  critici,  ma  di  relazioni  costanti  che
riconoscano i reciproci ruoli e  che  si  supportino  vicendevolmente
nelle comuni finalita' educative. 
  La scuola si  apre  alle  famiglie  e  al  territorio  circostante,
facendo perno sugli strumenti forniti dall'autonomia scolastica,  che
prima di essere un insieme di  norme  e'  un  modo  di  concepire  il
rapporto delle scuole con le  comunita'  di  appartenenza,  locali  e
nazionali.  L'acquisizione  dell'autonomia  rappresenta  un   momento
decisivo per le istituzioni scolastiche. Grazie a  essa  si  e'  gia'
avviato un processo di sempre maggiore responsabilizzazione condiviso
dai docenti e  dai  dirigenti,  che  favorisce  altresi'  la  stretta
connessione di ogni scuola con il suo territorio. 
  In  quanto  comunita'  educante,  la  scuola  genera  una   diffusa
convivialita'  relazionale,  intessuta  di  linguaggi  affettivi   ed
emotivi, e e' anche in grado di promuovere la  condivisione  di  quei
valori che fanno sentire i membri della societa' come  parte  di  una
comunita'  vera  e   propria.   La   scuola   affianca   al   compito
"dell'insegnare ad apprendere" quello "dell'insegnare a essere". 
  L'obiettivo e' quello di valorizzare l'unicita' e  la  singolarita'
dell'identita' culturale di ogni studente. La presenza di  bambini  e
adolescenti  con  radici  culturali  diverse  e'  un  fenomeno  ormai
strutturale e  non  puo'  piu'  essere  considerato  episodico:  deve
trasformarsi in un'opportunita' per tutti. Non  basta  riconoscere  e
conservare le diversita' preesistenti, nella  loro  pura  e  semplice
autonomia. Bisogna, invece, sostenere attivamente la loro interazione
e la loro integrazione attraverso la conoscenza della nostra e  delle
altre culture, in un confronto  che  non  eluda  questioni  quali  le
convinzioni religiose, i ruoli familiari, le differenze di genere. 
  La promozione e lo sviluppo di  ogni  persona  stimola  in  maniera
vicendevole la promozione e lo sviluppo delle altre  persone:  ognuno
impara meglio nella relazione con  gli  altri.  Non  basta  convivere
nella  societa',  ma   questa   stessa   societa'   bisogna   crearla
continuamente insieme. 
  Il sistema educativo deve formare cittadini in grado di partecipare
consapevolmente  alla  costruzione  di  collettivita'  piu'  ampie  e
composite,  siano  esse  quella  nazionale,  quella  europea,  quella
mondiale. Non dobbiamo dimenticare che fino a tempi assai recenti  la
scuola ha avuto il compito di formare cittadini nazionali  attraverso
una cultura omogenea. Oggi, invece, puo' porsi il compito piu'  ampio
di educare alla convivenza proprio attraverso la valorizzazione delle
diverse identita' e radici culturali di ogni studente.  La  finalita'
e' una cittadinanza che certo permane coesa  e  vincolata  ai  valori
fondanti della tradizione nazionale, ma che puo' essere alimentata da
una varieta' di espressioni ed esperienze personali molto piu'  ricca
che in passato. 
  Per educare a questa cittadinanza unitaria e plurale  a  un  tempo,
una via privilegiata e' proprio la conoscenza e la trasmissione delle
nostre tradizioni e memorie  nazionali:  non  si  possono  realizzare
appieno le possibilita' del presente senza  una  profonda  memoria  e
condivisione delle radici storiche. A tal fine  sara'  indispensabile
una piena valorizzazione dei beni culturali presenti  sul  territorio
nazionale,  proprio  per  arricchire  l'esperienza  quotidiana  dello
studente con culture materiali, espressioni artistiche, idee,  valori
che sono il lascito vitale di altri tempi e di altri luoghi. 
  La nostra scuola, inoltre,  deve  formare  cittadini  italiani  che
siano nello  stesso  tempo  cittadini  dell'Europa  e  del  mondo.  I
problemi piu' importanti che oggi  toccano  il  nostro  continente  e
l'umanita' tutta intera  non  possono  essere  affrontati  e  risolti
all'interno dei confini nazionali tradizionali, ma solo attraverso la
comprensione di far parte di grandi tradizioni  comuni,  di  un'unica
comunita' di destino europea cosi'  come  di  un'unica  comunita'  di
destino  planetaria.  Perche'  gli  studenti  acquisiscano  una  tale
comprensione, e' necessario che la  scuola  li  aiuti  a  mettere  in
relazione le molteplici esperienze culturali emerse nei diversi spazi
e  nei  diversi  tempi  della   storia   europea   e   della   storia
dell'umanita'. La scuola e' luogo in cui  il  presente  e'  elaborato
nell'intreccio tra passato e futuro, tra memoria e progetto. 
 
  Per un nuovo umanesimo 
 
  Le  relazioni  fra  il  microcosmo  personale   e   il   macrocosmo
dell'umanita' e del pianeta oggi devono essere intese in  un  duplice
senso. Da un lato tutto cio' che accade nel mondo influenza  la  vita
di ogni persona; dall'altro, ogni persona tiene nelle sue stesse mani
una responsabilita'  unica  e  singolare  nei  confronti  del  futuro
dell'umanita'. 
  La scuola puo' e deve educare a questa consapevolezza  e  a  questa
responsabilita' i bambini e gli adolescenti, in tutte le  fasi  della
loro formazione. A  questo  scopo  il  bisogno  di  conoscenze  degli
studenti  non  si  soddisfa  con  il  semplice  accumulo   di   tante
informazioni in vari campi, ma solo con il pieno dominio dei  singoli
ambiti disciplinari e, contemporaneamente, con  l'elaborazione  delle
loro molteplici connessioni. E' quindi decisiva  una  nuova  alleanza
fra scienza, storia, discipline umanistiche, arti  e  tecnologia,  in
grado di delineare la prospettiva di un nuovo umanesimo. 
  In tale prospettiva, la scuola potra' perseguire alcuni  obiettivi,
oggi prioritari: 
    - insegnare a ricomporre i  grandi  oggetti  della  conoscenza  -
l'universo, il pianeta, la natura, la vita, l'umanita', la  societa',
il corpo, la mente, la storia - in una prospettiva  complessa,  volta
cioe' a superare la frammentazione delle discipline e a integrarle in
nuovi quadri d'insieme. 
    - promuovere i saperi propri di un nuovo umanesimo: la  capacita'
di cogliere gli aspetti essenziali  dei  problemi;  la  capacita'  di
comprendere le implicazioni, per la condizione umana,  degli  inediti
sviluppi delle scienze e delle tecnologie; la capacita' di valutare i
limiti e le possibilita' delle conoscenze; la capacita' di  vivere  e
di agire in un mondo in continuo cambiamento. 
    - diffondere la consapevolezza che i grandi problemi dell'attuale
condizione umana (il degrado ambientale, il caos climatico, le  crisi
energetiche, la distribuzione ineguale delle risorse, la salute e  la
malattia, l'incontro e il confronto di  culture  e  di  religioni,  i
dilemmi bioetici, la  ricerca  di  una  nuova  qualita'  della  vita)
possono  essere  affrontati  e   risolti   attraverso   una   stretta
collaborazione non solo fra le nazioni, ma anche fra le discipline  e
fra le culture. 
  Tutti questi obiettivi possono essere realizzati  sin  dalle  prime
fasi della formazione degli alunni. L'esperimento, la  manipolazione,
il gioco, la narrazione, le espressioni artistiche  e  musicali  sono
infatti altrettante occasioni privilegiate  per  apprendere  per  via
pratica quello che successivamente dovra'  essere  fatto  oggetto  di
piu' elaborate conoscenze teoriche e sperimentali. Nel  contempo,  lo
studio dei contesti storici, sociali, culturali  nei  quali  si  sono
sviluppate  le  conoscenze  e'   condizione   di   una   loro   piena
comprensione. Inoltre, le esperienze personali che i  bambini  e  gli
adolescenti hanno degli aspetti a loro prossimi della  natura,  della
cultura, della societa' e  della  storia  sono  una  via  di  accesso
importante per la sensibilizzazione ai problemi piu' generali  e  per
la conoscenza di orizzonti piu' estesi nello spazio e nel  tempo.  Ma
condizione  indispensabile  per  raggiungere  questo   obiettivo   e'
ricostruire insieme agli studenti le coordinate spaziali e  temporali
necessarie per comprendere la loro collocazione rispetto agli spazi e
ai tempi assai ampi della geografia e della storia umana, cosi'  come
rispetto agli spazi e ai tempi ancora piu' ampi della  natura  e  del
cosmo. 
  Definire un tale quadro d'insieme e' compito sia  della  formazione
scientifica (chi sono e dove  sono  io  nell'universo,  sulla  terra,
nell'evoluzione?) sia della formazione umanistica (chi  sono  e  dove
sono io nelle culture umane, nelle societa',  nella  storia?).  Negli
ultimi  decenni,  infatti,  discipline  una  volta   distanti   hanno
collaborato nel ricostruire un albero genealogico  delle  popolazioni
umane e nel tracciare i tempi e i percorsi  delle  grandi  migrazioni
con cui il pianeta e' stato popolato. La  genetica,  la  linguistica,
l'archeologia, l'antropologia, la climatologia, la  storia  comparata
dei miti e delle religioni hanno cominciato a  delineare  una  storia
globale  dell'umanita'.  Da  parte  loro,  la  filosofia,  le   arti,
l'economia, la storia delle idee, delle  societa',  delle  scienze  e
delle tecnologie stanno mettendo  in  evidenza  come  le  popolazioni
umane abbiano sempre  comunicato  fra  loro  e  come  le  innovazioni
materiali e culturali siano sempre state prodotte da una lunga storia
di scambi, interazioni, tradizioni. A  loro  volta,  le  scienze  del
vivente  oggi  allargano   ancora   di   piu'   questo   quadro:   le
collaborazioni fra genetica,  paleontologia,  embriologia,  ecologia,
etologia, geologia, biochimica, biofisica,  ci  danno  per  la  prima
volta un quadro delle grandi tappe  della  storia  della  vita  sulla
terra e mostrano  la  stretta  interdipendenza  fra  tutte  le  forme
viventi. 
  L'elaborazione  dei  saperi  necessari  per  comprendere  l'attuale
condizione   dell'uomo   planetario,   definita   dalle    molteplici
interdipendenze  fra  locale  e  globale,  e'  dunque   la   premessa
indispensabile  per  l'esercizio  consapevole  di  una   cittadinanza
nazionale,  europea  e  planetaria.  Oggi  la  scuola  italiana  puo'
proporsi concretamente un tale obiettivo,  contribuendo  con  cio'  a
creare le condizioni propizie per rivitalizzare gli aspetti piu' alti
e  fecondi  della  nostra  tradizione.  Questa,  infatti,  e'   stata
ricorrentemente caratterizzata da momenti di  intensa  creativita'  -
come la  civilta'  classica  greca  e  latina,  la  Cristianita',  il
Rinascimento e,  piu'  in  generale,  l'apporto  degli  artisti,  dei
musicisti, degli scienziati, degli esploratori e degli  artigiani  in
tutto il mondo e per tutta l'eta' moderna - nei quali l'incontro  fra
culture  diverse  ha  saputo  generare  l'idea  di  un  essere  umano
integrale, capace di concentrare nella  singolarita'  del  microcosmo
personale i molteplici aspetti del macrocosmo umano. 
 
  FINALITA' GENERALI 
 
  Scuola, Costituzione, Europa 
 
  Nella consapevolezza della relazione che unisce cultura,  scuola  e
persona, la finalita' generale della scuola e' lo sviluppo armonico e
integrale della persona, all'interno dei principi della  Costituzione
italiana e della tradizione culturale europea, nella promozione della
conoscenza e nel rispetto e  nella  valorizzazione  delle  diversita'
individuali, con il coinvolgimento  attivo  degli  studenti  e  delle
famiglie. 
  La scuola italiana, statale e  paritaria,  svolge  l'insostituibile
funzione pubblica assegnatale dalla  Costituzione  della  Repubblica,
per la formazione di ogni persona e la crescita civile e sociale  del
Paese. Assicura a tutti  i  cittadini  l'istruzione  obbligatoria  di
almeno otto anni (articolo 34), elevati ora a dieci.  Contribuisce  a
rimuovere "gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando
di fatto la liberta' e l'eguaglianza dei  cittadini,  impediscono  il
pieno sviluppo della persona umana e  l'effettiva  partecipazione  di
tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica  e  sociale
del Paese" (articolo 3). 
  L'azione della scuola si esplica attraverso la  collaborazione  con
la famiglia (articolo 30), nel reciproco rispetto dei diversi ruoli e
ambiti educativi nonche' con  le  altre  formazioni  sociali  ove  si
svolge la personalita' di ciascuno (articolo 2). 
  La scuola dell'infanzia, la scuola primaria e la scuola  secondaria
di  primo  grado  costituiscono  il  primo  segmento   del   percorso
scolastico  e  contribuiscono  in  modo  determinante  all'elevazione
culturale, sociale ed economica  del  Paese  e  ne  rappresentano  un
fattore decisivo di sviluppo e di innovazione. 
  L'ordinamento  scolastico  tutela  la  liberta'   di   insegnamento
(articolo 33) ed e' centrato sull'autonomia funzionale  delle  scuole
(articolo 117). Le  scuole  sono  chiamate  a  elaborare  il  proprio
curricolo esercitando cosi' una parte decisiva dell'autonomia che  la
Repubblica attribuisce loro. Per garantire a tutti i  cittadini  pari
condizioni di accesso all'istruzione ed un servizio di  qualita',  lo
Stato stabilisce le norme generali  cui  devono  attenersi  tutte  le
scuole, siano esse statali o paritarie, Tali  norme  comprendono:  la
fissazione degli obiettivi generali del processo  formativo  e  degli
obiettivi specifici di apprendimento relativi alle  competenze  degli
studenti; le discipline di insegnamento e gli orari obbligatori;  gli
standard  relativi  alla  qualita'  del  servizio;   i   sistemi   di
valutazione e controllo del servizio stesso. 
  Con le Indicazioni  nazionali  s'intendono  fissare  gli  obiettivi
generali, gli obiettivi di apprendimento e i relativi  traguardi  per
lo sviluppo delle competenze  dei  bambini  e  ragazzi  per  ciascuna
disciplina o campo di esperienza. Per l'insegnamento della  Religione
Cattolica, disciplinata dagli accordi concordatari,  i  traguardi  di
sviluppo delle competenze  e  gli  obiettivi  di  apprendimento  sono
definiti  d'intesa  con  l'autorita'   ecclesiastica   (decreto   del
Presidente della Repubblica dell'11 febbraio 2010). 
  Il sistema scolastico italiano assume come orizzonte di riferimento
verso   cui   tendere   il   quadro   delle   competenze-chiave   per
l'apprendimento permanente definite  dal  Parlamento  europeo  e  dal
Consiglio dell'Unione europea (Raccomandazione del 18 dicembre 2006i 
) che sono: 1)  comunicazione  nella  madrelingua;  2)  comunicazione
nelle lingue straniere; 3) competenza matematica e competenze di base
in scienza e  tecnologia;  4)  competenza  digitale;  5)  imparare  a
imparare; 6) competenze sociali e civiche; 7) spirito di iniziativa e
imprenditorialita';  8)  consapevolezza  ed  espressione   culturale.
Queste sono  il  punto  di  arrivo  odierno  di  un  vasto  confronto
scientifico e culturale sulle competenze utili per la vita  al  quale
l'Italia ha attivamente partecipato. L'impegno a far conseguire  tali
competenze  a  tutti  i  cittadini   europei   di   qualsiasi   eta',
indipendentemente  dalle  caratteristiche  proprie  di  ogni  sistema
scolastico nazionale, non  implica  da  parte  degli  Stati  aderenti
all'Unione europea l'adozione di ordinamenti e  curricoli  scolastici
conformi ad uno  stesso  modello.  Al  contrario,  la  diversita'  di
obiettivi specifici, di contenuti e di metodi di insegnamento,  cosi'
come le differenze storiche e culturali di ogni paese, pur  orientati
verso le stesse competenze generali, favoriscono l'espressione di una
pluralita' di modi di sviluppare e realizzare tali  competenze.  Tale
processo non si esaurisce al termine del primo ciclo  di  istruzione,
ma prosegue con l'estensione dell'obbligo  di  istruzione  nel  ciclo
secondario e oltre, in una prospettiva di educazione permanente,  per
tutto l'arco della vita. 
  Nell'ambito del costante processo di elaborazione  e  verifica  dei
propri obiettivi e  nell'attento  confronto  con  gli  altri  sistemi
scolastici europei, le Indicazioni nazionali intendono  promuovere  e
consolidare le competenze culturali basilari e irrinunciabili tese  a
sviluppare   progressivamente,   nel    corso    della    vita,    le
competenze-chiave europee. 
 
  Profilo dello studente 
 
  La storia della scuola italiana,  caratterizzata  da  un  approccio
pedagogico e antropologico che cura la centralita' della persona  che
apprende,  assegna  alla  scuola  dell'infanzia  e  del  primo  ciclo
d'istruzione un ruolo preminente in considerazione  del  rilievo  che
tale periodo assume  nella  biografia  di  ogni  alunno.  Entro  tale
ispirazione la scuola attribuisce grande  importanza  alla  relazione
educativa e ai metodi didattici  capaci  di  attivare  pienamente  le
energie e le potenzialita' di ogni bambino e ragazzo. Al tempo stesso
la  scuola  italiana  ha  imparato  a  riconoscere  e  a  valorizzare
apprendimenti  diffusi  che  avvengono  fuori  dalle  sue  mura,  nei
molteplici ambienti di vita in cui i bambini e i ragazzi  crescono  e
attraverso nuovi media, in costante evoluzione, ai  quali  essi  pure
partecipano in modi diversificati e creativi. 
  La generalizzazione  degli  istituti  comprensivi,  che  riuniscono
scuola d'infanzia, primaria e secondaria  di  primo  grado,  crea  le
condizioni perche' si affermi una scuola unitaria di base che  prenda
in carico i bambini dall'eta' di tre anni e li guidi fino al  termine
del primo ciclo di istruzione e che sia capace di riportare  i  molti
apprendimenti che  il  mondo  oggi  offre  entro  un  unico  percorso
strutturante. 
  Il profilo che segue descrive, in forma essenziale,  le  competenze
riferite alle discipline di insegnamento e al pieno  esercizio  della
cittadinanza, che un ragazzo deve mostrare di  possedere  al  termine
del primo ciclo di  istruzione.  Il  conseguimento  delle  competenze
delineate nel profilo costituisce l'obiettivo  generale  del  sistema
educativo e formativo italiano. 
 
 
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  Profilo delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione 
 
  Lo  studente  al  termine   del   primo   ciclo,   attraverso   gli
apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio personale, le esperienze
educative vissute in famiglia e  nella  comunita',  e'  in  grado  di
iniziare  ad  affrontare  in  autonomia  e  con  responsabilita',  le
situazioni  di  vita  tipiche  della  propria  eta',  riflettendo  ed
esprimendo la propria personalita' in tutte le sue dimensioni. 
  Ha consapevolezza delle proprie potenzialita' e dei propri  limiti,
utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e  gli
altri,  per  riconoscere  ed  apprezzare  le  diverse  identita',  le
tradizioni culturali e  religiose,  in  un'ottica  di  dialogo  e  di
rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali  della
societa', orienta le proprie scelte in modo consapevole, rispetta  le
regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene
comune esprimendo le proprie personali opinioni  e  sensibilita'.  Si
impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme
ad altri. 
  Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da  consentirgli
di comprendere enunciati  e  testi  di  una  certa  complessita',  di
esprimere le  proprie  idee,  di  adottare  un  registro  linguistico
appropriato alle diverse situazioni. 
  Nell'incontro con persone di diverse nazionalita' e'  in  grado  di
esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una
comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita  quotidiana,
in una seconda lingua europea. 
  Utilizza   la   lingua   inglese    nell'uso    delle    tecnologie
dell'informazione e della comunicazione. 
  Le  sue  conoscenze  matematiche  e  scientifico-tecnologiche   gli
consentono di analizzare dati e fatti della realta' e  di  verificare
l'attendibilita' delle analisi quantitative e statistiche proposte da
altri.  Il  possesso  di  un  pensiero  razionale  gli  consente   di
affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi  certi  e  di
avere consapevolezza dei limiti  delle  affermazioni  che  riguardano
questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche. 
  Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a  curiosita'
e ricerca di senso; osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e
produzioni artistiche. 
  Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le  tecnologie
della comunicazione per ricercare e analizzare dati ed  informazioni,
per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di
approfondimento, di controllo e di  verifica  e  per  interagire  con
soggetti diversi nel mondo. 
  Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed  e'  allo
stesso tempo capace di ricercare e di  procurarsi  velocemente  nuove
informazioni ed impegnarsi  in  nuovi  apprendimenti  anche  in  modo
autonomo. 
  Ha cura e rispetto di se', come presupposto di un sano  e  corretto
stile di vita. Assimila il senso e la necessita' del  rispetto  della
convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali
partecipa nelle diverse forme in cui questo  puo'  avvenire:  momenti
educativi informali e non formali, esposizione pubblica  del  proprio
lavoro, occasioni rituali nelle comunita' che  frequenta,  azioni  di
solidarieta', manifestazioni sportive non agonistiche,  volontariato,
ecc. 
  Dimostra originalita' e spirito di iniziativa. Si assume le proprie
responsabilita' e chiede aiuto quando si trova in  difficolta'  e  sa
fornire aiuto a chi lo chiede. 
  In relazione alle proprie potenzialita' e  al  proprio  talento  si
impegna in  campi  espressivi,  motori  ed  artistici  che  gli  sono
congeniali. E' disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con  le
novita' e gli imprevisti. 
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 i  Si  riporta  di  seguito  la  definizione  ufficiale  delle  otto
competenze-chiave  (Raccomandazione  del  Parlamento  Europeo  e  del
Consiglio del 18 dicembre 2006 (2006/962/CE)). 
    La comunicazione nella madrelingua e' la capacita' di esprimere e
interpretare concetti, pensieri,  sentimenti,  fatti  e  opinioni  in
forma sia orale sia scritta (comprensione orale,  espressione  orale,
comprensione  scritta  ed  espressione  scritta)  e   di   interagire
adeguatamente e in modo creativo sul piano linguistico  in  un'intera
gamma di contesti culturali e sociali, quali istruzione e formazione,
lavoro, vita domestica e tempo libero. 
    La comunicazione nelle lingue straniere condivide  essenzialmente
le  principali  abilita'  richieste  per   la   comunicazione   nella
madrelingua. La comunicazione nelle lingue straniere  richiede  anche
abilita' quali la mediazione e  la  comprensione  interculturale.  Il
livello di padronanza di un individuo varia  inevitabilmente  tra  le
quattro   dimensioni   (comprensione   orale,   espressione    orale,
comprensione scritta ed espressione scritta) e tra le diverse  lingue
e a seconda del suo retroterra sociale e culturale, del suo  ambiente
e delle sue esigenze ed interessi. 
    La competenza matematica e' l'abilita' di sviluppare e  applicare
il pensiero  matematico  per  risolvere  una  serie  di  problemi  in
situazioni  quotidiane.  Partendo  da  una  solida  padronanza  delle
competenze aritmetico-matematiche, l'accento e' posto  sugli  aspetti
del processo e dell'attivita' oltre che su quelli  della  conoscenza.
La competenza matematica comporta, in misura variabile, la  capacita'
e la disponibilita' a usare modelli matematici di pensiero  (pensiero
logico e spaziale) e  di  presentazione  (formule,  modelli,  schemi,
grafici, rappresentazioni). La competenza  in  campo  scientifico  si
riferisce alla capacita' e  alla  disponibilita'  a  usare  l'insieme
delle conoscenze e delle metodologie possedute per spiegare il  mondo
che ci circonda sapendo identificare le problematiche  e  traendo  le
conclusioni che siano basate su fatti comprovati.  La  competenza  in
campo tecnologico e' considerata l'applicazione di tale conoscenza  e
metodologia per dare risposta ai desideri o bisogni  avvertiti  dagli
esseri umani.  La  competenza  in  campo  scientifico  e  tecnologico
comporta la comprensione dei cambiamenti  determinati  dall'attivita'
umana e la consapevolezza della responsabilita' di ciascun cittadino. 
    La  competenza  digitale  consiste  nel  saper   utilizzare   con
dimestichezza  e  spirito  critico  le  tecnologie   della   societa'
dell'informazione per il lavoro, il tempo libero e la  comunicazione.
Essa implica abilita' di base nelle  tecnologie  dell'informazione  e
della comunicazione (TIC): l'uso del computer per reperire, valutare,
conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonche' per
comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet. 
    Imparare   a    imparare    e'    l'abilita'    di    perseverare
nell'apprendimento, di organizzare  il  proprio  apprendimento  anche
mediante una gestione efficace del tempo e delle informazioni, sia  a
livello individuale che in gruppo.  Questa  competenza  comprende  la
consapevolezza del proprio processo di  apprendimento  e  dei  propri
bisogni,  l'identificazione  delle  opportunita'  disponibili  e   la
capacita' di sormontare gli ostacoli per apprendere in modo efficace.
Questa   competenza   comporta   l'acquisizione,   l'elaborazione   e
l'assimilazione di nuove conoscenze e abilita' come anche la  ricerca
e l'uso delle opportunita' di orientamento. Il fatto  di  imparare  a
imparare fa si' che i discenti prendano  le  mosse  da  quanto  hanno
appreso in precedenza e dalle loro esperienze di  vita  per  usare  e
applicare conoscenze e abilita' in tutta una  serie  di  contesti:  a
casa, sul lavoro, nell'istruzione e nella formazione. La  motivazione
e la fiducia sono  elementi  essenziali  perche'  una  persona  possa
acquisire tale competenza. 
    Le competenze sociali e civiche includono  competenze  personali,
interpersonali e  interculturali  e  riguardano  tutte  le  forme  di
comportamento che consentono alle  persone  di  partecipare  in  modo
efficace e costruttivo alla vita sociale e lavorativa, in particolare
alla vita  in  societa'  sempre  piu'  diversificate,  come  anche  a
risolvere i conflitti ove cio' sia necessario. La  competenza  civica
dota le persone degli strumenti per  partecipare  appieno  alla  vita
civile  grazie  alla  conoscenza  dei  concetti  e  delle   strutture
sociopolitici  e  all'impegno   a   una   partecipazione   attiva   e
democratica. 
    Il senso  di  iniziativa  e  l'imprenditorialita'  concernono  la
capacita' di una persona di tradurre  le  idee  in  azione.  In  cio'
rientrano la creativita', l'innovazione  e  l'assunzione  di  rischi,
come anche la capacita' di pianificare  e  di  gestire  progetti  per
raggiungere obiettivi. E' una competenza che aiuta gli individui, non
solo nella loro  vita  quotidiana,  nella  sfera  domestica  e  nella
societa', ma anche nel posto di lavoro, ad avere  consapevolezza  del
contesto in cui operano e a poter cogliere  le  opportunita'  che  si
offrono ed e' un punto di partenza per le abilita'  e  le  conoscenze
piu'  specifiche  di  cui  hanno  bisogno  coloro   che   avviano   o
contribuiscono ad un'attivita' sociale o commerciale.  Essa  dovrebbe
includere la consapevolezza dei valori etici  e  promuovere  il  buon
governo. 
    Consapevolezza ed  espressione  culturale  riguarda  l'importanza
dell'espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni in un'ampia
varieta' di mezzi di comunicazione, compresi la musica, le arti dello
spettacolo, la letteratura e le arti visive. 
 
  L'ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO 
 
  Dalle Indicazioni al curricolo 
 
  Nel  rispetto   e   nella   valorizzazione   dell'autonomia   delle
istituzioni scolastiche, le Indicazioni costituiscono  il  quadro  di
riferimento per la progettazione curricolare  affidata  alle  scuole.
Sono un testo aperto, che la comunita' professionale e'  chiamata  ad
assumere e a contestualizzare, elaborando specifiche scelte  relative
a contenuti, metodi, organizzazione  e  valutazione  coerenti  con  i
traguardi formativi previsti dal documento nazionale. 
  Il  curricolo   di   istituto   e'   espressione   della   liberta'
d'insegnamento  e  dell'autonomia  scolastica  e,  al  tempo  stesso,
esplicita  le  scelte  della  comunita'  scolastica   e   l'identita'
dell'istituto. La costruzione del curricolo e' il processo attraverso
il quale si sviluppano  e  organizzano  la  ricerca  e  l'innovazione
educativa. 
  Ogni  scuola  predispone  il  curricolo   all'interno   del   Piano
dell'offerta formativa con riferimento al profilo dello  studente  al
termine del primo ciclo di istruzione, ai traguardi per  lo  sviluppo
delle competenze, agli obiettivi di apprendimento specifici per  ogni
disciplina. 
  A partire dal curricolo  di  istituto,  i  docenti  individuano  le
esperienze di apprendimento piu' efficaci, le scelte didattiche  piu'
significative,   le   strategie   piu'   idonee,    con    attenzione
all'integrazione fra le discipline e alla loro possibile aggregazione
in  aree,  cosi'  come  indicato   dal   Regolamento   dell'autonomia
scolastica, che affida questo compito alle istituzioni scolastiche. 
 
  Aree disciplinari e discipline 
 
  Fin dalla scuola  dell'infanzia,  nella  scuola  primaria  e  nella
scuola secondaria di primo grado l'attivita' didattica  e'  orientata
alla qualita' dell'apprendimento di  ciascun  alunno  e  non  ad  una
sequenza  lineare,  e  necessariamente   incompleta,   di   contenuti
disciplinari.  I  docenti,  in  stretta  collaborazione,   promuovono
attivita'  significative  nelle  quali  gli  strumenti  e  i   metodi
caratteristici delle discipline si confrontano e si  intrecciano  tra
loro, evitando trattazioni di argomenti  distanti  dall'esperienza  e
frammentati in nozioni da memorizzare. 
  Le  discipline,  cosi'  come  noi   le   conosciamo,   sono   state
storicamente separate l'una dall'altra da confini  convenzionali  che
non hanno alcun riscontro con l'unitarieta' tipica  dei  processi  di
apprendimento. Ogni persona, a scuola come nella vita, impara infatti
attingendo liberamente dalla sua esperienza, dalle conoscenze o dalle
discipline, elaborandole con un'attivita' continua e autonoma. 
  Oggi,  inoltre,  le  stesse  fondamenta   delle   discipline   sono
caratterizzate da un'intrinseca  complessita'  e  da  vaste  aree  di
connessione che rendono improponibili rigide separazioni. 
  Nelle  Indicazioni  le  discipline  non  sono  aggregate  in   aree
precostituite per non favorire un'affinita' piu' intensa  tra  alcune
rispetto  ad  altre,  volendo  rafforzare  cosi'   trasversalita'   e
interconnessioni piu'  ampie  e  assicurare  l'unitarieta'  del  loro
insegnamento. Sul piano organizzativo e didattico la  definizione  di
aree o di assi funzionali all'ottimale utilizzazione delle risorse e'
comunque rimessa all'autonoma valutazione di ogni scuola. 
  Un ruolo strategico essenziale svolge  l'acquisizione  di  efficaci
competenze  comunicative   nella   lingua   italiana   che   non   e'
responsabilita'  del  solo  insegnante  di  italiano  ma  e'  compito
condiviso da tutti gli insegnanti, ciascuno per  la  propria  area  o
disciplina, al fine di curare in ogni campo una  precisa  espressione
scritta ed orale. 
 
  Continuita' ed unitarieta' del curricolo 
 
  L'itinerario  scolastico  dai  tre   ai   quattordici   anni,   pur
abbracciando tre tipologie di scuola caratterizzate ciascuna  da  una
specifica identita'  educativa  e  professionale,  e'  progressivo  e
continuo.  La  presenza,  sempre   piu'   diffusa,   degli   istituti
comprensivi consente la progettazione di un unico curricolo verticale
e facilita il raccordo con il secondo ciclo del sistema di istruzione
e formazione. 
  Negli anni dell'infanzia la scuola accoglie, promuove e arricchisce
l'esperienza vissuta dei bambini in  una  prospettiva  evolutiva,  le
attivita' educative offrono occasioni di crescita all'interno  di  un
contesto educativo orientato al benessere, alle domande di senso e al
graduale sviluppo di competenze riferibili alle diverse eta', dai tre
ai sei anni. 
  Nella scuola del primo ciclo  la  progettazione  didattica,  mentre
continua a valorizzare le esperienze con approcci  educativi  attivi,
e' finalizzata a guidare  i  ragazzi  lungo  percorsi  di  conoscenza
progressivamente orientati  alle  discipline  e  alla  ricerca  delle
connessioni tra i diversi saperi. 
 
  Traguardi per lo sviluppo delle competenze 
 
  Al termine della scuola  dell'infanzia,  della  scuola  primaria  e
della scuola secondaria di primo grado, vengono fissati  i  traguardi
per lo sviluppo delle competenze relativi ai campi di  esperienza  ed
alle discipline. 
  Essi rappresentano dei riferimenti ineludibili per gli  insegnanti,
indicano piste culturali e  didattiche  da  percorrere  e  aiutano  a
finalizzare l'azione educativa allo sviluppo integrale dell'allievo. 
  Nella scuola del primo ciclo i traguardi costituiscono criteri  per
la valutazione  delle  competenze  attese  e,  nella  loro  scansione
temporale,  sono  prescrittivi,  impegnando  cosi'   le   istituzione
scolastiche affinche'  ogni  alunno  possa  conseguirli,  a  garanzia
dell'unita' del sistema nazionale e della qualita' del  servizio.  Le
scuole hanno la liberta' e la responsabilita' di  organizzarsi  e  di
scegliere l'itinerario piu' opportuno per consentire agli studenti il
miglior conseguimento dei risultati. 
 
  Obiettivi di apprendimento 
 
  Gli  obiettivi  di  apprendimento  individuano  campi  del  sapere,
conoscenze e abilita' ritenuti indispensabili al fine di  raggiungere
i traguardi per lo sviluppo delle competenze.  Essi  sono  utilizzati
dalle scuole e dai docenti  nella  loro  attivita'  di  progettazione
didattica, con attenzione alle condizioni di contesto,  didattiche  e
organizzative mirando ad un insegnamento ricco ed efficace. 
  Gli obiettivi sono organizzati in nuclei  tematici  e  definiti  in
relazione a periodi didattici lunghi: l'intero triennio della  scuola
dell'infanzia, l'intero quinquennio della scuola  primaria,  l'intero
triennio della scuola secondaria di primo grado.  Per  garantire  una
piu' efficace progressione degli apprendimenti nella scuola  primaria
gli  obiettivi  di  italiano,  lingua  inglese   e   seconda   lingua
comunitaria, storia, geografia, matematica e  scienze  sono  indicati
anche al termine della terza classe. 
 
  Valutazione 
 
  Agli insegnanti competono la responsabilita' della valutazione e la
cura della documentazione, nonche' la scelta dei relativi  strumenti,
nel  quadro  dei  criteri  deliberati  dagli  organi  collegiali.  Le
verifiche intermedie e le  valutazioni  periodiche  e  finali  devono
essere coerenti con  gli  obiettivi  e  i  traguardi  previsti  dalle
Indicazioni e declinati nel curricolo. 
  La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi  curricolari.
Attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il
bilancio critico su quelle condotte a termine. Assume una  preminente
funzione formativa, di accompagnamento dei processi di  apprendimento
e di stimolo al miglioramento continuo. 
  Occorre assicurare agli studenti e  alle  famiglie  un'informazione
tempestiva  e  trasparente  sui  criteri  e   sui   risultati   delle
valutazioni effettuate nei diversi momenti del  percorso  scolastico,
promuovendone con costanza la partecipazione e la  corresponsabilita'
educativa, nella distinzione di ruoli e funzioni. 
  Alle  singole   istituzioni   scolastiche   spetta,   inoltre,   la
responsabilita'  dell'autovalutazione,  che   ha   la   funzione   di
introdurre   modalita'    riflessive    sull'intera    organizzazione
dell'offerta educativa e  didattica  della  scuola,  per  svilupparne
l'efficacia, anche  attraverso  dati  di  rendicontazione  sociale  o
emergenti da valutazioni esterne. 
  Il sistema nazionale di valutazione ha il compito  di  rilevare  la
qualita' dell'intero sistema scolastico, fornendo alle  scuole,  alle
famiglie e  alla  comunita'  sociale,  al  Parlamento  e  al  Governo
elementi di informazione essenziali circa la salute e  le  criticita'
del nostro sistema di istruzione. L'Istituto nazionale di valutazione
rileva e misura gli apprendimenti con riferimento ai traguardi e agli
obiettivi previsti  dalle  Indicazioni,  promuovendo,  altresi',  una
cultura  della  valutazione   che   scoraggi   qualunque   forma   di
addestramento finalizzata all'esclusivo superamento delle prove. 
  La  promozione,   insieme,   di   autovalutazione   e   valutazione
costituisce la condizione decisiva per il miglioramento delle  scuole
e del sistema di istruzione poiche' unisce il rigore delle  procedure
di verifica con la riflessione dei  docenti  coinvolti  nella  stessa
classe,  nella  stessa  area  disciplinare,  nella  stessa  scuola  o
operanti in rete con docenti di altre  scuole.  Nell'aderire  a  tale
prospettiva, le scuole, al contempo,  esercitano  la  loro  autonomia
partecipando alla riflessione e alla ricerca nazionale sui  contenuti
delle Indicazioni entro un processo condiviso che  potra'  continuare
nel tempo, secondo  le  modalita'  previste  al  momento  della  loro
emanazione, nella prospettiva del confronto anche con le scuole  e  i
sistemi di istruzione europei. 
 
  Certificazione delle competenze 
 
  La scuola finalizza il curricolo alla maturazione delle  competenze
previste nel profilo dello  studente  al  termine  del  primo  ciclo,
fondamentali per  la  crescita  personale  e  per  la  partecipazione
sociale, e che saranno oggetto di certificazione. 
  Sulla base  dei  traguardi  fissati  a  livello  nazionale,  spetta
all'autonomia  didattica  delle  comunita'  professionali  progettare
percorsi per la promozione, la rilevazione  e  la  valutazione  delle
competenze.  Particolare  attenzione  sara'  posta  a  come  ciascuno
studente mobilita  e  orchestra  le  proprie  risorse  -  conoscenze,
abilita', atteggiamenti, emozioni - per affrontare  efficacemente  le
situazioni che la realta' quotidianamente propone, in relazione  alle
proprie potenzialita' e attitudini. 
  Solo a seguito  di  una  regolare  osservazione,  documentazione  e
valutazione delle competenze e' possibile la loro certificazione,  al
termine della scuola primaria e  della  scuola  secondaria  di  primo
grado,  attraverso  i  modelli  che  verranno  adottati   a   livello
nazionale. Le certificazioni nel primo ciclo descrivono  e  attestano
la padronanza delle competenze progressivamente acquisite, sostenendo
e orientando gli studenti verso la scuola del secondo ciclo. 
 
  Una scuola di tutti e di ciascuno 
 
  La scuola italiana sviluppa la propria azione educativa in coerenza
con i principi  dell'inclusione  delle  persone  e  dell'integrazione
delle culture, considerando l'accoglienza della diversita' un  valore
irrinunciabile.  La  scuola  consolida  le  pratiche  inclusive   nei
confronti  di  bambini  e  ragazzi  di  cittadinanza   non   italiana
promuovendone  la  piena   integrazione.   Favorisce   inoltre,   con
specifiche strategie e percorsi personalizzati, la prevenzione  e  il
recupero della dispersione  scolastica  e  del  fallimento  formativo
precoce; a tal fine attiva  risorse  e  iniziative  mirate  anche  in
collaborazione con gli enti locali e le altre agenzie  educative  del
territorio. 
  Particolare cura e' riservata agli allievi con  disabilita'  o  con
bisogni   educativi   speciali,   attraverso    adeguate    strategie
organizzative   e   didattiche,   da   considerare   nella    normale
progettazione dell'offerta formativa. Per affrontare difficolta'  non
risolvibili dai soli insegnanti  curricolari,  la  scuola  si  avvale
dell'apporto di professionalita' specifiche come quelle  dei  docenti
di sostegno e di altri operatori. 
  Tali scelte sono bene espresse in alcuni documenti di forte  valore
strategico per la scuola,  quali  "La  via  italiana  per  la  scuola
interculturale e l'integrazione degli  alunni  stranieri"  del  2007,
"Linee  guida  per  l'integrazione  scolastica   degli   alunni   con
disabilita'" del 2009, e "Linee guida  per  il  diritto  allo  studio
degli  alunni  e   degli   studenti   con   disturbi   specifici   di
apprendimento" del  2011,  che  sintetizzano  i  criteri  che  devono
ispirare il lavoro quotidiano degli insegnanti. 
 
  Comunita' educativa, comunita' professionale, cittadinanza 
 
  Ogni scuola vive e  opera  come  comunita'  nella  quale  cooperano
studenti, docenti e genitori. 
  Al  suo   interno   assume   particolare   rilievo   la   comunita'
professionale dei docenti che, valorizzando la liberta', l'iniziativa
e la collaborazione di tutti, si impegna  a  riconoscere  al  proprio
interno le differenti capacita', sensibilita' e competenze,  a  farle
agire in sinergia, a negoziare in modo proficuo le diversita'  e  gli
eventuali conflitti per costruire  un  progetto  di  scuola  partendo
dalle Indicazioni nazionali. 
  Questo processo richiede attivita' di studio, di  formazione  e  di
ricerca da parte di tutti gli operatori scolastici ed in primo  luogo
da parte dei docenti. Determinante al riguardo risulta il  ruolo  del
dirigente  scolastico  per  la  direzione,  il  coordinamento  e   la
promozione delle professionalita' interne e, nello stesso tempo,  per
favorire la collaborazione delle famiglie, degli enti locali,  e  per
la valorizzazione delle risorse sociali, culturali ed economiche  del
territorio. 
  L'elaborazione  e  la  realizzazione  del  curricolo  costituiscono
pertanto un processo  dinamico  e  aperto,  e  rappresentano  per  la
comunita'   scolastica   un'occasione   di   partecipazione   e    di
apprendimento continuo. 
  La  presenza  di  comunita'  scolastiche,  impegnate  nel   proprio
compito, rappresenta un presidio per la  vita  democratica  e  civile
perche' fa di ogni scuola un luogo aperto, alle famiglie  e  ad  ogni
componente della societa', che promuove la riflessione sui  contenuti
e sui modi dell'apprendimento,  sulla  funzione  adulta  e  le  sfide
educative del nostro tempo, sul posto decisivo della  conoscenza  per
lo sviluppo economico, rafforzando la  tenuta  etica  e  la  coesione
sociale del Paese. 
  La centralita' della persona trova il suo pieno  significato  nella
scuola intesa come comunita' educativa, aperta anche alla piu'  larga
comunita' umana e civile, capace di includere le prospettive  locale,
nazionale, europea e mondiale. 
 
  LA SCUOLA DELL'INFANZIA 
 
  La scuola dell'infanzia, statale e paritaria, si rivolge a tutte le
bambine e i bambini dai tre ai sei anni di eta' ed e' la risposta  al
loro diritto all'educazione e alla cura, in coerenza con  i  principi
di pluralismo culturale ed istituzionale presenti nella  Costituzione
della Repubblica,  nella  Convenzione  sui  diritti  dell'infanzia  e
dell'adolescenza e nei documenti dell'Unione Europea. 
  Essa si pone la finalita' di promuovere  nei  bambini  lo  sviluppo
dell'identita', dell'autonomia, della  competenza  e  li  avvia  alla
cittadinanza. 
  Consolidare  l'identita'  significa  vivere  serenamente  tutte  le
dimensioni del proprio  io,  stare  bene,  essere  rassicurati  nella
molteplicita' del proprio fare  e  sentire,  sentirsi  sicuri  in  un
ambiente  sociale  allargato,  imparare  a  conoscersi  e  ad  essere
riconosciuti  come  persona   unica   e   irripetibile.   Vuol   dire
sperimentare diversi ruoli e forme di identita':  quelle  di  figlio,
alunno, compagno, maschio  o  femmina,  abitante  di  un  territorio,
membro di un gruppo, appartenente a una comunita' sempre piu' ampia e
plurale, caratterizzata da valori comuni, abitudini, linguaggi, riti,
ruoli. 
  Sviluppare l'autonomia significa avere fiducia  in  se'  e  fidarsi
degli altri; provare soddisfazione nel fare da se' e  saper  chiedere
aiuto o poter esprimere  insoddisfazione  e  frustrazione  elaborando
progressivamente  risposte  e  strategie;  esprimere  sentimenti   ed
emozioni; partecipare alle decisioni esprimendo  opinioni,  imparando
ad operare scelte e ad assumere comportamenti e atteggiamenti  sempre
piu' consapevoli. 
  Acquisire  competenze  significa  giocare,  muoversi,   manipolare,
curiosare,   domandare,   imparare   a   riflettere   sull'esperienza
attraverso  l'esplorazione,  l'osservazione  e   il   confronto   tra
proprieta', quantita', caratteristiche, fatti; significa ascoltare, e
comprendere, narrazioni e discorsi, raccontare e rievocare azioni  ed
esperienze e tradurle in tracce  personali  e  condivise;  essere  in
grado di descrivere,  rappresentare  e  immaginare,  "ripetere",  con
simulazioni e giochi di ruolo, situazioni  ed  eventi  con  linguaggi
diversi. 
  Vivere le  prime  esperienze  di  cittadinanza  significa  scoprire
l'altro da se' e attribuire progressiva importanza agli  altri  e  ai
loro bisogni;  rendersi  sempre  meglio  conto  della  necessita'  di
stabilire regole condivise; implica il primo  esercizio  del  dialogo
che e' fondato sulla reciprocita' dell'ascolto, l'attenzione al punto
di  vista  dell'altro  e  alle  diversita'  di   genere,   il   primo
riconoscimento di diritti e doveri uguali per tutti; significa  porre
le fondamenta di un comportamento  eticamente  orientato,  rispettoso
degli altri, dell'ambiente e della natura. 
  Tali finalita' sono perseguite attraverso  l'organizzazione  di  un
ambiente di vita,  di  relazioni  e  di  apprendimento  di  qualita',
garantito  dalla  professionalita'  degli  operatori  e  dal  dialogo
sociale ed educativo con le famiglie e con la comunita'. 
 
  I bambini, le famiglie, i docenti, l'ambiente di apprendimento 
 
  I bambini 
  I bambini sono il nostro futuro e  la  ragione  piu'  profonda  per
conservare e migliorare la  vita  comune  sul  nostro  pianeta.  Sono
espressione  di  un  mondo  complesso  e  inesauribile,  di  energie,
potenzialita', sorprese e anche di fragilita' - che vanno conosciute,
osservate e accompagnate con cura, studio, responsabilita' e  attesa.
Sono  portatori  di  speciali  e  inalienabili  diritti,   codificati
internazionalmente, che la scuola per prima e' chiamata a rispettare. 
  I bambini giungono alla scuola dell'infanzia  con  una  storia:  in
famiglia, al nido di infanzia o alla sezione primavera hanno imparato
a muoversi e ad  entrare  in  contatto  con  gli  altri  con  livelli
crescenti, ma ancora incerti, di  autonomia;  hanno  sperimentato  le
prime  e  piu'  importanti  relazioni;  hanno  vissuto  emozioni   ed
interpretato ruoli attraverso il gioco e la parola; hanno  intuito  i
tratti fondamentali  della  loro  cultura,  hanno  iniziato  a  porsi
domande di senso sul mondo e la vita. 
  Ogni bambino e', in se', diverso  ed  unico  e  riflette  anche  la
diversita' degli ambienti  di  provenienza  che  oggi  conoscono  una
straordinaria differenziazione di modelli antropologici ed educativi,
che comprendono famiglie equilibrate e ricche di  proposte  educative
accanto ad altre piu' fragili e precarie;  una  presenza  genitoriale
sicura ma anche situazioni diverse di assenza; il rispetto per chi e'
bambino  insieme  al  rischio  della  frettolosita'  e  del   precoce
coinvolgimento nelle dinamiche della vita adulta. 
  I bambini sono alla ricerca di  legami  affettivi  e  di  punti  di
riferimento, di conferme e di serenita'  e,  al  contempo,  di  nuovi
stimoli emotivi,  sociali,  culturali,  di  ritualita',  ripetizioni,
narrazioni, scoperte. 
  La scuola dell'infanzia si presenta come  un  ambiente  protettivo,
capace di accogliere le diversita' e di promuovere  le  potenzialita'
di tutti i bambini, che fra i tre e i sei anni esprimono  una  grande
ricchezza di bisogni ed emozioni, che sono  pronti  ad  incontrare  e
sperimentare nuovi linguaggi, che pongono a se stessi, ai coetanei  e
agli  adulti  domande  impegnative  e  inattese,  che   osservano   e
interrogano la natura, che elaborano le  prime  ipotesi  sulle  cose,
sugli eventi, sul corpo, sulle relazioni, sulla lingua,  sui  diversi
sistemi simbolici e sui media, dei quali spesso  gia'  fruiscono  non
soltanto e non sempre in modo  passivo;  e  sull'esistenza  di  altri
punti di vista. 
  La scuola dell'infanzia riconosce questa pluralita' di elementi che
creano tante possibilita' di crescita, emotiva e  cognitiva  insieme,
per far evolvere le potenzialita' di tutti e di ciascuno,  creare  la
disponibilita' nei  bambini  a  fidarsi  e  ad  essere  accompagnati,
nell'avventura della conoscenza. La scuola promuove lo star bene e un
sereno  apprendimento  attraverso  la   cura   degli   ambienti,   la
predisposizione  degli  spazi  educativi,   la   conduzione   attenta
dell'intera giornata scolastica. 
 
  Le famiglie 
  Le famiglie  sono  il  contesto  piu'  influente  per  lo  sviluppo
affettivo e cognitivo dei bambini. Nella diversita' di stili di vita,
di culture, di scelte etiche e religiose,  esse  sono  portatrici  di
risorse che devono essere valorizzate nella scuola, per far  crescere
una  solida  rete  di  scambi  comunicativi  e   di   responsabilita'
condivise. 
  L'ingresso dei bambini nella scuola  dell'infanzia  e'  una  grande
occasione   per   prendere   piu'   chiaramente    coscienza    delle
responsabilita' genitoriali. Mamme e papa' (ma  anche  i  nonni,  gli
zii, i fratelli e le sorelle) sono stimolati a partecipare alla  vita
della  scuola,  condividendone  finalita'  e   contenuti,   strategie
educative e modalita' concrete per aiutare i  piccoli  a  crescere  e
imparare, a diventare piu' "forti" per un futuro che non e' facile da
prevedere e da decifrare. 
  Per i genitori che provengono da altre nazioni e che sono impegnati
in progetti di vita di varia durata  per  i  loro  figli  nel  nostro
paese, la scuola si offre come  uno  spazio  pubblico  per  costruire
rapporti di fiducia e nuovi legami di comunita'. Modelli culturali ed
educativi, esperienze religiose diverse, ruoli sociali  e  di  genere
hanno modo di confrontarsi, di rispettarsi  e  di  evolvere  verso  i
valori di convivenza in una societa' aperta e democratica. 
  Le famiglie dei bambini con disabilita'  trovano  nella  scuola  un
adeguato supporto capace di promuovere le  risorse  dei  loro  figli,
attraverso il riconoscimento delle differenze  e  la  costruzione  di
ambienti educativi accoglienti  e  inclusivi,  in  modo  che  ciascun
bambino possa trovare  attenzioni  specifiche  ai  propri  bisogni  e
condividere con gli altri il proprio percorso di formazione. 
 
  I docenti 
  La  presenza  di  insegnanti  motivati,  preparati,  attenti   alle
specificita' dei bambini e dei gruppi di cui si prendono cura, e'  un
indispensabile fattore di qualita' per la costruzione di un  ambiente
educativo accogliente, sicuro, ben organizzato, capace  di  suscitare
la fiducia dei genitori e della comunita'. 
  Lo stile educativo dei docenti si  ispira  a  criteri  di  ascolto,
accompagnamento, interazione  partecipata,  mediazione  comunicativa,
con una continua capacita' di osservazione del bambino, di  presa  in
carico del suo "mondo", di lettura delle sue scoperte, di sostegno  e
incoraggiamento all'evoluzione dei suoi apprendimenti verso forme  di
conoscenza sempre piu' autonome e consapevoli. 
  La progettualita' si  esplica  nella  capacita'  di  dare  senso  e
intenzionalita' all'intreccio di spazi, tempi, routine  e  attivita',
promuovendo un coerente contesto educativo, attraverso un'appropriata
regia pedagogica. 
  La professionalita' docente si  arricchisce  attraverso  il  lavoro
collaborativo, la formazione continua  in  servizio,  la  riflessione
sulla pratica didattica,  il  rapporto  adulto  con  i  saperi  e  la
cultura. La costruzione  di  una  comunita'  professionale  ricca  di
relazioni,  orientata  all'innovazione   e   alla   condivisione   di
conoscenze, e' stimolata dalla funzione di leadership educativa della
dirigenza e dalla presenza di forme di coordinamento pedagogico. 
 
  L'ambiente di apprendimento 
  Il curricolo della scuola dell'infanzia non coincide  con  la  sola
organizzazione delle attivita' didattiche  che  si  realizzano  nella
sezione e nelle intersezioni, negli spazi  esterni,  nei  laboratori,
negli ambienti di  vita  comune,  ma  si  esplica  in  un'equilibrata
integrazione di momenti di cura, di relazione, di apprendimento, dove
le stesse routine (l'ingresso,  il  pasto,  la  cura  del  corpo,  il
riposo, ecc.) svolgono una funzione di regolazione  dei  ritmi  della
giornata e si offrono come "base sicura" per nuove esperienze e nuove
sollecitazioni. 
  L'apprendimento avviene  attraverso  l'azione,  l'esplorazione,  il
contatto con gli oggetti, la natura, l'arte, il  territorio,  in  una
dimensione ludica, da intendersi come forma tipica di relazione e  di
conoscenza. Nel gioco, particolarmente in quello simbolico, i bambini
si esprimono, raccontano, rielaborano in modo creativo le  esperienze
personali  e  sociali.  Nella  relazione  educativa,  gli  insegnanti
svolgono una funzione di mediazione e di facilitazione  e,  nel  fare
propria la ricerca dei bambini, li aiutano a pensare e  a  riflettere
meglio,  sollecitandoli  a  osservare,  descrivere,   narrare,   fare
ipotesi, dare e chiedere spiegazioni in  contesti  cooperativi  e  di
confronto diffuso. 
  L'organizzazione degli  spazi  e  dei  tempi  diventa  elemento  di
qualita' pedagogica dell'ambiente educativo e  pertanto  deve  essere
oggetto di esplicita progettazione e verifica. In particolare: 
    -  lo  spazio  dovra'  essere  accogliente,  caldo,  ben  curato,
orientato dal gusto estetico, espressione  della  pedagogia  e  delle
scelte educative di ciascuna scuola. Lo spazio parla dei bambini, del
loro valore, dei loro bisogni di gioco, di movimento, di espressione,
di intimita' e di socialita', attraverso l'ambientazione  fisica,  la
scelta di arredamenti e oggetti volti a creare un luogo funzionale  e
invitante; 
    - il tempo disteso consente al bambino di vivere con serenita' la
propria giornata, di giocare, esplorare,  parlare,  capire,  sentirsi
padrone di se' e delle attivita' che  sperimenta  e  nelle  quali  si
esercita. 
  L'osservazione,  nelle  sue  diverse  modalita',  rappresenta   uno
strumento fondamentale per conoscere e  accompagnare  il  bambino  in
tutte le sue dimensioni di  sviluppo,  rispettandone  l'originalita',
l'unicita', le potenzialita' attraverso un atteggiamento di  ascolto,
empatia e rassicurazione. La pratica della documentazione  va  intesa
come processo che produce tracce, memoria e riflessione, negli adulti
e nei bambini,  rendendo  visibili  le  modalita'  e  i  percorsi  di
formazione e permettendo di apprezzare i progressi dell'apprendimento
individuale e di gruppo.  L'attivita'  di  valutazione  nella  scuola
dell'infanzia risponde ad una funzione di  carattere  formativo,  che
riconosce, accompagna, descrive e documenta i processi  di  crescita,
evita di classificare e giudicare le prestazioni dei bambini, perche'
e' orientata a esplorare e incoraggiare lo sviluppo di tutte le  loro
potenzialita'.  Analogamente,  per   l'istituzione   scolastica,   le
pratiche  dell'autovalutazione,  della  valutazione  esterna,   della
rendicontazione sociale, sono volte al miglioramento  continuo  della
qualita' educativa. 
 
  I campi di esperienza 
  Gli insegnanti accolgono, valorizzano ed estendono  le  curiosita',
le esplorazioni, le  proposte  dei  bambini  e  creano  occasioni  di
apprendimento per favorire l'organizzazione di  cio'  che  i  bambini
vanno scoprendo. 
  L'esperienza diretta, il  gioco,  il  procedere  per  tentativi  ed
errori,   permettono   al   bambino,   opportunamente   guidato,   di
approfondire  e  sistematizzare  gli  apprendimenti.  Ogni  campo  di
esperienza offre  un  insieme  di  oggetti,  situazioni,  immagini  e
linguaggi, riferiti ai sistemi simbolici della nostra cultura, capaci
di evocare, stimolare,  accompagnare  apprendimenti  progressivamente
piu' sicuri. 
  Nella scuola  dell'infanzia  i  traguardi  per  lo  sviluppo  della
competenza suggeriscono  all'insegnante  orientamenti,  attenzioni  e
responsabilita' nel creare piste di lavoro per organizzare  attivita'
ed esperienze volte a promuovere la competenza, che a questa eta'  va
intesa in modo globale e unitario. 
 
  IL SE' E L'ALTRO 
 
  I bambini formulano tanti perche' sulle questioni  concrete,  sugli
eventi  della  vita  quotidiana,  sulle  trasformazioni  personali  e
sociali,  sull'ambiente  e  sull'uso  delle   risorse,   sui   valori
culturali, sul futuro  vicino  e  lontano,  spesso  a  partire  dalla
dimensione quotidiana della  vita  scolastica.  Al  contempo  pongono
domande di senso sul mondo e sull'esistenza umana.  I  molti  perche'
rappresentano la loro spinta a capire il significato della  vita  che
li circonda e il valore morale delle loro azioni. Nella scuola  hanno
molte occasioni per prendere coscienza della propria  identita',  per
scoprire le diversita' culturali, religiose, etniche, per  apprendere
le prime regole del vivere sociale, per riflettere  sul  senso  e  le
conseguenze delle loro azioni. 
  Negli anni della scuola dell'infanzia il bambino osserva la  natura
e i viventi, nel loro  nascere,  evolversi  ed  estinguersi.  Osserva
l'ambiente che lo circonda e  coglie  le  diverse  relazioni  tra  le
persone; ascolta le narrazioni degli  adulti,  le  espressioni  delle
loro opinioni e della loro spiritualita' e fede; e'  testimone  degli
eventi e ne vede la rappresentazione attraverso  i  media;  partecipa
alle tradizioni della famiglia e della comunita' di appartenenza,  ma
si apre al confronto con altre  culture  e  costumi;  si  accorge  di
essere uguale e diverso nella varieta'  delle  situazioni,  di  poter
essere accolto o escluso, di poter accogliere o escludere.  Raccoglie
discorsi circa gli orientamenti morali, il cosa e' giusto e  cosa  e'
sbagliato, il valore attribuito alle pratiche  religiose.  Si  chiede
dov'era prima di nascere e se e dove finira' la sua  esistenza.  Pone
domande sull'esistenza di Dio, la vita e la  morte,  la  gioia  e  il
dolore. 
  Le domande dei  bambini  richiedono  un  atteggiamento  di  ascolto
costruttivo da parte degli adulti, di rasserenamento, comprensione ed
esplicitazione delle diverse posizioni. 
  A questa eta', dunque, si definisce e si articola  progressivamente
l'identita'  di  ciascun  bambino  e   di   ciascuna   bambina   come
consapevolezza del proprio corpo,  della  propria  personalita',  del
proprio stare con gli altri e esplorare il mondo. Sono gli anni della
scoperta degli adulti come fonte di protezione e contenimento,  degli
altri bambini come compagni di giochi  e  come  limite  alla  propria
volonta'. Sono gli anni in cui si avvia la reciprocita' nel parlare e
nell'ascoltare; in cui si impara discutendo. 
  Il bambino cerca di dare un nome agli stati d'animo, sperimenta  il
piacere, il divertimento, la frustrazione, la  scoperta;  si  imbatte
nelle difficolta' della condivisione e nei  primi  conflitti,  supera
progressivamente l'egocentrismo e puo' cogliere altri punti di vista. 
  Questo campo rappresenta  l'ambito  elettivo  in  cui  i  temi  dei
diritti e dei doveri, del funzionamento  della  vita  sociale,  della
cittadinanza e delle istituzioni trovano  una  prima  "palestra"  per
essere guardati e affrontati concretamente. 
  La scuola si  pone  come  spazio  di  incontro  e  di  dialogo,  di
approfondimento culturale e di reciproca formazione  tra  genitori  e
insegnanti per affrontare insieme questi temi e proporre  ai  bambini
un modello di ascolto e di rispetto, che li aiuti a trovare  risposte
alle loro domande di senso in coerenza con le  scelte  della  propria
famiglia, nel  comune  intento  di  rafforzare  i  presupposti  della
convivenza democratica. 
 
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  Traguardi per lo sviluppo della competenza 
 
  Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli  altri,  sa
argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti  e
bambini. 
  Sviluppa il senso dell'identita' personale, percepisce  le  proprie
esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli  in  modo  sempre  piu'
adeguato. 
  Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni
della famiglia, della comunita' e le mette a confronto con altre. 
  Riflette, si confronta, discute con gli  adulti  e  con  gli  altri
bambini e comincia e riconoscere la reciprocita'  di  attenzione  tra
chi parla e chi ascolta. 
  Pone domande sui temi esistenziali e  religiosi,  sulle  diversita'
culturali, su cio'  che  e'  bene  o  male,  sulla  giustizia,  e  ha
raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle
regole del vivere insieme. 
  Si orienta  nelle  prime  generalizzazioni  di  passato,  presente,
futuro e si muove con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che
gli sono familiari, modulando progressivamente voce e movimento anche
in rapporto con gli altri e con le regole condivise. 
  Riconosce  i  piu'  importanti  segni  della  sua  cultura  e   del
territorio, le istituzioni,  i  servizi  pubblici,  il  funzionamento
delle piccole comunita' e della citta'. 
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  IL CORPO E IL MOVIMENTO 
 
  I bambini prendono coscienza del proprio corpo,  utilizzandolo  fin
dalla nascita come strumento di conoscenza di se' nel mondo. Muoversi
e' il primo fattore di  apprendimento:  cercare,  scoprire,  giocare,
saltare, correre a scuola e'  fonte  di  benessere  e  di  equilibrio
psico-fisico. L'azione del corpo  fa  vivere  emozioni  e  sensazioni
piacevoli, di rilassamento e di tensione, ma anche  la  soddisfazione
del controllo dei gesti, nel coordinamento con gli altri; consente di
sperimentare  potenzialita'  e  limiti   della   propria   fisicita',
sviluppando nel contempo la consapevolezza dei  rischi  di  movimenti
incontrollati. 
  I bambini giocano con il loro corpo, comunicano, si  esprimono  con
la mimica, si travestono, si mettono alla prova, anche in questi modi
percepiscono la completezza del proprio se', consolidando autonomia e
sicurezza emotiva. 
  Il  corpo  ha  potenzialita'  espressive  e  comunicative  che   si
realizzano in un linguaggio caratterizzato da una propria struttura e
da regole che il bambino  impara  a  conoscere  attraverso  specifici
percorsi  di  apprendimento:  le  esperienze  motorie  consentono  di
integrare i diversi linguaggi, di alternare la parola e i  gesti,  di
produrre e fruire musica, di accompagnare narrazioni, di favorire  la
costruzione  dell'immagine  di  se'  e  l'elaborazione  dello  schema
corporeo. 
  Le attivita' informali, di routine e di vita quotidiana, la vita  e
i giochi all'aperto sono altrettanto importanti dell'uso  di  piccoli
attrezzi e  strumenti,  del  movimento  libero  o  guidato  in  spazi
dedicati, dei giochi  psicomotori  e  possono  essere  occasione  per
l'educazione  alla  salute  attraverso  una  sensibilizzazione   alla
corretta alimentazione e all'igiene personale. 
  La scuola dell'infanzia mira a sviluppare gradualmente nel  bambino
la capacita' di leggere e interpretare  i  messaggi  provenienti  dal
corpo proprio e altrui, rispettandolo  e  avendone  cura.  La  scuola
dell'infanzia mira altresi' a sviluppare la capacita' di esprimersi e
di comunicare attraverso  il  corpo  per  giungere  ad  affinarne  le
capacita' percettive e di conoscenza degli oggetti, la  capacita'  di
orientarsi  nello  spazio,  di  muoversi  e  di  comunicare   secondo
immaginazione e creativita'. 
 
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  Traguardi per lo sviluppo della competenza 
 
  Il bambino vive pienamente la propria corporeita', ne percepisce il
potenziale  comunicativo  ed  espressivo,  matura  condotte  che  gli
consentono una  buona  autonomia  nella  gestione  della  giornata  a
scuola. 
  Riconosce i segnali e i ritmi  del  proprio  corpo,  le  differenze
sessuali e di sviluppo e adotta pratiche corrette di cura di se',  di
igiene e di sana alimentazione. 
  Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori,
li applica nei giochi individuali e di gruppo,  anche  con  l'uso  di
piccoli  attrezzi  ed  e'  in  grado  di  adattarli  alle  situazioni
ambientali all'interno della scuola e all'aperto. 
  Controlla l'esecuzione del gesto, valuta  il  rischio,  interagisce
con gli altri nei giochi di movimento,  nella  musica,  nella  danza,
nella comunicazione espressiva. 
  Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e  rappresenta  il
corpo fermo e in movimento. 
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  IMMAGINI, SUONI, COLORI 
 
  I bambini  esprimono  pensieri  ed  emozioni  con  immaginazione  e
creativita': l'arte orienta questa propensione, educando  al  piacere
del bello e al  sentire  estetico.  L'esplorazione  dei  materiali  a
disposizione consente di vivere le prime esperienze  artistiche,  che
sono  in  grado  di  stimolare  la  creativita'  e  contagiare  altri
apprendimenti. I linguaggi a disposizione dei bambini, come la  voce,
il gesto, la drammatizzazione, i suoni, la musica,  la  manipolazione
dei materiali, le esperienze grafico-pittoriche, i mass-media,  vanno
scoperti ed educati perche'  sviluppino  nei  piccoli  il  senso  del
bello, la conoscenza di se stessi, degli altri e della realta'. 
  L'incontro dei bambini con l'arte e'  occasione  per  guardare  con
occhi diversi il mondo che li circonda. I materiali esplorati  con  i
sensi,  le  tecniche  sperimentate  e  condivise  nell'atelier  della
scuola, le osservazioni di luoghi (piazze, giardini, paesaggi)  e  di
opere  (quadri,  musei,  architetture)  aiuteranno  a  migliorare  le
capacita' percettive, coltivare il  piacere  della  fruizione,  della
produzione e dell'invenzione  e  ad  avvicinare  alla  cultura  e  al
patrimonio artistico. 
  La musica e' un'esperienza universale che si manifesta  in  modi  e
generi diversi, tutti di pari dignita', carica di emozioni e ricca di
tradizioni  culturali.  Il  bambino,  interagendo  con  il  paesaggio
sonoro, sviluppa le proprie capacita' cognitive e relazionali, impara
a percepire, ascoltare, ricercare e discriminare i suoni  all'interno
di  contesti  di  apprendimento  significativi.  Esplora  le  proprie
possibilita'    sonoro-espressive    e     simbolico-rappresentative,
accrescendo la fiducia nelle proprie potenzialita'.  L'ascolto  delle
produzioni sonore personali lo apre al piacere di fare musica e  alla
condivisione di repertori appartenenti a vari generi musicali. 
  Il bambino si confronta con i nuovi media e con i  nuovi  linguaggi
della comunicazione, come spettatore e come attore.  La  scuola  puo'
aiutarlo a familiarizzare con l'esperienza della multimedialita'  (la
fotografia, il cinema, la televisione,  il  digitale),  favorendo  un
contatto attivo con i "media" e la ricerca  delle  loro  possibilita'
espressive e creative. 
 
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  Traguardi per lo sviluppo della competenza 
 
  Il bambino comunica, esprime  emozioni,  racconta,  utilizzando  le
varie possibilita' che il linguaggio del corpo consente. 
  Inventa storie e sa esprimerle attraverso la  drammatizzazione,  il
disegno,  la  pittura  e  altre  attivita'   manipolative;   utilizza
materiali e strumenti, tecniche espressive  e  creative;  esplora  le
potenzialita' offerte dalle tecnologie. 
  Segue con curiosita' e piacere spettacoli di vario tipo  (teatrali,
musicali,  visivi,  di  animazione  ...);  sviluppa   interesse   per
l'ascolto della musica e per la fruizione di opere d'arte. 
  Scopre il paesaggio sonoro attraverso  attivita'  di  percezione  e
produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti. 
  Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici
sequenze  sonoro-musicali.  Esplora  i   primi   alfabeti   musicali,
utilizzando anche i simboli di una notazione informale per codificare
i suoni percepiti e riprodurli. 
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  I DISCORSI E LE PAROLE 
 
  La lingua, in tutte le sue  funzioni  e  forme,  e'  uno  strumento
essenziale per comunicare e  conoscere,  per  rendere  via  via  piu'
complesso e meglio definito, il proprio  pensiero,  anche  grazie  al
confronto con gli altri e con l'esperienza concreta e l'osservazione.
E' il mezzo per esprimersi in modi personali, creativi e sempre  piu'
articolati.  La  lingua  materna  e'  parte  dell'identita'  di  ogni
bambino, ma la conoscenza di altre lingue apre all'incontro con nuovi
mondi e culture. 
  I bambini si presentano alla scuola dell'infanzia con un patrimonio
linguistico significativo, ma con competenze differenziate, che vanno
attentamente osservate e  valorizzate.  In  un  ambiente  linguistico
curato e stimolante  i  bambini  sviluppano  nuove  capacita'  quando
interagiscono tra di loro, chiedono spiegazioni, confrontano punti di
vista,  progettano  giochi  e  attivita',  elaborano  e   condividono
conoscenze. I  bambini  imparano  ad  ascoltare  storie  e  racconti,
dialogano con adulti e compagni, giocano con  la  lingua  che  usano,
provano il piacere di comunicare,  si  cimentano  con  l'esplorazione
della lingua scritta. 
  La scuola dell'infanzia ha  la  responsabilita'  di  promuovere  in
tutti i bambini la  padronanza  della  lingua  italiana,  rispettando
l'uso  della  lingua  di  origine.  La  vita  di  sezione  offre   la
possibilita' di sperimentare una varieta' di situazioni  comunicative
ricche di senso, in cui ogni  bambino  diventa  capace  di  usare  la
lingua nei suoi  diversi  aspetti,  acquista  fiducia  nelle  proprie
capacita'  espressive,  comunica,   descrive,   racconta,   immagina.
Appropriati percorsi didattici sono  finalizzati  all'estensione  del
lessico, alla corretta pronuncia  di  suoni,  parole  e  frasi,  alla
pratica delle diverse modalita' di  interazione  verbale  (ascoltare,
prendere la parola, dialogare, spiegare), contribuendo allo  sviluppo
di un pensiero logico e creativo. 
  L'incontro e la lettura di libri illustrati, l'analisi dei messaggi
presenti nell'ambiente incoraggiano il  progressivo  avvicinarsi  dei
bambini alla lingua scritta, e motivano un rapporto positivo  con  la
lettura e la scrittura. 
  I  bambini  vivono   spesso   in   ambienti   plurilingui   e,   se
opportunamente  guidati,  possono  familiarizzare  con  una   seconda
lingua, in situazioni  naturali,  di  dialogo,  di  vita  quotidiana,
diventando  progressivamente   consapevoli   di   suoni,   tonalita',
significati diversi. 
 
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  Traguardi per lo sviluppo della competenza 
 
  Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio
lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati. 
  Sa  esprimere  e  comunicare  agli  altri   emozioni,   sentimenti,
argomentazioni attraverso  il  linguaggio  verbale  che  utilizza  in
differenti situazioni comunicative. 
  Sperimenta  rime,  filastrocche,  drammatizzazioni;  inventa  nuove
parole, cerca somiglianze e analogie tra i suoni e i significati. 
  Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e
offre spiegazioni, usa il linguaggio per progettare attivita'  e  per
definirne regole. 
  Ragiona  sulla  lingua,  scopre  la  presenza  di  lingue  diverse,
riconosce e sperimenta la pluralita' dei linguaggi, si misura con  la
creativita' e la fantasia. 
  Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta  prime  forme
di  comunicazione  attraverso  la  scrittura,  incontrando  anche  le
tecnologie digitali e i nuovi media. 
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  LA CONOSCENZA DEL MONDO 
 
  I  bambini  esplorano  continuamente  la  realta'  e   imparano   a
riflettere sulle proprie esperienze descrivendole,  rappresentandole,
riorganizzandole con diversi criteri. Pongono cosi' le  basi  per  la
successiva elaborazione di  concetti  scientifici  e  matematici  che
verranno proposti nella scuola primaria. 
  La curiosita' e le domande sui fenomeni naturali, su  se  stessi  e
sugli organismi viventi e su storie, fiabe e giochi tradizionali  con
riferimenti  matematici,  possono  cominciare  a   trovare   risposte
guardando sempre meglio i fatti del mondo, cercando di capire come  e
quando succedono, intervenendo  per  cambiarli  e  sperimentando  gli
effetti dei cambiamenti. Si  avviano  cosi'  le  prime  attivita'  di
ricerca  che  danno  talvolta   risultati   imprevedibili,   ma   che
costruiscono  nel  bambino  la  necessaria  fiducia   nelle   proprie
capacita' di capire e di  trovare  spiegazioni.  Esplorando  oggetti,
materiali e simboli, osservando la  vita  di  piante  ed  animali,  i
bambini elaborano  idee  personali  da  confrontare  con  quelle  dei
compagni e degli insegnanti. 
  Imparano a fare  domande,  a  dare  e  a  chiedere  spiegazioni,  a
lasciarsi convincere  dai  i  punti  di  vista  degli  altri,  a  non
scoraggiarsi se le  loro  idee  non  risultano  appropriate.  Possono
quindi avviarsi verso un percorso di conoscenza piu' strutturato,  in
cui esploreranno le potenzialita' del  linguaggio  per  esprimersi  e
l'uso di simboli per rappresentare significati. 
 
  Oggetti, fenomeni, viventi 
  I bambini elaborano la  prima  "organizzazione  fisica"  del  mondo
esterno attraverso attivita' concrete che portano la loro  attenzione
sui diversi aspetti della realta', sulle caratteristiche della luce e
delle  ombre,  sugli  effetti  del  calore.  Osservando  il   proprio
movimento  e  quello  degli  oggetti,  ne  colgono  la  durata  e  la
velocita', imparano  a  organizzarli  nello  spazio  e  nel  tempo  e
sviluppano una prima idea di contemporaneita'. 
  Toccando, smontando, costruendo e ricostruendo, affinando i  propri
gesti, i bambini individuano qualita' e proprieta'  degli  oggetti  e
dei materiali, ne immaginano la  struttura  e  sanno  assemblarli  in
varie costruzioni;  riconoscono  e  danno  un  nome  alle  proprieta'
individuate,  si  accorgono  delle  loro  eventuali   trasformazioni.
Cercano di capire come  sono  fatti  e  come  funzionano  macchine  e
meccanismi che fanno parte della loro esperienza, cercando di  capire
anche quello che non si vede direttamente: le  stesse  trasformazioni
della materia possono essere intuite in base a elementari modelli  di
strutture "invisibili". 
  Il proprio corpo e' sempre oggetto di  interesse,  soprattutto  per
quanto riguarda i processi nascosti,  e  la  curiosita'  dei  bambini
permette di avviare le prime interpretazioni sulla  sua  struttura  e
sul suo funzionamento. Gli organismi animali  e  vegetali,  osservati
nei loro ambienti o in microambienti artificiali,  possono  suggerire
un "modello di vivente" per capire i processi piu'  elementari  e  la
varieta' dei modi di vivere. Si puo' cosi' portare  l'attenzione  dei
bambini sui cambiamenti insensibili o vistosi che avvengono nel  loro
corpo, in quello degli animali e delle piante  e  verso  le  continue
trasformazioni dell'ambiente naturale. 
 
  Numero e spazio 
  La familiarita' con i numeri puo' nascere a partire da  quelli  che
si usano nella vita di ogni giorno; poi, ragionando sulle quantita' e
sulla numerosita' di oggetti diversi, i bambini costruiscono le prime
fondamentali competenze sul contare oggetti o eventi, accompagnandole
con i gesti dell'indicare, del togliere e dell'aggiungere. Si avviano
cosi' alla conoscenza  del  numero  e  della  struttura  delle  prime
operazioni, suddividono in parti i materiali e realizzano  elementari
attivita' di misura.  Gradualmente,  avviando  i  primi  processi  di
astrazione, imparano a rappresentare con simboli semplici i risultati
delle loro esperienze. 
  Muovendosi nello spazio, i bambini scelgono ed eseguono i  percorsi
piu' idonei per raggiungere una meta  prefissata  scoprendo  concetti
geometrici come quelli di direzione e di angolo. Sanno descrivere  le
forme di oggetti tridimensionali, riconoscendo le forme geometriche e
individuandone le proprieta' (ad esempio, riconoscendo nel "quadrato"
una proprieta' dell'oggetto e non l'oggetto stesso). 
  Operano e giocano con materiali strutturati, costruzioni, giochi da
tavolo di vario tipo. 
 
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  Traguardi per lo sviluppo della competenza 
 
  Traguardi per lo sviluppo della competenza 
  Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali  secondo  criteri
diversi,  ne  identifica  alcune  proprieta',  confronta   e   valuta
quantita';  utilizza  simboli  per  registrarle;  esegue  misurazioni
usando strumenti alla sua portata. 
  Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e  della
settimana. 
  Riferisce correttamente eventi del passato recente;  sa  dire  cosa
potra' succedere in un futuro immediato e prossimo. 
  Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro
ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti. 
  Si interessa a macchine e strumenti tecnologici,  sa  scoprirne  le
funzioni e i possibili usi. 
  Ha familiarita' sia con le strategie del contare e dell'operare con
i numeri sia con quelle necessarie per eseguire le prime  misurazioni
di lunghezze, pesi, e altre quantita'. 
  Individua le posizioni di oggetti e persone  nello  spazio,  usando
termini come avanti/dietro, sopra/sotto, destra/sinistra, ecc;  segue
correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali. 
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  Dalla scuola dell'infanzia alla scuola primaria 
 
  Ogni  campo  di  esperienza  offre   specifiche   opportunita'   di
apprendimento, ma contribuisce  allo  stesso  tempo  a  realizzare  i
compiti di sviluppo pensati unitariamente per i bambini  dai  tre  ai
sei anni, in termini di identita' (costruzione  del  se',  autostima,
fiducia  nei  propri  mezzi),  di  autonomia  (rapporto  sempre  piu'
consapevole con gli  altri),  di  competenza  (come  elaborazione  di
conoscenze,   abilita',   atteggiamenti),   di   cittadinanza   (come
attenzione alle dimensioni etiche e sociali). 
  Al termine del percorso triennale della  scuola  dell'infanzia,  e'
ragionevole attendersi  che  ogni  bambino  abbia  sviluppato  alcune
competenze di base che strutturano la sua crescita personale. 
  Riconosce  ed  esprime  le  proprie  emozioni,  e'  consapevole  di
desideri e paure, avverte gli stati d'animo propri e altrui. 
  Ha un positivo rapporto con la propria corporeita', ha maturato una
sufficiente fiducia in se',  e'  progressivamente  consapevole  delle
proprie risorse e dei  propri  limiti,  quando  occorre  sa  chiedere
aiuto. 
  Manifesta curiosita' e voglia di sperimentare, interagisce  con  le
cose,  l'ambiente  e  le  persone,  percependone  le  reazioni  ed  i
cambiamenti. 
  Condivide esperienze e giochi, utilizza materiali e risorse comuni,
affronta gradualmente i conflitti e  ha  iniziato  a  riconoscere  le
regole del comportamento nei contesti privati e pubblici. 
  Ha sviluppato l'attitudine a porre e a porsi domande  di  senso  su
questioni etiche e morali. 
  Coglie diversi punti di  vista,  riflette  e  negozia  significati,
utilizza gli errori come fonte di conoscenza. 
  Sa  raccontare,  narrare,  descrivere  situazioni   ed   esperienze
vissute, comunica e si  esprime  con  una  pluralita'  di  linguaggi,
utilizza con sempre maggiore proprieta' la lingua italiana. 
  Dimostra prime abilita' di tipo logico, inizia ad interiorizzare le
coordinate spazio-temporali e ad orientarsi nel  mondo  dei  simboli,
delle rappresentazioni, dei media, delle tecnologie. 
  Rileva  le   caratteristiche   principali   di   eventi,   oggetti,
situazioni,  formula  ipotesi,   ricerca   soluzioni   a   situazioni
problematiche di vita quotidiana. 
  E' attento alle consegne, si appassiona, porta a termine il lavoro,
diventa consapevole dei processi realizzati e li documenta. 
  Si esprime in modo personale, con creativita' e partecipazione,  e'
sensibile alla pluralita' di culture, lingue, esperienze. 
 
  LA SCUOLA DEL PRIMO CICLO 
 
  Il primo ciclo d'istruzione  comprende  la  scuola  primaria  e  la
scuola  secondaria  di  primo  grado.  Ricopre  un  arco   di   tempo
fondamentale per l'apprendimento e lo sviluppo  dell'identita'  degli
alunni, nel quale si pongono le basi e si  acquisiscono  gradualmente
le competenze indispensabili per continuare ad apprendere a scuola  e
lungo l'intero arco della vita. 
  La finalita' del primo ciclo e' l'acquisizione delle  conoscenze  e
delle abilita' fondamentali per sviluppare le competenze culturali di
base  nella  prospettiva  del  pieno  sviluppo  della  persona.   Per
realizzare tale finalita' la scuola concorre  con  altre  istituzioni
alla rimozione  di  ogni  ostacolo  alla  frequenza;  cura  l'accesso
facilitato  per  gli  alunni  con  disabilita';  previene  l'evasione
dell'obbligo scolastico e  contrasta  la  dispersione;  valorizza  il
talento e le inclinazioni di ciascuno; persegue  con  ogni  mezzo  il
miglioramento della qualita' del sistema di istruzione. 
  In questa prospettiva ogni scuola pone  particolare  attenzione  ai
processi di apprendimento di tutti gli alunni e di ciascuno di  essi,
li accompagna  nell'elaborare  il  senso  della  propria  esperienza,
promuove la pratica consapevole della cittadinanza. 
 
  Il senso dell'esperienza educativa 
 
  Fin dai primi anni la scuola promuove un percorso di attivita'  nel
quale  ogni  alunno  possa  assumere  un  ruolo  attivo  nel  proprio
apprendimento, sviluppare al meglio  le  inclinazioni,  esprimere  le
curiosita', riconoscere ed intervenire  sulle  difficolta',  assumere
sempre maggiore  consapevolezza  di  se',  avviarsi  a  costruire  un
proprio progetto di vita. Cosi'  la  scuola  svolge  un  fondamentale
ruolo educativo e di orientamento, fornendo all'alunno  le  occasioni
per acquisire consapevolezza delle sue potenzialita' e  risorse,  per
progettare la realizzazione di esperienze significative e  verificare
gli esiti conseguiti in relazione alle attese.  Tutta  la  scuola  in
genere ha una funzione orientativa in quanto preparazione alle scelte
decisive della vita, ma in particolare la scuola del primo ciclo, con
la sua unitarieta' e progressiva articolazione disciplinare,  intende
favorire  l'orientamento  verso   gli   studi   successivi   mediante
esperienze  didattiche  non  ripiegate  su  se  stesse  ma  aperte  e
stimolanti, finalizzate a suscitare la  curiosita'  dell'alunno  e  a
fargli mettere alla prova le proprie capacita'. 
  La  scuola  propone  situazioni  e  contesti  in  cui  gli   alunni
riflettono per capire il mondo e se stessi, diventano consapevoli che
il proprio corpo e' un bene di cui prendersi  cura,  trovano  stimoli
per sviluppare il pensiero analitico e critico, imparano ad imparare,
coltivano la fantasia e il pensiero  originale,  si  confrontano  per
ricercare significati e condividere possibili schemi di  comprensione
della realta', riflettendo sul senso e le conseguenze  delle  proprie
scelte. Favorisce lo sviluppo delle capacita' necessarie per imparare
a leggere le proprie emozioni e a gestirle, per porsi  obiettivi  non
immediati e perseguirli. Promuove  inoltre  quel  primario  senso  di
responsabilita' che si traduce nel fare bene il proprio lavoro e  nel
portarlo a termine, nell'avere cura  di  se',  degli  oggetti,  degli
ambienti che si frequentano, sia naturali sia sociali. 
  Sollecita gli alunni a un'attenta riflessione sui comportamenti  di
gruppo al fine di individuare quegli  atteggiamenti  che  violano  la
dignita'  della  persona  e  il  rispetto  reciproco,  li  orienta  a
sperimentare  situazioni  di  studio  e  di  vita   dove   sviluppare
atteggiamenti positivi ed imparare a collaborare con altri. 
  Segue con attenzione le diverse condizioni nelle quali si  sviluppa
l'identita' di genere, che nella preadolescenza ha  la  sua  stagione
cruciale. 
  Crea favorevoli condizioni di ascolto e di espressione tra coetanei
e guida i ragazzi nella comprensione critica dei messaggi provenienti
dalla societa' nelle loro molteplici forme. 
  Di fronte alla complessa realta' sociale, la scuola ha  bisogno  di
stabilire  con  i  genitori  rapporti   non   episodici   o   dettati
dall'emergenza, ma costruiti dentro un progetto educativo condiviso e
continuo.  La  consapevolezza  dei  cambiamenti   intervenuti   nella
societa' e nella scuola richiede la messa in  atto  di  un  rinnovato
rapporto di corresponsabilita' formativa con le famiglie, in cui  con
il dialogo si costruiscano cornici di riferimento condivise e si  dia
corpo a una progettualita' comune nel rispetto dei diversi ruoli. 
 
  L'alfabetizzazione culturale di base 
 
  Il compito specifico  del  primo  ciclo  e'  quello  di  promuovere
l'alfabetizzazione di base attraverso l'acquisizione dei linguaggi  e
dei codici che costituiscono la struttura della nostra cultura, in un
orizzonte allargato alle altre culture con cui conviviamo  e  all'uso
consapevole dei nuovi media. 
  Si tratta di una alfabetizzazione culturale e sociale  che  include
quella strumentale, da sempre sintetizzata nel "leggere,  scrivere  e
far di conto", e la potenzia attraverso i linguaggi e i saperi  delle
varie discipline. 
  All'alfabetizzazione  culturale   e   sociale   concorre   in   via
prioritaria l'educazione  plurilingue  e  interculturale.  La  lingua
materna, la lingua di scolarizzazione e le lingue europee, in  quanto
lingue dell'educazione, contribuiscono infatti a promuovere i diritti
del soggetto al pieno sviluppo della propria identita'  nel  contatto
con l'alterita' linguistica e culturale. L'educazione  plurilingue  e
interculturale rappresenta una risorsa funzionale alla valorizzazione
delle diversita' e al successo scolastico di tutti e di ognuno ed  e'
presupposto  per  l'inclusione  sociale  e  per   la   partecipazione
democratica. 
  La scuola primaria mira  all'acquisizione  degli  apprendimenti  di
base, come primo esercizio dei diritti costituzionali. Ai  bambini  e
alle bambine che la frequentano offre l'opportunita' di sviluppare le
dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche e
religiose, e di acquisire  i  saperi  irrinunciabili.  Si  pone  come
scuola formativa  che,  attraverso  gli  alfabeti  caratteristici  di
ciascuna  disciplina,  permette  di   esercitare   differenti   stili
cognitivi, ponendo cosi' le premesse per  lo  sviluppo  del  pensiero
riflessivo e critico. Per questa via si formano cittadini consapevoli
e responsabili a tutti i livelli, da quello locale a quello europeo. 
  La padronanza degli strumenti  culturali  di  base  e'  ancor  piu'
importante per bambini che vivono in situazioni di  svantaggio:  piu'
solide saranno le capacita' acquisite nella scuola primaria, maggiori
saranno le probabilita' di inclusione sociale e culturale  attraverso
il sistema dell'istruzione. 
  Nella scuola secondaria di primo grado si realizza  l'accesso  alle
discipline come punti di vista sulla  realta'  e  come  modalita'  di
conoscenza, interpretazione e rappresentazione del mondo. 
  La valorizzazione delle discipline  avviene  pienamente  quando  si
evitano due rischi: sul piano culturale, quello della  frammentazione
dei   saperi;   sul   piano   didattico,   quello   dell'impostazione
trasmissiva. Le discipline non vanno  presentate  come  territori  da
proteggere definendo confini rigidi, ma  come  chiavi  interpretative
disponibili ad ogni possibile  utilizzazione.  I  problemi  complessi
richiedono, per essere  esplorati,  che  i  diversi  punti  di  vista
disciplinari dialoghino e che  si  presti  attenzione  alle  zone  di
confine e di cerniera fra discipline. 
  Nella scuola secondaria di primo grado vengono  favorite  una  piu'
approfondita   padronanza   delle    discipline    e    un'articolata
organizzazione delle conoscenze, nella prospettiva  dell'elaborazione
di un sapere sempre meglio integrato e padroneggiato. 
  Le  competenze  sviluppate  nell'ambito  delle  singole  discipline
concorrono a loro volta alla promozione di competenze  piu'  ampie  e
trasversali, che rappresentano una condizione essenziale per la piena
realizzazione personale e per  la  partecipazione  attiva  alla  vita
sociale, orientate ai valori  della  convivenza  civile  e  del  bene
comune. Le competenze per l'esercizio della cittadinanza attiva  sono
promosse  continuamente  nell'ambito  di  tutte   le   attivita'   di
apprendimento, utilizzando e finalizzando opportunamente i contributi
che ciascuna disciplina puo' offrire. 
 
  Cittadinanza e Costituzione 
 
  E' compito peculiare di questo ciclo scolastico porre le  basi  per
l'esercizio della cittadinanza attiva, potenziando  e  ampliando  gli
apprendimenti promossi nella scuola dell'infanzia. 
  L'educazione alla cittadinanza viene promossa attraverso esperienze
significative che consentano di apprendere il concreto prendersi cura
di se stessi, degli altri e dell'ambiente e che favoriscano forme  di
cooperazione e di solidarieta'. Questa fase del processo formativo e'
il terreno favorevole per lo sviluppo di  un'adesione  consapevole  a
valori condivisi e di atteggiamenti cooperativi e  collaborativi  che
costituiscono la condizione per praticare la convivenza civile. 
  Obiettivi irrinunciabili dell'educazione alla cittadinanza sono  la
costruzione del senso di legalita' e lo sviluppo  di  un'etica  della
responsabilita', che si realizzano nel dovere di scegliere e agire in
modo consapevole e che implicano  l'impegno  a  elaborare  idee  e  a
promuovere azioni finalizzate al miglioramento continuo  del  proprio
contesto di vita, a partire dalla vita  quotidiana  a  scuola  e  dal
personale  coinvolgimento  in  routine  consuetudinarie  che  possono
riguardare la pulizia e il buon uso dei luoghi, la cura del  giardino
o del cortile, la custodia dei sussidi, la documentazione,  le  prime
forme  di  partecipazione   alle   decisioni   comuni,   le   piccole
riparazioni, l'organizzazione del lavoro comune, ecc. 
  Accanto ai valori e alle competenze inerenti  la  cittadinanza,  la
scuola del  primo  ciclo  include  nel  proprio  curricolo  la  prima
conoscenza della Costituzione della Repubblica italiana. Gli  allievi
imparano cosi' a riconoscere  e  a  rispettare  i  valori  sanciti  e
tutelati nella Costituzione, in particolare i diritti inviolabili  di
ogni essere umano (articolo 2), il riconoscimento della pari dignita'
sociale (articolo 3), il dovere di contribuire in modo concreto  alla
qualita' della vita della  societa'  (articolo  4),  la  liberta'  di
religione (articolo 8), le varie forme di liberta' (articoli  13-21).
Imparano altresi' l'importanza delle procedure  nell'esercizio  della
cittadinanza e la distinzione tra diversi compiti,  ruoli  e  poteri.
Questo favorisce una prima conoscenza di  come  sono  organizzate  la
nostra societa' (articoli 35-54) e le  nostre  istituzioni  politiche
(articoli 55-96). Al tempo stesso contribuisce a dare un valore  piu'
largo e consapevole alla partecipazione alla vita della scuola intesa
come comunita' che funziona sulla base di regole condivise. 
  Parte integrante dei diritti costituzionali e di cittadinanza e' il
diritto alla parola (articolo 21)  il  cui  esercizio  dovra'  essere
prioritariamente tutelato ed incoraggiato in ogni contesto scolastico
e in ciascun alunno, avendo particolare attenzione  a  sviluppare  le
regole di una conversazione corretta. E' attraverso la  parola  e  il
dialogo tra interlocutori che si rispettano reciprocamente,  infatti,
che si costruiscono significati condivisi e si opera  per  sanare  le
divergenze, per acquisire punti di vista nuovi, per negoziare e  dare
un senso positivo alle differenze cosi' come per prevenire e regolare
i conflitti. 
  La lingua italiana costituisce il primo strumento di  comunicazione
e  di  accesso  ai  saperi.  La  lingua  scritta,   in   particolare,
rappresenta  un  mezzo  decisivo  per   l'esplorazione   del   mondo,
l'organizzazione del pensiero e per la riflessione sull'esperienza  e
il sapere dell'umanita'. 
  E' responsabilita' di tutti i docenti garantire la padronanza della
lingua italiana, valorizzando al contempo  gli  idiomi  nativi  e  le
lingue  comunitarie.  Cosi'   intesa,   la   scuola   diventa   luogo
privilegiato di apprendimento e di confronto libero e pluralistico. 
 
  L'ambiente di apprendimento 
 
  Una  buona  scuola  primaria  e  secondaria  di  primo   grado   si
costituisce  come  un  contesto  idoneo  a  promuovere  apprendimenti
significativi e a garantire  il  successo  formativo  per  tutti  gli
alunni. 
  A tal fine e' possibile indicare, nel rispetto dell'autonomia delle
scuole e della liberta' di insegnamento, alcuni principi metodologici
che contraddistinguono un'efficace azione formativa senza pretesa  di
esaustivita'. 
  L'acquisizione dei saperi richiede un uso flessibile degli spazi, a
partire dalla stessa aula scolastica, ma anche la  disponibilita'  di
luoghi attrezzati che facilitino approcci operativi  alla  conoscenza
per le scienze, la tecnologia, le lingue comunitarie,  la  produzione
musicale, il teatro, le attivita' pittoriche, la motricita'. 
  Particolare importanza assume la biblioteca  scolastica,  anche  in
una prospettiva multimediale, da intendersi come  luogo  privilegiato
per la lettura e la scoperta di una pluralita' di libri e  di  testi,
che sostiene lo studio autonomo e l'apprendimento continuo; un  luogo
pubblico, fra scuola e territorio, che  favorisce  la  partecipazione
delle famiglie, agevola i percorsi di integrazione,  crea  ponti  tra
lingue, linguaggi, religioni e culture. 
  Valorizzare  l'esperienza  e  le  conoscenze  degli   alunni,   per
ancorarvi nuovi contenuti. Nel  processo  di  apprendimento  l'alunno
porta una grande ricchezza di esperienze e conoscenze acquisite fuori
dalla scuola e attraverso i diversi media oggi disponibili  a  tutti,
mette in gioco aspettative ed emozioni, si presenta con una dotazione
di informazioni,  abilita',  modalita'  di  apprendere  che  l'azione
didattica    dovra'     opportunamente     richiamare,     esplorare,
problematizzare. In questo modo  l'allievo  riesce  a  dare  senso  a
quello che va imparando. 
  Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversita', per fare
in modo  che  non  diventino  disuguaglianze.  Le  classi  sono  oggi
caratterizzate da molteplici diversita', legate alle  differenze  nei
modi e nei livelli di apprendimento, alle specifiche  inclinazioni  e
ai personali interessi, a particolari stati emotivi e  affettivi.  La
scuola deve progettare e realizzare percorsi didattici specifici  per
rispondere ai bisogni educativi degli allievi. Particolare attenzione
va rivolta agli alunni con cittadinanza non italiana i quali, ai fini
di una piena integrazione, devono acquisire sia un  adeguato  livello
di uso e controllo della lingua italiana per comunicare e  avviare  i
processi di apprendimento, sia  una  sempre  piu'  sicura  padronanza
linguistica e culturale per  proseguire  nel  proprio  itinerario  di
istruzione. Tra  loro  vi  sono  alunni  giunti  da  poco  in  Italia
(immigrati "di prima generazione") e alunni nati in Italia (immigrati
"di  seconda  generazione").  Questi  alunni  richiedono   interventi
differenziati che non devono investire  il  solo  insegnamento  della
lingua italiana  ma  la  progettazione  didattica  complessiva  della
scuola e quindi dei docenti di tutte  le  discipline.  L'integrazione
degli alunni con disabilita' nelle scuole comuni, inoltre,  anche  se
e' da tempo un  fatto  culturalmente  e  normativamente  acquisito  e
consolidato, richiede  un'effettiva  progettualita',  utilizzando  le
forme di flessibilita'  previste  dall'autonomia  e  le  opportunita'
offerte dalle tecnologie. 
  Favorire l'esplorazione e la scoperta, al  fine  di  promuovere  il
gusto per la ricerca di nuove conoscenze. In questa  prospettiva,  la
problematizzazione svolge una funzione insostituibile: sollecita  gli
alunni a individuare problemi, a  sollevare  domande,  a  mettere  in
discussione le conoscenze gia' elaborate, a trovare appropriate piste
d'indagine, a cercare soluzioni originali. 
  Incoraggiare l'apprendimento collaborativo. Imparare non e' solo un
processo individuale. La dimensione sociale dell'apprendimento svolge
un ruolo  significativo.  In  tal  senso,  molte  sono  le  forme  di
interazione  e   collaborazione   che   possono   essere   introdotte
(dall'aiuto      reciproco       all'apprendimento       cooperativo,
all'apprendimento  tra  pari),  sia  all'interno  della  classe,  sia
attraverso la formazione di gruppi di lavoro con alunni di  classi  e
di eta' diverse. A questo scopo  risulta  molto  efficace  l'utilizzo
delle nuove tecnologie che permettono agli alunni di operare  insieme
per costruire nuove conoscenze, ad esempio  attraverso  ricerche  sul
web e per corrispondere con coetanei anche di altri paesi. 
  Promuovere la consapevolezza del proprio  modo  di  apprendere,  al
fine  di  "imparare  ad  apprendere".  Riconoscere   le   difficolta'
incontrate e le strategie adottate per superarle, prendere atto degli
errori commessi, ma anche comprendere le ragioni  di  un  insuccesso,
conoscere i propri punti di forza, sono tutte competenze necessarie a
rendere l'alunno consapevole del proprio  stile  di  apprendimento  e
capace di sviluppare autonomia nello studio. Occorre che l'alunno sia
attivamente impegnato nella costruzione del suo sapere e  di  un  suo
metodo di studio, sia sollecitato  a  riflettere  su  come  e  quanto
impara, sia incoraggiato a esplicitare i suoi modi di comprendere e a
comunicare ad altri i traguardi raggiunti. Ogni alunno va posto nelle
condizioni  di  capire  il  compito  assegnato  e  i   traguardi   da
raggiungere,  riconoscere  le  difficolta'  e  stimare   le   proprie
abilita', imparando cosi' a riflettere sui propri risultati, valutare
i progressi compiuti, riconoscere i limiti e le sfide da  affrontare,
rendersi  conto  degli  esiti   delle   proprie   azioni   e   trarne
considerazioni per migliorare. 
  Realizzare  attivita'  didattiche  in  forma  di  laboratorio,  per
favorire  l'operativita'  e  allo  stesso  tempo  il  dialogo  e   la
riflessione su quello che si fa. Il laboratorio, se ben  organizzato,
e' la modalita' di lavoro che  meglio  incoraggia  la  ricerca  e  la
progettualita',  coinvolge  gli  alunni  nel   pensare,   realizzare,
valutare attivita' vissute in modo condiviso e partecipato con altri,
e puo' essere attivata sia nei diversi spazi e occasioni interni alla
scuola   sia   valorizzando   il   territorio   come   risorsa    per
l'apprendimento. 
 
  ITALIANO 
 
  Lo sviluppo di  competenze  linguistiche  ampie  e  sicure  e'  una
condizione  indispensabile  per  la  crescita  della  persona  e  per
l'esercizio pieno della cittadinanza, per l'accesso critico  a  tutti
gli ambiti culturali e per il raggiungimento del successo  scolastico
in ogni settore di studio. Per realizzare queste finalita'  estese  e
trasversali, e'  necessario  che  l'apprendimento  della  lingua  sia
oggetto di specifiche attenzioni da parte di tutti i docenti, che  in
questa prospettiva coordineranno le loro attivita'. 
  Nel nostro paese l'apprendimento della lingua avviene oggi  in  uno
spazio antropologico caratterizzato da una varieta' di  elementi:  la
persistenza, anche se quanto  mai  ineguale  e  diversificata,  della
dialettofonia; la ricchezza e la varieta' delle  lingue  minoritarie;
la compresenza di piu' lingue di tutto il mondo; la  presenza  infine
dell'italiano  parlato  e  scritto  con  livelli  assai  diversi   di
padronanza e con marcate varianti regionali.  Tutto  questo  comporta
che nell'esperienza di molti bambini e ragazzi l'italiano rappresenti
una  seconda  lingua.  La  cura  costante  rivolta  alla  progressiva
padronanza dell'italiano implica, dunque, che  l'apprendimento  della
lingua italiana avvenga a partire  dalle  competenze  linguistiche  e
comunicative che gli allievi hanno gia' maturato nell'idioma nativo e
guardi al loro sviluppo in funzione non solo del  miglior  rendimento
scolastico, ma come componente essenziale delle abilita' per la vita. 
  Data la complessita' dello sviluppo linguistico, che  si  intreccia
strettamente con quello cognitivo e richiede tempi lunghi e  distesi,
si deve tener presente che  i  traguardi  per  la  scuola  secondaria
costituiscono un'evoluzione  di  quelli  della  primaria  e  che  gli
obiettivi di ciascun livello sono uno sviluppo di quelli del  livello
precedente. 
  Nel primo ciclo di istruzione devono essere acquisiti gli strumenti
necessari ad una "alfabetizzazione funzionale":  gli  allievi  devono
ampliare il patrimonio orale e devono imparare a leggere e a scrivere
correttamente  e  con  crescente  arricchimento  di  lessico.  Questo
significa, da una parte,  padroneggiare  le  tecniche  di  lettura  e
scrittura, dall'altra imparare a comprendere e a produrre significati
attraverso la lingua scritta. Lo sviluppo della strumentazione per la
lettura e la scrittura e degli aspetti legati al significato  procede
in  parallelo  e  deve  continuare  per  tutto  il  primo  ciclo   di
istruzione, ovviamente non esaurendosi in questo. 
  La complessita' dell'educazione linguistica rende necessario che  i
docenti delle diverse discipline operino insieme e  con  l'insegnante
di italiano per dare a tutti gli allievi l'opportunita' di  inserirsi
adeguatamente   nell'ambiente   scolastico   e   nei   percorsi    di
apprendimento, avendo come primo obiettivo il possesso  della  lingua
di scolarizzazione. 
 
  Oralita' 
  La comunicazione orale nella forma dell'ascolto e del parlato e' il
modo naturale con cui il bambino, ad un tempo, entra in rapporto  con
gli altri e "da' i nomi alle cose" esplorandone la complessita'. Tale
capacita' di interagire, di nominare in modo sempre piu'  esteso,  di
elaborare il pensiero attraverso l'oralita' e di comprendere discorsi
e testi di vario tipo viene sviluppata e gradualmente  sistematizzata
a scuola, dove si promuove  la  capacita'  di  ampliare  il  lessico,
ascoltare e produrre discorsi per  scopi  diversi  e  man  mano  piu'
articolati  e  meglio  pianificati.   La   pratica   delle   abilita'
linguistiche  orali  nella  comunita'  scolastica  passa   attraverso
l'esperienza dei diversi usi della lingua  (comunicativi,  euristici,
cognitivi,  espressivi,  argomentativi)  e  la   predisposizione   di
ambienti sociali di apprendimento idonei al dialogo, all'interazione,
alla ricerca e alla costruzione di significati, alla condivisione  di
conoscenze,  al  riconoscimento  di  punti  di  vista  e  alla   loro
negoziazione. 
 
  Lettura 
  La pratica della lettura, centrale  in  tutto  il  primo  ciclo  di
istruzione,  e'  proposta  come  momento  di  socializzazione  e   di
discussione dell'apprendimento di contenuti, ma anche come momento di
ricerca autonoma e individuale, in grado di sviluppare  la  capacita'
di concentrazione e di riflessione  critica,  quindi  come  attivita'
particolarmente  utile  per  favorire  il  processo  di   maturazione
dell'allievo. Per lo sviluppo di una sicura competenza di lettura  e'
necessaria l'acquisizione di opportune strategie e tecniche, compresa
la lettura a voce alta, la cura dell'espressione e la costante  messa
in atto di operazioni cognitive per la comprensione del testo.  Saper
leggere e' essenziale per  il  reperimento  delle  informazioni,  per
ampliare le proprie conoscenze, per ottenere risposte  significative.
La cura della comprensione di  testi  espositivi  e  argomentativi  -
anche  utilizzando  il  dibattito  e  il  dialogo  intorno  ai  testi
presentati - e' esercizio di fondamentale importanza. La nascita  del
gusto per la lettura produce  aumento  di  attenzione  e  curiosita',
sviluppa la fantasia e  il  piacere  della  ricerca  in  proprio,  fa
incontrare i racconti e le storie di ogni civilta' e tempo,  avvicina
all'altro  e  al  diverso  da  se'.  Tutte  queste  esperienze   sono
componenti  imprescindibili  per  il  raggiungimento  di  una  solida
competenza nella lettura e per lo sviluppo di ogni futura conoscenza. 
  A scuola si apprende la strumentalita' del leggere e si attivano  i
numerosi processi cognitivi necessari alla comprensione.  La  lettura
va costantemente praticata su un'ampia gamma di testi appartenenti ai
vari tipi e forme  testuali  (da  testi  continui  a  moduli,  orari,
grafici, mappe ecc.) per scopi diversi e con strategie funzionali  al
compito, senza mai tralasciare la pratica della lettura  personale  e
dell'ascolto di testi letti dall'insegnante  realizzata  abitualmente
senza alcuna finalizzazione, al solo scopo di alimentare  il  piacere
di leggere. Lo sviluppo della competenza di lettura riguarda tutte le
discipline. E' compito di ciascun insegnante  favorire  con  apposite
attivita' il superamento degli ostacoli alla comprensione  dei  testi
che possono annidarsi a livello  lessicale  o  sintattico  oppure  al
livello della strutturazione logico-concettuale. 
  La consuetudine con i libri pone le basi per una pratica di lettura
come attivita' autonoma e personale che duri per tutta la  vita.  Per
questo occorre assicurare  le  condizioni  (biblioteche  scolastiche,
accesso ai libri, itinerari di ricerca, uso costante  sia  dei  libri
che dei nuovi  media,  ecc.)  da  cui  sorgono  bisogni  e  gusto  di
esplorazione dei testi scritti. La lettura connessa con lo  studio  e
l'apprendimento e  la  lettura  piu'  spontanea,  legata  ad  aspetti
estetici o emotivi, vanno parimenti praticate in quanto rispondono  a
bisogni presenti nella persona. 
  In  questa  prospettiva  ruolo  primario  assume  il  leggere   per
soddisfare il piacere estetico dell'incontro con il testo  letterario
e il gusto intellettuale della  ricerca  di  risposte  a  domande  di
senso, come premessa ad una prima educazione letteraria, che  non  si
esaurisce certo nel primo ciclo di istruzione. 
 
  Scrittura 
  La pratica della  scrittura  viene  introdotta  in  modo  graduale:
qualunque sia il  metodo  usato  dall'insegnante,  durante  la  prima
alfabetizzazione il bambino, partendo dall'esperienza, viene  guidato
contemporaneamente a leggere e scrivere parole e frasi sempre  legate
a  bisogni   comunicativi   e   inserite   in   contesti   motivanti.
L'acquisizione della competenza strumentale della scrittura, entro  i
primi due anni di  scuola,  comporta  una  costante  attenzione  alle
abilita'  grafico-manuali  e  alla  correttezza  ortografica.  Questo
indispensabile   apprendistato   non   esaurisce   la    complessita'
dell'insegnare e  dell'imparare  a  scrivere  ma  ne  costituisce  il
necessario requisito. La scrittura di un testo si  presenta  come  un
processo  complesso  nel  quale  si  riconoscono   fasi   specifiche,
dall'ideazione  alla  pianificazione,  alla   prima   stesura,   alla
revisione e all'auto-correzione, su ognuna delle  quali  l'insegnante
deve far lavorare gli allievi con progressione graduale e assicurando
ogni volta la stabilizzazione e il consolidamento di  quanto  ciascun
alunno ha acquisito. La frequentazione assidua di  testi  permettera'
all'allievo di individuare i modelli che  ne  sono  alla  base  e  di
assumerli come riferimento nelle proprie produzioni comunicative. 
  In  tutto  il  primo  ciclo  il  percorso  di  apprendimento  della
scrittura richiede tempi distesi,  diversificazione  delle  attivita'
didattiche e interdisciplinarita' in quanto la produzione testuale si
realizza in varie discipline.  Puo'  altresi'  richiedere  attenzione
dedicata a piccoli gruppi e a singoli alunni, soprattutto nella  fase
iniziale durante la  quale  ogni  bambino  ha  bisogno  di  acquisire
sicurezza. 
  In particolare, l'insegnante di italiano  fornisce  le  indicazioni
essenziali per la produzione di  testi  per  lo  studio  (ad  esempio
schema, riassunto, esposizione di argomenti, relazione di attivita' e
progetti svolti  nelle  varie  discipline),  funzionali  (ad  esempio
istruzioni, questionari), narrativi, espositivi e argomentativi. Tali
testi  possono  muovere  da  esperienze   concrete,   da   conoscenze
condivise, da scopi reali, evitando trattazioni  generiche  e  luoghi
comuni. Inoltre, attraverso la produzione di testi fantastici (sia in
prosa sia in versi), l'allievo  sperimenta  fin  dai  primi  anni  le
potenzialita' espressive della lingua italiana e  apprende  come  sia
possibile intrecciare la lingua scritta con  altri  linguaggi,  anche
attraverso la produzione di testi multimediali. 
  Al  termine  della  scuola  secondaria  di  primo  grado  l'allievo
dovrebbe essere in grado di produrre testi  di  diversa  tipologia  e
forma coesi e coerenti, adeguati  all'intenzione  comunicativa  e  al
destinatario, curati anche negli aspetti formali. 
 
  Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo 
  I bambini entrano nella scuola primaria con un patrimonio lessicale
diverso da un allievo all'altro.  Data  la  grande  importanza  della
comprensione  e  dell'uso  attivo  del  lessico,  il  primo   compito
dell'insegnante e'  proprio  quello  di  rendersi  conto,  attraverso
attivita' anche ludiche e creative,  della  consistenza  e  tipologia
(varieta') del patrimonio lessicale di ognuno. E'  un  compito  tanto
piu' importante quanto piu' vi e' oggi  evidenza  di  un  progressivo
impoverimento del lessico. 
  Il patrimonio iniziale dovra' essere consolidato in  un  nucleo  di
vocaboli di base (fondamentali e di alto uso), a partire dal quale si
operera' man mano un'estensione alle parole-chiave  delle  discipline
di studio: l'acquisizione dei linguaggi  specifici  delle  discipline
deve essere responsabilita' comune di tutti gli insegnanti. 
  I  docenti  di  tutto  il  primo  ciclo  di   istruzione   dovranno
promuovere, all'interno di attivita' orali e di lettura e  scrittura,
la competenza lessicale relativamente sia  all'ampiezza  del  lessico
compreso e usato (ricettivo e produttivo)  sia  alla  sua  padronanza
nell'uso sia alla  sua  crescente  specificita'.  Infatti  l'uso  del
lessico,  a  seconda  delle  discipline,   dei   destinatari,   delle
situazioni comunicative e  dei  mezzi  utilizzati  per  l'espressione
orale e quella scritta richiede lo sviluppo di conoscenze,  capacita'
di selezione e adeguatezza ai contesti. Lo sviluppo della  competenza
lessicale deve rispettare gli  stadi  cognitivi  del  bambino  e  del
ragazzo e avvenire in stretto rapporto con l'uso vivo e  reale  della
lingua, non attraverso forme di apprendimento meccanico e  mnemonico.
Va, in questo senso, tenuta  in  considerazione  la  ricchezza  delle
espressioni locali, "di strada", gergali e dei  molti  modi  di  dire
legati alle esperienze, che spesso racchiudono un senso identitario e
capacita' narrative e che rappresentano  un  bagaglio  attraverso  il
quale ampliare l'espressione anche in italiano corretto. 
  Per l'apprendimento di un lessico sempre piu' preciso  e  specifico
e' fondamentale che gli allievi imparino, fin dalla scuola  primaria,
a consultare dizionari e repertori tradizionali e online. 
 
  Elementi di grammatica esplicita  e  riflessione  sugli  usi  della
lingua 
  Ogni persona, fin dall'infanzia, possiede una grammatica implicita,
che le permette di formulare frasi ben formate  pur  senza  conoscere
concetti quali quelli di verbo,  soggetto,  ecc.  Questa  "grammatica
implicita" si amplia e si rafforza negli anni attraverso l'uso  della
lingua, che permette di giungere  a  forme  "corrette"  (in  italiano
standard) e di realizzare enunciati in diverse varieta'  linguistiche
e in diverse lingue. 
  Inoltre, sin dai primi anni di  scolarita',  i  bambini  hanno  una
naturale predisposizione a riflettere  sulla  lingua.  E'  su  queste
attitudini che l'insegnante si puo' basare per condurre  gradualmente
l'allievo verso forme di "grammatica esplicita". 
  E' molto importante  acquisire  una  progressiva  consapevolezza  e
sicurezza nell'uso dello strumento linguistico (che si avvia, ma  non
si completa, nel primo ciclo).  Si  tratta,  infatti,  di  una  delle
condizioni per un uso critico e  libero  della  lingua,  a  cui  deve
giungere presto ogni cittadino. Percio', nei primi anni della  scuola
primaria l'uso della lingua e la riflessione su di essa vanno  curate
insieme. Del resto nella pratica  coincidono:  l'apprendimento  della
strumentalita' del  leggere  e  dello  scrivere  e'  da  considerarsi
infatti attivita' linguistica e metalinguistica al tempo stesso. 
  Per quanto riguarda l'ortografia, da una parte e' fondamentale  che
essa sia acquisita e automatizzata in modo sicuro nei primi  anni  di
scuola, in quanto diventa difficile apprenderla piu' in la'  con  gli
anni; dall'altra la correttezza ortografica deve essere costantemente
monitorata a tutti i livelli di scuola. 
  Gli oggetti della  riflessione  sulla  lingua  e  della  grammatica
esplicita sono: le  strutture  sintattiche  delle  frasi  semplici  e
complesse (per la descrizione delle quali l'insegnante scegliera'  il
modello grammaticale di riferimento che gli sembra piu'  adeguato  ed
efficace); le parti del discorso, o categorie lessicali; gli elementi
di coesione che servono a mettere in rapporto le diverse parti  della
frase e del testo  (connettivi  di  vario  tipo,  pronomi,  segni  di
interpunzione); il lessico  e  la  sua  organizzazione;  le  varieta'
dell'italiano piu' diffuse. 
  Nella  scuola  primaria  la  riflessione  privilegia   il   livello
lessicale-semantico e si attua a partire dai testi  orali  e  scritti
recepiti e prodotti dagli allievi. Gli aspetti morfologici  e  quelli
sintattici, semantici e testuali, che sono  introdotti  nella  scuola
primaria  attraverso  riflessioni  sull'uso,  devono  essere  ripresi
ciclicamente, al fine di poter operare precisazioni e approfondimenti
e raggiungere una valida sistematizzazione dei concetti centrali. 
  La riflessione sulla lingua, se condotta in modo induttivo e  senza
un'introduzione  troppo   precoce   della   terminologia   specifica,
contribuisce  a  una  maggiore  duttilita'  nel  capire  i  testi   e
riflettere e discutere sulle proprie produzioni.  Essa,  inoltre,  si
intreccia con  la  riflessione  sulle  altre  lingue  del  repertorio
dell'allievo, in una prospettiva plurilingue e interculturale. Ma  il
ruolo probabilmente piu' significativo della riflessione sulla lingua
e' quello metacognitivo: la riflessione concorre infatti a sviluppare
le capacita' di  categorizzare,  di  connettere,  di  analizzare,  di
indurre e dedurre, utilizzando di fatto un metodo scientifico. 
  La riflessione sulla lingua  riguarda  anche  il  lessico,  di  cui
verranno esplorate e definite le caratteristiche  fondamentali,  come
le relazioni di  significato  e  i  meccanismi  di  formazione  delle
parole. 
 
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Traguardi per lo sviluppo delle competenze al  termine  della  scuola
                              primaria 
 
  L'allievo   partecipa   a   scambi   comunicativi   (conversazione,
discussione  di  classe  o  di  gruppo)  con  compagni  e  insegnanti
rispettando il turno e formulando messaggi chiari e pertinenti, in un
registro il piu' possibile adeguato alla situazione. 
  Ascolta e comprende testi orali "diretti" o "trasmessi"  dai  media
cogliendone il senso, le informazioni principali e lo scopo. 
  Legge e comprende testi di vario tipo, continui e non continui,  ne
individua il senso globale e le informazioni principali,  utilizzando
strategie di lettura adeguate agli scopi. 
  Utilizza abilita'  funzionali  allo  studio:  individua  nei  testi
scritti informazioni utili per l'apprendimento di un argomento dato e
le  mette  in   relazione;   le   sintetizza,   in   funzione   anche
dell'esposizione orale; acquisisce un primo  nucleo  di  terminologia
specifica. 
  Legge testi di vario genere facenti  parte  della  letteratura  per
l'infanzia, sia a voce alta sia in lettura silenziosa  e  autonoma  e
formula su di essi giudizi personali. 
  Scrive testi corretti nell'ortografia, chiari  e  coerenti,  legati
all'esperienza e alle diverse occasioni di scrittura  che  la  scuola
offre; rielabora testi parafrasandoli, completandoli, trasformandoli. 
  Capisce e utilizza nell'uso orale e scritto i vocaboli fondamentali
e quelli di alto uso; capisce e utilizza  i  piu'  frequenti  termini
specifici legati alle discipline di studio. 
  Riflette  sui  testi  propri  e  altrui  per  cogliere  regolarita'
morfosintattiche e caratteristiche  del  lessico;  riconosce  che  le
diverse  scelte  linguistiche  sono  correlate   alla   varieta'   di
situazioni comunicative. 
  E' consapevole che nella comunicazione sono usate varieta'  diverse
di lingua e lingue differenti (plurilinguismo). 
  Padroneggia  e  applica  in  situazioni   diverse   le   conoscenze
fondamentali  relative  all'organizzazione  logico-sintattica   della
frase semplice, alle parti del discorso (o categorie lessicali) e  ai
principali connettivi. 
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  Obiettivi di apprendimento al  termine  della  classe  terza  della
scuola primaria 
 
  Ascolto e parlato 
    -  Prendere  la  parola  negli  scambi   comunicativi   (dialogo,
conversazione, discussione) rispettando i turni di parola. 
    -  Comprendere  l'argomento  e  le  informazioni  principali   di
discorsi affrontati in classe. 
    - Ascoltare testi narrativi ed espositivi  mostrando  di  saperne
cogliere il senso globale e riesporli in  modo  comprensibile  a  chi
ascolta. 
    -  Comprendere  e  dare  semplici  istruzioni  su  un   gioco   o
un'attivita' conosciuta. 
    - Raccontare storie personali o fantastiche rispettando  l'ordine
cronologico ed esplicitando le  informazioni  necessarie  perche'  il
racconto sia chiaro per chi ascolta. 
    - Ricostruire verbalmente le  fasi  di  un'esperienza  vissuta  a
scuola o in altri contesti. 
 
  Lettura 
    - Padroneggiare la  lettura  strumentale  (di  decifrazione)  sia
nella modalita' ad alta voce, curandone l'espressione, sia in  quella
silenziosa. 
    - Prevedere il contenuto di un testo semplice in base  ad  alcuni
elementi come il titolo e le immagini; comprendere il significato  di
parole non note in base al testo. 
    - Leggere testi (narrativi, descrittivi,  informativi)  cogliendo
l'argomento di cui si parla e individuando le informazioni principali
e le loro relazioni. 
    - Comprendere testi di tipo diverso, continui e non continui,  in
vista di scopi pratici, di intrattenimento e di svago. 
    - Leggere semplici e  brevi  testi  letterari,  sia  poetici  sia
narrativi, mostrando di saperne cogliere il senso globale. 
    -  Leggere  semplici  testi   di   divulgazione   per   ricavarne
informazioni utili ad ampliare conoscenze su temi noti. 
 
  Scrittura 
    -  Acquisire  le  capacita'  manuali,  percettive   e   cognitive
necessarie per l'apprendimento della scrittura. 
    -  Scrivere  sotto  dettatura   curando   in   modo   particolare
l'ortografia. 
    - Produrre semplici testi  funzionali,  narrativi  e  descrittivi
legati a scopi concreti (per utilita' personale, per  comunicare  con
altri, per ricordare, ecc.)  e  connessi  con  situazioni  quotidiane
(contesto scolastico e/o familiare). 
    - Comunicare con frasi semplici e compiute, strutturate in  brevi
testi che rispettino le convenzioni ortografiche e di interpunzione. 
 
  Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo 
    - Comprendere in brevi testi il significato di  parole  non  note
basandosi sia sul  contesto  sia  sulla  conoscenza  intuitiva  delle
famiglie di parole. 
    -  Ampliare  il  patrimonio   lessicale   attraverso   esperienze
scolastiche ed extrascolastiche e attivita' di interazione orale e di
lettura. 
    - Usare in modo appropriato le parole man mano apprese. 
    - Effettuare semplici ricerche su parole ed espressioni  presenti
nei testi, per ampliare il lessico d'uso. 
 
  Elementi di grammatica esplicita  e  riflessione  sugli  usi  della
lingua 
    -  Confrontare  testi  per   coglierne   alcune   caratteristiche
specifiche  (ad  es.  maggiore  o  minore   efficacia   comunicativa,
differenze tra testo orale e testo scritto, ecc.). 
    - Riconoscere se una frase e' o  no  completa,  costituita  cioe'
dagli elementi essenziali (soggetto, verbo, complementi necessari). 
    - Prestare attenzione  alla  grafia  delle  parole  nei  testi  e
applicare  le  conoscenze  ortografiche  nella   propria   produzione
scritta. 
 
  Obiettivi di apprendimento al termine  della  classe  quinta  della
scuola primaria 
 
  Ascolto e parlato 
    - Interagire in modo collaborativo in una conversazione,  in  una
discussione, in  un  dialogo  su  argomenti  di  esperienza  diretta,
formulando domande, dando risposte e fornendo spiegazioni ed esempi. 
    -  Comprendere  il  tema  e   le   informazioni   essenziali   di
un'esposizione  (diretta  o  trasmessa);  comprendere  lo   scopo   e
l'argomento di messaggi  trasmessi  dai  media  (annunci,  bollettini
...). 
    - Formulare domande precise e  pertinenti  di  spiegazione  e  di
approfondimento durante o dopo l'ascolto. 
    - Comprendere consegne e istruzioni per l'esecuzione di attivita'
scolastiche ed extrascolastiche. 
    - Cogliere in una discussione le posizioni espresse dai  compagni
ed esprimere la propria opinione su un argomento  in  modo  chiaro  e
pertinente. 
    - Raccontare esperienze personali o storie inventate organizzando
il racconto in modo chiaro, rispettando l'ordine cronologico e logico
e inserendo gli opportuni elementi descrittivi e informativi. 
    - Organizzare un semplice discorso orale su un tema affrontato in
classe  con  un  breve   intervento   preparato   in   precedenza   o
un'esposizione su un argomento di studio utilizzando una scaletta. 
 
  Lettura 
    -  Impiegare  tecniche  di  lettura  silenziosa  e   di   lettura
espressiva ad alta voce. 
    - Usare, nella lettura di vari tipi di testo, opportune strategie
per analizzare il contenuto; porsi domande all'inizio  e  durante  la
lettura del testo; cogliere indizi utili a  risolvere  i  nodi  della
comprensione. 
    - Sfruttare le informazioni della titolazione, delle  immagini  e
delle didascalie per farsi un'idea del testo che si intende leggere. 
    - Leggere e confrontare informazioni provenienti da testi diversi
per farsi un'idea di un argomento, per trovare spunti a  partire  dai
quali parlare o scrivere. 
    - Ricercare informazioni in testi di diversa natura e provenienza
(compresi moduli, orari, grafici, mappe ecc.)  per  scopi  pratici  o
conoscitivi,  applicando  tecniche  di  supporto  alla   comprensione
(quali, ad esempio, sottolineare,  annotare  informazioni,  costruire
mappe e schemi ecc.). 
    -  Seguire  istruzioni  scritte  per  realizzare  prodotti,   per
regolare comportamenti, per svolgere un'attivita', per realizzare  un
procedimento. 
    - Leggere testi  narrativi  e  descrittivi,  sia  realistici  sia
fantastici, distinguendo l'invenzione letteraria dalla realta'. 
    -  Leggere  testi  letterari  narrativi,   in   lingua   italiana
contemporanea, e semplici testi  poetici  cogliendone  il  senso,  le
caratteristiche  formali  piu'  evidenti,  l'intenzione  comunicativa
dell'autore ed esprimendo un motivato parere personale. 
 
  Scrittura 
    - Raccogliere le idee, organizzarle  per  punti,  pianificare  la
traccia di un racconto o di un'esperienza. 
    - Produrre racconti scritti di esperienze personali o vissute  da
altri che contengano le informazioni essenziali relative  a  persone,
luoghi, tempi, situazioni, azioni. 
    - Scrivere lettere indirizzate a destinatari noti, lettere aperte
o brevi articoli di cronaca per il giornalino  scolastico  o  per  il
sito web della scuola, adeguando  il  testo  ai  destinatari  e  alle
situazioni. 
    - Esprimere per  iscritto  esperienze,  emozioni,  stati  d'animo
sotto forma di diario. 
    - Rielaborare testi (ad  esempio:  parafrasare  o  riassumere  un
testo,  trasformarlo,  completarlo)  e  redigerne  di  nuovi,   anche
utilizzando programmi di videoscrittura. 
    - Scrivere semplici testi regolativi o  progetti  schematici  per
l'esecuzione di attivita' (ad  esempio:  regole  di  gioco,  ricette,
ecc.). 
    - Realizzare  testi  collettivi  per  relazionare  su  esperienze
scolastiche e argomenti di studio. 
    -  Produrre  testi  creativi   sulla   base   di   modelli   dati
(filastrocche, racconti brevi, poesie). 
    - Sperimentare liberamente, anche con  l'utilizzo  del  computer,
diverse forme di scrittura, adattando il lessico,  la  struttura  del
testo, l'impaginazione, le soluzioni  grafiche  alla  forma  testuale
scelta e integrando eventualmente  il  testo  verbale  con  materiali
multimediali. 
    - Produrre testi sostanzialmente  corretti  dal  punto  di  vista
ortografico,  morfosintattico,  lessicale,  rispettando  le  funzioni
sintattiche dei principali segni interpuntivi. 
 
  Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo 
    - Comprendere ed utilizzare in modo  appropriato  il  lessico  di
base (parole del vocabolario fondamentale e di quello ad alto uso). 
    -  Arricchire  il  patrimonio  lessicale   attraverso   attivita'
comunicative  orali,  di  lettura  e  di  scrittura  e  attivando  la
conoscenza delle principali relazioni di significato  tra  le  parole
(somiglianze, differenze, appartenenza a un campo semantico). 
    - Comprendere che le parole hanno diverse accezioni e individuare
l'accezione specifica di una parola in un testo. 
    - Comprendere, nei casi piu' semplici e  frequenti,  l'uso  e  il
significato figurato delle parole. 
    - Comprendere e utilizzare parole e termini specifici legati alle
discipline di studio. 
    - Utilizzare il dizionario come strumento di consultazione. 
 
  Elementi di grammatica esplicita  e  riflessione  sugli  usi  della
lingua 
    - Relativamente a testi o in situazioni  di  esperienza  diretta,
riconoscere la variabilita' della lingua nel  tempo  e  nello  spazio
geografico, sociale e comunicativo. 
    - Conoscere i principali meccanismi di  formazione  delle  parole
(parole semplici, derivate, composte). 
    - Comprendere le  principali  relazioni  di  significato  tra  le
parole (somiglianze, differenze, appartenenza a un campo semantico). 
    - Riconoscere la struttura del nucleo della  frase  semplice  (la
cosiddetta  frase  minima):  predicato,  soggetto,   altri   elementi
richiesti dal verbo. 
    - Riconoscere in una frase o in un testo le parti del discorso, o
categorie lessicali, riconoscerne i principali  tratti  grammaticali;
riconoscere le congiunzioni  di  uso  piu'  frequente  (come  e,  ma,
infatti, perche', quando) 
    - Conoscere le fondamentali convenzioni ortografiche  e  servirsi
di questa conoscenza per rivedere la  propria  produzione  scritta  e
correggere eventuali errori. 
 
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Traguardi per lo sviluppo delle competenze al  termine  della  scuola
secondaria di primo grado 
 
  L'allievo  interagisce  in  modo  efficace  in  diverse  situazioni
comunicative, attraverso modalita' dialogiche sempre rispettose delle
idee degli altri; con cio' matura la consapevolezza che  il  dialogo,
oltre a essere uno strumento comunicativo, ha anche un grande  valore
civile  e  lo  utilizza  per  apprendere  informazioni  ed  elaborare
opinioni su problemi riguardanti vari ambiti culturali e sociali. 
  Usa la comunicazione  orale  per  collaborare  con  gli  altri,  ad
esempio nella realizzazione di giochi o  prodotti,  nell'elaborazione
di progetti e nella formulazione di giudizi su  problemi  riguardanti
vari ambiti culturali e sociali. 
  Ascolta e comprende testi di vario tipo "diretti" e "trasmessi" dai
media, riconoscendone la fonte, il tema, le informazioni  e  la  loro
gerarchia, l'intenzione dell'emittente. 
  Espone oralmente all'insegnante e ai compagni argomenti di studio e
di ricerca, anche avvalendosi di supporti specifici  (schemi,  mappe,
presentazioni al computer, ecc.). 
  Usa manuali delle discipline o  testi  divulgativi  (continui,  non
continui  e  misti)   nelle   attivita'   di   studio   personali   e
collaborative,  per  ricercare,  raccogliere  e   rielaborare   dati,
informazioni e concetti; costruisce sulla base di quanto letto  testi
o  presentazioni  con  l'utilizzo   di   strumenti   tradizionali   e
informatici. 
  Legge testi letterari di vario tipo (narrativi, poetici,  teatrali)
e comincia a costruirne un'interpretazione, collaborando con compagni
e insegnanti. 
  Scrive correttamente testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo,
espositivo,  regolativo,  argomentativo)   adeguati   a   situazione,
argomento, scopo, destinatario. 
  Produce  testi   multimediali,   utilizzando   in   modo   efficace
l'accostamento dei linguaggi verbali con quelli iconici e sonori. 
  Comprende e usa in modo appropriato le parole  del  vocabolario  di
base (fondamentale; di alto uso; di alta disponibilita'). 
  Riconosce e usa termini specialistici in base ai campi di discorso. 
  Adatta opportunamente i registri informale e formale in  base  alla
situazione comunicativa  e  agli  interlocutori,  realizzando  scelte
lessicali adeguate. 
  Riconosce il  rapporto  tra  varieta'  linguistiche/lingue  diverse
(plurilinguismo) e il loro uso nello  spazio  geografico,  sociale  e
comunicativo 
  Padroneggia  e  applica  in  situazioni   diverse   le   conoscenze
fondamentali relative al lessico, alla morfologia, all'organizzazione
logico-sintattica della frase semplice  e  complessa,  ai  connettivi
testuali; utilizza le conoscenze metalinguistiche per comprendere con
maggior precisione i significati dei testi e per correggere i  propri
scritti. 
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  Obiettivi di apprendimento al  termine  della  classe  terza  della
scuola secondaria di primo grado 
 
  Ascolto e parlato 
    - Ascoltare testi prodotti da altri, anche trasmessi  dai  media,
riconoscendone la fonte e individuando scopo, argomento, informazioni
principali e punto di vista dell'emittente. 
    - Intervenire in una  conversazione  o  in  una  discussione,  di
classe o di gruppo, con pertinenza e coerenza,  rispettando  tempi  e
turni di parola e fornendo un positivo contributo personale. 
    - Utilizzare le proprie conoscenze sui tipi di testo per adottare
strategie funzionali a comprendere durante l'ascolto. 
    -  Ascoltare  testi  applicando   tecniche   di   supporto   alla
comprensione: durante l'ascolto  (presa  di  appunti,  parole-chiave,
brevi  frasi  riassuntive,  segni  convenzionali)  e  dopo  l'ascolto
(rielaborazione degli appunti, esplicitazione  delle  parole  chiave,
ecc.). 
    - Riconoscere, all'ascolto, alcuni elementi ritmici e sonori  del
testo poetico. 
    - Narrare esperienze,  eventi,  trame  selezionando  informazioni
significative in base allo scopo, ordinandole in base a  un  criterio
logico-cronologico, esplicitandole in modo  chiaro  ed  esauriente  e
usando un registro adeguato all'argomento e alla situazione. 
    - Descrivere  oggetti,  luoghi,  persone  e  personaggi,  esporre
procedure selezionando le informazioni  significative  in  base  allo
scopo e usando un lessico adeguato all'argomento e alla situazione. 
    - Riferire oralmente su un argomento di  studio  esplicitando  lo
scopo e presentandolo in modo chiaro: esporre le informazioni secondo
un  ordine  prestabilito  e  coerente,  usare  un  registro  adeguato
all'argomento e alla situazione, controllare  il  lessico  specifico,
precisare le fonti e servirsi eventualmente di materiali di  supporto
(cartine, tabelle, grafici). 
    - Argomentare la propria tesi su un tema affrontato nello  studio
e nel dialogo in classe con dati pertinenti e motivazioni valide. 
 
  Lettura 
    - Leggere ad alta voce in modo espressivo testi noti raggruppando
le parole legate dal significato e usando  pause  e  intonazioni  per
seguire lo sviluppo del testo e permettere a chi ascolta di capire. 
    - Leggere  in  modalita'  silenziosa  testi  di  varia  natura  e
provenienza  applicando  tecniche  di  supporto   alla   comprensione
(sottolineature,  note  a  margine,  appunti)  e  mettendo  in   atto
strategie differenziate (lettura selettiva, orientativa, analitica). 
    - Utilizzare  testi  funzionali  di  vario  tipo  per  affrontare
situazioni della vita quotidiana. 
    -  Ricavare  informazioni  esplicite   e   implicite   da   testi
espositivi,  per  documentarsi  su  un  argomento  specifico  o   per
realizzare scopi pratici. 
    - Ricavare informazioni sfruttando le varie parti di  un  manuale
di  studio:  indice,  capitoli,  titoli,  sommari,  testi,  riquadri,
immagini, didascalie, apparati grafici. 
    - Confrontare, su uno stesso argomento,  informazioni  ricavabili
da piu' fonti, selezionando quelle  ritenute  piu'  significative  ed
affidabili. Riformulare in modo sintetico le informazioni selezionate
e riorganizzarle in modo personale  (liste  di  argomenti,  riassunti
schematici, mappe, tabelle). 
    - Comprendere testi descrittivi, individuando gli elementi  della
descrizione, la loro collocazione nello spazio e il  punto  di  vista
dell'osservatore. 
    -  Leggere  semplici  testi  argomentativi  e  individuare   tesi
centrale e argomenti a  sostegno,  valutandone  la  pertinenza  e  la
validita'. 
    - Leggere testi  letterari  di  vario  tipo  e  forma  (racconti,
novelle, romanzi, poesie, commedie) individuando  tema  principale  e
intenzioni     comunicative     dell'autore;     personaggi,     loro
caratteristiche, ruoli, relazioni e motivazione  delle  loro  azioni;
ambientazione spaziale e temporale; genere di appartenenza. Formulare
in collaborazione con i compagni ipotesi interpretative  fondate  sul
testo. 
 
  Scrittura 
    -   Conoscere   e   applicare   le   procedure   di    ideazione,
pianificazione, stesura e revisione del testo a partire  dall'analisi
del compito di scrittura: servirsi di strumenti per  l'organizzazione
delle idee (ad es. mappe,  scalette);  utilizzare  strumenti  per  la
revisione del testo in vista della stesura definitiva; rispettare  le
convenzioni grafiche. 
    -  Scrivere  testi  di  tipo  diverso  (narrativo,   descrittivo,
espositivo, regolativo, argomentativo) corretti dal  punto  di  vista
morfosintattico, lessicale, ortografico, coerenti e  coesi,  adeguati
allo scopo e al destinatario. 
    - Scrivere testi di forma diversa (ad es. istruzioni  per  l'uso,
lettere private e pubbliche, diari personali e  di  bordo,  dialoghi,
articoli di cronaca, recensioni, commenti, argomentazioni) sulla base
di modelli sperimentati, adeguandoli a situazione, argomento,  scopo,
destinatario, e selezionando il registro piu' adeguato. 
    - Utilizzare nei propri testi, sotto forma di citazione esplicita
e/o di parafrasi, parti di testi prodotti da altri e tratti da  fonti
diverse. 
    - Scrivere  sintesi,  anche  sotto  forma  di  schemi,  di  testi
ascoltati o letti in vista di scopi specifici. 
    - Utilizzare la videoscrittura  per  i  propri  testi,  curandone
l'impaginazione; scrivere testi digitali  (ad  es.  e-mail,  post  di
blog, presentazioni), anche come supporto all'esposizione orale. 
    - Realizzare forme diverse di scrittura creativa, in prosa  e  in
versi (ad es. giochi linguistici, riscritture di testi narrativi  con
cambiamento del punto di vista); scrivere o inventare testi teatrali,
per un'eventuale messa in scena. 
 
  Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo 
    -  Ampliare,  sulla  base   delle   esperienze   scolastiche   ed
extrascolastiche, delle letture e di attivita' specifiche, il proprio
patrimonio  lessicale,  cosi'  da  comprendere  e  usare  le   parole
dell'intero vocabolario di base, anche in accezioni diverse. 
    - Comprendere e usare parole in senso figurato. 
    - Comprendere e usare in modo appropriato i termini specialistici
di base afferenti alle  diverse  discipline  e  anche  ad  ambiti  di
interesse personale. 
    - Realizzare scelte lessicali adeguate in  base  alla  situazione
comunicativa, agli interlocutori e al tipo di testo. 
    - Utilizzare la propria conoscenza delle relazioni di significato
fra le parole  e  dei  meccanismi  di  formazione  delle  parole  per
comprendere parole non note all'interno di un testo. 
    - Utilizzare dizionari di vario tipo; rintracciare all'interno di
una voce di dizionario le informazioni utili per risolvere problemi o
dubbi linguistici. 
 
  Elementi di grammatica esplicita  e  riflessione  sugli  usi  della
lingua 
    - Riconoscere ed esemplificare casi di variabilita' della lingua. 
    -  Stabilire   relazioni   tra   situazioni   di   comunicazione,
interlocutori e registri linguistici; tra campi di discorso, forme di
testo, lessico specialistico. 
    - Riconoscere le caratteristiche e le  strutture  dei  principali
tipi  testuali  (narrativi,  descrittivi,   regolativi,   espositivi,
argomentativi). 
    - Riconoscere  le  principali  relazioni  fra  significati  delle
parole    (sinonimia,     opposizione,     inclusione);     conoscere
l'organizzazione del lessico in campi semantici e famiglie lessicali. 
    - Conoscere i principali meccanismi di formazione  delle  parole:
derivazione, composizione. 
    -  Riconoscere  l'organizzazione  logico-sintattica  della  frase
semplice. 
    - Riconoscere la struttura e la gerarchia logico-sintattica della
frase complessa almeno a un primo grado di subordinazione. 
    - Riconoscere in un testo le  parti  del  discorso,  o  categorie
lessicali, e i loro tratti grammaticali. 
    -  Riconoscere  i  connettivi  sintattici  e  testuali,  i  segni
interpuntivi e la loro funzione specifica. 
    - Riflettere sui propri errori tipici, segnalati dall'insegnante,
allo scopo di imparare ad autocorreggerli nella produzione scritta. 
 
  LINGUA INGLESE E SECONDA LINGUA COMUNITARIA 
 
  L'apprendimento della  lingua  inglese  e  di  una  seconda  lingua
comunitaria, oltre alla lingua materna e di scolarizzazione, permette
all'alunno di sviluppare una competenza plurilingue e  pluriculturale
e di acquisire i primi strumenti utili ad esercitare la  cittadinanza
attiva nel contesto in cui vive, anche oltre i confini del territorio
nazionale. 
  La consapevolezza della cittadinanza europea attraverso il contatto
con  due  lingue  comunitarie,   lo   sviluppo   di   un   repertorio
diversificato di risorse linguistiche e culturali per interagire  con
gli  altri  e  la  capacita'  di  imparare   le   lingue   concorrono
all'educazione    plurilingue    e    interculturale,     nell'ottica
dell'educazione permanente.  Accostandosi  a  piu'  lingue,  l'alunno
impara a riconoscere che esistono differenti  sistemi  linguistici  e
culturali e diviene man mano consapevole della varieta' di mezzi  che
ogni lingua offre per pensare, esprimersi e comunicare. 
  Per facilitare i processi che rendono possibili questi risultati e'
necessario che all'apprendimento delle lingue  venga  assicurata  sia
trasversalita' in  "orizzontale",  sia  continuita'  in  "verticale".
Attraverso la progettazione concordata degli insegnamenti d'italiano,
delle due lingue straniere e  di  altre  discipline  si  realizza  la
trasversalita' in orizzontale come area di intervento comune  per  lo
sviluppo linguistico-cognitivo. La continuita' verticale si  realizza
dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado  mediante
la progressione degli obiettivi relativi alle diverse competenze e lo
sviluppo delle strategie per imparare le lingue. 
  Per quanto  riguarda  la  lingua  inglese  nella  scuola  primaria,
l'insegnante terra' conto della maggiore  capacita'  del  bambino  di
appropriarsi spontaneamente di modelli di pronuncia e intonazione per
attivare piu' naturalmente  un  sistema  plurilingue.  Tale  processo
integrera' elementi della  nuova  lingua  nel  sistema  della  lingua
madre, della lingua di scolarizzazione e di eventuali altre lingue in
possesso dell'alunno, ampliandone e  differenziandone  implicitamente
le   varie   componenti   linguistiche   (aspetti    fonico-acustici,
articolatori,  sintattici  e  semantici).  Al  fine   dell'educazione
plurilingue e interculturale  potranno  essere  utili  esperienze  di
sensibilizzazione a lingue  presenti  nei  repertori  linguistici  di
singoli alunni. 
  Nella  scuola  secondaria  di  primo  grado  l'insegnante  guidera'
l'alunno a riconoscere  gradualmente,  rielaborare  e  interiorizzare
modalita' di comunicazione e regole della lingua che egli applichera'
in modo sempre piu' autonomo e consapevole, nonche' a  sviluppare  la
capacita' di riflettere sugli usi e di scegliere tra forme  e  codici
linguistici diversi quelli piu' adeguati ai suoi scopi e alle diverse
situazioni. 
  Rispetto alla seconda lingua comunitaria che viene introdotta nella
scuola secondaria di primo grado,  l'insegnante  terra'  conto  delle
esperienze  linguistiche  gia'  maturate  dall'alunno  per   ampliare
l'insieme delle sue  competenze.  Nella  prospettiva  dell'educazione
plurilingue, la nuova  lingua  dovra'  essere  considerata  come  una
opportunita' di ampliamento e/o  di  approfondimento  del  repertorio
linguistico  gia'  acquisito  dall'alunno  e   come   occasione   per
riutilizzare   sempre   piu'   consapevolmente   le   strategie    di
apprendimento delle lingue. 
  Nell'apprendimento delle lingue la motivazione nasce dalla naturale
attitudine degli alunni  a  comunicare,  socializzare,  interagire  e
dalla loro naturale propensione a "fare con la lingua".  L'insegnante
avra' cura di alternare diverse strategie  e  attivita':  ad  esempio
proposte di canzoni, filastrocche, giochi con i compagni,  giochi  di
ruolo,  consegne  che  richiedono  risposte  corporee  a  indicazioni
verbali in  lingua.  Introdurra'  gradualmente  delle  attivita'  che
possono contribuire ad aumentare la  motivazione,  quali  ad  esempio
l'analisi di materiali autentici (immagini,  oggetti,  testi,  ecc.),
l'ascolto di storie e tradizioni di  altri  paesi,  l'interazione  in
forma di corrispondenza con coetanei stranieri, la  partecipazione  a
progetti con scuole di altri paesi. L'uso di tecnologie  informatiche
consentira' di ampliare  spazi,  tempi  e  modalita'  di  contatto  e
interazione  sociale   tra   individui,   comunita'   scolastiche   e
territoriali. L'alunno potra' cosi' passare progressivamente  da  una
interazione  centrata  essenzialmente  sui  propri  bisogni   a   una
comunicazione attenta all'interlocutore fino a sviluppare  competenze
socio-relazionali adeguate a interlocutori e contesti diversi. 
  Si potranno inoltre creare situazioni in cui  la  lingua  straniera
sia  utilizzata,  in  luogo  della  lingua  di  scolarizzazione,  per
promuovere e veicolare apprendimenti collegati ad ambiti disciplinari
diversi. 
  Alle attivita' didattiche finalizzate a far acquisire all'alunno la
capacita' di usare la lingua, il  docente  affianchera'  gradualmente
attivita' di riflessione per far riconoscere sia  le  convenzioni  in
uso in una  determinata  comunita'  linguistica,  sia  somiglianze  e
diversita' tra lingue  e  culture  diverse,  in  modo  da  sviluppare
nell'alunno  una  consapevolezza  plurilingue  e   una   sensibilita'
interculturale. 
  La riflessione potra' essere volta inoltre a  sviluppare  capacita'
di autovalutazione e consapevolezza di come si impara. 
 
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Traguardi per lo sviluppo delle competenze al  termine  della  scuola
primaria per la lingua inglese 
  (I traguardi sono riconducibili al Livello  A1  del  Quadro  Comune
Europeo di Riferimento per le lingue del Consiglio d'Europa) 
 
  L'alunno comprende brevi  messaggi  orali  e  scritti  relativi  ad
ambiti familiari. 
  Descrive oralmente e per iscritto, in modo  semplice,  aspetti  del
proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono
a bisogni immediati. 
  Interagisce nel gioco; comunica in modo  comprensibile,  anche  con
espressioni e frasi memorizzate, in scambi di informazioni semplici e
di routine. 
  Svolge i compiti secondo le indicazioni date  in  lingua  straniera
dall'insegnante, chiedendo eventualmente spiegazioni. 
  Individua alcuni elementi culturali e  coglie  rapporti  tra  forme
linguistiche e usi della lingua straniera. 
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  Obiettivi di apprendimento al  termine  della  classe  terza  della
scuola primaria 
 
  Ascolto (comprensione orale) 
    - Comprendere vocaboli, istruzioni, espressioni e  frasi  di  uso
quotidiano,  pronunciati  chiaramente  e  lentamente  relativi  a  se
stesso, ai compagni, alla famiglia. 
 
  Parlato (produzione e interazione orale) 
    - Produrre  frasi  significative  riferite  ad  oggetti,  luoghi,
persone, situazioni note. 
    -  Interagire  con  un  compagno  per  presentarsi  e/o  giocare,
utilizzando espressioni e frasi memorizzate adatte alla situazione. 
 
  Lettura (comprensione scritta) 
    - Comprendere cartoline, biglietti e brevi messaggi, accompagnati
preferibilmente da supporti visivi o sonori, cogliendo parole e frasi
gia' acquisite a livello orale. 
 
  Scrittura (produzione scritta) 
    - Scrivere parole e semplici frasi di  uso  quotidiano  attinenti
alle attivita' svolte in  classe  e  ad  interessi  personali  e  del
gruppo. 
 
  Obiettivi di apprendimento al termine  della  classe  quinta  della
scuola primaria 
 
  Ascolto (comprensione orale) 
    - Comprendere brevi dialoghi, istruzioni, espressioni e frasi  di
uso quotidiano se pronunciate  chiaramente  e  identificare  il  tema
generale di un discorso in cui si parla di argomenti conosciuti. 
    - Comprendere brevi  testi  multimediali  identificandone  parole
chiave e il senso generale. 
 
  Parlato (produzione e interazione orale) 
    - Descrivere persone,  luoghi  e  oggetti  familiari  utilizzando
parole e frasi gia' incontrate ascoltando e/o leggendo. 
    - Riferire semplici informazioni afferenti alla sfera  personale,
integrando il significato di cio' che si dice con mimica e gesti. 
    - Interagire in modo comprensibile con un compagno  o  un  adulto
con cui si ha familiarita', utilizzando espressioni  e  frasi  adatte
alla situazione. 
 
  Lettura (comprensione scritta) 
    - Leggere e comprendere  brevi  e  semplici  testi,  accompagnati
preferibilmente da supporti visivi,  cogliendo  il  loro  significato
globale e identificando parole e frasi familiari. 
 
  Scrittura (produzione scritta) 
    - Scrivere in forma comprensibile messaggi semplici e  brevi  per
presentarsi,  per  fare  gli  auguri,  per  ringraziare  o   invitare
qualcuno, per chiedere o dare notizie, ecc. 
 
  Riflessione sulla lingua e sull'apprendimento 
    - Osservare coppie di parole simili come suono e distinguerne  il
significato. 
    - Osservare parole ed espressioni nei contesti d'uso e  coglierne
i rapporti di significato. 
    - Osservare la struttura  delle  frasi  e  mettere  in  relazione
costrutti e intenzioni comunicative. 
    - Riconoscere che  cosa  si  e'  imparato  e  che  cosa  si  deve
imparare. 
 
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Traguardi per lo sviluppo delle competenze al  termine  della  scuola
secondaria di primo grado per la lingua inglese 
  (I traguardi sono riconducibili al Livello  A2  del  Quadro  Comune
Europeo di Riferimento per le lingue del Consiglio d'Europa) 
 
  L'alunno comprende oralmente e per iscritto i punti  essenziali  di
testi in lingua standard su  argomenti  familiari  o  di  studio  che
affronta normalmente a scuola e nel tempo libero. 
  Descrive oralmente situazioni, racconta avvenimenti  ed  esperienze
personali, espone argomenti di studio. 
  Interagisce con uno o piu' interlocutori in contesti familiari e su
argomenti noti. 
  Legge semplici testi con diverse strategie adeguate allo scopo. 
  Legge testi informativi e ascolta spiegazioni attinenti a contenuti
di studio di altre discipline. 
  Scrive semplici  resoconti  e  compone  brevi  lettere  o  messaggi
rivolti a coetanei e familiari. 
  Individua elementi culturali veicolati dalla lingua  materna  o  di
scolarizzazione e li confronta  con  quelli  veicolati  dalla  lingua
straniera, senza atteggiamenti di rifiuto. 
  Affronta situazioni nuove attingendo al suo repertorio linguistico;
usa la lingua per apprendere argomenti anche di  ambiti  disciplinari
diversi e collabora fattivamente con i compagni  nella  realizzazione
di attivita' e progetti. 
  Autovaluta le competenze acquisite ed e'  consapevole  del  proprio
modo di apprendere. 
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  Obiettivi di apprendimento al  termine  della  classe  terza  della
scuola secondaria di primo grado 
  Ascolto (comprensione orale) 
    - Comprendere i punti essenziali di un discorso, a condizione che
venga usata una lingua chiara e che si parli di argomenti  familiari,
inerenti alla scuola, al tempo libero, ecc. 
    - Individuare l'informazione principale di programmi  radiofonici
o  televisivi  su  avvenimenti  di  attualita'  o  su  argomenti  che
riguardano i propri interessi,  a  condizione  che  il  discorso  sia
articolato in modo chiaro. 
    - Individuare, ascoltando, termini  e  informazioni  attinenti  a
contenuti di studio di altre discipline. 
 
  Parlato (produzione e interazione orale) 
    - Descrivere o  presentare  persone,  condizioni  di  vita  o  di
studio, compiti quotidiani; indicare che  cosa  piace  o  non  piace;
esprimere un'opinione e motivarla con espressioni e frasi connesse in
modo semplice. 
    - Interagire con uno o piu' interlocutori,  comprendere  i  punti
chiave di una conversazione ed esporre le proprie idee in modo chiaro
e comprensibile. 
    - Gestire conversazioni di routine, facendo domande e  scambiando
idee e informazioni in situazioni quotidiane prevedibili. 
 
  Lettura (comprensione scritta) 
    - Leggere e individuare informazioni esplicite in brevi testi  di
uso quotidiano e in lettere personali. 
    - Leggere globalmente  testi  relativamente  lunghi  per  trovare
informazioni specifiche relative ai propri interessi e a contenuti di
studio di altre discipline. 
    - Leggere testi riguardanti istruzioni per l'uso di  un  oggetto,
per lo svolgimento di giochi, per attivita' collaborative. 
    - Leggere brevi storie, semplici biografie e testi narrativi piu'
ampi in edizioni graduate. 
 
  Scrittura (Produzione scritta) 
    - Produrre risposte a questionari e formulare domande su testi. 
    - Raccontare per iscritto  esperienze,  esprimendo  sensazioni  e
opinioni con frasi semplici. 
    - Scrivere brevi lettere personali  adeguate  al  destinatario  e
brevi  resoconti  che  si  avvalgano   di   lessico   sostanzialmente
appropriato e di sintassi elementare. 
 
  Riflessione sulla lingua e sull'apprendimento 
    - Rilevare semplici regolarita' e differenze nella forma di testi
scritti di uso comune. 
    - Confrontare  parole  e  strutture  relative  a  codici  verbali
diversi. 
    - Rilevare semplici analogie o differenze tra comportamenti e usi
legati a lingue diverse. 
    - Riconoscere come si apprende e che  cosa  ostacola  il  proprio
apprendimento. 
 
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Traguardi per lo sviluppo delle competenze al  termine  della  scuola
secondaria di primo grado per la seconda lingua comunitaria 
  (I traguardi sono riconducibili al Livello  A1  del  Quadro  Comune
Europeo di Riferimento per le lingue del Consiglio d'Europa) 
 
  L'alunno comprende brevi  messaggi  orali  e  scritti  relativi  ad
ambiti familiari. 
  Comunica oralmente in attivita' che richiedono solo uno scambio  di
informazioni semplice e diretto su argomenti familiari e abituali. 
  Descrive oralmente e per iscritto, in modo  semplice,  aspetti  del
proprio vissuto e del proprio ambiente. 
  Legge brevi e semplici testi con tecniche adeguate allo scopo. 
  Chiede spiegazioni, svolge i compiti secondo le indicazioni date in
lingua straniera dall'insegnante. 
  Stabilisce relazioni tra semplici elementi linguistico-comunicativi
e culturali propri delle lingue di studio. 
  Confronta i risultati conseguiti in lingue diverse e  le  strategie
utilizzate per imparare. 
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  Obiettivi di apprendimento al  termine  della  classe  terza  della
scuola secondaria di primo grado per la seconda lingua comunitaria 
 
  Ascolto (comprensione orale) 
    - Comprendere istruzioni, espressioni e frasi di  uso  quotidiano
se pronunciate chiaramente e identificare il tema generale  di  brevi
messaggi orali in cui si parla di argomenti conosciuti. 
    - Comprendere brevi  testi  multimediali  identificandone  parole
chiave e il senso generale. 
 
  Parlato (produzione e interazione orale) 
    - Descrivere persone,  luoghi  e  oggetti  familiari  utilizzando
parole e frasi gia' incontrate ascoltando o leggendo. 
    - Riferire semplici informazioni afferenti alla sfera  personale,
integrando il significato di cio' che si dice con mimica e gesti. 
    - Interagire in modo comprensibile con un compagno  o  un  adulto
con cui si ha familiarita', utilizzando espressioni  e  frasi  adatte
alla situazione. 
 
  Lettura (comprensione scritta) 
    - Comprendere testi semplici di contenuto  familiare  e  di  tipo
concreto e  trovare  informazioni  specifiche  in  materiali  di  uso
corrente. 
 
  Scrittura (produzione scritta) 
    - Scrivere testi brevi  e  semplici  per  raccontare  le  proprie
esperienze, per fare gli  auguri,  per  ringraziare  o  per  invitare
qualcuno, anche con errori formali che  non  compromettano  pero'  la
comprensibilita' del messaggio. 
 
  Riflessione sulla lingua e sull'apprendimento 
    - Osservare le parole nei contesti d'uso e rilevare le  eventuali
variazioni di significato. 
    - Osservare la struttura  delle  frasi  e  mettere  in  relazione
costrutti e intenzioni comunicative. 
    - Confrontare  parole  e  strutture  relative  a  codici  verbali
diversi. 
    - Riconoscere i propri errori e i propri modi  di  apprendere  le
lingue. 
 
  STORIA 
 
  Il senso dell'insegnamento della storia 
  Nel nostro Paese la storia  si  manifesta  alle  nuove  generazioni
nella straordinaria sedimentazione di civilta' e  societa'  leggibile
nelle citta', piccole o grandi che siano, nei tanti segni  conservati
nel paesaggio, nelle migliaia di siti archeologici, nelle  collezioni
d'arte,  negli  archivi,  nelle   manifestazioni   tradizionali   che
investono,  insieme,  lingua,  musica,  architettura,  arti   visive,
manifattura, cultura alimentare e che entrano nella vita  quotidiana.
La Costituzione stessa, all'articolo 9, impegna tutti,  e  dunque  in
particolare la scuola, nel compito di tutelare questo patrimonio. 
  Lo studio della storia,  insieme  alla  memoria  delle  generazioni
viventi, alla percezione del presente  e  alla  visione  del  futuro,
contribuisce a formare la coscienza storica dei cittadini e li motiva
al senso di responsabilita' nei confronti del patrimonio e  dei  beni
comuni 
  Per questa ragione la scuola e' chiamata ad esplorare,  arricchire,
approfondire e consolidare la conoscenza e il senso della storia. 
 
  I metodi didattici della storia 
  I libri, le  attivita'  laboratoriali,  in  classe  e  fuori  della
classe, e l'utilizzazione dei molti media oggi disponibili, ampliano,
strutturano e consolidano  questa  dimensione  di  apprendimento.  La
capacita' e la possibilita' di  usufruire  di  ogni  opportunita'  di
studio  della  storia,  a  scuola  e  nel   territorio   circostante,
permettono un lavoro pedagogico ricco, a partire dalle  narrazioni  e
dalle attivita' laboratori ali e  ludiche  con  i  piu'  piccoli  per
attraversare molte esperienze  esplorative  sul  passato:  un  lavoro
indispensabile  per  avvicinare  gli   alunni   alla   capacita'   di
ricostruire e  concepire  progressivamente  il  "fatto  storico"  per
indagarne i diversi aspetti, le molteplici prospettive, le cause e le
ragioni. 
  E' attraverso questo lavoro a scuola e nel territorio  che  vengono
affrontati i primi "saperi della storia": la conoscenza  cronologica,
la misura del tempo,  le  periodizzazioni.  Al  contempo  gli  alunni
incominciano ad acquisire la capacita' di ricostruire i  fatti  della
storia e i loro molteplici significati in relazione ai problemi con i
quali l'uomo si e' dovuto confrontare, fino alle grandi questioni del
presente. 
 
  La storia come campo disciplinare 
  La storia, come campo scientifico di studio, e' la disciplina nella
quale si imparano a conoscere e interpretare fatti, eventi e processi
del passato. Le conoscenze del passato offrono metodi e saperi  utili
per comprendere e interpretare il presente. 
  Le conoscenze prodotte dagli storici, innumerevoli  e  in  continuo
accrescimento, sono sottoposte a revisione  continua  a  seconda  del
mutare  dei  rapporti  tra  presente  e  passato  e  della   continua
reinterpretazione delle fonti. La scuola tiene conto di questo e,  in
modo via via piu' accurato, in relazione alle  diverse  eta'  e  alle
capacita' cognitive degli alunni,  progetta  percorsi  didattici  che
approfondiscono  la  conoscenza  della  storia  e  l'attenzione  alle
diverse fonti. 
 
  Identita', memoria e cultura storica 
  Nei tempi piu' recenti il passato e, in particolare, i  temi  della
memoria,   dell'identita'   e   delle   radici    hanno    fortemente
caratterizzato il discorso pubblico e  dei  media  sulla  storia.  Un
insegnamento che  promuova  la  padronanza  degli  strumenti  critici
permette di evitare che la storia  venga  usata  strumentalmente,  in
modo improprio. 
  Inoltre la formazione di una societa' multietnica e  multiculturale
porta con se' la tendenza a trasformare la storia  da  disciplina  di
studio a strumento di rappresentanza delle diverse identita', con  il
rischio   di   comprometterne    il    carattere    scientifico    e,
conseguentemente, di diminuire  la  stessa  efficacia  formativa  del
curricolo. E' opportuno sottolineare come proprio la ricerca  storica
e il ragionamento critico sui fatti essenziali relativi  alla  storia
italiana  ed  europea  offrano  una  base  per  riflettere  in   modo
articolato ed argomentato sulle diversita' dei gruppi umani che hanno
popolato il pianeta, a partire dall'unita' del genere umano.  Ricerca
storica e ragionamento critico rafforzano altresi' la possibilita' di
confronto e dialogo intorno  alla  complessita'  del  passato  e  del
presente fra le diverse componenti di una societa'  multiculturale  e
multietnica. Per questo motivo il curricolo sara' articolato  intorno
ad alcuni snodi periodizzanti della vicenda umana quali: il  processo
di ominazione, la rivoluzione neolitica, la rivoluzione industriale e
i processi di mondializzazione e globalizzazione. 
 
  La storia generale a scuola 
  Occorre, dunque, aggiornare gli argomenti  di  studio,  adeguandoli
alle nuove prospettive, facendo si' che la  storia  nelle  sue  varie
dimensioni - mondiale, europea, italiana e locale - si presenti  come
un intreccio significativo di persone, culture, economie,  religioni,
avvenimenti che hanno costituito processi di grande rilevanza per  la
comprensione del mondo attuale: dal preistorico alle  prime  societa'
del protostorico, dalle grandi civilta' antiche  alla  colonizzazione
greca  e  al  processo  di  unificazione  del   Mediterraneo,   dalla
costituzione dell'Impero Romano alla  diffusione  del  Cristianesimo,
dalla progressiva strutturazione dei territori alla  nascita  di  una
societa' ricca per i diversi  apporti  di  genti  e  di  culture  nel
Medioevo; dall'Umanesimo e dal Rinascimento alle scoperte geografiche
e all'espansione europea, dalla Riforma protestante alla  costruzione
degli stati moderni; dalla Rivoluzione scientifica all'Illuminismo  e
alla formazione  di  stati  di  diritto;  dalla  colonizzazione  alla
formazione degli stati nazionali,  in  particolare  quello  italiano,
dall'industrializzazione al diffondersi della  societa'  di  massa  e
all'emancipazione femminile; dai conflitti mondiali  all'affermazione
di dittature e all'espansione  della  democrazia,  dai  movimenti  di
resistenza  alla  formazione   della   Repubblica   italiana,   dalla
decolonizzazione all'avvento della globalizzazione; dalle rivoluzioni
scientifiche alla rivoluzione digitale.