(Allegato-art. 8)
                             Articolo 8 
 
 
                  Legame con l'ambiente geografico 
 
    A) Informazioni sulla zona geografica. 
    Fattori naturali rilevanti per il legame. 
    La zona geografica delimitata dal disciplinare di  produzione  e'
denominata "Valle d'Itria" e fa parte della  piu'  ampia  area  della
Murgia, cosiddetta "dei Trulli". Dal punto di vista  cartografico  la
zona e' orientata a sud-est della provincia di Bari. 
    La pedologia del suolo presenta le classiche terre rosse derivate
dalla dissoluzione delle rocce calcaree, delle quali rappresentano  i
residui insolubili composti da ossidi  e  idrossidi  di  ferro  e  di
alluminio. Sono terreni che per la loro ricchezza di  potassio  e  la
relativa poverta' di sostanza organica costituiscono un  privilegiato
substrato per la coltivazione di varieta' di uve per vini bianchi  di
pregio.  I  terreni,  argillosi,  argillosi-limosi,   hanno   elevata
presenza di scheletro che raggiunge  circa  il  60%  dei  costituenti
totali. 
    L'altitudine delle aree coltivate a vite e' compresa tra 280 e  i
418 metri sul livello del mare  e  con  un'  escursione  altimetrica,
quindi, di 138  metri.  Le  pendenze  sono  lievi  e  le  esposizioni
prevalenti sono orientate sud-est. 
    Il clima e' del tipo caldo  arido,  con  andamento  pluviometrico
molto variabile e precipitazioni che, a seconda delle  annate,  vanno
dagli 800 mm ai 400 mm di acqua, concentrate per  circa  il  70%  nel
periodo  autunno-invernale.  Considerato  l'andamento   riferito   al
periodo vegetativo della vite, che e' compreso da aprile a settembre,
si riscontrano valori di precipitazione molto modesti aggiratesi  sui
300 mm. di pioggia. Non sono rare estati senza alcuna precipitazione.
L'andamento medio pluriennale termico e'  caratterizzato  da  elevate
temperature che raramente superano i 30 C° e  scendono  sotto  0  C°.
Durante  il  periodo  estivo  le  temperature  minime   difficilmente
scendono sotto i 18° C. 
    Fattori umani rilevanti per il legame. 
    Elementi determinanti per imprimere le peculiarita'  di  un  vino
sono il vitigno e l'ambiente, quest'ultimo inteso sia  dal  punto  di
vista fisico (clima e  terreno)  sia  sotto  l'aspetto  antropologico
(tradizioni, tecnica, professionalita'). Di  fondamentale  importanza
sono quindi i fattori umani presenti nel territorio di produzione che
hanno inciso sulle caratteristiche del vino. 
    Il territorio interessato dalla produzione dei vini "Locorotondo"
presenta un paesaggio agrario caratterizzato  da  residui  boschi  di
querceti e leccio misti  a  vegetazione  spontanea  mediterranea  che
costituiva la copertura naturale del territorio prima della  presenza
dell'uomo. Con i primi insediamenti umani, risalenti in epoca storica
alle popolazioni messa piche e peucetiche, il  territorio  nel  corso
dei secoli ha subito profonde  trasformazioni.  Il  paesaggio  rurale
attualmente e' caratterizzato da tipici, eleganti e lineari muretti a
secco che delimitano  e  sostengono  il  terreno  agrario  lentamente
accumulatosi nel tempo e sul quale l'uomo ha impiantato i vigneti che
danno i vini interessati dal presente  disciplinare.  La  pietra,  in
simbiosi con la vite, e' parte integrante della Valle  d'Itria  e  ne
costituisce l'immagine visiva con i famosi "Trulli". 
    L'incidenza dei fattori umani, nel  corso  della  storia,  e'  in
particolare riferita alla puntuale definizione dei  seguenti  aspetti
tecnico produttivi, che costituiscono parte  integrante  del  vigente
disciplinare di produzione: 
      -  base  ampelografica  dei  vigneti:  i  vitigni  idonei  alla
produzione  del  vino  in  questione,  sono  quelli  tradizionalmente
coltivati da sempre nell'area geografica considerata. 
      - le forme di allevamento, i sesti d'impianto e  i  sistemi  di
potatura: anche questi elementi sono quelli tradizionali  e  comunque
sono tali da perseguire la migliore e  razionale  disposizione  sulla
superficie  delle  viti,  sia  per   agevolare   l'esecuzione   delle
operazioni colturali, sia per consentire la razionale gestione  della
chioma, permettendo di ottenere una adeguata superficie fogliare  ben
esposta e di contenere le rese di produzione di vino entro  i  limiti
fissati dal disciplinare. In  particolare  le  forme  di  allevamento
prevalentemente utilizzate nella zona sono  l'Alberello,  l'Alberello
modificato  a  Spalliera  e  la  Controspalliera:  la   prima   forma
rappresenta il 20%, la seconda il 50% e la terza il 30% del totale. 
    I  sistemi  di  potatura  adottati  sono:  per  l'allevamento  ad
Alberello la  potatura  corta  (al  momento  della  potatura  vengono
lasciate 2 speroni con 3-4 gemme per ciascuna delle 2 o  3  branche),
per  l'allevamento  ad  Alberello   modificato   e   per   quello   a
Controspalliera la potatura mista ( sperone e capo a frutto con circa
8-10 gemme). 
      - le pratiche relative all'elaborazione dei vini,  sono  quelle
tradizionalmente consolidate in zona per la  vinificazione  dei  vini
tranquilli, adeguatamente differenziate per la tipologia spumante che
deve essere ottenuta per rifermentazione naturale. 
    B)  Informazioni  sulla  qualita'  o  sulle  caratteristiche  del
prodotto essenzialmente o  esclusivamente  attribuibili  all'ambiente
geografico. 
    L'IGT  "VALLE   D'ITRIA",   come   regolamentato   dal   presente
disciplinare di produzione, presenta, dal punto di vista analitico ed
organolettico, caratteristiche molto  evidenti  e  peculiari  che  ne
permettono  una  chiara  individuazione   e   tipicizzazione   legata
all'ambiente geografico. 
    In   generale   tutti   i   vini    presentano    caratteristiche
chimico-fisiche equilibrate in tutte le tipologie, mentre al sapore e
all'odore si riscontrano aromi prevalenti tipici dei vitigni. 
    Si tratta di caratteristiche organolettiche ed analitiche diretta
conseguenza della tipologia  di  terreno  calcareo/argilloso  su  cui
insistono i vigneti e delle condizioni pedoclimatiche particolarmente
favorevoli. 
    C) Descrizione dell'interazione causale fra gli elementi  di  cui
alla lettera A) e quelli di cui alla lettera B). 
    L'orografia collinare e  l'esposizione  a  sud-est  concorrono  a
determinare un ambiente aerato e luminoso, con un suolo  naturalmente
sgrondante  dalle  acque  reflue,  particolarmente  vocato   per   la
coltivazione dei vigneti idonei  a  produrre  i  vini  a  IGT  "VALLE
D'ITRIA". 
    Anche la tessitura e  la  struttura  chimico-fisica  dei  terreni
interagiscono in maniera determinante con la fisiologia  della  vite,
contribuendo all'ottenimento delle peculiari  caratteristiche  fisico
chimiche ed organolettiche dei vini "VALLE D'ITRIA".  In  particolare
trattasi di terre che presentano un limitato  contenuto  di  elementi
nutritivi e che mal si prestano ad un'utilizzazione  intensiva  delle
altre colture agrarie (anche in relazione alla  loro  giacitura);  ma
proprio  in  virtu'  di  tali  caratteristiche  sono  idonei  ad  una
vitivinicoltura di qualita', con basse rese produttive, conferendo ai
vini particolare vigore e complessita'. 
    Il clima dell'areale di produzione, come gia' detto. e' del  tipo
caldo-arido, caratterizzato da  precipitazioni  non  abbondanti,  con
scarse piogge estive ed aridita' nei mesi  di  luglio  e  agosto.  L'
ancora ottima insolazione nei mesi di settembre ed ottobre,  consente
alle uve di maturare lentamente e  completamente  ,  contribuendo  in
maniera significativa alle particolari caratteristiche organolettiche
del vino "VALLE D'ITRIA". 
    L'intensa attivita' delle popolazioni  rurali  ha  interagito  in
maniera   determinante   sulla   formazione   delle   caratteristiche
vitivinicole della zona. Al tempo della Magna Grecia i vini  pugliesi
godevano di una fama commerciale ben al di sopra di quanta ne  avesse
fino a qualche decennio addietro. In particolare  nell'area  centrale
della Puglia attorno all'insediamento greco, e poi romano di Egnazia,
che comprendeva anche il territorio della Valle d'Itria, vi  era  una
viticoltura con una propria autonomia dove  era  diffuso  il  vitigno
Bianco d'Alessano. Ricerche archeologiche hanno identificato in  vari
porti della regione cisterne destinate a contenere vino che  poi  era
caricato in anfore con destinazione su tutte le rotte mediterranee. 
    Tuttavia alcuni studiosi sostengono che far  coincidere  l'inizio
della  storia  del  vino  in  Puglia  con  la  colonizzazione   greca
dell'VIII-VI secolo a.C. significa non tener  conto  di  altri  mille
anni di storia di storia precedente. La diffusione della  viticoltura
nell'Italia meridionale ad opera dei greci con il vitigno "Aglianico"
(deformazione del termine "Ellenico"),  interesso'  marginalmente  la
Puglia per il semplice fatto che in questa regione era gia' insediata
una propria viticoltura con il "Bianco d'Alessano" vitigno di origine
messapica, introdotto nel periodo delle civilta'  micenee  e  cretesi
del  XII-XI  secolo  a.C.  attraverso   le   leggendarie   migrazioni
dall'Illiria (le moderne Albania-  Kossovo-  Macedonia)  tra  le  due
sponde del mare Adriatico meridionale. 
    Di  una  preesistente   civilta'   viticola   e'   segno   l'uso,
esclusivamente in Puglia, del vocabolo dialettale "mir",tradotto  dai
latini in "merum" per indicare un  vino  schietto,  vero  e  sincero,
mentre gli stessi latini riservavano il termine "vinum" ad altri tipi
di vino che per  contrapposizione  non  apparivano  tali.  Ebbene  il
termine "mir" era gia' usato dall'antica popolazione Apula dei Iapigi
e dei Messapi insediatisi nella  Puglia  meridionale  nell'XI  secolo
a.C. 
    La plurimillenaria storia  vitivinicola  della  Puglia,  riferita
alla  zona  considerata,  attestata  da  numerosi  documenti,  e'  la
generale  e  fondamentale  prova   della   stretta   connessione   ed
interazione  esistente   tra   i   fattori   umani   e   le   tipiche
caratteristiche qualitative del "VALLE D'ITRIA". 
    Ovvero e' la testimonianza di  come  l'intervento  dell'uomo  nel
particolare territorio abbia, nel corso  dei  secoli,  tramandato  le
tradizionali tecniche di coltivazione della vite  ed  enologiche,  le
quali nell'epoca moderna e contemporanea  sono  state  migliorate  ed
affinate, grazie all'indiscusso progresso scientifico e  tecnologico,
fino ad ottenere i rinomati vini "VALLE D'ITRIA".