(Guida-Guida) (parte 2)
          11.4.2 Svolgere le consultazioni 
    a) Informare i consultati 
  Indipendentemente dalla tecnica  di  consultazione  utilizzata,  e'
sempre necessaria l'elaborazione di un documento di consultazione  da
mettere  a  disposizione  dei   consultati   ai   fini   della   loro
partecipazione.  Tale  documento  contiene  informazioni  utili   per
chiarire  il  contesto  entro  cui  l'amministrazione  ha  deciso  di
intervenire, nonche' le finalita' della consultazione che si  intende
realizzare (chiarendo, se opportuno, anche cosa  non  e'  oggetto  di
consultazione  in  modo  da  evitare  il  piu'  possibile   possibili
fraintendimenti). Come gia'  detto,  le  modalita'  con  cui  vengono
presentati  contenuti  e  obiettivi   della   consultazione   possono
significativamente  influenzare  le  risposte  degli  stakeholders  a
seconda della loro percezione. 
  La struttura del documento di consultazione  va  adeguata  in  base
alla specifica fase dell'analisi in corso di  svolgimento.  Tuttavia,
nel caso dell'Air, il documento di consultazione illustra, di regola: 
    -  la  situazione  attuale  e   i   relativi   profili   critici:
caratteristiche della normativa in  vigore,  evidenze  sugli  effetti
prodotti dalla stessa (o dall'assenza di una  normativa  di  settore)
sulla  pubblica  amministrazione  e   sui   privati29   ,   eventuali
discrepanze tra quanto previsto dall'eventuale disciplina  attuale  e
l'effettiva attuazione  della  stessa  (ad  esempio,  in  termini  di
infrazioni, controlli effettuati, ecc.), esigenze  che  hanno  spinto
l'amministrazione  a  esaminare  la  possibilita'  di  modificare  la
regolazione in vigore. In relazione  a  questi  aspetti  puo'  essere
opportuno riportare i pareri  di  esperti  del  settore  in  esame  e
offrire riferimenti a studi o ricerche effettuati,  a  partire  dalla
Vir; 
 
 29 Ad esempio, per gli interventi in campo  sanitario  o  ambientale
          potrebbe  essere  riportata   sinteticamente,   e   in   un
          linguaggio  quanto  piu'  possibile  comprensibile  per   i
          soggetti a cui  la  consultazione  e'  rivolta,  l'evidenza
          empirica disponibile in merito ai  rischi  attuali  per  la
          salute e l'ambiente, chiarendo su quali di essi si  prevede
          di poter incidere con l'intervento proposto. 
 
    -  gli  obiettivi  che   l'amministrazione   intende   perseguire
introducendo una nuova normativa o modificando quella in vigore; 
    - le opzioni di intervento ipotizzate. In relazione alle opzioni,
e' sempre opportuno specificare che quelle illustrate  nel  documento
di   consultazione    rappresentano    ipotesi    di    lavoro    che
l'amministrazione si  riserva  di  modificare  anche  alla  luce  dei
risultati delle consultazioni. 
  In base al Regolamento, tali contenuti sono obbligatori nel caso in
cui, nel corso dell'Air, l'amministrazione ricorra alla consultazione
aperta. 
  Nel caso in cui l'analisi  sia  in  una  fase  piu'  avanzata,  nel
documento  di  consultazione  possono  essere  illustrate  anche   le
valutazioni preliminari operate dall'amministrazione circa le opzioni
elaborate, indicando le eventuali aree di incertezza e  le  ulteriori
esigenze informative. 
 
        Scheda 10 - Il documento di consultazione: un esempio 
 
    Una possibile struttura di documento di consultazione  e'  quella
utilizzata dal  Ministero  delle  politiche  agricole,  alimentari  e
forestali nel 2014 nella consultazione aperta sulla futura  Strategia
nazionale per la gestione dei programmi operativi sostenibili attuati
dalle Organizzazioni di produttori del settore ortofrutticolo. 
    Il documento era composto da sei paragrafi: 
    1. Perche' una nuova strategia 
    2. La relazione della Commissione  europea  sull'OCM  ortofrutta:
principali evidenze 
    3. Ulteriori elementi emersi dalla  valutazione  della  strategia
nazionale 2009-2013 
    4. Problemi aperti 
    5. Obiettivi e priorita' della strategia nazionale 2015-2020 
    6. Questionario per valutare il grado di consenso sugli obiettivi
della strategia 
    L'ultimo paragrafo, in particolare, riportava: 
      • una lista di sei domande dirette a  rilevare,  attraverso  le
risposte fornite dai partecipanti alla  consultazione,  il  grado  di
consenso sugli obiettivi della Strategia; 
      • un'indicazione circa  le  principali  categorie  di  soggetti
interessati, sebbene nell'ambito di una consultazione aperta; 
      • spiegazioni sulle modalita' di partecipazione (ricorso  a  un
modulo scaricabile dal sito web del Ministero e invio a un  indirizzo
di posta elettronica, unitamente a eventuali supporti documentali)  e
l'indicazione della data di chiusura della consultazione. 
  Nel caso della  Vir,  una  possibile  struttura  del  documento  di
consultazione  (anche  in  questo  caso  da  adeguare  in  base  alla
specifica fase dell'analisi in via di svolgimento) e' la seguente: 
    -  il  problema  che  s'intende  affrontare:  atti  sottoposti  a
valutazione, aspetti specifici che si intendono analizzare  e  motivi
per i quali l'amministrazione ha ritenuto di svolgere una Vir; 
    - la situazione di partenza: logica degli interventi  oggetto  di
valutazione (obiettivi originari, strumenti, risultati attesi) e,  in
relazione  ai  dati  e  alle   informazioni   gia'   a   disposizione
dell'amministrazione,  evoluzione   intervenuta   nel   contesto   di
riferimento; 
    -  prime  valutazioni:  dati  e   informazioni   a   disposizione
dell'amministrazione ed eventuali valutazioni preliminari  svolte  in
relazione a ciascuno dei criteri generali di valutazione  (efficacia,
efficienza, rilevanza, coerenza) e degli aspetti specifici  rilevanti
(effetti sulle PMI, oneri amministrativi, effetti sulla  concorrenza,
gold-plating). In questa sezione, e' importante evidenziare le  fonti
informative e i metodi di analisi utilizzati, indicando le  eventuali
aree   di   incertezza   e   le   ulteriori   esigenze    informative
dell'amministrazione. 
  Tanto nel caso dell'Air, quanto nel caso  della  Vir,  inoltre,  in
ogni documento di consultazione  sono  indicati  un  recapito  a  cui
rivolgersi per ottenere ulteriori informazioni  o  chiarimenti  sulla
consultazione che si intende effettuare, nonche' la  durata  prevista
della consultazione. Nel caso di  consultazioni  aperte,  i  recapiti
devono comprendere comunque almeno un indirizzo di posta elettronica. 
  In  base  al  Regolamento,  l'amministrazione  deve  assicurare  la
conoscibilita' di tutte le  iniziative  di  consultazione  realizzate
tramite il proprio sito  istituzionale.  A  questo  fine  va  creata,
all'interno del sito, una sezione dedicata  alla  consultazione,  che
elenchi le iniziative di consultazione concluse e  quelle  in  corso,
indicando per ciascuna quantomeno: 
    - l'oggetto della consultazione; 
    - la tipologia (aperta / mirata); 
    - i soggetti coinvolti; 
    - il periodo di svolgimento. 
  Nel caso di consultazione aperta, nella sezione deve inoltre essere
pubblicato il documento di consultazione, sia nel caso  dell'Air  che
nel caso della Vir. 
  Delle consultazioni aperte e' data notizia anche  in  una  apposita
sezione del sito istituzionale del Governo. Per tale  ragione,  tutte
le iniziative di consultazione aperta  devono  essere  comunicate  al
DAGL prima dell'avvio. 
  La  sezione  dedicata  alla  consultazione,  in  ogni   caso,   non
sostituisce tutte le altre forme  di  comunicazione  che  le  singole
amministrazioni intendano adottare in relazione a ciascuna iniziativa
(newsletter, comunicati stampa, ecc.). 
    b) Raccogliere i contributi 
  Quanto alle tecniche di consultazione utilizzabili, occorre innanzi
tutto sottolineare che non esiste una soluzione migliore in assoluto,
ma esistono soluzioni piu' o meno adatte a seconda dello scopo e  del
caso specifico. In ogni caso,  il  ricorso  a  una  molteplicita'  di
tecniche combinate tra  loro  aumenta  la  probabilita'  di  ottenere
informazioni adeguate e di raggiungere un maggior numero di soggetti. 
  In generale, la selezione della tecnica di consultazione  di  volta
in volta piu' adeguata dipende dai seguenti elementi: 
    - obiettivi  della  consultazione  (quali  sono  le  informazioni
necessarie per ogni fase dell'analisi?  Che  grado  di  precisione  e
attendibilita' delle informazioni  si  persegue?  Puo'  essere  utile
promuovere  l'interazione  tra  i  partecipanti  e   tra   questi   e
l'amministrazione?) 
    - soggetti da consultare (chi sono e che caratteristiche hanno  i
destinatari della consultazione? Quali incentivi hanno a  partecipare
e di quali risorse dispongono? Come si differenziano  in  termini  di
capacita' cognitive - se rilevante rispetto al tipo di intervento -?) 
    - risorse a disposizione dell'amministrazione (quali tempi devono
essere rispettati? Qual e' il  budget  previsto  per  lo  svolgimento
delle consultazioni? E' necessario ricorrere a esperti esterni?) 
    - onerosita' per i consultati (quali costi e tempi possono essere
sostenuti dai principali soggetti interessati  per  partecipare  alla
consultazione?). 
  La scelta della tecnica dipende poi naturalmente dalla tipologia di
consultazione (aperta / mirata). 
  In  particolare,  nel  caso  delle  consultazioni  mirate,  tra  le
tecniche piu' diffuse e potenzialmente utili nel corso di un'Air o di
una Vir, possono essere ricordate: 
    - i focus group; 
    - le interviste semistrutturate; 
    - i panel; 
    - le indagini campionarie. 
  Nel  caso  delle  consultazioni  aperte,  possono   essere   invece
ricordate: 
    - le audizioni pubbliche; 
    - i forum online. 
  Comune a entrambi i metodi e' inoltre la  tecnica  del  notice  and
comment, la quale puo' - a seconda dei  casi  -  essere  riservata  a
soggetti prestabiliti (configurando quindi una consultazione  mirata)
o essere rivolta a tutti gli interessati (consultazione aperta). 
  In base al  Regolamento,  il  ricorso  al  notice  and  comment  e'
comunque previsto (eventualmente accompagnato ad altre forme aperte o
mirate di consultazione) in tutti i  casi  di  consultazione  aperta,
tanto per l'Air che per la Vir. Il tempo concesso ai  consultati  per
inviare le proprie osservazioni deve essere "congruo" e comunque  non
inferiore alle quattro  settimane.  Lo  stesso  requisito  minimo  e'
fissato per le consultazioni aperte sul Piano biennale della Vir. 
  La tabella che segue fornisce  una  sintesi  delle  caratteristiche
delle principali tecniche di consultazione  utilizzabili  nell'Air  e
nella Vir e dei relativi vantaggi e svantaggi. Esse differiscono  non
solo per le modalita' operative con cui sono svolte, ma anche  per  i
tempi di realizzazione, il grado di interazione tra i  consultati  (e
tra essi e l'amministrazione), il grado di onerosita' e  l'attitudine
a  fornire  informazioni  di  tipo  prevalentemente   qualitativo   o
quantitativo. Inoltre, per alcune  tecniche  puo'  essere  necessario
ricorrere a personale specializzato che abbia maturato una  specifica
esperienza (e' il caso, ad esempio, dell'estrazione  di  un  campione
per un'indagine statistica, della  moderazione  di  un  focus  group,
ecc.). 
  In linea generale, inoltre, nei processi di  consultazione  per  la
raccolta di osservazioni  e  commenti  possono  essere  adottati  due
approcci: 
    - proporre ai consultati una lista di questioni predefinite; tale
lista puo' assumere  ad  esempio  la  forma  di  un  questionario  da
somministrare on-line (cfr. Scheda 11) o di una  traccia  strutturata
da proporre nel corso di un focus group o di un'intervista; 
    - richiedere commenti in forma libera su uno o piu' temi generali
o   su   un   documento   di   analisi   e/o    proposte    formulato
dall'amministrazione. 
  E' naturalmente possibile individuare delle  soluzioni  intermedie,
ad esempio  ponendo  un  numero  limitato  di  domande  di  carattere
generale all'interno del documento di consultazione. La differenza di
risorse e di  capacita'  puo'  guidare  la  scelta  tra  domande  con
risposta a scelta multipla e risposte aperte. 
  Anche in questo caso, la scelta dipende da diversi elementi,  primi
tra tutti la fase dell'analisi in corso di svolgimento e la  base  di
conoscenza gia' acquisita dall'amministrazione sull'argomento oggetto
di consultazione. In  particolare,  qualora  l'amministrazione  abbia
maturato  una  conoscenza  approfondita  dei  fenomeni   oggetto   di
valutazione,  il  ricorso  a  un  approccio  piu'  strutturato   puo'
consentire di affinare l'analisi sugli specifici  aspetti  sui  quali
permanga ancora incertezza o di valutare nel dettaglio  le  possibili
soluzioni gia' individuate dall'amministrazione. Inoltre, il  ricorso
a liste di questioni  predefinite  rende  piu'  agevole  la  fase  di
analisi dei risultati della consultazione (cfr. par. 11.4.3) ed e' in
genere percepito da parte dei potenziali consultati come meno oneroso
rispetto alla richiesta di commenti in forma  libera,  potendo  cosi'
aumentare il tasso di partecipazione. Va  d'altra  parte  considerato
che un approccio meno strutturato riduce l'influenza che  l'ordine  e
la  formulazione   dei   quesiti   necessariamente   esercitano   sui
consultati. 
 
  Tabella 1 - Sintesi delle caratteristiche delle principali tecniche
di consultazione nell'Air e nella Vir 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
                Scheda 11 - Costruire un questionario 
 
    Nella costruzione di un questionario, il  punto  di  partenza  e'
rappresentato  dagli  obiettivi  della  consultazione,   cosi'   come
individuati  nella  fase  di  preparazione  (cfr.  par.  11.4.1).  Il
questionario dovrebbe essere il  piu'  semplice  e  breve  possibile,
limitandosi alle sole domande in grado di restituire le  informazioni
necessarie all'amministrazione. 
    Un  questionario  di  consultazione   prevede   in   genere   una
combinazione di domande  a  risposta  chiusa  (ossia  con  un  numero
predefinito di risposte tra le quali  il  consultato  e'  invitato  a
scegliere) e di domande aperte (ossia che prevedono  la  possibilita'
di formulare liberamente le proprie risposte). Il maggiore  o  minore
ricorso  alle  due  tipologie  di  domande  dipende  dagli  obiettivi
conoscitivi della consultazione.  Va  comunque  tenuto  presente,  in
linea generale, che le risposte alle domande chiuse  sono  in  genere
piu'  semplici  per  i  consultati  e  agevolano  l'elaborazione  dei
risultati. D'altra parte, le domande aperte consentono di raccogliere
una gamma di informazioni piu'  ampie,  offrendo  ai  rispondenti  la
possibilita'  di  argomentare  le  proprie  posizioni  e  di  fornire
ulteriori input all'amministrazione. 
    Occorre inoltre tener conto che la presenza di bias puo' incidere
anche sulle modalita' di formulazione dei quesiti e sull'ordine degli
stessi. Le scienze comportamentali mostrano infatti che l'esito della
consultazione   puo'   dipendere   dalla   formulazione    (indicando
alternativamente  i  comportamenti  vietati  o  quelli  permessi,   i
vantaggi o i costi di una norma)  e  dall'ordine  in  cui  i  quesiti
vengono proposti. Ad  esempio,  le  opinioni  dei  partecipanti  alla
consultazione verosimilmente risentiranno del bias della conferma (la
tendenza  a  selezionare  l'informazione  favorevole   alla   propria
ipotesi; cfr. Scheda 1). 
    In ogni caso e' sempre opportuno strutturare il  questionario  in
sezioni  (ed  eventualmente  sottosezioni)  corrispondenti   a   temi
comprensibili e significativi per i consultati. Ogni sezione potrebbe
prevedere, ad esempio, una serie di domande a risposta  chiusa  e  un
box  finale  per  spiegazioni  e  ulteriori  commenti.   E'   inoltre
necessario prevedere una sezione iniziale diretta all'identificazione
del  rispondente  e  alla  raccolta  di  informazioni  rilevanti  per
interpretarne il contributo (eta', occupazione, settore di attivita',
ecc.) alla luce dell'oggetto specifico della consultazione. 
    Una volta definita una prima bozza  di  questionario,  e'  sempre
utile testarla, sottoponendola a un numero limitato di soggetti,  con
la richiesta di segnalare eventuali problemi tecnici o di  contenuto.
Il test puo' essere inoltre utile per  stimare  il  tempo  mediamente
necessario a rispondere al questionario e, eventualmente, ridurlo (un
tempo eccessivo  puo'  disincentivare  alcuni  soggetti,  soprattutto
quelli non organizzati). 
    Nel caso in cui la consultazione sia diretta sia ad  "addetti  ai
lavori" che a "non addetti ai lavori", puo' essere utile dividere  il
questionario in due parti, dedicate ciascuna a una diversa  tipologia
di  rispondente,  o,   in   alternativa,   formulare   due   distinti
questionari. E' in ogni  caso  opportuno  prestare  molta  cura  alla
semplicita' e alla chiarezza  dei  quesiti  formulati,  adattando  il
linguaggio ai principali destinatari della consultazione (ad esempio,
evitando  acronimi   o   espressioni   tecniche   e   gergali   nelle
consultazioni aperte rivolte al pubblico e, quindi, non  riservate  a
una comunita' di specialisti). 
 
          11.4.3 Risultati della consultazione 
    a) Elaborare i contributi 
  Raccogliere, elaborare e organizzare sistematicamente  i  risultati
delle consultazioni svolte nel corso dell'Air  e  della  Vir  e'  una
condizione  necessaria  per  sfruttare  al  meglio  le   informazioni
ottenute; inoltre, cio' consente di ottenere  una  visione  d'insieme
dei punti di vista espressi da soggetti diversi  sugli  stessi  temi,
nonche' di evidenziare chiaramente le aree non coperte dall'attivita'
di  consultazione  svolta  (e  valutare,  dunque,  se   altre   fonti
informative sono state adeguatamente interrogate al riguardo). 
  L'elaborazione dei risultati delle consultazioni e' funzionale  sia
a informare l'organo politico, sia a  predisporre  la  documentazione
che sara' pubblicata (cfr. lett. b). 
  L'elaborazione dei contributi emersi nel corso delle  consultazioni
sara' di tipo piu' o  meno  quantitativo  in  base  alla  tecnica  di
consultazione utilizzata e, dunque, al numero di contributi raccolti. 
  In linea generale, nell'elaborare i risultati delle  consultazioni,
l'amministrazione: 
    -  predispone  un  elenco  di   chi   ha   partecipato   a   ogni
consultazione, distinguendo  le  diverse  tipologie  di  stakeholders
(individui, esperti, rappresentanti di associazioni,  organizzazioni,
ecc.); 
    - verifica in che modo i rispondenti coincidono  con  i  soggetti
selezionati in fase di  "mappatura  degli  stakeholders"  (cfr.  par.
11.4.1); 
    - valuta il grado di raggiungimento degli  obiettivi  conoscitivi
che ogni consultazione si prefiggeva; 
    - distingue tra opinioni  e  giudizi  dei  partecipanti,  da  una
parte, e dati quantitativi raccolti, dall'altra; 
    - verifica se i contributi pervenuti da soggetti  rappresentativi
(ad esempio, associazioni imprenditoriali, sindacati,  organizzazioni
non governative, ecc.) sono il frutto di consultazioni  interne  alle
rispettive organizzazioni; 
    - predispone un quadro  di  sintesi  delle  principali  questioni
emerse e dei piu' rilevanti e/o frequenti suggerimenti pervenuti.  Al
riguardo, per facilitare la valutazione  qualitativa  dei  contributi
raccolti, e' possibile  innanzitutto  analizzarli  per  categoria  di
stakeholder e poi, per ogni categoria, evidenziare: coloro che sono a
favore o contro  una  proposta  normativa;  le  principali  modifiche
suggerite alla eventuale proposta dell'amministrazione; le principali
evidenze a supporto delle  rispettive  posizioni  e  una  valutazione
della loro attendibilita'/robustezza. Nel caso in cui  il  numero  di
risposte consenta elaborazioni quantitative (come, ad esempio, se  si
e' fatto ricorso a indagini campionarie o a notice and  comment),  e'
preferibile fornire non solo la distribuzione percentuale del  numero
di rispondenti e delle risposte, ma anche i relativi numeri assoluti. 
    b) Rendere noti i risultati delle consultazioni 
  La pubblicazione degli esiti delle consultazioni aumenta  il  grado
di trasparenza dell'attivita' normativa  e  rafforza  il  livello  di
fiducia dei regolati nei confronti dell'amministrazione. Cio', a  sua
volta, ha effetti positivi sul grado di  partecipazione,  alimentando
un circolo virtuoso di interazione. 
  E' bene sottolineare che, a meno che l'amministrazione abbia  fatto
ricorso ad alcune specifiche tecniche di consultazione  (ad  esempio,
le indagini campionarie), i risultati delle  consultazioni  non  sono
statisticamente rappresentativi: di  cio'  occorre  tener  conto  nel
comunicare tali risultati sia all'organo politico che al pubblico. 
  Al termine di ogni consultazione, l'amministrazione da'  conto  dei
risultati emersi preferibilmente attraverso la  pubblicazione,  sulla
sezione del proprio sito dedicata alle consultazioni, delle  seguenti
informazioni: 
    -  descrizione  delle   consultazioni   svolte   in   ogni   fase
dell'analisi, distinguendo tra quelle ristrette e quelle aperte; 
    - documenti di consultazione messi a disposizione dei consultati; 
    - elenco dei soggetti che hanno partecipato a ogni  consultazione
(sia ristretta che aperta), specificando quali tra essi rappresentano
associazioni, organizzazioni, ecc.; 
    - periodi in cui si sono svolte le consultazioni; 
    -  risultati  emersi  da  ogni   consultazione:   sintesi   delle
principali osservazioni,  suggerimenti  e  valutazioni  prodotte  dai
soggetti consultati, utilizzando a tal fine il lavoro svolto in  sede
di elaborazione (cfr. lett. a). 
  In  ogni  caso,  le  suddette  informazioni  sono  riportate  nella
Relazione Air e Vir.  Inoltre,  il  Regolamento  prevede  che,  tanto
nell'Air  quanto  nella  Vir,  nei  casi  in  cui  si  ricorra   alla
consultazione aperta, i contributi ricevuti siano pubblicati sul sito
istituzionale dell'amministrazione  "salvo  diversa  richiesta  degli
autori o per ragioni di riservatezza". 
  Al fine di incentivare  anche  nel  corso  della  consultazione  il
dialogo tra partecipanti, puo' essere opportuno, in base ai contenuti
dell'intervento normativo, pubblicare i contributi via  via  ricevuti
durante la consultazione, piuttosto  che  unicamente  alla  fine  del
processo. 
 
          11.4.4 La consultazione nei processi di valutazione europei 
  L'efficacia  della  partecipazione  ai  processi   di   valutazione
europei, sia in fase ascendente che nell'ambito del programma REFIT e
delle valutazioni ex  post,  dipende  in  misura  determinante  dalla
consultazione degli stakeholders nazionali. 
  Quest'ultima, infatti, nell'ambito dell'Air in fase ascendente puo'
fornire  un  contributo  qualificato  per  raccogliere   opinioni   e
informazioni utili a: 
    - verificare se e in che misura il problema  che  la  Commissione
intende risolvere sia rilevante anche per  gli  interessi  nazionali,
evidenziando in particolare tutte le informazioni  non  adeguatamente
considerate a livello europeo; 
    - fornire dati quanto piu' possibile puntuali  e  aggiornati  sui
destinatari diretti e indiretti della  proposta  normativa  all'esame
della Commissione, evidenziando eventuali peculiarita' nazionali  che
possono incidere sull'efficacia o gli impatti delle norme europee  in
via  di  definizione  (ad  esempio,  prevalenza,  in  un  determinato
settore, di microimprese e  conseguente  sproporzione  dei  costi  di
adeguamento connessi alla proposta europea in discussione); 
    -  suggerire  opzioni  alternative  a   quelle   valutate   dalla
Commissione, con particolare riguardo a modifiche anche parziali  che
possono assicurare un rapporto costi/efficacia migliore per cittadini
e imprese italiane, ovvero una tempistica di attuazione che  assicuri
un'implementazione sostenibile della nuova regolazione; 
    - valutare gli impatti nazionali delle  opzioni  elaborate  dalla
Commissione,  nonche'  i  principali  effetti  associati  a   opzioni
alternative che si intendono avanzare in vista della proposta  finale
della Commissione o del dibattito in Consiglio UE. 
  Parimenti, nell'ambito delle procedure di valutazione ex post della
Commissione il  contributo  della  consultazione  degli  stakeholders
nazionali  puo'  fornire  evidenze  empiriche   utili   a   giudicare
l'efficacia, l'efficienza e la coerenza delle  norme  in  esame,  con
particolare riferimento alla specificita' del contesto nazionale. 
  Nel programmare le consultazioni a livello  nazionale,  il  vincolo
fondamentale  e  mai  eludibile  dell'amministrazione   italiana   e'
costituito dalla tempistica dell'iter normativo europeo: la selezione
dei soggetti da  consultare  e  lo  svolgimento  delle  consultazioni
stesse devono avvenire in tempo utile e compatibile con  il  processo
normativo,  sia  per  quanto  concerne  la  fase  di  proposta  della
Commissione, sia per quanto concerne i lavori del Consiglio UE. 
  A tal fine, selezionati gli atti da sottoporre ad Air ascendente (o
da  valutare  nell'ambito  di  REFIT),  le  principali  attivita'  da
realizzare sono: 
    - mappatura degli stakeholders nazionali da consultare in base al
relativo interesse per l'oggetto della valutazione e al  possesso  di
dati e informazioni rilevanti (cfr. Scheda 9); 
    - predisposizione di un documento  di  consultazione  (cfr.  par.
11.4.2)  che  evidenzi:  i  risultati  delle  analisi  svolte   dalle
istituzioni  europee,  con   particolare   riferimento   ai   profili
maggiormente rilevanti per il sistema italiano; le eventuali  opzioni
in discussione; gli aspetti su cui  sono  esplicitamente  sollecitati
contributi da parte degli Stati membri; 
    -  svolgimento  della  consultazione  dei  soggetti  selezionati,
ricorrendo alle tecniche piu' adatte, tenendo anche conto dei tempi a
disposizione; 
    - analisi  dei  contributi  di  cittadini,  imprese  e  pubbliche
amministrazioni nazionali coinvolte. 
  Ferma  restando  l'autonomia   dei   diversi   stakeholders   nella
partecipazione diretta alle consultazioni promosse dalle  istituzioni
europee, in relazione agli interessi  sui  quali  si  sia  registrata
maggiore  convergenza,  l'amministrazione  valuta  l'opportunita'  di
utilizzare le opinioni ed evidenze emerse in vista della formulazione
della posizione del Governo italiano. In ogni caso, l'amministrazione
assicura un ritorno informativo ai  soggetti  che  hanno  partecipato
alle consultazioni sugli esiti delle stesse. 
 
          11.5 Valutare le consultazioni 
  Un   elemento   imprescindibile    per    garantire    un'effettiva
partecipazione  e  trasparenza  del  processo   decisionale   e'   la
valutazione  dei  processi   di   consultazione   posti   in   essere
dall'amministrazione. Tale attivita' mira a individuare i  principali
punti di forza e le lacune delle strategie di consultazione, al  fine
di diffondere le soluzioni che  si  sono  rivelate  piu'  efficaci  e
adottare correttivi rispetto ai punti di maggiore debolezza. 
  Questa fase, che riguarda sia le consultazioni  chiuse  che  quelle
aperte, non si esaurisce in studi  e  approfondimenti  isolati  delle
iniziative di partecipazione poste in  essere  in  occasione  di  una
specifica riforma, ma e' di tipo continuo e sistematico. A tal  fine,
e' necessario raccogliere dati sulle consultazioni effettuate  in  un
determinato periodo di tempo (ad  esempio,  ogni  anno),  monitorando
almeno: 
    - il numero complessivo di consultazioni effettuate, distinto tra
quelle svolte a supporto delle Air e delle Vir; 
    - le  tecniche  utilizzate  per  ogni  consultazione  (cfr.  par.
11.4.2); 
    - il numero di soggetti che hanno partecipato alle consultazioni,
classificati  per  tipologia   (ad   esempio,   cittadini,   imprese,
associazioni rappresentative, ONG, ecc.); 
    - le tipologie di stakeholders  che  sistematicamente  non  hanno
partecipato alle consultazioni. 
  Anche sulla base dei dati raccolti, la valutazione deve  rispondere
alle seguenti domande: 
    -  Le  consultazioni  svolte  hanno  consentito  di   raccogliere
informazioni e opinioni utili allo svolgimento dell'Air e  della  Vir
e, quindi, alla definizione o alla revisione delle norme  oggetto  di
analisi? 
    - Quali sono le tecniche di  consultazione  che,  compatibilmente
con i vincoli da rispettare, si sono rivelate piu' efficaci? 
    - Ci sono motivi (ad esempio, inadeguate  risorse  organizzative,
finanziarie, professionali, ecc.) che hanno ostacolato  un  uso  piu'
esteso delle tecniche di  consultazione  piu'  efficaci  e,  piu'  in
generale, il rispetto delle indicazioni contenute in questa Guida? 
    - Esistono categorie di destinatari  che  -  sebbene  invitati  -
sistematicamente non partecipano  alle  attivita'  di  consultazione?
Quali  sono  i  principali  ostacoli  che  hanno   determinato   tale
atteggiamento  (ad  esempio,  linguaggio  usato  nei   documenti   di
consultazione, timore di esporsi, mancanza  di  competenze,  sfiducia
nell'amministrazione, tempi eccessivamente ridotti  per  partecipare,
sovrapposizione di consultazioni da parte  di  piu'  amministrazioni,
ecc.)? 
    - Quali sono i correttivi che possono essere attuati per superare
i problemi emersi? 
  In definitiva, la  valutazione  delle  strategie  di  consultazione
realizzate dovrebbe favorire un  apprendimento  istituzionale  volto,
nel tempo, ad affinare  sempre  piu'  i  processi  di  partecipazione
realizzati   dall'amministrazione,   favorendo   sia   l'acquisizione
tempestiva di informazioni e opinioni,  sia  un'effettiva  inclusione
degli stakeholders nel processo decisionale. 
 
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