(Allegato-art. 5)
                   Art. 5 - Metodo di ottenimento 
 
    La Denominazione di Origine Protetta "Pagnotta del  Dittaino"  e'
propria  del  pane  ottenuto  mediante  il  particolare  processo  di
lavorazione che prevede l'impiego del lievito naturale, della  semola
rimacinata di grano duro ottenuto nel territorio di cui  all'art.  3.
La tecnica agronomica prevista  per  la  produzione  del  grano  duro
prevede   la   seguente   successione   di   operazioni    colturali:
effettuazione  di  una   lavorazione   medio-profonda   nel   periodo
estivo-autunnale   in   funzione   alla   precessione   colturale   e
all'andamento climatico, seguita da  almeno  altre  due  superficiali
allo scopo di rinettare il  terreno  dalle  infestanti,  interrare  i
concimi distribuiti con la concimazione di fondo e preparare il letto
di  semina.  Con   riferimento   al   piano   di   concimazione,   le
somministrazioni massime saranno di 120 Kg di N (azoto) ad  ettaro  e
di 100 Kg di P2 O5 (fosforo) ad ettaro. 
    Con  riferimento  alla  gestione  del  suolo,   e'   vietata   la
monosuccessione del frumento duro oltre i due  anni.  E'  preferibile
far seguire a tale cereale una leguminosa da granella o da  foraggio,
oppure altre colture o ancora il maggese nudo. 
    Le caratteristiche qualitative  della  semola  devono  essere  in
linea con i seguenti parametri. 
    La materia prima utilizzata nella produzione della "Pagnotta  del
Dittaino" e' la semola rimacinata di  grano  duro  proveniente  dalla
molitura del grano duro, prodotto nell'areale di coltivazione di  cui
all'art. 3, appartenente alle  varieta'  Simeto,  Duilio,  Arcangelo,
Mongibello, Ciccio, Colosseo, Bronte, Iride, San'Agata  presenti  per
almeno il 70% sul totale dello sfarinato utilizzato. Il rimanente 30%
deve essere comunque rappresentato da grano  duro  appartenente  alle
varieta' Amedeo, Appulo, Cannizzo, Cappelli,  Creso,  Latino,  Norba,
Pietrafitta, Quadrato, Radioso,  Rusticano,  Tresor,  Vendetta  e  da
altre varieta' di grano duro iscritte  al  registro  nazionale  delle
varieta'  vegetali,  prodotte  nell'areale  di  produzione.  Non   e'
consentito miscelare il grano con altri grani  provenienti  da  altri
territori  siciliani  non  inclusi  nell'areale,  da  altre   regioni
italiane ovvero da altre nazioni. Non e' ammessa semola derivante  da
organismi geneticamente modificati. 
    Il grano duro da  impiegare  nel  processo  di  produzione  della
semola deve provenire da semente certificata e rispondere ai seguenti
requisiti qualitativi: 
    

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|           Parametro            |               Valore             |
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|      Peso ettolitrico          |            ≥ 78 kg/hl            |
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|  Proteine (N tot. X 5,70)      |            ≥ 12% su s.s.         |
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|           Umidita'             |            ≥ 12,5%               |
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|           Glutine              |            ≥ 8 % su s.s.         |
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|      Indice di giallo          |            ≥ 14 b Minolta        |
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    Il  grano  duro  raccolto  nell'areale  delimitato  deve   essere
sottoposto a trattamenti di prepulitura e, quindi, stoccato in  silos
e conservato senza l'ausilio  di  pesticidi  e  prodotti  chimici  di
sintesi. 
    La macinazione deve essere effettuata mediante  tecniche  e  fasi
del tutto analoghe a quelle attualmente in uso nell'areale delimitato
e qui di seguito descritte. 
    Il grano duro viene sottoposto a  vari  trattamenti  di  pulitura
attraverso passaggi forzati in macchinari che,  mediante  aspirazione
delle parti piu' leggere e  cernita  con  vibrosetacci,  lo  liberano
dalle impurita', da  eventuali  corpi  estranei  e  dalle  cariossidi
striminzite o con peso specifico molto basso. 
    Alla pulitura seguono due trattamenti di bagnatura  alternati  da
due  periodi  di  riposo,  per  complessive  24  ore,  per   favorire
un'efficace imbibizione della cariosside  al  fine  di  agevolare  la
svestizione delle parti tegumentali della cariosside  ed  evitare  la
bruciatura delle semole durante la  macinazione.  L'umidita'  massima
della cariosside al secondo riposo deve essere del 17,5%. 
    Alla fase della bagnatura  segue  la  macinazione  ad  opera  dei
laminatoi, che provvedono a frantumare  le  cariossidi  e  quindi  la
cernita dei frammenti ad opera dei setacci dei  plansichter  e  delle
semolatrici che provvedono  a  deviare  i  vari  frammenti  in  altri
laminatoi, in base alla granulometria  degli  stessi.  La  semola  da
impiegare nel processo di  produzione  del  pane  deve  possedere  le
seguenti caratteristiche: 
    

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|           Parametro            |               Valore             |
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|            Umidita'            |              ≥ 15,5%             |
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|            Ceneri              |             0,70-0,90% s.s.      |
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|           Proteine             |             ≥ 10,50% su s.s.     |
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|     Indice di caduta F.N.      |             480 ÷ 800 sec.       |
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    La DOP "Pagnotta del Dittaino" si ottiene dalla cottura  completa
di una pasta convenientemente lievitata preparata con semola di grano
duro, acqua, lievito naturale e sale  nelle  percentuali  di  seguito
stabilite: 
    

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|          Ingredienti           |             Quantita'            |
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|            Semola              |              100 kg              |
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|            Acqua               |              58-70 l*            |
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|      Lievito naturale          |              15-18 kg **         |
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|            Sale                |              1,5-2,0 kg          |
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    Il lievito  naturale  utilizzato  per  la  produzione  della  DOP
"Pagnotta del Dittaino" deriva da un "lievito  madre"  opportunamente
rinnovato. I rinnovi si effettuano con la seguente cadenza:  ogni  24
ore circa una parte di "lievito madre" si impasta con  due  parti  di
semola ed una di acqua al fine di ottenere, dopo circa 10  minuti  di
impasto, una massa dalla quale si ricavano quattro masse  lievitanti.
Di queste una verra' utilizzata come "madre", e quindi rinnovata dopo
24 ore circa e le rimanenti 3 parti verranno aggiunte negli  impasti,
come "lievito naturale", dopo circa 5 ore di maturazione. 
    Tutti gli ingredienti sopra menzionati  (semola,  acqua,  lievito
naturale e sale) devono rispettare  le  normative  igienico-sanitarie
prescritte dalla legislazione vigente. 
    L'impasto si  effettua  a  mezzo  di  un'impastatrice  a  braccia
tuffanti per un tempo di circa 12 minuti. 
    L'impasto   appena   formato   deve   possedere    le    seguenti
caratteristiche: 
    

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|           Parametro            |               Valore             |
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|          Temperatura           |              26-27 °C            |
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|            Acidita'            |              5-5,3 pH            |
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    L'impasto riposa in  vasca  per  15  minuti  circa  e  quindi  si
provvede alla formatura dei pani in pasta di peso di gr. 1200 ± 20  e
di forma sferica che puo' avvenire manualmente ovvero  con  l'ausilio
di macchine arrotondatrici. Le forme in pasta sono quindi disposte su
pianali  aventi  una  superficie   liscia,   uniforme,   lavabile   e
sanificabile al fine di evitare, durante  la  fase  di  lievitazione,
contaminazioni indesiderate  di  lieviti  e  batteri  ubiquitari  che
potrebbero alterare il regolare processo di lievitazione condotto dai
lieviti naturali. 
    La fase della lievitazione si articola secondo quanto di  seguito
riportato: 
    

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|           Parametro            |               Valore             |
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|             Tempo              |            120-180 min.          |
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|         Temperatura            |            30-32°C               |
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|           Umidita'             |            58-63%                |
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    Raggiunta l'ottimale lievitazione le forme in pasta  entrano  nel
forno di  cottura,  sia  esso  a  legna  o  a  gas,  a  riscaldamento
indiretto. 
    La fase della cottura  si  articola  secondo  quanto  di  seguito
riportato: 
    

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|           Parametro            |               Valore             |
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|             Tempo              |             40-60 min.           |
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|         Temperatura            |             230°C                |
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    All'inizio  della  cottura  le  forme  in  pasta  lievitate  sono
investite da vapore sulla superficie  per  conferire  la  particolare
colorazione  alla  crosta.   Alla   cottura   segue   la   fase   del
raffreddamento. 
    Le  operazioni  di  coltivazione  e  raccolta  del  grano  e   le
operazioni di produzione e confezionamento della  DOP  "Pagnotta  del
Dittaino"  devono  avvenire  all'interno  dell'areale  di  produzione
definito all'art. 3 al fine di  garantire  la  tracciabilita'  ed  il
controllo e per non alterare la qualita' del prodotto.