(Allegato 1-art. 9)
 
                               Art. 9. 
                  Legame con l'ambiente geografico 
 
a) Specificita' della zona geografica: 
 
Fattori naturali: 
    Dal  punto  di  vista   climatico   la   zona   collinare   della
denominazione  e'  favorita  da  un  clima  mite  e   temperato   con
precipitazioni comprese tra i 700 e  i  1000  mm  l'anno  concentrate
prevalentemente   in   primavera   ed   autunno.   Per   queste   sue
caratteristiche viene definito un clima  temperato  umido  ad  estate
calda. L'altitudine dei vigneti  varia  dai  35  mt.  l.m.  dell'area
pedecollinare ai 380 mt  delle  colline  piu'  elevate  con  pendenza
variabile e con esposizione prevalentemente verso est, sud ed ovest. 
    Ci si trova quindi di fronte, nella maggior parte dei casi, a dei
suoli costituiti da substrati  di  rocce  basaltiche  decomposte  che
hanno dato origine a loro volta a suoli  franco-argillosi  di  colore
tipicamente  scuro,  debolmente  o  per  nulla  alcalini,  dal   buon
drenaggio ma con una buona capacita' di immagazzinare risorse idriche
nel corso dell'anno, per poi cedere le stesse lentamente all'apparato
radicale della vite durante il ciclo vegetativo. 
    Le  sostanze  minerali  contenute  in  questi  suoli   vanno   ad
influenzare in modo importante  i  processi  fermentativi  dei  mosti
ottenuti con le uve garganega ivi coltivate, conferendo un  carattere
tipico di pienezza e sapidita' ai vini, che diviene evidente  con  il
passare degli anni e che costituisce una  peculiarita'  assoluta  del
Soave Superiore, soprattutto se confrontato con prodotti ottenuti con
le stesse uve ma al di fuori di questa zona di produzione. 
 
Fattori umani e storici: 
    Il territorio di Soave era gia' in epoca romana un "pagus"  cioe'
un distretto campagnolo vitivinicolo circoscritto, noto  per  la  sua
buona posizione e per l'intensita' delle coltivazioni. Dalle  uve  si
ottenevano  anche  peculiari  vini  "acinatici",  risultato   di   un
tradizionale metodo di appassimento delle uve, come citato  al  tempo
del re goto Teodorico in alcune epistole (A.D. 503), che raccomandava
ai produttori veronesi di ricercare per la mensa  reale  questi  vini
"soavissimi e corposi", e di non dimenticare  quello  ottenuto  dalle
uve bianche che "riluce come lattea bevanda, di chiara purita'...  di
gioviale  candidezza  e  di  soavita'  incredibile".  Nel  680   d.C.
testimonianze  indicano   l'uso   della   pergola   veronese,   forma
tradizionale di allevamento della vite  in  questa  zona,  utilizzata
ancora oggi. 
    Un'importante testimonianza della cultura vitivinicola di  questi
luoghi nel Medioevo appare su  una  lapide  muraria  del  Palazzo  di
Giustizia di Soave, datata 1375. 
    La crescita della produzione e della rinomanza dei vini Soave  ha
portato nel 1924 ad un primo provvedimento di tutela per la difesa di
vini tipici, seguito dalla nascita del Consorzio per  la  difesa  del
Vino Tipico Soave. Studi  approfonditi  finalizzati  a  delineare  le
caratteristiche specifiche  dei  vini  e  a  delimitare  la  zona  di
produzione, furono il presupposto  per  richiedere  ed  ottenere  dal
Ministero italiano, nell'ottobre del 1931,  il  riconoscimento  della
prima zona delimitata per la  produzione  del  "Vino  Tipico  Soave".
L'atto ufficiale di riconoscimento e'  il  regio  decreto  pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale n. 289 del 16 dicembre 1931, sulla base  del
quale nel 1968 e' stata delimitata la zona storica  della  DOC  Soave
Classico (decreto del Presidente  della  Repubblica 21  agosto  1968,
modificato nel 2002 con il decreto ministeriale  6  settembre  2002).
Attualmente il comprensorio del Soave esprime un considerevole numero
di  eccellenze  enologiche  che  vengono  ogni  anno  premiate  dalle
principali guide internazioni del  settore.  Notevoli  e  costanti  i
riconoscimenti ottenuti anche nei principali  concorsi  enologici  in
tutto il mondo. 
    La DOCG per il Soave  Superiore  e'  stata  riconosciuta  con  il
decreto del Ministero delle politiche agricole del 29  ottobre  2001,
riconoscendo il particolare pregio di questa tipologia gia'  inserita
nell'originale  disciplinare  della  DOC  Soave  e  nel  decreto  del
Presidente della Repubblica del 20 maggio 1968. 
    L'azione dei viticoltori e' in questo caso essenziale. Si  tratta
di  selezionare  i  migliori  vigneti  nell'ambito  delle  sole  zone
collinari del Soave. Abbiamo quindi la possibilita' di valorizzare le
vigne storiche allevate con la classica pergola veronese, con le  sue
successive evoluzioni, a spalliera od a GDC. 
    E' indispensabile quindi che gli operatori identifichino una zona
di alto livello ed un attento contenimento delle rese. Si  tratta  di
gestire   in   maniera   equilibrata   i   migliori   vigneti   della
denominazione,   valorizzando   al   meglio   ogni   singolo   areale
selezionato. Ogni grande bianco non puo' essere pronto in pochi mesi,
dunque un altro aspetto essenziale e' la  conservazione  sulle  fecce
per  alcuni  mesi  prima  dell'imbottigliamento  e  della  messa   in
commercio. In questa fase il vino rivendica alle fecce  il  suo  vero
carattere, lo assimila, si stabilizza, e'  possibile  che  compia  la
fermentazione  malo  lattica,  e  dunque  la  sua  fisionomia  si  fa
decisamente piu' sfaccettata ed interessante. L'obiettivo  e'  quello
di ottenere un vino bianco importante, molto strutturato  e  dopo  un
adeguato affinamento destinato a durare per alcuni anni in bottiglia. 
 
b) Specificita' del prodotto: 
 
    La Garganega non possiede un'aromaticita' spiccata ma un  piccolo
patrimonio di profumi di cui la mandorla e i  fiori  bianchi  sono  i
piu' nitidi; ha uno sviluppo biologico molto lungo, tanto da giungere
a maturazione in ottobre; ha una buccia dura e particolarmente gialla
(quasi rossa) quando e' matura. Non ha un'acidita'  preponderante  ma
piuttosto un interessante equilibrio di estratti e  zuccheri.  Quando
le  rese   sono   limitate   come   nel   Soave   Superiore,   queste
caratteristiche peculiari  diventano  piu'  evidenti,  delineando  un
profilo ideale per un vino bianco longevo. 
    Il Trebbiano di Soave storicamente molto presente nei vigneti  ha
lasciato sempre piu' posto all'esuberanza della  Garganega.  Solo  in
questi  ultimi  anni  sta  riproponendosi  come  ideale  partner  per
tracciare nuovi profili enologici per il Soave del futuro  combinando
la sua sapidita' e vivacita' con la struttura e la  densita'  tipiche
della Garganega. 
    Il Soave Superiore e' quindi un vino  bianco  importante  con  un
colore giallo deciso pur conservando i riflessi verdognoli tipici del
Soave. I  profumi  fruttati  e  floreali  saranno  evidenti,  ampi  e
profondi con la caratteristica di evolvere nel corso  del  tempo.  In
bocca il gusto sara' pieno, rotondo ed intenso, conservando  ed  anzi
evidenziando una nota  amara  nel  finale,  propria  della  Garganega
coltivata in questa area. 
 
c) Legame causa effetto fra ambiente e prodotto. 
 
    Le sostanze minerali contenute  in  questi  suoli:influenzano  in
modo particolare i processi fermentativi dei mostri ottenuti  con  le
uve Garganega  qui  coltivate,  conferendo  un  carattere  tipico  di
sapidita' ai vini, che diviene evidente con la maturita' del prodotto
e che costituisce una peculiarita' assoluta del Soave Superiore. 
    I sistemi di allevamento, frutto dell'esperienza dei viticoltori,
favoriscono il mantenimento dei precursori aromatici, particolarmente
sensibili alle alte temperature, consentendo  il  continuo  controllo
della qualita', del livello di maturazione e di sanita' dei grappoli.
Le pendenze dei suoli e la composizione degli  stessi  premettono  lo
sgrondo delle acque e la concentrazione delle sostanze nutritive. 
    Ma sono soprattutto le condizioni climatiche  di  questi  vigneti
collinari a determinare la produzione di significative  quantita'  di
precursori aromatici che consentono di  esaltare  le  caratteristiche
organolettiche e i sentori  tipici  dei  diversi  vitigni  (floreale,
fruttato ecc.). 
    Le specifiche competenze  tecniche  dei  viticoltori  e  adeguate
pratiche agronomiche sono in grado di ottenere gradazioni  zuccherine
medio-alte e buoni equilibri acidi. 
    Nel Soave Superiore proprio perche' originato nei vigneti a  piu'
alta vocazione e con una precisa gestione delle vigne, ritroviamo con
ancora piu' forza i caratteri tipici del Soave. Garganega e Trebbiano
di  Soave  trasferiscono  in  questo  vino  il  massimo  delle   loro
caratteristiche,  soprattutto  se  esaltate  da  suoli   di   origine
vulcanica. Tale tipologia di suoli e le  peculiari  giaciture  spesso
molto acclivi dei vigneti permettono di  dotare  i  vini  bianchi  di
grande  struttura  e  concentrazione,  grazie   anche   a   vendemmie
ritardate, senza perdere  un'ottima  componente  acidica.  Sono  vini
importanti che come  stabilito  dal  disciplinare  hanno  bisogno  di
alcuni mesi di affinamento e non possono entrare in  commercio  prima
del mese di settembre dell'anno successivo alla vendemmia.