(Allegato 1-art. 8)
                               Art. 8. 
                  Legame con l'ambiente geografico 
 
a) Specificita' della zona geografica. 
 
    Fattori naturali. 
    L'area di produzione dei vini  Soave  D.O.C.  e'  compresa  nella
porzione  centro-occidentale  della  regione  dei  Monti  Lessini  in
posizione prossima al punto di immersione nella Pianura Padana.  Tale
zona rappresenta uno dei comprensori viticoli italiani  a  piu'  alta
densita' di coltivazione della vite. Fin dall'inizio del secolo XX  i
ricercatori avevano individuato nel territorio di  Soave,  -  «unica»
tra le zone «uniche» di produzione dei vini pregiati veronesi  -  una
specifica identita'  legata  all'origine  dei  suoli:  essi  infatti,
prevalentemente di origine vulcanica, sono resi ancora  piu'  fertili
da importanti affioramenti basaltici calcarei  che  lo  differenziano
dalle altre aree storiche limitrofe del Bardolino e del Valpolicella. 
    Nella  maggior  parte  dei  casi,  i  suoli  sono  costituiti  da
substrati di rocce basaltiche decomposte che  hanno  dato  origine  a
loro volta a suoli  franco-argillosi  di  colore  tipicamente  scuro,
debolmente o per nulla alcalini, ricchi  di  sostanze  minerali,  dal
buon drenaggio ma con una buona capacita'  di  immagazzinare  risorse
idriche nel corso dell'anno, che rilasciano  lentamente  all'apparato
radicale della vite durante il ciclo vegetativo.  I  terreni  tufacei
basaltici di origine  vulcanica  dei  rilievi  collinari  della  zona
costituiscono un suolo ideale per la coltivazione della Garganega. 
    Dal punto di vista climatico la zona del Soave e' favorita da  un
clima mite e temperato con precipitazioni annue comprese tra i 700  e
i 1000 mm, concentrate prevalentemente in primavera  ed  autunno.  Il
clima e' tipicamente temperato-umido con estate  calda.  L'altitudine
dei vigneti varia dai 35 m s.l.m. dell'area pedecollinare  ai  380  m
delle colline piu' elevate con pendenza variabile e  con  esposizione
prevalentemente verso est, sud ed ovest. 
 
    Fattori umani e storici. 
    Il territorio di Soave era gia' in epoca romana un «pagus»  cioe'
un distretto campagnolo vitivinicolo circoscritto, noto  per  la  sua
buona posizione e per l'intensita' delle coltivazioni. Dalle  uve  si
ottenevano  anche  peculiari  vini  «acinatici»,  risultato   di   un
tradizionale metodo di appassimento delle uve, come citato  al  tempo
del re goto Teodorico in alcune epistole (A.D. 503), che raccomandava
ai produttori veronesi di ricercare per la mensa  reale  questi  vini
«soavissimi e corposi», e di non dimenticare  quello  ottenuto  dalle
uve bianche che «riluce come lattea bevanda, di chiara purita'...  di
gioviale  candidezza  e  di  soavita'  incredibile».  Nel  680   d.C.
testimonianze  indicano   l'uso   della   pergola   veronese,   forma
tradizionale di allevamento della vite  in  questa  zona,  utilizzata
ancora oggi. Un'importante testimonianza della  cultura  vitivinicola
di questi luoghi nel  Medioevo  appare  su  una  lapide  muraria  del
Palazzo di Giustizia di Soave, datata 1375. 
    La crescita della produzione e della rinomanza dei vini Soave  ha
portato nel 1924 ad un primo provvedimento di tutela per la difesa di
vini tipici, seguito dalla nascita del Consorzio per  la  difesa  del
vino tipico Soave. Studi  approfonditi  finalizzati  a  delineare  le
caratteristiche specifiche  dei  vini  e  a  delimitare  la  zona  di
produzione, furono il presupposto  per  richiedere  ed  ottenere  dal
Ministero italiano, nell'ottobre del 1931,  il  riconoscimento  della
prima zona delimitata per la  produzione  del  «Vino  tipico  Soave».
L'atto ufficiale di riconoscimento e'  il  regio  decreto  pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale n. 289 del 16 dicembre 1931, sulla base  del
quale  nel  1968  e'  stata  delimitata   la   zona   storica   della
denominazione Soave Classico DOC.  Attualmente  il  comprensorio  del
Soave esprime un considerevole numero di  eccellenze  enologiche  che
vengono ogni anno premiate dalle principali  guide  internazioni  del
settore. Notevoli e costanti  i  riconoscimenti  ottenuti  anche  nei
principali concorsi enologici in tutto il mondo. 
    Da  secoli  gli  operatori  hanno  identificato   nella   pergola
veronese, la forma di allevamento della vite in  grado  di  garantire
una protezione  ottimale  dei  grappoli  sia  dai  raggi  solari,  in
particolar modo nelle  annate  calde  sia  dagli  eventi  grandigeni,
nonche' di  permettere  un  costante  controllo  visivo  dei  singoli
grappoli. Questo sistema di coltivazione caratterizza fortemente  non
solo il paesaggio ma anche la qualita' dei  vini  e  le  costanze  di
produzione. La  pergola  classica  veronese,  che  nel  Soave  si  e'
dimostrata ideale per l'allevamento della Garganega, ha  origini  che
risalgono al secolo scorso. Negli ultimi anni, l'evoluzione di questa
forma di allevamento ha visto modificati alcuni parametri in rapporto
agli obiettivi enologici che venivano perseguiti: i viticoltori  sono
passati da una pergola con distanze tra le file  di  4,5-5  m  ed  un
investimento sulle file da 0,8  a  1,5  m  e  caratterizzate  da  una
copertura totale dell'interfilare da parte della vegetazione, ad  una
pergola con sesti d'impianto piu'  stretti  e  potature  notevolmente
piu' corte con un numero di gemme per pianta molto inferiore. 
    La pergola soavese e' una forma di allevamento  con  distanze  di
impianto da 3 a 4 m sull'interfila e 0,6-1 m  sulla  fila.  Le  vigne
sono sostenute da un  sistema  di  tiranti  in  ferro  sui  quali  si
appoggiano i tralci delle viti. 
    La vendemmia, generalmente tardiva, viene effettuata  normalmente
a mano, data la difficolta' di meccanizzare le operazioni in presenza
di forti pendenze. 
 
b) Specificita' del prodotto. 
 
    L'uva di Garganega non possiede un'aromaticita'  spiccata  ma  un
piccolo patrimonio di profumi di cui la mandorla e  i  fiori  bianchi
sono i piu' nitidi; ha una durata vegetativa lunga, tanto da giungere
a maturazione in ottobre; ha una  buccia  dura  e  di  colore  spesso
giallo intenso per la  prolungata  maturazione.  Non  ha  un'acidita'
spiccata ma  piuttosto  un  interessante  equilibrio  di  estratti  e
zuccheri. 
    Il Trebbiano di Soave, storicamente molto presente  nei  vigneti,
seppure in quantita' limitata e' essenziale per caratterizzare i vini
della  denominazione.  La  sua  presenza  favorisce  la  sapidita'  e
vivacita',  nonche'  la  struttura  e  la  densita'   tipiche   della
Garganega. 
    Nei vini i sentori prevalenti sono quelli  fruttati,  floreali  e
speziati  (cannella),  attribuibili   alle   elevate   quantita'   di
benzenoidi, arricchiti da  note  di  ciliegia  e  mandorla.  L'ottima
intensita' e la pienezza gustativa sono caratteristiche peculiari  di
questi vini e quindi strettamente riconducibili alle  caratteristiche
fisiche e minerali proprie dei suoli di origine vulcanica del Soave. 
    Il vino Soave DOC e' un vino utile, efficace, essenziale ottenuto
mantenendo sia la fragranza sia la leggerezza. 
    Dal punto di vista organolettico ha un colore delicato,  un  naso
nitido ed uno sviluppo gustativo rapido ed appagante che  non  induce
ad assuefazione neppure dopo lunghi periodi di consumo. 
    Il Soave Classico e' il vino della zona che vanta  la  tradizione
piu' antica, piu' ambiziosi, e' un prodotto  con  profumi  lievemente
minerali con gusto pieno ed autorevole ed al tempo stesso delicato ma
molto  aromatico,  con  basse  note  vegetali,  olfattive   e   retro
olfattive. 
 
c) Legame causa effetto fra ambiente e prodotto. 
 
    La Garganega ha trovato nel corso dei secoli  un  habitat  ideale
soprattutto nei rilievi collinari  del  veronese,  caratterizzati  da
terreni tufacei di origine vulcanica,  resi  ancor  piu'  fertili  da
importanti affioramenti calcarei, mentre il Trebbiano di Soave, molto
presente nei vigneti, e' il partner  ideale  per  conferire  al  vino
sapidita' e vivacita' da accostare alla struttura  ed  alla  densita'
tipiche della Garganega. 
    Le sostanze minerali contenute in  questi  suoli  influenzano  in
modo particolare i processi fermentativi dei mostri ottenuti  con  le
uve Garganega  qui  coltivate,  conferendo  un  carattere  tipico  di
sapidita' ai vini, che diviene evidente con la maturita' del prodotto
e che costituisce  una  peculiarita'  assoluta  del  prodotto  Soave,
soprattutto se confrontato con prodotti ottenuti con le stesse uve ma
al di fuori di questa zona di produzione. 
    Il  metodo  di  allevamento  tradizionale   a   pergola,   frutto
dell'esperienza e del savoir  faire  dei  viticoltori,  favorisce  il
mantenimento dei precursori aromatici, particolarmente sensibili alle
alte temperature, consente il continuo controllo della qualita',  del
livello di maturazione  e  di  sanita'  dei  grappoli,  e  una  buona
protezione da eventi grandigeni. 
    Il  terrazzamento  dei  suoli  e  la  composizione  degli  stessi
premettono lo sgrondo delle acque e la concentrazione delle  sostanze
nutritive. 
    Il clima temperato e le escursioni termiche fra giorno  e  notte,
che caratterizzano la zona del Soave, determinano  la  produzione  di
significative quantita' di precursori  aromatici  che  consentono  di
esaltare le caratteristiche organolettiche e  i  sentori  tipici  dei
diversi vitigni (floreale, fruttato ecc.). 
    I suoli originati dalle vulcaniti  sono  mediamente  profondi,  a
tessitura media o moderatamente grossolana con presenza frequente  di
scheletro, ben dotate di elementi nutritivi come magnesio, potassio e
ferro favoriscono una buona produzione in termini  quantitativi,  che
va controllata con un'attenta gestione  nel  vigneto.  Le  specifiche
competenze tecniche dei viticoltori e adeguate  pratiche  agronomiche
sono in grado di ottenere gradazioni zuccherine  medio-alte  e  buoni
equilibri acidi. 
    Tale tipologia di suoli e  le  favorevoli  giaciture  aclivi  dei
vigenti  permettono  di  ottenere  vini  bianchi  caratterizzati   da
un'ottimale maturazione che  esalta  i  sentori  di  frutta  esotica,
agrumi e spezie. 
    Negli  areali  caratterizzati  invece  da  suoli  con  importanti
affioramenti calcarei, dal punto  di  vista  agronomico,  si  ha  una
limitata profondita' esplorabile dalle radici, spesso inferiore ai 50
cm,  abbinata  inoltre  ad  una  bassa  capacita'  idrica  dovuta  al
substrato roccioso e all'abbondanza  di  scheletro  che  comporta  il
contenimento della naturale vigoria varietale della Garganega. Qui le
rese sono su valori mediamente piu' contenuti.  I  vini  prodotti  in
queste colline calcaree si caratterizzano per una grande complessita'
olfattiva che ben rappresenta le migliori produzioni del Soave.