(Allegato 1-art. 9)
                               Art. 9. 
 
                  Legame con l'ambiente geografico 
 
a) Specificita' della zona geografica 
 
    Fattori naturali. 
    L'area di produzione del Recioto di Soave  D.O.C.G.  e'  compresa
nella  porzione  centro-occidentale  della  regione  dei  Lessini  in
posizione prossima al punto di immersione nella Pianura Padana. 
    La zona di produzione del Recioto di Soave  rappresenta  uno  dei
comprensori viticoli italiani a piu' alta  densita'  di  coltivazione
della vite.  Fin  dall'inizio  del  secolo  XX  i  ricercatori  hanno
individuato nel territorio del Soave, unica tra  le  zone  uniche  di
produzione dei vini pregiati veronesi, una specifica identita' legata
all'origine dei suoli prevalentemente vulcanica e  resi  ancora  piu'
fertili  da  importanti  affioramenti  basaltici  calcarei,  che   lo
differenziano dalle altre aree storiche limitrofe del Bardolino e del
Valpolicella. 
    Nella  maggior  parte  dei  casi,  i  suoli  sono  costituiti  da
substrati di rocce basaltiche decomposte che  hanno  dato  origine  a
loro volta a suoli  franco-argillosi  di  colore  tipicamente  scuro,
debolmente o per nulla alcalini, ricchi  di  sostanze  minerali,  dal
buon drenaggio ma con una buona capacita'  di  immagazzinare  risorse
idriche nel corso dell'anno, che rilasciano  lentamente  all'apparato
radicale della vite durante il ciclo vegetativo.  I  terreni  tufacei
basaltici di origine  vulcanica  dei  rilievi  collinari  della  zona
costituiscono un suolo ideale per la coltivazione della Garganega. 
    Dal punto di vista climatico la zona del Soave e' favorita da  un
clima mite e temperato con precipitazioni annue comprese tra i 700  e
i 1000 mm, concentrate prevalentemente in primavera  ed  autunno.  Il
clima e' tipicamente temperato-umido con estate  calda.  L'altitudine
dei vigneti varia dai 35 m s.l.m. dell'area pedecollinare  ai  380  m
delle colline piu' elevate con pendenza variabile e  con  esposizione
prevalentemente verso est, sud ed ovest. 
 
    Fattori umani e storici. 
    Il «Recioto di Soave» prende il nome da «recia», l'ala tipica del
grappolo di Garganega utilizzato tradizionalmente per appendere l'uva
per l'appassimento. Gia' nel V secolo  un  famoso  documento  storico
scritto da un ministro di Teodorico, re degli Ostrogoti, cita un vino
acinatico «bianco» che  veniva  espressamente  richiesto  per  essere
servito alla corte reale. Cassiodoro, tale era  il  nome  dell'autore
dell'epistola, scriveva ai nobili veronesi di  fornirgli  quel  certo
vino ottenuto da uve «scelte dalle domestiche  pergole»:  il  Recioto
viene infatti prodotto da uve lasciate  appassire  per  diversi  mesi
dopo la raccolta, prima di essere pigiate. Nel settecento un  nobile,
il marchese Scipione Maffei, fu  il  primo  a  riportare  indicazioni
precise sulle modalita' di produzione del Recioto,  che  consistevano
ne «il serbar l'uva fino a dicembre, lo spremerla  poi  delicatamente
nel gran freddo  e  riporre  il  mosto,  senza  metterla  a  bollire,
conservandolo assai tempo prima di porvi mano». Il Recioto e'  quindi
un vino la cui produzione avviene da circa 1500 anni nella zona delle
colline veronesi, e legate a questo prodotto sono tutta una serie  di
tradizioni e sapienze le  cui  origini  si  perdono  nei  secoli.  Il
Recioto di Soave ottiene il primo riconoscimento nel 1906 alla  Fiera
campionaria di Milano, alla quale parteciparono alcune case  vinicole
di Soave, ricevendo significativi riconoscimenti, primi di una  lunga
serie, per questo vino. In seguito la produzione del Recioto di Soave
ha trovato sempre maggiore sviluppo e diffusione. 
    Per questi motivi storici il Recioto di Soave fu  il  primo  vino
veneto,  nel  1998,  a  fregiarsi  della  denominazione  di   origine
controllata e garantita (DOCG) a riconoscimento del  suo  grandissimo
valore, sia da un punto  di  vista  storico-tradizionale,  che  della
qualita' del prodotto. 
    Da  secoli  gli  operatori  hanno  identificato  nella   «pergola
veronese», la forma di allevamento della vite in grado  di  garantire
una protezione ottimale dei grappoli della Garganega  sia  dai  raggi
solari, in particolar modo nelle annate calde,  sia  dalla  grandine,
nonche' di  permettere  un  costante  controllo  visivo  dei  singoli
grappoli. Questo sistema di coltivazione caratterizza fortemente  non
solo il paesaggio ma anche la qualita' dei  vini  e  la  costanza  di
produzione. Negli  ultimi  anni,  l'evoluzione  di  questa  forma  di
allevamento ha visto modificati alcuni  parametri  in  rapporto  agli
obiettivi enologici che venivano perseguiti. 
    Il Recioto di Soave e' un vino in cui il metodo di produzione con
la tecnica dell'appassimento, unito all'origine, determina l'unicita'
del prodotto. La raccolta delle  uve  viene  fatta  esclusivamente  a
mano, selezionando i grappoli migliori. Va raccolta solo la Garganega
piu' spargola, adatta all'appassimento. Risulta importante  non  solo
il grado zuccherino ma anche la buona nota acida. L'uva intatta viene
conservata  in  «fruttati»  asciutti  e  ben  areati,  controllandone
periodicamente lo stato di sanita' per alcuni  mesi.  Anche  le  fasi
successive all'appassimento - la pigiatura e maturazione del  vino  a
contatto con le fecce fini, (ovvero i lieviti di fine  fermentazione,
per un periodo prima di procedere  al  taglio  o  assemblaggio  delle
masse; la fermentazione lenta in  botti  di  piccole  dimensioni,  la
maturazione in legno e l'affinamento in bottiglia variabile da uno  a
sei mesi  -  sono  fasi  che  richiedono  ai  produttori  la  massima
esperienza ed attenzione. 
 
b) Specificita' del prodotto 
 
    Il Recioto di Soave e' un vino dolce, di  grande  struttura,  con
colori molto intensi. Le uve Garganega allevate a  pergola  veronese,
raggiungono il massimo grado  zuccherino  preservando  al  meglio  le
componenti acide, che saranno fondamentali per caratterizzare i  vini
Recioto di Soave. Infatti, cio'  che  distingue  il  vino  di  questa
denominazione dagli  altri  passiti,  e'  la  fase  fermentativa  che
privilegia gli aspetti riduttivi per ottenere vini che  accanto  alla
componente di dolcezza e struttura, riportino le  caratteristiche  di
fruttato  della  Garganega,  esaltandone  la   vivacita'   data   una
componente acida importante. 
    L'uva appassita nei «fruttai», subisce una riduzione  del  tenore
d'acqua, con conseguente aumento della  concentrazione  di  zuccheri;
tali  zuccheri,   durante   il   periodo   di   appassimento   e   di
sur-maturazione,  vengono  in  parte  metabolizzati  modificando   il
rapporto fruttosio/glucosio a favore  del  primo  che  determina  una
maggiore sensazione di dolce: tale aspetto e' un elemento peculiare e
caratterizzante  il  «Recioto  di  Soave».   Durante   la   fase   di
appassimento inoltre, grazie anche alla  formazione  di  una  sottile
muffa sugli acini, detta «muffa nobile», aumenta anche la  produzione
di polifenoli e di altre sostanze aventi effetti sui profumi e sapori
intensi, peculiari del Recioto. 
    Il Recioto di Soave, risulta cosi' un vino caratterizzato  da  un
colore   giallo   carico   che   acquista   riflessi    dorati    con
l'invecchiamento, da  un  profumo  intenso,  fruttato  ed  un  sapore
gradevolmente, pieno, dolce e sapido, caldo, di mandorla. 
 
c) Legame causa effetto fra ambiente e prodotto 
 
    La Garganega ha trovato nel corso dei secoli  un  habitat  ideale
soprattutto nei rilievi collinari  del  veronese,  caratterizzati  da
terreni tufacei di origine vulcanica,  resi  ancor  piu'  fertili  da
importanti affioramenti calcarei, mentre il Trebbiano di Soave, molto
presente nei vigneti, e' il partner  ideale  per  conferire  al  vino
sapidita' e vivacita' da accostare alla struttura  ed  alla  densita'
tipiche della Garganega. 
    Le sostanze minerali contenute in  questi  suoli  influenzano  in
modo particolare i processi fermentativi dei mostri ottenuti  con  le
uve Garganega  qui  coltivate,  conferendo  un  carattere  tipico  di
sapidita' ai vini, che diviene evidente con la maturita' del prodotto
e che costituisce  una  peculiarita'  assoluta  del  prodotto  Soave,
soprattutto se confrontato con prodotti ottenuti con le stesse uve ma
al di fuori di questa zona di produzione. 
    Il  metodo  di  allevamento  tradizionale   a   pergola,   frutto
dell'esperienza  dei  viticoltori,  favorisce  il  mantenimento   dei
precursori   aromatici,   particolarmente   sensibili    alle    alte
temperature, consente  il  continuo  controllo  della  qualita',  del
livello di maturazione e di sanita' dell'uva  ed  e'  ideale  per  la
selezione dei grappoli da Recioto. 
    Il clima  che  caratterizza  il  periodo  di  appassimento  e  le
caratteristiche dei locali dell'appassimento, sono ulteriori  fattori
ambientali  che  influenzano  le  caratteristiche  del  prodotto.  In
particolare  i  Fruttai  destinati  alla  surmaturazione  delle   uve
destinate  alla  produzione  del  Recioto  di  Soave,  devono   avere
caratteristiche tali da impedire  il  ristagno  dell'umidita',  e  di
conseguenza poter permettere un'ottimale circolazione dell'aria. 
    L'andamento  climatico  durante  il  periodo  di  sur-maturazione
(ottobre-febbraio)  e'  fondamentale  per  il   Recioto   di   Soave:
temperatura ed umidita' relativa sono i parametri che  principalmente
influiscono  sull'ottimale  decorso  di  questa  fase,   specialmente
durante le prime settimane, che si risolvono con il disseccamento del
rachide. E' questo uno dei momenti  critici  di  tutto  il  processo.
Temperatura   ed   umidita'   relativa   base   favoriscono    quindi
l'appassimento,  abbreviando,  in   talune   situazioni,   anche   la
permanenza dell'uva nei fruttai. 
    La tecnica tradizionale dell'appassimento, permette la formazione
delle sostanze aromatiche che daranno ai  vini  aromi  e  sapori  del
tutto  particolari,  un  elevato  rapporto  fruttosio/glucosio  e  il
mantenimento  delle  sostanze  acide;  fra  le  particolarita'  della
produzione del Recioto e' la formazione di una  sottile  muffa  sugli
acini, detta «muffa nobile», che e' la principale responsabile  della
formazione di questi profumi intensi. 
    La «qualita'» del processo, quindi, dipende,  dalla  temperatura,
dall'umidita' relativa, dallo stato sanitario e dalla  concentrazione
zuccherina dell'uva fresca di partenza, gestite dall'esperienza degli
operatori.