(Allegato)
                                                             Allegato 
 
DISCIPLINARE DI PRODUZIONE INDICAZIONE  GEOGRAFICA  PROTETTA  ARANCIA
  DEL GARGANO 
 
                               Art. 1. 
 
                            Denominazione 
 
    L'indicazione  geografica  protetta  «Arancia  del  Gargano»   e'
riservata alle arance prodotte in un'area specifica  del  Promontorio
del Gargano,  nella  Regione  Puglia,  completamente  maturate  sulla
pianta e prodotte per il consumo  fresco  e  la  trasformazione,  che
rispettano  le  condizioni  e  i  requisiti  stabiliti  nel  presente
disciplinare. 
 
                               Art. 2. 
 
                      Descrizione del prodotto 
 
    L'indicazione  geografica  protetta  «Arancia  del  Gargano»   e'
riservata alle cultivar tradizionalmente coltivate, e precisamente a: 
    A. Tipi del gruppo Biondo  Comune,  tradizionalmente  individuati
dal nome Biondo Comune del Gargano; 
    B. L'ecotipo locale Duretta del Gargano, autoctona  del  Gargano,
localmente individuata «Arancia tosta». 
    Biondo Comune del Gargano di forma sferica  o  piriforme,  buccia
piu' o meno sottile, coriacea ma con grana alquanto fine e di  colore
giallo-dorato intenso. Diametro: minimo 60 mm; Albedo di  consistenza
soffice e di  media  aderenza,  asse  carpellare  irregolare,  medio,
semipieno. Polpa e succo  color  giallo  arancio,  con  contenuti  in
zuccheri non inferiori  al  9%,  acidita'  inferiore  all'1,2%.  Resa
minima in succo, pressato a mano, 35%;  tenore  zuccherino  in  gradi
Brix minimo 10; rapporto di maturazione, Brix/acido  citrico  anidro,
non inferiore a  6.  Per  le  arance  destinate  esclusivamente  alla
trasformazione il diametro minimo e' di 50 mm. 
    Arancia Duretta del Gargano  («Arancia  Tosta»)  forma  tonda  od
ovale, «Duretta tonda» o a «viso lungo»,  buccia  di  colore  arancio
chiaro con intensita' varia,  superficie  molto  liscia  e  finemente
papillata;  polpa  di  tessitura  fine  e  con  piccole  vescichette,
ambrata, croccante, semi assenti o in numero ridotto.  Diametri  medi
dei frutti di mm 55-60. Resa minima in succo, pressato a  mano,  35%;
contenuto in zuccheri non inferiore al 10  %,  tenore  zuccherino  in
gradi  Brix  minimo11;  acidita'  inferiore  all'1,2%.  Rapporto   di
maturazione, Brix/acido citrico anidro, non inferiore a 6,2. Entrambi
i tipi descritti devono presentare  frutti  pesanti  e  comunque  non
inferiori a 100 grammi, con buccia uniformemente colorata,  base  del
peduncolo color verde vivace. 
 
                               Art. 3. 
 
                         Zona di produzione 
 
    Per  Arancia  del  Gargano,  s'intende  il  frutto   prodotto   e
confezionato in  un'area  che  interessa  i  territori  di  Vico  del
Gargano,  Ischitella  e  Rodi  Garganico  e  precisamente  il  tratto
costiero subcostiero del Promontorio del Gargano che va da  Vico  del
Gargano  a  Rodi  Garganico,  fin   sotto   Ischitella.   L'area   e'
identificata dai seguenti confini  naturali:  a  nord,  la  linea  di
spiaggia  compresa  nel  tratto  contrada   Calenella-Foce   Torrente
Romondato, ad ovest il tracciato del Torrente citato, a sud-ovest, il
tratto strada provinciale Frazione  Isola  Varano-  Ischitella  e  il
tracciato  del  Torrente  Pietrafitta,  a  sud-est  i  tracciati  dei
tratturi Canneto e San Nicola, ad est il limite  del  territorio  del
comune di Vico del Gargano rappresentato dalla contrada Calenella. 
 
                               Art. 4. 
 
                  Elementi che comprovano l'origine 
 
    Ogni fase del processo produttivo viene  monitorata  documentando
per ognuna gli input (prodotti in entrata) e gli output (prodotti  in
uscita). In  questo  modo,  e  attraverso  l'iscrizione  in  appositi
elenchi, gestiti dalla struttura di controllo,  dei  produttori,  dei
confezionatori e  trasformatori  e'  garantita  la  tracciabilita'  e
rintracciabilita' del prodotto. La prova  dell'origine,  inoltre,  e'
comprovata  da  specifici  adempimenti  cui   si   sottopongono   gli
agrumicoltori, quali il catasto di tutti i  terreni  sottoposti  alla
coltivazione di «Arancia del Gargano», nonche' la tenuta di  appositi
registri di produzione e la  denuncia  alla  struttura  di  controllo
delle quantita' prodotte. Tutte le  persone,  fisiche  o  giuridiche,
iscritte nei relativi elenchi,  sono  assoggettate  al  controllo  da
parte della struttura  di  controllo,  secondo  quanto  disposto  dal
disciplinare di produzione e dal relativo piano di controllo. 
 
                               Art. 5. 
 
                        Metodo di ottenimento 
 
    L'Arancia del Gargano e' ottenuta da uno specifico ambiente,  con
una tecnica consolidata nella tradizione, idonea ad  ottenere  arance
con specifiche caratteristiche di qualita'. 
    5.1. I terreni 
    I  terreni  sono  orograficamente   inquadrabili   nella   fascia
perimetrale  del  promontorio  modellata  in   valli   e   vallecole.
Geomorfologicamente si tratta di piccole valli calcaree  con  terreni
della categoria suoli rossi mediterranei. 
    5.2. Il portainnesto 
    Il portainnesto, come da tradizione agronomica, e'  il  Melangolo
(Citrus x aurantium L.), sostituibile da altri portainnesti  comunque
certificati dalla normativa vigente. 
    5.3. Impianto e sesto d'impianto, forme di protezione 
    L'impianto dell'aranceto e' fatto  su  terreni  in  pendio  e  su
pianori, esposti a sud, sud-est,  sud-ovest,  e  comunque  nel  pieno
rispetto dei caratteri orografici e  pedologici  che  hanno  definito
l'agrumicoltura garganica;  su  quelli  in  pendio  si  procede  alla
sistemazione a terrazzo, quali muretti a secco e ciglionamenti.  Come
da tradizione agronomica l'aranceto e'  consociabile  con  il  limone
«Femminello del Gargano». Le protezioni dai  venti,  ove  necessarie,
sono assicurate da frangivento vivi  di  leccio  e  alloro  ed  altre
essenze agrarie, ovvero da reti e canneti.  Il  sesto  d'impianto  e'
quello tradizionale, a quinconce, e in ogni caso,  con  una  densita'
d'impianto compresa tra 250 e 400 piante per ettaro. Le  varieta'  da
coltivare sono quelle definite all'art. 2. 
    5.4. L'allevamento 
    La forma da dare all'albero d'arancio e' quella tipica della zona
e  precisamente  una  semisfera,  localmente   denominata   «cupola»;
l'impalcatura della stessa e' costituita da due branche principali  e
due secondarie facendo in modo che la chioma si sviluppi  secondo  un
cerchio inscritto in un quadrato. Pertanto la cupola internamente  e'
cava, per favorire l'arieggiamento e le operazioni di raccolta. 
    5.5. Le cure colturali 
    Nel periodo che va da maggio ad ottobre,  le  piante  di  arancio
sono irrigate. Le lavorazioni al terreno si limitano  alle  zappature
primaverili e alle concimazioni  generalmente  ancora  organiche;  in
alternativa si ricorre a concimazioni a  base  di  perfosfati.  Prima
della   ripresa   vegetativa,   periodiche   potature    primaverili,
generalmente  annuali,  modellano  costantemente   la   «cupola»   e,
soprattutto, garantiscono  il  necessario  equilibrio  tra  attivita'
vegetativa e produttiva. Le cure colturali continuano con la  difesa,
sia da avversita' meteorologiche, fronteggiate con i frangivento, sia
da attacchi parassitari. Le colture utilizzanti  processi  di  natura
biologica sono assoggettate alla specifica normativa. 
    5.6. Le rese 
    Le rese non devono superare le 30 tonnellate per  ettaro  per  il
Biondo Comune del Gargano e le 25 tonnellate per la  cultivar  locale
Duretta del Gargano. 
    5.7. L'epoca di raccolta 
    L'epoca di raccolta, data la naturale e accentuata scalarita'  di
maturazione dell'Arancia del Gargano e' cosi' stabilita: 
      15 aprile - fine agosto per il Biondo Comune del Gargano; 
      1° dicembre - 30 aprile per la Duretta del Gargano. 
    La raccolta e' fatta manualmente e con l'ausilio  di  forbici.  I
frutti raccolti devono presentarsi sani. E'  vietata  la  maturazione
artificiale dei frutti. Il confezionamento del prodotto IGP  «Arancia
del Gargano» puo' avvenire esclusivamente nella  zona  di  produzione
indicata all'art. 3 del presente disciplinare, al fine  di  garantire
la tracciabilita' ed il controllo. 
 
                               Art. 6. 
 
          Elementi che comprovano il legame con l'ambiente 
 
    La domanda di registrazione della IGP «Arancia  del  Gargano»  si
basa sulla indubbia reputazione  che  nel  corso  dei  secoli  questo
agrume ha conquistato presso i consumatori.  Infatti,  le  condizioni
climatiche  dell'area  dove  insistono  gli  agrumeti  sono  tali  da
tradursi in notevoli vantaggi qualitativi: innanzitutto il clima  non
eccessivamente caldo non favorisce lo sviluppo di forti patologie sia
a carico dei frutti sia delle piante. 
    Un secondo aspetto, legato alle condizioni climatiche, e'  quello
che fa dell'epoca di maturazione l'autentica caratterizzazione  degli
agrumi garganici; non gennaio, febbraio o marzo, ma addirittura  fine
aprile-maggio,  e  anche  agosto,  diversi  mesi  dopo   l'epoca   di
maturazione di tutte le altre aree agrumicole italiane. Un  ultimo  e
non meno importante aspetto e' la spiccata serbevolezza  dell'Arancia
del Gargano, che permetteva in tempi passati alle arance del  Gargano
di sottoporsi a viaggi di trenta e anche quaranta giorni  e  arrivare
integri a Chicago, o New York. Contributo essenziale alla crescita  e
alla reputazione di questo agrume  e'  stato  dato  oltre  che  dalle
inconfondibili qualita' organolettiche dell'Arancia  del  Gargano,  e
dalla   sua   particolare   pezzatura,   sintesi   delle   condizioni
pedoclimatiche della  zona  di  produzione  (terreni  rosso-calcarei,
ricchi principalmente di ferro e manganese, generalmente acclivi,  da
fianchi di vallette o da tratti di fondovalle; esposizione  ai  venti
freddi  causa  di  repentini  abbassamenti  di   temperatura;   clima
particolarmente mite, dato il sistema di dolci colline  degradanti  a
mare), anche dalla costante opera dell'uomo, che nel corso del  tempo
ha maturato un importante patrimonio di  conoscenze  agronomiche.  Le
tecniche di coltivazione sono ancora quelle tradizionali,  di  grande
rispetto per l'ambiente  e  di  una  radicata  consapevolezza  di  un
limitato  uso  di   risorse   energetiche.   L'area   di   produzione
dell'Arancia del Gargano e' caratterizzata  da  terreni  generalmente
acclivi, da fianchi di vallette o da tratti di fondovalle, e presenta
una temperatura che per ben otto mesi supera i 10° C, e che nei  mesi
piu' freddi si assesta sui  3-10°C.  La  collocazione  dell'area  nei
quadranti settentrionali del promontorio del Gargano,  la  espone  ai
venti freddi causa di repentini abbassamenti di temperatura,  di  qui
la necessita' di particolari forme di  protezione,  sperimentate  con
efficientissimi frangivento (vivi e  morti).  Al  di  la'  di  questi
stress termici, comunque eccezionali, l'area dell'Arancia del Gargano
si caratterizza con un clima particolarmente mite, dato il sistema di
dolci colline degradanti a mare con cui e' conformata che la  rendono
nettamente differente dalle aree  circostanti.  L'ambiente  e?  cosi?
caratterizzabile: clima della fascia a macrobioclima  «mediterraneo»,
a bioclima mesomediterraneo (termotipo «mesomediterraneo  superiore»;
ombrotipo «subumido inferiore»). Dal punto di vista geomorfologico si
tratta di piccole valli calcaree con terreni della  categoria  «suoli
rossi  mediterranei»  (con  piccoli  tratti  a  regosuoli   e   suoli
alluvionali) che sul piano  fisico-chimico  si  presentano  di  medio
spessore, con scheletro a volte  abbondante,  poveri  di  fosforo  ed
azoto ma particolarmente  ricchi  di  potassio  e  microelementi.  Il
Gargano e' un emblematico esempio di  successo  scaturito  da  scelte
agronomiche in perfetta  armonia  con  le  vocazioni,  le  condizioni
geo-pedo-climatiche di una  piccola  nicchia  ambientale  del  Bacino
dell'Adriatico. Fin dall'antichita' la fama dell'Arancia del  Gargano
aveva valicato i confini regionali ed era menzionata nelle  opere  di
diversi autori, tra cui lo stesso Gabriele d'Annunzio. Fin  dal  1700
gli  agrumi  del  Gargano  diventano  protagonisti  di  un'importante
processione, che ancora oggi si tiene ogni anno a febbraio, in  onore
di San Valentino, Santo protettore degli agrumeti, durante  la  quale
si benedicono  le  piante  e  i  frutti  di  aranci  e  limoni.  Sono
conservati  numerosi  registri,  fotografie,  poster,  locandine,   a
dimostrazione della straordinaria fama a livello anche internazionale
raggiunta  da  questi  straordinari  ed  inconfondibili  agrumi   del
Gargano.   I   primi   riferimenti   storici   sull'esistenza   della
coltivazione degli agrumi sul  territorio  risalgono  all'anno  1003,
grazie a Melo, principe di Bari, che, volendo dare  dimostrazione  ai
Normanni della ricchezza produttiva delle terre garganiche, spedi' in
Normandia i «pomi citrini» del Gargano, corrispondenti  al  melangolo
(arancio amaro). Nel Seicento si intensifico' un notevole traffico di
agrumi dei comuni di Vico del Gargano  e  di  Rodi  Garganico  con  i
Veneziani.  Questi  intensi  scambi  commerciali  continuarono  anche
nell'Ottocento, e la fama dell'Arancia del Gargano raggiunse  persino
gli altri Stati europei e gli Stati americani. 
 
                               Art. 7. 
 
                              Controlli 
 
    La verifica del rispetto del disciplinare e' svolta conformemente
a  quanto  stabilito  dall'art.  37  del  Reg.  (UE)  n.   1151/2012.
L'organismo di controllo preposto alla verifica del  disciplinare  di
produzione  e':  Camera  di   Commercio   Industria   Artigianato   e
Agricoltura di Foggia con sede in via Dante Alighieri n. 27  -  71100
Foggia -Tel. 0881797111 - Fax 0881726046. 
 
                               Art. 8. 
 
                            Etichettatura 
 
    La  commercializzazione,  destinata  al  consumo  fresco  e  alla
trasformazione, deve  riguardare  frutti  con  requisiti  cosi'  come
stabiliti nel presente disciplinare di produzione. 
    Il prodotto, nel rispetto delle norme generali e metrologiche del
commercio ortofrutticolo, puo' essere commercializzato: 
      1. in confezioni, e almeno  l'80%  dei  frutti  costituenti  la
confezione deve essere bollinata o incartata.  I  contenitori  devono
essere rigidi, con capienza da un minimo di 1 kg ad un massimo di  25
kg e devono essere costituiti di materiale di origine vegetale, quali
legno o cartone. 
      2. Per le  arance  di  calibro  dal  9  al  13  destinate  alla
trasformazione,  non  e'  obbligatoria  la  bollinatura  sui  singoli
frutti. In ogni caso sulle confezioni o sugli imballaggi ivi comprese
le retine e gli imballaggi  similari,  devono  figurare,  oltre  alle
indicazioni previste dalla normativa vigente,  la  dicitura  «Arancia
del Gargano IGP destinato alla trasformazione», in caratteri  chiari,
indelebili e nettamente distinguibili e da ogni altra scritta. 
    Le confezioni di cui al punto  1  devono  riportare  le  seguenti
indicazioni: 
      «Arancia  del  Gargano»,  seguita  dal  nome   dalle   cultivar
commercializzate Biondo Comune o Duretta; 
      Il logo; 
      La dicitura di IGP anche per esteso; 
      Il nome del produttore/commerciante, ragione sociale, indirizzo
del confezionatore, peso netto all'origine. 
    I prodotti per  la  cui  preparazione  e'  utilizzata  la  I.G.P.
«Arancia del Gargano», anche a seguito di processi di elaborazione  e
di trasformazione, possono essere immessi al  consumo  in  confezioni
recanti il riferimento alla detta denominazione  senza  l'apposizione
del logo comunitario, a condizione che: 
      il prodotto a denominazione protetta,  certificato  come  tale,
costituisca il componente esclusivo della categoria  merceologica  di
appartenenza; 
      sia esattamente indicato il rapporto  ponderale  tra  quantita'
utilizzata della I.G.P. «Arancia del Gargano» e quantita' di prodotto
elaborato ottenuto; 
    E' fatto divieto di utilizzare nomi di specie e varieta'  diverse
da quelle  contemplate  nel  presente  disciplinare.  E'  consentito,
infine, ai produttori o confezionatori l'uso di marchi privati  o  di
particolari indicazioni, purche' non  siano  laudativi  e  non  siano
concepiti per trarre in inganno l'acquirente. 
 
                               Art. 9. 
 
                               Il logo 
 
    Il logo di Arancia del Gargano e'  l'immagine  qui  riportata  su
sfondo bianco, e rappresenta una stilizzazione  di  due  arance,  con
rametto fogliato,  all'interno  di  una  corona  ellissoidale;  sulla
corona e' riportata la dicitura «Arancia del Gargano» ed in basso  al
centro della stessa la dicitura per  esteso  «indicazione  geografica
protetta». 
    Caratteristiche grafiche: 
      dimensioni pixel 486 x 398.  risoluzione  200  dpi.  La  corona
ellissoidale e' di color arancione pantone 716  CVC.  Testo  «Arancia
del Gargano» in carattere arial black tutto maiuscolo, dimensione  37
x 54 pixel, di color bianco pantone 607 CVC contornato in color  nero
pantone quadricromia CVC. Testo «indicazione geografica protetta»  in
carattere miandra GD, dimensione 22 pt, di color bianco  pantone  607
CVC in stile «arco  prospettiva  inferiore»,  con  ombreggiatura.  Le
arance sono di colore arancione pantone sfumato da  pantone  716  CVC
fino  a  pantone  142  CVC,  con  sfumatura  macchiettata  di  colore
arancione pantone 157CVC. Il rametto e' in colore verde pantone  357,
CVC, le foglie in colore pantone 3435 CVC e  le  nervature  in  verde
pantone 5767 C. 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico