(Allegato)
                                                             Allegato 
 
                   Al Presidente della Repubblica 
 
    Il Comune di Scafati (Salerno), i cui organi elettivi sono  stati
rinnovati nelle consultazioni  amministrative  del  26  maggio  2013,
presenta forme d'ingerenza da parte della  criminalita'  organizzata,
che  compromettono  la  libera   determinazione   e   l'imparzialita'
dell'amministrazione, nonche' il buon andamento ed  il  funzionamento
dei servizi, con  grave  pregiudizio  per  l'ordine  e  la  sicurezza
pubblica. 
    A seguito di un'operazione di polizia giudiziaria condotta  dalla
Direzione distrettuale antimafia di Salerno, sono emersi elementi  su
possibili infiltrazioni della  criminalita'  organizzata,  che  hanno
indotto il Prefetto  di  Salerno,  con  decreto  del  21  marzo  2016
successivamente prorogato, a disporre l'accesso presso il comune,  ai
sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. 
    Al termine delle indagini effettuate, la  commissione  incaricata
dell'accesso ha depositato le proprie conclusioni,  alla  luce  delle
quali il Prefetto, sentito il Comitato provinciale per l'ordine e  la
sicurezza pubblica, integrato con la partecipazione  del  procuratore
della Repubblica  -  Direzione  distrettuale  antimafia,  ha  inviato
l'allegata relazione in data 3 novembre 2016, che  costituisce  parte
integrante  della  presente  proposta,  in  cui  si  da'  atto  della
sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti
diretti e indiretti degli amministratori locali con  la  criminalita'
organizzata e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando,
pertanto, i presupposti per l'applicazione del predetto art. 143. 
    Successivamente,  in  data  28  novembre  2016,  il  sindaco   ha
rassegnato le dimissioni dalla carica ed essendo le  stesse  divenute
irrevocabili a termini di legge, il prefetto di Salerno  ha  proposto
lo scioglimento del consiglio comunale ex art. 141, comma 1,  lettera
b), numero 2,  del  citato  decreto  legislativo  n.  267  del  2000,
disponendo  con  decreto  del  20  dicembre   2016   la   sospensione
dell'organo consiliare e la nomina di un commissario prefettizio  per
la provvisoria amministrazione dell'ente ai sensi  del  comma  7  del
richiamato art. 141. 
    I lavori svolti  dalla  commissione  d'indagine  hanno  preso  in
esame, oltre  all'intero  andamento  gestionale  dell'amministrazione
comunale, la cornice criminale ed il contesto ove si colloca  l'ente,
con particolare riguardo ai rapporti  tra  gli  amministratori  e  la
criminalita' organizzata. 
    Il Comune di Scafati costituisce un importante  centro  dell'agro
nocerino-sarnese ed e'  caratterizzato  da  un'economia  a  vocazione
essenzialmente agricola. Negli ultimi decenni dello scorso secolo  il
territorio  comunale  ha  conosciuto  un   significativo   incremento
demografico, a  cui  ha  fatto  seguito  una  consistente  espansione
urbanistica,  in  particolare  in   occasione   delle   ricostruzioni
conseguenti al sisma che  nel  1980  ha  colpito  la  Campania  e  la
Basilicata.  Parallelamente  allo  sviluppo  economico  che   ne   e'
derivato, le consorterie locali - generalmente alleate con i sodalizi
radicati nei territori limitrofi - hanno esteso la propria  influenza
nel settore dell'edilizia ed in quello degli appalti pubblici,  tanto
che nel 1993 si e' reso necessario procedere  allo  scioglimento  del
consiglio comunale dell'ente  per  infiltrazioni  della  criminalita'
organizzata. 
    La  persistenza  di  specifici   interessi   delle   associazioni
camorristiche in ordine alla gestione della cosa  pubblica  e'  stata
messa in luce dagli esiti della sopra citata  operazione  di  polizia
giudiziaria, in relazione alla quale risultano indagati per  i  reati
di cui agli articoli 416-bis e 416-ter del codice penale il  sindaco,
un suo stretto congiunto, il  segretario  generale  dell'ente  ed  un
membro dell'ufficio  di  staff  del  primo  cittadino.  Nel  medesimo
procedimento un altro stretto congiunto del sindaco ed un consigliere
comunale  sono  indagati  per  il   reato   di   scambio   elettorale
politico-mafioso. 
    In particolare, con provvedimento del 28 giugno 2016  il  giudice
per le  indagini  preliminari  presso  il  Tribunale  di  Salerno  ha
evidenziato come, in occasione delle consultazioni amministrative del
2013, sia stato raggiunto un accordo  tra  il  sindaco  uscente,  poi
rieletto alla medesima carica, e gli esponenti  di  un  nuovo  gruppo
criminale, interessato ad infiltrarsi nell'istituzione locale.  Nello
specifico, le fonti di prova hanno fatto emergere l'esistenza  di  un
patto in base al quale il primo  cittadino,  in  cambio  di  sostegno
elettorale, si  e'  impegnato  a  far  ottenere  l'aggiudicazione  di
appalti comunali ad imprese riconducibili al clan. 
    Contestualmente, il predetto Giudice, pur ritenendo che l'accordo
cosi' delineato non potesse rientrare  nella  formulazione  dell'art.
416-ter  allora  vigente,  ha  ravvisato  un'ipotesi  di   corruzione
elettorale ex art. 96 del decreto del Presidente della Repubblica  30
marzo 1957, n. 361,  rigettando  la  richiesta  di  misure  cautelari
avanzata  dal  Pubblico  Ministero  nei  confronti   del   menzionato
amministratore locale. 
    Successivamente, con ordinanza depositata il 25 novembre 2016, il
Tribunale di Salerno, in sede di riesame, ha disposto  l'applicazione
della custodia cautelare  in  carcere  nei  riguardi  dell'organo  di
vertice dell'ente, dopo aver riqualificato l'accordo di cui sopra nei
termini della corruzione elettorale di cui all'art.  86  del  decreto
del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960, n. 570, aggravata  ai
sensi  dell'art.  7  del  decreto-legge  13  maggio  1991,  n.   152,
convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 1991, n. 203. 
    In particolare, dagli atti giudiziari si evince  come  frutto  di
tale  accordo  siano  state,  da  un  lato,   la   candidatura   alle
consultazioni amministrative  del  2013  di  un  soggetto  vicino  ad
ambienti criminali, eletto consigliere comunale ed  indagato  per  il
reato  di  scambio  elettorale   politico-mafioso   nell'ambito   del
procedimento penale di  cui  sopra,  dall'altro,  la  nomina  di  una
persona  indicata  dalla  criminalita'  organizzata  alla  carica  di
vicepresidente di una societa' totalmente partecipata dal comune. 
    In  tale  contesto,  nella  relazione  del   Prefetto   e   nelle
conclusioni della commissione di indagine viene altresi' sottolineata
la circostanza che nel corso di una perquisizione effettuata nel 2011
presso la sede di una societa' di  trasporti,  i  cui  amministratori
erano legati da stretti vincoli parentali ad un elemento  di  vertice
della consorteria territorialmente egemone - attualmente ristretto in
regime  di  detenzione  speciale  ex  art.  41-bis   dell'ordinamento
penitenziario - era stato rinvenuto un carrello pubblicitario con  il
manifesto elettorale relativo alla candidatura del sindaco di Scafati
alle elezioni provinciali del 2009, in esito  alle  quali  lo  stesso
venne eletto alla carica di  consigliere  provinciale.  Nel  febbraio
2016,  i  citati  amministratori   della   societa'   in   parola   -
rispettivamente indagati per il reato di  usura  aggravata  ai  sensi
dell'art. 7 del menzionato decreto-legge n. 152 del  1991  e  per  il
reato di associazione di tipo mafioso  ex  art.  416-bis  del  codice
penale - sono stati destinatari di un  avviso  di  conclusione  delle
indagini preliminari emesso dalla procura della Repubblica presso  il
Tribunale di Salerno. 
    A   seguito   dell'accesso   e'   inoltre   emerso   che   taluni
amministratori dell'ente hanno rapporti  di  parentela  con  soggetti
controindicati. Analoghi rapporti, nonche' pregiudizi e  pendenze  di
natura penale sono  stati  riscontrati  nei  confronti  di  esponenti
dell'apparato  burocratico  dell'ente   e   di   societa'   da   esso
partecipate. 
    Sotto questo  profilo,  viene  in  rilievo  la  posizione  di  un
dipendente comunale, nei confronti  del  quale  la  locale  Direzione
distrettuale antimafia ha avanzato richiesta di rinvio a giudizio per
concorso in  estorsione  aggravata  dal  metodo  mafioso  di  cui  al
menzionato art. 7 del decreto-legge n. 152/1991. 
    Dagli accertamenti esperiti e' poi risultato che,  unitamente  al
sindaco  -  al  suo  secondo  mandato   quale   organo   di   vertice
dell'istituzione locale - sette consiglieri comunali su  ventiquattro
assegnati all'ente, compreso il  presidente  dell'organo  consiliare,
nonche' cinque assessori ed il vicesindaco hanno  fatto  parte  della
pregressa compagine di governo locale. 
    Rilevata  quindi  una  sostanziale   continuita'   tra   le   due
amministrazioni elette  nel  2008  e  nel  2013,  la  commissione  di
indagine ha preso in considerazione l'attivita' gestionale  posta  in
essere nel corso di  entrambe  le  consiliature  ed  il  prefetto  di
Salerno ha evidenziato come la predetta attivita' sia stata connotata
da gravi disfunzioni riconducibili  ad  indebiti  condizionamenti  da
parte della criminalita' organizzata. 
    Emblematica in tal senso e' la vicenda di due imprese di onoranze
funebri che hanno utilizzato propri impianti abusivi per l'affissione
di manifesti funerari pur essendo  tale  servizio  riservato  in  via
esclusiva  alla  societa'  aggiudicataria  di  un  apposito   appalto
comunale.   Dalle   verifiche    effettuate    e'    risultato    che
l'amministratore pro tempore di una delle  imprese  in  questione  e'
stato recentemente colpito da un avviso di conclusione delle indagini
preliminari emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale
di Napoli per il delitto di cui all'art. 416-bis del codice penale  e
per estorsione aggravata ex art. 7 del  richiamato  decreto-legge  n.
152 del 1991. 
    Ancora, uno dei soci  ed  un  dipendente  dell'altra  impresa  di
onoranze funebri - per la quale il sindaco ha prestato in passato  la
propria attivita' professionale - sono quegli  stessi  amministratori
della sopra citata societa' di trasporti,  stretti  congiunti  di  un
esponente apicale della consorteria territorialmente egemone, nonche'
destinatari di un avviso di conclusione  delle  indagini  preliminari
per i reati di associazione di tipo mafioso e di usura aggravata  dal
metodo mafioso di cui al piu' volte citato art. 7  del  decreto-legge
n. 152/1991. 
    La   commissione   di   indagine   riferisce   come,    all'epoca
dell'accesso, i predetti impianti abusivi fossero  ancora  utilizzati
per l'affissione di manifesti funerari, sebbene fin dal  2011  l'ente
avesse   revocato   l'autorizzazione   all'impiego    degli    stessi
precedentemente concessa ad una delle ditte in  argomento  ed  avesse
avviato  il  procedimento  di  rimozione  in  danno   nei   confronti
dell'altra. A tale ultimo proposito, il prefetto di Salerno  richiama
le  fonti  di  prova  dalle  quali  si  evince  come   la   vicinanza
dell'impresa  de  qua   agli   ambienti   criminali   abbia   indotto
l'amministrazione  comunale  a  non   dare   ulteriore   impulso   al
procedimento di rimozione in danno. 
    Parimenti, per  quanto  riguarda  il  contrasto  ai  fenomeni  di
abusivismo edilizio sono state riscontrate molteplici inefficienze ed
omissioni - quali la mancata esecuzione di ordinanze di demolizione o
la mancata acquisizione al patrimonio comunale di manufatti abusivi -
di cui si  sono  avvantaggiati  anche  soggetti  legati  alle  locali
associazioni camorristiche o ad esse ritenuti partecipi. 
    In ordine al settore contrattuale, il prefetto di  Salerno  e  la
commissione di indagine evidenziano alcune criticita' sintomatiche di
indebite ingerenze  da  parte  della  criminalita'  organizzata,  con
particolare    riferimento    all'affidamento    dei    lavori     di
riqualificazione di una zona industriale, per la  cui  aggiudicazione
l'ente si e' avvalso di  una  societa'  di  trasformazione  urbana  a
totale partecipazione comunale, alla quale  e'  stata  trasferita  la
proprieta' delle aree interessate dagli interventi.  Il  procedimento
si e' concluso nel luglio  2013  con  la  stipula  del  contratto  di
appalto  in  favore  di  un  raggruppamento  temporaneo  di   imprese
comprendente, in qualita'  di  ditta  ausiliaria,  una  societa'  per
azioni di fatto riconducibile ad un imprenditore, indagato anche  per
fatti  risalenti  al  2012  e  destinatario,  nel  maggio  2016,   di
un'ordinanza  di  custodia  cautelare  in  carcere  per  i  reati  di
associazione di tipo mafioso e concorso  in  turbata  liberta'  degli
incanti aggravata dal metodo mafioso. Dagli atti giudiziari si evince
che  la  societa'  in  parola,  amministrata  da  persone  di  comodo
collegate  al  predetto  imprenditore,  era  stata   costituita   per
partecipare a gare d'appalto, i cui  proventi  venivano  parzialmente
riservati alla criminalita' organizzata. 
    La commissione di indagine sottolinea come la predetta  procedura
sia stata caratterizzata  da  rilevanti  illegittimita'  ed  anomalie
quali l'esistenza di difformita' tra  il  progetto  esecutivo  ed  il
progetto oggetto  dell'aggiudicazione,  l'omissione  di  qualsivoglia
verifica sulla societa' affidataria dell'incarico di progettazione  e
la  nomina  tardiva  del  responsabile  unico  del  procedimento   in
violazione dell'art. 10 del decreto legislativo 12  aprile  2006,  n.
163, allora vigente. 
    Piu' in generale, sono state rilevate molteplici  disfunzioni  ed
irregolarita' nella vita dell'istituzione locale, tra cui il  ricorso
all'istituto della proroga contrattuale in violazione delle norme  di
settore, la mancanza di controlli sulle societa' partecipate, nonche'
la  sistematica  inosservanza  del  principio  di   separazione   tra
attivita' di indirizzo politico e gestione amministrativa. 
    Nelle conclusioni dell'organo ispettivo viene anche dato  risalto
agli esiti di una verifica a cui l'amministrazione comunale e'  stata
recentemente sottoposta da parte del Ministero dell'economia e  delle
finanze che ha, tra l'altro, accertato innumerevoli illegittimita' di
natura  contabile,  gravi  carenze  nei  rapporti  con  le   societa'
partecipate, il conferimento e la proroga di incarichi dirigenziali a
tempo determinato oltre le percentuali consentite per legge,  nonche'
il frequente, abusivo ricorso alla procedura prevista  dall'art.  110
del decreto legislativo  n.  267  del  2000  per  l'attribuzione  dei
predetti incarichi. In quella sede sono inoltre emerse illegittimita'
nella gestione  dei  fondi  sulla  produttivita'  del  personale,  in
relazione alle quali nel 2012 e' stato anche avviato un  procedimento
per responsabilita' contabile da parte della Corte dei conti. 
    Le  circostanze  analiticamente  esaminate   e   dettagliatamente
riferite nella relazione del prefetto hanno  rivelato  una  serie  di
condizionamenti nell'amministrazione comunale  di  Scafati,  volti  a
perseguire  fini  diversi  da   quelli   istituzionali,   che   hanno
determinato   lo   svilimento   e   la   perdita   di    credibilita'
dell'istituzione locale, nonche' il pregiudizio degli interessi della
collettivita',  rendendo  necessario  l'intervento  dello  Stato  per
assicurare la riconduzione dell'ente alla legalita'. 
    Ritengo, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'adozione del
provvedimento di  scioglimento  del  consiglio  comunale  di  Scafati
(Salerno), ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo  18  agosto
2000, n. 276. 
    In  relazione  alla  presenza  ed  all'estensione  dell'influenza
criminale,  si  rende  necessario  che  la  durata   della   gestione
commissariale sia determinata in diciotto mesi. 
      Roma, 24 gennaio 2017 
 
                                    Il Ministro dell'interno: Minniti 
 
                               ------ 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
 
                        Prefettura di Salerno 
 
                  Ufficio Territoriale del Governo 
 
  prot. n. 337/"E.L."/ 2016/ N.C.            Salerno, 3 novembre 2016 
 
                                        Al Sig. Ministro dell'Interno 
 
 
                                                                 ROMA 
 
  OGGETTO: Relazione al Sig. Ministro ai sensi dell'articolo 143  del
decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 - Comune di Scafati. 
 
  L'agro nocerino-sarnese, di cui il Comune di Scafati rappresenta la
maggiore realta' demografica, si inserisce in un contesto  geografico
che da sempre vede una forte presenza della criminalita' organizzata,
la quale, operando in  collegamento  con  altri  sodalizi  di  stampo
camorristico,  attivi  nelle  contigue  aree  stabiese  e  vesuviana,
determina una situazione di pericolosita'  anche  nei  confronti  del
sistema democratico del territorio. 
  A  partire  dagli  anni   sessanta,   il   poderoso   processo   di
trasformazione   urbana   ed    industriale    ha    progressivamente
diversificato i tradizionali interessi della  camorra  (contrabbando,
estorsioni, ecc.), in forme piu' redditizie  di  attivita'  illecite,
prima fra tutte l'infiltrazione  nell'edilizia  pubblica  e  privata,
anche in ragione dei cospicui finanziamenti pubblici  conseguenti  al
terremoto che colpi' la Campania e la Basilicata nel 1980. 
  Sin da quegli anni, il contesto socio economico, come confermato in
specifiche attivita' di indagine, e' sempre stato  caratterizzato  da
una forte contiguita' tra le consorterie camorristiche  ed  esponenti
del mondo imprenditoriale e politico-amministrativo. 
  Tale legame  ha  trovato  piena  conferma  agli  inizi  degli  anni
novanta, attraverso una forma di  grave  condizionamento,  sia  nella
fase elettorale che  nella  gestione  amministrativa  del  Comune  di
Scafati. 
  Nel novantadue, infatti, si rese necessario, analogamente ad  oggi,
esercitare i poteri di accesso presso  il  predetto  Comune,  facendo
ricorso  ad  apposita  commissione  dai   cui   atti   emersero,   in
particolare, i vantaggi per la 
  criminalita'  organizzata  in  seguito  al  rilascio   di   licenze
edilizie."di favore", nell'imminenza  dell'entrata  in  vigore  dello
strumento urbanistico. 
  Nel 1993, ne consegui' l'adozione del decreto del Presidente  della
Repubblica di scioglimento del Consiglio comunale per condizionamenti
malavitosi. 
  L'attivita'  di  contrasto  dello  Stato,   anche   attraverso   la
Commissione Straordinaria,  ha  consentito,  per  qualche  tempo,  di
arginare,  pur  senza  sradicarle   completamente,   le   consorterie
malavitose,  le  quali,  infatti,  in  quel  periodo  si   dedicarono
prevalentemente alle attivita' delittuose del traffico e  spaccio  di
stupefacenti, taglieggiamento di operatori economici ed usura. 
  Le relative attivita' di indagine  e  di  contrasto  hanno  trovato
pieno riconoscimento, ad esempio, nei processi, chiusi con  condanne,
omissis... e ..omissis.... 
  Le organizzazioni criminali autoctone, sempre caratterizzate da  un
forte collegamento con gli altri clan operanti nel circondario,  agli
inizi del duemila, come risulta da specifiche  attivita'  di  polizia
giudiziaria, hanno ripreso ad interessarsi agli appalti pubblici. 
  Proprio in quegli anni  emergono,  inoltre,  grazie  alle  indagini
della Direzione Investigativa Antimafia, le prime testimonianze della
presenza del clan dei Casalesi, in collegamento  con  le  consorterie
autoctone, sul territorio del Comune di Scafati. 
  In quel periodo compare sulla scena politica l'attuale Sindaco  del
Comune  di   Scafati   ...omissis...,   eletto   nell'amministrazione
comunale, come  consigliere  di  opposizione,  nell'anno  2003  ed  a
Sindaco nell'anno 2008. Sin d'ora appare necessario evidenziare  che,
dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia  ...omissis...  e'
emerso che  il  predetto  sindaco  aveva  collegamenti  con  il  clan
...omissis... di Scafati, che ne appoggio' la campagna elettorale. 
  Per la verita', da atti di polizia giudiziaria, risulta che gia' in
occasione delle predette elezioni del 2003,  era  stata  rilevata  la
presenza  del  fratello  all'interno   di   un   seggio   elettorale,
accompagnato da esponenti di vertice del clan ...omissis.... 
  INTERDITTIVA ANTIMAFIA 
  La presenza sul territorio  del  clan  ...  omissis...  e  del  suo
interesse ad infiltrare l'amministrazione comunale di Scafati,  trova
una sicura  conferma  nelle  indagini  della  Direzione  Distrettuale
Antimafia di Salerno riguardanti la gestione, sia per il 2011  e  che
per  il  2012,  del  servizio  di  trasporto  e  smaltimento  rifiuti
organici, affidato dalla ...omissis..., municipalizzata del Comune di
Scafati,  alla  ...omissis...,  attraverso  separate   procedure   di
appalto, tutte aggiudicate alla  predetta  societa',  del  valore  di
800mila euro per il 2011 e di 786mila euro per il 2012. 
  Sul punto si rappresenta che, nel corso della prima gara,  seguendo
un'anomala quanto irrituale procedura e' stata effettuata la consegna
"con   urgenza"   del   servizio   alla    predetta    aggiudicataria
...omissis...,  senza  aver  ottemperato  ai  disposti  normativi  in
materia antimafia. Si  evidenzia,  altresi',  che  ...omissis...,  ha
preferito effettuare la consegna al "nuovo"  affidatario,  nonostante
risultasse  ancora  in  essere  un   precedente   affidamento   (alla
...omissis...), per il  quale  erano  gia'  "tracciati"  i  requisiti
antimafia di norma. Tale irrituale  comportamento,  confermato  anche
nell'anno  2012,  ha,  in  concreto,  accentuato  il   "rischio"   di
infiltrazione della criminalita' organizzata. 
  Le coeve indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli,
infatti,  dimostrarono  che  l'impresa  aggiudicataria  dei  predetti
appalti   costituiva   diretta   espressione   del   "...omissis...",
determinando l'adozione  di  provvedimenti  cautelari  da  parte  dei
magistrati, e, per gli aspetti che  qui  interessano,  il  fondamento
della interdittiva antimafia adottata dal Prefetto di Caserta in data
12 giugno 2012. 
  L'interdittiva in questione assume ancor piu' rilievo se  si  pensa
alla singolare circostanza che la maggior parte degli amministratori,
avvicendatisi nel  tempo,  della  societa'  "...omissis...",  risulta
indagata o gravata da importanti pregiudizi penali, anche  riferibili
ai reati di cui all'articolo 416  bis  del  codice  penale,  fino  ad
arrivare alla  nomina  del  vicepresidente  come  scambio  elettorale
politico-mafioso. 
  AI  riguardo   si   riportano   alcune   dichiarazioni   rese   dal
collaboratore di giustizia ...omissis... confermate dall'imprenditore
scafatese  ...omissis...:  ...omissis...:   "Anche   la   nomina   di
...omissis...,  vice  presidente  dell'...omissis...,  rientrava  nei
nostri accordi  pre-elettorali  che  avevamo  avuto  con  il  sindaco
...omissis.... In particolare ...omissis... (ndr. anch'egli esponente
della criminalita' organizzata) propose di  mettere  un  nostro  uomo
all'interno dell'...omissis... e  fu  cosi'  che  dopo  pochi  giorni
...omissis... fece nominare attraverso il sindaco un nostro uomo come
vice presidente della 
  . 
  su indicata societa' ...omissis... ovvero tale ...omissis...  amico
stretto di ...omissis.... Posso anche aggiungere che si  sono  tenuti
alcuni pranzi o cene ai quali hanno  partecipato  con  le  rispettive
mogli il ...omissis..., ...omissis..., il sindaco  ...omissis...  con
la moglie ...omissis... allorche' era  presidente  della  commissione
antiracket,  ...omissis...  e  ...omissis...  a   testimonianza   del
rapporto di amicizia nato con il sindaco.  Pranzi  tenuti  presso  il
ristorante ...omissis... e altri nel corso dell'anno 2015. Presso 
  omissis... ancora non abbiamo avuto appalti ma questo solo  perche'
ci hanno arrestato altrimenti dovevamo prendere l'appalto dei  lavori
di pulizia della sede dell'...omissis...." 
  ...omissis. " omissis....tramite ...omissis... mi fu fatto il  nome
di ...omissis... che io poi partecipai al sindaco.  ...omissis...  fu
effettivamente eletto vice presidente dell' ... omissis...". 
  Inoltre, dalle operazioni di intercettazione condotte in ordine  ad
utenze in uso a ... omissis... emergeva che  "Nella  prima  mattinata
del 16.9.2014, utilizzando un  linguaggio  volutamente  convenzionale
-evidentemente    per    scongiurare    possibili    intercettazioni,
...omissis...  comunicava  a   ...   omissis...   della   nomina   di
quest'ultimo a vicepresidente della ...omissis... precisando  che  la
notizia sarebbe  stata  ufficializzata  nel  primo  pomeriggio  dello
stesso giorno. E' il caso di evidenziare che il verbale di  assemblea
della citata municipalizzata,  durante  cui  veniva  formalizzata  la
nomina del ...omissis..., veniva aperto alle ore 12:30 del 16.9.2014,
ovvero due ore dopo la telefonata intercorsa nella  stessa  mattinata
tra il 
  ed  il  ...omissis"  (cfr.  annotazione  DIA  di  proc.  5432   del
21.6.2016). 
  Il complesso delle indagini, formalmente  avviate  nel  2012  dalle
Forze di Polizia,  coordinate  dalla  locale  Direzione  Distrettuale
Antimafia, volte a verificare  il  condizionamento,  ad  opera  della
criminalita'  organizzata,  delle  procedure  di  aggiudicazione   di
appalti del Comune di Scafati, ha fatto  emergere  aspetti  di  grave
problematicita' sull'andamento dell'amministrazione  comunale  e  sui
predetti collegamenti con la criminalita' organizzata sin dalla prima
consiliatura del sindaco ...omissis... con la contestuale nomina  del
segretario comunale ...omissis..., la quale, come vedremo in seguito,
rappresenta  una   delle   principali   figure   sintomatiche   della
infiltrazione della criminalita' organizzata nell'ente. 
  Il quadro di  contesto  dell'attivita'  del  Sindaco  ...omissis...
diventa ancor piu' chiaro dalla lettura dei documenti  trasmessi  dal
Procuratore della Repubblica, Direzione  Distrettuale  Antimafia,  di
Salerno, in merito alla pendenza di un procedimento penale  a  carico
dell'...omissis..., oltre che della  moglie,  consigliere  regionale,
del fratello, di un suo stretto collaboratore componente dello  staff
e  della  Segretaria  Generale,  tutti  indagati  per  i   reati   di
associazione  per  delinquere   di   stampo   camorristico,   scambio
elettorale  politico-mafioso,   concussione,   corruzione   e   abuso
d'ufficio. Le  stesse  indagini,  che  riguardano  anche  Consiglieri
(dell'attuale e della precedente consiliatura) e dirigenti dell'Ente,
hanno evidenziato inoltre un forte condizionamento di altri  pubblici
funzionari  ed  amministratori,  ad  opera  di  imprese  e   societa'
collegate al ...omissis... e/o a locali sodalizi camorristici. 
  Questi  elementi  trovano  un  significativo  riscontro,  come  ben
evidenziato nella Relazione della Commissione, nel provvedimento  del
Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Salerno  del  28
giugno  2016,  inerente   la   richiesta   della   misura   cautelare
dell'arresto  del  sindaco  ...omissis....  Il   giudice,   pur   non
accogliendo la predetta  misura  -in  ragione  di  argomentazioni  di
carattere  tecnico-giuridico   che   saranno   oggetto   di   riesame
nell'udienza del  prossimo  17  novembre-  nel  valutare,  sul  piano
sostanziale, gli elementi probatori  forniti  dal  Procuratore  della
Repubblica  DDA,  precisa  che  "in  definitiva,  volendo  trarre  le
conclusioni in punto di 
  fatto, puo' ritenersi sufficientemente accertato che  in  relazione
alle elezioni comunali del 2013 fu raggiunto,  a  Scafati,  un  patto
elettorale tra il Sindaco uscente ed  i  rampolli  di  note  famiglie
criminali del posto, che si accreditavano quali esponenti di  vertice
di  un  nuovo  gruppo  camorristico,  intenzionato  ad  assumere   il
controllo  del   territorio,   scalzando   il   gruppo   rivale   dei
...omissis..., anche infiltrandosi nella  politica locale e  contando
cosi' di acquisire rilevanti appalti pubblici". 
  Tali affermazioni, anche in ragione  della  diversa  qualificazione
giuridica rispetto agli elementi di carattere strettamente di polizia
giudiziaria, assumono una  particolare  valenza  per  l'attivita'  di
questa Prefettura e trovano conforto anche negli  ulteriori  elementi
che traspaiono dalla documentazione trasmessa il. 14 ottobre scorso e
da  quella  depositata  nell'apposito  comitato  per  l'ordine  e  la
sicurezza pubblica del 28 ottobre, (entrambi in all.1)  dalla  locale
Direzione Distrettuale Antimafia, di cui si riporta un  significativo
passaggio: 
  "...omissis...,  a  seguito  della  esecuzione  dell'ordinanza   di
custodia cautelare in carcere oggetto di allegazione  agli  atti  del
presente   procedimento,   decide   di   avviare   un   rapporto   di
collaborazione  con  l'A.G.   e,   in   particolare,   in   sede   di
interrogatorio per come sopra riportato, rende noto a questo  Ufficio
della esistenza,  tra  esso  ...omissis...  nella  qualita'  di  capo
indiscusso   dell'omonima   consorteria   di   stampo    camorristico
...omissis...  ed  il  sindaco   ...omissis...   (nonche'   ulteriori
componenti del proprio nucleo familiare), di un vero e proprio  patto
elettorale-mafioso   finalizzato   all'infiltrazione   di    societa'
riconducibili alla stessa associazione  camorristica  in  appalti  ed
apparati della  pubblica  amministrazione  in  cambio  di  propaganda
elettorale e promessa di voti: cio' con  precipuo  riferimento  tanto
alle elezioni comunali dell'anno 2013 quanto alle elezioni  regionali
dell'anno 2015, laddove l'influenza del  medesimo  ...omissis...,  in
ragione della notoria caratura camorristica, si esplicito' anche  nei
comuni limitrofi alla citta' di Scafati e  comunque  in  ambienti  di
criminalita'   organizzata   di   notorio   ed    elevato    spessore
delinquenziale. 
  Le predette dichiarazioni, oltre a costituire una autonoma chiamata
in correita' nei confronti degli  appartenenti  al  nucleo  familiare
...omissis... (dr il passo delle medesime  dichiarazioni  in  cui  il
...omissis... introduce il nuovo elemento della corresponsione di una
somma di denaro pari a circa 5000 euro per l'attivita' di  affissione
manifesti  e  volantinaggio  che  i   partecipi   dell'organizzazione
criminale si erano impegnati a svolgere  a  sostegno  della  campagna
elettorale 2013 del  sindaco  ...omissis...,  cosi'  consentendo  una
rilettura della ordinanza GIP  oggetto  di  censura  ed  impugnazione
anche in  ordine  al  concetto  di  patrimonialita'  dello  scambio),
costituiscono   un   indefettibile   riscontro   alle   dichiarazioni
collaborative  gia'  rese  a  questo  Ufficio  da   ...omissis...   e
...omissis..., cosi'  potendosi  affermare  che  la  ulteriore  fonte
dichiarativa  amplifica  la  portata  probatoria   delle   originarie
dichiarazioni...". 
  In tale quadro di riferimento, elaborato e  condiviso  in  svariati
incontri con i vertici della Procura della Repubblica  DDA  e  con  i
responsabili provinciali delle Forze di polizia, si innesta  l'intera
attivita' avviata da questa Prefettura con la richiesta di delega per
l'esercizio  dei  poteri  di  accesso,  al  fine  di  verificare   la
sussistenza dei presupposti per lo scioglimento  dell'Ente  ai  sensi
dell'art. 143 d.lgs. 267/2000, attraverso la nomina di  una  apposita
commissione d'indagine. 
  A seguito del decreto di delega del 4 marzo 2016, lo scrivente, con
provvedimento n. 31365, adottato in data 21 marzo 2016,  ha  disposto
l'accesso al  Comune  di  Scafati  nominando  come  componenti  della
Commissione  d'indagine,  il  Viceprefetto  dott.  ...omissis...,  in
qualita'  di  coordinatore,  il  Magg.  CC  ...omissis...,  e  l'Ing.
...omissis.... 
  E' stata,  altresi',  prevista  la  collaborazione  della  dott.ssa
...omissis...,  del  Vice  Questore  dott.  ...omissis...,  del  Cap.
...omissis, del Cap.  ...omissis...,  del  Capitano  dei  Carabinieri
...omissis..., i quali hanno contribuito, ciascuno nell'ambito  delle
proprie attribuzioni,  a  fornire  utili  elementi  di  conoscenza  e
valutazione. 
  La  Commissione  d'accesso,  che  si  e'  avvalsa   della   proroga
dell'incarico per  la  complessita'  degli  accertamenti,  ha  svolto
un'ampia e dettagliata relazione  consegnata  in  data  22  settembre
(all. 2). 
  L'attivita' di indagine svolta  dalla  Commissione  ha  interessato
l'intera struttura comunale,  la  sua  organizzazione,  la  compagine
politica e l'attivita' amministrativa relativa al periodo di gestione
della  Giunta  ...omissis...,  con  ulteriori  approfondimenti  sulle
societa' partecipate, con focus su procedure  o  attivita'  ove  sono
state rilevate anomalie. Essa ha potuto  riscontrare  l'esistenza  di
pregiudizi di rilievo oltre che in capo agli amministratori anche nei
confronti dei dipendenti comunali, che annoverano a loro carico reati
contro l'amministrazione pubblica, turbata  liberta'  degli  incanti,
corruzione, spaccio di droga e altro. 
  Si   riportano   alcune   posizioni   di   particolare   interesse:
-...omissis..., segretario generale del comune,  indagata  per  abuso
d'ufficio,  associazione  di   tipo   mafioso,   scambio   elettorale
politico-mafioso;  -...omissis...,  dirigente,  indagata  per   abuso
d'ufficio; -...omissis..., tenente P.M Uff. Commercio,  indagato  per
estorsione in concorso con esponenti  di  spicco  della  criminalita'
organizzata locale; -...omissis..., dello staff del Sindaco, indagato
per concussione, corruzione per atto contrario ai  doveri  d'ufficio,
abuso d'ufficio, associazione di  tipo  mafioso,  scambio  elettorale
politico-mafioso. Inoltre le dott.sse ...omissis... e  ...omissis...,
congiuntamente alla dott.sa  ...omissis...,  sono  state  rinviate  a
giudizio per falsita' ideologica, in quanto, quali  componenti  della
Commissione comunale di concorso  per  l'assunzione  di  personale  a
tempo determinato,  attribuivano  falsamente  titoli  per  esperienze
lavorative  all'arch.  ...omissis...,  al  fine  di  consentirle   di
superare in graduatoria altri candidati e di risultare vincitrice del
concorso. 
  Accurate verifiche sono state eseguite sulle imprese appaltatrici e
sui relativi titolari, legali rappresentanti, gestori  e  dipendenti.
Particolare attenzione e' stata riservata, tra  l'altro,  alle  opere
pubbliche ed ai  contratti  nonche'  alle  societa'  partecipate.  La
Commissione si e' avvalsa  poi  delle  informazioni  delle  Forze  di
Polizia e degli  atti  giudiziari  ed  ha  proceduto  a  verbalizzare
numerose  audizioni  con  funzionari  e   dirigenti   comunali,   con
amministratori 
  locali e con  altri  soggetti  che,  a  vario  titolo,  sono  stati
coinvolti nelle attivita' del Comune. 
  In  breve  in  tutti  i  settori  strategici   dell'Amministrazione
(economico   finanziario,    urbanistico,    lavori    pubblici)    e
nell'attivita'  generale  di  controllo  sono  state  rilevate  gravi
disfunzioni. 
  In   ragione   della   circostanza   che    vedeva    ai    vertici
politico-amministrativi del  Comune  sia  l'attuale  sindaco  che  la
segretaria generale, per alcune vicende sono  state  prese  in  esame
anche alli relativi al periodo 2008-2013. 
  La relazione conclusiva della commissione  ha  offerto  a  tutti  i
soggetti istituzionali coinvolti concreti elementi comprovanti  gravi
disfunzioni gestionali e violazioni di legge che  connotano  l'intera
attivita' dell'amministrazione, confermando  cosi'  la  permeabilita'
del Comune alla criminalita' organizzata. 
  Oltre a quelle gia' evidenziate, tra le tante situazioni  di  gravi
irregolarita' rilevate, se ne riportano alcune apparse immediatamente
dirimenti nell'ambito dello specifico  Comitato  per  l'Ordine  e  la
Sicurezza Pubblica tenutosi il 28 ottobre, il quale, si ribadisce, ha
condiviso l'intero quadro di riferimento. 
  La macchina comunale risulta affetta  da  una  forma  di  controllo
sistematico,  attuata  dal  sindaco  congiuntamente   al   segretario
generale   dott.ssa   ...omissis...,   immediatamente   nominata   da
...omissis... all'indomani della sua prima  elezione  a  sindaco  nel
2008. Tale forma di controllo e' stata esercitata - anche  attraverso
l'arch. ...omissis..., chiamata al comune di Scafati con contratto  a
tempo determinato  dai  medesimi  soggetti  -  finanche  in  tema  di
appalti. In merito, tra le significative  informazioni  raccolte  nel
corso delle audizioni (sia dei dirigenti  che  dei  responsabili  dei
servizi) appaiono di  rilievo  quelle  fornite  dal  omissis...:  "la
pressione esercitata dal Sindaco e dalla dott.ssa  ...omissis...  nei
miei  confronti  ha  avuto  maggior  peso  poiche',  sin  dalla   mia
assunzione, ero a conoscenza  che  ...omissis...  aveva  rapporti  di
affinita', tramite il  fratello  ...omissis...,  con  il  camorrista.
...omissis... 
  Successivamente, nel 2012, venni a conoscenza che la  ...omissis...
era coinvolta in una  vicenda  giudiziaria  nell'ambito  della  quale
erano stati accertati i suoi diretti legami con esponenti del clan...
omissis.... Per tali motivi,  quindi,  il  mio  agire  nei  confronti
dell'amministrazione comunale  di  Scafati,  ed  in  particolare  del
sindaco e della  ...omissis...,  e'  tempre  stato  condizionato  dal
timore dei collegamenti che quest'ultimi avevano con la  criminalita'
organizzata locale e ...omissis..." (audizione dell'11.05.2016) (pag.
298 della relazione). 
  Altrettanto di rilievo la dichiarazione  resa  il  9.9.2016,  dallo
stesso dirigente dell'Area economico-finanziaria, alla DDA in sede di
interrogatorio: «fui  convocato  presso  l'ufficio  della  segretaria
comunale dr.ssa ...omissis...  dove  era  presente  quest'ultima,  il
Sindaco ...omissis... ed alcuni rappresentanti  della  ...omissis....
Nell'occasione mi fu  detto  chiaramente  dalla  segretaria  comunale
dr.ssa ...omissis... che bisognava  aiutare  e  dare  una  mano  alla
...omissis... e quindi io, nell'esercizio delle mie funzioni,  dovevo
evitare di rilevare nei bilanci della societa' tutte quelle voci  che
ne determinavano uno stato di difficolta', in  quanto  se  cosi'  non
fosse stato la societa' non poteva piu' ricevere ulteriori proroghe e
pertanto andava chiusa. Io  mi  attenni  alle  disposizioni  ricevute
perche' mi sentivo intimorito dalle pressioni esercitate dalla Dr.ssa
omissis... e dal Sindaco ...omissis... che, con le stesse  modalita',
mi hanno imposto anche l'erogazione di  finanziamenti  alla  STU,  in
parte da quest'ultima restituiti.» (pag. 29 della nota della  Procura
della Repubblica DDA consegnata in Comitato). 
  In tema di appalti, si richiama quanto chiaramente riportato  dalla
Commissione  inerente  l'appalto  per  la  realizzazione   del   POLO
SCOLASTICO, in cui emerge una significativa  turbativa  d'asta  e  un
chiaro riscontro della permeabilita' dell'Ente  nei  confronti  della
criminalita' organizzata sin dalla fase di progettazione  dell'opera.
Infatti l'Amministrazione comunale nella fase iniziale ha  provveduto
all'aggiudicazione  del  servizio  di  progettazione  preliminare   e
definitiva dell'opera a favore di un Raggruppamento Temporaneo di cui
faceva 
  parte l' . omissis..., quale mandante del RTP  aggiudicatario,  che
e' riconducibile all'architetto ...omissis..., legale  rappresentante
della predetta  societa',  nei  cui  confronti  risulta  adottato  un
provvedimento cautelare del GIP del Tribunale di  Napoli  n.166/201.6
OCC.   L'avvenuta   assegnazione   dei   lavori   di    progettazione
all'...omissis... consente ulteriormente di  riscontrare  l'esistenza
di una possibile situazione d'inquinamento mafioso e di  collegamento
indiretto  con  la  criminalita'  organizzata.  Infatti,  come   gia'
rappresentato,  il  citato  provvedimento  cautelare  del   GIP   del
Tribunale  di  Napoli   n.166/2016   OOCC,   emesso   nei   confronti
dell'architetto   ...omissis...,    legale    rappresentante    della
...omissis...,  offre  nel  senso  un  chiaro  e  diretto  riscontro,
evidenziando  la  natura  dei  rapporti  del  professionista  con  il
cosiddetto gruppo criminale del "...omissis...". I capi d'imputazione
contestati a ...omissis..., invero ineriscono  la  realizzazione,  in
concorso, di diverse condotte corruttive, in atti contrari ai  doveri
d'ufficio, al fine di realizzare la condotta illecita  della  turbata
liberta' di un incanto, indetto  dal  Comune  di  Santa  Maria  Capua
Vetere, per  "il  recupero  e  la  ristrutturazione  di  un  edificio
storico", con l'aggravante di aver agito per agevolare  il  clan  dei
casalesi, gruppo ...omissis... a cui lo ...omissis...  apparteneva  e
la cui appartenenza al clan era a ...omissis... ben nota.  (pag.  166
della  relazione).   Si   sottolinea   inoltre,   come   risulta   da
un'approfondita analisi effettuata dalla Commissione,  che  piu'  del
30% delle aggiudicazioni degli appalti  del  Comune  di  Scafati  nel
periodo 2010-2012 risulta  affidato  a  ditte  collegate  o  comunque
riconducibili, in modo diretto o indiretto,  ad  esponenti  dei  clan
camorristici operanti nell'area casertana e partenopea (pagg.  143  e
seg.). 
  Relativamente  alle  societa'  partecipate   appare   caustica   la
dichiarazione, resa alla Commissione, sempre dal ...omissis...:  "nel
periodo di incarico dirigenziale le pressioni  e  le  vessazioni  del
sindaco e del segretario generale si sono amplificate.  Le  finalita'
concernevano, in  particolare,  l'alleggerimento  dei  controlli  che
avrei  dovuto  esercitare  sulle   partecipate"   (pag.   302   della
relazione). 
  Si riportano, infine, come tipico della presenza della criminalita'
organizzata nelle amministrazioni comunali i rapporti con le ditte di
onoranze  funebri.  Nello  specifico,  le   ditte   ...omissis...   e
...omissis...,   direttamente   riconducibili    alla    criminalita'
organizzata,  sono  state  avvantaggiate  dall'omessa  attivita'   di
riscossione dei tributi, affidata alla ...omissis..., e dalla mancata
rimozione degli impianti relativi  alla  cartellonistica  inerente  i
servizi funerari. 
  Al riguardo si precisa che le informazioni raccolte sul  conto  dei
sotto indicati componenti della ditta ...omissis... evidenziano che: 
  -  ...omissis...,  amministratore,  annovera  numerosi   pregiudizi
penali, in particolare in  data  31.05.2016,  gli  veniva  notificato
l'avviso  di  conclusione  indagini  emesso   dalla   Procura   della
Repubblica  DDA  presso  il  Tribunale  di  Napoli  nell'ambito   del
procedimento penale n. 14409/16 R.G.  mod.21  per  :"associazione  di
tipo mafioso" (art.416 bis c.p.); "estorsione, aggravata dal metodo o
dalla modalita' mafiosa" (artt. 629 c.p. e 7 della  legge  n.203  del
1991) in quanto " con piu' atti  esecutivi  di  un  medesimo  disegno
criminoso, mediante violenza e minaccia...Con  l'aggravante  di  aver
commesso i fatti avvalendosi delle condizioni di cui all'art. 416 bis
c.p. con metodologia mafiosa, utilizzando  in  particolare  la  forza
intimidatrice  derivante  dalla  vicinanza  al   clan   ...omissis...
operante nella zona di Castellammare di Stabia"; 
  -  ...omissis...,  Socio,  a  suo  carico  presso  la  Banca   dati
Interforze   si   rilevano    numerosi    pregiudizi    penali    per
"favoreggiamento personale"  "detenzione  illegale  di  munizioni"  e
"truffa"; 
  Inoltre,  le  informazioni   relative   all'impresa   ...omissis...
evidenziano che: ...omissis..., Socia e proprietaria  del  50%  delle
quote capitale della  societa'  e'  indagata,  unitamente  al  figlio
adottivo  ...omissis...      detto   .omissis...,   nell'ambito   del
procedimento  penale  n.13271/2011  R.G.N.R.  della   Procura   della
Repubblica presso il Tribunale  di  Salerno  -Direzione  Distrettuale
Antimafia- per "usura aggravata avendo  agito  in  concorso  mediante
l'uso  del  metodo  mafioso  e  aver  cosi'  agevolato  le  attivita'
dell'associazione mafiosa capeggiata da .omissis..." (artt. 644,  110
c.p. e 7 legge 203/91); in 
  ordine al quale il P.M. ha emesso in  data  3.02.2016,  "Avviso  di
conclusione  delle  indagini  preliminari  e  contestuale  invito   a
presentarsi per rendere interrogatorio. 
  La  citata  ...omissis...   e'   moglie   del   noto   pregiudicato
...omissis..., alias "...omissis...", sul conto  del  quale,  in  una
nota datata 29.07.2016, il Reparto Territoriale  dei  Carabinieri  di
Nocera Inferiore nel descrivere il profilo  criminale  del  predetto,
cosi'  riferiva  "...e'  stato  capostipite  del  Clan   camorristico
denominato "...omissis...", operante in  Scafati  e  zone  limitrofe,
attualmente ristretto in regime di detenzione speciale ex art.41  bis
dell'Ordinamento  penitenziario.  Il  predetto  risulta  persona  ben
radicata negli ambienti della malavita organizzata, infatti e'  stato
affiliato,  con  ruoli  di  rilevante  importanza,  all'ex  sodalizio
camorristico denominato 
  ...omissis...".  Benche'  quest'ufficio  non  sia  in  possesso  di
elementi dai quali desumere se durante  l'espiazione  della  pena  lo
stesso mantiene attualmente contatti con la criminalita'  organizzata
e un ruolo apicale  in  senso  al  sodalizio  in  parola,  quantunque
disarticolato, si ritiene, atteso  il  profilo  (carisma  e  spessore
criminale), che il nominato possa concretamente esercitare un  valido
condizionamento  sui  pregiudicati  della  giurisdizione   tanto   da
permettergli di precostituire presupposti per promuovere/ dirigere ed
organizzare nuove consorterie criminali." (pagg.  213  e  seg.  della
relazione). 
  E' di interesse, sul punto, ricordare che il sindaco ...omissis...,
come risulta da  attivita'  di  polizia  giudiziaria,  ha  esercitato
l'incarico di medico competente a favore  della  ditta  ...omissis...
(pagg. 231-233 della relazione).  Su  questa  specifica  vicenda  gli
elementi acquisiti dalla commissione, e in particolare quelli forniti
dal dirigente  del  Comune  dott.  ...omissis...  anche  in  sede  di
audizione, hanno trovato ulteriore conferma nelle dichiarazioni  rese
dallo stesso in sede di interrogatorio, in data 9.9.2016, di  cui  la
Procura della Repubblica ha fornito  il  resoconto,  che  si  riporta
nelle  parti  maggiormente  significative   (per   gli   aspetti   di
interesse):«riferisco di essere stato assunto  presso  il  Comune  di
Scafati (SA) nel settembre 2010, quando l'appalto per la  riscossione
dei tributi era gia' stato affidato alla ...omissis... 
  In merito preciso che  tale  appalto  prevedeva  l'affidamento  del
servizio novennale di riscossione tributi e che la  ...omissis...  se
lo era aggiudicato grazie  all'offerta  migliorativa  che  prevedeva,
l'installazione di impianti pubblicitari, ivi compresi quelli per  la
pubblicita'    funebre,    oltre    all'installazione    di    arredi
urbani.....Tale  attivita',  pero',  incontro'  subito  dei  problemi
rispetto alla sostituzione degli  impianti  di  pubblicita'  funebre.
Ricordo, infatti, di aver ricevuto  la  visita  in  ufficio  di  tale
...omissis..., rappresentante locale della ...omissis..., il quale mi
riferi' che la societa' aveva incontrato  seri  problemi  allorquando
aveva avviato i contatti con le  imprese  funebri  che  fino  a  quel
momento avevano gestito anche la pubblicita' mortuaria. Ricordo  bene
che nella circostanza il ...omissis... mi  rappresento'  che  con  il
rappresentante della  societa'  ...omissis...  testualmente  "non  si
poteva proprio  ragionare"  ed  aggiungendo  altre  espressioni,  che
adesso non mi sovvengono, con le quali mi voleva indurre a capire che
non era  il  caso  di  insistere  nella  rimozione  dei  pannelli  di
pubblicita' funebre perche' tale attivita' era di fatto riconducibile
alla  locale  criminalita'   organizzata   avviai   un   procedimento
amministrativo per la rimozione dei pannelli, interessando il  locale
Comando   di   Polizia   Municipale   e   l'Ufficio    Tecnico    per
l'individuazione della ditta  che  avrebbe  dovuto  provvedere.  Cio'
posto comunicai a ...omissis...  l'indicazione  del  giorno  e  della
ditta che avrebbero eseguito la rimozione; la societa' ...omissis...,
dal canto suo, mi comunico' che avrebbe provveduto in proprio a  tale
attivita' e, pertanto, interessando  il  locale  Comando  di  Polizia
Municipale  e  l'Ufficio  Tecnico  per   verificare   l'ottemperanza.
Nonostante,   cio',   gli   uffici   interessati   mi    comunicarono
l'inottemperanza da parte de ...omissis..., riscontrata nel  dicembre
2011. A seguito di cio' ricevetti la visita, presso il  mio  ufficio,
di  ...omissis...,  dipendente  comunale  a   tempo   determinato   e
componente dello Staff del Sindaco ...omissis... che,  per  quanto  a
mia conoscenza, era il portavoce del Sindaco presso tutti gli  uffici
comunali. Nella circostanza il ...omissis... mi chiese di non  essere
troppo insistente nel procedimento  nei  confronti  de  ...omissis...
perche'  detta  impresa   era   sostanzialmente   espressione   della
criminalita' organizzata e, 
  pertanto, tale mio attivismo nei confronti di detta impresa non era
visto favorevolmente. Ritenendo  che  il  messaggio  che  il  Sindaco
...omissis...  mi  aveva  veicolato   attraverso   il   ...omissis...
costituisse  un  chiaro  avvertimento   che   l'amministrazione   non
intendeva esporsi nei confronti  della  criminalita'  organizzata  e,
temendo inoltre di  poter  rimanere  unico  interlocutore,  e  quindi
bersaglio   della   criminalita'    organizzata    di    cui    avevo
involontariamente leso gli interessi, cosi' come  confermatomi  anche
dal ...omissis..., ritenni  opportuno  soprassedere  ad  ordinare  la
rimozione dei 
  pannelli abusivamente installati  da  ...omissis  .omissis...  s'e'
sempre 
  palesato come portavoce del Sindaco ...omissis e, pertanto, quando 
  omissis... e' venuto nel mio ufficio e'  stato  come  se  vi  fosse
venuto il Sindaco in persona.....dall'interruzione  del  procedimento
le  ditte  ...omissis...  e  quella  di  ...omissis...  hanno  tratto
vantaggi economici attraverso la gestione  diretta  del  servizio  di
affissione di pubblicita' funebre...solo nel maggio di quest'anno  ho
riattivato i  procedimenti  per  l'acquisizione  dei  pannelli  delle
imprese funebri per la successiva gestione e sostituzione con  quelli
che saranno forniti dalla ...omissis... in esecuzione  del  contratto
d'appalto.   Tale   mia   determinazione   e'   diretta   conseguenza
dell'insediamento   della   Commissione   d'accesso   prefettizia   e
dell'attenzione giudiziaria che il vostro ufficio sta rivolgendo alle
vicende scafatesi, che mi hanno consentito di sentirmi piu'  tutelato
sia dalla stessa amministrazione comunale quanto  dalla  criminalita'
organizzata che perseguite.» 
  Le dichiarazioni rese dal dott. ...omissis , come precisato dal 
  Procuratore della Repubblica DDA, «assumono una particolare valenza
probatoria in quanto rese in sede di interrogatorio  assistito,  atto
istruttorio svolto nei confronti di soggetto  direttamente  partecipe
delle  dinamiche  criminali  sottese  al  patto  elettorale   mafioso
stipulato tra il sindaco ...omissis...  e  le  consorterie  criminali
presenti sul territorio di Scafati per come lo stesso funzionario  e'
costretto ad ammettere pur in una  situazione  di  paura  in  ragione
delle intimidazioni subite, rappresentano efficacemente  il  grave  e
persistente  condizionamento   che   ogni   azione   della   Pubblica
Amministrazione comunale di Scafati subisce in presenza di palesi 
  infiltrazioni della locale criminalita'  organizzata  nei  processi
decisionali della stessa, tanto da dover  indurre  un  dirigente  del
settore competente a confessare una continuativa serie  di  omissioni
di  atti  d'ufficio  per   assecondare   gli   ordini   del   Sindaco
...omissis... volti a  favorire  inequivocabilmente  esponenti  della
locale criminalita' organizzata attraverso la dazione di vantaggi  di
chiara natura e valenza patrimoniale  in  un  settore,  quello  delle
onoranze funebri, storicamente governato da  logiche  camorristiche."
(pagg. 26-30 della nota della Procura della Repubblica DDA consegnata
in Comitato). 
  Il quadro generale della  gestione  del  Comune  di  Scafati,  come
risultante dall'articolata relazione della Commissione  d'indagine  e
riassunto nelle suindicate forme di illiceita', e' stato unanimemente
riconosciuto e rafforzato da tutti gli organismi statuali preposti ad
assicurare la legalita'  sostanziale  ed  il  rispetto  delle  regole
fondamentali su cui si fonda il nostro or ordinamento. 
  Non a caso, infatti, sia nella riunione del 16 febbraio 2016 che in
quella del 28 ottobre ultimo scorso, il  Procuratore  Generale  della
Repubblica, i Procuratori della Repubblica di  Salerno  e  di  Nocera
Inferiore, il  Questore,  il  Comandante  Provinciale  dell'Arma  dei
Carabinieri, il Comandante Provinciale della Guardia di  Finanza,  il
Responsabile della  Sezione  Operativa  di  Salerno  della  Direzione
Investigativa Antimafia, pur in ragione delle  specifiche  diversita'
di ruolo  istituzionale,  nel  condividere  il  quadro  generale  del
territorio  del  Comune  di  Scafati  e  la  completa  ed  articolata
relazione della Commissione d'indagine, hanno unanimemente offerto il
medesimo punto di vista. 
  Gli elementi risultanti dalle attivita' di indagine penale, nonche'
quelli 
  di prevenzione e conoscitivi posti a fondamento della richiesta  di
delega per 
  la nomina della commissione di accesso, hanno, in sostanza, trovato
piena 
  conferma nella relazione depositata dalla predetta  commissione  di
indagine. 
  La relazione, infatti, ha individuato in ogni ambito fondamentale 
  della vita dell'amministrazione  gravi  disfunzioni  gestionali  di
natura 
  amministrativa riconducibili alle infiltrazioni della  criminalita'
organizzata, 
  tali da determinare un'alterazione del procedimento  di  formazione
della  volonta'  degli  organi  elettivi  ed  amministrativi   e   da
compromettere   il   buon   andamento   e    l'imparzialita'    delle
amministrazioni  comunali  nonche'  il  regolare  funzionamento   dei
servizi alle stesse affidati. 
  Gli elementi forniti hanno consentito, a tutti  i  partecipanti  al
Comitato, anche in ragione  degli  ulteriori  significativi  elementi
consegnati dal Procuratore della  Repubblica  DDA,  e  condivisi,  in
quella sede, di poter ritenere pienamente sussistenti  i  presupposti
per la proposta  di  scioglimento  dell'amministrazione  comunale  di
Scafati  per  infiltrazione  e  condizionamento  di  tipo  mafioso  o
similare, di cui all'articolo 143 d.lgs. 267/2000. 
  In breve, l'esame della copiosa documentazione gia'  presente  agli
atti, la completa relazione della Commissione, nonche' gli  ulteriori
elementi depositati in  sede  di  Comitato  Provinciale,  hanno  reso
evidente  che  presso  l'amministrazione  comunale  di   Scafati   e'
rinvenibile l'intero quadro che il legislatore del Testo Unico pone a
fondamento della richiesta di scioglimento dell'Ente. 
  Al fine  di  ulteriormente  confortare  il  quadro  generale  sopra
delineato, si riportano i seguenti  elementi  di  sintesi,  anch'essi
specificamente condivisi nel predetto Comitato. 
  Organi Elettivi e Struttura Amministrativa 
  Le informazioni di polizia e gli  atti  dell'Autorita'  giudiziaria
relativi alle numerose attivita' di indagine che hanno interessato il
Comune hanno consentito  di  individuare  significativi  elementi  di
riscontro circa la pervasivita' e la contiguita' di  soggetti,  anche
apicali, della criminalita' organizzata nei  confronti  degli  organi
elettivi ed amministrativi dell'Ente. 
  ...omissis... 
  In  particolare,  il  Sindaco,  ...omissis...,  risulta   indagato,
nell'ambito del procedimento penale n. 4660/2012  della  locale  DDA,
con iscrizione dello stesso e degli altri nel mese di settembre 2015,
unitamente alla moglie 
  ...omissis   (...omissis...),   al   fratello   ...omissis...,   al
componente  dello  staff  ...omissis...,  alla  Segretaria   Generale
...omissis... e altri, per i reati di associazione  a  delinquere  di
stampo mafioso,  scambio  elettorale  politico-mafioso,  concussione,
corruzione e abuso d'ufficio. 
  Dall'attivita' di indagine sono  emersi  elementi  di  rilievo  che
hanno indotto il Pubblico  Ministero  a  chiedere  l'applicazione  di
misure cautelari in carcere nei confronti del  predetto  Sindaco,  di
suo fratello, nonche' di ...omissis... e ...omissis... (questi ultimi
due noti esponenti della criminalita' organizzata), per  i  reati  di
cui agli artt.  110,  81  cpv.,  416  ter  c.p.  (scambio  elettorale
politico-mafioso per le elezioni amministrative del 2013,  che  hanno
portato  alla  rielezione  a  Sindaco  di  ...omissis...,  e  per  le
successive consultazioni regionali del 2015, nelle quali e' risultata
eletta la moglie). 
  Il Giudice per le Indagini Preliminari del  Tribunale  di  Salerno,
con provvedimento del 28 giugno  2016,  qui  trasmesso  ufficialmente
unitamente ad altra documentazione dal Procuratore della  Repubblica,
pur non accogliendo la richiesta di applicazione di misure  cautelari
del PM ha precisato che "in definitiva, volendo trarre le conclusioni
in punto di fatto, puo' ritenersi sufficientemente accertato  che  in
relazione alle elezioni comunali del 2013 fu raggiunto, a Scafati, un
patto elettorale tra  il  Sindaco  uscente  ed  i  rampolli  di  note
famiglie criminali del posto, che si accreditavano quali esponenti di
vertice di un nuovo gruppo camorristico, intenzionato ad assumere  il
controllo  del   territorio,   scalzando   il   gruppo   rivale   dei
...omissis..., anche infiltrandosi nella politica locale  e  contando
cosi' di  acquisire  rilevanti  appalti  pubblici".  Si  precisa  che
avverso  tale  provvedimento  di  rigetto  l'Ufficio  requirente   ha
proposto ricorso al Tribunale del Riesame, con udienza fissata per il
prossimo 17 novembre. 
  Peraltro, il modo di agire  del  sindaco  ...omissis...,  come  ben
riportato nella relazione,  assume  uno  specifico  rilievo  sin  dal
momento della sua prima elezione nell'anno 2008. 
  Infatti,   le   prime   scelte   organizzative   della    struttura
amministrativa ed  i  comportamenti  concretamente  posti  in  essere
rispetto alla macchina comunale, hanno, sin  da  subito,  evidenziato
elementi di contiguita' con 
  esponenti della criminalita' organizzata con conseguenti  possibili
infiltrazioni camorristiche nella struttura comunale. 
  Di significativa  valenza,  ad  esempio,  per  quanto  concerne  le
modalita'  con  le  quali  il  Sindaco  ha  organizzato  le  campagne
elettorali, e' l'episodio riscontrato  dal  personale  della  Sezione
Anticrimine del ROS di Salerno il 15 agosto 2011, ma  riguardante  la
sua candidatura alle elezioni provinciali del 2009, allorquando,  nel
corso di una perquisizione eseguita presso la societa'  di  trasporti
...omissis... con sede a  Scafati  in  Via  Lo  Porto  localita'  San
Pietro,  amministrata  da  ...omissis...  detto  ...omissis...  e  da
...omissis..., rispettivamente figlio adottivo e  moglie  dell'allora
ricercato ...omissis...,  detto  "...omissis..."  (capo  dell'omonimo
clan operante a Scafati, ex latitante gia' inserito  nell'elenco  dei
ricercati su scala  nazionale  "PRIMI  30",  arrestato  nel  2012  ed
attualmente detenuto) veniva accertata la presenza, e la custodia, in
un capannone di quello stabilimento,  di  un  carrello  pubblicitario
riportante   il    manifesto    elettorale    dell'attuale    Sindaco
...omissis..., in  relazione  alla  su  menzionata  candidatura  alle
elezioni provinciali del  2009,  che  lo  ha  visto  poi  eletto.  Il
cartellone ivi rinvenuto  recava  la  dicitura  "Alla  Provincia  con
...omissis... perche' dobbiamo contare di piu' - candidato Presidente
...omissis...". In tale circostanza, il guardiano  notturno  riferiva
in merito alla presenza del manifesto che i predetti ...omissis...  e
...omissis...,  titolari  dell'attivita',   avevano   appoggiato   la
candidatura alla Provincia del Sindaco ...omissis.... 
  Altro elemento indicativo di appoggi elettorali fruiti dal  Sindaco
nel corso delle campagne elettorali vede protagonista  ...omissis...,
fratello del Sindaco e coimputato nell'ambito del citato procedimento
penale, il quale  peraltro  e'  stato  coniugato  con  ...omissis...,
nipote   di   ...omissis...,   fondatore   del   clan    camorristico
"...omissis..." ed attualmente collaboratore di giustizia  (il  padre
della stessa, ...omissis..., e' stato assassinato nel 1982):  in  una
annotazione di servizio dei Carabinieri di Scafati si  riferisce  che
l' ...omissis..., nel corso delle elezioni  comunali  del  2003,  che
vedevano suo fratello ...omissis...  eletto  al  Consiglio  comunale,
veniva notato nel seggio nr. 38 della scuola San Vincenzo di  Scafati
in compagnia di ...omissis..., 
  componente  del  clan   camorristico   denominato   "...omissis..."
(pagg.46-48 della relazione). 
  La posizione di contiguita' del Sindaco ...omissis... con esponenti
della criminalita' organizzata meglio si comprende dalla  circostanza
che lo stesso, cosi' come riscontrato  dai  Carabinieri  del  Reparto
Territoriale di Nocera Inferiore, e' stato sino al luglio del 2010 il
"medico  competente  per  la  sicurezza  del  lavoro"  proprio  della
societa' di onoranze  funebri  "...omissis..."  di  Scafati  (la  cui
titolare  risulta  ...omissis...,  moglie  del   citato   capo   clan
...omissis...) e, parimenti sino  al  2013,  ha  svolto  il  medesimo
incarico anche per la ditta gemella "....omissis..."  di  Boscoreale,
riconducibile ad ...omissis..., il cui figlio  ...omissis...  risulta
essere  invece  dipendente  della  citata  Entrambe  le  ditte   sono
riconducibili  a  soggetti  affiliati  al   clan   ...omissis...   di
Boscoreale, capeggiato da ...omissis... e ...omissis... (pagg.231-233
della relazione). 
  In relazione  alla  figura  del  capo  clan  attualmente  detenuto,
...omissis...,  e'  tuttora  pendente  il  procedimento  penale   nr.
13271/2011 della Procura della  Repubblica  presso  il  Tribunale  di
Salerno D.D.A., in ordine al quale il  P.M.  dott.  ...omissis...  ha
emesso avviso di conclusione di indagini preliminari e  richiesta  di
rinvio a giudizio a carico di 27 soggetti, che dovranno rispondere, a
vario  titolo,  di  associazione  a  delinquere  di  stampo  mafioso,
traffico internazionale di stupefacenti, estorsione e usura. 
  Consiglieri ed amministratori di societa' partecipate 
  Oltre  al  Sindaco,  dagli  accertamenti  della  Commissione   sono
risultati gravati da pregiudizi penali anche  vari  amministratori  e
dipendenti comunali che rivestono ruoli di particolare valenza, anche
esterna, in seno all'ente, nei confronti  dei  quali  sono  risultati
rapporti  con  la  criminalita'  organizzata,  di  cui  la  relazione
ampiamente riferisce. 
  Si richiamano le posizioni piu'  significative,  ossia  quelle  del
consigliere comunale ...omissis... (eletto in una lista  esterna  che
ha  concretamente  appoggiato  il   sindaco)   e   di   ...omissis...
(consigliere comunale nella precedente  consiliatura)  nonche'  della
...omissis... e del 
  collaboratore dello staff del Sindaco ...omissis..., tutti indagati
unitamente al Sindaco nell'ambito del citato procedimento  penale  n.
4660/2012 RGNR del Tribunale di Salerno. 
  In particolare il consigliere ...omissis..., indagato anch'egli per
il 416 ter del codice penale (che risulta aver intrattenuto  rapporti
di  frequentazione  con  noti  pregiudicati  quali  ...omissis...   e
...omissis..., collaboratore di giustizia, anche marito di sua nipote
...omissis...)  e'  risultato  fondamentale   per   l'Amministrazione
...omissis..., avendo consentito al Consiglio Comunale  di  approvare
gli atti finanziari indispensabili del rendiconto 2015 e del bilancio
di previsione 2016. Anche la sua candidatura  negli  atti  giudiziari
viene indicata come espressione  di  clan  camorristici  rispetto  ai
quali "fu raggiunto, a Scafati, un patto elettorale  tra  il  Sindaco
uscente ed i rampolli di note famiglie criminali del posto"  (pagg.53
e 111 della relazione). 
  Sempre nel solco di evidenziare  la  vicinanza  della  criminalita'
organizzata  alla  consiliatura  in  questione,  appare  interessante
riferire  che,  sin  dal  momento  del   proprio   insediamento,   la
Commissione ha avuto diretta  percezione  della  presenza  fisica  di
esponenti della criminalita' nel Comune allorquando, all'inizio della
sua attivita' e  nel  corso  di  un  accesso,  ha  rilevato  che  due
pluripregiudicati erano presenti nella sede comunale durante l'orario
di chiusura al pubblico (uno in attesa davanti  alla  segreteria  del
Sindaco e l'altro davanti all'Ufficio di Ragioneria). Tali  soggetti,
e ...omissis..., risultano condannati rispettivamente a  12  anni  di
reclusione ed a 6 anni e 8 mesi  di  reclusione  in  quanto  ritenuti
partecipi di una pericolosa organizzazione criminale  (...omissis...)
prevalentemente dedita al traffico, anche internazionale, di sostanze
stupefacenti e operante nel comune di  Scafati.  Si  precisa  che  il
predetto ...omissis... e'  padre  di  ...omissis...,  componente  del
consiglio   di   amministrazione   della   suindicata   ...omissis...
(pagg.31-34 della relazione). 
  Personale dell'ente 
  Anche per quanto riguarda l'attivita' di indagine nei confronti dei
dipendenti dell'ente, dall'esame della vasta documentazione acquisita
e  dalle  significative  informazioni  raccolte   nel   corso   delle
audizioni, sono emerse, soprattutto da  parte  dei  dirigenti  e  dei
responsabili  dei  servizi,  forme   di   condizionamento   tali   da
determinare  un'alterazione  del  procedimento  di  formazione  della
volonta' degli organi elettivi ed amministrativi e  da  compromettere
il buon andamento e l'imparzialita'  delle  amministrazioni  comunali
nonche' il regolare funzionamento dei servizi alle stesse affidati. 
  In particolare, e' emerso il controllo sistematico della  "macchina
comunale"  attuato  dal  sindaco  con  l'ausilio   della   segretaria
comunale, dott.ssa ...omissis..., nominata sin dal 2008  all'indomani
della prima elezione del Sindaco ...omissis... 
  Segretaria comunale 
  La segretaria generale dell'Ente, dott.ssa ... omissis..., e' stata
oggetto, tra l'altro,  di  numerose  interrogazioni  parlamentari  in
relazione ai suoi incarichi di  segretaria  comunale  di  Casapesenna
(CE) e Scafati (SA), nelle quali si segnala sul suo  conto  che:  "e'
piu' volte citata nell'ordinanza di applicazione di misura  cautelare
emessa  dal  G.I.P.  del  Tribunale  di  Napoli,  ...omissis...„  nei
confronti  di...   omissis...„   boss   ...omissis...   arrestato   a
Casapesenna   il   7    dicembre    2011,    dell'ex    sindaco    di
Casapesenna...omissis..., e di un consigliere  dello  stesso  comune,
...omissis...,"; "viene ritenuta dagli inquirenti persona  vicina  al
sindaco arrestato per camorra... omissis...,"; "ha ricevuto  inoltre,
negli ultimi anni, incarichi di responsabilita' presso  molti  comuni
del casertano, tra cui Casapesenna, San Cipriano D'Aversa e Casal  di
Principe, tutti sciolti per condizionamento camorristico". Inoltre la
dott.ssa...omissis..., ha prestato servizio anche presso il Comune di
Battipaglia, anch'esso poi sciolto ai sensi  dell'art.  143  T.U.E.L.
unitamente ...omissis..., che vi esercitava le funzioni di  Dirigente
dell'Area Assetto del Territorio con contratto ex  art.  110  TUEL  e
chiamata al Comune di Scafati 
  con  contratto  a  tempo  determinato  poco   dopo   l'insediamento
dell'Amministrazione e l'arrivo della predetta segretaria. 
  Sistema di controllo della macchina comunale 
  Particolarmente  eloquenti  in  ordine  al  sistema  di   controllo
esercitato  dal  Sindaco  e  dalla  Segretaria  Comunale  e,  per  la
problematica degli appalti, anche attraverso la predetta  dott.ssa...
omissis...,, nei confronti dei dirigenti e funzionari comunali,  sona
le  dichiarazioni  dei  dirigenti  e   dei   funzionari   comunali...
omissis..., e del consigliere... omissis...,,  di  cui  si  riportano
alcuni stralci: 
  ...omissis..., (consigliere comunale): "la macchina  amministrativa
comunale e' gestita in maniera  diretta  e  totalitaria  dal  binomio
Sindaco  ...omissis...,  -  Segretario  Generale  ...omissis...,  che
controlla e indirizza costantemente tutta l'azione dei Dirigenti, che
appaiono sensibilmente soggiogati" (pag.89-90 della relazione). 
  -...omissis...,: "Rispetto a quanto mi chiedete circa le  pressioni
della dott.ssa... omissis..., nonche' sul clima che si respira  e  si
e' respirato nel periodo dal 2008 a tutt'oggi nel Comune di  Scafati,
in relazione  all'atteggiamento  ed  al  comportamento  del  suddetto
Segretario Comunale, riferisco che si "respira un clima  di  timore".
La dott.ssa... omissis..., viene "avvertita' da tutti come una figura
dispotica alla quale non e' possibile rifiutarsi  di  "obbedire"  per
paura di eventuali ritorsioni" (pag.91 della relazione). 
  -...omissis...„ Comandante della Polizia Municipale 
  (riferendosi al tenente... omissis..., - formalmente suo sottoposto
- il quale, nell'ambito del Comando, e' responsabile dei controlli in
materia di abusi edilizi e  la  cui  sorella  e'  l'ex  moglie  di...
omissis...,", pluripregiudicato  per  furto,  lesioni,  estorsioni  e
traffico di sostanze stupefacenti, ritenuto amico  e  fiancheggiatore
di... omissis...,"): 
  "Il Tenente e' autonomo nella gestione dell'attivita' di  controllo
sul territorio sia per quanto  riguarda  le  autorizzazioni  sia  per
quanto concerne le verifiche relative alle ordinanze di  abbattimento
per le opere abusive. Non 
  vengo informato con continuita' circa  le  attivita'  in  corso  di
accertamento...Recentemente, ho avuto il sentore  che  la  mia  buona
fede sia stata spesso utilizzata" (pagg. 94400 della relazione). 
  -...omissis...,: "le nomine dei dirigenti  a  tempo  determinato  e
l'affidamento dei carichi  di  lavoro  siano  stati  utilizzati,  dal
Sindaco e dal Segretario Comunale, come strumenti  di  pressione  nei
miei confronti e di altri colleghi, che non si allineavano alle  loro
direttive, ancorche' verbali" (pag. 93 della relazione). 
  Di fondamentale rilievo e' la successiva  dichiarazione,  la  quale
ben delinea il  quadro  emerso:  "Spontaneamente  riferisco  che,  ad
integrazione  di  quanto  da  me  gia'  riferito   nella   precedente
audizione, la pressione  esercitata  dal  Sindaco  e  dalla  dott.ssa
...omissis..., nei miei confronti ha avuto maggior peso poiche',  sin
dalla mia assunzione, ero a conoscenza.  omissis...,  aveva  rapporti
di  affinita',  tramite  il...  omissis...,  con   il   camorrista...
omissis...,. Successivamente, nel 2012, venni  a  conoscenza  che  la
...omissis..., era coinvolta in una vicenda  giudiziaria  nell'ambito
della quale erano stati accertati i suoi diretti legami con esponenti
del clan dei casalesi. Per tali motivi,  quindi,  il  mio  agire  nei
confronti dell'amministrazione comunale di Scafati, ed in particolare
del Sindaco e della...omissis...„ e' sempre  stato  condizionato  dal
timore dei collegamenti che quest'ultimi avevano con la  criminalita'
organizzata locale e casalese" (audizione dell'11.05.2016  -  pag.298
della relazione). 
  Tali elementi rendono evidente che  il  Sindaco  ed  il  Segretario
Generale  hanno  fatto  ricorso  ad  un  sistema   di   atteggiamenti
condizionanti, tali da causare la perdita dell'autodeterminazione nei
dirigenti e funzionari  con  la  conseguente  mancanza  di  autonomia
gestionale    e    di    supervisione    nei    settori    strategici
dell'Amministrazione. 
  Rilievi da parte dell'ANAC e del Ministero  dell'Economia  e  delle
Finanze 
  Tale gestione "coercitiva", operata dal Sindaco  e  dal  Segretario
Generale,  ha  determinato  irregolarita'  amministrative  che  hanno
richiamato l'attenzione, oltre che della  Procura  della  Repubblica,
anche degli organi di 
  controllo sovracomunale, quali la Corte dei  Conti,  l'ANAC  ed  il
Ministero  dell'Economia  e  Finanze,  che  ne  hanno  segnalato   le
illegittimita' perpetrate nei vari settori. 
  In particolare l'ANAC ha accertato l'inconferibilita', ai sensi del
decreto legislativo n. 39/2013,  di  alcune  nomine  disposte.  dall'
Amministrazione...   omissis...„    e    precisamente    quelle    di
...omissis...,  Presidente  del  Consiglio  di   Amministrazione   di
...omissis...,  (istituzione  comunale  per  l'esercizio  di  servizi
culturali e sociali) e di ...omissis...,  (societa'  partecipata  del
Comune) (pag. 82 della relazione). 
  11 Comune di Scafati e' stato sottoposto nei mesi scorsi  anche  ad
una verifica amministrativo-contabile da parte dei servizi  ispettivi
del MEF, delle cui  risultanze  (compendiate  in  apposita  relazione
trasmessa con nota in data 14 marzo 2016) la commissione  di  accesso
da' ampio risalto (pag. 8387 e pagg. 103-106 della relazione). 
  Tra i numerosi rilievi (carenze e criticita' in materia di verifica
dei  debiti  e  crediti  con  le  societa'  partecipate,  illegittima
erogazione di  compensi  per  l'incentivazione  della  produttivita',
ecc.) la relazione  del  M.E.F.  evidenzia  le  gravi  illegittimita'
commesse dall'Ente nel conferimento  di  incarichi  ex  articolo  110
T.U.E.L.,  la  mancata  assunzione  di  dirigenti  tramite  procedure
concorsuali, nonche' il conferimento e le proroghe  di  incarichi  di
dirigenti a tempo determinato. 
  In breve il MEF rileva che, in  totale  dispregio  della  normativa
vigente, rispetto  alle  complessive  cinque  posizioni  dirigenziali
individuate in pianta organica,  tutte  vengono  conferite  ai  sensi
dell'articolo 110 del TUEL, violando la percentuale di legge e senza,
neanche, avviare le relative procedure concorsuali. 
  E'  di  tutta  evidenza  che  il  ricorso   a   tale   sistema   di
"arruolamento", peraltro con scelta dei destinatari che appare sempre
predeterminata, gia' di per se' favorisce il  "controllo"  stringente
sui dirigenti e sui funzionari,  con  possibilita'  di  orientarne  e
condizionarne l'attivita'. Aspetti che hanno trovato  ampia  conferma
anche in sede di accesso (pag. 74-103 della relazione). 
  Del resto, come si  desume  anche  dagli  atti  giudiziari,  alcune
nomine sarebbero  state  condizionate  da  "richieste"  da  parte  di
ambienti malavitosi come quella sopra  riferita  relativa  alla  vice
Presidenza dell'...omissis...,  assegnata  a  ...omissis...,  (pag.77
della relazione). Significativa in tal senso  anche  la  nomina,  nel
2013,  nel  Consiglio  di  Amministrazione  della  suddetta  societa'
partecipata di... omissis...„ figlio del noto  pluripregiudicato  per
associazione di tipo mafioso,  affiliato  al  ...omissis...,  (pag.82
della relazione). Di analogo tenore quella effettuata  in  favore  di
...omissis...,  quale  Responsabile   di   Posizione   Organizzativa,
rispetto al quale le informazioni fornite dalle Forze di  Polizia  ne
attestano gli  stretti  rapporti  con  personaggi  di  rilievo  della
criminalita'   organizzata   (...omissis...,   ucciso    nel    2002,
...omissis...,  detenuto,  ...omissis...„  ...omissis...,   detenuto)
(pag.78 della relazione). 
  Abusivismo edilizio 
  Con riguardo all'attivita' di contrasto al fenomeno dell'abusivismo
edilizio posta in essere dall'Amministrazione comunale di Scafati, la
stessa non si e'  concretizzata  in  linee  operative  e  decisionali
efficaci, evidenziandosi situazioni  di  particolare  responsabilita'
per  la  mancata  demolizione  (ovvero  acquisizione  al   patrimonio
pubblico) di opere  edilizie  realizzate  da  soggetti  collegati  ad
acclarati contesti criminali. 
  Tra questi si segnalano: 
  1) ...omissis...,: il 24.03.2009,  veniva  tratta  in  arresto  per
"porto  abusivo  di  armi  ed  oggetti  alti  ad  offendere"   (art.4
L.110/1975) ed "associazione  di  tipo  mafioso"  (art.416bis  c.p.).
Ritenuta vicina ai...omissis..., a causa del legame con...omissis...„
e'   stata   tratta   in   arresto   poiche'    ritenuta    partecipe
all'associazione di tipo mafioso da  quest'ultimo  capeggiata,  nella
quale la aveva iI compito di riciclare il  danaro  proveniente  dalle
attivita' illegali del... omissis 
  2)...omissis...,): meglio noto  come  "...omissis...,",  Legato  al
clan...  omissis...„  indagato  per  associazione  di  tipo   mafioso
(art.416 bis c.p.). 
  3)...omissis...,: legato al ...omissis...,  di  Scafati,  e'  stato
tratto in arresto per  associazione  di  tipo  mafioso  (art.416  bis
c.p.). 
  4) ...omissis...,: moglie di... omissis...„ detenuto per detenzione
.e spaccio di sostanze stupefacenti con una condanna di reclusione di
anni 6 e mesi 8, gia' appartenente al clan da Scafati e  fratello  di
...omissis..., detti 
  ...omissis...," gravati anche loro da precedenti  per  traffico  di
sostanze  stupefacenti;  i  fratelli  della  stessa,   ...omissis...,
...omissis...„ sono ritenuti partecipi del clan di Boscoreale (NA)  e
segnalati alla banca dati Interforze per  reati  di  associazione  di
tipo mafioso e traffico di sostanze stupefacenti. 
  5)...omissis...,:  condannato  per  associazione  e   traffico   di
sostanze stupefacenti  e  ritenuto  partecipe  al  clan  camorristico
riconducibile a ...omissis..., omissis... di Scafati. 
  6) ...omissis...,: ritenuto affiliato al clan ...omissis...,  prima
e a quello dei poi, alias "...omissis...,". 
  7)  ...omissis...,:  segnalato  alla  banca  dati  interforze   per
ricettazione,  spaccio  di  sostanze  stupefacenti,  fabbricazione  e
detenzione di armi esplodenti, detenzione e porto illegale  di  armi,
estorsione, tratto in arresto anche per evasione. 
  Tali  elementi  hanno  messo  in  rilievo  una  grave   disfunzione
gestionale di  una  importante  attivita'  demandata  alla  "macchina
comunale", quale quella del  contrasto  al  fenomeno  dell'abusivismo
edilizio,  risultata  affetta  da  ritardi  e   incertezze   che   ne
pregiudicano l'efficacia con riverberi negativi  sul  buon  andamento
degli uffici e  sul  puntuale  assolvimento  dei  fini  istituzionali
attribuiti dalla legge. (pagg. 94, 121 della relazione). 
  Collusioni in materia di appalti 
  In merito ai legami tra i clan scafatesi e quelli casertani  appare
significativo quanto riferito dal Presidente vicario della  Corte  di
Appello di Salerno, nella  relazione  per  l'inaugurazione  dell'anno
giudiziario       dell'anno       2016:       "nel       comprensorio
dell'agro-nocerino-sarnese  risultano  attivi  i  seguenti   sodalizi
criminali: clan Matrone, operante nella citta' di' Scafati, impegnato
in seguito alla cattura del "Capo" ...omissis...„ avvenuta nel  2012,
nell'individuazione 
  di una leadership allo scopo  di  continuare  a  gestire  attivita'
illecite quali usura, estorsione, traffico e spaccio di stupefacenti,
nonche', relativamente alla citta' di Scafati, ad  intervenire  nella
gestione degli appalti pubblici facendo confluire interessi criminali
ed economici, essendo stata riscontrata la partecipazione  alle  gare
di ditte provenienti dall'area casertana ricadente sotto  l'influenza
del clan ...omissis.... 
  Inoltre, a conferma di quanto sopra riferito in  tema  di  gestione
degli appalti, si evidenziano ulteriori  aspetti  emersi  dagli  atti
della  Commissione,  relativi  anche  alla  precedente  consiliatura,
sempre con ...omissis..., quale sindaco. 
  In  particolare  l'attivita'  della  Commissione   ha   consentito,
altresi', di riscontrare anche gli esiti investigativi, acquisiti dal
Reparto Territoriale di Nocera Inferiore e dalla  Squadra  Mobile  di
Salerno, nell'ambito di pregresse attivita' investigative svolte  sul
territorio di Scafati tra gli  anni  2010  e  2012,  incardinate  nei
procedimenti penali n. 6570/10/21, n. 335/12/21, n. 4660/2012/21,  n.
940/2011/46, n. 1209/2012/46 e n.609/2012/46, iscritti  alla  Procura
della Repubblica presso il Tribunale di Salerno e compendiati in  una
nota congiunta, rassegnata in data  27.01.2016,  alla  Procura  della
Repubblica presso il Tribunale di Salerno e da  questa  trasmessa  in
data 2 febbraio 2016 a quest'Ufficio. 
  In relazione al  riscontrato  condizionamento  delle  procedure  di
appalto del comune di Scafati da  parte  di  imprese  collegate  alla
criminalita' organizzata e per meglio comprendere gli  equilibri  che
sottendono  le  alleanze  tra  gli  ambienti   criminali   e   quelli
imprenditoriali, si ritiene significativo evidenziare il contenuto di
una conversazione ambientale intercettata  dalla  Squadra  Mobile  di
Salerno in data 15.03.2010, intercorsa tra  i  fratelli  imprenditori
...omissis...,  (quest'ultimo  all'epoca  titolare   della   ditta...
omissis...,.) e... omissis...„ soggetto gravato da pregiudizi penali,
gia' sottoposto all'obbligo della Sorveglianza  Speciale  e  ritenuto
vicino al cosiddetto "...omissis...," di  Scafati.  La  conversazione
ambientale,   veniva    intercettata    nell'ambito    dell'attivita'
investigativa  finalizzata   alla   cattura   dell'allora   latitante
scafatese, ...omissis..., (ricordiamo inserito nell'elenco 
  dei primi trenta ricercati). Gli interlocutori, nel  far  esplicito
riferimento a quest'ultimo e allo  stretto  legame  esistente  con  i
cosiddetti "casalesi", riferivano testualmente: 
  -...omissis...,: "...per esempio a Casal di Principe si  deve  fare
il movimento....va lui, personalmente, no? Come il casale viene  qua!
Hai capito o no?" 
  -...omissis...,:  "e  quando  va  lui,  il  rispetto,  il  rispetto
eh...nessuno si permette di dire no insomma" 
  "se va a Casale ...per esempio...se ci  sta  per  esempio  il...che
comanda  a  Casale  no?  ...dice  -   ...omissis...,   fammi   questo
piacere...quello va a farlo, poi lui  chiama  a  quello  e  gli  dice
"fammi il piacere"....quello prende e viene qua.....fra di loro,  hai
capito, si fanno questi.....perche' tu quando vedi....quando  succede
qualcosa....buttano sempre "u'zellone" 
  Dalla conversazione si rileva che, nella  sostanza,  la  forza  del
sodalizio scafatese, certamente qualificata dal  prestigio  criminale
era nota anche ai "casalesi", i quali  nell'ottica  di  completamento
del loro disegno strategico "d'infiltrazione economica", mediante  le
ditte a loro collegate, individuavano territorialmente  il  sodalizio
criminale riconducibile a...omissis..., I, quale referente  e  "testa
di ponte" per l'attuazione del loro piano. 
  Peraltro  contribuisce  a   riscontrare   nel   senso   quanto   su
evidenziato, l'attivita'  investigativa  svolta  da  personale  della
Sezione  Anticrimine  del  ROS  di  Salerno,  che   nell'ambito   del
procedimento penale n. 743/2011, finalizzato alla cattura dell'allora
latitante...omissis...„ documentava in data  13.12.2011,  il  viaggio
di'...omissis...„ in San Cipriano d'Aversa  (CE),  localita'  ove  si
recava unitamente a...omissis...„  noto  pregiudicato  scafatese  per
accedere all'interno di un'abitazione sita a  San  Cipriano  d'Aversa
(CE)  di  proprieta'  della   convivente   di   ...omissis...,   noto
pregiudicato dell'area casertana con precedenti per  associazione  di
tipo mafioso, nonche' cugino  di...  omissis...,,  noto  imprenditore
edile indagato per associazione di  tipo  mafioso  e  per  violazione
delle norme edilizie e sugli appalti pubblici (pagg. 144 e seg. della
relazione). 
  In un appunto investigativo della Squadra Mobile di Salerno, datato
09.09.2011, citato nella nota  congiunta,  venivano  anche  riportati
fatti relativi a rapporti di pubblici amministratori di Scafati e  in
particolare dell'allora Sindaco ...omissis..., con imprese  collegate
ad   organizzazioni   operanti   nell'area   geografica   controllata
dall'organizzazione camorristica denominata "...omissis...,". In tale
contesto, emergeva, oltre  alla  figura  dell'allora  neo  Segretario
Comunale di  Scafati,  ...omissis...„  anche  quella  dell'architetto
...omissis...„  Dirigente  dell'Area  Lavori   Pubblici   e   stretta
collaboratrice del Segretario Generale (pag. 147 della relazione). 
  Ulteriore evidenza della "permeazione"  subita  dall'Ente  rispetto
alla "pervasivita'" dell'azione dei clan  camorristici,  e'  altresi'
confermata   dal   seguente   ulteriore   riscontro    concernente...
omissis...,. Invero, l'esame della copiosa  documentazione  afferente
l'elencazione dei numerosi lavori pubblici effettuati nel  Comune  di
Scafati ha fatto emergere la figura dell'architetto.  ..  omissis...„
iscritto all'albo degli architetti della  provincia  di  Caserta,  in
ordine  alle  fasi  esecutive  dei  "Lavori   di   sistemazione   dei
marciapiedi di via Santa Maria La Carita'", aggiudicati con Determina
n. 51 del 18/06/2012, dal  Servizio  Gare  e  Contraili,  alla  ditta
...omissis..., con sede ad Angri  (SA)  per  un  importo  pari  ad  €
470.986,13, oltre IVA. Al suddetto  professionista  viene  conferito,
dal Dirigente dei Lavori Pubblici, l'incarico di Direttore dei lavori
con Determinazione dirigenziale n. 331 datata 08.08.2012,  a  seguito
di individuazione da parte di un "consiliorum",  ovvero  un  "seggio"
che,  con  verbale  n.  1  del  06.08.2012,  lo  individuava  tra   i
professionisti iscritti nella "short list",  per  i  migliori  titoli
posseduti. L'importo per la prestazione e' di € 7.951,00. Nel merito,
e sul conto dell'architetto... omissis...„ iI GIP  del  Tribunale  di
Napoli - Ufficio VIII -, ...omissis...„ in data 21.09.2015, a seguito
di un'articolata attivita' investigativa incardinata nell'ambito  del
procedimento penale n.9856/2015 P.M. e n.24451/2015 GIP, condotta dal
Reparto Anticrimine del ROS di  Napoli  e  dalla  Squadra  Mobile  di
Caserta,  emetteva  nei  suoi  confronti  la  misura  della  custodia
cautelare in carcere  n.  416/2015  OCC,  essendo  emersi  indizi  di
colpevolezza in ordine alla sua vicinanza, in qualita' di 
  professionista,  rispetto  alle  esigenze  del  "...omissis...,"  ,
riconducibile al gruppo di ...omissis..., (pag. 162 della relazione). 
  Appalto per la realizzazione del Polo Scolastico 
  Venendo ora  all'altro  settore  strategico,  gia'  evidenziato  in
precedenza, inerente gli appalti  di  opere  pubbliche,  si  richiama
l'importante appalto relativo alla realizzazione del Polo  Scolastico
dell'importo di circa 9 milioni di euro. L'intera procedura e'  stata
caratterizzata  da  comportamenti  omissivi,  irrituali,   totalmente
difformi  alla  normativa  di  settore,  che  hanno  determinato  una
sostanziale  turbativa  d'asta,  "aprendo"  l'appalto  a  prevedibili
incertezze esecutive ed alla possibilita' di significative  varianti;
il tutto in spregio alle dovute e necessarie  attivita'  di  verifica
atte  a  garantire  ed  a  tutelare  la  Stazione  Appaltante.   Tale
situazione   ha,   in   concreto,   determinato    l'insostenibilita'
dell'appalto, il potenziale  rischio  di  contenzioso  ed  il  sicuro
spreco di circa 9 mln di finanziamenti  comunitari.  Anche  per  tale
opera, peraltro, si e' avuto riscontro della permeabilita'  dell'Ente
nei confronti della  criminalita'  organizzata,  sin  dalla  fase  di
progettazione  dell'opera  (al   riguardo   si   e'   gia'   riferito
dell'avvenuta  assegnazione  della  progettazione  dell'intervento...
omissis..., riconducibile all'architetto... omissis...„ di  cui  sono
emersi  i  rapporti  con  il  gruppo   criminale   denominato   "clan
...omissis... a seguito del citato provvedimento  cautelare  del  GIP
del Tribunale di Napoli n.166/2016 OCC). 
  Nel   merito   specifico   dell'aggiudicazione   dei   lavori    di
realizzazione   del   Polo   Scolastico    effettuata    in    favore
della...omissis...,., dagli accertamenti svolti dalla Commissione  e'
emerso  che  tale  societa'  e'  riconducibile  agli  imprenditori...
omissis...,  di  Boscoreale   e   in   particolare   all'imprenditore
...omissis..., amministratore unico della.  ..  omissis...„  nei  cui
confronti nel 2010 la Prefettura di  Napoli  ha  emesso  interdittiva
antimafia, poiche' era stata evidenziata l'esistenza di  rapporti  di
cointeressenza tra il ...omissis..., e la  criminalita'  organizzata.
In data 09/05/2012, il Consiglio di Stato con sentenza n.  2678/2012,
a  riforma  del  TAR  Campania  datata   13/12/2011,   liberava   dal
provvedimento interdittivo la suddetta societa'. 
  Per quanto concerne i legami tra la ...omissis...,  (aggiudicataria
dell'affidamento del POLO SCOLASTICO) e  l'Amministrazione  comunale,
risultano significative le dichiarazioni di...omissis...„  componente
del consiglio comunale di Scafati, che nel  corso  dell'audizione  in
data  31/05/2016,  riferisce  che:  "...conosco...omissis...,  agente
immobiliare che credo operi per la  ...omissis...,...omissis...,.  Mi
risulta  che  da  tempo  il  ...omissis...,  e'  in   affari   con...
omissis...,, ...omissis...„ l'ex assessore ...omissis...,  nonche'...
omissis...,, staffista e uomo di  fiducia  del  Sindaco.  Costoro  si
occupano  di   individuare   possibili   speculazioni   edilizie   ed
il...omissis..., si occupa di formalizzare le transazioni immobiliari
attraverso l'agenzia per cui  opera.  A  costoro  sono  anche  legati
alcuni imprenditori edili tra cui... omissis..., di Boscoreale, padre
dei gemelli e titolare della...  omissis...,  appaltatrice  del  Polo
Scolastico...". 
  A riscontro  di  quanto  dichiarato  dal...  omissis...,,  concreti
elementi   indiziari    sui    suddetti    rapporti    interpersonali
tra...omissis...„  ...omissis...,   e...omissis...„   finalizzati   a
"sbloccare"  i  pagamenti  sull'avanzamento  dei  lavori   del   POLO
SCOLASTICO, grazie  all'intervento  di  ...omissis...,  sul  fratello
sindaco, risulterebbero chiaramente emergere  nell'ambito  del  proc.
pen. n. 8679/14/44 della Procura della Repubblica presso il Tribunale
di Nocera Inferiore  (SA),  stralciato  nel  proc.  pen.  n.  4660/12
iscritto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno
D.D.A., coperto da segreto investigativo. 
  Nel merito delle procedure  amministrative  curate  dal  comune  di
Scafati per la realizzazione del Polo Scolastico di Via  Oberdan,  la
Commissione  rileva  che   si   e'   potuto   appurare   innanzitutto
l'illogicita' dei comportamenti della societa' di Verifica, del RUP e
dell'Amministrazione comunale che, in prima istanza, e correttamente,
evidenziano  la  non  conformita'  della   progettazione   presentata
dalla... omissis...,, difforme sia dal punto di vista qualitativo che
quantitativo dal progetto definitivo posto a base di  gara,  validano
negativamente  la  progettazione  e   conseguentemente   avviano   la
procedura  di  rescissione  contrattuale  per   grave   inadempimento
dell'Impresa aggiudicataria. Successivamente, 
  noncuranti   dello   stravolgimento   della   nuova   progettazione
presentata dalla ...omissis..., rispetto a quella  posta  a  base  di
gara e rispetto alla stessa offerta della... omissis..., in  fase  di
gara, verificano positivamente il progetto e, soprattutto, validano e
approvano un progetto che presenta sostanziali variazioni rispetto  a
quello definitivo  posto  a  base  di  gara  (in  totale  difformita'
rispetto a quanto stabilito dall'art. 169, c. 4 del D.P.R. 297/2010).
Tali comportamenti, illogici,  irrituali,  totalmente  difformi  alla
normativa  hanno  determinato  una  significativa  turbativa  d'asta,
validata dal RUP ed approvata dall'Amministrazione comunale,  per  un
importo di circa € 9mln  di  finanziamenti  FESR  (il  piu'  cospicuo
finanziamento del programma Piu' Europa del  Comune  di  Scafati,  il
piu' significativo obiettivo dell'Amministrazione) (pagg.165  e  seg.
della relazione). 
  Appalto per la riqualificazione dell'area ex COPMES 
  Con  riferimento  alla  procedura  di  appalto   finalizzata   alla
riqualificazione urbanistica  condotta  nell'area  ex  ...omissis...,
dalla ...omissis..., (altra  partecipata  del  Comune),  ma  comunque
sempre sotto l'egida dell'Ente, la stessa risulta  significativamente
alterata  con  evidenti  difformita'  normative   ed   illegittimita'
procedurali con l'aggravante della permeazione, tra gli aggiudicatari
dell'appalto, di un'impresa direttamente  espressione  economica  del
"...omissis...," A seguito dell'aggiudicazione viene  predisposto  il
contratto d'appalto Rep. n. 169 del 30/07/2013 tra la  ...omissis...,
e l'aggiudicataria. Il contratto, rogato dal Segretario Generale  del
Comune di Scafati,  vede  come  contraente  la  ...omissis...,  nella
persona  del  Presidente  p.t  e  dall'altra  l'amministratore  unico
della... omissis...„ impresa capogruppo mandatario del raggruppamento
temporaneo costituito con atto del notaio  ...omissis...,  Rep.  4656
del  01/07/2013,  tra   essa   medesima   e   le   imprese   mandanti
...omissis..., nonche' le imprese ausiliari...omissis..., pagg.206  e
seg. della relazione). 
  Nel merito la Commissione precisa che la  societa'...  omissis...,,
all'epoca dell'appalto era amministrata da ...omissis..., ma di fatto
e'  riconducibile  a...  omissis...„  imprenditore  contiguo  e   poi
pienamente 
  inserito nel clan ... omissis.... A riscontrare  sotto  il  profilo
giudiziario  tali  affermazioni  contribuisce  il  provvedimento   di
applicazione della misura cautelare in carcere n.191/2016 OCC, emesso
in data 3.05.2016, dal GIP deI Tribunale  di  Napoli  -  Sezione  23,
...omissis..., nei confronti di... omissis...„  indagato  nell'ambito
del  procedimento  penale  n.48244/2014   R.G.N.R.   e   n.11205/2016
R.G.G.I.P. "per aver partecipato nella consapevolezza della rilevanza
causale del proprio  apporto,  ad  un'associazione  di  tipo  mafioso
denominata clan ...omissis..., promossa e diretta da...  omissis...,,
...omissis...„   ...omissis...„    che    operando    prevalentemente
sull'intera area della provincia di Caserta,  ma  anche  altrove,  si
avvaleva della forza intimidatoria del vincolo  associativo  e  della
condizione di  assoggettamento  e  omerta'  che  ne  deriva,  per  la
realizzazione degli scopi di cui all'art.416 bis c.p. comma 1,2,3,4,5
e 6. 
  In particolare per aver: 
  - messo a disposizione di... omissis...„ durante  la  latitanza  di
quest'ultimo le sue  abitazioni,  nonche'  alcuni  locali  nella  sua
disponibilita'    per    procurare    incontri    clandestini     per
lo...omissis..., e i suoi famigliari; 
  - erogato somme di denaro  in  contanti,  allo...omissis...„  senza
causale alcuna, al solo scopo di finanziare il  clan  retto  dallo...
omissis..., stesso; 
  - costituito una societa' di capitali, fra cui con  certezza  la...
omissis...,., amministrata da persone di comodo a lui  riconducibili,
grazie alle quali partecipava a gare d'appalto, aggiudicategli grazie
all'intervento diretto dello...omissis...„ i cui proventi venivano in
parte riversati al clan  dei  casalesi  in  maniera  costante,  cosi'
contribuendo in modo continuativo a fornire apporto economico con cui
finanziare le casse del clan e quella della famiglia... omissis...,"; 
  - turbato mediante minaccia il pubblico incanto indetto dal  Comune
di  Aversa  per  l'affidamento   del   servizio   di   progettazione,
costruzione e gestione dell'area PIP di Aversa, contribuendo cosi' in
maniera decisiva a farlo affidare alla societa'... omissis... 
  Il GIP nel richiamato provvedimento cautelare ha esaminato anche la
posizione  de...omissis...,  1,  indagato  nell'ambito  dello  stesso
procedimento 
  penale in qualita' di  legale  rappresentante  della...omissis...,.
per aver concorso  con  altri,  alle  operazioni  di  turbamento  del
pubblico incanto di cui al paragrafo precedente, sapendo che la  gara
era  stata  di  fatto  condizionata  dal  ...omissis...,  per   conto
dello...omissis...,. 
  Inoltre,  il  Giudice  nel  descrivere  la  condotta   del   legale
rappresentante    della    societa'     ...omissis...,     ricordiamo
aggiudicataria  (nell'ambito  di  un  raggruppamento  d'imprese)  dei
lavori di riqualificazione dell'area  "ex  Copmes",  affermava:  "che
il... omissis...,  sia  un  amministratore  meramente  formale  della
societa', emerge con evidenza"..."egli e'  una  testa  di  legno  che
firma cio' che il ...omissis..., decide". (pag. 76 OCC) 
  Mancati controlli sulle societa' partecipate 
  Relativamente ai rapporti tra il Comune e le sue partecipate, si e'
riscontrata la carenza dei controlli attivati dall'Ente,  circostanza
confermata dal dirigente competente, dott., ...omissis...,  il  quale
sul punto ha dichiarato, in coerenza con le precedenti dichiarazioni,
a questa Commissione quanto segue: «Rappresento che  nel  periodo  di
incarico dirigenziale le pressioni e le vessazioni del Sindaco e  del
Segretario Generale si sono amplificate. Le  finalita'  concernevano,
in particolare,  l'alleggerimento  dei  controlli  che  avrei  dovuto
esercitare sulle partecipate» (pag.235 della relazione). 
  Per cio'  che  concerne  in  particolare  ...omissis...,  (Societa'
partecipata al 100% dal Comune) il predetto  Responsabile  dichiarava
nel corso delle audizioni che, anche in tal caso, egli si limitava ad
una semplice  presa  d'atto  dell'intera  attivita'  e  dei  relativi
bilanci dell'...omissis..., in violazione degli  obblighi  di  legge.
Tale circostanza trova ulteriore conferma anche  nelle  dichiarazioni
rese dal direttore della  Societa'  ...omissis...,  che  testualmente
riferisce: "...non c'e' una  procedura  standardizzata  di  controllo
esterno  poiche'  non  viene  redatto  alcun  documento  formale  che
consente di risalire ad un controllo". 
  Per quanto concerne il settore  strategico  della  riscossione  dei
tributi, si  ricorda  la  vicenda,  sopra  delineata,  relativa  alla
mancata rimozione dei 
  pannelli di pubblicita' mortuaria a vantaggio delle note imprese di
pompe funebri... omissis..., da cui traspare il netto condizionamento
dell'Ente nel regolare adempimento di procedure amministrative quando
sono in contrasto con gli interessi della criminalita' organizzata. 
  In definitiva gli apparati politici e la  struttura  amministrativa
risultano coinvolti in  forme  di  connivenze  e  cointeressenze  con
esponenti della criminalita' organizzata di tipo  mafioso,  rendendo,
in tal modo, permeabile l'Ente agli interessi speculativi dei  gruppi
di  potere  criminale.  Tali   elementi   hanno   determinato,   come
riscontrato dalla Commissione, forme di condizionamento e alterazione
del procedimento di formazione della volonta' degli  organi  elettivi
ed amministrativi, comprovate da  gravi  disfunzioni  gestionali,  da
procedure amministrative illegittime, da inefficienze dei servizi  ed
alterazione di procedure di  affidamento  di  lavori  e  servizi.  Le
anzidette  patologie   dell'azione   amministrativa   hanno   trovato
significativa  conferma  negli  ulteriori   sviluppi   investigativi,
soprariportati, forniti dal  Procuratore  della  Repubblica-Direzione
Distrettuale Antimafia successivamente alla Relazione, e da ultimo in
sede di Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica del
28 ottobre 2016, convocato ai sensi del  comma  3  dell'articolo  143
T.U.E.L. 
  Il  quadro  sopradelineato,   emerso   dall'esame   della   copiosa
documentazione presente agli atti e dalla  completa  relazione  della
Commissione, e' stato condiviso in sede del predetto Comitato, i  cui
partecipanti hanno unanimemente ritenuto che le situazioni  esaminate
sono sintomatiche di condizionamenti. 
  Tanto premesso lo  scrivente,  nell'esercizio  delle  sue  funzioni
istituzionali, ritenendo sussistenti gli elementi di cui al  comma  1
dell'articolo 143 del  decreto  legislativo  n.  267/2000  in  virtu'
dell'attenta,  approfondita  e  complessa  disamina  degli   elementi
acquisiti dalla Commissione, confortati anche dalle nuove  risultanze
investigative  e  dalle  valutazioni  condivise  durante  i  Comitati
Provinciali per  l'Ordine  e  la  Sicurezza  Pubblica,  rimette  alle
valutazioni dell'Onorevole S.V. l'intera documentazione. 
 
                                                      IL PREFFETTO    
                                                         (Malfi)      
 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico