Allegato PRESCRIZIONI E RACCOMANDAZIONI Autostrada Ragusa - Catania. Infrastruttura strategica legge 443/2001. Ammodernamento a quattro corsie della S.S.514 «Di Chiaramonte» e della S.S.194 «Ragusana» dallo svincolo con la S.S.115 allo svincolo con la S.S.114. INDICE Prescrizioni Raccomandazioni PREMESSA. Le prescrizioni di cui alla delibera CIPE n. 3 del 2010 di approvazione del progetto preliminare di competenza della progettazione esecutiva e della fase attuativa, qualora non superate, si ritengono efficaci. PRESCRIZIONI. 1. Rielaborare il PUT finale di progetto, da ripresentare alla Commissione Tecnica di Verifica dell'Impatto Ambientale - VIA e VAS 90 giorni prima della trasmissione del Progetto Esecutivo. (Oss. 1) 2. Adeguare la formula della dichiarazione di attestazione dei Requisiti Ambientali (Allegato 6 - Dichiarazione di utilizzo di cui all' articolo 21) di cui alla norma e, alla luce delle due differenti modalita' di gestione delle terre e rocce da scavo dichiarate nel PUT, presentare un bilancio di tutti i quantitativi in gioco, distinguendo chiaramente i volumi gestiti ai sensi dell'art. 185 da quelli gestiti ai sensi del DM 161/2012 e, trattandosi di una gestione "mista", indicando in maniera puntuale sia i siti di produzione che quelli di utilizzo; nel caso della gestione ex art. 185, comma 1, lett. c del decreto legislativo n. 152 del 2006 tale indicazione dovra' essere particolarmente puntuale alla luce della considerazione che nel DM 161 del 2012 il sito di utilizzo puo' differire dal sito di produzione, diversamente da quanto previsto dall'art. 185 e fatto salvo comunque l'unitarieta' sostanziale del Piano di Gestione. (Oss. 2) 3. Ridefinire il Piano di Utilizzo Terre, definendo puntualmente siti di produzione, siti di deposito intermedio e siti di deposito finale compresi i percorsi di deposito, con l'indicazione dei relativi volumi di utilizzo suddivisi nelle diverse tipologie e sulla base della provenienza dai vari siti di produzione. (Oss. 3) 4. Il Piano di Utilizzo delle Terre dovra' aggiornare le quantita' di sottoprodotto movimentate, suddivise per WBS, con l'indicazione dei relativi volumi in banco suddivisi nelle diverse litologie, motivare e giustificare la scelta dei depositi definitivi, definire la capienza degli stessi, procurare tutte le approvazioni ed autorizzazioni dei diversi Piani di ripristino. (Oss. 4) 5. Il Piano di Utilizzo delle Terre dovra' aggiornare, in merito ai siti di riutilizzo finale esterno, l'indicazione dei quantitativi dei materiali rientranti in colonna A e di quelli rientranti in colonna B (tabella 1, Allegato 5 al Titolo V parte Quarta del decreto legislativo n. 152 del 2006- valori di fondo naturale) oltre alle quantita' da allocare in ciascun sito esterno individuato. (Oss. 5) 6. Il Proponente dovra' presentare un bilancio dei materiali prodotti dalle attivita' di scavo dal quale siano chiaramente desumibili informazioni circa tutti i volumi prodotti, la loro origine e il loro puntuale destino (riutilizzo interno o esterno, recupero a fini produttivi, smaltimento) nonche' circa il regime normativo di gestione (ex art. 185 decreto legislativo n. 152 del 2006 oppure ex DM 161 del 2012), come definito alla Prescrizione n°1, in cui siano rendicontati anche i quantitativi dei materiali derivanti dalle demolizioni o aventi origine comunque diversa dalle terre e rocce da scavo (eccezion fatta per i riporti di cui all'allegato 9 della norma). (Oss. 6) 7. Il Proponente dovra' comprovare la coerenza tra le caratteristiche ambientali di eventuali siti di destinazione esterni con le caratteristiche chimico..fisiche dei materiali provenienti dal sito di progetto, o per il recupero in impianti di trattamento ai sensi dell'allegato 4 della norma. (Oss. 7) 8. Integrare il PUT con tutte le informazioni territoriali di carattere geologico e idrogeologico, evidenziando, oltre alla/alle profondita' raggiunte dalle opere, la soggiacenza dell'acquifero superficiale sottostante e la presenza di livelli piezometrici legati al reticolo idrografico interagente con l'Opera. (Oss. 8) 9. Integrare il PUT anche alla luce dei rilievi della Commissione Europea (Pilot 5554/13/ENVI) circa la potenziale violazione della direttiva 2008/98/CE (art. 5 sui sottoprodotti), nonche' da quanto disposto dall'art. 27 decreto del Presidente della Repubblica n. 120 del 2017 in merito alla legittimita' della previgente definizione di normale pratica industriale. (Oss. 9) 10. Rielaborare il Piano di campionamento indicando in ogni punto soggetto ad indagine quale sia la profondita' massima raggiunta dall'opera ovvero dagli scavi, in maniera da identificare univocamente la necessaria profondita' delle indagini geognostiche, e localmente, la quota di approfondimento delle lavorazioni connesse alla realizzazione di opere d'arte/opere accessorie (l'indagine geognostica TRC136 arriva sino a una profondita' di 1 m dal pc), i volumi da esse derivanti, le modalita' di accertamento del possesso dei requisiti di qualita' ambientale ex art. 4 DM 161 del 2012 e il numero di campioni che debbono essere prelevati ai sensi della norma (allegato 2). Per le indagini in corso d'opera prevedere procedure conformi all'allegato 8 della norma. (Oss. 10) 11. Indicare se sono previsti e dove siano localizzati i siti di deposito intermedio ovvero se siano unicamente previste aree di deposito all'interno dei siti di produzione e di utilizzo, nonche' i siti di "deposito temporaneo" riferiti ai rifiuti. (Oss. 11) 12. Il Piano di Utilizzo delle Terre dovra' rimanere valido fino alla conclusione dell'opera. (Oss. 12) 13. Il Proponente dovra' provvedere alla definizione di dettaglio del Cronoprogramma lavori, da trasmettere al MATTM per approvazione, che tenga conto degli eventuali elementi di novita' che emergeranno nel corso della progettazione esecutiva e di ogni altra variazione che potra' prevedibilmente scaturire durante le procedure di approvazione presso gli Enti e le Autorita' competenti. (Oss. 13) 14. La durata del Piano di Utilizzo non potra' superare la durata programmata dei lavori, come verra' definita dal cronoprogramma di dettaglio richiesto per la fase di PE; ad esso dovra' essere dato avvio entro 2 anni dalla sua presentazione e con termine, in ogni caso, alla conclusione dei lavori. (Oss. 14) 15. In accordo con le risultanze del Parere Regionale dell'Assessorato Territorio e Ambiente, dovranno essere rielaborate ex novo, sia qualitativamente che quantitativamente, le opere di compensazione proposte (con il relativo cronoprogramma lavori), concertate mediante istituzione di un apposito Tavolo Tecnico, con tutti gli Enti territorialmente competenti, quali: a) Comuni di: Ragusa, Chiaramonte Gulfi (RG), b) Comuni di: Licodia Eubea (CT), Vizzini (CT), c) Comuni di: Francofonte (SR), Lentini (SR) e Carlentini (SR) d) Citta' Metropolitana di Catania, i Liberi Consorzi Comunali di Ragusa e Siracusa; e) Uffici Competenti della Regione Siciliana; f) Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ministero dei Beni e delle Attivita' Culturali e del Turismo. Tale tavolo tecnico, con oneri (sia organizzativi che economici) a carico e cura del Proponente, sara' coordinato dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. A tali opere dovra' essere destinato un importo non inferiore al 4 per cento dell'importo complessivo dei lavori (delibera CIPE n. 3 del 2010 prescrizione n. 1), escludendo dalla proposta qualunque intervento direttamente connesso con la realizzazione del corridoio autostradale Ragusa-Siracusa (Oss. 15) 16. In fase di Progetto Esecutivo dovranno essere presentate, in sede della 1a fase di Attuazione, tutte le specifiche istanze di concessione, corredate dalle singole analisi di dettaglio, formulate per ogni attraversamento di corso d'acqua demaniale illustrandone soluzione finale e fase cantieristica. (Oss. 16) 17. Prima dell'avvio dei cantieri si dovra' procedere all'effettuazione di apposite campagne di monitoraggio delle polveri prodotte dalle attivita' di cantiere (piste etc.) in fase ante operam, di durata pari a 30 giorni in accordo con ARPA SICILIA. In merito alle precauzioni generali da attuare per ridurre la produzione e il sollevamento delle polveri, si prescrive quanto segue: a) la bagnatura periodica delle aree di movimentazione materiale e dei cumuli; b) la periodica pulizia delle strade pubbliche interessate dalla viabilita' di cantiere da valutare in accordo con le Amministrazioni locali; c) la copertura dei mezzi pesanti adibiti al trasporto di inerti; d) la limitazione della velocita' dei mezzi all'interno dei cantieri, con velocita' max 30 km/h; e) lavaggio delle ruote dei mezzi in uscita dal cantiere; f) l'installazione di dispositivi anti particolato sui mezzi operanti all'interno del cantiere e l'uso di veicoli omologati Euro 4/ Stage IIIB; g) la bagnatura delle piste di cantiere, funzione delle condizioni operative e meteorologiche; h) informazione e formazione delle maestranze sulle prescrizioni impartite al fine di ridurre al minimo le dispersioni di polveri. (Oss. 17) 18. Dovranno essere garantiti dal periodo di cantiere a fine lavori sia la continuita' della viabilita' poderale che l'accesso ai fondi e la continuita' del sistema idraulico (irriguo e di scolo). I passaggi e le strutture irrigue dovranno avere adeguate dimensioni. (Oss. 18) 19. Rielaborare la caratterizzazione dei corpi idrici superficiali ai sensi della piu' recente normativa di settore (decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni e relativi decreti attuativi), le cui prescrizioni sono idonee a selezionare i parametri indicativi degli elementi di qualita' biologica, ecotossicologica, idromorfologica e chimico-fisica piu' sensibili alla /e pressioni significative alle quali i corpi idrici sono soggetti. (Oss. 19) 20. Considerato che fra gli indicatori di degrado in corso d'opera viene considerata la comparsa di specie sinantropiche, chiarire se sono compresi in questo gruppo anche le ruderali e le esotiche, e stabilire, nello specifico caso di esotiche invasive in contesti di particolare pregio naturalistico o paesaggistico, specifiche soglie di attenzione e di intervento (eradicazione). (Oss. 20) 21. A valle della progettazione esecutiva, il Proponente dovra' aggiornare - ove necessario - i piani di cantierizzazione, per ogni cantiere: a) la localizzazione esatta del cantiere, confini, eventuali interferenze con altri cantieri in zona; b) Indicazione dei macchinari che saranno utilizzati nei diversi cantieri e nelle diverse fasi di lavorazione, con le relative specifiche a livello di emissioni inquinanti, di potenza acustica etc. e le relative specifiche per la manutenzione di tutta la strumentazione necessaria; ogni macchinario sara' selezionato nel rispetto delle piu' recenti direttive europee; c) i layout definitivi di cantiere, con indicazioni sulle zone operative, sulle zone di deposito macchinari, sulle zone di manutenzione, sulle zone di deposito temporaneo dei materiali; d) una accurata progettazione degli impianti di gestione delle acque per ogni singolo sito/cantiere, specificando le superfici di riferimento di ogni impianto, le modalita' di gestione, trattamento e allontanamento delle acque di prima e seconda pioggia, i recapiti finali, etc; e) un piano di gestione delle eventuali emergenze per ogni singolo cantiere, con l'individuazione dei meccanismi di attivazione del piano, la definizione delle responsabilita' e la descrizione delle risorse specificamente dedicate. Per i contenuti dei piani di cantierizzazione riguardanti le attivita' di monitoraggio e le mitigazioni si vedano le specifiche prescrizioni contenute nei successivi capitoli "PMA" e "Mitigazioni" del presente quadro prescrittivo. Tale relazione di cantierizzazione, con tutti i contenuti piu' sopra definiti, dovra' essere presentata al MATTM per approvazione al termine della progettazione esecutiva e prima dell'inizio dei lavori. (Oss. 21) 22. Il Proponente provvedera' a redigere il Progetto Esecutivo delle soluzioni idrauliche presentate nel Progetto Definitivo, concordandole con gli Enti/Autorita' competenti nel territorio e ricevendone l'approvazione finale. Il Progetto Esecutivo, con i pareri dei suddetti Enti/Autorita', dovra' essere trasmesso al MATTM al termine della progettazione esecutiva e prima dell'inizio dei lavori. (Oss. 22) 23. Rielaborare il programma definitivo dei lavori, a valle della definizione delle opere di compensazione ambientale, evidenziando, ed anticipando per quanto possibile, le opere di mitigazione rispetto alla realizzazione delle opere in progetto. (Oss. 23) 24. Aggiornare la ricognizione dei siti di cava e discarica disponibili, dettagliando l'effettiva disponibilita' dei materiali nei siti di cava proposti, definendo in modo univoco i siti prescelti, le loro ricettivita' e disponibilita', tenendo conto delle criticita' specifiche di ogni sito. (Oss. 24) 25. Verificare, in coordinamento con l'Autorita' regionale con competenze di Bacino o individuando altro Ente Territoriale competente, l'adeguatezza dei tempi di ritorno ventennali utilizzati per le acque di piattaforma, accertando comunque, anche attraverso rilievi di campagna, l'effettiva idoneita' agli scarichi idrici dei recettori prescelti. (Oss. 25) 26. Il Proponente provvedera' ad aggiornare e ad estendere il piano di monitoraggio presentato nel Progetto Definitivo, concordandolo con l'ARPA Regionale, e stabilendo con la stessa - sia a livello procedurale che esecutivo - le modalita' operative con le quali condurre i monitoraggi, i punti di campionamento, le strumentazioni da adottare, le modalita' di misura, le frequenze, le durate, i parametri da rilevare e le modalita' di restituzione dei dati, incluse le responsabilita' annesse e connesse, ante operam, corso d'opera (cantiere) e post operam (esercizio). In questo piano dovra' essere data particolare attenzione a: a) il progetto di monitoraggio dell'aria per la componente "atmosfera", dovra' essere ricalibrato, sia in fase ante-operam che di cantiere e post-operam nella fase ante operam, infatti, le misurazioni dovranno essere svolte su un arco temporale di almeno 8 settimane, distribuite uniformemente lungo l'intero periodo AO, per poi essere mantenuto sulle stesse postazioni per tutto il periodo di CO, definendo anche le opportune misure di mitigazione qualora vengano raggiunte e superate determinate soglie di significativita' degli impatti, in accordo con ARPA Sicilia; b) il progetto di monitoraggio dell'ambiente idrico per la componente "acque superficiali", con i parametri relativi alla qualita' biologica, come previsti dal decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni, definendo anche le opportune misure di mitigazione qualora vengano raggiunte e superate determinate soglie di significativita' degli impatti, in accordo con ARPA Sicilia; c) il progetto di monitoraggio ambientale per la componente "acque sotterranee", prevedendo, in accordo con ARPA, il controllo di alcuni punti critici (sia a monte che a valle delle aree fisse di cantiere situate in prossimita' dei corsi d'acqua) attraverso opportuni indicatori, come, ad es., i punti di dispersione nel suolo delle acque di piattaforma. La localizzazione delle aree d'indagine dei punti di monitoraggio dovra' seguire le indicazioni del punto 6.2.1.2 delle " Linee guida per la predisposizione del Progetto di Monitoraggio Ambientale (PMMA) delle opere soggette alle procedure di VIA (Ispra 2014); d) il progetto di monitoraggio ambientale per la componente "suolo e sottosuolo", in particolare per verificare l'efficacia degli accorgimenti e delle mitigazioni proposti in fase di progettazione definitiva; e) il progetto di monitoraggio ambientale per la componente "rumore e vibrazioni", per il quale dovranno essere definiti tipologia e numero di centraline fisse e/o mobili, da installare sia per le fasi di cantiere che per le fasi post-operam di esercizio, al fine di verificare strumentalmente il non superamento dei limiti di legge per tutti i ricettori censiti nel Progetto Definitivo e potenzialmente impattati, garantendo sempre il rispetto del DPCM 14/12/1997 ed escludendo in ogni caso la possibilita' di lavorazioni in deroga, con particolare attenzione alle criticita' gia' segnalate, per alcuni ricettori situati nei lotti 1 e 6, ove si prevedono le attivita' di escavazione piu' rilevanti in terreni caratterizzati da rocce dure (calcari/calcareniti e vulcaniti/basalti), ferma restando comunque la possibilita' di adottare opportuni accorgimenti, quali l'installazione di barriere acustiche mobili, qualora in fase di monitoraggio dovessero riscontrarsi situazioni di particolari criticita'. Il piano dei suddetti monitoraggi e la versione finale aggiornata e completa del PMA (che, quindi, dovra' anche includere i monitoraggi proposti dal Proponente nella documentazione integrativa presentata) dovranno essere concordati con le ARPA regionali e trasmessi al MATTM per approvazione prima dell'avvio dei lavori. Le modalita' di conduzione degli stessi monitoraggi e i loro esiti (ed ogni altra attivita' ante operam, in corso d'opera e post operam ad essi correlata) saranno invece controllati e approvati direttamente da ARPA SICILIA. (Oss. 26) 27. Nel Progetto Esecutivo produrre degli elaborati, in scala adeguata, che presentino una cartografia relativa al reticolo idrografico con l'ubicazione dei punti di monitoraggio previsti nel PMA, con la relativa specifica di quali siano a monte e quali a valle dell'opera. (Oss. 27) 28. Nel Progetto Esecutivo produrre degli elaborati, in scala adeguata, che presentino una cartografia che permettano una chiara individuazione/descrizione delle aree adiacenti a quelle interferite dall'opera a cui dovrebbe essere esteso il monitoraggio, sovrapponendo i siti di monitoraggio alle unita' di uso del suolo/vegetazione per capire quali siano i sistemi ambientali di riferimento. (Oss. 28) 29. Prevedere una postazione di Monitoraggio post operam per il ricettore sensibile D231 (residenza assistenziale di tipo ospedaliero), per il quale deve essere assicurato il rispetto dei limiti previsti dal DPR 30.03.2004 n. 142 (35 dB(A) Leq notturno - interno). (Oss. 29) 30. Il Proponente, in fase di progettazione esecutiva, provvedera' alla progettazione di dettaglio di tutti gli interventi di mitigazione previsti nel Progetto Definitivo, che saranno presentati in un unico documento organico, che comprenda anche un programma di controllo e manutenzione degli interventi stessi, specificato per ogni tipologia di mitigazione. La relazione contenente le misure di mitigazione sara' condivisa con l'ARPA Sicilia e poi trasmessa al MATTM per l'approvazione prima dell'avvio dei lavori. (Oss. 30) 31. Indicare precise misure di compensazione a valenza agricola (da ricomprendere nella lista di cui alla Prescrizione 15), per evitare effetti pregiudizievoli a danno delle aree ad agrumeto interessate dal progetto proposto e per impedire successive eventuali conseguenze sulla redditivita' e la coerenza produttiva del territorio di qualita' interferito. (Oss. 31) 32. Fornire ulteriori elaborati cartografici, in scala adeguata (Carte dell'uso del suolo e della vegetazione naturale), per tutta l'area di pertinenza dell'infrastruttura nei territori dei Comuni di Francofonte e Lentini, dove il tracciato sembra attraversare estese aree ad agrumeto, verificandone o l'assenza di qualsivoglia interferenza o proponendo opportuni interventi di mitigazione e/o (ove non possibile evitare l'impatto) di compensazione in ambito agro-economico. (Oss. 32) 33. Il Proponente in fase ante operam provvedera' a trasmettere al MATTM per approvazione un cronoprogramma dei lavori aggiornato, che tenga conto degli eventuali elementi di novita' che emergeranno nel corso della progettazione esecutiva e di ogni altra variazione che potra' prevedibilmente scaturire durante le procedure di approvazione presso gli Enti e le Autorita' citati a vario titolo nel presente quadro prescrittivo. (Oss. 33) 34. Con riferimento alla prescrizione n. 26 estendere, in accordo con ARPA SICILIA, le campagne di monitoraggio delle polveri prodotte dalle attivita' di cantiere (piste etc.) di cui alla prescrizione citata, alla fase di corso d'opera, con frequenza trimestrale, su tutti i punti monitorati in concomitanza alle attivita' piu' impattanti dal punto di vista dell'emissione delle polveri. (Oss. 34) 35. Con riferimento alla prescrizione n. 26 estendere le campagne di monitoraggio delle polveri prodotte dalle attivita' di cantiere (piste etc.) di cui alla prescrizione citata, alla fase di post operam per una durata pari a 30 giorni, eseguita in accordo con ARPA SICILIA. (Oss. 35) 36. Laddove nelle aree di cantiere non siano previste aree di stoccaggio di materiali inquinanti, per le quali si sia provveduto ad idonea impermeabilizzazione contro gli sversamenti accidentali come richiesto dalla prescrizione n. 48 di cui alla Del. Cipe n. 3/2010, non si dovranno realizzare opere in conglomerato cementizio semplice e/o armato o in conglomerato bituminoso, fermo restando che, in caso di realizzazione di basamenti di macchinari o baraccamenti, gli stessi saranno completamente smantellati ai fini del rispristino dello stato dei luoghi ante operam a seguito della conclusione dei lavori. (Oss. 36) 37. Nelle aree di cantiere dove e' prevista la frantumazione le barriere fonoassorbenti, ove previste, dovranno essere mimetizzate con siepi o pareti inverdite, rete metallica, paletti e filtro verde. (Oss. 37) 38. Al temine dei lavori tutte le aree di cantiere dovranno essere opportunamente ripristinate, bonificate e rinaturalizzate. (Oss. 38) 39. L'area di cantiere prevista al km. 10.750 (tav. 3 di 16 "Parte Generale Ambiente, Quadro programmatico e vincoli, Carte dei vincoli...") ricadente nella competenza della Soprintendenza di Ragusa, dovra' essere riposizionata fuori dall'area sottoposta a vincolo poiche', ubicata in prossimita' di un torrente, sito particolarmente sensibile ai fenomeni di inquinamento causato dallo stoccaggio dei materiali. (Oss. 39) 40. Nell'ambito delle aree di competenza della Soprintendenza di Ragusa, in sede di progetto esecutivo saranno studiate opportune modalita' di mitigazione delle superfici a vista dei muri in cemento armato, con particolare riferimento ai muri di controripa. (Oss. 40) 41. Nell'ambito delle aree di competenza della Soprintendenza di Ragusa i muri a secco, previsti in progetto, (rotatorie, svincoli, confini, ecc.) dovranno essere realizzati con la sovrastante "traversa". (Oss. 41) 42. Tutte le aree relative ai lotti 1, 2 e 3, ricadenti nel Libero Consorzio Comunale di Ragusa, in qualunque modo interessate ai movimenti di materia, siano essi di rilevati o di sbancamento, dovranno essere sistemate a verde e sottoposte a rinaturalizzazione seguendo le tecniche di ingegneria naturalistica e utilizzando specie autoctone che garantiscano il migliore attecchimento nel terreno. Le operazioni di rinaturalizzazione dovranno essere seguite da un tecnico con esperienza nel campo della propagazione delle specie vegetali autoctone, in grado di controllare e verificare sia la fase di reperimento del materiale di propagazione nonche' di quella di messa a dimora e di esecuzione delle prime cure colturali. (Oss. 42) 43. Il Concessionario dovra' garantire l'espianto e la messa a dimora degli alberi oggi esistenti nelle aree interessate dai lavori attraverso la ricollocazione che assicuri il ciclo vitale degli stessi. (Oss. 43) 44. Tutti gli interventi previsti nella relazione "Piano manutenzione opere a verde" dovranno essere estesi anche alla gestione del successivo periodo di garanzia dell'attecchimento, al fine di mantenere il rinverdimento per una migliore mitigazione paesaggistica cosi' come previsto nel suddetto piano. (Oss. 44) 45. Il viadotto denominato "vallone delle coste" (lotto 1) dovra' essere realizzato con quattro piloni, l'intero versante prospiciente l'area del viadotto interessato dai lavori dovra' essere rinaturalizzato utilizzando interventi di ingegneria naturalistica. (Oss. 45) 46. Non dovra' essere abbandonato ma dovra' essere rinaturalizzato seguendo la morfologia naturale del versante, il vecchio tratto stradale del Lotto 1 sino al km 0+700, ove il tracciato si sviluppa in area non direttamente sottoposta a vincolo, con un nuovo percorso rispetto alla Strada Statale esistente, ai sensi dell'art. 152 del Codice dei Beni Culturali D. Lgs 42/04. (Oss. 46) 47. Tutte le porzioni del vecchio tracciato, non interessate dalla nuova infrastruttura, ricadenti nella competenza della Soprintendenza di Ragusa, dovranno essere rinaturalizzate seguendo la morfologia naturale dei versanti. (Oss. 47) 48. Nel lotto 1, nei tratti meglio rappresentati nelle sezioni pk 1+000, e pk 3+500, (tav 1 di 5 "Parte generale ambiente, Studi ambientali e paesaggistici, Regimi Normativi.....") e pk 5+750, pk 7+650 e pk 7+800, (tav 2 di 5 "Parte generale ambiente, Studi ambientali e paesaggistici, Regimi Normativi..") ove sono presenti allargamenti e riempimenti del tracciato eseguiti su entrambi i lati della carreggiata i versanti dovranno essere opportunamente rinaturalizzati con tecniche di ingegneria naturalistica che puntino a mitigare gli interventi attraverso la mimetizzazione. Le altre opere d'arte dovranno essere migliorate dal punto di vista paesaggistico con l'impianto di essenze arboree costituite da specie endemiche, perfettamente integrate con il paesaggio circostante, al fine di garantire un bilancio positivo tra l'alterazione del paesaggio presente nell'attuale infrastruttura e l'aspetto definitivo a cui contribuiranno le sistemazioni a verde previste nel progetto e quelle indicate nelle condizioni dettate dalla Soprintendenza di Ragusa. (Oss. 48) 49. Lungo le progressive del lotto 1, km 6+750, km 7+125, km 7+650, km 7+850, laddove l'infrastruttura interferisce con il paesaggio locale 8h con il livello di tutela 3, in virtu' dell'art. 12 del Piano Paesaggistico della Provincia di Ragusa e dell'art. 1 secondo comma del Decreto Interassessoriale n. 3401 del 19/07/2017, sara' possibile realizzare l'opera progettata a fronte delle compensazioni afferenti le aree di tutela 3, con rapporto in termini di superficie, non inferiore a metri quadrati 1 a 20, e con la completa rinaturalizzazione di tutta l'area interessata. (Oss. 51) 50. Per i Beni Isolati denominati "Fontana" di cui alla tavola grafica L1 scheda 9+525 (Fontana - Lotto 1 - Comune di Chiaramonte Gulfi) e "Case Dicchiara" tavola grafica L3 scheda 0+025 (Case Dicchiara - Lotto 3 - Comune di Chiaramonte Gulfi), si dovranno prevedere delle adeguate schermature arboree. (Oss. 53) 51. In esito alle indagini preventive svolte in Contrada Castiglione il Cavalcavia alla progr. 1+483, originariamente previsto in assetto obliquo rispetto alla Strada Statale esistente dovra' essere previsto alla progr. 1+459 in assetto perpendicolare alla Statale esistente al fine di non interferire con i reperti rinvenuti in fase di indagine preventiva. (Oss. 54) 52. In contrada Castiglione i manufatti in progetto, nonche' le aree di cantiere dovranno distaccarsi almeno m. 5 dalle emergenze archeologiche. (Oss. 55) 53. Nel corso della realizzazione dell'intero percorso il Concessionario dovra' garantire sul cantiere la presenza di uno o piu' archeologi lungo tutto il tragitto dell'autostrada. Inoltre tutti i lavori di scavo per la posa dell'impianto, nonche' per la realizzazione delle opere connesse e di cantiere dovranno essere realizzati con la supervisione di personale tecnico (archeologi specializzati), sotto l'alta sorveglianza delle Soprintendenze competenti secondo le modalita' previste dalle medesime Soprintendenze, che dovranno, pertanto, essere avvertite dell'inizio dei lavori con largo anticipo contattando direttamente i rispettivi Dirigenti Responsabili. Qualora nel corso dell'esecuzione dei lavori dovessero evidenziarsi situazioni di interesse archeologico, le Soprintendenze BB.CC.AA. interverranno secondo le vigenti leggi di tutela chiedendo anche in corso d'opera eventuali modifiche al progetto. (Oss. 56, oss. 62, oss. 65) 54. In corso d'opera, prima di ogni attivita' di sbancamento o riempimento, nelle aree piu' prossime a quelle interessate ad emergenze archeologiche, si dovra' procedere, preventivamente, alla scerbatura e allo scotico dei piani e dei versanti rocciosi al fine di evitare interferenze con livelli archeologici che dovessero eventualmente riscontrarsi. (Oss. 57) 55. Nella porzione di tracciato ricadente nell'ambito delle competenze della Soprintendenza di Siracusa, si utilizzino pannelli prefabbricati avente finitura superficiale con matrice in pietra ad orditura regolare a rivestimento di paratie e muri di sostegno. (Oss. 59) 56. Nella porzione di tracciato ricadente nell'ambito delle competenze della Soprintendenza di Siracusa per le barriere antirumore si utilizzino delle tipologie di pannelli con materiali e/o cromatismi coerenti con il contesto paesaggistico utilizzando l'acciaio tipo "corten". (Oss. 60) 57. Prima dell'inizio dei lavori di realizzazione delle opere in progetto, si prescrive l'effettuazione di ulteriori saggi archeologici preventivi, nel numero e nella consistenza che sara' valutata Soprintendenza di Siracusa nelle aree del Comune di Lentini: Carfallotto; Casa del Giudice; Seggio/Burrione;Riceputo/Burrione; Riceputo/Ponterotto; Bottigliere. (Oss. 63) 58. Ai fini della tutela paesaggistica, per il Bosco ricadente in Comune di Vizzini, nelle aree di competenza della Soprintendenza di Catania, vincolato ai sensi dell'art. 142 lett. g) del Decreto legislativo 42/2004 e s.m.i. - livello di tutela 3f, si prescrive di adottare "un meccanismo di compensazione" che "consenta il reimpianto degli alberi espiantati" come previsto dalla normativa sui boschi (L.R. 16/96 e Decreto legislativo 227/01). (Oss. 67) 59. Relativamente all'aspetto paesaggistico delle opere ricadenti all'interno del territorio della Provincia di Ragusa la Soprintendenza di Ragusa, in merito all'espianto dei 2125 esemplari e al trapianto delle stesse in numero di 506 nelle aree intercluse o lungo il tracciato, prescrive che i rimanenti esemplari espiantati andranno trasportati a carico del Concessionario presso "la fattoria della legalita'" (terreni sequestrati alla mafia) nel Comune di Vittoria. (Oss. 68) 60. In riferimento al rimboschimento previsto, in fase di progetto esecutivo, oltre ad essere individuate le specie da utilizzare e le aree compatibili, verranno recuperate le aree demaniali colpite da incendi che hanno devastato il patrimonio boschivo della provincia. (Oss. 69) 61. Siano risolte le interferenze con l'oleodotto militare Augusta-Sigonella tra la progressiva 6+400 e 6+800 (attraversamento del fiume S. Leonardo): - con il cavo di collegamento tra la tubazione ed il dispersore (Tav. n. AMI 001); - con la tubazione (Tav. n. AMI 002), a totale cura e spese del Concessionario, che dovra' assicurare la minimizzazione delle criticita' derivanti dalla sospensione dell'esercizio dell'oleodotto. (Oss. 70) 62. Venga effettuata una preventiva opera di bonifica da ordigni esplosivi residuati bellici, nel rispetto dell'art. 22 del decreto legislativo n. 66 del 15 marzo 2010 - modificato dal decreto legislativo n. 20 del 24 febbraio 2012, ovvero secondo le prescrizioni che saranno emanate, previa richiesta, dal competente Reparto Infrastrutture. Una copia del Verbale di Constatazione, rilasciato dal predetto Reparto dovra' essere inviato anche al Comando Militare Esercito competente per territorio. (Oss. 71) 63. Siano rispettate le disposizioni contenute nella circolare dello Stato Maggiore della Difesa n. 146/394/4422 del 9 agosto 2000, "Opere costituenti ostacolo alla navigazione aerea, segnaletica e rappresentazione cartografica", la quale, ai fini della sicurezza di voli a bassa quota, impone obblighi gia' con riferimento ad opere: di tipo verticale con altezza dal piano di campagna uguale o superiore a 15 metri (60 metri nei centri abitati); di tipo lineare con altezza dal piano di campagna uguale o superiore a 15 metri; di tipo lineare costituite da elettrodotti a partire da 60KV. (Oss. 72) 64. Sia osservato quanto disposto dal Decreto ministeriale LL.PP. del 4 maggio 1990, per eventuali sottopassi di altezza libera inferiore a 5 metri. (Oss. 73) 65. Sia osservato il Decreto Legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 "Codice dei beni culturali e del paesaggio" con specifico riferimento ai beni culturali di peculiare interesse militare. (Oss. 74) 66. Dovranno essere trasmessi prima dell'inizio dei lavori a mezzo di apposita istanza, il progetto esecutivo e gli elaborati pertinenti per la definitiva formalizzazione del parere di compatibilita' idraulica anche ai fini della determinazione del canone demaniale annuo propedeutico alla concessione, come previsto dall'art. 11 della L.R. n° 9 del 15 maggio 2013, che sara' a carico dell'Ente proprietario della strada. (Oss. 75, oss. 79, oss. 83) 67. Il progetto esecutivo dovra' contenere tutti i particolari costruttivi utili a definire nel dettaglio i raccordi tra le opere che si vanno a realizzare (p.e. spalle, pile, scarichi in alveo, etc.) ed i corsi d'acqua dalle stesse interessate, sia in ordine ai viadotti, che ai manufatti scatolari e tubolari, curando per questi ultimi che per i corsi d'acqua, fossi, canali, etc. ricadenti in aree demaniali, non si adoperino diametri inferiori a mm 2000 (duemila). (Oss. 76, oss. 80, oss. 82) 68. Il progetto esecutivo dovra' contenere una dettagliata analisi sulle strutture di edifici e manufatti esistenti siti in prossimita' dell'infrastruttura al fine di censire i possibili ricettori sensibili alla realizzazione dell'intervento in progetto ed alle vibrazioni generate durante l'esecuzione dei lavori ed in esercizio. (Oss. 84) 69. In corso d'opera dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti tecnici e comportamentali attuabili al fine di ridurre al minimo la propagazione di fenomeni vibratori indotti dalle macchine e degli impianti utilizzati sulle strutture esistenti di edifici e manufatti in genere siti in prossimita' dell'infrastruttura, monitorando costantemente durante tutto il corso dei lavori gli effetti determinati da tali fenomeni. (Oss. 86) 70. Qualora emergessero interferenze in corso d'opera con i pozzi presenti nelle aree ad alta vocazione agricola, l'eventuale chiusura di qualcuno di essi dovra' comunque garantire la continuita' della disponibilita' delle risorse irrigue utilizzate dai fondi serviti. (Oss. 87) 71. In presenza di interferenze con le acque di falda, occorrera' attenzionare le variazioni che potrebbero verificarsi nell'ambito del volume geotecnico significativo ed adottare gli opportuni accorgimenti affinche' si evitino problematiche relative a cedimenti o rigonfiamenti del terreno non compatibili con quanto previsto in progetto e con la normativa vigente, ivi adeguatamente approfondendo le indagini, soprattutto quelle dirette, con prelievo di campioni indisturbati al di sotto dei piani di fondazione. (Oss. 88) 72. In corso d'opera dovra' essere costantemente monitorata per tutta la sua estensione la frana cartografata in corrispondenza del lotto 7 e la relativa evoluzione, in modo da prevenire eventuali danneggiamenti alle opere di progetto e/o che con essa interferiscono; detto monitoraggio dovra' essere proseguito per tutta la vita utile dell'infrastruttura. (Oss. 89) 73. Il collaudo strutturale dei viadotti ricadenti nel territorio della Provincia di Siracusa dovra' essere condotto attraverso prove statiche che misurino le effettive deformazioni sotto i carichi di prova in termini di abbassamenti, rotazioni, ecc. verificando la comparabilita' con quelle previste in progetto, nonche' attraverso prove dinamiche che misurino la rispondenza del ponte all'eccitazione dinamica, controllando in tal modo che il periodo fondamentale sperimentale sia confrontabile con quello previsto in progetto. (Oss. 90) 74. Le rampe n. 5, n. 6 ed il sottovia alla Pk 0+056 dello Svincolo n. 2 S.P. n. 7 "Comiso - Chiaramonte", ricadente nell'ambito del territorio del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, dovranno essere realizzate con una piattaforma stradale larga ml 10,50 (tipologia C1 del D.M. 05/11/2001) per evitare differenze di larghezza con piattaforma stradale della bretella di collegamento all'aeroporto di Comiso, richiamata nella prescrizione n. 32 della Delibera CIPE 03/2010. (Oss. 91) 75. Il Concessionario preventivamente all'avvio dei lavori, per lo svincolo 3, ricadente nel Comune di Licodia Eubea, acquisira' mediante procedura di esproprio definitivo, le aree interessate dalla attuale SP 38/II per la parte relativa alla superficie interessata dai lavori per la realizzazione dello svincolo n. 3. Ove previsto le aree di relitto saranno destinate ad interventi di mitigazione ambientale. (Oss. 93) 76. Il Concessionario preventivamente all'avvio dei lavori, acquisira' mediante procedura di esproprio le aree interessate dalla attuale SP 38/III per la parte relativa alla superficie interessata dai lavori per la realizzazione dello svincolo n. 4. Ove previsto le aree di relitto saranno destinate ad interventi di mitigazione ambientale. (Oss. 96) 77. Il Concessionario preventivamente all'avvio dei lavori, acquisira' mediante procedura di esproprio, le aree interessate dalla attuale SP 28/II per la parte relativa alla superficie interessata dai lavori per la realizzazione dello svincolo n. 6. Ove previsto, le aree di relitto saranno destinate ad interventi di mitigazione ambientale. (Oss. 99) 78. Il Concessionario preventivamente all'avvio dei lavori, acquisira' mediante procedura di esproprio, le aree interessate dalla attuale SP 28/III per la parte relativa alla superficie interessata dai lavori per la realizzazione dello svincolo n. 7. Ove previsto le aree di relitto saranno destinate ad interventi di mitigazione ambientale. (Oss. 102) 79. Eventuali strade di servizio o provvisorie in variante da realizzare durante il corso dei lavori, saranno di esclusiva competenza della SARC s.r.l. cosi' come eventuali controversie per danni a persone o cose derivanti da incidenti stradali occorsi, restandone la Citta Metropolitana di Catania sollevata. Nessun onere finanziario dovra' gravare sul bilancio della Citta' metropolitana di Catania. (Oss. 104) 80. Durante l'esecuzione dei lavori dovra' essere garantita la continuita' di transitabilita' nella viabilita' del Libero Consorzio Comunale di Siracusa, anche, ove necessario con la realizzazione di viabilita' alternativa. (Oss. 107) 81. Il Concessionario, si impegna a redigere i frazionamenti e le pratiche catastali atte ad individuare univocamente le aree del Libero Consorzio Comunale di Siracusa oggetto di occupazione. (Oss. 109) 82. Prima dell'ultimazione dei lavori dovra' essere stipulata una convezione tra il Libero Consorzio Comunale di Siracusa ed il Concessionario per definire le modalita' del passaggio di proprieta' delle aree di sedime, appartenenti al Libero Consorzio Comunale di SR, sulle quali insistera' l'opera realizzata. (Oss. 110) 83. I collaudi tecnico amministrativi risulteranno disciplinati dalla Convenzione sottoscritta tra SARC e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e posti a carico di SARC. (Oss. 111) 84. Nell'ambito del Comune di Ragusa mantenere e preservare dal degrado i muri a secco ricadenti nella Z.T.O. (Zona Territoriale Omogenea), "Contesti Produttivi di Progetto" - art. 44 N.T.A. (Tav. 8 P.R.G.) e nella Z.T.O. "Agricolo produttivo con muri a secco" - art. 48 N.T.A. (Tavv. 8,3,4) appartenenti alla prima parte del tracciato, per la loro rilevanza storica e paesaggistica. Qualora gli stessi muri a secco venissero manomessi a seguito dei lavori, dovranno essere oggetto di manutenzione da parte del concessionario. In particolare laddove i muri a secco interessati dai lavori insistano su viabilita' secondaria ed abbiano funzione di sostegno, il Concessionario avra' cura di ripristinare le originarie condizioni di stabilita' a proprio carico, garantendo quindi che gli oneri di ripristino non ricadano sui proprietari delle aree interessate. (Oss. 112) 85. Il Concessionario dovra' rispettare le norme delle zone individuate nel P.R.G. del Comune di Ragusa come A2/A3 (artt. 38, 38.1 e 38.2), anche ai fini del mantenimento delle strutture caratteristiche del paesaggio agricolo degli Iblei e della stessa identita' del territorio, poiche' all'interno dell'area di rispetto sono compresi diversi fabbricati indicati nel P.R.G. come A2 - Ville, Masserie, Fattorie (Tavv. 8,3 e 4)/A3 - Case rurali (Tavv. 8,3,4) normate dagli artt. 38, 38.1 e 38.2 delle N.T.A. In particolare il Concessionario dovra' operare nel rispetto del sovraordinato Piano Territoriale Provinciale della Provincia di Ragusa che ha recepito il corridoio di progetto nei propri strumenti urbanistici ed inoltre gli eventuali interventi di mitigazione dovranno essere attuati conformemente con l'inerente quadro prescrittivo disposto dalla Soprintendenza di Ragusa, assunto nel parere del Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo. (Oss. 113) 86. Attuare apposite azioni per la mitigazione del rischio geomorfologico in prossimita' dell'intersezione con la ex S.P. 9, ricadente nel Comune di Ragusa. In particolare attuare le azioni connesse alla risoluzione delle problematiche relative a caduta massi dai terreni a monte censiti in catasto al foglio 31 particelle 29, 45 e, precisamente, a monte della frana individuata con codice frana R19-080-S-I-7RA-001 R2 medio (anche ai fini del rischio idrogeologico). (Oss. 114) 87. Garantire nell'ambito territoriale del Comune di Chiaramonte Gulfi, la coesistenza dell'infrastruttura stradale con impianti acquedotto e fognario, considerato che lo Svincolo 2 sulla S.P. n. 7 Comiso - Chiaramonte, interferisce con detti impianti alle progressive 0+200 e 0+500 della tavola denominata "Lotto 2 - Progetto infrastruttura Svincolo 2 sulla S.P. Planimetria di svincolo rampe 1,2,3,4,5,6,7, rotatoria 1 e rotatoria 2". (Oss. 115) 88. Approfondire la presenza del campeggio nel Lotto 1 al km 10.950 in destra al tracciato. (Oss. 116) 89. Nell'ambito del territorio di competenza del Comune di Vizzini integrare la viabilita' secondaria prevedendo il nuovo tratto di viabilita' bitumata di larghezza 4 m e sviluppo 3 km c.ca (Vedi elaborato D00-T100-GE000-1-C4-001-0A emesso nella fase endo procedimentale) ubicato a NORD dell'infrastruttura dal km 3+000 al km 5+550 c.ca del LOTTO 6. Tale tratto dovra' collegare i sottovia gia' previsti in progetto rispettivamente al km 3+226 e al km 5+548, che garantiscono il collegamento delle zone a NORD e a SUD dell'infrastruttura. (Oss. 117) 90. Recepire nell'ambito del progetto esecutivo le viabilita' secondarie descritte negli elaborati D00-T100-GE0.00-1-C4-001-0A e D00-T100-GE000-1-C4-002-0B emessi nella fase endo procedimentale che individuano le modifiche alla viabilita' secondaria richieste dal Comune di Francofonte, garantendo che tali viabilita' siano rese funzionali ed adeguate, per dimensioni della carreggiata, qualita' del manto stradale e segnaletica verticale ed orizzontale, tanto da garantirne la percorribilita' in totale sicurezza. (Oss. 119) 91. Recepire nell'ambito del progetto esecutivo le viabilita' secondarie richieste dal Comune di Lentini al fine di garantirne il ripristino della circonvallazione interna, con la conseguente modifica dello svincolo n.10 la cui denominazione dovra' essere modificata da Lentini Zona Industriale a Lentini Centro, oltre ad una nuova viabilita' ad est dell'attuale via Etnea al piede della SS 194 in destra in direzione CT, come rappresentati negli elaborati grafici predisposti nella fase endoprocedimentale D00-T100-GE000-1-C4-002-0B/003-0C(scala1:10.000), D01-T1L8-CS010-1-P5-002-0C/003-0C (scala 1:5000) e D01-T1L8-CS011-1-P6-004-0C/005-0C (scala 1:2000). (Oss. 121) 92. La viabilita' alternativa nel Comune di Lentini, al piede della attuale SS 194 in destra in direzione CT, dovra' presentare una larghezza minima di 5.5 metri. (Oss. 123) 93. Il Concessionario dovra' definire congiuntamente con ANAS i dettagli relativi alla presa in carico dell'opera, alla gestione delle competenze in corso d'opera e ad opera conclusa sotto tutti gli aspetti tecnici ed organizzativi. Dovranno essere definiti gli aspetti relativi alla gestione dell'esercizio e alla manutenzione durante i lavori, il relativo crono programma dei lavori, gli aspetti inerenti i livelli di servizio da garantire lungo l'infrastruttura oltre che tutti i dettagli riguardanti gli accessi, le autorizzazioni, le servitu' e qualsivoglia servizio di terzi. Il tutto dovra' essere disciplinato mediante apposita convenzione da sottoporre alla approvazione del MIT. (Oss. 126) 94. Nell'ambito delle aree di competenza dell'Ispettorato Ripartimentale delle Foreste - Ufficio Tutela Ragusa, colmare e rassodare i vuoti formatisi in conseguenza degli scavi eseguiti, per evitare fenomeni di dilavamento, di scoscendimento e la modifica dell'assetto idrogeologico di superficie. (Oss. 127) 95. Nell'ambito delle aree di competenza dell'Ispettorato Ripartimentale delle Foreste - Ufficio Tutela Ragusa, non si dovranno arrecare danni alle piante forestali presenti in loco. (Oss. 128) 96. Convogliare le acque meteoriche nei luoghi di normale deflusso naturale, avendo cura di non modificare lo stesso, ne' durante, ne' dopo gli interventi, realizzando ove previsto in progetto, le opere di regimazione idrauliche. (Oss. 129) 97. Nell'ambito delle aree di competenza dell'Ispettorato Ripartimentale delle Foreste - Ufficio Tutela Ragusa, il materiale terroso di risulta dagli scavi e non utilizzato in loco, dovra' essere portato a pubblica discarica o riutilizzato a norma delle vigenti disposizioni in materia, in ogni caso e' vietato abbandonarlo indiscriminatamente, anche al fine di non determinare possibili dissesti idrogeologici. (Oss. 130) 98. Nell'ambito delle aree di competenza dell'Ispettorato Ripartimentale delle Foreste - Ufficio Tutela Ragusa, dovra' essere garantito, in fase di esercizio, da parte del Gestore dell'Infrastruttura stradale in progetto, la regolare manutenzione delle opere di regimazione idraulica, al fine di evitare fenomeni di occlusione dei canali e/o tubazioni o fenomeni di tracimazione. (Oss. 131) 99. Nell'ambito delle aree di competenza dell'Ispettorato Ripartimentale delle Foreste - Ufficio Tutela Catania, i lavori in nessun caso devono alterare corsi d'acqua presenti in zona e i materiali di risulta non debbono interferire accidentalmente con l'alveo degli stessi per il possibile grave pericolo di ostruzione. (Oss. 136) 100. Nell'ambito delle aree di competenza dell'Ispettorato Ripartimentale delle Foreste - Ufficio Tutela Siracusa, i lavori dovranno essere eseguiti nel pieno rispetto delle previsioni progettuali e condotti in modo da ridurre al minimo indispensabile gli scavi e i movimenti di terra, evitando che vengano modificate le condizioni plano-altimetriche dei luoghi oggetto degli interventi. (Oss. 138) 101. Nell'ambito delle aree di competenza dell'Ispettorato Ripartimentale delle Foreste - Ufficio Tutela Siracusa, gli interventi in ambiti sottoposti a vincolo idrogeologico devono essere progettati e realizzati in funzione della salvaguardia, della qualita' e della tutela dell''ambiente, senza alterare in modo irreversibile le funzioni biologiche dell'ecosistema in cui vengono inseriti e devono arrecare il minimo danno possibile alle comunita' vegetali ed animali presenti, nel pieno rispetto dell'art. 1 del R.D.L. n. 3267 del 30 Dicembre 1923, e' necessario porre in essere ogni accorgimento finalizzato a non modificare lo stato dei luoghi, nonche', l'assetto idrogeologico della zona. (Oss. 139) 102. Nell'ambito delle aree di competenza dell'Ispettorato Ripartimentale delle Foreste - Ufficio Tutela Siracusa, non si dovra' modificare il naturale deflusso delle acque meteoriche ne' durante l'esecuzione dei lavori ne' ad ultimazione degli stessi, pertanto le stesse, dovranno essere regimate e/o convogliate con allaccio alla rete pubblica o utilizzando gli scoli e gli impluvi naturali e/o linee di sgrondo esistenti, evitando ristagni, infiltrazioni e ruscellamenti che possano compromettere la stabilita' del territorio. (Oss. 140) 103. Nell'ambito delle aree di competenza dell'Ispettorato Ripartimentale delle Foreste - Ufficio Tutela Siracusa, il materiale di risulta che non verra' riutilizzato in loco, dovra' essere adeguatamente sistemato sui terreni circostanti o dovra' essere riutilizzato nell'ambito dei lavori in argomento, in ogni caso, non e' consentito abbandonare disordinatamente lo stesso cosi' da modificare lo stato dei luoghi o determinare dissesti idrogeologici, pertanto l'attivita' di smaltimento dello stesso, deve essere disciplinato secondo le norme in materia ambientale, ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 2006. (Oss. 141) 104. Nell'ambito delle aree di competenza dell'Ispettorato Ripartimentale delle Foreste - Ufficio Tutela Siracusa, Ogni variante ai lavori ed eventuali interventi che per effetto di forme di utilizzazioni contrastanti con le norme di cui alla "Legge Forestale" (R.D.L. n. 3267 del 30 Dicembre 1923) possono subire con danno pubblico denudazioni, perdere la stabilita', turbare il regime delle acque, eventi erosivi, o ancora, fenomeni imprevisti d'instabilita' del terreno, questi dovranno essere espressamente e preventivamente autorizzati da questo competente Ispettorato. (Oss. 142) 105. La progettazione del sottovia in corrispondenza dell'interferenza con la linea ferroviaria Siracusa-Catania nel lotto 8, dovra' essere effettuata tenendo conto del Manuale di progettazione delle opere civili di RFI, in particolare la Parte 2, Sezione II (RFI DTC SI MA IFS 001 A) e del Capitolato generale tecnico di appalto delle opere civili (RFI DTC SI SP IFS 001 A). (Oss. 144) 106. Provvedere ad aggiornare alcune progressive parziali di lotto dello schema sinottico illustrato nell'elaborato D01-T100-GE000-1-DX-001-0A, nel caso di riemissione nel Progetto Esecutivo. (Oss. 148) 107. Dare evidenza esplicita delle valutazioni che hanno comportato la classificazione sismica dei terreni interessati in funzione delle diverse tipologie di opere. (Oss. 149, oss. 168) 108. Verificare la funzionalita' degli svincoli ed il dimensionamento delle pavimentazioni in una specifica relazione del Progetto Esecutivo utilizzando il flusso dell'orario di punta e nello scenario di evoluzione della domanda di trasporto per la vita utile dell'infrastruttura. In particolare, per alcune soluzioni a rotatoria si dovra' procedere attraverso processi di micro simulazione del deflusso veicolare. (Oss. 151, oss. 156, oss. 157, oss. 162) 109. Nell'ambito del Progetto Esecutivo, in apposita relazione destinata alle pavimentazioni, dovranno essere esplicitate le assunzioni inerenti le resistenze meccaniche dei materiali assunte nel dimensionamento. Tale relazione dovra' contenere esplicite indicazioni circa il riutilizzo del materiale proveniente dalla demolizione delle pavimentazioni esistenti, gia' previsto nel Progetto Definitivo. (Oss. 159) 110. Nell'ambito del Progetto Esecutivo approfondire le verifiche relative alla combinazione di pendenze longitudinali e trasversali al fine di scongiurare la formazione di pericolosi ristagni d'acqua, verificando lo spessore dello strato drenante e prevedendo nei punti piu' critici eventuali dreni sottosuperficiali o altri sistemi atti a minimizzare il rischio di affioramento d'acqua. (Oss. 160) 111. Esplicitare la metodologia realizzativa dei rilevati che consenta di ottenere le caratteristiche di resistenza al taglio ipotizzate ed impiegate per le verifiche di stabilita' ed indicare le indagini posteriori alla realizzazione dei rilevati stessi per comprovarle, inserendole nel Capitolato Speciale di Appalto. (Oss. 169) 112. Fornire nel Capitolato Speciale di Appalto le specifiche da mettere in atto per ottenere le caratteristiche di resistenza previste nelle verifiche di stabilita' degli scavi in condizioni sismiche, in termini di coesione efficace, nell'utilizzo di interventi superficiali di idrosemina con specie erbacee a radicazione profonda; dare inoltre riscontro del reale miglioramento ottenuto anche in fase successiva alla messa in opera dei previsti interventi. (Oss. 170) 113. Fornire nella successiva fase di progettazione esecutiva degli specifici elaborati che dimostrino la conformita' della galleria Francofonte con le disposizioni di cui al decreto legislativo n. 264 del 2006 relativo alla sicurezza delle gallerie. (Oss. 179) 114. In fase di progetto esecutivo dovranno essere condivise con la Soprintendenza di Siracusa alternative sulle possibili colorazioni delle superfici dei piloni dei viadotti dei cavalcavia. (Oss. 58) 115. Nel caso in cui durante i lavori di scavo dovessero venire alla luce manufatti o strutture di interesse archeologico la cui tutela risultasse incompatibile con la realizzazione delle opere in progetto, fermi restando gli obblighi di cui all'art. 90 del decreto legislativo n. 42 del 2004, dalla cui osservanza discendono le sanzioni di cui agli artt. 161 e 175 del citato decreto legislativo 42 del 2004 e successive modificazioni, dovranno essere condivise con la Soprintendenza di Siracusa opportune varianti al progetto. (Oss. 64) 116. Ai fini della tutela paesaggistica, prima della definizione del progetto esecutivo dovranno essere condivise con la Soprintendenza di Catania soluzioni finalizzate a ridurre l'impatto paesaggistico della nuova struttura viaria facendo in modo che "le campate delle pile dei nuovi viadotti e in particolare dei viadotti Dirillo e Piano delle Rose siano il piu' possibile distanziate tra loro in modo da limitare l'effetto "muro" a seconda della prospettiva di osservazione". (Oss. 66) 117. Nel tratto di strada da realizzarsi intorno alla progressiva Km 6+300, in sede di progetto esecutivo, dovra' essere ricercata una ottimizzazione del tracciato, seguendo quanto piu' possibile la viabilita' esistente, contenendo gli sbancamenti a monte del tracciato ed i rilevati o le opere di sostegno a valle dello stesso, avendo cura di non compromettere il prospetto vista valle. (Oss. 49) RACCOMANDAZIONI. a) A far data dalla approvazione del Progetto Definitivo da parte del CIPE, dovra' darsi corso alla redazione del Progetto Esecutivo di risoluzione delle interferenze da parte dell'Ente e alle verifiche del Concessionario, al fine di addivenire alla approvazione dei progetti medesimi ed alla attuazione degli interventi di risoluzione nel rispetto dei tempi previsti nel cronoprogramma allegato al Progetto Definitivo stesso. (Oss. 191) b) Per favorire la massima collaborazione tra gli Enti gestori e il Concessionario, al fine di addivenire alla risoluzione delle interferenze in tempi compatibili con quelli della realizzazione dell'opera principale, si raccomanda di procedere alla stipula di apposite convenzioni con gli Enti gestori, in cui sia definito ogni aspetto inerente la risoluzione delle singole interferenze, nel rispetto dei tempi e dei costi gia' stabiliti, fermo restando il rispetto della disciplina applicabile prevista dagli artt. 170 e 171 del decreto legislativo n.163 del 2006. (Oss. 192) c) Si raccomanda al Concedente di verificare che l'istituto che prestera' futura garanzia alla Concessionaria, se non bancaria, abbia caratteristiche finanziarie riconosciute e certificate. (Oss. 147) d) Si raccomanda che l'impianto segnaletico sia adeguato alla categoria B "extraurbana principale". (Oss. 153) e) Nelle successive fasi progettuali fornire la descrizione geometrica delle intersezioni esplicitandone gli elementi di progetto e inserendo, ove necessario, misure di sicurezza aggiuntive quali, ad esempio, segnaletica verticale ed orizzontale integrative, sistemi di monitoraggio del traffico, sistemi di controllo delle velocita'. (Oss. 163) f) In sede di progettazione esecutiva si raccomanda di effettuare adeguati approfondimenti delle indagini geognostiche per confermare la rispondenza dei parametri geotecnici impiegati con quelli ottenuti in corrispondenza dei manufatti che presentano maggiori criticita'. (Oss. 167) g) Si suggerisce un'analisi di vulnerabilita' e di rischio laddove le condizioni morfologiche possano lasciare prevedere il rischio derivante dall'innesco e dall'evoluzione delle frane da pioggia. (Oss. 172) h) Nella fase di progettazione esecutiva dei viadotti condurre ulteriori valutazioni sul rapporto costi/benefici in merito al meccanismo dissipativo dell'azione sismica adottato nella progettazione dei viadotti. (Oss. 180) i) Nella fase di progettazione esecutiva si richiede di evitare: 1. l'uso di gabbioni in presenza di trasporto solido di fondo; 2. il potenziamento di pile e spalle, se non in aggiunta alle preesistenti. (Oss. 184) j) Negli approfondimenti previsti nell'ambito delle relazioni specialistiche nella fase esecutiva si raccomanda di estendere le verifiche in moto permanente anche ai corsi d'acqua definiti secondari, in ragione delle effettive condizioni di deflusso in occasione di eventi di piena. (Oss. 185) k) In corrispondenza della tratta del Lotto 8 nella quale il tracciato sottopassando la ferrovia Catania-Siracusa presenta quota stradale inferiore a quella dell'argine destro del Reina-San Leonardo e per questo viene protetto con un catino idraulico attrezzato con un impianto di sollevamento, si raccomanda di verificare ulteriormente la possibilita' di soluzioni alternative e comunque la necessita' di integrare le misure strutturali previste con idonee misure non strutturali, che consentano, al fine di monitorare l'area attraversata dalla strada interna al catino idraulico di intervenire, in caso di necessita', attivando apposita segnaletica stradale ed interrompendo l'accesso all'area in questione. (Oss. 187)