(Allegato-art. 6)
 
                               Art. 6. 
 
 
                      Legame con il territorio 
 
    La produzione di carne di  «Vitelloni  Piemontesi  della  Coscia»
costituisce un esempio unico di integrazione di  fattori  ambientali,
risorse genetiche e culturali che si e'  formato  e  consolidato  sin
dall'ottocento in Piemonte e sul versante  Piemontese  dell'Appennino
Ligure. 
    La carne  dei  «Vitelloni  Piemontesi  della  Coscia»  deriva  da
carcasse caratterizzate da un peso superiore a  quello  dei  capi  di
tipo comune, da uno stato di ingrassamento della  carcassa  scarso  o
molto scarso e da una maggior resa alla macellazione e  allo  spolpo.
Tali soggetti differiscono  rispetto  ad  altri  bovini  per  aspetti
anatomici e fisiologici, in virtu' di una mutazione genetica naturale
rilevata nel 1886, in Piemonte nella provincia di Cuneo,  nel  comune
di Guarene. 
    Accettata   all'inizio   con   sospetto,   questa    peculiarita'
morfologica  divenne  in  seguito  una  delle  principali   finalita'
selettive, determinando l'affermazione del tipo della coscia come  il
piu' importante ed apprezzato nell'ambito della razza Piemontese. 
    Questi animali differiscono, a causa di  una  mutazione  genetica
naturale, in modo sostanziale rispetto ad altri  bovini  per  aspetti
anatomici  e  fisiologici.  Queste  differenze  si  riflettono  nella
necessita' di applicare particolari pratiche di  alimentazione  e  di
allevamento che non trovano riscontro in tipologie di allevamento  di
vitelloni convenzionali. Ad esempio, diversi studi hanno  evidenziato
che i correnti sistemi di valutazione  energetica  e  proteica  degli
alimenti  e  dei  fabbisogni  di  vitelloni  convenzionali  non  sono
applicabili ai  «Vitelloni  Piemontesi  della  Coscia»  a  causa  del
ridotto  volume   dell'apparato   digerente   e   della   particolare
composizione corporea caratterizzata da un'imponente  sviluppo  delle
masse muscolari. Gli allevatori di questi animali hanno sviluppato un
«know how»  assolutamente  originale,  difficilmente  replicabile  in
altre zone e non ancora del tutto chiarito  in  termini  scientifici.
Tra gli aspetti originali va segnalata la particolare attenzione agli
aspetti nutrizionali.  Gli  animali  in  oggetto  richiedono  razioni
costituite da elevate quantita' di alimenti  concentrati  e  moderati
apporti di fieno. In vitelloni convenzionali questi  elevati  apporti
di concentrati possono comportare fenomeni di acidosi  ruminale,  con
riflessi negativi sullo stato di salute  e  di  benessere.  Cio'  non
avviene nei Vitelloni Piemontesi della Coscia probabilmente  a  causa
del ridotto sviluppo del digerente  che  comporta  un  aumento  della
velocita' di transito degli  alimenti,  un  aumento  della  quota  di
alimento che non viene fermentata  nel  rumine  e  che  viene  invece
digerita  a  livello  intestinale.  Un  aspetto   per   certi   versi
paradossale,  considerata  l'elevatissima  capacita'  di   ritenzione
proteica, e' il fatto  che  questi  animali  sono  straordinariamente
efficienti nell'utilizzo della proteina alimentare  che  consente  di
mantenere basse  le  concentrazioni  proteiche  delle  razioni  senza
penalizzare le prestazioni di  crescita  e  consentendo  al  contempo
ridotte emissioni di azoto nell'ambiente. Questo apparente  paradosso
puo' essere spiegato considerando che questi animali sono in grado di
«riciclare» in modo efficiente l'azoto endogeno che  si  origina  dai
fenomeni di turn-over proteico delle loro  masse  muscolari.  Per  le
loro  particolari  caratteristiche  questi  animali  necessitano   di
ambienti di allevamento idonei che  si  estendono  all'insieme  delle
pratiche di allevamento delle  nutrici,  della  gestione  dei  parti,
dello svezzamento e delle fasi di accrescimento e ingrasso, ovvero un
patrimonio  di  conoscenze  ed  abilita'  acquisite  nel  tempo   con
l'esperienza  di  generazioni  di   allevatori.   L'allevamento   dei
«Vitelloni Piemontesi della Coscia»  si  e'  formato  quindi  da  una
sinergia ambiente-genotipo - know  how  che  ha  preso  forma  in  un
contesto territoriale ben definito. I  consumatori  riconoscono  alla
carne prodotta in questo territorio, valenze di qualita' di  prodotto
(qualita' nutrizionale ed organolettica delle carni), di qualita'  di
processo   (corretta   gestione   delle   fasi   di   allevamento   e
alimentazione), di  rispetto  degli  equilibri  ambientali  (utilizzo
delle risorse prodotte nel territorio, distribuzione geografica degli
allevamenti e minimo  impatto  ambientale)  ed  etiche  (utilizzo  di
pratiche idonee a salvaguardare la salute e  lo  stato  di  benessere
degli animali). Non a caso il  consumatore  identifica  la  carne  di
«Vitelloni Piemontesi della Coscia» con un termine che gia' nel  nome
richiama la zona di produzione e il tipo di animali, e implicitamente
gli allevatori e le forme di allevamento. Queste sono le ragioni  per
cui il consumatore riconosce a queste  carni  un  valore  di  mercato
assolutamente superiore ad altre tipologie di prodotto. 
    Questo tipo di allevamento fornisce opportunita' di reddito  agli
addetti del settore, ne  limita  l'esodo  verso  i  centri  urbani  e
procura benefici ambientali dovuti alla manutenzione e valorizzazione
di aree marginali. Cio' consente il mantenimento in buono stato delle
superfici investite  a  foraggere,  limita  i  fenomeni  di  dissesto
idrogeologico   dovuti   all'abbandono.   A   questo   proposito   va
sottolineato  che  esiste  una  stretta  integrazione  tra  fase   di
allevamento delle nutrici e allevamento dei vitelloni. Cio'  assicura
il  buon  mantenimento  delle  superfici  a  pascolo  e  a  foraggere
riservate in prevalenza alle vacche  nutrici,  mentre  i  concentrati
prodotti nelle aree piu' fertili  trovano  conveniente  utilizzazione
nell'allevamento  dei   vitelloni.   Questa   integrazione   assicura
equilibrio nell'uso del territorio,  offre  opportunita'  diffuse  di
reddito  e  contribuisce  a  creare  un  ambiente  curato,  sicuro  e
attrattivo anche dal punto di vista turistico. 
    L'insieme di questi elementi definisce un quadro in cui la  carne
prodotta dall'allevamento dei «Vitelloni Piemontesi della Coscia»  si
inserisce in un contesto culturale molto articolato  che  conosce  ed
apprezza questo prodotto, considerato una ricchezza per il territorio
per le connessioni che legano la produzione di carni di alta qualita'
e salubrita', alla salvaguardia del territorio in termini  ambientali
e paesaggisti, all'opportunita' di reddito per coloro che si occupano
in modo diretto all'allevamento di questi animali, ma anche per tutte
le figure coinvolte nelle attivita' che riguardano  la  macellazione,
la  trasformazione,  l'attivita'  di  ristorazione  e  le   attivita'
turistiche connesse. 
    La produzione di carne di  «Vitelloni  Piemontesi  della  Coscia»
costituisce,  dunque,  un  elemento  che  non  puo'  prescindere  dal
territorio  in  cui  questo  prodotto  e'  ottenuto,   apprezzato   e
valorizzato e che a sua volta genera reddito, cultura, valorizzazione
e protezione dell'ambiente e della popolazione  che  vive  in  questi
luoghi. 
    La denominazione «Vitelloni Piemontesi della Coscia» gode di  una
reputazione ormai consolidata a partire dai primi anni del '900 e  se
ne riscontra, l'uso consolidato nel linguaggio comune e del commercio
dai bollettini dei prezzi emessi  settimanalmente  dalle  piazze  dei
piu' comuni mercati della zona geografica e da ricerche scientifiche. 
    A titolo di esempio si citano: 
      i bollettini settimanali del mercato di Fossano, dal 1985,  dai
quali e' possibile evincere  la  denominazione  carne  di  «Vitelloni
Piemontesi della Coscia»; 
      i bollettini annuali dei  prezzi  della  Camera  di  commercio,
industria, artigianato e agricoltura di Cuneo, dal 1984; 
      dal 1983 al 2008, nel capitolo «Mercati e Prezzi» della rivista
di  settore  «L'informatore  Agrario»  e  alla  voce  «bovini»   sono
riportati i prezzi della denominazione  «Vitelloni  Piemontesi  della
Coscia» riferita al mercato di Cuneo; 
      il  listino  ufficiale  settimanale  dei  prezzi   di   mercato
all'ingrosso di Chiavasso dal 1994. 
    Il termine «Vitelloni  Piemontesi  della  Coscia»  riferito  alla
carne  viene  usato  anche  in   pubblicazioni   scientifiche,   come
testimoniano varie pubblicazioni: 
      articolo pubblicato sulla  rivista  scientifica  internazionale
«Meat Scienze» (89 (2011) 84-90), dal titolo «Genetic  parameters  of
carcass and meat quality traits of double muscled Piemontese  Cattle»
in cui e' citata la denominazione «Vitelloni Piemontesi della Coscia»
nel capitolo 2  Material  and  method,  paragrafo  2.1  animal,  beek
samples and data. 
      le pagine 9 e 13 della pubblicazione «I bovini piemontesi della
"Coscia" in rapporto al problema carne.» di R. Raimondi. -  Accademia
economico-agraria  dei  Gergofili,  riportano  foto  dei   «Vitelloni
Piemontesi della Coscia». 
    Tutto  quanto  sopra  riportato  dimostra   l'importanza   e   la
tradizione  storica  della  carne  dei  «Vitelloni  Piemontesi  della
Coscia».