(Allegato 1)
                                                           Allegato 1 
Dichiarazione   di   notevole   interesse   pubblico   del   contesto
  territoriale  del  Momburgo  con   le   emergenze   monumentali   e
  paesaggistiche di Monte Calvario, del Santuario di  Santa  Lucia  e
  del percorso devozionale da Villavecchia, nei comuni di  Roccaforte
  Mondovi' e Villanova Mondovi' (CN) ai sensi dell'art. 136, comma 1,
  lettera c) e d) decreto legislativo n. 42/2004. Comuni:  Roccaforte
  Mondovi' (CN), Villanova Mondovi' (CN). 
Riconoscimento del valore dell'area 
    La dichiarazione di  notevole  interesse  pubblico  riconosce  le
valenze storico-culturali, religiose,  identitarie,  panoramiche  del
contesto territoriale  del  Momburgo,  caratterizzato  dal  complesso
storico-devozionale formato  dal  Santuario  di  Santa  Lucia,  dalla
Chiesa del Santissimo Crocifisso, dalla  Cappella  di  San  Bernardo,
nonche' dai percorsi di collegamento tra di essi e dal  percorso  con
le cappelle della Via Crucis, che, partendo  dalla  piazza  di  Santa
Caterina a Villavecchia, arriva al  Monte  Calvario;  si  riconoscono
inoltre le  valenze  paesaggistiche  del  contesto  territoriale  del
Momburgo, caratterizzato da  vaste  aree  boscate,  un  significativo
complesso carsico con la Grotta dei Dossi, l'altopiano di Caporale  e
i margini prativi, che, nel loro insieme, costituiscono il  pregevole
contesto paesaggistico e naturalistico  nel  quale  si  inserisce  il
complesso monumentale-devozionale del Santuario di Santa Lucia e  del
Calvario, che costituiscono altresi' significativi punti di  vista  e
di  belvedere.  Per  queste  motivazioni  si  riconosce   l'interesse
pubblico  del  contesto  territoriale   del   Momburgo,   in   quanto
costituisce un complesso di cose immobili, aventi  un  caratteristico
aspetto di valore estetico e tradizionale, che  ricomprende  altresi'
significativi punti di vista o di belvedere accessibili  al  pubblico
dai quali si godono ampie  e  caratteristiche  visuali;  inoltre,  il
valore  di  questo  paesaggio  e'  particolarmente  percepito   dagli
abitanti dei luoghi come bene da  salvaguardare  per  il  suo  valore
storico-paesaggistico e naturalistico e per il ruolo  rappresentativo
di identita' della comunita' locale. Per le suddette motivazioni,  si
dichiara il notevole interesse pubblico del contesto territoriale del
Momburgo con le  emergenze  monumentali  e  paesaggistiche  di  Monte
Calvario, del Santuario di Santa Lucia e del percorso devozionale  da
Villavecchia, ai sensi delle lettere c) e d) del  comma  1  dell'art.
136 del decreto legislativo n. 42/2004. 
Descrizione della perimetrazione dell'area 
    Nella definizione della perimetrazione e' stata privilegiata, ove
possibile, l'individuazione di elementi di confine di tipo  antropico
e fisico-naturalistico (rete viaria, corsi d'acqua). Dove cio' non e'
stato possibile, in quanto la sostanziale continuita'  del  paesaggio
non  permette  di  identificare  i  suddetti  elementi,  sono   stati
utilizzati i limiti catastali. Come criterio generale si  e'  scelto,
inoltre, di escludere dalla  perimetrazione  della  dichiarazione  le
cave poste ai margini della stessa, denominate «Rulfi» e «Rocchetta».
Si intendono esclusi dall'area  oggetto  di  dichiarazione  i  sedimi
delle  strade  su  cui   si   attesta   il   limite   esterno   della
perimetrazione. 
    Il perimetro ha inizio presso l'intersezione tra via Rulfi  e  il
limite catastale tra i Comuni  di  Villanova  Mondovi'  e  Roccaforte
Mondovi',  in  corrispondenza   del   vertice   sud-orientale   della
particella n.  71  del  foglio  n.  22  di  Roccaforte.  Prosegue  in
direzione nord-occidentale lungo il predetto  limite,  che  separa  i
fogli n. 33 del Comune di Villanova (interno) e n. 22 del  Comune  di
Roccaforte (esterno), fino a  incontrare  il  vertice  settentrionale
della particella n. 15 del citato foglio  n.  22.  Svolta  quindi  in
direzione sud-ovest, attestandosi lungo  il  limite  superiore  della
strada  vicinale  della  Bandia,  escludendola,  che  segue  fino   a
incontrare il vertice nordoccidentale  della  particella  n.  10  del
predetto foglio n. 22. Scende poi lungo il limite  occidentale  della
suddetta particella n. 10, quindi n. 12 e n.  21  (esterne),  fino  a
incontrare il vertice occidentale  della  particella  n.  22.  Svolta
quindi in direzione  sud-ovest  lungo  il  confine  delle  particelle
numeri 39, 106, 26, 27, 28 e 130 del foglio n. 22, quindi numeri  68,
67, 64, 63 e 62 del foglio n. 21, escludendole, fino a incrociare  il
torrente Lurisia. Segue il corso d'acqua in direzione sud-ovest  fino
a incontrare via Casali Bonada, che segue in direzione settentrionale
fino a  imboccare  la  strada  che  conduce,  dapprima  in  direzione
meridionale,  quindi  nord-orientale  e  infine  sud-orientale,  alla
localita' Case Crose. Oltrepassato il  limite  amministrativo  tra  i
Comuni  di  Roccaforte  e  Villanova  Mondovi',  procede  quindi  sul
territorio di  quest'ultimo  dapprima  in  direzione  settentrionale,
quindi nord-orientale e successivamente orientale,  lungo  la  strada
campestre che conduce alla localita'  Dossi,  includendo  le  Cascine
Marello e Barucca. Prosegue quindi lungo strada  della  Garavagna  in
direzione  dell'abitato  di  Villa,  includendo  Cascina   Bruck   ed
escludendo Cascina Genta. Presso il  nucleo  di  Villa,  si  discosta
dalla citata  strada  della  Garavagna  per  seguire  brevemente,  in
direzione  sud-orientale,  la  via   (variamente   denominata   Monte
Calvario, strada comunale del Garombo, del Fango)  che  congiunge  la
s.p. n. 37 con il vertice settentrionale della particella  n.  9  del
foglio n. 31 del  Comune  di  Villanova  Mondovi'.  Il  perimetro  si
attesta dunque, attraversata la strada  con  una  linea  immaginaria,
lungo i limiti settentrionali delle particelle numeri 76, 70, 90, 89,
87,  85  e  84,   includendole;   dal   vertice   settentrionale   di
quest'ultima, si congiunge al vertice nord-occidentale del mappale F,
corrispondente alla cappella, includendo il fabbricato e  lo  spiazzo
prospiciente, per poi riprendere il limite interno della strada, fino
al vertice nord-occidentale della particella n. 649 del citato foglio
n. 31. Prosegue poi in direzione meridionale lungo  il  limite  ovest
delle particelle numeri 649 e 130 (ancora del foglio n. 31, esterne);
dal vertice occidentale di quest'ultima, si congiunge con il  vertice
settentrionale della particella n.  694,  di  cui  segue  il  confine
dapprima in direzione  nord,  poi  est,  includendola,  insieme  alle
successive particelle numeri 129, 128 e 127, ancora  appartenenti  al
foglio  n.  31.  In  corrispondenza  del   vertice   meridionale   di
quest'ultima, il perimetro si attesta lungo il  bordo  esterno  della
cava denominata «Rocchetta», con riferimento all'estensione  relativa
all'autorizzazione  vigente  alla  data  della  pubblicazione   della
presente dichiarazione, escludendola integralmente. In corrispondenza
del vertice settentrionale della particella n. 68 del  foglio  n.  33
del Comune di Villanova, si attesta sul confine tra i fogli numeri 32
e 33, seguendolo in direzione  meridionale,  fino  alla  s.p.  n.  5;
prosegue  quindi   in   direzione   sud-occidentale   sulla   strada,
escludendola,  arrivando  a  incontrare  via  Rulfi,  che  segue   in
direzione ovest fino al punto di  partenza.  L'esatta  individuazione
cartografica  dell'area  oggetto  della  dichiarazione  di   notevole
interesse pubblico e'  riportata  sulla  Base  Dati  Territoriale  di
Riferimento  degli  Enti  (BDTRE -  aggiornamento  2016),  in   scala
1:10.000, con l'ausilio della base dati catastale SIGMATER 2015 (cfr.
perimetrazione di seguito allegata). 
Descrizione generale 
    Il contesto territoriale  del  Momburgo  e'  posto  in  una  zona
collinare nei pressi della confluenza  dei  corsi  d'acqua  Ellero  e
Lurisia, sulla loro sinistra orografica, ed e' delimitato da un  lato
dal loro corso e, sulla parte retrostante, da una corta convalle  che
digrada verso il corso del torrente Pogliola e l'abitato della  parte
alta del concentrico di Villanova Mondovi',  detto  Villavecchia.  La
dorsale dei crinali  comprende  la  croce  di  Neranotte  (881  metri
s.l.m.) e il Monte Calvario (814 metri s.l.m.). 
    Detta zona collinare alle  spalle  di  Villanova  riveste  grande
importanza storico-culturale per i nuclei abitati  presenti,  le  cui
origini risalgono al XIII secolo, quando presso le  rive  dell'Ellero
sorgevano le Ville di Graffiasco e Gragnasco, di probabile fondazione
romana. Le  inondazioni  dell'Ellero  e  la  posizione  difficilmente
difendibile indussero gli  abitanti  a  trasferirsi  in  luoghi  piu'
sicuri, alle pendici del Momburgo (comunemente detto Monte Calvario),
dando  origine  alla  cittadella  fortificata  di  Villavecchia  e  a
importanti luoghi di culto. 
    All'incirca alla meta' della pendice del Momburgo che si affaccia
sull'Ellero,  a  610  metri  di  altezza,  in   splendida   posizione
panoramica, si erge l'antico Santuario di Santa Lucia,  realizzato  a
chiusura di una grotta naturale (profonda 20 metri e larga 8, con una
superficie piana di oltre 110 metri quadrati), circondata da svariati
anfratti e piccole grotte. 
    La leggenda vuole  che,  dove  il  torrente  Lurisia  si  immette
nell'Ellero, esistesse un pilone dedicato a Santa Lucia, il quale,  a
seguito  dell'apparizione  della  Santa  a  una  giovane   pastorella
sordomuta che riacquisto'  miracolosamente  l'udito  e  la  voce,  fu
spostato in una grotta piu' a monte, dove  venne  poi  edificata  una
cappella e in seguito il santuario attuale. 
    Questo e' strutturato in tre parti distinte: la  grotta-santuario
del XV secolo, un secondo edificio risalente  all'inizio  del  secolo
XVI detto «l'Ospizio», dotato di  un  loggiato  superiore  a  quattro
ampie arcate prospicienti la valle e i monti e, infine, «l'Opera  Pia
Bernardi» di costruzione ottocentesca. Tra il santuario in  grotta  e
l'ospizio si inserisce ancora una piccola cappella  barocca  dedicata
alla Madonna Addolorata; dall'altro lato ancora una piccola  cappella
dedicata allo Spirito Santo, con una significativa decorazione  e  un
altare ligneo barocchi. 
    Il Santuario fu ed e' tuttora luogo  di  devozione  popolare  (si
ritiene che l'acqua che stilla dalla grotta abbia un effetto curativo
per gli  occhi).  Inoltre,  il  Santuario  fu  in  passato  punto  di
riferimento per la lotta partigiana. 
    La grotta menzionata fa parte di un ricco sistema carsico  ipogeo
che si  sviluppa  all'interno  del  monte,  che  ha  la  sua  massima
manifestazione nella grotta dei Dossi,  posta  ai  piedi  del  pendio
digradante verso  il  torrente  Pogliola.  Tale  grotta  fu  scoperta
casualmente nel 1797 e resa accessibile al pubblico nel 1893,  ed  e'
rinomata per la spettacolare successione di corridoi e sale  decorate
con concrezioni policrome. 
    I  sentieri  che  si  snodano  lungo  le  pendici  della  collina
consentono di raggiungere a piedi i luoghi piu' significativi;  nelle
cronache dell'epoca uno di essi  viene  definito  come  sentiero  dei
contrabbandieri, perche' permetteva di evitare i pedaggi lungo la via
del sale in vallata. 
    La sommita' del Momburgo, denominata Monte Calvario, deve il  suo
nome alla presenza sul  suo  culmine  del  Santuario  del  Santissimo
Crocifisso, risalente al 1600 ma ricostruito nel 1825,  raggiungibile
dai  paesi  sottostanti  tramite  antichi  sentieri   attraverso   la
vegetazione. 
    Il percorso che da Villavecchia, attraverso una pineta, raggiunge
il Monte Calvario e' costeggiato da 14 piloni attestanti le  stazioni
della  Via  Crucis.  Essi  sono  affrescati;   risalgono   all'inizio
dell'Ottocento e sostituirono aste piu' antiche, risalenti all'inizio
del Settecento, esposte in passato in occasione della processione del
Venerdi' Santo. 
    Una piccola costruzione eretta accanto  alla  chiesa,  denominata
«Ca' d'l'Eremita», testimonia la passata presenza di un eremita nella
zona; la stessa ospito' Gian Battista Beccaria per i suoi studi sulla
triangolazione geodetica. Poco distante si erge una croce  eretta  su
progetto dell'ing. Fiorenzo Gemina, che  offre  un  punto  panoramico
sull'arco alpino e le vallate del cuneese e torinese. 
    Sull'altro versante, a 200 metri dalla vetta, inizia il  percorso
che porta a Caporale, luogo  di  particolare  bellezza,  crocevia  di
numerosi  sentieri,   punto   panoramico   che   storicamente   viene
identificato come «Piano del Nemico», a ricordare che  fu  rifugio  e
base di assalto dei Marsini, ugonotti o soldati francesi  presenti  a
fine Cinquecento. 
    Tornando indietro e seguendo il  sentiero  della  Via  Crucis  si
raggiunge il borgo storico di Villavecchia, di  impianto  medioevale,
un tempo fortificato. 
    Di  queste  antiche  fortificazioni  permangono   il   Rivellino,
avamposto per la difesa, e  la  Bastita,  poi  trasformata  in  torre
comunale. 
    Sulla Piazza Maggiore di Villavecchia si affacciano antiche  case
trecentesche;   una   di   queste   conserva   ancora   un   affresco
quattrocentesco con «Madonna che allatta». Sulla piazza si aprono due
importanti chiese: l'antica parrocchiale  di  Santa  Caterina,  della
prima meta' del XVI  secolo,  edificata  su  una  cappella  dell'anno
Mille; di particolare interesse la pianta  a  quattro  navate  e  gli
affreschi quattrocenteschi del pittore Rufino di  Alessandria  (cicli
dei Santi e scene di vita quotidiana molto suggestive). 
    Accanto si trova  la  Chiesa  della  Confraternita  della  Croce,
realizzata con  i  materiali  del  vicino  castello,  su  disegno  di
Bernardo Antonio Vittone, che  seppe  adattare  la  sua  struttura  a
quella della piazza, con un significativo effetto scenografico. 
    Da queste chiese partivano le processioni dei fedeli in occasione
delle piu' importanti ricorrenze religiose (fino agli anni  Cinquanta
si svolse il Giovedi' Santo la processione  del  «Gallo»,  pittoresca
per la presenza dei simboli  della  passione  e  per  il  corteo  dei
flagellanti); mete finali  erano  la  cima  del  Monte  Calvario,  il
Santuario di Santa Lucia o,  a  meta'  strada,  la  Cappella  di  San
Bernardo. 
    La cappella e' gia' citata in documenti del 1583. Di  particolare
valore e' l'icona dell'altare raffigurante la Vergine con il  Bambino
incoronati di fronte  a  Sant'Eligio  e  San  Bernardo  nell'atto  di
calpestare il demonio. Al nucleo piu' antico  si  accede  tramite  un
ampio porticato di epoca ottocentesca. 
    Questa cappella e' stata oggetto di uno  spostamento  fisico  che
l'ha espiantata dal suo sito originario, la cosiddetta «collina delle
vigne», in posizione strategica perche' consentiva  un'ampia  visuale
sulle vallate sottostanti. Oggi il  rilievo  e'  quasi  completamente
scomparso a causa dell'attivita' estrattiva delle cave che da anni si
sviluppano alle pendici del Momburgo; ne rimane  una  porzione  della
parte sommitale, sulla quale era  prevista  la  ricollocazione  della
cappella, a protezione del nuovo sito definitivo. 
    Dal punto di vista economico, la zona del Momburgo disponeva  fin
dal Medioevo di una  struttura  agricola  basata  sulla  coltivazione
della vite in collina e sullo sfruttamento dei boschi di castagno per
consumo alimentare. A  integrare  queste  risorse  si  aggiunsero  la
coltura della canapa e la coltivazione di  piante  da  gelso  per  la
produzione della seta, tanto che  Villanova  divenne  nel  Settecento
centro di riferimento per la filatura. 
    Altra attivita' economica che si sviluppo' da meta' Ottocento  e'
la lavorazione della ceramica, che diede vita a importanti fabbriche,
cosi' come la produzione di laterizi, grazie alla presenza  di  terra
rossa; sono ancora oggi visibili le vecchie fornaci che servivano per
la  cottura  della  calce  alle  falde   del   Momburgo,   importante
testimonianza di archeologia industriale. 
    A fine Ottocento fu aperta la cava Rocchetta per la produzione di
materiale   ghiaioso;   dagli   anni   Venti   inizio'   la   pratica
dell'escavazione di gallerie e buchi per inserire materiale esplosivo
da fare brillare, per provocare frane e ricavarne materiale roccioso;
dagli anni Cinquanta, con l'introduzione  della  meccanizzazione,  la
produzione comincio' ad aumentare, fino ad arrivare alla piu' recente
tecnica  di  coltivazione  a  gradoni,  che  dovrebbe  consentire  il
graduale raccordo con il fianco del Monte Calvario  e  consentire  il
recupero  del  fianco  della  montagna  al   termine   dell'attivita'
estrattiva. 
    Un'escavazione simile a  quella  della  Rocchetta  risulta  anche
nella parte della collina sottostante il Santuario  di  Santa  Lucia,
successivamente  sospesa  per  il  verificarsi  di  frequenti  eventi
franosi, che mettevano in diretto pericolo l'esistenza del  santuario
stesso; si e'  reso  necessario  un  intervento  protettivo,  con  la
realizzazione di speroni di sostegno in  calcestruzzo.  Le  relazioni
geologiche dell'epoca parlano di calcari grigiastri dolomitici ricchi
di fossili e interessati da fratture,  canali  sotterranei  e  grotte
soggetti a  fenomeni  di  erosione  e  franamenti  anche  voluminosi,
fenomeni a cui puo' essere  ricondotta  l'origine  della  Grotta  dei
Dossi e che devono indurre a prestare molta attenzione  all'ulteriore
attivita' di escavazione della montagna. Da alcuni  anni  l'attivita'
di cava e' stata messa in atto a monte del  Santuario,  piu'  a  Sud,
sempre sulle pendici del Momburgo. 
    Dal  punto  di  vista  vegetazionale,  il  Momburgo  presenta  le
caratteristiche tipiche delle  zone  del  Castanetum,  dove  l'antico
bosco planiziale di querce, faggi e altre latifoglie - ora nuovamente
in via di sviluppo spontaneo - era  stato  sostituito  dal  castagno,
l'albero del pane; attualmente  i  boschi  presenti  sono  costituiti
prevalentemente da roverella, mista a formazioni d'invasione ad acero
campestre e ciliegio selvatico; si osserva  inoltre  la  presenza  di
rovere e di alcuni cedui di castagno. Questi diversi tipi  di  boschi
entrano  frequentemente  in  contatto  compenetrandosi  a  vicenda  e
costituendo formazioni di transizione difficilmente  distinguibili  e
cartografabili, intermedie tra querceto e bosco  di  invasione.  Sono
poi presenti cedui di castagno puri e di estensione significativa sul
versante a Sud del Monte Calvario. 
    Esistono infine aree  di  rimboschimenti  artificiali  realizzati
negli anni Trenta su estese superfici sulle alte  pendici  del  monte
Calvario; le specie utilizzate sono state  in  primo  luogo  il  pino
nero, il larice e sporadicamente l'abete rosso. 
Altri strumenti di tutela paesaggistica 
    Fascia di rispetto di 150 metri dai torrenti Lurisia e Ellero, ai
sensi dell'art. 142, comma 1, lettera c) del decreto  legislativo  n.
42/2004. 
    Decreto legislativo n. 42/2004 -  art.  142  «Aree  tutelate  per
legge», comma 1, lettera g). 
Prescrizioni specifiche 
    Tutela  delle   emergenze   storico-culturali   e   del   sistema
insediativo storico 
    Devono   essere   tutelate    e    valorizzate    le    emergenze
storico-culturali del contesto territoriale costituito dal  Santuario
di Santa Lucia, dalla Cappella di San Bernardo, dalla Chiesa del  SS.
Crocifisso, dal percorso devozionale con i piloni della  Via  Crucis,
dal  nucleo   storico   di   Villavecchia,   nonche'   dai   percorsi
storico-devozionali di collegamento tra esse. 
    Deve essere garantita la conservazione  del  sistema  insediativo
storico, salvaguardando il rapporto tra organismi edilizi ed elementi
della rete viaria e sentieristica; non sono  ammessi  interventi  che
alterino le caratteristiche tipologiche e compositive  dell'edificato
storico. 
    Le strutture estranee al contesto originario,  qualora  presenti,
possono sempre  essere  oggetto  di  interventi  di  demolizione  e/o
recupero  e  riqualificazione  improntati  alla   coerenza   con   le
preesistenze storiche, ovvero  interventi  di  sostituzione  edilizia
rispettosi dei caratteri tipologici e costruttivi delle preesistenze. 
    Particolare attenzione deve essere posta agli interventi  edilizi
sulle  fornaci  di  calce  storiche  ricomprese   all'interno   della
perimetrazione (Fornace di  Santa  Lucia,  Fornace  Bozzoli,  Fornace
Graffiascum), prevedendo interventi compatibili con  la  salvaguardia
del valore storico-documentario dei manufatti. 
    Gli interventi sul tessuto edilizio  esterno  ai  nuclei  storici
devono essere compatibili con la morfologia  dei  luoghi  e  con  gli
elementi di  valore  ambientale,  storico-culturale  e  paesaggistico
presenti nell'intorno. Gli ampliamenti e le nuove edificazioni devono
essere  integrati  nel  contesto  mediante  l'adozione  di  modalita'
costruttive, di tipologie edilizie, di materiali di finitura  esterna
e di  cromatismi  coerenti  con  le  preesistenze  tradizionali.  Gli
impianti planovolumetrici e la localizzazione dei nuovi volumi devono
rispettare e riproporre i caratteri distintivi degli insediamenti che
qualificano il  paesaggio  interessato.  I  nuovi  fabbricati  devono
essere integrati nel contesto seguendo la naturale conformazione  dei
terreni e contenendo  allo  stretto  indispensabile  i  movimenti  di
terra. 
    Tutela della componente naturalistico-ambientale del Momburgo 
    Devono essere tutelate e valorizzate le emergenze geologiche e le
risorse naturalistiche  caratterizzanti  il  paesaggio  del  contesto
territoriale del Momburgo. 
    Non  sono  consentite  alterazioni  significative  alla  naturale
conformazione  del   terreno   effettuate   attraverso   sbancamenti,
livellamenti, riporti o modellazione altimetrica, fatta eccezione per
gli interventi di riassetto idrogeologico, di messa in sicurezza  dei
versanti  e  di  regimazione  idraulica,  nonche'  di  adeguamento  e
protezione della viabilita' esistente; i suddetti  interventi  devono
essere  prioritariamente  realizzati  con  tecniche   di   ingegneria
naturalistica. 
    Sono altresi' fatti salvi i necessari interventi di modifica  del
naturale andamento del terreno connessi alle trasformazioni  edilizie
consentite. 
    Non  sono   ammesse   alterazioni   del   terreno   che   possano
compromettere le propaggini montane interessate dai fenomeni carsici,
con particolare riferimento alle Grotte dei Dossi. 
    Gli interventi riguardanti  gli  ambiti  boschivi  devono  essere
finalizzati alla manutenzione e al miglioramento del bosco stesso, al
fine di assicurare la permanenza della  sua  funzione  paesaggistica,
evitando  l'impianto  di  specie  esotiche  e  qualsiasi   forma   di
alterazione al grado di naturalita' del luoghi. 
    Devono  essere  mantenute  le  aree  prative  nei  pressi   della
localita' Caporale. 
    Sono sempre  consentiti  le  attivita'  e  gli  usi  legati  alla
conservazione, gestione  e  fruizione  naturalistica  del  patrimonio
faunistico, floristico e boschivo, in coerenza  con  quanto  previsto
dagli strumenti di pianificazione a tutela della componente naturale. 
    Deve essere mantenuta la naturalita' delle  sponde  fluviali  dei
corsi d'acqua, conservando e/o ripristinando la vegetazione  spondale
ripariale  esistente  e,  in  caso  di   intervento,   favorendo   la
rinaturalizzazione delle sponde tramite  l'adozione  di  tecniche  di
ingegneria naturalistica. 
    Non e' ammessa la realizzazione di: nuove attivita' estrattive  e
ampliamento  di  quelle  esistenti;  impianti  di  lavorazione  degli
inerti; impianti di smaltimento, trattamento di rifiuti e discariche. 
    Sono sempre consentiti gli  interventi  finalizzati  al  recupero
ambientale e  alla  riqualificazione  paesaggistica  delle  aree  che
presentano caratteristiche ed elementi morfologici non  coerenti  con
gli aspetti di tutela e conservazione  del  paesaggio  del  Momburgo,
contenuti  nelle  presenti  prescrizioni  e   tali   da   determinare
discontinuita'  percettiva  rispetto  al  contesto  circostante   (in
particolare l'area della ex-cava in localita' Garombo). 
    Non  e'  consentita  l'installazione  di  campi  fotovoltaici   e
impianti eolici; e' ammessa l'installazione di impianti tecnologici e
di produzione energetica  da  fonti  rinnovabili  se  finalizzati  al
consumo domestico o strettamente funzionali alle attivita' insediate,
nonche' collocati in posizione tale da non interferire con edifici di
valore storico-artistico  ed  elementi  di  particolare  connotazione
paesaggistica ne' con le visuali  percepibili  da  percorsi  e  spazi
pubblici e da punti panoramici accessibili. 
    Eventuali  nuovi  fabbricati  a  uso   agricolo   devono   essere
compatibili con  il  mantenimento  delle  caratteristiche  di  pregio
paesaggistico dell'area, escludendo ogni tipo di interferenza con  le
emergenze storico-monumentali del contesto territoriale del Momburgo. 
    I nuovi fabbricati e gli interventi edilizi di riqualificazione o
ampliamento delle strutture agricole esistenti devono essere coerenti
con la morfologia dei luoghi,  anche  mediante  un  orientamento  che
assecondi   la   naturale   conformazione   dei   terreni,   evitando
significative alterazioni del piano di  campagna  e  contenendo  allo
stretto indispensabile i movimenti di terra; devono inoltre risultare
compatibili in termini di volumetrie, impiego di materiali, soluzioni
tipologiche e cromie con il contesto circostante; in ogni caso non e'
consentito l'impiego di strutture prefabbricate, in cemento armato  o
strutture metalliche, lasciate a vista. 
    Non e' consentita la creazione di nuovi allevamenti intensivi. 
    Tutela degli aspetti percettivo-visivi 
    Le trasformazioni dei luoghi devono  essere  compatibili  con  il
mantenimento della visione storicizzata del paesaggio. 
    Gli  interventi  modificativi  dello  stato  dei   luoghi   nelle
vicinanze degli elementi di rilevanza  architettonico-documentaria  e
paesaggistica non devono  compromettere  l'aspetto  dei  luoghi,  ne'
interferire con gli stessi in termini di cromie, volumetrie, forme  e
materiali. 
    In particolare devono essere  conservati  gli  scorci  panoramici
percepibili dal Santuario di Santa Lucia, dal Monte  Calvario,  dalla
Croce  di  Neranotte  e  dai  tratti  della  rete  sentieristica  che
consentono la fruizione di ampie vedute sui paesaggi  circostanti;  a
tale  scopo  sono  raccomandati  interventi  di  contenimento   dello
sviluppo della vegetazione sottostante ai  punti  e  ai  percorsi  di
interesse panoramico. 
    Deve essere garantita la protezione visiva della Cappella di  San
Bernardo rispetto ai fronti di cava, mantenendo il rilievo  esistente
alle spalle della stessa. 
    E'  vietata  la  posa  di  strutture  di  sostegno  di  ulteriori
ripetitori  di  telefonia  cellulare,   televisivi,   radiofonici   o
similari; e' ammessa la  sostituzione  e  la  rilocalizzazione  delle
strutture esistenti, qualora cio' comporti una riduzione dell'impatto
visivo delle preesistenze, con particolare riferimento ai  ripetitori
esistenti sul Monte Calvario, in prossimita'  della  chiesa  del  SS.
Crocifisso. 
    La realizzazione di nuove infrastrutture e reti per il  trasporto
dell'energia elettrica e' ammessa  solo  mediante  soluzioni  a  cavi
interrati. 
    Non e' ammessa la posa in opera di cartellonistica o altri  mezzi
pubblicitari,  a  eccezione  delle   installazioni   previste   dalla
normativa in materia di circolazione stradale  o  di  cartellonistica
pubblica per la fruizione e promozione turistica e agrituristica. 
    Interventi di viabilita' e rete sentieristica, aree attrezzate 
    Gli interventi di adeguamento della rete viaria devono  risultare
compatibili con la morfologia dei  luoghi  e  la  salvaguardia  delle
visuali panoramiche nonche' con gli elementi  di  valore  ambientale,
storico-culturale  e  paesaggistico  presenti;  in  particolare  deve
essere  conservato  il  sistema  della  viabilita'   secondaria   con
specifica  attenzione  alla  conservazione   delle   strade   bianche
esistenti. In caso di dimostrata impossibilita' di mantenere il piano
viabile originario per ragioni di  elevata  pendenza,  e'  consentito
l'impiego  di  altre  tecniche  costruttive,  che   devono   comunque
garantire un adeguato inserimento paesaggistico. 
    Nel caso di interventi di riqualificazione dei  sedimi  stradali,
se previste, devono essere impiegate barriere di protezione  che  per
forma, materiali e dimensioni garantiscano  un  corretto  inserimento
paesaggistico nel contesto interessato. 
    Deve essere garantita la salvaguardia  e  la  valorizzazione  dei
percorsi storico-devozionali che, partendo da Santa Lucia,  collegano
i vari monumenti religiosi presenti nell'area  (San  Bernardo,  Santa
Caterina, la Via Crucis, la  Chiesa  del  S.S.  Crocifisso  di  Monte
Calvario),  nonche'  dei  percorsi  di  valenza   naturalistica   che
collegano Villavecchia, Monte Calvario,  la  localita'  Caporale,  la
Grotta dei Dossi e raggiungono Roccaforte Mondovi'. 
    La realizzazione di aree attrezzate per la sosta  in  prossimita'
delle emergenze storico-monumentali e lungo i percorsi  naturalistici
e storico-devozionali deve prevedere soluzioni integrate nel contesto
e possibilmente coordinate tra loro attraverso la predisposizione  di
progetti unitari. 
    L'eventuale realizzazione di nuovi parcheggi in  superficie  deve
prevedere  l'uso  di  materiali  naturalmente  drenanti  o   comunque
coerenti con materiali e tecniche tradizionali, evitando l'impiego di
asfaltature, ovvero garantire la coerenza con le pavimentazioni  gia'
in  essere,  purche'  compatibili  con  i  connotati  di   prevalente
naturalita' dei luoghi. Devono essere inoltre privilegiate  soluzioni
planimetriche di definizione dei parcheggi tali da adeguare le  linee
compositive  e  i  margini  dei  suddetti  spazi  alla  conformazione
naturale dei terreni, anche con l'inserimento  di  specie  arboree  e
arbustive autoctone, aventi funzione di integrazione  nel  paesaggio.
In ogni caso la localizzazione non deve interferire  con  le  visuali
panoramiche. 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico