Art. 5. Terreni - Impianti - Tecniche colturali - Raccolta - Lavorazione Terreni. La zona delimitata e' caratterizzata da suoli che evolvono su substrati di origine vulcanica. Preparazione dei terreni. Nei nuovi impianti, nella preparazione dei terreni, quando e' possibile, devono essere previsti il livellamento delle superfici, per facilitare il deflusso delle acque, le operazioni colturali e le concimazioni di fondo. Impianti. Gli impianti possono essere sia specializzati che consociati, con densita' di piantagione variabile in dipendenza della tipologia di impianto e della natura del terreno. In abbinamento alle forme libere di allevamento delle piante «ceppaia», «vaso libero», e' ammesso anche l'allevamento «monocaule», per agevolare la raccolta e le operazioni colturali. Nel territorio i pistacchieti insistono su terreno lavico, con limitatissimo strato arabile. Su tale tipo di substrato il terebinto (Pistacia terebinthus) cresce spontaneo e costituisce il principale portainnesto della specie «P. vera». Le piante di pistacchio ottenute da innesto su terebinto sono definite «naturali». Norme colturali. I pistacchieti per la produzione del «Pistacchio Verde di Bronte» possono essere condotti secondo: il Sistema convenzionale, conformemente alle indicazioni di Buona pratica agricola della Regione siciliana e/o di organismi internazionali; il sistema della Lotta integrata, conformemente agli adempimenti previsti dal regolamento (CE) 1257/99 e successive modifiche ed integrazioni; il sistema della Lotta biologica, conformemente agli adempimenti previsti dal regolamento (CE) 834/2007 e successive modifiche ed integrazioni. Il conduttore e' tenuto ad eseguire: la potatura annuale; il controllo delle erbe infestanti; la degemmazione nell'annata di non produzione, consentendo di accentuare alternanza della specie e traendo vantaggi nella difesa fitosanitaria; le attivita' che consentano un'efficace gestione di tutte le avversita' sia abiotiche sia biotiche. E' prevista una Produzione unitaria massima consentita biennale di 1700 kg di prodotto in guscio per ettaro. Raccolta - Immagazzinamento e lavorazione. Le operazioni di raccolta del prodotto al corretto grado di maturazione, in relazione alle zone di produzione e all'andamento climatico, si svolgono dalla seconda decade di agosto alla prima decade di ottobre. La raccolta avviene mediante bacchiatura sulle reti o per brucatura, utilizzando panieri avendo cura di impedire che i frutti cadano per terra. I frutti devono essere smallati meccanicamente, per ottenere il prodotto in guscio, entro le 24 ore successive alla raccolta, onde evitarne l'imbrunimento e l'eventuale contaminazione. Successivamente alla fase di smallatura, il prodotto in guscio deve essere immediatamente essiccato alla luce diretta o con altri sistemi d'essiccamento, mantenendo la temperatura del prodotto al di sotto dei 50°C, fino ad un'umidita' residua del seme di pistacchio inferiore o uguale al 6%. In questa fase, soprattutto nel sistema tradizionale alla luce diretta, e' alto il rischio di contaminazione del prodotto. Il prodotto essiccato deve essere messo in contenitori nuovi conformi alla normativa vigente e stoccato in locali idonei, ventilati ed asciutti, evitando il contatto con pavimenti o muri. Lo stoccaggio puo' durare fino a 24 mesi dopo la raccolta. E' possibile sgusciare e/o pelare meccanicamente il pistacchio. E' assolutamente vietato utilizzare prodotti chimici per la conservazione del «Pistacchio Verde di Bronte» DOP. Nel periodo marzo-ottobre, in funzione dell'andamento climatico, il prodotto nelle diverse tipologie, in guscio, sgusciato o pelato, deve essere conservato a temperatura inferiore o uguale a 15°C, oppure in confezioni sigillate sottovuoto o in atmosfera modificata.