(Allegato-art. 4)
                               Art. 4. 
     Origine del prodotto, cenni storici, importanza, diffusione 
 
Origine del prodotto. 
    Ogni fase del processo produttivo viene  monitorata  documentando
per ognuna gli input e gli  output.  In  questo  modo,  e  attraverso
l'iscrizione  in  appositi  elenchi,  gestiti  dalla   struttura   di
controllo,  delle  particelle  catastali  sulle  quali   avviene   la
produzione degli agricoltori e dei condizionatori, nonche' attraverso
la denuncia alla struttura di controllo dei quantitativi prodotti, e'
garantita la tracciabilita' del  prodotto.  L'iscrizione  nell'elenco
dei   produttori   comporta   l'assegnazione   di   un   codice    di
identificazione  individuando  univocamente  il   conduttore   e   il
pistacchieto associato allo  stesso.  Tutte  le  persone,  fisiche  o
giuridiche, iscritte  nei  relativi  elenchi,  sono  assoggettate  al
controllo da parte  della  struttura  di  controllo,  secondo  quanto
disposto dal disciplinare di  produzione  e  dal  relativo  piano  di
controllo. 
Cenni storici, importanza, diffusione. 
    La coltura del pistacchio dalla Siria sarebbe passata in Grecia a
seguito delle conquiste di Alessandro Magno (III secolo a.C.). 
    In  Italia  la  pianta  fu  introdotta  dai  Romani  sul   finire
dell'impero di Tiberio - tra il 20 ed 30 d.C. -  ad  opera  di  Lucio
Vitellio Governatore della Siria (Plinio «Naturalis Historia» cap.  X
e XIII). In Sicilia, la coltivazione in forma diffusa, si fa risalire
al periodo della dominazione araba (VIII e IX secolo d.C.).  Sono  di
origine araba i termini «frastuca» e  «frastucara»  per  indicare  il
frutto e la pianta (termine arabo «fustuq»). La coltura in Sicilia e'
circoscritta  alla   provincia   di   Catania   (Bronte,   Adrano   e
Biancavilla).     Numerosi     autori     riportano      l'importanza
storico-culturale ed economica della produzione del Pistacchio  verde
di Bronte, citiamo ad esempio, Denis  Mack  Smith  -  «A  History  of
Sicily Medieval  Sicily  800»  -  1713.  Quando  l'Impero  romano  si
disintegro' sotto l'impatto delle invasioni barbariche, la Sicilia fu
conquistata dagli Arabi. Tra gli invasori si trovavano Berberi  della
Tunisia, Musulmani, Spagnoli e  forse  Negri  del  Sudan.  Gli  arabi
descrivono la Sicilia come «il giardino del paradiso». Gli  arabi  in
Sicilia, in agricoltura, hanno introdotto la coltivazione dei limoni,
delle arance, della canna da zucchero, del cotone, delle  palme,  del
papiro, delle melanzane, del pistacchio, del melone ... ecc., nonche'
l'attitudine all'utilizzazione massimale delle acque e delle tecniche
di  coltivazione.  Ancora  oggi  il  Pistacchio   Verde   di   Bronte
caratterizza e tipicizza i dolci siciliani ed in  particolare  quelli
dell'area catanese. Al riguardo si  ricordano  il  famoso  gelato  di
Pistacchio Verde di Bronte, i torroncini, nonche' i pasticcini secchi
a pasta di Pistacchio Verde di Bronte. 
Legame con l'ambiente geografico. 
    La zona  di  produzione  risulta  caratterizzata  da  terreni  di
origine  vulcanica  e  da   un   clima   mediterraneo   subtropicale,
semiasciutto, con estati lunghe e siccitose,  piovosita'  concentrata
nel periodo autunnale ed invernale e notevoli escursioni termiche tra
il giorno e la notte. 
    I  terreni  che  si  sono   originati   da   formazioni   laviche
(andosuoli), aventi buona fertilita' e pH  neutro,  risultano  idonei
per lo sviluppo vegetativo  del  pistacchio,  cosi'  come  i  terreni
limitrofi di natura autoctona. In riferimento agli aspetti climatici,
tipicamente  mediterranei,  la  zona  in  esame  presenta  escursioni
termiche e precipitazioni con medie annuali piu' elevate rispetto  ad
altre zone agricole della provincia etnea. 
    Le peculiarita' pedoclimatiche e la tecnica  della  degemmazione,
praticata nella zona  di  produzione,  consentono  di  accentuare  la
naturale alternanza della specie e di trarre  vantaggi  nella  difesa
fitosanitaria. 
    Questi  fattori  pedoclimatici  insieme  al  terebinto  (Pistacia
terebinthus)  antropizzato  in  tale  area,  conferiscono  al  frutto
particolari caratteristiche di qualita' (colore verde intenso  tipico
del territorio, forma allungata, sapore aromatico e alto contenuto in
acidi grassi monoinsaturi dei frutti), difficilmente riscontrabili in
altre  aree  di  produzione  e  nello  stesso  massiccio  Etneo,  che
differenziano  il  «Pistacchio  Verde  di  Bronte»  DOP  dagli  altri
pistacchi derivanti da altre aree geografiche.