(Allegato 1)
                                                           Allegato 1 
 
                                        (art. 2, comma 1, lettera a)) 
 
             Procedure per la redazione ed approvazione 
              del piano urbano di mobilita' sostenibile 
 
Premessa 
    Il PUMS e' uno strumento di pianificazione strategica che, in  un
orizzonte temporale di medio-lungo periodo (10  anni),  sviluppa  una
visione di sistema della mobilita' urbana  (preferibilmente  riferita
all'area della Citta' metropolitana, laddove definita), proponendo il
raggiungimento di obiettivi di sostenibilita' ambientale, sociale  ed
economica attraverso la definizione di azioni orientate a  migliorare
l'efficacia e l'efficienza del  sistema  della  mobilita'  e  la  sua
integrazione con l'assetto e gli sviluppi urbanistici e territoriali. 
    Il nuovo approccio alla pianificazione strategica della mobilita'
urbana assume come base  di  riferimento  il  documento  «Guidelines.
Developing and Implementing a Sustainable Urban Mobility Plan» (Linee
Guida ELTIS), approvato nel 2014  dalla  Direzione  generale  per  la
mobilita' e i trasporti della Commissione europea ed e' in linea  con
quanto espresso  dall'allegato  «Connettere  l'Italia:  fabbisogni  e
progetti di infrastrutture» al Documento di economia e finanza 2017. 
1. Inquadramento programmatico 
    Il PUMS, da inquadrarsi nello scenario pianificatorio regionale e
nazionale, deve essere concepito in un'ottica di integrazione e messa
a  sistema  degli  strumenti   di   pianificazione   territoriale   e
trasportistica  gia'  esistenti  a   livello   locale,   qualora   le
Amministrazioni ne siano dotate, ponendosi come  piano  sovraordinato
ai piani di settore. 
    In particolare il  PUMS  e'  da  intendersi  quale  strumento  di
pianificazione  della  mobilita'  sovraordinato  rispetto  a   quelli
descritti al capitolo 4 delle «Direttive per la  Redazione,  adozione
ed attuazione dei Piani urbani del traffico»  redatte  dal  Ministero
dei lavori pubblici, in seguito a quanto disposto  dall'art.  36  del
decreto legislativo 30  aprile  1992,  n.  285,  Nuovo  codice  della
Strada. 
    Dal punto di vista gerarchico quindi l'ordine degli strumenti  di
Pianificazione della mobilita'  a  livello  comunale  e/o  di  Citta'
metropolitana sara' la seguente: 
      1° Piano urbano della mobilita' sostenibile; 
      2° Piano urbano del traffico (PUT). 
    Il PUMS e' nettamente differenziato  dal  PUT,  ma  e'  con  esso
interagente. Il PUMS e' un piano strategico di  medio-lungo  termine,
con il quale si affrontano problemi di  mobilita'  la  cui  soluzione
richiede «investimenti» e quindi risorse finanziarie e tempi  tecnici
di  realizzazione,  oltre   che   la   realizzazione   di   politiche
urbane/metropolitane  complesse  e  intersettoriali.  Gli   obiettivi
vengono perseguiti «non a risorse  infrastrutturali  inalterate».  Il
PUT, invece, essendo un  piano  di  breve  periodo,  assume  «risorse
infrastrutturali inalterate» ed organizza al meglio l'esistente; esso
e', quindi, sostanzialmente un piano di gestione. In tale  ottica  e'
evidente che dall'analisi delle criticita' irrisolvibili con  il  PUT
possano individuarsi le opere previste dal PUMS e  che  il  PUT,  una
volta realizzate le opere del PUMS,  dovra'  essere  rivisto  poiche'
risulta mutato l'insieme delle infrastrutture disponibili. 
    Il PUMS potra' prevedere anche interventi in variante a strumenti
urbanistici vigenti che saranno oggetto di aggiornamento  secondo  le
procedure di legge. Nel caso in cui le Amministrazioni  approvino  il
PUMS   seguendo   le   procedure   di    approvazione    dei    Piani
urbanistici/territoriali esso si configura come variante da  recepire
negli strumenti vigenti. 
2. Indicazioni per la redazione ed approvazione del PUMS 
    La   stretta   e   costruttiva   collaborazione    in    ciascuna
Amministrazione  tra  le   strutture   competenti   in   materia   di
pianificazione  urbanistica  e  territoriale,  trasporti,   ambiente,
commercio etc. risulta fondamentale per la  redazione  del  PUMS,  in
quanto gli obiettivi e le azioni che il  Piano  stesso  si  prefigura
dovranno essere multisettoriali. 
    Nel processo di redazione di un PUMS  giocano  inoltre  un  ruolo
fondamentale la condivisione e la partecipazione della cittadinanza e
dei portatori di interesse, come meglio specificato successivamente. 
    Di seguito si indicano i diversi passi procedurali necessari alla
redazione ed approvazione del PUMS: 
      a) Definizione del gruppo  interdisciplinare/interistituzionale
di lavoro; 
      b) Predisposizione del quadro conoscitivo; 
      c) Avvio del percorso partecipato; 
      d) Definizione degli obiettivi; 
      e) Costruzione partecipata dello scenario di Piano; 
      f) Valutazione ambientale strategica (VAS); 
      g) Adozione del Piano e successiva approvazione; 
      h) Monitoraggio. 
a) Definizione  del  gruppo  interdisciplinare/interistituzionale  di
  lavoro 
    Tenendo    nelle    debite    considerazioni    le     dimensioni
dell'Amministrazione che procedera' alla redazione  del  PUMS,  sara'
opportuno che lo stesso venga redatto acquisendo le conoscenze  delle
diverse discipline che regolano il  governo  del  territorio  e,  ove
ritenuto necessario, dei diversi attori istituzionali coinvolti.  Per
tale ragione sara' opportuno la  collaborazione  dei  vari  uffici  e
settori  interni  all'Amministrazione  (es.  urbanistica,  mobilita',
ambiente, turismo, polizia municipale, attivita'  economiche,  ecc.),
ed  anche,  ove  necessario,  di  tecnici  esterni   di   consolidata
esperienza in materia di pianificazione territoriale e dei trasporti,
nonche' di valutazione ambientale strategica, al fine  di  costituire
un gruppo interdisciplinare  di  lavoro,  capace  di  individuare  le
azioni da realizzare con i relativi costi economici e ambientali e di
gestire i processi di partecipazione. 
    Fara' parte del gruppo di lavoro  il  mobility  manager  di  area
(introdotto con il decreto interministeriale  «Mobilita'  sostenibile
nelle aree urbane» del 27 marzo 1998  e  richiamata  dalla  legge  n.
340/2000). 
    A   livello   interistituzionale   si   potra'    prevedere    il
coinvolgimento dei comuni contermini, delle conurbazioni  dei  comuni
ove si svolge un servizio di trasporto pubblico locale, tenendo conto
della zonizzazione regionale relativa alla qualita' dell'aria. 
b) Predisposizione del quadro conoscitivo 
    Il Quadro conoscitivo rappresenta la fotografia  dello  stato  di
fatto dell'area interessata alla redazione del Piano;  in  tal  senso
risulta  necessario  acquisire  tutte  le  informazioni   utili   per
caratterizzare  il  territorio  e  individuarne  le  criticita'.   E'
necessario altresi' indicare le fonti dei dati utilizzati e l'anno  o
periodo di riferimento. 
    Il quadro conoscitivo si sviluppa come segue: 
      Quadro normativo, pianificatorio e programmatico 
    1. Livello regionale; 
    2. Livello sovralocale (piani e programmi di livello  generale  e
di settore); 
    3. Livello locale (piani e programmi di  livello  generale  e  di
settore); 
      Inquadramento territoriale e socio-economico dell'area di Piano 
    1. Struttura territoriale e insediativa; 
    2. Caratteristiche e dinamiche demografiche; 
    3. Imprese e dinamiche occupazionali; 
    4. Localizzazione di servizi e dei poli di attrazione; 
      Offerta di reti e servizi di trasporto 
    1. Rete stradale esistente e gerarchizzazione; 
    2. Reti e servizi di trasporto pubblico e nodi di interscambio; 
    3. Rete ciclabile, aree pedonali, Zone 30 e ZTL; 
    4. Sistema della sosta; 
    5.  Servizi  integrativi  al  trasporto  pubblico   e   mobilita'
condivisa; 
    6. Logistica urbana; 
    7. Sistemi ITS e di informazione,  regolamentazione  e  controllo
della circolazione; 
    8. Politiche della mobilita'; 
      Domanda di mobilita' 
    1. Zonizzazione; 
    2. Indagini e rilievi sui flussi; 
    3. Matrici O/D degli spostamenti delle  persone  e  delle  merci,
articolate nelle diverse modalita' e suddivise per  fasce  orarie  di
punta e di morbida ed eventuali picchi stagionali; 
      Interazione tra domanda e offerta di trasporto 
    1. Livelli di Servizio della rete stradale e flussi di traffico; 
    2. Livelli di servizio sul TPL e flussi trasportati; 
    3. Flussi di traffico ciclabile e pedonale; 
    4. Rappresentazione delle dinamiche della logistica urbana; 
    5. Indice di utilizzo della sosta; 
      Criticita' e impatti 
    1. Grado di accessibilita'; 
    2. Congestione della rete stradale; 
    3. Saturazione dei servizi di TPL; 
    4. Incidentalita'; 
    5.  Impatti  ambientali  (parco  veicolare,  qualita'  dell'aria,
inquinamento acustico, consumi energetici). 
      Punti di forza e di debolezza, opportunita' e minacce 
c) Avvio del percorso partecipato 
    Il percorso  partecipato  va  inquadrato  all'interno  di  regole
definite ex-ante e  non  soggette  esse  stesse  a  negoziazione  (e'
necessario che venga  definita  la  procedura  di  partecipazione  al
PUMS). Ogni Amministrazione scegliera' l'approccio e le  tecniche  di
percorso partecipato che ritiene piu'  opportune  in  relazione  alle
caratteristiche territoriali ed alle risorse disponibili. 
    Il percorso partecipato  prende  avvio  con  la  costruzione  del
quadro conoscitivo, concorrendo all'individuazione  delle  criticita'
evidenziate da cittadini e portatori  di  interesse,  e  contribuisce
alla successiva definizione degli obiettivi del Piano. 
d) Definizione degli obiettivi 
    Una  chiara  individuazione  degli   obiettivi   consentira'   di
delineare le strategie e le  azioni  propedeutiche  alla  costruzione
partecipata dello scenario di Piano. 
    All'interno  di  un  PUMS  si  potra'  distinguere,  come  meglio
specificato nell'allegato 2, fra: 
      macro-obiettivi  che  rispondono  a   interessi   generali   di
efficacia ed efficienza del sistema di mobilita' e di  sostenibilita'
sociale,  economica  ed  ambientale  ai  quali   verranno   associati
indicatori di risultato e i relativi  valori  target  da  raggiungere
entro 10 anni; 
      obiettivi specifici di livello gerarchico inferiore, funzionali
al raggiungimento dei macro-obiettivi. 
    La gerarchia degli obiettivi permette di riconoscere  e  proporre
strategie del Piano per gli anni di valenza dello stesso (10 anni). 
    Gli obiettivi perseguiti dal PUMS e la  relativa  quantificazione
(target) dovranno essere monitorati con cadenza biennale per valutare
il loro raggiungimento  e  confermarne  l'attualita'  attraverso  gli
indicatori necessari di cui all'allegato 2 
    Il set degli indicatori sara' restituito  nei  documenti  tecnici
del Piano. 
e) Costruzione partecipata dello scenario di piano (SP) 
    A partire dal  quadro  conoscitivo  e  dall'individuazione  degli
obiettivi da perseguire, si definiscono, anche attraverso il percorso
partecipato,  le  strategie  e  le  azioni  (vedi  allegato  2)   che
costituiscono il punto di partenza per la costruzione  degli  scenari
alternativi di Piano. 
    I diversi scenari alternativi, costituiti da specifiche azioni  e
interventi, attuati in uno specifico  intervallo  temporale,  saranno
messi a  confronto  con  lo  Scenario  di  riferimento  (SR)  che  si
configurerebbe qualora non fossero attuate le strategie del PUMS.  In
altre parole lo SR e' lo scenario che si  verifica  per  la  naturale
evoluzione (ad esempio demografica) del sistema e per  effetto  degli
interventi realizzati (sul sistema dei trasporti e  della  mobilita')
da altri piani sovraordinati. 
    Dalla valutazione comparata ex ante  degli  scenari  alternativi,
attraverso  l'uso  degli  indicatori  di  raggiungimento  dei   macro
obiettivi di cui all'allegato  2,  si  perviene  alla  individuazione
dello Scenario di piano (SP) che include anche  gli  interventi  gia'
programmati  dall'Amministrazione  e/o  presenti  in   pianificazioni
adottate e approvate dalla stessa. 
    Lo scenario di Piano dovra'  prevedere  un  cronoprogramma  degli
interventi da attuare a breve termine (es. 5 anni e a  lungo  termine
(10 anni), nonche' una stima dei relativi costi  di  realizzazione  e
delle  possibili  coperture  finanziarie,  evidenziando  le   risorse
disponibili nel bilancio comunale. 
    All'interno dello scenario di  Piano  dovra'  risultare  altresi'
l'elenco degli interventi prioritari, indicando gli  eventuali  lotti
funzionali. 
    Per ulteriori indicazioni sullo  scenario  di  Piano  si  rimanda
all'allegato 2, paragrafo 6. 
f) Valutazione ambientalestrategica (VAS) 
    Secondo quanto stabilito  dagli  artt.  4  e  segg.  del  decreto
legislativo n. 152/2006 e s.m.i., i piani ed i programmi  strategici,
che possano avere  un  impatto  significativo  sull'ambiente,  devono
essere sottoposti alle procedure di Valutazione ambientale strategica
(VAS)  al  fine  di  garantire  un  elevato  livello  di   protezione
dell'ambiente e promuovere uno sviluppo sostenibile. 
    Nel caso specifico dei  PUMS,  considerata  la  loro  tematica  e
tenuto conto di quanto indicato dal decreto legislativo n.  152/2006,
art. 6,  e'  da  valutare  caso  per  caso  l'assoggettabilita'  alla
procedura di VAS, anche in osservanza delle disposizioni delle  leggi
regionali, secondo quanto previsto dagli artt. 6, 7 e 12 del  decreto
legislativo n. 152/2006. 
    La VAS accompagnera' tutto il percorso di  formazione  del  Piano
fino alla sua approvazione. 
    Per ulteriori approfondimenti si rimanda alla normativa nazionale
e regionale sulla VAS. 
g) Adozione del Piano e successiva approvazione 
    Tenuto  conto  di  quanto  previsto  dall'art.  16  del   decreto
legislativo n. 152/2006 e s.m.i. recante «Il piano o programma ed  il
rapporto  ambientale,  insieme  con   il   parere   motivato   e   la
documentazione  acquisita  nell'ambito  della   consultazione,   sono
trasmessi all'organo competente all'adozione o approvazione del piano
o programma», nonche' dalla normativa regionale in materia di VAS, il
procedimento consigliato ai fini  dell'adozione  e  dell'approvazione
del PUMS e' il seguente: 
      1. adozione del PUMS in Giunta Comunale  o  metropolitana  (nel
caso delle Citta' metropolitane); 
      2. pubblicazione per  30  giorni  del  PUMS  e  raccolta  delle
eventuali osservazioni; 
      3. controdeduzioni delle osservazioni e approvazione  del  PUMS
in Consiglio comunale o metropolitano. 
    Per i territori ricadenti nelle Citta' metropolitane il  PUMS  e'
elaborato dalla  Citta'  metropolitana  ed  approvato  dal  Consiglio
metropolitano. 
    Le amministrazioni  possono  altresi'  scegliere  di  seguire  le
procedure di adozione  dei  piani  territoriali/urbanistici  previste
dalle rispettive legislazioni regionali. 
h) Monitoraggio 
    Nell'ambito della  redazione  del  PUMS  e  successivamente  alla
definizione dello  scenario  di  piano,  devono  essere  definite  le
attivita'  di  monitoraggio  obbligatorio  da   avviare   a   seguito
dell'approvazione del PUMS. 
    A tale scopo si rende opportuna la costruzione di un  sistema  di
indicatori di risultato e di  realizzazione  (vedi  allegato  2)  che
consenta di valutare  l'effettivo  perseguimento  degli  obiettivi  e
l'efficacia  e  l'efficienza  delle   azioni   e   degli   interventi
individuati nel Piano. 
    Operativamente il  monitoraggio,  considerata  gia'  avvenuta  la
raccolta dei dati necessari per la stima degli indicatori ex ante, si
potra' sviluppare nelle seguenti fasi: 
      raccolta dei dati necessari per la stima  degli  indicatori  ex
post, da monitorare con cadenza biennale; 
      confronto indicatori ex ante ed  ex  post  per  la  valutazione
dell'efficacia e dell'efficienza degli interventi previsti dal piano; 
      eventuale riconsiderazione critica degli interventi nel caso in
cui il suddetto  confronto  evidenzi  risultati  al  di  sotto  delle
attese, con conseguente indicazione  delle  correzioni  da  apportare
agli interventi  di  Piano  (o  alle  modalita'  di  realizzazione  e
gestione degli interventi); 
      eventuale revisione dei target da conseguire. 
    Il monitoraggio periodico  deve  produrre  un  rapporto  biennale
sullo stato di realizzazione  del  PUMS  e  sulla  sua  capacita'  di
perseguire gli obiettivi e i relativi target fissati. 
    Il percorso partecipato  sara'  presente  anche  nella  fase  del
monitoraggio con lo scopo di verificare il progressivo  conseguimento
degli obiettivi e di individuare eventuali problemi e criticita'  che
ostacolano la regolare attuazione del Piano. 
  
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
La struttura di un PUMS: un esempio di indice - tipo 
    Di seguito si riporta una possibile articolazione dell'indice  di
un PUMS. 
Introduzione 
    0. Processo di formazione e partecipazione del piano 
    1. Quadro conoscitivo 
      1.1 Quadro normativo, pianificatorio e programmatico 
      1.2 Inquadramento territoriale e socio-economico  dell'area  di
piano 
      1.3 Offerta di reti e servizi di trasporto 
      1.4 Domanda di mobilita' 
      1.5 Interazione tra domanda e offerta di trasporto 
      1.6 Criticita' e impatti 
      1.7 Punti di forza e di debolezza, opportunita' e minacce 
    2. Definizione degli obiettivi 
      2.1 Macro-obiettivi e obiettivi specifici 
      2.2 Target 
      2.3  Inidicatori  di  valutazione  del   raggiungimento   degli
obiettivi 
    3. Definizione delle strategie delle azioni 
      3.1 Strategie 
      3.2 Azioni 
    4. Costruzione degli scenari 
      4.1 Orizzonti temporali di riferimento (breve termine  e  lungo
termine) 
      4.2 Dinamiche demografiche  e  insediative  agli  orizzonti  di
piano 
        4.2.1 Previsioni demografiche 
        4.2.2 Previsioni insediative (da strumenti urbanistici) 
      4.3 Domanda di mobilita' agli orizzonti di piano 
      4.4  Scenario  di  riferimento  [si  intende  lo  scenario  che
contiene gli interventi previsti e programmati indipendentemente  dal
PUMS] 
      4.5 Scenari alternativi di piano 
        4.5.1 Scenario 1 
        4.5.2 Scenario 2 
        4.5.3 Scenario 3 
    5.  Simulazione  e  valutazione  degli  scenari  [Simulazione   e
valutazione mediante indicatori di  ogni  scenario,  con  riferimento
agli orizzonti temporali di Piano] 
      5.1 Risultati delle simulazioni per ogni scenario 
      5.2 Valutazione comparata degli scenari mediante indicatori 
      5.3 Individuazione dello scenario di piano 
        5.3.1 Interventi a breve termine e lungo termine 
        5.3.2 Cronoprogramma degli interventi 
        5.3.3 Interventi prioritari 
        5.3.4 Stima dei costi di realizzazione 
        5.3.5 Copertura finanziaria 
    6. Monitoraggio e valutazione ex post del piano 
      6.1 Piano di monitoraggio 
      6.2 Indicatori di monitoraggio