(Disciplinare-art. 5)
 
                               Art. 5. 
 
                        Metodo di produzione 
 
Lavorazioni del terreno 
 
    Le tessiture dei terreni sono sostanzialmente due tipi: nell'area
rodigina di origine alluvionale franco argillose/franco  limose  (con
pH superiore a 7,5), nell'area ferrarese a forte  componente  torbosa
(con pH  inferiore  a  7,5).  In  entrambi  i  casi  i  terreni  sono
caratterizzati da una lenta capacita' drenante e  dotati  di  elevata
fertilita' minerale. 
    Dovra' essere eseguita un'aratura  a  profondita'  di  25-30  cm,
seguita  almeno  da  una  erpicatura,  sono  tuttavia,   ammesse   in
alternativa  altre  tecniche  di  lavorazione  che  garantiscano   la
preparazione di un  adeguato  letto  di  semina.  Successivamente  il
terreno dovra' essere livellato per consentire una gestione  ottimale
delle acque. 
 
Analisi dei terreni 
 
    Le aziende che producono «Riso del Delta del Po» devono  eseguire
almeno ogni cinque anni delle  analisi  dei  terreni  sulle  seguenti
caratteristiche: tessitura, pH, sostanza  organica,  calcare  attivo,
fosforo assimilabile, potassio scambiabile,  azoto  totale,  rapporto
C/N, calcio scambiabile, magnesio scambiabile,  sodio  scambiabile  e
rapporto Mg/K, al fine  di  redigere  e  conservare  in  azienda,  un
corretto piano di concimazione secondo le  effettive  necessita'.  Le
quantita' di concime minerale previste non potranno comunque superare
quelle indicate nel seguente paragrafo «concimazioni». 
 
Concimazioni 
 
    I  terreni  sono  dotati  di  elevata  fertilita'  minerale,   in
particolare di potassio, tanto da rendere a volte inutili gli apporti
di concime minerale potassico nonche', nei terreni torbosi, di quello
azotato. Per  questo  motivo  nelle  aziende  e'  importante  che  le
concimazioni vengano effettuate secondo quanto previsto nel piano  di
concimazione aziendale, comunque per quanto riguarda la  concimazione
minerale, non superando i seguenti massimali: 
 
                  +-------------------+-----------+
                  |     Azoto (N)     | 160 kg/ha |
                  +-------------------+-----------+
                  |   Fosforo (P2O5)  | 100 kg/ha |
                  +-------------------+-----------+
                  |   Potassio (K2O)  | 100 kg/ha |
                  +-------------------+-----------+
 
    Per quanto concerne la modalita' di  distribuzione  esse  possono
essere attuate con spandiconcime a spaglio o pneumatico. 
 
Rotazione colturale 
 
    La risaia non puo' insistere sullo stesso  terreno  per  piu'  di
otto anni, dopodiche' dovra' entrare in rotazione per almeno due anni
prima che vi sia riseminato riso. 
 
Semina 
 
    E' necessario utilizzare seme proveniente da partite  selezionate
e certificate secondo legislazione vigente. La quantita'  massima  di
seme utilizzabile per ettaro e' di 300  kg.  La  semina  puo'  essere
effettuata in acqua con caduta libera, interrata o  in  asciutta  sul
terreno lavorato che dovra' immediatamente venir sommerso di acqua. 
 
Difesa fitosanitaria e lotta alle erbe infestanti 
 
    La costante ventilazione delle risaie da parte di venti e brezze,
grazie alla vicinanza del mare,  e  la  conseguente  minore  umidita'
relativa,  consente  di  mantenere  la  pianta  piu'  asciutta  e  di
conseguenza piu' sana. 
    E' ammessa la  concia  del  seme  per  combattere  le  crittogame
tipiche del riso (fusariosi, elmintosporiosi e pyricularia). 
    La lotta alle erbe infestanti ed ai fitofagi potra' avvenire  con
i fitofarmaci autorizzati e con l'aiuto di sfalci degli  argini  onde
evitare eccessive disseminazioni, con la regolazione dell'acqua e con
lavorazioni mirate del terreno in presemina,  nonche'  con  eventuali
asciutte temporali in accordo con le buone  tecniche  di  lavorazione
per l'eliminazione dei fitofagi. 
    Ove  possibile  e  consentito   dai   regolamenti   comunali   e'
obbligatoria la bruciatura delle stoppie  al  fine  di  eliminare  le
sementi infestanti residue soprattutto di riso crodo. 
    A parita' di principio attivo deve essere utilizzata  quello  con
classe tossicologica inferiore. 
 
Raccolta, essiccamento, conservazione e trasformazione 
 
    Alla raccolta, la produzione massima unitaria  per  tipologia  di
risone secco, non deve superare i seguenti quantitativi: 
 
       +-----------------------+-----------------------------+
       |        Varieta'       |       Tonnellate/Ha         |
       +-----------------------+-----------------------------+
       |        Arborio        |             7,5             |
       +-----------------------+-----------------------------+
       |         Baldo         |             8,0             |
       +-----------------------+-----------------------------+
       |         Cammeo        |             8,5             |
       +-----------------------+-----------------------------+
       |       Carnaroli       |             6,5             |
       +-----------------------+-----------------------------+
       |        Telemaco       |             8,5             |
       +-----------------------+-----------------------------+
       |         Karnak        |             8,5             |
       +-----------------------+-----------------------------+
       |         Volano        |             8,0             |
       +-----------------------+-----------------------------+
       |       Caravaggio      |             8,5             |
       +-----------------------+-----------------------------+
       |         Keope         |             8,5             |
       +-----------------------+-----------------------------+
 
    L'essiccazione deve  essere  effettuata  in  essiccatoi  che  non
lascino sulle glumelle residui di combustione od odori estranei. Sono
ammessi essiccatoi a fuoco indiretto o diretto se alimentati a metano
e GPL. 
    L'umidita' del risone essiccato non deve essere superiore al 14%. 
    La    trasformazione    industriale    da    risone    a     riso
(sbramatura/sbiancamento) deve avvenire in  stabilimenti  all'interno
del territorio dell'IGP e  secondo  procedure  che  garantiscano,  al
«Riso del  Delta  del  Po»,  il  mantenimento  delle  caratteristiche
indicate all'art. 2.  La  particolarita'  della  zona  di  produzione
permette, nelle fasi di sbramatura e sbiancamento, di  conservare  le
caratteristiche   del    prodotto    e    consentire    una    minima
fessurazione/rottura del chicco, necessaria per ottenere una  cottura
omogenea del prodotto.