(Allegato-Relazione del Prefetto)
                                                             Allegato 
 
       Prefettura - Ufficio territoriale del Governo di Foggia 
 
Rif. prot. n. 549/OPS/2019 
 
                                               Foggia, 22 luglio 2019 
 
                                 Al sig. Ministro dell'interno - Roma 
 
     Oggetto: Comune di Cerignola. Relazione ai sensi dell'art.  143,
comma 3,  del  decreto  legislativo  18  agosto  2000,  n.  267  come
modificato dall'art. 2, comma 30, della legge 15 luglio 2009, n. 94. 
 
    Con riferimento alla delega conferita con decreto ministeriale n.
17102/128/32(5)-Uff.V - Affari territoriali del 19 dicembre 2018,  si
informa che la Commissione nominata con  provvedimento  n.  08/O.P.S.
(2) del 7 gennaio 2019 per effettuare, presso il Comune di Cerignola,
gli accertamenti previsti dall'art.  1,  comma  4,  decreto-legge  n.
629/1982, convertito con legge n. 726/1982, ha depositato, in data  9
luglio 2019, la propria relazione, che si trasmette  unitamente  alla
presente. 
    Si  precisa  che  su  richiesta  della   stessa   Commissione   -
insediatasi il 9 gennaio 2019, - il termine per l'espletamento  delle
attivita' di accertamento, fissato in tre mesi decorrenti dalla  data
di  insediamento,  e'   stato   prorogato,   con   provvedimento   n.
213/O.P.S.(2) del 1° aprile 2019, di ulteriori tre mesi. 
    Gli  esiti  dell'accesso  sono  stati  esaminati   dal   Comitato
provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica - integrato  con  la
partecipazione del  Procuratore  Capo  della  Direzione  distrettuale
antimafia di Bari e del Procuratore  della  Repubblica  di  Foggia  -
sentito in data 19 luglio 2019, che ha condiviso con lo scrivente  le
valutazioni che qui di seguito si rassegnano. 
    1. Il Comune di  Cerignola,  grosso  centro  urbano  di  59  mila
abitanti,  e'  situato  nel  vasto  Tavoliere  delle  Puglie,  a   14
chilometri  dalla  Provincia  di  Bari'  (Canosa  di  Puglia),  a  30
chilometri dalla Basilicata  (Lavello),  a  26  chilometri  dal  Mare
Adriatico (Torre Rivoli), confina  con  i  territori  dei  Comuni  di
Trinitapoli, Zapponeta,  Orta  Nova,  Stornara,  Stornarella,  Ascoli
Satriano, Gaudiano, Loconia, Canosa di Puglia  e  San  Ferdinando  di
Puglia. 
    Il sindaco del Comune di Cerignola  e'  omissis,  in  esito  alle
consultazioni del maggio-giugno 2015. 
    L'esigenza di' avviare accertamenti in ordine all'Amministrazione
comunale di Cerignola e' scaturita dagli approfondimenti  informativi
svolti dalle Forze di  polizia,  anche  sulla  base  di  esposti  che
segnalavano contiguita' tra il sindaco e ambienti della  criminalita'
organizzata, oltre che una gestione amministrativa caratterizzata  da
varie irregolarita'. 
    Come noto, gli ultimi anni sono stati caratterizzati,  in  questa
provincia, da un numero impressionante di omicidi. Nel 2017, si  sono
verificati  ben  20  omicidi,  15  dei   quali   riconducibili   alla
criminalita' organizzata. A questi va  aggiunta  la  scomparsa  di  2
persone, da ritenersi casi di «lupara bianca». Nel 2018  gli  omicidi
sono stati in totale 11, di cui 7 possono ritenersi  riconducibili  a
dinamiche della criminalita' organizzata. Nel 2019 si sono verificati
4 omicidi, di cui 2 sicuramente di matrice mafiosa. 
    Si tratta, come si e' detto, di un dato  davvero  impressionante,
anche  se  raffrontato  con  i  dati,  gia'  rilevanti   degli   anni
precedenti: infatti nel 2015 vi erano stati 11 omicidi e 14 nel  2016
(oltre a un probabile caso di «lupara bianca»). 
    Una crescita esponenziale di fatti  si  sangue  che  consente  di
valutare appieno la pericolosita' e la ferocia dei sodalizi mafiosi. 
    Certamente l'evento piu' eclatante e' stato il  gravissimo  fatto
di sangue avvenuto nelle campagne  di  Apricena  il  9  agosto  2017,
allorquando sono stati assassinati il pluripregiudicato Romito  Mario
Luciano - ritenuto al vertice dell'omonimo gruppo  criminale  egemone
nella zona di Manfredonia (FG) e aree  limitrofe  -  il  cognato,  De
Palma Matteo, e i fratelli Luigi e  Aurelio  Luciani,  questi  ultimi
estranei a contesti malavitosi, che sfortunatamente si trovavano  sul
luogo dell'agguato, il cui  obiettivo  era  evidentemente  lo  stesso
Romito. 
    Le organizzazioni mafiose operanti nella Provincia di Foggia sono
dedite a delitti quali le estorsioni, il traffico di stupefacenti  e,
ovviamente, tendono a «risolvere»  le  situazioni  di  contrasto  che
inevitabilmente  insorgono  laddove  si  incrocino   i   contrapposti
interessi, attraverso gravissimi fatti di sangue. 
    I vari sodalizi malavitosi sono  distribuiti  sul  territorio  in
quattro macroaree: Foggia, Alto Tavoliere, Basso Tavoliere e Gargano.
A queste, occorre ormai aggiungere una quinta area, ovvero quella  di
Vieste. 
    La «Societa' foggiana» opera  nel  capoluogo  e  nei  comuni  del
centro-nord della provincia ed  e'  strutturata  in  «batterie»,  che
fanno diretto riferimento  a  un  nucleo  di  vertice  costituito  da
personaggi carismatici del crimine  locale,  ciascuno  a  capo  della
rispettiva «batteria». Storicamente legata alla  «Societa'  foggiana»
e' la criminalita' organizzata di San Severo, ovvero  dell'area  nord
della  provincia.  La   presenza   dell'organizzazione   si   avverte
soprattutto attraverso i numerosi attentati  ai  danni  di  attivita'
commerciali, inquadrabili nella gestione del racket dell'estorsione. 
    Nell'area      di      Cerignola       operano       i       clan
«Piarulli-Mastrangelo-Ferraro» e «Ditommaso»,  la  cui  esistenza  e'
stata riconosciuta con sentenza passata in giudicato nell'ambito  del
c.d. processo «Cartagine». 
    Nel contesto garganico e' radicato il «Clan dei  Montanari»,  cui
sono riconducibili numerosissimi fatti di  sangue,  verificatisi  nel
corso di decenni. 
    Si segnala infine la criminalita' viestana,  aggregato  criminale
inizialmente espressione del «Clan dei Montanari», resasi autonoma ad
opera di Notarangelo Angelo, assassinato il 26 gennaio 2015. 
    2. Cerignola, al pari di altre aree della  Provincia  di  Foggia,
risente della presenza di organizzazioni criminali di  tipo  mafioso.
L'esistenza di un'associazione  per  delinquere  di  tipo  mafioso  a
Cerignola, finalizzata alla commissione  di  un'indefinita  serie  di
delitti (tra cui  rapine,  estorsioni,  delitti  contro  la  persona,
delitti in materia di armi nonche' traffico di sostanze  stupefacenti
- art. 74 decreto del Presidente della  Repubblica  n.  309/1990)  e'
stata riconosciuta con sentenza passata in giudicato nell'ambito  del
c.d. processo «Cartagine». Quest'ultimo  ha  definito  la  struttura,
l'organizzazione e le attivita' del gruppo malavitoso denominato Clan
«omissis». 
    Tale clan - originatosi fin dagli inizi degli anni '80 e forte di
rapporti e contatti con altre organizzazioni  criminali  operanti  in
altre  zone  -  era  caratterizzato   da   una   stabile   e   solida
organizzazione interna di tipo gerarchico, che  aveva  consentito  al
sodalizio di acquisire e  mantenere  saldamente  il  controllo  delle
attivita' criminali nel territorio di  Cerignola  e  in  alcune  zone
limitrofe. 
    In   particolare,   nell'organizzazione    malavitosa    potevano
distinguersi tre livelli: 
      i «milanesi» (detti anche «i piu' grandi di tutti»),  ossia  il
vertice dell'organizzazione, di cui facevano parte i fratelli omissis
e omissis, omissis e omissis (ergastolano); essi,  pur  risiedendo  a
Milano, erano i capi indiscussi dell'associazione  e  impartivano  le
direttive a  tutta  l'organizzazione  cerignolana,  provvedendo,  fra
l'altro, al rifornimento degli stupefacenti; 
      i «grandi»,  ossia  coloro  che,  nel  quadro  delle  direttive
impartite dai «milanesi» e in stretto collegamento con loro, curavano
e dirigevano tutte le attivita' criminali del sodalizio in Cerignola,
assegnando alle varie squadre il settore di attivita' illecita in cui
operare.  Al  gruppo  appartenevano  omissis   (deceduto),   omissis,
omissis, omissis (detenuto), omissis (detenuto), omissis; 
      i «piccoli», ossia coloro che, sotto le direttive dei «grandi»,
gestivano le diverse attivita' criminali, suddivisi, a loro volta, in
squadre o batterie, a ognuna delle quali era riservato un settore  di
attivita' o una zona del territorio. La Struttura era  articolata  in
sottogruppi dotati di relativa autonomia decisionale e operativa. 
    Questa era, a grandi linee, l'assetto dell'associazione criminosa
cerignolana fino a meta' del 1994,  quando  fu  emessa,  in  data  10
giugno 1994, l'ordinanza cautelare che sgomino' il clan «omissis». 
    In seguito, le ulteriori inchieste «Tundra» nel  1994,  «Processo
Mastrangelo Giuseppe +  6»  nel  1996,  «Mosca»  nel  1997  colpirono
duramente l'organizzazione, portando alla cattura e alla  conseguente
detenzione della maggior parte dei suoi esponenti. 
    Dopo la morte di omissis, avvenuta nel 2006, mentre era  detenuto
nel carcere di Parma, il controllo del gruppo su Cerignola e' passato
nelle mani di omissis, legato da rapporto di parentela con lo  stesso
capo clan, che aveva sposato omissis, sorella di omissis. 
    Il 31 gennaio 2009, in Cerignola, all'interno  di  un  salone  da
barba, omissis veniva ucciso con  11  colpi  di  pistola  cal.  9×21,
esplosi da due individui travisati. 
    Nel  panorama  criminale  cerignolano,  negli  ultimi  anni,   ha
acquisito un ruolo di primo piano il  clan  «omissis»,  riconducibile
alla famiglia omissis, dedito alla commissione di estorsioni,  rapine
e spaccio di sostanze stupefacenti nell'area del basso Tavoliere. 
    Il clan «omissis» negli  anni  e'  stato  colpito  da  importanti
attivita' di polizia  giudiziaria  tra  cui  l'operazione  denominata
«Cartagine» e quella denominata «Halloween»  (ordinanza  di  custodia
cautelare n. 16759/01 D.D.A. della Procura della Repubblica presso il
Tribunale  -  Direzione  distrettuale  antimafia  di  Bari)  eseguita
nell'anno 2004, conclusasi con pesanti condanne per i  reati  di  cui
all'art. 416-bis  codice  penale  nonche'  all'art.  74  decreto  del
Presidente della Repubblica n. 309/1990 a carico dei  componenti  del
sodalizio criminale, in particolare  nei  confronti  di  omissis  (14
dicembre 2007 sentenza della Corte di appello di Bari irrevocabile il
28 gennaio 2009 a carico di omissis). 
    Il 26 settembre 2018  i  Carabinieri  di  Foggia  hanno  eseguito
un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per
le indagini preliminari del Tribunale di Bari su richiesta di  quella
DDA, nei confronti di omissis  e  dei  suoi  due  nipoti,  omissis  e
omissis, ritenuti rispettivamente capo ed  elementi  di  vertice  del
clan, per i  reati  di  rapina,  tentata  estorsione,  riciclaggio  e
violenza privata, tutti aggravati dall'aver agito col metodo mafioso,
ai danni di un imprenditore del  posto,  ripetutamente  sottoposto  a
minacce di estrema gravita'. 
    La struttura dell'organizzazione e' fortemente  verticistica,  di
natura familiare: a capo del clan omissis sono individuati i  germani
omissis e omissis, nonche', omissis (soprannome ereditato  dal  padre
omissis), figlio  di  omissis,  con  potere  decisionale  all'interno
dell'organizzazione. Spicca inoltre la figura  del  giovane  omissis,
personaggio di spicco del clan, con  grande  carisma  delinquenziale,
particolarmente violento  e  dedito  all'utilizzo  di  armi,  nonche'
rapinatore seriale. 
    Allo  stato,  nell'area  cerignolana  non  si  avvertono  segnali
premonitori di una ripresa della conflittualita' armata  tra  i  vari
gruppi. Si e' per contro registrato l'assunzione di maggior autorita'
e un ruolo di preminenza  da  parte  di  omissis,  omissis,  omissis,
omissis, omissis e omissis. 
    Oggi  i  maggiori  esponenti   della   criminalita'   organizzata
cerignolana sono protesi verso il traffico di sostanze  stupefacenti,
con particolare riferimento all'hashish e alla cocaina,  il  traffico
di armi da sparo, il riciclaggio dei proventi illeciti  in  attivita'
economiche lecite soprattutto nel settore vitivinicolo  e  oleario  e
l'organizzazione di complesse rapine ai danni di blindati. 
    La realta' criminale di  Cerignola  si  presenta  come  solida  e
strutturata «imponendosi sul territorio con un consistente numero  di
affiliati, con forte  disponibilita'  di  armi,  attraverso  i  quali
riesce  a  diversificare  le  attivita'  illecite  da  cui  attingere
risorse, opportunamente schermate, secondo  una  logica  sempre  piu'
affaristica, flessibile  e  proiettata  verso  obiettivi  di  agevole
realizzazione. La pluralita' delle attivita'  delittuose  perseguite,
condotte anche con forme di pendolarismo, mostrano un elevato livello
di organizzazione che conferisce  alla  criminalita'  cerignolana  un
ruolo  di  particolare  importanza  nell'intera   regione,   rendendo
contestualmente difficoltosa la distinzione tra criminalita' comune e
quella di tipo mafioso»  (cfr.  Relazione  D.I.A.,  Secondo  semestre
2017). 
    3.  L'analisi  di  contesto  sopra  rassegnata  trova   ulteriore
conferma  nelle  risultanze  info  investigative   consegnate   nella
Relazione della D.I.A. al Parlamento, relativa al 1° semestre  2018):
«Nel Basso Tavoliere, quella di Cerignola resta la realta'  criminale
strutturalmente piu' solida:  non  risente  delle  ripercussioni  dei
riassetti e delle fibrillazioni in atto nelle vicine aree e, partendo
da un forte e radicato controllo del proprio  territorio,  attua  una
strategia operativa di progressiva espansione verso altre aree.... Si
connota come mafia degli affari, svincolata  dalla  rigidita'  tipica
delle  strutture  fondate  sui  vincoli  di   familiarita'   (aspetto
peculiare  delle  mafie  foggiana  e  garganica)  e   proiettata   al
raggiungimento di obiettivi  a  medio-lungo  termine,  anche  grazie,
verosimilmente, all'esistenza di un organo decisionale condiviso,  in
grado di  assoggettare  in  modo  pragmatico  il  tessuto  criminale,
riducendo al minimo le frizioni. 
    La pluralita' delle attivita'  della  mafia  cerignolana,  spesso
condotte con forme di pendolarismo, costituiscono un valore  aggiunto
in termini sia finanziari che di carisma  criminale  nelle  relazioni
con  le  altre  organizzazioni.  Significativa  al  riguardo  la  ...
operazione  «Ocean's  Twelve»  conclusa,  a  febbraio   (2018),   dai
Carabinieri, che hanno proceduto al fermo  di  5  foggiani,  presunti
componenti del commando... (Ordinanza di  convalida  di  fermo  e  di
applicazione di misure cautelari n. 1335/18 RGNR e n. 952/18  RG  GIP
emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di
Pavia il 1° marzo 2018. In territorio elvetico erano stati tratti  in
arresto in flagranza dalla Polizia cantonale  di  Chiasso  gli  altri
cinque  componenti  del  gruppo  criminale,  anch'essi  residenti   a
Cerignola,  tra  cui   il   presunto   capo,   identificato   in   un
pluripregiudicato organico alla mafia cerignolana.). 
    E ancora si legge nella predetta Relazione: 
      «A Cerignola operano i due clan omissis (che ha  ripreso  nuovo
slancio dopo il recente ritorno in liberta'  di  alcuni  soggetti  di
spicco) e omissis (originario di Cerignola,  ha  il  suo  vertice  in
Lombardia dove risiede il boss e  vanta  sinergie  e  contatti  nelle
Province di Foggia e BAT - dove e' egemone  nella  Valle  dell'Ofanto
con referenti a Trinitapoli e Canosa di Puglia  -  e  in  varie  aree
nazionali). 
    E' indicativa al riguardo la  misura  cautelare  (OCC  n.  107/18
emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di
Foggia il 16 gennaio 2018) eseguita dai  Carabinieri  il  19  gennaio
2018 nei  confronti  di  undici  soggetti  ritenuti  responsabili  in
concorso  di  resistenza  a  pubblico  ufficiale  aggravata.  Tra   i
destinatari  del  provvedimento  figura  il  boss  del  clan  omissis
responsabile  di  aver  capeggiato  un  assembramento  nel   popoloso
quartiere  San  Samuele  contro   una   pattuglia   dei   Carabinieri
intervenuta la notte del 25 dicembre 2017 per ristabilire  la  quiete
pubblica. 
    ... Non sono, peraltro, mancati episodi  violenti  riferibili  ai
contesti criminali locali. Il 3 febbraio 2018, a Cerignola,  dopo  il
ferimento di un pregiudicato del luogo, i Carabinieri, nel  corso  di
una  perquisizione  presso   un'autorimessa,   hanno   rinvenuto   un
kalashnikov sprovvisto di matricola, con il colpo in canna,  completo
di caricatore e cartucce,  e  percio'  hanno  tratto  in  arresto  in
flagranza di reato uno dei titolari dell'attivita' e suo figlio. Il 6
aprile 2018, a Cerignola, e'  avvenuto  il  tentato  omicidio  di  un
censurato, verosimilmente collegabile  a  dissidi  sorti  nell'ambito
delle piazze di spaccio. Il 25 giugno 2018, a Cerignola, due  guardie
particolari giurate, padre e figlio, sono rimasti feriti  durante  un
tentativo di rapina. Inoltre,  il  10  aprile  2018,  a  Cerignola  i
Carabinieri hanno dato esecuzione  all'OCC  n.  1124/2016  RG  PM  n.
155/17 Reg. imp. e n. 683/2017 R.T.L. resa esecutiva dal Tribunale di
Bari il 5 aprile 2018, nei confronti di un pluripregiudicato ritenuto
responsabile della gambizzazione di un altro pregiudicato cerignolano
(il 5 ottobre 2016). Entrambi i personaggi  coinvolti  non  risultano
estranei a contesti di criminalita' organizzata.». 
    I   dati   fattuali   sopra   riportati   confermano    l'attuale
coinvolgimento  del  contesto  socio-ambientale   di   Cerignola   in
dinamiche criminali connotate da particolare disvalore sociale. 
    L'area di Cerignola, si conferma,  per  l'intera  Regione  e  non
solo, la «centrale» per tutte le operazioni  delittuose  che  ruotano
intorno alle rapine ai tir e ai furti di autovetture e mezzi pesanti,
(1)  e che impiega la maggior parte di persone, anche straniere. Cio'
e' confermato anche dalla scoperta nell'area di  numerosi  «cimiteri»
di  auto.  Questi  interessi  illeciti  riescono   a   coagulare   la
criminalita' comune con quella organizzata. 
    Notevole dinamismo si riscontra anche nel settore  delle  armi  e
degli stupefacenti, in cui la Citta' di Cerignola si  conferma  snodo
cruciale  per  l'intera  Regione,  anche  grazie  alla  capacita'  di
disporre di piu' canali di approvvigionamento. L'area  in  questione,
inoltre, e' sempre piu' caratterizzata dalla presenza di  piantagioni
di  cannabis,  che   attirano   anche   gli   interessi   di   gruppi
extraregionali (2) . 
    In piu' occasioni e'  stato  dimostrato  come  le  organizzazioni
criminali cerignolane tendono a estendere la propria attivita'  anche
in altre regioni, in collegamento con altri  gruppi  criminali,  come
dimostra, a titolo puramente esemplificativo, l'operazione di polizia
giudiziaria eseguita il 17 aprile 2018  da  personale  della  Squadra
mobile  di  Foggia,  in  collaborazione  con  la  Squadra  mobile  di
Catanzaro. In questa occasione sono stati tratti in  arresto  tredici
persone ritenute responsabili di aver portato a  termine  una  rapina
del 4 dicembre 2016 al caveau della omissis del capoluogo  calabrese,
evento aggravato dalle  condizioni  previste  e  punite  dall'art.  7
decreto-legge n. 152/1991 convertito con legge n. 203/1991.  Tra  gli
arrestati figurano otto soggetti delle Province di Catanzaro, Crotone
e Cosenza,  uno  della  BAT,  uno  della  Provincia  di  Bari  e  tre
cerignolani. 
    Come si avra' modo di verificare nelle pagine che seguono, alcuni
tra  i  piu'  importanti  esponenti  della  criminalita'  organizzata
cerignolana - tutti innanzi citati -  hanno  rapporti  con  esponenti
dell'attuale Amministrazione comunale, con la  quale  direttamente  o
indirettamente intrecciano rapporti economici e di impresa. 
    4. L' attuale amministrazione  comunale  di  Cerignola  e'  stata
eletta  in   occasione   delle   consultazioni   amministrative   del
maggio-giugno 2015, superando al  ballottaggio,  con  il  55,51%  dei
voti, omissis. Si evidenzia che il candidato omissis  aveva  superato
il primo turno con una percentuale relativa di voti superiore di poco
meno del 10% rispetto a quella del candidato omissis. 
    Straordinaria  la  contraddittorieta'  degli  esiti   delle   due
votazioni, in particolare  per  lo  «speculare  rovesciamento»  delle
preferenze accordate ai  due  principali  contendenti  tra  la  prima
tornata elettorale ed il turno di ballottaggio. 
    Alle  precedenti  elezioni  del  2010,  omissis  si  candido'   a
ricoprire la carica di sindaco a capo di due liste civiche ovvero, la
lista civica «omissis» e la lista civica «omissis» ma non supero'  il
primo turno,avendo ottenuto il 27,10% con 8.268 voti. 
    Dalle verifiche effettuate, circa la sussistenza di  collegamenti
diretti o indiretti con la criminalita' organizzata di  tipo  mafioso
ovvero su forme di condizionamento di amministratori o dipendenti del
Comune di Cerignola, sono emersi gli elementi che qui di  seguito  si
riassumono. 
    Il sindaco di Cerignola, omissis, in carica dal 16  giugno  2015,
con  funzioni  assessorili  in  materia  di   sicurezza,   legalita',
contenzioso  e  trasparenza,  e'  avvocato  penalista,  e  in  questa
qualita' ha difeso in numerosi  processi  elementi  di  spicco  delle
organizzazioni  criminali  di  stampo  mafioso   operanti   in   quel
territorio,  tutti  condannati  proprio  nell'ambito   del   processo
«Cartagine», quali: 
      omissis; 
      omissis; 
      omissis; 
      omissis; 
      omissis; 
      omissis; 
      omissis; 
      omissis; 
      omissis; 
      omissis; 
      omissis; 
      omissis; 
      omissis. 
    Con sentenza della Corte di appello di Lecce in  data  25  maggio
2015, irrevocabile il 14  aprile  2016,  in  riforma  della  sentenza
emessa in  data  17  dicembre  2013  dal  Tribunale  in  composizione
monocratica di Lecce,  il  primo  cittadino  di  Cerignola  e'  stato
condannato per il reato di  oltraggio  a  un  magistrato  in  udienza
continuato ex art. 81-343 del codice penale - commesso il 21 novembre
2009 in Foggia. 
    Il omissis, sin dall'assunzione del suo mandato, si e'  connotato
per  una  tendenza   a   «esternazioni»   particolarmente   virulente
attraverso i social  network,  prevalentemente  nei  confronti  degli
avversari politici. 
    Emblematica di tale modus operandi e' la delibera n. 319  del  23
ottobre 2018, con cui e' stato dato incarico a un avvocato di fiducia
«di intraprendere azioni  giudiziali  nei  confronti  di  coloro  che
avessero offeso o leso la dignita' e l'immagine  dell'amministrazione
e dell'intera cittadinanza.» Al di la'  dell'evidente  illegittimita'
(se non abnormita'), l'atto  e'  per  cosi'  dire  emblematico  della
situazione politico-amministrativa dell'Ente: infatti, si  pongono  a
carico del contribuente le spese per avviare non  meglio  specificate
iniziative giudiziarie,  nei  confronti  di  non  meglio  specificati
soggetti  e,  sostanzialmente,  per  reagire  alle  critiche  rivolte
all'operato dell'attuale Amministrazione. 
    La Commissione di accesso ha messo in rilievo  come  non  sia  un
mero rapporto professionale che  lega  il  sindaco  di  Cerignola  ad
esponenti di rilievo della criminalita' organizzata  cerignolana.  Si
tratta, viceversa, di rapporti elettivi,  che  in  un  contesto  come
quello  cerignolano,  caratterizzato  dalla  importanza  dei  vincoli
parafamiliari, assumono connotati social  tipici  ed  un  significato
spesso di condivisione di valori. 
    Confermano l'assunto gli esiti degli accertamenti esperiti  dalle
forze  di  polizia  sulle  frequentazioni  del  primo  cittadino   di
Cerignola, non necessitate dall'esercizio dell'attivita' forense. 
    Il 1° settembre 2015 il sindaco  di  Cerignola  ha  officiato  le
nozze, presso il  Comune,  tra  il  noto  pluripregiudicato  omissis,
affiliato di rilievo del clan «omissis» e la signora omissis. 
    E' rilevante la circostanza che il primo cittadino ha preso parte
insieme con la propria convivente e, quindi, in un clima di  evidente
«familiarita'», ai festeggiamenti per le suddette nozze, a cui  erano
presenti molti elementi di spicco del clan «omissis» ovvero  omissis,
ritenuto il capo dell'omonimo clan omissis, e omissis,  entrambi  con
condanne anche per l'art. 416-bis del codice penale.  Nell'occasione,
il sindaco di Cerignola esprimeva pubblicamente  parole  di  affetto,
vicinanza e stima personale nei confronti degli sposi, dei  testimoni
e degli invitati alla cerimonia. 
    Il 26 marzo 2016, si sono celebrate, con il rito  civile,  presso
il Comune di  Cerignola,  le  nozze  tra  il  noto  pluripregiudicato
omissis, affiliato di  rilievo  del  clan  «omissis»,  e  la  signora
omissis.  Il  matrimonio  era  stato  officiato  dal  consigliere  di
maggioranza, omissis, marito di omissis, figlia di  omissis,  sorella
dello sposo. 
    Al successivo ricevimento nuziale, in  data  29  marzo  2016,  il
sindaco  di  Cerignola,  presente  con  la  convivente,  omissis,  ha
riprodotto il rito nuziale civile e lo stesso giorno ha pubblicato un
post  sul  social  network  «Facebook»,  condiviso  dal   consigliere
comunale, omissis, in cui ha descritto  gli  sposi  come  «amici»  di
vecchia data. 
    Anche in quest'occasione, in qualita' di invitati, erano presenti
numerosissimi e noti pregiudicati di Cerignola,  elementi  di  spicco
«omissis». 
    Il 29  aprile  2016,  il  sindaco,  nel  corso  di  un'operazione
interforze per il contrasto dell'abusivismo commerciale,  interveniva
personalmente nei confronti delle postazioni abusive dei pregiudicati
locali omissis, e di omissis: quest'ultimo e'  ritenuto  elemento  di
spicco del clan  mafioso  «omissis».  Nella  circostanza  il  sindaco
chiedeva, nel primo caso  agli  operatori  presenti  sul  posto,  nel
secondo direttamente al dirigente del Commissariato  di  PS  presente
sul luogo, di soprassedere. 
    Nel corso dei controlli  di  polizia,  operati  in  Cerignola  in
materia  di  abusivismo  commerciale  nei  confronti   di   esercenti
ambulanti di prodotti ortofrutticoli, privi di formali autorizzazioni
amministrative, emergeva che gli  stessi  esercenti  sarebbero  stati
«verbalmente autorizzati» dal sindaco omissis a continuare a svolgere
le attivita' commerciali, sino a quando i medesimi non fossero  stati
formalmente autorizzati dal Comune. 
    Il 1° settembre 2016 si celebravano le nozze,  con  rito  civile,
tra il consigliere comunale omissis e  omissis,  nipote  di  omissis.
Alla celebrazione e al  successivo  ricevimento  nuziale  in  Andria,
oltre al sindaco  di  Cerignola  e  alla  compagna  di  quest'ultimo,
partecipavano ancora  una  volta  diversi  soggetti  pregiudicati  ed
esponenti della criminalita' organizzata, tra cui omissis,  affiliato
al clan  mafioso  «omissis»,  nonche'  zio  di  omissis;  omissis,  e
omissis, rispettivamente zia e fratello della sposa. 
    In data 1° maggio  2017,  unitamente  all'assessore  omissis,  il
sindaco omissis  partecipava  all'inaugurazione  del  Bar  denominato
«omissis»,  impresa  individuale  di  omissis,  figlia  di   omissis,
capostipite  dell'omonimo  clan  mafioso  operante  in  Cerignola   e
condannato per il reato di  associazione  per  delinquere  di  stampo
mafioso ex art. 416-bis del codice penale nell'ambito dell'operazione
di polizia denominata «Cartagine». Come si vedra'  in  prosieguo,  la
presenza  del  sindaco  si  innesta  su  una  vicenda  amministrativa
anomala, che riguarda  il  predetto  esercizio  commerciale,  la  cui
titolare e'  stata  destinataria  di  una  informazione  interdittiva
antimafia. 
    Il 29 dicembre 2018, il sindaco  omissis  veniva  controllato  in
Cerignola, mentre si trovava a bordo dell'autovettura di'  proprieta'
di omissis, segretario della Societa' cooperativa sociale  «omissis»,
riconducibile alla famiglia di omissis,  contigua  al  clan  omissis,
destinataria di informazione antimafia interdittiva.  In  seguito  si
parlera' piu' diffusamente dei rapporti tra il sindaco omissis  e  la
cooperativa suddetta. 
    Il  4  novembre  2017,  in   occasione   dell'inaugurazione   del
restaurato «Arco della Rimembranza» posto  all'interno  dei  giardini
pubblici  della  citta'  di  Cerignola,  personale  dei   Carabinieri
constatava che la ditta che aveva proceduto  al  restauro  dell'opera
era la «omissis», il cui rappresentante legale e' omissis. 
    Presenti alla manifestazione predetta  erano  la  titolare  della
ditta «omissis», omissis, e il padre della  stessa,  omissis  nonche'
vari dipendenti dell'impresa, che, per l'occasione, aveva  provveduto
a pulire la villa comunale. La societa' cooperativa omissis, come  si
dira'  in  prosieguo  piu'  ampiamente,  e'  stata  destinataria   di
informazione antimafia interdittiva. 
    Il  sindaco  omissis  pubblicamente  ringraziava  la  omissis   e
immortalava l'evento facendosi fotografare  con  i  dipendenti  della
cooperativa, pubblicando sul proprio profilo «facebook» una foto,  da
cui si evince che tra gli astanti vi erano vari soggetti  gravati  da
pregiudizi penali. 
    Alcuni   giorni   prima   dell'inaugurazione   dell'Arco    della
Rimembranza,  lo  stesso  sindaco  aveva  partecipato  a   una   cena
conviviale con i dipendenti della «omissis», documentata con una foto
in cui comparivano, ancora una volta, soggetti gravati da  pregiudizi
penali tra i quali: 
      omissis, contiguo al clan omissis; 
    omissis,  censurato,  figlio  di  omissis,  con  pregiudizi   per
associazione di tipo mafioso; omissis, coniugato con  omissis.  Tutti
contigui al clan «omissis». 
    Il  21  giugno  2018  il  sindaco  veniva  controllato  a   bordo
dell'autovettura condotta da omissis, coniuge di omissis,  segretaria
comunale del  Comune  di  Cerignola.  Il  omissis  risulta  socio  di
maggioranza della omissis,  di  cui  e'  amministratore  il  fratello
omissis. Quest'ultimo risulta segnalato  all'A.G.  per  il  reato  di
favoreggiamento personale, nell'ambito di una indagine condotta dalla
DDA di Bari, che ha coinvolto anche soggetti ritenuti vicini al  clan
«omissis». La omissis figura aggiudicataria di vari appalti di  opere
pubbliche, sulla base di procedure verosimilmente  «orientate»,  come
si vedra' in prosieguo. 
    A questi rapporti personali, certamente poco commendevoli per chi
ricopre  una  carica  pubblica  in  un  territorio  quale  quello  di
Cerignola, corrispondono  anche  scelte  amministrative  quanto  meno
discutibili.  La  gia'  citata  omissis  e'  infatti  titolare  della
societa'  cooperativa  «omissis»,  che  ha  ottenuto  dal  Comune  di
Cerignola l'affidamento della gestione della  villa  comunale  e  dei
relativi servizi di manutenzione, con annesso punto ristoro bar. Il 3
novembre   2017   e'   stata   adottata   un'informazione   antimafia
interdittiva nei confronti della  predetta  cooperativa,  in  ragione
della evidente vicinanza della stessa cooperativa con i  pregiudicati
omissis e omissis, elementi di vertice del clan mafioso «omissis». 
    Si soggiunge che tra i soci della «omissis» figura omissis, cioe'
la figlia dell'amministratore unico, omissis, e quindi la nipote  dei
predetti esponenti della criminalita' organizzata: la stessa  omissis
e' coniugata con omissis, consigliere comunale di maggioranza.  Della
questione si trattera' piu' ampiamente in seguito. 
    La richiamata societa' «omissis» ha gestito per conto del  Comune
di Cerignola il servizio  di  manutenzione  del  verde  pubblico,  in
virtu' di una vicenda amministrativa preoccupante  sotto  il  profilo
antimafia, come si dira' in prosieguo. 
    Dalla Relazione della Commissione di accesso  risultano  altresi'
elementi  di  interesse  nei  confronti  di  altri  componenti  della
compagine  politico-amministrativa,  che  gestisce  la  res  pubblica
presso il Comune di Cerignola. 
    L'assessore e consigliere di maggioranza omissis, con  precedenti
di polizia, e' convivente con omissis, figlia del sindaco omissis. 
    In data 1° maggio 2017, unitamente al sindaco omissis, come sopra
precisato,  l'assessore   partecipava   all'inaugurazione   del   Bar
denominato «omissis», impresa individuale  di  omissis.  Si  richiama
quanto gia' riferito a  riguardo  nella  parte  dedicata  al  sindaco
omissis. 
    Il consigliere comunale omissis,  e'  stato  eletto  nella  lista
civica «omissis». 
    Il padre del suddetto consigliere, omissis,  nel  2006  e'  stato
condannato, nell'ambito del procedimento penale n. 3957/04 reg. per i
reati di turbata liberta' degli  incanti,  rapina  ed  estorsione  in
concorso. 
    Il consigliere comunale omissis,  e'  stato  eletto  nella  lista
«omissis». Come sopra accennato, e' coniugato con omissis, figlia  di
omissis, sorella del citato omissis, pregiudicato  per  il  reato  di
associazione mafiosa, e di omissis,  pregiudicato  per  il  reato  di
porto abusivo e  detenzione  di  arma.  Come  precisato,  omissis  e'
amministratore  unico  della  societa'  «omissis»   destinataria   di
informazione antimafia interdittiva, e la figlia nonche'  moglie  del
consigliere, e' socia nella stessa societa'. 
    Il consigliere aveva officiato le nozze  di  omissis,  come  gia'
riferito a proposito delle frequentazioni del sindaco omissis. 
    Il consigliere omissis, gia' presidente  del  consiglio  comunale
nella  precedente  amministrazione,  ed  eletto  nell'Amministrazione
omissis   nella   lista   «omissis»,   e'   cugino   ex   matre   del
pluripregiudicato omissis, affiliato al clan  mafioso  «omissis».  Lo
stesso e' inoltre cugino di omissis,  moglie  del  pluripregiudicato,
sorvegliato speciale di P.S. omissis. 
    Omissis e' il  genero  di  omissis,  con  precedenti  penali  per
associazione  di  stampo  mafioso  e  precedenti   di   polizia   per
associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. 
    Il consigliere omissis non e' immune da  precedenti  di  polizia,
infatti, nel 2002 e' stato  deferito  all'Autorita'  giudiziaria  per
favoreggiamento personale, in quanto favoriva coloro che gli  avevano
asportato l'autovettura pagando una somma di denaro per  tornarne  in
possesso; in data 4 giugno 2013  veniva  tratto  in  arresto  per  lo
stesso reato in esecuzione all'ordinanza  di  custodia  cautelare  n.
1624/11 RGNR e n. 88/13 GIP. E' stato, inoltre controllato,  piu'  di
una volta tra il  2013  e  il  2016,  in  compagnia  di  pregiudicati
all'interno  del  Bar  «omissis»,  tra  gli   altri,   con   omissis,
pregiudicato, la cui famiglia, denominata «omissis»,  risulta  vicina
al clan «omissis». 
    Infatti,  omissis,  fratello  di  omissis,  e'  stato   arrestato
nell'ambito dell'operazione «Halloween» proc. pen. 15562/03  D.D.A  -
R.G.N.R. Mod. 21 della Procura della Repubblica presso  il  Tribunale
di Bari - Direzione distrettuale antimafia. 
    Il consigliere comunale  omissis,  nel  2002  e'  stato  deferito
all'Autorita' giudiziaria per associazione a  delinquere  finalizzata
al traffico illecito di armi e munizioni. 
    L'assessore ai lavori pubblici, urbanistica, edilizia  privata  e
patrimonio del Comune di Cerignola e' stato, fino al 7 gennaio  2019,
data delle sue dimissioni - omissis. 
    L'assessore e' stato il progettista dei  lavori  relativi  all'ex
«omissis»   di   proprieta'   della   societa'   «omissis»,   i   cui
amministratori hanno cointeressenze economiche  con  esponenti  della
criminalita' mafiosa locale, come si dira' in prosieguo. 
    E' evidente che l'architetto omissis,  rivestendo  la  carica  di
assessore  ai  lavori  pubblici  -  urbanistica  edilizia  privata  -
patrimonio del Comune di Cerignola fin dalla data del 17 giugno  2015
risultava incompatibile con il ruolo di progettista e redattore della
segnalazione certificata di inizio attivita' e relazione  tecnica  di
asseverazione. 
    L'abitazione del omissis, in data 18 dicembre 2018,  come  quella
dell'ing. omissis, dirigente dei lavori pubblici,  ex  dirigente  del
settore manutenzioni del Comune di Cerignola, e' stata  sottoposta  a
perquisizione locale da parte della Guardia di finanza. 
    La Commissione ha posto in evidenza alcuni elementi di  interesse
anche per quanto riguarda i dipendenti comunali. 
    Un appartenente del Corpo di polizia locale, tale omissis, e'  il
fratello del gia' citato pluripregiudicato omissis. 
    Il dott. omissis, attuale  comandante  della  Polizia  locale  di
Cerignola, e' stato arrestato il 13 dicembre  2011,  in  qualita'  di
comandante della Polizia municipale di  Frosinone,  per  associazione
per delinquere finalizzata alla turbata liberta' degli incanti,  alla
corruzione  e  alla  falsita'  ideologica  commessa  da  un  pubblico
ufficiale in. atti pubblici (operazione denominata Occhio vigile). 
    Omissis, impiegato  nell'ufficio  della  Polizia  locale,  il  28
aprile 2015 e'  stato  deferito  all'A.G.  per  la  violazione  degli
articoli 416, comma 1, 479 e 642 del codice penale (associazione  per
delinquere, falsita' ideologica commessa dal  pubblico  ufficiale  in
atti pubblici e fraudolento  danneggiamento  dei  beni  assicurati  e
mutilazione fraudolenta). 
    Omissis, impiegato nell'ufficio della Polizia locale, nel 2012 e'
stato controllato in Bari con omissis, con precedenti di polizia  per
furto, porto abusivo e detenzione di  armi,  rapina  e  ricettazione;
omissis, sorvegliato speciale con precedenti di polizia per  violenza
e minaccia a P.U., lesioni personali, rifiuto  di  indicazioni  sulla
propria identita',  stupefacenti.  Nel  2011  era  stato  controllato
sempre in Bari compagnia di omissis, con precedenti  penali,  per  il
reato di cui all'art. 73 decreto del Presidente della  Repubblica  n.
309/1990, e di polizia per il reato di associazione di  tipo  mafioso
(in concorso); omissis, con precedenti di polizia  per  il  reato  di
associazione di tipo mafioso. 
    Omissis e' coniugato con omissis, nipote  dei  fratelli  omissis:
omissis, con precedenti penali per il reato di violenza,  resistenza,
oltraggio a  P.U.,  pregiudicato  per  associazione  a  delinquere  e
spaccio di sostanze stupefacenti; omissis, pregiudicato per il  reato
di omicidio doloso e ricettazione; omissis, con precedenti penali per
il. reato di estorsione,  associazione  a  delinquere  e  spaccio  di
sostanze stupefacenti. 
    Omissis, segretario comunale,  e'  sorella  di  omissis,  addetto
all'Ufficio di presidenza del consiglio comunale ed e' coniugata  con
omissis, socio di maggioranza della omissis, di  cui  si  dira'  piu'
diffusamente. 
    Omissis,  dipendente  dell'ufficio  tecnico,  con  precedenti  di
polizia, e' stato deferito nel 2018 alla competente A.G. per il reato
di  abuso  di  ufficio  e  attivita'  di  gestione  di  rifiuti   non
autorizzata. 
    L'abitazione dell'ing. omissis in data  18  dicembre  2018,  come
quella dell'ex assessore omissis,  come  sopra  precisato,  e'  stata
sottoposta a perquisizione da parte della Guardia di finanza. 
    Omissis, impiegato presso l'ufficio tecnico,  e'  stato  deferito
all'A.G. per attivita' di gestione di rifiuti non autorizzata. 
    Omissis, dipendente dell'Ufficio tecnico e' stato controllato  in
data in compagnia di omissis, coniugato con omissis. Quest'ultima  e'
sorella di omissis, deceduto il omissis, destinatario  di  o.c.c.  n.
2340/94 r.g. gip del 10 gennaio 1994 per associazione a delinquere di
stampo mafioso. 
    5. La Commissione  si  e'  ampiamente  soffermata  sulle  vicende
amministrative, che riguardano la manutenzione del verde pubblico. 
    Il Comune di Cerignola, a conclusione di una procedura aperta con
il criterio dell'offerta economicamente piu'  vantaggiosa  -  indetta
previa revoca di un'altra procedura a  cui  avevano  partecipato  tre
imprese - ha affidato nel 2016 il servizio di manutenzione e custodia
della Villa comunale con  annesso  punto  ristoro-bar  alla  societa'
cooperativa «omissis», con impegno di spesa per il primo anno pari ad
un importo di € 59.804,40. 
    La ditta aggiudicataria e'  stata  l'unica  ad  avere  presentato
l'offerta. 
    Assume interesse la circostanza che detta cooperativa  era  stata
costituita l'8 marzo 2016, poco prima della pubblicazione  del  bando
di gara, mentre l'inizio dell'attivita' avveniva il 1° giugno 2016. 
    Queste, in sintesi, le modalita' e la  tempistica  attraverso  le
quali si e' definito l'iter amministrativo a  favore  della  societa'
cooperativa in esame: 
      29 gennaio 2016: con determina dirigenziale si dava corso  alla
gara per l'affidamento della gestione dei servizi; 
      8 marzo 2016: costituzione della cooperativa «omissis»; 
      6 maggio 2016: con determina dirigenziale .si prendeva atto del
verbale di gara (unica partecipante era stata la «omissis») e  veniva
disposta l'aggiudicazione definitiva; 
      13 giugno 2016: il Comune  di  Cerignola  avanza  richiesta  di
informazione antimafia alla Prefettura di Foggia; 
      5 luglio 2016 viene approvato lo schema del contratto. 
    Amministratore unico della  societa'  e'  omissis,  socia  e'  la
figlia di quest'ultima, omissis, rispettivamente suocera e moglie del
consigliere comunale omissis. 
    Il 3 novembre 2017 e' stata  adottata  un'informazione  antimafia
interdittiva nei confronti della  predetta  cooperativa,  in  ragione
della evidente vicinanza della stessa con i  pregiudicati  omissis  e
omissis, elementi  di  vertice  del  clan  mafioso  «omissis».  Della
vicenda si e' riferito nel  paragrafo  dedicato  alle  frequentazioni
elettive del sindaco omissis:  si  e',  infatti  evidenziato  che  il
sindaco, insieme con il consigliere omissis, partecipava  alle  nozze
tra il noto pluripregiudicato omissis, affiliato di rilievo del  clan
«omissis», e la signora omissis. Il matrimonio  era  stato  officiato
proprio dal consigliere di maggioranza, omissis, marito  di  omissis,
figlia di omissis, sorella dello sposo. 
    Si soggiunge che, nella notte tra il 3 e il 4 novembre, presso la
Villa comunale di Cerignola, si verificava una  forte  deflagrazione,
seguita da un incendio che  distruggeva  il  punto  di  ristoro,  ivi
situato, gestito proprio dalla societa' «omissis». Si evidenzia  che,
nella  circostanza,  proprio  il  consigliere  comunale   omissis   -
ovviamente   direttamente   interessato,   per   motivi    parentali,
dall'evento delittuoso -, rilasciava  alla  stampa  dichiarazioni  di
condanna, ancorche' motivate da ragioni «istituzionali». 
    Per questa vicenda la Squadra mobile  di  Foggia,  unitamente  al
Commissariato di P.S. di Cerignola, arrestava due persone (omissis  e
omissis), in esecuzione di O.C.C. emessa dal Tribunale  di  Foggia  -
ufficio giudice per le indagini preliminari. 
    Come ha posto in risalto la Commissione, il modello  dell'offerta
unica appare una costante nella gestione  di  vicende  amministrative
che presentano «scostamenti» procedimentali, i quali configurerebbero
situazioni  di  mera  mala  gestio  se  non  si   concludessero   con
aggiudicazioni   ad   imprese   riconducibili    alla    criminalita'
organizzata. 
    E' quanto dimostra con dovizia  di  argomenti  la  Commissione  a
proposito dell'affidamento del servizio  di  manutenzione  del  verde
pubblico alla societa' «omissis», a cui si e' accennato sopra. 
    Con determina a contrarre n. 144/29  del  26  febbraio  2016,  il
Comune di Cerignola, al fine di garantire il servizio di manutenzione
ordinaria  del  verde  cittadino,  dava  avvio  ad   una   gara   per
l'affidamento  del  servizio  di  manutenzione  ordinaria  del  verde
cittadino per la durata di mesi due. A tale scopo,  si  disponeva  di
commissionare  tale  servizio  a  ditte  in  possesso  dei  requisiti
previsti dalla normativa vigente in materia, per l'importo mensile di
euro 15.044,50, e  per  un  importo  complessivo  di  euro  30.089,00
comprensivo di IVA. 
    La relativa gestione e' stata aggiudicata a  trattativa  privata.
Delle ditte invitate solo due hanno presentato la  propria  proposta:
le cooperative  «omissis»,  che  veniva  estromessa  dalla  gara  per
irregolarita',  e   «omissis»   che,   dopo   circa   una   settimana
dall'aggiudicazione, rinunciava immotivatamente all'appalto. 
    Successivamente il  servizio  e'  stato  affidato  alla  societa'
«omissis». Vale la pena di ripercorrere sommariamente la vicenda: 
      detta societa' si sarebbe costituita e  iscritta  nel  registro
delle imprese, rispettivamente, 10 e 4 giorni  prima  della  scadenza
del bando; 
      la commissione di gara  notava  che  dalla  busta  dell'offerta
economica,  ancora  sigillata,  traspariva   l'importo   offerto   e,
pertanto, la societa' veniva esclusa  dalla  gara  come  previsto  al
punto 13 del bando; 
      seguiva l'apertura del  plico  della  ditta  «omissis»  che  si
aggiudicava provvisoriamente il servizio; 
      inspiegabilmente, il 25  marzo  2016,  quest'ultima  rinunciava
all'aggiudicazione e, in maniera diretta, il suddetto servizio veniva
affidato alla societa' esclusa, ossia alla «omissis». 
    A favore della societa'  «omissis»  sono  stati  effettuati  piu'
affidamenti diretti sotto forma di rinnovi bimestrali e  per  importi
che non giustificavano una richiesta di  informazione  antimafia,  il
genus di documentazione antimafia  che  consente  di  individuare  il
pericolo   di   condizionamento   dell'impresa,   in   presenza    di
amministratori che non presentino formalmente situazioni ostative  in
base alle risultanze SDI. 
    Vi sono elementi per ritenere  che  la  normativa  antimafia  sia
stata elusa attraverso un frazionamento del valore degli affidamenti. 
    In esito a una specifica richiesta di chiarimenti, il  Segretario
generale dell'Ente, con nota del 17 ottobre 2018  si  e'  limitata  a
rimettere una nota a firma del dirigente del «settore  ambiente»  del
Comune di Cerignola, da cui risulta che dal  30  gennaio  2018  al  2
ottobre 2018, sono stati fatti 7 affidamenti diretti  per  un  valore
totale dichiarato di euro 202.777,19, esclusa IVA. 
    Come si e' detto, amministratore unico della societa'  «omissis»,
che ha sede in Cerignola, alla via omissis,  era,  al  momento  della
costituzione della societa', omissis, figlia di omissis, quest'ultimo
fratello di omissis. 
    Omissis  condivide  con  il  padre  interessi  economici  che  si
concentrano  sulla  societa'  «omissis»,  di  cui   il   omissis   e'
amministratore unico. Quest'ultima societa' e' stata destinataria  di
informazione antimafia interdittiva, adottata il 28 giugno 2019. 
    La  verifica  antimafia  condotta  sulla  impresa  «omissis»   ha
evidenziato anzitutto un profilo criminale del  omissis  -  padre  di
omissis - di assoluto rilievo e facilmente conoscibile, -  specie  da
chi esercita la professione forense come avvocato penalista, come  il
sindaco di' Cerignola. 
    Omissis, infatti, e' stato destinatario di richiesta di rinvio  a
giudizio nell'ambito del processo «Cartagine», di cui  all'o.c.c.  n.
2340/94 della  Direzione  distrettuale  antimafia  di  Bari,  che  ha
riguardato le due  piu'  vaste  organizzazioni  criminali  di  stampo
mafioso, operanti nel territorio di Cerignola, il clan «omissis» e il
clan «omissis». E' stato, inoltre, indagato dalla  D.D.A.  di  Reggio
Calabria, nell'indagine denominata «Operazione Gambling», di  cui  al
proc. pen. n. 7497/2014 RGNR-DDA, unitamente ad altri  112  soggetti,
per reati associativi connessi alle attivita' di giochi e  scommesse,
aggravati ex art. 7 della legge n. 203/1991. 
    Il  fratello  di  omissis,  omissis,  attualmente  in  regime  di
detenzione domiciliare, condannato per associazione di tipo  mafioso,
e' elemento di rilievo del clan  mafioso  «omissis»:  sul  suo  conto
figurano  svariate  vicende  giudiziarie  per  ricettazione,  rapina,
omicidio, associazione di tipo mafioso. 
    La omissis e' cessata dalla carica di amministratore unico  della
societa'  «omissis»  in  data  23  novembre  2018,  con   contestuale
assunzione delle funzioni amministrative da parte di un consiglio  di
amministrazione, composto tra l'altro  da  omissis,  presidente,  con
precedenti di  polizia  tra  l'altro  per  scommesse  clandestine  ed
esercizio abusivo di attivita' di gioco  e  scommesse.  Nel  caso  di
specie, l'identita' della sede  legale  della  «omissis»  rispetto  a
quella della  impresa  familiare  dei  omissis,  ovvero  la  societa'
«omissis» interdetta, il coinvolgimento  dell'attuale  amministratore
proprio in attivita' delittuose - attinenti al gioco e alle scommesse
illegali  -  nelle  quali  si  e'  espressa  al  massimo   grado   la
personalita' criminale di omissis, la acclarata pervasivita' del clan
mafioso  di  riferimento  nell'economia  legale  rendono  ragionevole
supporre che, nonostante il mutamento della  compagine  organizzativa
dell'impresa, la societa' «omissis» sia  un  elemento  della  pletora
degli  interessi  economici  della  famiglia   omissis   e   che   il
trasferimento dei poteri di amministrazione dalla omissis  a  omissis
sia strumentale  all'acquisizione  di  una  certificazione  antimafia
liberatoria che, altrimenti,  non  sarebbe  potuta  essere  ottenuta:
infatti, gli anzidetti  mutamenti  organizzativi  sono  avvenuti  nel
novembre 2018, ovvero poco prima della data (7 dicembre 2018) in  cui
il Comune di  Cerignola  ha  formulato  l'istanza  di  documentazione
antimafia nei confronti dell'impresa «omissis». 
    Appare importante evidenziare che  omissis,  omissis  e  omissis,
risiedono tutti a  Cerignola,  Via  omissis  ovvero  nelle  immediate
vicinanze della «omissis», la cui sede e' al civico  2  della  stessa
Via omissis. 
    E' storia di questi  giorni  quanto  dichiarato  dal  sindaco  di
Cerignola,  in  occasione  della  comunicazione  dell'adozione  della
interdittiva antimafia nei' confronti  della  societa'  «omissi».  Il
primo  cittadino  si  e'   espresso   condannando   l'operato   della
Prefettura, con espressioni colorite «Basta rompere i  coglioni,  non
siamo mafiosi», esaltando la societa'  interdetta  e  confermando  un
favor per l'impresa riconducibile alla  famiglia  omissis,  che  gia'
risulta dagli atti citati. Non  solo.  Con  ordinanza  n.  68  dell'8
luglio 2019, il sindaco ha infatti  incaricato  la  ditta  interdetta
della  rimozione  degli  alberi  caduti  o  pericolanti,  in   palese
violazione  dell'art.  94  del  codice  antimafia,  che  prevede   la
risoluzione  da  parte  della  stazione   appaltante   dei   rapporti
contrattuali in itinere in  caso  di  adozione  di  una  informazione
interdittiva in corso di contratto. 
    Particolare  attenzione  dedica  il  sindaco   di   Cerignola   a
giustificare la «rivolta» al codice antimafia  con  la  conservazione
dei posti di lavoro: e' difficile immaginare  che  un  «signore»  del
foro penale ignori le possibilita' offerte dal codice  degli  appalti
di affidare i servizi in via d'urgenza e ignori la  clausola  sociale
nel passaggio di contraenti. 
    Si  avverte  piu'  che  altro  la  difficolta'  del  sindaco   ad
affrancarsi da certi rapporti. 
    Ancora la societa' «omissis» risulta protagonista  silenziosa  di
una inquietante seduta del consiglio comunale di Cerignola, tenuta il
30 luglio 2018, a cui la Commissione ha riservato ampio spazio. 
    In  quella  circostanza,  nell'aula  consiliare  del  Comune   di
Cerignola, precisamente nella parte anteriore, ben visibile, sedevano
20 operai della ditta omissis, quasi uniformemente vestiti, di cui  9
pregiudicati,  tra  cui  spiccava  omissis,  appartenente   al   clan
«omissis». 
    La presenza di esponenti di clan conosciuti generava un  evidente
clima di intimidazione, data la particolare  rilevanza  dei  temi  in
discussione (adeguamento delle tariffe TARI ,  collegato  alle  gravi
problematiche attinenti al servizio di raccolta e smaltimento rifiuti
gia' affidato alla SIA, societa' in house, che versava in grave stato
di  insolvenza.  Il  clima  intimidatorio  veniva  confermato   dagli
interventi  dei  consiglieri,  estratti  dal  verbale  della   seduta
consiliare. 
    Alla famiglia omissis e' riconducibile anche l'impresa «omissis»,
il cui amministratore unico e' omissis, destinataria di  informazione
antimafia interdittiva adottata il 28 giugno 2019. 
    La Commissione di accesso si e' soffermata sugli  affidamenti  di
servizi a favore della predetta impresa, a cui in  data  13  febbraio
2019, a seguito  di  una  procedura  d'urgenza  con  il  criterio  di
aggiudicazione del minor prezzo, veniva aggiudicato  il  servizio  di
pulizia  delle  zanelle  e  cordoni  dei  marciapiedi  dalle   piante
infestanti, per l'importo di euro 150.000,00 IVA compresa.  La  ditta
aveva proposto un ribasso del 3,00%. 
    In data 4 marzo  2019,  la  Centrale  unica  di  committenza  del
Tavoliere, con sede presso il Comune di  Cerignola,  ha  indetto  una
gara, mediante procedura  negoziata  con  almeno  5  inviti,  per  la
raccolta e trasporto di erbacce spontanee ed infestanti sulle  strade
urbane ed extraurbane, con importo a base d'asta 120.000,00 euro. 
    Delle 5 ditte invitate, solo la societa'  omissis  ha  presentato
un'offerta, con un ribasso del 3%. 
    L'analisi  della  procedura  seguita  per  gli  affidamenti  alla
societa' «omissis»,  effettuata  dalla  Commissione,  ha  evidenziato
ancora una volta la prassi dell'offerta proveniente da una sola ditta
e quella aggiudicataria. 
    6. La Commissione ha  riferito  sull'affidamento  dei  lavori  di
recupero edilizio e funzionale degli edifici comunali «ex  stalloni»,
annessi all'immobile ex caserma Nino Bixio, da  adibire  a  struttura
per anziani anche non autosufficienti. 
    I lavori suddetti sono stati affidati il 2 agosto 2017, a seguito
di procedura svoltasi presso la Centrale unica di committenza, che ha
sede presso il Comune di  Cerignola,  all'unica  concorrente  ammessa
alla gara, la societa' omissis, con sede in Sannicandro di Bari,  per
un importo complessivo pari a euro 549.917,06. 
    Nel corso di un accesso  ispettivo  presso  la  ditta  «omissis»,
effettuato in data 23 maggio 2019, e' stata  accertata  la  presenza,
presso il cantiere edile «ex stalloni», oltre che del capo  cantiere,
omissis, anche di omissis - dipendente della societa' dal 1° dicembre
2017 al 28 dicembre 2018 con mansioni di geometra -  il  quale  aveva
con se' una cartellina contenente documentazione inerente  la  citata
ditta. Nell'occorso, il omissis ha  dichiarato  di  non  essere  piu'
dipendente della «omissis» e di continuare ad avere rapporti  con  la
stessa in regime di libera professione. 
    Omissis   e'   il   fratello   del   ben   piu'   noto   omissis,
pluripregiudicato, elemento di spicco del  clan  omissis,  condannato
per associazione di tipo mafioso,  ai  sensi  dell'art.  416-bis  del
codice penale. 
    Ancora  una  volta  una  sola  impresa  partecipante  alla  gara,
nonostante la consistenza del prezzo a base  d'asta,  una  ditta  con
sede legale fuori provincia che, nel momento in cui viene ad  operare
in Cerignola, recide il rapporto formale di lavoro  con  un  soggetto
«conosciuto» nell'ambiente cerignolano, in  virtu'  dei  rapporti  di
parentela e di conseguente frequentazione necessaria fra omissis e il
fratello omissis, condannato per associazione di  stampo  mafioso  ed
elemento ai vertici del clan omissis. 
    7. La Commissione di accesso si  e'  soffermata  sull'appalto  di
lavori per l'ampliamento del  cimitero,  aggiudicati  nel  2015  alla
societa' omissis, per un importo pari a euro 15.710.426,51. 
    Con determinazione dirigenziale n. 442/45 del 10 giugno  2016  si
prendeva atto dell'avvenuta costituzione di una societa' di  progetto
denominata omissis, subentrata all'aggiudicataria. 
    In quest'ultima societa', costituita il 17 marzo 2016, partecipa,
con quota di minoranza,  la  omissis  (1%  delle  quote).  Come  gia'
evidenziato, nei paragrafi relativi  alla  compagine  gestionale  del
Comune di Cerignola, il  rappresentante  e  socio  della  omissis  e'
omissis e altro socio e' omissis, coniuge convivente  del  segretario
generale del Comune di Cerignola, omissis. 
    Omissis   risulta   segnalato   all'A.G.   per   il   reato    di
favoreggiamento personale, nell'ambito di una indagine condotta dalla
DDA di Bari, che ha coinvolto anche esponenti del clan «omissis». 
    Tra i dipendenti della societa' in esame figura  dal  26  ottobre
2016,  con  mansioni  di  guardiano,  omissis.   Quest'ultimo,   gia'
denunciato nel 1990 per  associazione  mafiosa,  nel  2001  e'  stato
tratto in arresto in esecuzione dell'ordinanza di custodia  cautelare
n. 6345/01 del Tribunale di Foggia, per l'ipotesi di reato di tentato
omicidio con arma da fuoco, in concorso  con  omissis,  in  danno  di
omissis, gia' deferito all'Autorita' giudiziaria per associazione per
delinquere di stampo mafioso. 
    Il fratello di omissis, omissis, e' stato tratto in arresto il 17
giugno 1994, nell'ambito dell'operazione «Cartagine», per il reato di
associazione   di   tipo   mafioso,   quale   elemento   di   vertice
dell'organizzazione  criminale  denominata  «omissis»,  poi  omissis.
Inoltre, omissis risulta condannato con sentenza passata in giudicato
il 9 giugno 2011 per estorsione  continuata  in  concorso  e  lesioni
personali, aggravati dal metodo mafioso. 
    Risulta evidente  che  il  segretario  comunale  e'  interessato,
attraverso il consorte, in una societa' che svolge lavori  per  conto
del Comune di Cerignola e che da' lavoro a soggetti gravitanti  negli
ambienti malavitosi. 
    Ancora la omissis risulta protagonista di  una  vicenda  di  mala
gestio, che riguarda il procedimento per l'appalto dei lavori per  la
costruzione del palazzetto dello  sport,  a  cui  la  Commissione  di
accesso ha dedicato ampio spazio. 
    Con determina dirigenziale n. 61 del 28 luglio 2017 il Comune  di
Cerignola ha indetto una procedura aperta per  la  realizzazione  del
palazzetto dello sport su un'area di proprieta' comunale. 
    Le modalita' di finanziamento dell'opera,  dell'importo  di  euro
1.830.000, appaiono singolari: il Comune di Cerignola avrebbe dato un
terreno del valore di euro  1.830.000,00  alla  ditta  aggiudicataria
dell'appalto e quest'ultima avrebbe dovuto  effettuare  i  lavori  di
costruzione del palazzetto dello sport. 
    Inopinatamente, il bando non richiedeva tutta  la  certificazione
necessaria  ad  accertare  i  requisiti  di  qualita'   delle   ditte
partecipanti alla gara, ai sensi della normativa sui lavori pubblici. 
    Nonostante l'elevato  importo  posto  a  base  della  gara,  alla
procedura selettiva ha partecipato solamente la «omissis»,  con  sede
legale a Noci (BA), la quale si e' aggiudicato l'appalto offrendo  un
ribasso pari all'1% e facendo ricorso all'istituto dell'avvalimento. 
    A  tale  proposito,  la   Commissione   ha   rilevato   come   la
partecipazione di una  sola  ditta  costituisca  elemento  ricorrente
nelle procedure di gara indette dal Comune di Cerignola,  cosi'  come
costituisce elemento ricorrente il ribasso  simbolico  offerto  dalle
ditte aggiudicatarie. 
    La societa' «omissis» (capitale sociale 12.000 euro) non  risulta
aver mai operato nel settore edile, come emerge dalla visura camerale
e, pur essendo stata costituita nel 2013, e' rimasta inattiva fino al
1° agosto 2017, data perfettamente coincidente con  la  pubblicazione
del bando relativo alla gara in argomento. 
    La gara, peraltro, si e' dimostrata molto lucrativa per l'impresa
suddetta, infatti, in data 20 novembre 2017, il Comune  di  Cerignola
trasferiva per intero e senza vincoli il terreno oggetto  di  permuta
alla «omissis». 
    Un'attenzione all'interesse pubblico,  come  ha  sottolineato  la
Commissione, avrebbe  suggerito  che  il  trasferimento  della  piena
proprieta' del  bene  oggetto  di  permuta  avvenisse  alla  consegna
dell'opera eseguita. La  considerazione  e'  tanto  piu'  valida,  in
quanto la societa' «omissis» possiede un capitale sociale  di  appena
euro 12.000,00, non sufficientemente  consistente  per  garantire  il
Comune in caso di azione di inadempimento, e il terreno in questione,
in data 29 dicembre 2017, e' stato trasferito  dalla  «omissis»  alla
omissis per un importo di euro 2.000.000,00. 
    Con la determina n. 418/2018, il Comune di Cerignola  autorizzava
il mutamento  dell'assetto  societario  della  «omissis»,  risultante
dalla cessione, avvenuta il 24 gennaio 2018,  di  quote  pari  all'1%
dalla societa' stessa alla societa' omissis. 
    Socio  di  minoranza  della  suddetta  societa'  e'   quindi   la
«omissis», con una partecipazione dell'1% (pari ad una quota nominale
di 120,00 euro). 
    Nella richiesta alla Provincia di autorizzazione alla costruzione
dell'opera, datata 1°  febbraio  2018,  il  Comune  di  Cerignola  ha
indicato l'ing. omissis, collaboratore di omissis,  come  progettista
strutturale e direttore dei lavori, su  designazione  della  societa'
aggiudicataria. 
    Con nota n. 7201 del 6 marzo 2018, la societa' omissis comunicava
che i  lavori  per  la  realizzazione  del  palazzetto  dello  sport,
sarebbero stati eseguiti dalla societa' omissis, in qualita' di socio
esecutore. 
    In  relazione  a  quanto  sopra  esposto,   la   Commissione   ha
considerato   che   un   intreccio   ben   congegnato   tra   vicende
amministrative, discutibili sotto il profilo procedimentale, e scelte
societarie ha orientato l'esito del procedimento  amministrativo  nel
senso  di  consentire  l'effettuazione  dei  lavori  da  parte  della
societa' omissis. 
    L'assunto  appare  confermato  da  circostanze  accertate   dalla
Commissione: durante l'esecuzione dei lavori, l'impresa  omissis  non
ha posto in essere alcuna prestazione ne'  si  e'  resa  presente  in
cantiere, come si evince dal tabellone  di  cantiere;  il  Comune  di
Cerignola autorizzava la omissis e non la omissis (impresa che  aveva
sottoscritto il contratto di avvalimento), a subappaltare il 30%  dei
lavori (parte delle opere in cemento armato) alla  ditta  individuale
omissis. 
    La societa' omissis figura ancora  nella  vicenda  amministrativa
relativa alla gestione dello stadio comunale «Monterisi»,  a  cui  la
Commissione ha dedicato ampio spazio nella Relazione. 
    Con delibera della giunta comunale n. 352 del 14  dicembre  2015,
la  societa'  omissis  ha  ottenuto  dal  Comune  di   Cerignola   la
concessione in uso dello stadio Comunale Monterisi per anni undici. 
    L'accordo prevedeva la concessione  del  campo  sportivo  per  il
periodo dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2025, l'impegno del Comune
di versare, a partire dal 1° gennaio 2017, all'omissis  la  somma  di
euro 60.000,00 come contributo annuale per le spese di  conduzione  e
custodia dello stadio comunale. 
    Dalla suddetta somma, sarebbe stata poi trattenuta una quota  per
il pagamento del canone di concessione, in due  rate  semestrali,  di
importo pari ad euro 30.000: nella sostanza veniva azzerato il canone
concessorio in virtu' di un meccanismo compensatorio. 
    Con  successivi   atti,   il   Comune   di   Cerignola   decideva
l'ampliamento del campo sportivo comunale per la somma complessiva di
euro 1.850.000, superando quanto previsto  con  la  delibera  n.  352
citata,  che  non  prevedeva  oneri  a  carico   dell'amministrazione
comunale   per   interventi   e   opere    realizzate    nel    corso
dell'affidamento. 
    La realizzazione dei lavori - primo stralcio  -  veniva  affidato
nel 2017 alla societa' «omissis» a r.l. per l'importo complessivo  di
euro 845.000, prevedendo la partecipazione del Comune nella misura di
euro 450.000, per una quota pari al 53,25%, poi erogati a favore  del
concessionario. Con la  determina  dirigenziale  n.  1223/46  dell'11
ottobre 2017 l'importo dei lavori relativi al primo  stralcio  veniva
ridotto da euro 845.000,00 ad euro 688.284,82 ma  a  tale  variazione
non seguiva la necessaria variazione del  contributo  del  Comune  di
Cerignola, che restava inalterato in euro  450.000,00,  cosicche'  la
percentuale   finanziata   dal   Comune    di    Cerignola    passava
immotivatamente dal 53,25% al 65%. 
    Con la delibera di giunta comunale n. 265 del 13 ottobre 2017, il
Comune di Cerignola decideva di aderire ad un bando per un  mutuo  di
importo pari a euro 1.000.000,00 -  somma  maggiore  di  quella  gia'
stabilita - per i lavori di  ampliamento,  adeguamento  dello  stadio
comunale Monterisi. 
    Con determina dirigenziale  n.  126  del  9  aprile  2018  veniva
affidato l'incarico di progettazione preliminare ed esecutiva  per  i
suddetti  lavori  all'arch.  omissis,  con  contratto  sotto   soglia
(inferiore ad euro 40.000,00, ai sensi dell'art. 36 del Codice  degli
appalti), con un impegno di spesa pari ad euro 50.004,37. 
    L'arch. omissis e' fratello  di  omissis,  legale  rappresentante
della «omissis». 
    «Omissis» e' stata incaricata dalla societa'  sportiva  «omissis»
della realizzazione dei lavori allo stadio comunale «Monterisi». 
    8. La Commissione ha dettagliatamente riferito anche a  proposito
della concessionaria dello stadio, la «omissis». 
    La societa' appartiene alla famiglia omissis. Uno dei consiglieri
di amministrazione, omissis, e' un noto  imprenditore  di  Cerignola,
proprietario del  marchio  «omissis»,  distributore  di  detersivi  e
prodotti per la casa, collegato alla figura di omissis,  residente  a
Pieve Emanuele (MI),  ritenuto  elemento  apicale  del  clan  mafioso
«omissis»,  gia'  condannato  per  il  reato  di   associazione   per
delinquere di tipo mafioso ex art. 416-bis codice penale. 
    Il collegamento fra omissis ed il omissis si deduce dai  rapporti
d'affari intrattenuti dalla «omissis» - di cui e' titolare il omissis
- con la ditta di trasporti «omissis» di  Milano,  di  cui  e'  stato
legale rappresentante  fino  al  2  gennaio  2019  ed  ora  socio  di
maggioranza omissis. 
    La societa' omissis risulta contraente privilegiato  della  ditta
«omissis», detenuta al 100%, dalla societa' «omissis»,  a  sua  volta
detenuta direttamente dai membri della famiglia omissis. 
    Confermano la vicinanza del omissis al omissis non  solo  i  dati
contabili - i quali dimostrano che  il  fatturato  della  omissis  e'
generato, sostanzialmente, dall'unico  cliente  omissis  -  ma  anche
quanto riferito da omissis nell'ambito di un procedimento penale  per
estorsione di cui e' rimasta vittima la compagna dello stesso. 
    L'imprenditore riferisce di contatti avuti con il omissis perche'
gli desse «consigli» sulla vicenda estorsiva patita  dalla  compagna:
e' ragionevole supporre che i rapporti fra i due non siano definibili
di mera «conoscenza» ma siano ben strutturati rapporti di  colleganza
e cointeressenza economica. 
    E' al riguardo opportuno evidenziare che, in data 4 giugno  2016,
in Cerignola presso la sala ricevimenti «omissis», si sono  celebrate
le nozze tra l'imprenditore omissis, figlio di omissis e  omissis  ed
alla cerimonia ha partecipato omissis. 
    Della  famiglia  omissis  si  e'  parlato  a  proposito   dell'ex
«omissis», di proprieta' dei figli di  omissis:  il  progettista  dei
lavori di ristrutturazione dell'immobile era  stato  l'ing.  omissis,
assessore. 
    La Commissione ha riferito anche della gestione del  bar  ubicato
all'interno dell'impianto sportivo «Monterisi», affidata  a  omissis,
pregiudicato, figlio di  omissis,  condannato  per  associazione  per
delinquere   di   stampo   mafioso,    nell'ambito    dell'operazione
«Cartagine». 
    Omissis, nel corso di un controllo svolto dai militari della  GDF
il 31 marzo 2019, non ha esibito alcuna documentazione amministrativa
relativa all'esercizio commerciale di  bar  con  somministrazione  di
alimenti  e  bevande  verso  pagamento  di  corrispettivi  economici,
attivita' sottoposta a normale regime tributario. 
    Risalta un atteggiamento di assoluta inerzia dell'Amministrazione
comunale di Cerignola rispetto alla gestione  di  impianti  destinati
alla  pubblica  fruizione,  affidati   a   soggetti   contigui   alla
criminalita' organizzata. 
    9. Particolare attenzione e' stata dedicata dalla Commissione  di
accesso agli aspetti  inerenti  alla  gestione  amministrativa  degli
esercizi  pubblici  (in  particolare  bar)  operanti  sul  territorio
comunale,  riscontrando  anche  in  questi  casi  gravi  anomalie   e
rilevanti omissioni. 
    Il bar pasticceria «omissis» e' di proprieta' di omissis,  legale
rappresentante della societa' «omissis», con sede in Cerignola. 
    Omissis  e'  il  fratello  di   omissis,   detto   «il   cecato»,
pluripregiudicato, elemento di spicco del clan «omissis»,  condannato
per associazione di tipo mafioso. 
    La Commissione di accesso ha messo in  rilievo  una  preoccupante
cronologia   procedimentale,   definita   con    le    autorizzazioni
amministrative al predetto esercizio. 
    L'ufficio  SUAP  del  Comune  di  Cerignola  ha  rilasciato,  con
provvedimento del 24 agosto 2017, al omissis nella qualita' di legale
rappresentante    della    omissis,    l'autorizzazione    permanente
all'occupazione  di   suolo   pubblico   antistante   al   bar,   per
l'installazione di tavoli, sedie, fioriere e ombrelloni. 
    Nella Relazione viene  anzitutto  evidenziato  che  il  carattere
«permanente» della autorizzazione alla occupazione di suolo  pubblico
si  pone  in  contrasto  con  le  nuove  disposizioni  contenute  nel
regolamento  comunale  c.d.   dehors   (all'interno   del   Documento
strategico del commercio redatto dal Comune  di  Cerignola  ai  sensi
della legge della  Regione  Puglia  n.  24  del  2015  -  Codice  del
commercio), che prevedono la durata  limitata  della  concessione  di
occupazione  di  suolo  pubblico  per  un  periodo  complessivo   non
superiore a 5 anni, rinnovabile. 
    Significativa appare la cronologia procedimentale: 
      l'istanza di autorizzazione alla occupazione del suolo pubblico
e' stata presentata dal omissis in data 31 maggio 2017; 
      il  propedeutico  nulla  osta  del  Settore   servizi   tecnici
urbanistica e patrimonio e' stato rilasciato in data 20 maggio  2017,
quindi antecedentemente alla presentazione della  stessa  istanza  da
parte dell'interessato; 
      la   SCIA   al   Suap   del   Comune,   per   l'attivita'    di
somministrazione, e' stata presentata e protocollata solo in data  17
luglio 2017. 
    E' stato anche accertato che il suddetto nulla osta  del  Settore
servizi tecnici urbanistica e patrimonio, in merito alla richiesta di
occupazione di suolo pubblico, veniva rilasciato in  data  20  maggio
2017 a fronte della presentazione da parte di  omissis,  in  data  27
aprile 2017, di una SCIA edilizia per le opere da eseguire sul  suolo
pubblico  da  occupare.  Il  nulla  osta  veniva  dunque   rilasciato
nell'ambito di un procedimento per  la  realizzazione  di  lavori  su
suolo pubblico, la cui occupazione non era stata  ancora  oggetto  di
richiesta di autorizzazione da parte dell'interessato. 
    La  Commissione  ha  rimarcato  come  la  vicenda  amministrativa
indicata, che presenta profili di illegittimita' sotto l'aspetto  del
principio di imparzialita'  e  buon  andamento  dell'amministrazione,
denunci la noncuranza  della  compagine  politico-amministrativa  del
comune per gli aspetti di gestione  di  procedimenti  amministrativi,
che si risolvono in un innegabile favor per imprese alle  quali  puo'
ragionevolmente attribuirsi una  vis  intimidatoria,  in  virtu'  del
potere evocativo che hanno parentele o altri rapporti  social  tipici
degli amministratori con appartenenti alla criminalita' mafiosa. 
    Il bar «omissis» e' di proprieta' di omissis, affiliato  al  clan
mafioso «omissis», pluripregiudicato, condannato per associazione  di
tipo mafioso. 
    Omissis era tra i  presenti  ai  festeggiamenti  del  matrimonio,
celebrato  con  rito  civile  il  1°  settembre  2015,  tra  il  noto
pluripregiudicato omissis, affiliato di rilievo del clan «omissis»  e
la sig.ra omissis. 
    In tale contesto, nel  quale  vi  era  la  presenza  di  numerosi
affiliati al clan «omissis», oltre che  dello  stesso  omissis,  capo
dell'omonimo clan mafioso, era presente - come sopra evidenziato - il
sindaco di Cerignola, il quale, oltre ad officiare la  cerimonia,  ha
partecipato ai festeggiamenti presso la sala ricevimenti «omissis» di
Andria. 
    La Commissione ha riferito che il omissis occupa, per l'esercizio
della propria attivita',  il  marciapiede  prospiciente  al  bar  con
tavolini, sedie ed una struttura di notevoli  dimensioni,  chiusa  su
tutto il perimetro del portico, con vetrate sostenute da materiale in
alluminio  con   tettoia,   in   assenza   di   qualsivoglia   titolo
autorizzativo da parte del comune e in dispregio delle previsioni del
Regolamento  comunale  c.d.  «dehors»,  (contenuto  all'interno   del
Documento strategico del commercio redatto dal Comune di Cerignola ai
sensi della legge della Regione Puglia n. 24 del 2015  -  Codice  del
commercio),  che   reca   puntuali   disposizioni   in   materia   di
installazione ed allestimento di dehors. 
    Ancora una volta l'Amministrazione comunale di  Cerignola  sembra
incurante  rispetto  ad  abusi  che  si  consumano  in  pieno  centro
cittadino. 
    Del bar pasticceria «omissis» si e' gia' detto a proposito  delle
frequentazioni del sindaco omissis. 
    La titolare e' omissis, elemento di spicco del clan omissis. 
    In data 1° maggio 2017, come gia' indicato, all'inaugurazione del
bar erano presenti il sindaco omissis ed il convivente della  figlia,
omissis, Assessore alle politiche giovanili. Da alcune fotografie, si
vede  omissis,  alias  «omissis»  (soprannome  ereditato  dal   padre
omissis),  figlio  di  Grazia   omissis,   con   potere   decisionale
all'interno dell'organizzazione, versare da bere  al  sindaco  in  un
clima di grande «confidenza». 
    Come  gia'  rilevato  in  precedenza,  nel   panorama   criminale
cerignolano, negli ultimi anni, ha acquisito un ruolo di primo  piano
il clan «omissis», riconducibile alla famiglia omissis e dedito  alla
commissione di estorsioni, rapine e spaccio di sostanze  stupefacenti
nell'area del basso Tavoliere. 
    Grazia omissis si  trova  al  centro  di  una  rete  di  rapporti
parentali e relazionali con soggetti ai  vertici  della  criminalita'
cerignolana. La stessa biografia penale di  omissis  ne  conferma  il
pieno inserimento nel contesto familiare del clan mafioso  «omissis»,
non  solo  per  ragioni  meramente  parentali,  ma   anche   per   la
condivisione delle dinamiche criminali del clan stesso.  La  titolare
del bar e' stata, infatti coinvolta, insieme con il padre,  capo  del
clan omonimo,  nella  vicenda  penale  denominata  «Operazione  delle
Querce»,  che  riguardava  il  traffico  di  sostanze   stupefacenti,
attivita' di elezione del clan, nell'ambito della quale, nel 1997, e'
stata destinataria dell'o.c.c. n.  18s54/96  RG  GIP  n.  16/95  DDA,
emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di
Perugia. 
    Anche in questo  caso,  omissis  occupa,  per  l'esercizio  della
propria  attivita',  il  suolo  antistante   tutto   il   marciapiede
prospiciente  l'esercizio  pubblico  con  tavolini  e  sedie  ed  una
struttura di notevoli dimensioni, chiusa su tutto  il  perimetro  con
vetrate sostenute da materiale in alluminio con tettoia. 
    Anche in questo caso, un soggetto inserito  in  contesti  mafiosi
dispone  del  suolo  pubblico  in  assenza  di  qualsivoglia   titolo
autorizzativo  preventivo  da  parte  del  Comune,  che  soggiace  ad
iniziative private, rinunciando ad esercitare le proprie funzioni  di
amministrazione  attiva  e  di  vigilanza,  avvantaggiando  di  fatto
imprese  contigue   alla   criminalita'   organizzata   a   discapito
dell'interesse pubblico. 
    Inerzia tanto piu' grave e colpevole  attesa  la  notorieta'  dei
gravissimi precedenti penali degli appartenenti al clan  omissis,  di
cui e'  componente  omissis,  nei  confronti  della  quale  e'  stata
adottata  in  data  21  marzo   2019   una   informazione   antimafia
interdittiva, all'esito di istruttoria avviata su richiesta formulata
dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli. 
    10.  La  Commissione  ha  dedicato  particolare  attenzione  alla
gestione del Laboratorio urbano «Officina delle Arti della citta'  di
Cerignola»,  affidata  alla  Associazione   culturale   omissis   con
deliberazione di Giunta n. 234 del 6 luglio 2018. 
    Gli accertamenti hanno portato a comprovare  la  «vicinanza»  tra
l'Associazione culturale «omissis» e la genia criminale dei omissis. 
    Presidente della  predetta  associazione,  che  gestisce  un  bar
all'interno  del  palazzo  denominato  «omissis»  e   un   ristorante
denominato «omissis», e' omissis, fidanzata di omissis,  quest'ultimo
legale rappresentante della omissis. 
    La «omissis» srl, di  omissis,  risulta  appaltatrice  di  lavori
pubblici affidati dal Comune di Cerignola, alcuni dei quali  eseguiti
mediante subappalto alla ditta individuale omissis, di proprieta'  di
omissis, padre di omissis. 
    Presso la ditta omissis risulta assunto dal 5 maggio  2016,  come
operaio-manovale,  omissis,  figlio  di  omissis,  pluripregiudicato,
elemento di spicco del clan omissis, condannato per  associazione  di
tipo mafioso ai sensi dell'art. 416-bis  codice  penale  omissis,  in
precedenza, ha lavorato per la omissis. 
    Peraltro, come comprovato da  ampia  documentazione  fotografica,
sussistono rapporti confidenziali tra  omissis  e  omissis,  ritratti
insieme in plurime occasioni conviviali. 
    Inoltre, il 3 novembre 2018, ad una cerimonia  di  inaugurazione,
avvenuta presso la sede dell'Associazione culturale «omissis», faceva
parte  dello  staff  organizzativo  la  sig.ra  omissis,  figlia  del
predetto omissis. 
    Alla predetta cerimonia erano presenti  anche  i  genitori  e  la
moglie del predetto omissis, il padre omissis, la madre, omissis e la
consorte omissis. 
    La Commissione  ha  evidenziato,  tra  l'altro,  le  incongruenze
procedimentali  che  hanno  portato  all'alienazione   proprio   alla
societa' «omissis» di un terreno di proprieta' comunale. 
    La  relativa   decisione   e'   stata   assunta   dall'Ente   con
deliberazione di Giunta, laddove organo  competente  a  disporre  del
patrimonio immobiliare comunale e' il Consiglio  comunale,  ai  sensi
dell'art. 42, comma 2, lettera l) del TUEL. 
    Inoltre, il bene - non inserito nel  piano  delle  alienazioni  e
valorizzazioni  dei  beni  dei  patrimonio  immobiliare  del   Comune
allegato al bilancio di previsione 2017/2019 - e' stato alienato  con
trattativa privata, aderendo sic  et  simpliciter  alla  proposta  di
acquisto formulata dalla ditta «omissis», in assenza dei presupposti,
come definiti dal regolamento comunale, di una motivazione in  ordine
a tale scelta procedimentale. 
    11.  La  particolare  attenzione  riservata  dall'Amministrazione
comunale di Cerignola e, in via principale, dal sindaco, a  interessi
personali  riconducibili  a  soggetti   gravitanti   negli   ambienti
malavitosi emerge dalla vicenda  relativa  all'istanza,  prodotta  da
omissis,  di  inserimento  del  fondo  di   sua   proprieta'   -   di
considerevole estensione, pari ad una superficie  complessiva  di  mq
5435,00 - nella zona omogenea B3 del Piano regolatore. 
    La Commissione ha evidenziato che, a  distanza  di  ben  13  anni
dalla approvazione da  parte  della  Regione  Puglia  del  nuovo  PRG
comunale e dopo una serie di tentativi  dell'interessato,  andati  «a
vuoto» con le precedenti amministrazioni,  a  seguito  di  una  nuova
istanza del omissis, presentata  il  27  giugno  2017,  il  Consiglio
comunale,  con  una   «interpretazione   autentica»   di   precedenti
deliberazioni denegatorie, estende l'inserimento dell'intero fondo di
proprieta' del omissis in  zona  B4.  La  relativa  deliberazione  di
Consiglio  veniva  censurata  dalla   Regione,   che   ne   suggeriva
l'annullamento in autotutela: all'invito il Comune di  Cerignola  non
ha mai ottemperato. 
    Omissis e' il padre di Sorbo Paolo, nato a  Canosa  Puglia  il  6
novembre 1976, pluripregiudicato anche per reati associativi  e  gia'
sorvegliato speciale della P.S. 
    12.   La   Commissione   ha   posto   l'accento   sul   disordine
amministrativo che ha riscontrato nell'attivita' di  riscossione  dei
canoni di locazione degli alloggi di edilizia popolare di  proprieta'
comunale. 
    Molti  alloggi  risultano  occupati  anche  da   appartenenti   a
compagini mafiose, in  assenza  di  regolare  versamento  dei  canoni
dovuti e, nella gran parte dei casi, in assenza di valido titolo. 
    Il tutto con palese dimostrazione da  parte  dell'Amministrazione
comunale della  incapacita'  di  porre  in  essere  una  qualsivoglia
efficace attivita' di recupero dell'evasione  e  di  regolarizzazione
delle posizioni illegittime, a tutela dell'interesse pubblico  e  dei
diritti  dei  legittimi  aspiranti  all'assegnazione  di  alloggi  di
edilizia residenziale pubblica. 
    La Commissione ha  altresi'  riscontrato  l'inerzia  dell'attuale
amministrazione comunale di Cerignola in merito alla  riscossione  di
imposte e tasse, che si risolve in una ingiustificata agevolazione di
soggetti legati alla criminalita' organizzata. 
    Alcuni pluripregiudicati, condannati per associazione  di  stampo
mafioso, e i congiunti degli stessi non pagano i tributi  comunali  e
non risulta una conseguente reale attivita'  recuperatoria  da  parte
dell'Amministrazione comunale.  Nella  maggior  parte  dei  casi,  il
mancato pagamento  dei  tributi  da  parte  dei  pregiudicati  inizia
dall'annualita' 2015, in coincidenza con l'inizio della  consiliatura
omissis. 
    13. La Commissione si e'  altresi'  soffermata  sul  servizio  di
parcheggio a pagamento su aree pubbliche,  con  annesso  servizio  di
pronto  intervento  stradale,  installazione  e  manutenzione   della
segnaletica stradale e installazione e manutenzione di  2  rilevatori
automatici delle violazioni in materia di velocita'. 
    Il relativo servizio e' stato affidato, per  un  importo  a  base
d'asta pari ad euro 4.500.000,00 e con un  ribasso  del  2,26%,  alla
«omissis», a seguito di gara a cui ha partecipato, oltre  alla  ditta
indicata, un'altra ditta soltanto. 
    Omissis  e'  presidente  del  Consiglio  di   amministrazione   e
rappresentante della Societa'; il vice presidente  del  Consiglio  di
amministrazione e' omissis, cognato del omissis, che ne ha sposato la
sorella. 
    Omissis e' ritenuto contiguo alle famiglie malavitose  omissis  e
omissis, come confermato dagli esiti di controlli posti in essere dai
Carabinieri del  Nucleo  tutela  del  lavoro  di  Foggia,  che  hanno
evidenziato come il omissis abbia svolto i lavori di ristrutturazione
di un'abitazione da destinare a casa coniugale dei  giovani  omissis,
figlio di omissis e della fidanzata omissis  nonche'  lavori  per  la
realizzazione di un capannone in un terreno di proprieta' della ditta
«omissis»,   il   cui   titolare   e'   omissis,   pluripregiudicato.
Quest'ultimo e' figlio di omissis, rinviato a giudizio per  il  reato
di cui all'art. 416-bis ed altri reati,  nell'ambito  dell'operazione
«Cartagine», nonche' esponente del clan «omissis». 
    Le acquisizioni info-investigative hanno inoltre  evidenziato  la
condivisione di esperienze criminali da parte di omissis e omissis. 
    Ruolo centrale all'interno della omissis e'  rivestito  dal  noto
pregiudicato omissis, fattivamente inserito nel clan facente  capo  a
omissis, alias «omissis». 
    Infatti, in data 5 febbraio  2019,  nel  corso  di  un  controllo
effettuato dalla Guardia di finanza di Cerignola, era presente presso
la sede della omissis il  predetto  omissis,  il  quale  riferiva  di
essere il «capo del personale» della omissis, con cio' confermando il
suo  elevato  grado  di  «inserimento»  nella  organizzazione   della
societa' in esame, della quale assume il  ruolo  di  vero  e  proprio
gestore di fatto. 
    Nella stessa impresa lavorano anche omissis, figlia  di  omissis,
dipendente dal 9 maggio 2018, e omissis, fratello di omissis. 
    Il omissis, unitamente ad altri soggetti facenti parte  del  clan
omissis, e' stato rinviato  a  giudizio  per  i  reati  di  cui  agli
articoli 416-bis codice penale (associazione di  tipo  mafioso),  629
codice penale (estorsione) e  140  TULPS  (Violazioni  delle  guardie
giurate e degli istituti di vigilanza). Con sentenza della  Corte  di
appello di Bari del 25 marzo 2009, divenuta definitiva  il  3  giugno
2010, omissis e' stato condannato per i reati di  tentata  estorsione
continuata in concorso e per illecita concorrenza con  minaccia.  Nel
provvedimento di condanna si da' atto della «spendita» da  parte  del
omissis e dei  suoi  sodali  del  vincolo  di  appartenenza  al  clan
omissis, al fine di intimorire i destinatari dell'azione estorsiva. 
    Gli elementi informativi raccolti dalla Commissione di accesso  e
qui sinteticamente esposti consentono di delineare  un  quadro  della
situazione sicuramente significativo. 
    Cerignola risente della presenza di sodalizi mafiosi,  attraverso
esponenti di rilievo del clan omissis e del clan omissis. 
    Questa presenza si e' manifestata e continua a  manifestarsi  non
solo attraverso fatti criminosi  eclatanti  ma  anche  e  soprattutto
attraverso una sistematica attivita' di contaminazione  dell'economia
legale, tipica della «mafia degli affari», quale quella cerignolana. 
    La  forma  privilegiata,  attraverso  cui  si   manifestano   gli
interessi malavitosi, ben visibile e percepibile per i poco  meno  di
60.000 abitanti della citta' di Cerignola, e', infatti,  la  presenza
diretta  o  indiretta  dei  predetti  esponenti  della   criminalita'
organizzata in svariate attivita' economiche. 
    Parimenti visibile e percepibile nella pubblica  opinione  e'  il
fatto  che  queste  attivita'  economiche,   come   descritto   dalla
Commissione di accesso, non potrebbero certamente essere  gestite  se
non vi fosse, da parte dell'Amministrazione comunale, quanto meno una
«disattenzione» nell'esercizio delle proprie attribuzioni. 
    Si sono del resto colti piu' volte, anche sugli organi di stampa,
segnali di tensione nella comunita' locale e, ovviamente, nelle parti
politiche che si contrappongono all'attuale amministrazione. 
    La percezione di una situazione quasi fuori controllo  e'  emersa
ovviamente anche in incontri con esponenti dell'opposizione, che piu'
volte  hanno  segnalato  un  clima  invero  allarmante   e   rapporti
altrettanto allarmanti di membri  degli  attuali  organi  di  governo
cittadino con ambienti malavitosi. 
    Appare tuttavia rilevante il fatto che tali valutazioni - che pur
potrebbero  essere  in  qualche  modo  ritenute  «frutto»  dell'ovvia
contrapposizione   politica   -   sono   ormai   state    manifestate
pubblicamente e senza mezzi termini. In  vari  articoli,  apparsi  su
organi di stampa locale, si fa tra l'altro espresso riferimento «a un
sistema mafioso che potrebbe tenere sotto scacco la citta' per  tanti
anni» e a «politici che  hanno  fatto  un  patto  scellerato  con  la
criminalita'». Da questi articoli emerge l'allarme non  tanto  e  non
solo per una cattiva-amministrazione, ma per le  sorti  stesse  della
citta'  di  Cerignola,   i   cui   attuali   rappresentanti   vengono
espressamente indicati nei termini appena evidenziati. 
    Occorre altresi' segnalare alcuni episodi  che  hanno  riguardato
esponenti politici dell'opposizione e che, pur non essendo di  facile
lettura, valgono tuttavia a evidenziare il clima che si vive  in  una
realta' gia' di per se stessa molto difficile: 
      omissis, consigliere comunale  d'opposizione  ha  prodotto  due
denunce per danneggiamento dell'auto a lui in uso: 
      danneggiamento  del   parabrezza   anteriore   dell'autovettura
intestata alla madre omissis, ma dallo stesso utilizzata; 
      danneggiamento del finestrino lato  guidatore  dell'autovettura
intestata alla madre omissis, ma dallo stesso utilizzata; 
      il consigliere  comunale  omissis,  in  ordine  alle  eventuali
minacce o  danneggiamenti,  riferiva  ai  Carabinieri  di  non  avere
ricevuto direttamente minacce ma che, a seguito di un,  comizio,  tra
cui temi trattati c'era l'affidamento della villa  comunale  (comizio
pubblico di consiglio  comunale),  ci  sarebbero  stati  avvertimenti
circa il suo continuo riferimento a  fatti  riguardanti  la  gestione
della villa comunale e la richiesta di evitare ogni altro riferimento
a tale argomento; sostanzialmente, si sarebbe recato presso  la  sede
del omissis di Cerignola (del  quale  era  segretario  all'epoca  dei
fatti) uno dell'entourage della villa (di cui non ne conosce il nome)
che, non trovandolo,  si  sarebbe  rivolto  ad  un  iscritto  di  sua
conoscenza. 
    E' ben noto che la presenza delle  organizzazioni  mafiose  grava
pesantemente sulla vita  sociale  e  politica  delle  comunita',  con
intrecci che possono  limitarsi  anche  al  semplice  condizionamento
laddove si registri una «tolleranza» o una «inerzia» da  parte  delle
Amministrazioni locali nei confronti di certe condotte  o  attivita':
queste inerzie non comportano evidentemente una partecipazione attiva
da  parte  degli  amministratori  o  dei  funzionari  comunali   alle
attivita', apparentemente lecite, delle  organizzazioni  mafiose,  ma
non per questo sono meno rilevanti, poiche' su queste  inerzie  o  su
queste  tolleranze  si  radica  nella  pubblica  opinione  locale  la
percezione della impunita' e addirittura della inattaccabilita' delle
organizzazioni mafiose. 
    Tale appare appunto il caso di Cerignola. 
    La Commissione ha fornito un  copioso  materiale  informativo  in
ordine ai  collegamenti  diretti  o  indiretti  con  la  criminalita'
organizzata ovvero su forme di condizionamento  di  amministratori  o
dipendenti del Comune di Cerignola. 
    Il dato impressionante e' certamente rappresentato dal fatto  che
in tutte le ditte o nelle vicende amministrative oggetto di disamina,
ampiamente descritte, si  registra,  quale  denominatore  comune,  la
presenza, diretta o indiretta,  degli  esponenti  della  criminalita'
organizzata piu' e piu' volte citati, o di persone a loro vicine. 
    Si percepisce, dall'esame della relazione  una  sorta  di  logica
«spartitoria»  tra  i  vari  soggetti  contigui   o   organici   alla
criminalita' organizzata. Logica avallata proprio  dall'atteggiamento
quantomeno  soggiacente  dell'Amministrazione  comunale,  che  ignora
evidentissimi abusi consumati in pieno centro cittadino  da  esercizi
commerciali gestiti ora da omissis, contigua al clan omonimo, ora  da
omissis o omissis, contigui al clan omissis. 
    Un altro caso inquadrabile in «quella» logica e' la vicenda dello
stadio  «Monterisi»,  gestito  dalla  famiglia  omissis,  legata   da
rapporti   di   frequentazione   e   da   cointeressenze   economiche
direttamente  con  esponenti  del  clan   omissis,   condannati   per
associazione di tipo mafioso. Paradossalmente, l'attuale  assenza  di
segnali di una recrudescenza della rivalita' tra i clan  operanti  in
Cerignola,  favorisce  la  penetrazione  degli  stessi  nel   tessuto
economico sano. 
    E, ancora, la gestione del verde pubblico, affidato in una  sorta
di  monopolio  a  soggetti,  anche  pregiudicati,  gravitanti   negli
ambienti della criminalita' organizzata,  particolarmente  vicini  al
clan omissis. Tra questi non puo' non rammentarsi la vicenda  che  ha
riguardato le due imprese interdette «omissis» e «omissis», connotata
da un assorbente profilo di «familiarita'»  che  lega  i  proprietari
delle  ditte,  i  omissis,  al  sindaco  di   Cerignola,   il   quale
incautamente  si  dimostra   irridente   rispetto   a   provvedimenti
interdittivi antimafia, tentando di vanificarne  gli  effetti,  dando
continuita' ai rapporti contrattuali con le ditte interdette. 
    Il segnale e' devastante in una comunita' caratterizzata da forte
degrado sociale e culturale. 
    Nel  complesso,  l'Amministrazione  comunale   appare   in   piu'
occasioni testimone passiva,  in  altre  protagonista  delle  vicende
illustrate dalla Commissione. 
    Non si registrano iniziative concrete per rimuovere le situazioni
di infiltrazione malavitosa descritte, ne'  si  fa  ricorso,  con  la
dovuta efficienza, ai rimedi che pure offre la normativa antimafia. 
    Le situazioni descritte  hanno  indotto  e  consolidato  vantaggi
diretti di appartenenti alla consorteria mafiosa, in alcuni casi  con
una sorta di «privatizzazione» di beni  pubblici,  sottratti  con  il
regime della concessione alla comunita' e  alla  libera  concorrenza,
mediante  procedure  prive  di  trasparenza  amministrativa,  in  cui
l'evidenza  pubblica,  quando  inevitabile,  si  e'   risolta   nella
presentazione   di   un'unica   offerta,   peraltro   con    irrisori
miglioramenti rispetto alla base d'asta. 
    Queste circostanze,  in  uno  con  le  relazioni  personali  pure
ampiamente   illustrate,   denotano   la   capacita'   del   contesto
delinquenziale di Cerignola di  incidere  sull'Amministrazione  e  di
condizionare le decisioni degli organi comunali, e rendono plausibile
l'esistenza di un condizionamento, tale da determinare un'alterazione
del procedimento di formazione della volonta' degli organi  comunali,
e   da   compromettere   il   buon   andamento   o    l'imparzialita'
dell'Amministrazione, nonche' il regolare funzionamento dei servizi. 
    Si ritiene quindi di condividere la valutazione della Commissione
che rileva come tutte queste vicende, al di la'  della  loro  valenza
oggettiva, inducono sulla comunita' locale un'inevitabile  percezione
di sfiducia nella pubblica autorita'.  Del  resto,  nell'applicazione
dell'art.  143,  T.U.E.L.  puo'  assumere  rilevanza  finanche   «una
condotta, attiva od omissiva, condizionata dalla  criminalita'  anche
in quanto subita». (Consiglio di Stato, n. 227/2011). 
    Ai    fini    del    buon    andamento    e    dell'imparzialita'
dell'amministrazione pubblica e', infatti, necessario porre in  atto,
soprattutto  in  territori  cosi'  pesantemente  condizionati   dalla
presenza  della  criminalita'  organizzata,  ogni  possibile  rimedio
giuridico e gestionale, per  rimuovere,  anche  «visibilmente»  tutte
quelle situazioni che, in qualsiasi modo,  agevolano  direttamente  o
indirettamente gli esponenti criminali. 
    A Cerignola cio' non e' avvenuto e non avviene. 
    Il cittadino comune e' ben conscio  della  situazione:  non  puo'
certamente favorire una riaffermazione della legalita' il  fatto  che
determinati   soggetti,   direttamente   o   indirettamente,    siano
protagonisti a vario titolo della  vita  economica  o  sociale  della
comunita'. 
    Non puo' vedersi imparzialita' nella gestione del Comune, laddove
le «solite» ditte continuino ad essere destinatarie di affidamenti  o
certi soggetti gestiscano  in  una  sorta  di  «monopolio»  strutture
destinate alla fruizione pubblica. 
    In questo quadro si ritiene che le situazioni  descritte  rendano
plausibile, nella concreta realta' di quel territorio e  in  base  ai
dati informativi acquisiti, l'ipotesi quanto meno di  una  soggezione
di amministratori o di dipendenti comunali rispetto a quelle  logiche
e, come noto, dette situazioni non si traducono, necessariamente,  in
comportamenti   penalmente   sanzionabili   imputabili   ai   singoli
amministratori. 
    Il quadro  indiziario  che  emerge  dalla  relazione  resa  dalla
Commissione di accesso, a prescindere  dalla  eventuale  valenza  sul
piano  penale  dei  singoli  episodi,  denota   dunque   un   livello
preoccupante   di   compromissione   della   regolare   funzionalita'
dell'Ente. 
    In effetti la maggior  parte  dei  settori  comunali  e'  apparsa
inadeguata e afflitta da prassi operative spesso avulse  dall'attuale
quadro normativo. 
    Il complesso di questa situazione  denota  pertanto  un  generale
stato di precaria funzionalita' dell'Ente e soprattutto una legalita'
«debole», in un  contesto  caratterizzato  dalla  pervasiva  presenza
della malavita organizzata.  Il  Comune,  proprio  in  ragione  delle
anzidette problematiche, non appare in grado di costituire un  filtro
efficace alle inevitabili pressioni che  da  un  siffatto,  difficile
contesto derivano. 
    Questa situazione finisce per essere  funzionale  agli  interessi
ampiamente descritti, direttamente o indirettamente  riconducibili  a
esponenti  della  criminalita'  organizzata,   che   si   sostanziano
nell'esigenza, per loro fondamentale,  di  mantenere  il  vantaggioso
status quo ampiamente descritto. A fronte di tali  interessi,  vi  e'
stata se non una connivenza, una sostanziale acquiescenza o  comunque
un'incapacita' di intervento da parte dell'Amministrazione comunale. 
    In effetti, le criticita' riscontrate in sede  di  accesso  hanno
riguardato proprio i  settori  in  cui  si  appuntano  i  sostanziali
interessi degli esponenti della cosca. Se  e'  vero  che  diverse  di
queste deviazioni  sono  addebitabili  all'apparato  burocratico,  e'
pero' altrettanto vero che nei confronti di questo non vi e' stato da
parte  del  vertice  politico-amministrativo  l'esercizio  di   alcun
efficace controllo o vigilanza. 
    Una siffatta situazione, consolidata  negli  anni  e  alla  quale
l'attuale Amministrazione, non appare in grado di porre rimedio,  non
puo' che essere risolta mediante l'adozione di un'incisiva azione  di
ripristino della legalita' e di buone prassi che rendano il Comune di
Cerignola capace di respingere i tentativi di infiltrazione da  parte
della criminalita' organizzata. 
    I suddetti elementi di fatto, letti  alla  luce  della  pervasiva
presenza della criminalita' organizzata nel territorio di Cerignola e
dei rapporti interpersonali ampiamente esposti, inducono, pertanto, a
ritenere che gli  stessi  siano  sintomatici  della  sussistenza  dei
presupposti per l'attivazione  delle  misure  di  cui  all'art.  143,
decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. 
 
                                                  Il prefetto: Grassi 
 
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(1) Dalla cannibalizzazione delle  auto  per  alimentare  il  mercato
    ricettivo e parallelo  dei  pezzi  di  ricambio,  passando  dalla
    nazionalizzazione  di  autovetture  clonate   estere,   fino   al
    reperimento di materiale ferroso da riciclare, lasciando la  mera
    attivita' predatoria ai gruppi delle altre aree. 

(2) Cerignola, 28 agosto  2018:  arresto  in  flagranza  di  omissis,
    pregiudicato,  omissis  pregiudicato  e  omissis,   pregiudicato,
    perche'  nella  loro  disponibilita'  e'  stata   rinvenuta   una
    coltivazione di cannabis composta da oltre n. 7.000 piante per un
    peso complessivo di kg 500.