(Allegato-art. 5)
                               Art. 5. 
 
 
                        Metodo di ottenimento 
 
    La   tecnica   di   coltivazione   si   basa    sulle    pratiche
tradizionalmente seguite nel territorio di cui all'art 3. Essa consta
delle seguenti fasi: 
Caratteristiche del tubero-seme. 
    La «Patata dell'Alto Viterbese»  deve  provenire  da  tuberi-seme
certificati, che  devono  essere  seminati  interi  o  sezionati  nel
territorio di cui all'art 3. Nel caso di utilizzo di tuberi interi il
calibro deve essere al massimo  di  65  mm.  Qualora  si  ricorra  al
frazionamento dei tuberi, e' necessario che questi suberizzino almeno
parzialmente prima della messa a dimora. 
Preparazione del terreno. 
    I lavori preparatori hanno lo scopo di creare un buon  «letto  di
semina» per consentire un adeguato sviluppo dell'apparato radicale  e
l'accrescimento uniforme dei  tuberi  nonche'  uno  sgrondo  regolare
delle acque in eccesso. 
    Deve essere effettuata un'aratura o rippatura, profonda non  meno
di 30 cm, nel periodo  di  settembre-dicembre  dell'anno  antecedente
quello di semina, che  permette  agli  agenti  atmosferici  invernali
(pioggia, gelo, neve) di  agire  disgregando  le  zolle  piu'  grosse
ottenendo una tessitura piu' idonea  ad  accogliere  il  tubero-seme.
Seguono le lavorazioni di affinamento  del  terreno  (erpicature)  da
effettuare a fine inverno (febbraio-marzo). 
Semina. 
    Prima della messa a dimora del tubero-seme viene  effettuata  una
fresatura del terreno. 
    Il periodo di semina dei tuberi-seme e' compreso tra 15  febbraio
e 15 maggio di ciascun anno. Il  sesto  d'impianto  e'  compreso  tra
0,70-0,90 m tra le file e 0,12 - 0,35 m lungo le file. 
    La quantita' di seme impiegata ad ettaro e' compresa  tra  800  e
1200 kg per il seme sezionato e tra i 1500 e  3000  kg  per  il  seme
intero. 
    E' ammessa la pratica della pre-germogliazione. 
Avvicendamenti. 
    E' vietata la monosuccessione; e' consentito che la patata  venga
coltivata sullo stesso appezzamento di terreno dopo un anno di  altre
colture, non appartenenti alla famiglia botanica delle Solanacee. 
Concimazione, difesa fitosanitaria e diserbo. 
    Devono essere effettuate applicando quanto disposto  dalle  norme
contenute nei disciplinari emanati dalla Regione Lazio in materia  di
produzione integrata. 
Irrigazione. 
    Sono ammesse esclusivamente le seguenti tecniche di  irrigazione:
irrigazione a pioggia; a goccia e a scorrimento. 
Cure colturali. 
    Occorre effettuare una sarchiatura poco dopo l'emergenza  seguita
da una o piu' rincalzature. 
Raccolta. 
    La raccolta, manuale o meccanica, deve  effettuarsi  nel  periodo
compreso tra 15 giugno e 30 settembre  di  ciascun  anno,  quando  la
buccia non si lacera alla pressione esercitata dallo sfregamento  con
le  dita,  in  quanto  cio'  permette  d'intervenire   con   macchine
scavaraccoglipatate che depositano i tuberi in contenitori idonei  al
trasporto presso gli impianti di ritiro. 
Conservazione e condizionamento post-raccolta. 
    Il prodotto puo' essere direttamente commercializzato tal quale o
conservato  in  magazzini  frigoriferi  a  riparo  dalla  luce,  alla
temperatura di 5-8 °C ed umidita' relativa compresa tra 88 e  93%.  I
tuberi non possono sostare in frigo oltre i 9 mesi. 
    Le  patate  possono   essere   sottoposte   ad   un   trattamento
antigermogliante in fase gassosa. 
Processo di IV gamma. 
    Le patate vengono sottoposte al processo di lavaggio in acqua per
rimuovere terra ed eventuali altre impurita'. 
    Successivamente  vengono  avviate  alla  pelatura   meccanica   e
sottoposte ad una prima cernita dove vengono eliminati i  tuberi  non
utilizzabili ai fini alimentari oltre che eventuali impurita'  ancora
presenti (sassi, materiale vegetale diverso, ecc.). 
    Il prodotto viene sottoposto al processo di taglio o prosegue  la
lavorazione come tubero intero. 
    Dopo  una  seconda  cernita,  che  puo'  avvenire  manualmente  o
avvalendosi di appositi macchinari,  il  prodotto  viene  immesso  in
apposite soluzioni al fine di rallentare il processo di ossidazione. 
    Successivamente  il  prodotto  viene  pesato  e  confezionato  in
appositi contenitori per alimenti. 
    Il prodotto uscito dalla  linea  di  lavorazione  e  prima  della
spedizione viene immagazzinato in celle frigorifero a una temperatura
compresa tra 3 e 5 °C.