(Disciplinare-art. 6)
 
                               Art. 6. 
 
                    Legame con la zona geografica 
 
    La domanda di riconoscimento si basa sia sulle caratteristiche di
qualita' che sulla reputazione dell'Olio di Puglia. 
    La Puglia e' la regione piu'  orientale  d'Italia  bagnata  dalla
porzione meridionale  del  Mar  Adriatico  e  dal  Mar  Ionio  ed  e'
caratterizzata  da  clima   spiccatamente   mediterraneo,   di   tipo
semi-arido. 
    Le piogge ammontano in media sui 600 mm l'anno, sono irregolari e
si concentrano, per due terzi circa, nel periodo invernale, anche con
qualche precipitazione nevosa a quote basse, per  irruzioni  di  aria
fredda da nord o nord-est. 
    I venti che soffiano piu' frequentemente in Puglia provengono  in
prevalenza dai quadranti meridionali; in  estate  le  risalite  dello
Scirocco o del Libeccio accompagnano invasioni di  aria  molto  calda
africana che causano rapide e marcate impennate  dei  termometri.  Le
temperature sono molto miti  complessivamente  specie  nelle  pianure
costiere per gran parte dell'anno. 
    La natura carsica di gran parte  del  territorio  pugliese  e  la
scarsita' di precipitazioni rendono la regione particolarmente povera
di corsi d'acqua superficiali. La Puglia non ha barriere orografiche.
La meta' del territorio pugliese e' pianeggiante, con quote  che  non
superano i 100 metri di altezza. La fascia collinare  raggiunge  poco
piu' di  680  metri  di  altitudine.  Le  caratteristiche  distintive
dell'olivicoltura pugliese sono ascrivibili a queste particolarissime
condizioni geografiche, orografiche  e  pedoclimatiche,  che  rendono
eccezionale la vocazionalita' agronomica dell'olivo.  Il  particolare
andamento climatico che si verifica nell'areale geografico tipico  di
coltivazione, prima  descritto,  durante  le  fasi  di  inolizione  e
maturazione  dei  frutti  rappresenta  il  primo  fattore  ambientale
importante, essenziale  nella  determinazione  di  alcuni  indici  di
qualita' del prodotto, quali il contenuto fenolico e quello volatile.
Gli stress termici ed idrici che si verificano  durante  la  fase  di
inolizione delle olive  (agosto-settembre)  inducono  la  sintesi  di
polifenoli  che  si  accumulano  all'interno  dei  frutti  stessi.  I
polifenoli si formano a  seguito  di  stress  intensi,  quali  stress
idrico e/o  termico  e  vengono  utilizzati  dall'albero  stesso  per
contrastare la produzione di radicali  liberi.  Le  piogge  autunnali
(ottobre-novembre),  invece,  favoriscono  la  sintesi  dei  composti
volatili. Questa particolare successione temporale  delle  condizioni
climatiche pugliesi, cioe' calde ed asciutte durante  l'inolizione  e
piu' fresche  ed  umide  nel  corso  della  maturazione  dei  frutti,
determina prima l'accumulo di polifenoli e successivamente quello  di
composti volatili. I polifenoli conferiscono l'amaro ed il piccante e
determinano   quel   valore   salutistico   che    rappresenta    una
caratteristica qualitativa tipizzante e distintiva dell'I.G.P.  «Olio
di Puglia» rispetto  allo  standard  qualitativo  di  prodotti  della
stessa tipologia ottenuti fuori dalla zona di produzione.  I  secondi
conferiscono, invece, quei sentori vegetali tipici dell'I.G.P.  «Olio
di Puglia» descritti all'art. 2. 
    L'interazione di queste caratteristiche combinata con i  genotipi
di olive determina una espressione fenotipica unica.  La  letteratura
scientifica  a   conferma   del   binomio   genotipo/ambiente   sulle
caratteristiche qualitative del prodotto e' ampia e le  testimonianze
partono fin dai primi anni '60. 
    Le cultivar prevalenti sono le piu'  antiche  varieta'  coltivate
regionali e sono diffuse su tutto il territorio regionale,  sia  pure
con aree piu' specializzate. Tali cultivar favoriscono  l'ottenimento
di olio con caratteristiche chimiche  e  sensoriali  specifiche,  ben
individuabili che ne definiscono un  profilo  ben  riconoscibile  dal
consumatore. 
    La Puglia, proprio grazie a  questa  variabilita'  di  condizioni
sopra descritte, genera una produzione di oli extravergini  di  oliva
con intervalli ampi delle caratteristiche di colore, fruttato,  amaro
e piccante che sommati al contenuto in biofenoli (>250 mg/kg all'atto
della  certificazione)  prodotti  dagli  stress  termici  ed  idrici,
rappresentano caratteristica tipica di legame con la zona  geografica
di riferimento. 
    E' dunque questo l'aspetto che accomuna gli oli pugliesi,  i  cui
valori di amaro  e  piccante  compresi  tra  2  e  7  possono  essere
identificate  quali   caratteristiche   qualitative   in   grado   di
differenziare l'olio extra vergine di oliva I.G.P. «Olio  di  Puglia»
dallo  standard  qualitativo  di  prodotti  della  stessa   tipologia
ottenuti fuori dalla zona di produzione. 
    Il gusto amaro e piccante dovuto alle molecole polifenoliche,  e'
oggi un elemento incluso nelle caratteristiche positive del prodotto,
ed e' un elemento utile ad identificarne la freschezza. Infatti  tali
molecole nel tempo  tendono  ad  ossidarsi  perdendo  il  loro  gusto
caratteristico e  le  proprieta'  salutistiche  che  conferiscono  al
prodotto. Il  disciplinare  I.G.P.  «Olio  di  Puglia»,  pensato  per
veicolare anche  il  concetto  di  «freschezza»  del  prodotto,  come
elemento  distintivo,  prevede  che   sia   indicato   in   etichetta
obbligatoriamente sia l'anno di raccolta delle olive, sia la campagna
di commercializzazione. 
    Le specifiche condizioni pedoclimatiche e geografiche determinano
anche  la  composizione  sterolica,  terpenica   e   volatile,   come
confermato da diversi lavori  scientifici.  In  particolare  gli  oli
provenienti dall'areale tipico pugliese sono  particolarmente  ricchi
di esanale, il quale conferisce agli oli il sentore di erba tagliata. 
    Le tecniche di coltivazione contribuiscono a fissare ed  esaltare
tali tipicita', in particolare l'epoca  di  raccolta  e  la  gestione
irrigua. 
    L'epoca di raccolta e' una tecnica colturale che  viene  eseguita
nella zona di produzione ordinariamente in corrispondenza dell'indice
di  pigmentazione  compreso  tra  2  (piu'  del   50%   dell'epicarpo
pigmentato) e 5 (100% del mesocarpo pigmentato), cioe' prima  che  il
contenuto di polifenoli decresca significativamente e contribuisce  a
stabilire i contenuti di polifenoli  ed  il  valore  salutistico  del
prodotto. La gestione irrigua, d'altra parte, e'  prevalentemente  in
aridocoltura e l'irrigazione ove praticata e'  gestita  di  norma  in
deficit in modo da  preservare  contemporaneamente  il  contenuto  di
polifenoli e quello di  composti  volatili,  stabilendone  i  sentori
vegetali tipici. In ogni caso, giova evidenziare che le due  tecniche
colturali interagiscono  con  la  particolare  successione  temporale
delle condizioni climatiche pugliesi, nel corso della maturazione dei
frutti, determinando prima l'accumulo di polifenoli e successivamente
quello  di  composti  volatili   con   valori   corrispondenti   alle
caratteristiche  previste  nel  presente  disciplinare.  Infine,   e'
l'interazione  di  queste  caratteristiche  colturali  e  climatiche,
combinata con i genotipi di olivo coltivati in regione, a determinare
una espressione fenotipica unica. 
    Anche  le  tecniche  estrattive  contribuiscono  alla   tipicita'
dell'«Olio di Puglia». Infatti sul  territorio  pugliese  si  contano
piu' di mille frantoi con un buon livello  di  dotazione  tecnologica
degli impianti, e provvisti  di  personale  che  ha  accesso  ad  una
adeguata  formazione  tecnica  per  continuo  aggiornamento  utile  a
garantire la migliore qualita'  dell'olio  estratto  e  l'esaltazione
delle caratteristiche di tipicita' legate alla presenza  di  molecole
polifenoliche   e   di   composti   volatili    responsabili    delle
caratteristiche descritte all'art. 2. 
    Al periodo del Neolitico (5000 a.C.) risalgono le prime  scoperte
relative  alla  coltivazione   dell'olivo   in   terra   di   Puglia.
Documentazione relativa allo scambio commerciale  di  olio  pugliese,
attestante la qualita' riconosciuta del prodotto, si puo' desumere da
documentazione storica risalente al 1792 e per  tutto  il  XIX  e  XX
secolo. Tale attestazione di valore e tale reputazione, in epoca piu'
recente, e' poi dimostrata da diverse fatture negli anni '50 - '60  -
'80 e seguenti del '900 e da documenti di scambi commerciali  in  cui
e' riportata l'indicazione «Olio di Puglia». 
    Inoltre va evidenziata la presenza storica di tale  prodotto  nel
commercio indicato nel  linguaggio  comune  come  «Olio  di  Puglia».
Numerose  manifestazioni  pubbliche,   quali   concorsi,   corsi   di
degustazione,  eventi  enogastronomici,   istituzione   di   percorsi
elaiologici, organizzate  a  livello  nazionale  e  regionali,  fanno
esplicito riferimento alla dicitura «Olio di Puglia». Tra  questi  si
evidenzia: 
      «Guida agli oli extravergini di Puglia» che suggella lo storico
connubio tra la  gastronomia  pugliese  e  l'Olio  di  Puglia,  quale
prodotto di  punta  del  paniere  agroalimentare  della  regione.  La
pubblicazione registra il continuo  miglioramento  qualitativo  della
produzione pugliese, con il riconoscimento del «Premio Extra Top»  ai
migliori oli di Puglia; 
      «Guida Gambero Rosso 2018»  che  nell'ambito  dell'assegnazione
delle «tre foglie» premia 17 imprese pugliesi che producono  Olio  di
Puglia; 
      il concorso «Oro di Puglia» nato nel  2009  ed  oggi  alla  10ª
edizione con la partecipazione di numerose  aziende  produttrici  dei
migliori oli di Puglia; 
      l'«Olio di Puglia» e' inoltre presente  nelle  piu'  importanti
Fiere in Italia come il Gourmet Food Festival  di  Torino  e  SOL  di
Verona ed in Fiere internazionali come il Fancy Foof e NYIOOC di  New
York; 
      numerosissime, infine, le iniziative, gli eventi e convegni sul
territorio  [dicembre/2013  «sensazioni  del   sud»   a   Conversano;
novembre/2014 «Pane e Olio» a Cassano delle Murge  (BA);  giugno/2017
«Archeolio ciclotur» ad Avetrana (TA); novembre/2017 «Il Filo d'Olio»
ad Ostuni (BR); maggio/2018 «Puglia e Olio  legame  indissolubile...»
ad Acaya (LE); ottobre/2016 «Olio di Puglia dialoghi  fluidi»  Ostuni
(BR)] che attestano la reputazione acclarata del  prodotto  «Olio  di
Puglia» quale principale testimone non solo della qualita' intrinseca
di un prodotto oleario, ma anche della sua capacita' di rappresentare
un intero territorio  geografico,  la  Puglia,  con  la  sua  storia,
tradizione, paesaggio e cultura.