11.4.2 Svolgere le consultazioni a) Informare i consultati Indipendentemente dalla tecnica di consultazione utilizzata, e' sempre necessaria l'elaborazione di un documento di consultazione da mettere a disposizione dei consultati ai fini della loro partecipazione. Tale documento contiene informazioni utili per chiarire il contesto entro cui l'amministrazione ha deciso di intervenire, nonche' le finalita' della consultazione che si intende realizzare (chiarendo, se opportuno, anche cosa non e' oggetto di consultazione in modo da evitare il piu' possibile possibili fraintendimenti). Come gia' detto, le modalita' con cui vengono presentati contenuti e obiettivi della consultazione possono significativamente influenzare le risposte degli stakeholders a seconda della loro percezione. La struttura del documento di consultazione va adeguata in base alla specifica fase dell'analisi in corso di svolgimento. Tuttavia, nel caso dell'Air, il documento di consultazione illustra, di regola: - la situazione attuale e i relativi profili critici: caratteristiche della normativa in vigore, evidenze sugli effetti prodotti dalla stessa (o dall'assenza di una normativa di settore) sulla pubblica amministrazione e sui privati29 , eventuali discrepanze tra quanto previsto dall'eventuale disciplina attuale e l'effettiva attuazione della stessa (ad esempio, in termini di infrazioni, controlli effettuati, ecc.), esigenze che hanno spinto l'amministrazione a esaminare la possibilita' di modificare la regolazione in vigore. In relazione a questi aspetti puo' essere opportuno riportare i pareri di esperti del settore in esame e offrire riferimenti a studi o ricerche effettuati, a partire dalla Vir; 29 Ad esempio, per gli interventi in campo sanitario o ambientale potrebbe essere riportata sinteticamente, e in un linguaggio quanto piu' possibile comprensibile per i soggetti a cui la consultazione e' rivolta, l'evidenza empirica disponibile in merito ai rischi attuali per la salute e l'ambiente, chiarendo su quali di essi si prevede di poter incidere con l'intervento proposto. - gli obiettivi che l'amministrazione intende perseguire introducendo una nuova normativa o modificando quella in vigore; - le opzioni di intervento ipotizzate. In relazione alle opzioni, e' sempre opportuno specificare che quelle illustrate nel documento di consultazione rappresentano ipotesi di lavoro che l'amministrazione si riserva di modificare anche alla luce dei risultati delle consultazioni. In base al Regolamento, tali contenuti sono obbligatori nel caso in cui, nel corso dell'Air, l'amministrazione ricorra alla consultazione aperta. Nel caso in cui l'analisi sia in una fase piu' avanzata, nel documento di consultazione possono essere illustrate anche le valutazioni preliminari operate dall'amministrazione circa le opzioni elaborate, indicando le eventuali aree di incertezza e le ulteriori esigenze informative. Scheda 10 - Il documento di consultazione: un esempio Una possibile struttura di documento di consultazione e' quella utilizzata dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali nel 2014 nella consultazione aperta sulla futura Strategia nazionale per la gestione dei programmi operativi sostenibili attuati dalle Organizzazioni di produttori del settore ortofrutticolo. Il documento era composto da sei paragrafi: 1. Perche' una nuova strategia 2. La relazione della Commissione europea sull'OCM ortofrutta: principali evidenze 3. Ulteriori elementi emersi dalla valutazione della strategia nazionale 2009-2013 4. Problemi aperti 5. Obiettivi e priorita' della strategia nazionale 2015-2020 6. Questionario per valutare il grado di consenso sugli obiettivi della strategia L'ultimo paragrafo, in particolare, riportava: • una lista di sei domande dirette a rilevare, attraverso le risposte fornite dai partecipanti alla consultazione, il grado di consenso sugli obiettivi della Strategia; • un'indicazione circa le principali categorie di soggetti interessati, sebbene nell'ambito di una consultazione aperta; • spiegazioni sulle modalita' di partecipazione (ricorso a un modulo scaricabile dal sito web del Ministero e invio a un indirizzo di posta elettronica, unitamente a eventuali supporti documentali) e l'indicazione della data di chiusura della consultazione. Nel caso della Vir, una possibile struttura del documento di consultazione (anche in questo caso da adeguare in base alla specifica fase dell'analisi in via di svolgimento) e' la seguente: - il problema che s'intende affrontare: atti sottoposti a valutazione, aspetti specifici che si intendono analizzare e motivi per i quali l'amministrazione ha ritenuto di svolgere una Vir; - la situazione di partenza: logica degli interventi oggetto di valutazione (obiettivi originari, strumenti, risultati attesi) e, in relazione ai dati e alle informazioni gia' a disposizione dell'amministrazione, evoluzione intervenuta nel contesto di riferimento; - prime valutazioni: dati e informazioni a disposizione dell'amministrazione ed eventuali valutazioni preliminari svolte in relazione a ciascuno dei criteri generali di valutazione (efficacia, efficienza, rilevanza, coerenza) e degli aspetti specifici rilevanti (effetti sulle PMI, oneri amministrativi, effetti sulla concorrenza, gold-plating). In questa sezione, e' importante evidenziare le fonti informative e i metodi di analisi utilizzati, indicando le eventuali aree di incertezza e le ulteriori esigenze informative dell'amministrazione. Tanto nel caso dell'Air, quanto nel caso della Vir, inoltre, in ogni documento di consultazione sono indicati un recapito a cui rivolgersi per ottenere ulteriori informazioni o chiarimenti sulla consultazione che si intende effettuare, nonche' la durata prevista della consultazione. Nel caso di consultazioni aperte, i recapiti devono comprendere comunque almeno un indirizzo di posta elettronica. In base al Regolamento, l'amministrazione deve assicurare la conoscibilita' di tutte le iniziative di consultazione realizzate tramite il proprio sito istituzionale. A questo fine va creata, all'interno del sito, una sezione dedicata alla consultazione, che elenchi le iniziative di consultazione concluse e quelle in corso, indicando per ciascuna quantomeno: - l'oggetto della consultazione; - la tipologia (aperta / mirata); - i soggetti coinvolti; - il periodo di svolgimento. Nel caso di consultazione aperta, nella sezione deve inoltre essere pubblicato il documento di consultazione, sia nel caso dell'Air che nel caso della Vir. Delle consultazioni aperte e' data notizia anche in una apposita sezione del sito istituzionale del Governo. Per tale ragione, tutte le iniziative di consultazione aperta devono essere comunicate al DAGL prima dell'avvio. La sezione dedicata alla consultazione, in ogni caso, non sostituisce tutte le altre forme di comunicazione che le singole amministrazioni intendano adottare in relazione a ciascuna iniziativa (newsletter, comunicati stampa, ecc.). b) Raccogliere i contributi Quanto alle tecniche di consultazione utilizzabili, occorre innanzi tutto sottolineare che non esiste una soluzione migliore in assoluto, ma esistono soluzioni piu' o meno adatte a seconda dello scopo e del caso specifico. In ogni caso, il ricorso a una molteplicita' di tecniche combinate tra loro aumenta la probabilita' di ottenere informazioni adeguate e di raggiungere un maggior numero di soggetti. In generale, la selezione della tecnica di consultazione di volta in volta piu' adeguata dipende dai seguenti elementi: - obiettivi della consultazione (quali sono le informazioni necessarie per ogni fase dell'analisi? Che grado di precisione e attendibilita' delle informazioni si persegue? Puo' essere utile promuovere l'interazione tra i partecipanti e tra questi e l'amministrazione?) - soggetti da consultare (chi sono e che caratteristiche hanno i destinatari della consultazione? Quali incentivi hanno a partecipare e di quali risorse dispongono? Come si differenziano in termini di capacita' cognitive - se rilevante rispetto al tipo di intervento -?) - risorse a disposizione dell'amministrazione (quali tempi devono essere rispettati? Qual e' il budget previsto per lo svolgimento delle consultazioni? E' necessario ricorrere a esperti esterni?) - onerosita' per i consultati (quali costi e tempi possono essere sostenuti dai principali soggetti interessati per partecipare alla consultazione?). La scelta della tecnica dipende poi naturalmente dalla tipologia di consultazione (aperta / mirata). In particolare, nel caso delle consultazioni mirate, tra le tecniche piu' diffuse e potenzialmente utili nel corso di un'Air o di una Vir, possono essere ricordate: - i focus group; - le interviste semistrutturate; - i panel; - le indagini campionarie. Nel caso delle consultazioni aperte, possono essere invece ricordate: - le audizioni pubbliche; - i forum online. Comune a entrambi i metodi e' inoltre la tecnica del notice and comment, la quale puo' - a seconda dei casi - essere riservata a soggetti prestabiliti (configurando quindi una consultazione mirata) o essere rivolta a tutti gli interessati (consultazione aperta). In base al Regolamento, il ricorso al notice and comment e' comunque previsto (eventualmente accompagnato ad altre forme aperte o mirate di consultazione) in tutti i casi di consultazione aperta, tanto per l'Air che per la Vir. Il tempo concesso ai consultati per inviare le proprie osservazioni deve essere "congruo" e comunque non inferiore alle quattro settimane. Lo stesso requisito minimo e' fissato per le consultazioni aperte sul Piano biennale della Vir. La tabella che segue fornisce una sintesi delle caratteristiche delle principali tecniche di consultazione utilizzabili nell'Air e nella Vir e dei relativi vantaggi e svantaggi. Esse differiscono non solo per le modalita' operative con cui sono svolte, ma anche per i tempi di realizzazione, il grado di interazione tra i consultati (e tra essi e l'amministrazione), il grado di onerosita' e l'attitudine a fornire informazioni di tipo prevalentemente qualitativo o quantitativo. Inoltre, per alcune tecniche puo' essere necessario ricorrere a personale specializzato che abbia maturato una specifica esperienza (e' il caso, ad esempio, dell'estrazione di un campione per un'indagine statistica, della moderazione di un focus group, ecc.). In linea generale, inoltre, nei processi di consultazione per la raccolta di osservazioni e commenti possono essere adottati due approcci: - proporre ai consultati una lista di questioni predefinite; tale lista puo' assumere ad esempio la forma di un questionario da somministrare on-line (cfr. Scheda 11) o di una traccia strutturata da proporre nel corso di un focus group o di un'intervista; - richiedere commenti in forma libera su uno o piu' temi generali o su un documento di analisi e/o proposte formulato dall'amministrazione. E' naturalmente possibile individuare delle soluzioni intermedie, ad esempio ponendo un numero limitato di domande di carattere generale all'interno del documento di consultazione. La differenza di risorse e di capacita' puo' guidare la scelta tra domande con risposta a scelta multipla e risposte aperte. Anche in questo caso, la scelta dipende da diversi elementi, primi tra tutti la fase dell'analisi in corso di svolgimento e la base di conoscenza gia' acquisita dall'amministrazione sull'argomento oggetto di consultazione. In particolare, qualora l'amministrazione abbia maturato una conoscenza approfondita dei fenomeni oggetto di valutazione, il ricorso a un approccio piu' strutturato puo' consentire di affinare l'analisi sugli specifici aspetti sui quali permanga ancora incertezza o di valutare nel dettaglio le possibili soluzioni gia' individuate dall'amministrazione. Inoltre, il ricorso a liste di questioni predefinite rende piu' agevole la fase di analisi dei risultati della consultazione (cfr. par. 11.4.3) ed e' in genere percepito da parte dei potenziali consultati come meno oneroso rispetto alla richiesta di commenti in forma libera, potendo cosi' aumentare il tasso di partecipazione. Va d'altra parte considerato che un approccio meno strutturato riduce l'influenza che l'ordine e la formulazione dei quesiti necessariamente esercitano sui consultati. Tabella 1 - Sintesi delle caratteristiche delle principali tecniche di consultazione nell'Air e nella Vir Parte di provvedimento in formato grafico Scheda 11 - Costruire un questionario Nella costruzione di un questionario, il punto di partenza e' rappresentato dagli obiettivi della consultazione, cosi' come individuati nella fase di preparazione (cfr. par. 11.4.1). Il questionario dovrebbe essere il piu' semplice e breve possibile, limitandosi alle sole domande in grado di restituire le informazioni necessarie all'amministrazione. Un questionario di consultazione prevede in genere una combinazione di domande a risposta chiusa (ossia con un numero predefinito di risposte tra le quali il consultato e' invitato a scegliere) e di domande aperte (ossia che prevedono la possibilita' di formulare liberamente le proprie risposte). Il maggiore o minore ricorso alle due tipologie di domande dipende dagli obiettivi conoscitivi della consultazione. Va comunque tenuto presente, in linea generale, che le risposte alle domande chiuse sono in genere piu' semplici per i consultati e agevolano l'elaborazione dei risultati. D'altra parte, le domande aperte consentono di raccogliere una gamma di informazioni piu' ampie, offrendo ai rispondenti la possibilita' di argomentare le proprie posizioni e di fornire ulteriori input all'amministrazione. Occorre inoltre tener conto che la presenza di bias puo' incidere anche sulle modalita' di formulazione dei quesiti e sull'ordine degli stessi. Le scienze comportamentali mostrano infatti che l'esito della consultazione puo' dipendere dalla formulazione (indicando alternativamente i comportamenti vietati o quelli permessi, i vantaggi o i costi di una norma) e dall'ordine in cui i quesiti vengono proposti. Ad esempio, le opinioni dei partecipanti alla consultazione verosimilmente risentiranno del bias della conferma (la tendenza a selezionare l'informazione favorevole alla propria ipotesi; cfr. Scheda 1). In ogni caso e' sempre opportuno strutturare il questionario in sezioni (ed eventualmente sottosezioni) corrispondenti a temi comprensibili e significativi per i consultati. Ogni sezione potrebbe prevedere, ad esempio, una serie di domande a risposta chiusa e un box finale per spiegazioni e ulteriori commenti. E' inoltre necessario prevedere una sezione iniziale diretta all'identificazione del rispondente e alla raccolta di informazioni rilevanti per interpretarne il contributo (eta', occupazione, settore di attivita', ecc.) alla luce dell'oggetto specifico della consultazione. Una volta definita una prima bozza di questionario, e' sempre utile testarla, sottoponendola a un numero limitato di soggetti, con la richiesta di segnalare eventuali problemi tecnici o di contenuto. Il test puo' essere inoltre utile per stimare il tempo mediamente necessario a rispondere al questionario e, eventualmente, ridurlo (un tempo eccessivo puo' disincentivare alcuni soggetti, soprattutto quelli non organizzati). Nel caso in cui la consultazione sia diretta sia ad "addetti ai lavori" che a "non addetti ai lavori", puo' essere utile dividere il questionario in due parti, dedicate ciascuna a una diversa tipologia di rispondente, o, in alternativa, formulare due distinti questionari. E' in ogni caso opportuno prestare molta cura alla semplicita' e alla chiarezza dei quesiti formulati, adattando il linguaggio ai principali destinatari della consultazione (ad esempio, evitando acronimi o espressioni tecniche e gergali nelle consultazioni aperte rivolte al pubblico e, quindi, non riservate a una comunita' di specialisti). 11.4.3 Risultati della consultazione a) Elaborare i contributi Raccogliere, elaborare e organizzare sistematicamente i risultati delle consultazioni svolte nel corso dell'Air e della Vir e' una condizione necessaria per sfruttare al meglio le informazioni ottenute; inoltre, cio' consente di ottenere una visione d'insieme dei punti di vista espressi da soggetti diversi sugli stessi temi, nonche' di evidenziare chiaramente le aree non coperte dall'attivita' di consultazione svolta (e valutare, dunque, se altre fonti informative sono state adeguatamente interrogate al riguardo). L'elaborazione dei risultati delle consultazioni e' funzionale sia a informare l'organo politico, sia a predisporre la documentazione che sara' pubblicata (cfr. lett. b). L'elaborazione dei contributi emersi nel corso delle consultazioni sara' di tipo piu' o meno quantitativo in base alla tecnica di consultazione utilizzata e, dunque, al numero di contributi raccolti. In linea generale, nell'elaborare i risultati delle consultazioni, l'amministrazione: - predispone un elenco di chi ha partecipato a ogni consultazione, distinguendo le diverse tipologie di stakeholders (individui, esperti, rappresentanti di associazioni, organizzazioni, ecc.); - verifica in che modo i rispondenti coincidono con i soggetti selezionati in fase di "mappatura degli stakeholders" (cfr. par. 11.4.1); - valuta il grado di raggiungimento degli obiettivi conoscitivi che ogni consultazione si prefiggeva; - distingue tra opinioni e giudizi dei partecipanti, da una parte, e dati quantitativi raccolti, dall'altra; - verifica se i contributi pervenuti da soggetti rappresentativi (ad esempio, associazioni imprenditoriali, sindacati, organizzazioni non governative, ecc.) sono il frutto di consultazioni interne alle rispettive organizzazioni; - predispone un quadro di sintesi delle principali questioni emerse e dei piu' rilevanti e/o frequenti suggerimenti pervenuti. Al riguardo, per facilitare la valutazione qualitativa dei contributi raccolti, e' possibile innanzitutto analizzarli per categoria di stakeholder e poi, per ogni categoria, evidenziare: coloro che sono a favore o contro una proposta normativa; le principali modifiche suggerite alla eventuale proposta dell'amministrazione; le principali evidenze a supporto delle rispettive posizioni e una valutazione della loro attendibilita'/robustezza. Nel caso in cui il numero di risposte consenta elaborazioni quantitative (come, ad esempio, se si e' fatto ricorso a indagini campionarie o a notice and comment), e' preferibile fornire non solo la distribuzione percentuale del numero di rispondenti e delle risposte, ma anche i relativi numeri assoluti. b) Rendere noti i risultati delle consultazioni La pubblicazione degli esiti delle consultazioni aumenta il grado di trasparenza dell'attivita' normativa e rafforza il livello di fiducia dei regolati nei confronti dell'amministrazione. Cio', a sua volta, ha effetti positivi sul grado di partecipazione, alimentando un circolo virtuoso di interazione. E' bene sottolineare che, a meno che l'amministrazione abbia fatto ricorso ad alcune specifiche tecniche di consultazione (ad esempio, le indagini campionarie), i risultati delle consultazioni non sono statisticamente rappresentativi: di cio' occorre tener conto nel comunicare tali risultati sia all'organo politico che al pubblico. Al termine di ogni consultazione, l'amministrazione da' conto dei risultati emersi preferibilmente attraverso la pubblicazione, sulla sezione del proprio sito dedicata alle consultazioni, delle seguenti informazioni: - descrizione delle consultazioni svolte in ogni fase dell'analisi, distinguendo tra quelle ristrette e quelle aperte; - documenti di consultazione messi a disposizione dei consultati; - elenco dei soggetti che hanno partecipato a ogni consultazione (sia ristretta che aperta), specificando quali tra essi rappresentano associazioni, organizzazioni, ecc.; - periodi in cui si sono svolte le consultazioni; - risultati emersi da ogni consultazione: sintesi delle principali osservazioni, suggerimenti e valutazioni prodotte dai soggetti consultati, utilizzando a tal fine il lavoro svolto in sede di elaborazione (cfr. lett. a). In ogni caso, le suddette informazioni sono riportate nella Relazione Air e Vir. Inoltre, il Regolamento prevede che, tanto nell'Air quanto nella Vir, nei casi in cui si ricorra alla consultazione aperta, i contributi ricevuti siano pubblicati sul sito istituzionale dell'amministrazione "salvo diversa richiesta degli autori o per ragioni di riservatezza". Al fine di incentivare anche nel corso della consultazione il dialogo tra partecipanti, puo' essere opportuno, in base ai contenuti dell'intervento normativo, pubblicare i contributi via via ricevuti durante la consultazione, piuttosto che unicamente alla fine del processo. 11.4.4 La consultazione nei processi di valutazione europei L'efficacia della partecipazione ai processi di valutazione europei, sia in fase ascendente che nell'ambito del programma REFIT e delle valutazioni ex post, dipende in misura determinante dalla consultazione degli stakeholders nazionali. Quest'ultima, infatti, nell'ambito dell'Air in fase ascendente puo' fornire un contributo qualificato per raccogliere opinioni e informazioni utili a: - verificare se e in che misura il problema che la Commissione intende risolvere sia rilevante anche per gli interessi nazionali, evidenziando in particolare tutte le informazioni non adeguatamente considerate a livello europeo; - fornire dati quanto piu' possibile puntuali e aggiornati sui destinatari diretti e indiretti della proposta normativa all'esame della Commissione, evidenziando eventuali peculiarita' nazionali che possono incidere sull'efficacia o gli impatti delle norme europee in via di definizione (ad esempio, prevalenza, in un determinato settore, di microimprese e conseguente sproporzione dei costi di adeguamento connessi alla proposta europea in discussione); - suggerire opzioni alternative a quelle valutate dalla Commissione, con particolare riguardo a modifiche anche parziali che possono assicurare un rapporto costi/efficacia migliore per cittadini e imprese italiane, ovvero una tempistica di attuazione che assicuri un'implementazione sostenibile della nuova regolazione; - valutare gli impatti nazionali delle opzioni elaborate dalla Commissione, nonche' i principali effetti associati a opzioni alternative che si intendono avanzare in vista della proposta finale della Commissione o del dibattito in Consiglio UE. Parimenti, nell'ambito delle procedure di valutazione ex post della Commissione il contributo della consultazione degli stakeholders nazionali puo' fornire evidenze empiriche utili a giudicare l'efficacia, l'efficienza e la coerenza delle norme in esame, con particolare riferimento alla specificita' del contesto nazionale. Nel programmare le consultazioni a livello nazionale, il vincolo fondamentale e mai eludibile dell'amministrazione italiana e' costituito dalla tempistica dell'iter normativo europeo: la selezione dei soggetti da consultare e lo svolgimento delle consultazioni stesse devono avvenire in tempo utile e compatibile con il processo normativo, sia per quanto concerne la fase di proposta della Commissione, sia per quanto concerne i lavori del Consiglio UE. A tal fine, selezionati gli atti da sottoporre ad Air ascendente (o da valutare nell'ambito di REFIT), le principali attivita' da realizzare sono: - mappatura degli stakeholders nazionali da consultare in base al relativo interesse per l'oggetto della valutazione e al possesso di dati e informazioni rilevanti (cfr. Scheda 9); - predisposizione di un documento di consultazione (cfr. par. 11.4.2) che evidenzi: i risultati delle analisi svolte dalle istituzioni europee, con particolare riferimento ai profili maggiormente rilevanti per il sistema italiano; le eventuali opzioni in discussione; gli aspetti su cui sono esplicitamente sollecitati contributi da parte degli Stati membri; - svolgimento della consultazione dei soggetti selezionati, ricorrendo alle tecniche piu' adatte, tenendo anche conto dei tempi a disposizione; - analisi dei contributi di cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni nazionali coinvolte. Ferma restando l'autonomia dei diversi stakeholders nella partecipazione diretta alle consultazioni promosse dalle istituzioni europee, in relazione agli interessi sui quali si sia registrata maggiore convergenza, l'amministrazione valuta l'opportunita' di utilizzare le opinioni ed evidenze emerse in vista della formulazione della posizione del Governo italiano. In ogni caso, l'amministrazione assicura un ritorno informativo ai soggetti che hanno partecipato alle consultazioni sugli esiti delle stesse. 11.5 Valutare le consultazioni Un elemento imprescindibile per garantire un'effettiva partecipazione e trasparenza del processo decisionale e' la valutazione dei processi di consultazione posti in essere dall'amministrazione. Tale attivita' mira a individuare i principali punti di forza e le lacune delle strategie di consultazione, al fine di diffondere le soluzioni che si sono rivelate piu' efficaci e adottare correttivi rispetto ai punti di maggiore debolezza. Questa fase, che riguarda sia le consultazioni chiuse che quelle aperte, non si esaurisce in studi e approfondimenti isolati delle iniziative di partecipazione poste in essere in occasione di una specifica riforma, ma e' di tipo continuo e sistematico. A tal fine, e' necessario raccogliere dati sulle consultazioni effettuate in un determinato periodo di tempo (ad esempio, ogni anno), monitorando almeno: - il numero complessivo di consultazioni effettuate, distinto tra quelle svolte a supporto delle Air e delle Vir; - le tecniche utilizzate per ogni consultazione (cfr. par. 11.4.2); - il numero di soggetti che hanno partecipato alle consultazioni, classificati per tipologia (ad esempio, cittadini, imprese, associazioni rappresentative, ONG, ecc.); - le tipologie di stakeholders che sistematicamente non hanno partecipato alle consultazioni. Anche sulla base dei dati raccolti, la valutazione deve rispondere alle seguenti domande: - Le consultazioni svolte hanno consentito di raccogliere informazioni e opinioni utili allo svolgimento dell'Air e della Vir e, quindi, alla definizione o alla revisione delle norme oggetto di analisi? - Quali sono le tecniche di consultazione che, compatibilmente con i vincoli da rispettare, si sono rivelate piu' efficaci? - Ci sono motivi (ad esempio, inadeguate risorse organizzative, finanziarie, professionali, ecc.) che hanno ostacolato un uso piu' esteso delle tecniche di consultazione piu' efficaci e, piu' in generale, il rispetto delle indicazioni contenute in questa Guida? - Esistono categorie di destinatari che - sebbene invitati - sistematicamente non partecipano alle attivita' di consultazione? Quali sono i principali ostacoli che hanno determinato tale atteggiamento (ad esempio, linguaggio usato nei documenti di consultazione, timore di esporsi, mancanza di competenze, sfiducia nell'amministrazione, tempi eccessivamente ridotti per partecipare, sovrapposizione di consultazioni da parte di piu' amministrazioni, ecc.)? - Quali sono i correttivi che possono essere attuati per superare i problemi emersi? In definitiva, la valutazione delle strategie di consultazione realizzate dovrebbe favorire un apprendimento istituzionale volto, nel tempo, ad affinare sempre piu' i processi di partecipazione realizzati dall'amministrazione, favorendo sia l'acquisizione tempestiva di informazioni e opinioni, sia un'effettiva inclusione degli stakeholders nel processo decisionale. Bibliografia Deighton-Smith R., A. Erbacci e C. 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