(Allegato)
                                                             Allegato 
 
                   PRESCRIZIONI E RACCOMANDAZIONI 
 
  Autostrada  Ragusa  -  Catania.  Infrastruttura  strategica   legge
443/2001.  Ammodernamento  a  quattro  corsie   della   S.S.514   «Di
Chiaramonte» e della S.S.194 «Ragusana» dallo svincolo con la S.S.115
allo svincolo con la S.S.114. 
 
  INDICE 
 
  Prescrizioni 
 
  Raccomandazioni 
 
  PREMESSA. 
  Le prescrizioni di  cui  alla  delibera  CIPE  n.  3  del  2010  di
approvazione   del   progetto   preliminare   di   competenza   della
progettazione esecutiva e della fase attuativa, qualora non superate,
si ritengono efficaci. 
 
  PRESCRIZIONI. 
  1. Rielaborare il PUT finale  di  progetto,  da  ripresentare  alla
Commissione Tecnica di Verifica dell'Impatto Ambientale - VIA  e  VAS
90 giorni prima della trasmissione del Progetto Esecutivo. 
  (Oss. 1) 
  2. Adeguare la formula  della  dichiarazione  di  attestazione  dei
Requisiti Ambientali (Allegato 6 - Dichiarazione di utilizzo  di  cui
all' articolo 21) di cui alla norma e, alla luce delle due differenti
modalita' di gestione delle terre e rocce  da  scavo  dichiarate  nel
PUT, presentare  un  bilancio  di  tutti  i  quantitativi  in  gioco,
distinguendo chiaramente i volumi gestiti ai sensi dell'art.  185  da
quelli gestiti ai  sensi  del  DM  161/2012  e,  trattandosi  di  una
gestione "mista",  indicando  in  maniera  puntuale  sia  i  siti  di
produzione che quelli di utilizzo; nel caso della  gestione  ex  art.
185, comma 1, lett. c del decreto legislativo n. 152  del  2006  tale
indicazione dovra' essere particolarmente puntuale  alla  luce  della
considerazione che nel DM 161 del  2012  il  sito  di  utilizzo  puo'
differire dal sito di produzione,  diversamente  da  quanto  previsto
dall'art. 185 e fatto salvo comunque  l'unitarieta'  sostanziale  del
Piano di Gestione. 
  (Oss. 2) 
  3. Ridefinire il Piano di Utilizzo  Terre,  definendo  puntualmente
siti di produzione, siti di deposito intermedio e  siti  di  deposito
finale  compresi  i  percorsi  di  deposito,  con  l'indicazione  dei
relativi volumi di utilizzo suddivisi nelle diverse tipologie e sulla
base della provenienza dai vari siti di produzione. 
  (Oss. 3) 
  4. Il Piano di Utilizzo delle Terre dovra' aggiornare le  quantita'
di sottoprodotto movimentate, suddivise per  WBS,  con  l'indicazione
dei relativi volumi  in  banco  suddivisi  nelle  diverse  litologie,
motivare e giustificare la scelta dei depositi  definitivi,  definire
la  capienza  degli  stessi,  procurare  tutte  le  approvazioni   ed
autorizzazioni dei diversi Piani di ripristino. 
  (Oss. 4) 
  5. Il Piano di Utilizzo delle Terre dovra' aggiornare, in merito ai
siti di riutilizzo finale esterno, l'indicazione dei quantitativi dei
materiali rientranti in colonna A e di quelli rientranti in colonna B
(tabella  1,  Allegato  5  al  Titolo  V  parte  Quarta  del  decreto
legislativo n. 152 del 2006- valori di  fondo  naturale)  oltre  alle
quantita' da allocare in ciascun sito esterno individuato. 
  (Oss. 5) 
  6. Il  Proponente  dovra'  presentare  un  bilancio  dei  materiali
prodotti  dalle  attivita'  di  scavo  dal  quale  siano  chiaramente
desumibili informazioni  circa  tutti  i  volumi  prodotti,  la  loro
origine e il loro puntuale destino  (riutilizzo  interno  o  esterno,
recupero a fini produttivi,  smaltimento)  nonche'  circa  il  regime
normativo di gestione (ex art. 185 decreto  legislativo  n.  152  del
2006 oppure ex DM 161 del 2012), come definito alla Prescrizione n°1,
in  cui  siano  rendicontati  anche  i  quantitativi  dei   materiali
derivanti dalle demolizioni o aventi origine comunque  diversa  dalle
terre e  rocce  da  scavo  (eccezion  fatta  per  i  riporti  di  cui
all'allegato 9 della norma). 
  (Oss. 6) 
  7.  Il  Proponente   dovra'   comprovare   la   coerenza   tra   le
caratteristiche ambientali di eventuali siti di destinazione  esterni
con le caratteristiche chimico..fisiche dei materiali provenienti dal
sito di progetto, o per il recupero in  impianti  di  trattamento  ai
sensi dell'allegato 4 della norma. 
  (Oss. 7) 
  8. Integrare il PUT  con  tutte  le  informazioni  territoriali  di
carattere geologico e idrogeologico,  evidenziando,  oltre  alla/alle
profondita' raggiunte  dalle  opere,  la  soggiacenza  dell'acquifero
superficiale sottostante e la presenza di livelli piezometrici legati
al reticolo idrografico interagente con l'Opera. 
  (Oss. 8) 
  9. Integrare il PUT anche alla luce dei rilievi  della  Commissione
Europea (Pilot 5554/13/ENVI) circa  la  potenziale  violazione  della
direttiva 2008/98/CE (art. 5 sui sottoprodotti),  nonche'  da  quanto
disposto dall'art. 27 decreto del Presidente della Repubblica n.  120
del 2017 in merito alla legittimita' della previgente definizione  di
normale pratica industriale. 
  (Oss. 9) 
  10. Rielaborare il Piano di campionamento indicando in  ogni  punto
soggetto ad indagine  quale  sia  la  profondita'  massima  raggiunta
dall'opera  ovvero  dagli   scavi,   in   maniera   da   identificare
univocamente la necessaria profondita' delle indagini geognostiche, e
localmente, la quota di approfondimento  delle  lavorazioni  connesse
alla  realizzazione  di  opere  d'arte/opere  accessorie  (l'indagine
geognostica TRC136 arriva sino a una profondita' di 1 m  dal  pc),  i
volumi da esse derivanti, le modalita' di accertamento  del  possesso
dei requisiti di qualita' ambientale ex art. 4 DM 161 del 2012  e  il
numero di campioni che debbono essere prelevati ai sensi della  norma
(allegato 2). Per le indagini in corso  d'opera  prevedere  procedure
conformi all'allegato 8 della norma. 
  (Oss. 10) 
  11. Indicare se sono previsti e dove siano localizzati  i  siti  di
deposito intermedio ovvero  se  siano  unicamente  previste  aree  di
deposito all'interno dei siti di produzione e di utilizzo, nonche'  i
siti di "deposito temporaneo" riferiti ai rifiuti. 
  (Oss. 11) 
  12. Il Piano di Utilizzo delle Terre dovra'  rimanere  valido  fino
alla conclusione dell'opera. 
  (Oss. 12) 
  13. Il Proponente dovra' provvedere alla definizione  di  dettaglio
del Cronoprogramma lavori, da trasmettere al MATTM per  approvazione,
che tenga conto degli eventuali elementi di novita'  che  emergeranno
nel corso della progettazione esecutiva e di  ogni  altra  variazione
che  potra'  prevedibilmente  scaturire  durante  le   procedure   di
approvazione presso gli Enti e le Autorita' competenti. 
  (Oss. 13) 
  14. La durata del Piano di Utilizzo non potra' superare  la  durata
programmata dei lavori, come verra' definita  dal  cronoprogramma  di
dettaglio richiesto per la fase di PE; ad  esso  dovra'  essere  dato
avvio entro 2 anni dalla sua presentazione e  con  termine,  in  ogni
caso, alla conclusione dei lavori. 
  (Oss. 14) 
  15.  In  accordo   con   le   risultanze   del   Parere   Regionale
dell'Assessorato Territorio e Ambiente, dovranno  essere  rielaborate
ex novo, sia qualitativamente  che  quantitativamente,  le  opere  di
compensazione  proposte  (con  il  relativo  cronoprogramma  lavori),
concertate mediante istituzione di un apposito  Tavolo  Tecnico,  con
tutti gli Enti territorialmente competenti, quali: 
    a) Comuni di: Ragusa, Chiaramonte Gulfi (RG), 
    b) Comuni di: Licodia Eubea (CT), Vizzini (CT), 
    c) Comuni di: Francofonte (SR), Lentini (SR) e Carlentini (SR) 
    d) Citta' Metropolitana di Catania, i Liberi Consorzi Comunali di
Ragusa e Siracusa; 
    e) Uffici Competenti della Regione Siciliana; 
    f) Ministero dell'Ambiente e della Tutela del  Territorio  e  del
Mare, Ministero dei Beni e delle Attivita' Culturali e del Turismo. 
  Tale tavolo tecnico, con oneri (sia organizzativi che economici)  a
carico  e  cura  del  Proponente,  sara'  coordinato  dal   Ministero
dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. 
  A tali opere dovra' essere destinato un importo non inferiore al  4
per cento dell'importo complessivo dei lavori (delibera CIPE n. 3 del
2010  prescrizione  n.  1),  escludendo  dalla   proposta   qualunque
intervento direttamente connesso con la realizzazione  del  corridoio
autostradale Ragusa-Siracusa 
  (Oss. 15) 
  16. In fase di Progetto Esecutivo dovranno  essere  presentate,  in
sede della 1a fase di Attuazione,  tutte  le  specifiche  istanze  di
concessione, corredate dalle singole analisi di dettaglio,  formulate
per ogni attraversamento di  corso  d'acqua  demaniale  illustrandone
soluzione finale e fase cantieristica. 
  (Oss. 16) 
  17.   Prima   dell'avvio   dei   cantieri   si   dovra'   procedere
all'effettuazione di apposite campagne di monitoraggio delle  polveri
prodotte dalle attivita'  di  cantiere  (piste  etc.)  in  fase  ante
operam, di durata pari a 30 giorni in accordo con  ARPA  SICILIA.  In
merito alle precauzioni generali da attuare per ridurre la produzione
e il sollevamento delle polveri, si prescrive quanto segue: 
    a) la bagnatura periodica delle aree di movimentazione  materiale
e dei cumuli; 
    b) la periodica pulizia delle strade pubbliche interessate  dalla
viabilita' di cantiere da valutare in accordo con le  Amministrazioni
locali; 
    c) la copertura dei mezzi pesanti adibiti al trasporto di inerti; 
    d) la limitazione  della  velocita'  dei  mezzi  all'interno  dei
cantieri, con velocita' max 30 km/h; 
    e) lavaggio delle ruote dei mezzi in uscita dal cantiere; 
    f) l'installazione di  dispositivi  anti  particolato  sui  mezzi
operanti all'interno del cantiere e l'uso di veicoli  omologati  Euro
4/ Stage IIIB; 
    g)  la  bagnatura  delle  piste  di  cantiere,   funzione   delle
condizioni operative e meteorologiche; 
    h) informazione e formazione delle maestranze sulle  prescrizioni
impartite al fine di ridurre al minimo le dispersioni di polveri. 
  (Oss. 17) 
  18. Dovranno essere garantiti dal periodo di cantiere a fine lavori
sia la continuita' della viabilita' poderale che l'accesso ai fondi e
la continuita' del sistema idraulico (irriguo e di scolo). I passaggi
e le strutture irrigue dovranno avere adeguate dimensioni. 
  (Oss. 18) 
  19. Rielaborare la caratterizzazione dei corpi idrici  superficiali
ai sensi della piu' recente normativa di settore (decreto legislativo
n. 152  del  2006  e  successive  modificazioni  e  relativi  decreti
attuativi), le cui prescrizioni sono idonee a selezionare i parametri
indicativi degli elementi di  qualita'  biologica,  ecotossicologica,
idromorfologica e chimico-fisica piu'  sensibili  alla  /e  pressioni
significative alle quali i corpi idrici sono soggetti. 
  (Oss. 19) 
  20. Considerato che fra gli indicatori di degrado in corso  d'opera
viene considerata la comparsa di specie  sinantropiche,  chiarire  se
sono compresi in questo gruppo anche le ruderali  e  le  esotiche,  e
stabilire, nello specifico caso di esotiche invasive in  contesti  di
particolare pregio naturalistico o paesaggistico,  specifiche  soglie
di attenzione e di intervento (eradicazione). 
  (Oss. 20) 
  21. A valle della progettazione  esecutiva,  il  Proponente  dovra'
aggiornare - ove necessario - i piani di cantierizzazione,  per  ogni
cantiere: 
    a) la localizzazione  esatta  del  cantiere,  confini,  eventuali
interferenze con altri cantieri in zona; 
    b) Indicazione dei macchinari che saranno utilizzati nei  diversi
cantieri e  nelle  diverse  fasi  di  lavorazione,  con  le  relative
specifiche a livello di emissioni  inquinanti,  di  potenza  acustica
etc. e le  relative  specifiche  per  la  manutenzione  di  tutta  la
strumentazione necessaria; ogni  macchinario  sara'  selezionato  nel
rispetto delle piu' recenti direttive europee; 
    c) i layout definitivi di cantiere, con  indicazioni  sulle  zone
operative,  sulle  zone  di  deposito  macchinari,  sulle   zone   di
manutenzione, sulle zone di deposito temporaneo dei materiali; 
    d) una accurata progettazione degli impianti  di  gestione  delle
acque per ogni singolo sito/cantiere, specificando  le  superfici  di
riferimento di ogni impianto, le modalita' di gestione, trattamento e
allontanamento delle acque di prima e  seconda  pioggia,  i  recapiti
finali, etc; 
    e) un piano  di  gestione  delle  eventuali  emergenze  per  ogni
singolo cantiere, con l'individuazione dei meccanismi di  attivazione
del piano, la definizione  delle  responsabilita'  e  la  descrizione
delle risorse specificamente dedicate. 
  Per i  contenuti  dei  piani  di  cantierizzazione  riguardanti  le
attivita' di monitoraggio e le mitigazioni si  vedano  le  specifiche
prescrizioni contenute nei successivi capitoli "PMA" e  "Mitigazioni"
del presente quadro prescrittivo. 
  Tale relazione di cantierizzazione,  con  tutti  i  contenuti  piu'
sopra definiti, dovra' essere presentata al MATTM per approvazione al
termine della progettazione esecutiva e prima dell'inizio dei lavori. 
  (Oss. 21) 
  22. Il Proponente provvedera'  a  redigere  il  Progetto  Esecutivo
delle  soluzioni  idrauliche  presentate  nel  Progetto   Definitivo,
concordandole con gli  Enti/Autorita'  competenti  nel  territorio  e
ricevendone l'approvazione  finale.  Il  Progetto  Esecutivo,  con  i
pareri dei suddetti Enti/Autorita', dovra' essere trasmesso al  MATTM
al termine della progettazione  esecutiva  e  prima  dell'inizio  dei
lavori. 
  (Oss. 22) 
  23. Rielaborare il programma definitivo dei lavori, a  valle  della
definizione delle opere di compensazione ambientale, evidenziando, ed
anticipando per quanto possibile, le opere  di  mitigazione  rispetto
alla realizzazione delle opere in progetto. 
  (Oss. 23) 
  24. Aggiornare  la  ricognizione  dei  siti  di  cava  e  discarica
disponibili, dettagliando l'effettiva  disponibilita'  dei  materiali
nei  siti  di  cava  proposti,  definendo  in  modo  univoco  i  siti
prescelti, le loro ricettivita' e disponibilita', tenendo conto delle
criticita' specifiche di ogni sito. 
  (Oss. 24) 
  25. Verificare, in  coordinamento  con  l'Autorita'  regionale  con
competenze  di  Bacino  o  individuando   altro   Ente   Territoriale
competente, l'adeguatezza dei tempi di ritorno ventennali  utilizzati
per le acque di piattaforma, accertando  comunque,  anche  attraverso
rilievi di campagna, l'effettiva idoneita' agli scarichi  idrici  dei
recettori prescelti. 
  (Oss. 25) 
  26. Il Proponente provvedera' ad aggiornare e ad estendere il piano
di monitoraggio presentato nel Progetto Definitivo, concordandolo con
l'ARPA Regionale,  e  stabilendo  con  la  stessa  -  sia  a  livello
procedurale che esecutivo -  le  modalita'  operative  con  le  quali
condurre i monitoraggi, i punti di campionamento,  le  strumentazioni
da adottare, le modalita' di  misura,  le  frequenze,  le  durate,  i
parametri da rilevare  e  le  modalita'  di  restituzione  dei  dati,
incluse le responsabilita' annesse e  connesse,  ante  operam,  corso
d'opera (cantiere) e post operam (esercizio). In questo piano  dovra'
essere data particolare attenzione a: 
    a) il  progetto  di  monitoraggio  dell'aria  per  la  componente
"atmosfera", dovra' essere ricalibrato, sia in fase  ante-operam  che
di cantiere  e  post-operam  nella  fase  ante  operam,  infatti,  le
misurazioni dovranno essere svolte su un arco temporale di  almeno  8
settimane, distribuite uniformemente lungo l'intero periodo  AO,  per
poi essere mantenuto sulle stesse postazioni per tutto il periodo  di
CO, definendo  anche  le  opportune  misure  di  mitigazione  qualora
vengano raggiunte e superate determinate soglie  di  significativita'
degli impatti, in accordo con ARPA Sicilia; 
    b) il  progetto  di  monitoraggio  dell'ambiente  idrico  per  la
componente  "acque  superficiali",  con  i  parametri  relativi  alla
qualita' biologica, come previsti dal decreto legislativo n. 152  del
2006 e successive modificazioni, definendo anche le opportune  misure
di mitigazione  qualora  vengano  raggiunte  e  superate  determinate
soglie  di  significativita'  degli  impatti,  in  accordo  con  ARPA
Sicilia; 
    c) il progetto  di  monitoraggio  ambientale  per  la  componente
"acque sotterranee", prevedendo, in accordo con ARPA, il controllo di
alcuni punti critici (sia a monte che a valle  delle  aree  fisse  di
cantiere  situate  in  prossimita'  dei  corsi  d'acqua)   attraverso
opportuni indicatori, come, ad es., i punti di dispersione nel  suolo
delle acque di piattaforma. La localizzazione delle  aree  d'indagine
dei punti di monitoraggio dovra' seguire  le  indicazioni  del  punto
6.2.1.2 delle " Linee guida per la predisposizione  del  Progetto  di
Monitoraggio Ambientale (PMMA) delle opere soggette alle procedure di
VIA (Ispra 2014); 
    d) il progetto  di  monitoraggio  ambientale  per  la  componente
"suolo e sottosuolo", in particolare per verificare l'efficacia degli
accorgimenti e delle mitigazioni proposti in  fase  di  progettazione
definitiva; 
    e) il progetto  di  monitoraggio  ambientale  per  la  componente
"rumore  e  vibrazioni",  per  il  quale  dovranno  essere   definiti
tipologia e numero di centraline fisse e/o mobili, da installare  sia
per le fasi di cantiere che per le fasi post-operam di esercizio,  al
fine di verificare strumentalmente il non superamento dei  limiti  di
legge per  tutti  i  ricettori  censiti  nel  Progetto  Definitivo  e
potenzialmente impattati, garantendo  sempre  il  rispetto  del  DPCM
14/12/1997 ed escludendo in ogni caso la possibilita' di  lavorazioni
in deroga, con particolare attenzione alle criticita' gia' segnalate,
per alcuni ricettori situati nei lotti 1 e 6,  ove  si  prevedono  le
attivita' di escavazione piu' rilevanti in terreni caratterizzati  da
rocce dure (calcari/calcareniti e vulcaniti/basalti), ferma  restando
comunque la possibilita' di adottare  opportuni  accorgimenti,  quali
l'installazione di barriere acustiche  mobili,  qualora  in  fase  di
monitoraggio  dovessero  riscontrarsi   situazioni   di   particolari
criticita'. 
  Il piano dei suddetti monitoraggi e la versione finale aggiornata e
completa del PMA (che, quindi, dovra' anche includere  i  monitoraggi
proposti dal Proponente nella documentazione integrativa  presentata)
dovranno essere concordati con le ARPA regionali e trasmessi al MATTM
per approvazione prima dell'avvio dei lavori. 
  Le modalita' di conduzione degli stessi monitoraggi e i loro  esiti
(ed ogni altra attivita' ante operam, in corso d'opera e post  operam
ad  essi  correlata)   saranno   invece   controllati   e   approvati
direttamente da ARPA SICILIA. 
  (Oss. 26) 
  27. Nel Progetto  Esecutivo  produrre  degli  elaborati,  in  scala
adeguata,  che  presentino  una  cartografia  relativa  al   reticolo
idrografico con l'ubicazione dei punti di monitoraggio  previsti  nel
PMA, con la relativa specifica di quali siano a monte e quali a valle
dell'opera. 
  (Oss. 27) 
  28. Nel Progetto  Esecutivo  produrre  degli  elaborati,  in  scala
adeguata, che presentino una cartografia che  permettano  una  chiara
individuazione/descrizione delle aree adiacenti a quelle  interferite
dall'opera  a   cui   dovrebbe   essere   esteso   il   monitoraggio,
sovrapponendo  i  siti  di  monitoraggio  alle  unita'  di  uso   del
suolo/vegetazione per capire quali  siano  i  sistemi  ambientali  di
riferimento. 
  (Oss. 28) 
  29. Prevedere una postazione di Monitoraggio  post  operam  per  il
ricettore   sensibile   D231   (residenza   assistenziale   di   tipo
ospedaliero), per il quale deve essere  assicurato  il  rispetto  dei
limiti previsti dal DPR 30.03.2004 n. 142 (35 dB(A)  Leq  notturno  -
interno). 
  (Oss. 29) 
  30. Il Proponente, in fase di progettazione esecutiva,  provvedera'
alla  progettazione  di  dettaglio  di  tutti   gli   interventi   di
mitigazione previsti nel Progetto Definitivo, che saranno  presentati
in un unico documento organico, che comprenda anche un  programma  di
controllo e manutenzione degli  interventi  stessi,  specificato  per
ogni tipologia di mitigazione. 
  La relazione contenente le misure di  mitigazione  sara'  condivisa
con l'ARPA Sicilia e poi trasmessa al MATTM per l'approvazione  prima
dell'avvio dei lavori. 
  (Oss. 30) 
  31. Indicare precise misure di compensazione a valenza agricola (da
ricomprendere nella lista di cui alla Prescrizione 15),  per  evitare
effetti pregiudizievoli a danno delle aree  ad  agrumeto  interessate
dal progetto proposto e per impedire successive eventuali conseguenze
sulla  redditivita'  e  la  coerenza  produttiva  del  territorio  di
qualita' interferito. 
  (Oss. 31) 
  32. Fornire ulteriori elaborati  cartografici,  in  scala  adeguata
(Carte dell'uso del suolo e della vegetazione  naturale),  per  tutta
l'area di pertinenza dell'infrastruttura nei territori dei Comuni  di
Francofonte e Lentini, dove il tracciato sembra  attraversare  estese
aree  ad  agrumeto,  verificandone  o   l'assenza   di   qualsivoglia
interferenza o proponendo opportuni  interventi  di  mitigazione  e/o
(ove non possibile evitare  l'impatto)  di  compensazione  in  ambito
agro-economico. 
  (Oss. 32) 
  33. Il Proponente in fase ante operam provvedera' a trasmettere  al
MATTM per approvazione un cronoprogramma dei lavori  aggiornato,  che
tenga conto degli eventuali elementi di novita' che  emergeranno  nel
corso della progettazione esecutiva e di ogni  altra  variazione  che
potra' prevedibilmente scaturire durante le procedure di approvazione
presso gli Enti e le Autorita' citati a  vario  titolo  nel  presente
quadro prescrittivo. 
  (Oss. 33) 
  34. Con riferimento alla prescrizione n. 26 estendere,  in  accordo
con ARPA SICILIA, le campagne di monitoraggio delle polveri  prodotte
dalle attivita' di cantiere (piste etc.)  di  cui  alla  prescrizione
citata, alla fase di corso d'opera,  con  frequenza  trimestrale,  su
tutti  i  punti  monitorati  in  concomitanza  alle  attivita'   piu'
impattanti dal punto di vista dell'emissione delle polveri. 
  (Oss. 34) 
  35. Con riferimento alla prescrizione n. 26 estendere  le  campagne
di monitoraggio delle polveri prodotte dalle  attivita'  di  cantiere
(piste etc.) di cui alla  prescrizione  citata,  alla  fase  di  post
operam per una durata pari a 30 giorni, eseguita in accordo con  ARPA
SICILIA. 
  (Oss. 35) 
  36. Laddove nelle aree di  cantiere  non  siano  previste  aree  di
stoccaggio di materiali inquinanti, per le quali si sia provveduto ad
idonea impermeabilizzazione contro gli sversamenti  accidentali  come
richiesto dalla prescrizione n. 48 di cui alla Del. Cipe  n.  3/2010,
non si dovranno realizzare opere in conglomerato cementizio  semplice
e/o armato o in conglomerato bituminoso, fermo restando che, in  caso
di realizzazione di  basamenti  di  macchinari  o  baraccamenti,  gli
stessi saranno completamente  smantellati  ai  fini  del  rispristino
dello stato dei luoghi ante operam a seguito  della  conclusione  dei
lavori. 
  (Oss. 36) 
  37. Nelle aree di cantiere dove e'  prevista  la  frantumazione  le
barriere fonoassorbenti, ove previste,  dovranno  essere  mimetizzate
con siepi o pareti inverdite, rete metallica, paletti e filtro verde. 
  (Oss. 37) 
  38. Al temine dei lavori tutte le aree di cantiere dovranno  essere
opportunamente ripristinate, bonificate e rinaturalizzate. 
  (Oss. 38) 
  39. L'area di cantiere prevista al km. 10.750 (tav. 3 di 16  "Parte
Generale  Ambiente,  Quadro  programmatico  e  vincoli,   Carte   dei
vincoli...")  ricadente  nella  competenza  della  Soprintendenza  di
Ragusa, dovra' essere  riposizionata  fuori  dall'area  sottoposta  a
vincolo  poiche',  ubicata  in  prossimita'  di  un  torrente,   sito
particolarmente sensibile ai fenomeni di inquinamento  causato  dallo
stoccaggio dei materiali. 
  (Oss. 39) 
  40. Nell'ambito delle aree di competenza  della  Soprintendenza  di
Ragusa, in sede di  progetto  esecutivo  saranno  studiate  opportune
modalita' di mitigazione delle superfici a vista dei muri in  cemento
armato, con particolare riferimento ai muri di controripa. 
  (Oss. 40) 
  41. Nell'ambito delle aree di competenza  della  Soprintendenza  di
Ragusa i muri a secco, previsti in  progetto,  (rotatorie,  svincoli,
confini,  ecc.)  dovranno  essere  realizzati  con   la   sovrastante
"traversa". 
  (Oss. 41) 
  42. Tutte le aree relative ai lotti 1, 2 e 3, ricadenti nel  Libero
Consorzio Comunale  di  Ragusa,  in  qualunque  modo  interessate  ai
movimenti di materia,  siano  essi  di  rilevati  o  di  sbancamento,
dovranno essere sistemate a verde e sottoposte  a  rinaturalizzazione
seguendo le tecniche di ingegneria naturalistica e utilizzando specie
autoctone che garantiscano il migliore attecchimento nel terreno.  Le
operazioni  di  rinaturalizzazione  dovranno  essere  seguite  da  un
tecnico con esperienza nel  campo  della  propagazione  delle  specie
vegetali autoctone, in grado di controllare e verificare sia la  fase
di reperimento del materiale di propagazione  nonche'  di  quella  di
messa a dimora e di esecuzione delle prime cure colturali. 
  (Oss. 42) 
  43. Il Concessionario dovra' garantire  l'espianto  e  la  messa  a
dimora degli alberi oggi esistenti nelle aree interessate dai  lavori
attraverso la ricollocazione  che  assicuri  il  ciclo  vitale  degli
stessi. 
  (Oss. 43) 
  44.  Tutti  gli  interventi   previsti   nella   relazione   "Piano
manutenzione  opere  a  verde"  dovranno  essere  estesi  anche  alla
gestione del successivo periodo di  garanzia  dell'attecchimento,  al
fine di mantenere  il  rinverdimento  per  una  migliore  mitigazione
paesaggistica cosi' come previsto nel suddetto piano. 
  (Oss. 44) 
  45. Il viadotto denominato "vallone delle coste" (lotto  1)  dovra'
essere realizzato con quattro piloni, l'intero versante  prospiciente
l'area  del   viadotto   interessato   dai   lavori   dovra'   essere
rinaturalizzato utilizzando interventi di ingegneria naturalistica. 
  (Oss. 45) 
  46. Non dovra' essere abbandonato ma dovra' essere  rinaturalizzato
seguendo la morfologia  naturale  del  versante,  il  vecchio  tratto
stradale del Lotto 1 sino al km 0+700, ove il tracciato  si  sviluppa
in area non direttamente sottoposta a vincolo, con un nuovo  percorso
rispetto alla Strada Statale esistente, ai sensi  dell'art.  152  del
Codice dei Beni Culturali D. Lgs 42/04. 
  (Oss. 46) 
  47. Tutte le porzioni del vecchio tracciato, non interessate  dalla
nuova infrastruttura, ricadenti nella competenza della Soprintendenza
di Ragusa, dovranno essere  rinaturalizzate  seguendo  la  morfologia
naturale dei versanti. 
  (Oss. 47) 
  48. Nel lotto 1, nei tratti meglio rappresentati nelle  sezioni  pk
1+000, e pk 3+500, (tav  1  di  5  "Parte  generale  ambiente,  Studi
ambientali e paesaggistici, Regimi Normativi.....") e  pk  5+750,  pk
7+650 e pk 7+800,  (tav  2  di  5  "Parte  generale  ambiente,  Studi
ambientali e paesaggistici, Regimi Normativi..")  ove  sono  presenti
allargamenti e riempimenti del tracciato eseguiti su entrambi i  lati
della  carreggiata  i   versanti   dovranno   essere   opportunamente
rinaturalizzati con tecniche di ingegneria naturalistica che  puntino
a mitigare gli interventi  attraverso  la  mimetizzazione.  Le  altre
opere  d'arte  dovranno  essere  migliorate  dal   punto   di   vista
paesaggistico con l'impianto di essenze arboree costituite da  specie
endemiche, perfettamente integrate con il paesaggio  circostante,  al
fine  di  garantire  un  bilancio  positivo  tra  l'alterazione   del
paesaggio presente nell'attuale infrastruttura e l'aspetto definitivo
a cui contribuiranno le sistemazioni a verde previste nel progetto  e
quelle indicate nelle  condizioni  dettate  dalla  Soprintendenza  di
Ragusa. 
  (Oss. 48) 
  49. Lungo le progressive del lotto 1, km 6+750, km 7+125, km 7+650,
km 7+850, laddove  l'infrastruttura  interferisce  con  il  paesaggio
locale 8h con il livello di tutela 3,  in  virtu'  dell'art.  12  del
Piano Paesaggistico della Provincia di Ragusa e dell'art.  1  secondo
comma del Decreto Interassessoriale n.  3401  del  19/07/2017,  sara'
possibile realizzare l'opera progettata a fronte delle  compensazioni
afferenti le aree di tutela 3, con rapporto in termini di superficie,
non  inferiore  a  metri  quadrati  1  a  20,  e  con   la   completa
rinaturalizzazione di tutta l'area interessata. 
  (Oss. 51) 
  50. Per i Beni Isolati denominati  "Fontana"  di  cui  alla  tavola
grafica L1 scheda 9+525 (Fontana - Lotto 1 -  Comune  di  Chiaramonte
Gulfi) e  "Case  Dicchiara"  tavola  grafica  L3 scheda  0+025  (Case
Dicchiara - Lotto 3 -  Comune  di  Chiaramonte  Gulfi),  si  dovranno
prevedere delle adeguate schermature arboree. 
  (Oss. 53) 
  51.  In  esito  alle  indagini  preventive   svolte   in   Contrada
Castiglione il Cavalcavia alla progr. 1+483, originariamente previsto
in assetto obliquo rispetto  alla  Strada  Statale  esistente  dovra'
essere previsto alla progr.  1+459  in  assetto  perpendicolare  alla
Statale esistente al fine di non interferire con i reperti  rinvenuti
in fase di indagine preventiva. 
  (Oss. 54) 
  52. In contrada Castiglione i manufatti  in  progetto,  nonche'  le
aree di cantiere dovranno distaccarsi almeno  m.  5  dalle  emergenze
archeologiche. 
  (Oss. 55) 
  53.  Nel  corso  della  realizzazione   dell'intero   percorso   il
Concessionario dovra' garantire sul cantiere la  presenza  di  uno  o
piu' archeologi lungo  tutto  il  tragitto  dell'autostrada.  Inoltre
tutti i lavori di scavo per la posa  dell'impianto,  nonche'  per  la
realizzazione delle opere connesse  e  di  cantiere  dovranno  essere
realizzati con  la  supervisione  di  personale  tecnico  (archeologi
specializzati),  sotto  l'alta  sorveglianza   delle   Soprintendenze
competenti   secondo   le   modalita'   previste    dalle    medesime
Soprintendenze, che dovranno, pertanto, essere avvertite  dell'inizio
dei lavori con largo anticipo contattando direttamente  i  rispettivi
Dirigenti Responsabili. Qualora nel corso dell'esecuzione dei  lavori
dovessero  evidenziarsi  situazioni  di  interesse  archeologico,  le
Soprintendenze BB.CC.AA. interverranno secondo le  vigenti  leggi  di
tutela chiedendo  anche  in  corso  d'opera  eventuali  modifiche  al
progetto. 
  (Oss. 56, oss. 62, oss. 65) 
  54. In corso d'opera, prima di  ogni  attivita'  di  sbancamento  o
riempimento,  nelle  aree  piu'  prossime  a  quelle  interessate  ad
emergenze archeologiche, si dovra' procedere,  preventivamente,  alla
scerbatura e allo scotico dei piani e dei versanti rocciosi  al  fine
di  evitare  interferenze  con  livelli  archeologici  che  dovessero
eventualmente riscontrarsi. 
  (Oss. 57) 
  55.  Nella  porzione  di  tracciato  ricadente  nell'ambito   delle
competenze della Soprintendenza di Siracusa, si  utilizzino  pannelli
prefabbricati avente finitura superficiale con matrice in  pietra  ad
orditura regolare a rivestimento di paratie e muri di sostegno. 
  (Oss. 59) 
  56.  Nella  porzione  di  tracciato  ricadente  nell'ambito   delle
competenze  della  Soprintendenza  di  Siracusa   per   le   barriere
antirumore si utilizzino delle tipologie di  pannelli  con  materiali
e/o cromatismi coerenti con  il  contesto  paesaggistico  utilizzando
l'acciaio tipo "corten". 
  (Oss. 60) 
  57. Prima dell'inizio dei lavori di realizzazione  delle  opere  in
progetto,   si   prescrive   l'effettuazione   di   ulteriori   saggi
archeologici preventivi, nel numero e  nella  consistenza  che  sara'
valutata Soprintendenza di Siracusa nelle aree del Comune di Lentini:
Carfallotto;  Casa  del  Giudice;  Seggio/Burrione;Riceputo/Burrione;
Riceputo/Ponterotto; Bottigliere. 
  (Oss. 63) 
  58. Ai fini della tutela paesaggistica, per il Bosco  ricadente  in
Comune di Vizzini, nelle aree di competenza della  Soprintendenza  di
Catania, vincolato ai  sensi  dell'art.  142  lett.  g)  del  Decreto
legislativo 42/2004 e s.m.i. - livello di tutela 3f, si prescrive  di
adottare "un meccanismo di compensazione" che "consenta il reimpianto
degli alberi espiantati" come previsto  dalla  normativa  sui  boschi
(L.R. 16/96 e Decreto legislativo 227/01). 
  (Oss. 67) 
  59. Relativamente all'aspetto paesaggistico delle  opere  ricadenti
all'interno   del   territorio   della   Provincia   di   Ragusa   la
Soprintendenza di Ragusa, in merito all'espianto dei 2125 esemplari e
al trapianto delle stesse in numero di 506 nelle  aree  intercluse  o
lungo il tracciato, prescrive che i  rimanenti  esemplari  espiantati
andranno trasportati a carico del Concessionario presso "la  fattoria
della legalita'" (terreni  sequestrati  alla  mafia)  nel  Comune  di
Vittoria. 
  (Oss. 68) 
  60. In riferimento al rimboschimento previsto, in fase di  progetto
esecutivo, oltre ad essere individuate le specie da utilizzare  e  le
aree compatibili, verranno recuperate le aree  demaniali  colpite  da
incendi che hanno devastato il patrimonio boschivo della provincia. 
  (Oss. 69) 
  61.  Siano  risolte  le  interferenze  con   l'oleodotto   militare
Augusta-Sigonella tra la progressiva 6+400 e  6+800  (attraversamento
del fiume S. Leonardo): 
  - con il cavo di collegamento tra la  tubazione  ed  il  dispersore
(Tav. n. AMI 001); 
  - con la tubazione (Tav. n. AMI 002), 
  a totale cura e spese del Concessionario, che dovra' assicurare  la
minimizzazione   delle   criticita'   derivanti   dalla   sospensione
dell'esercizio dell'oleodotto. 
  (Oss. 70) 
  62. Venga effettuata una preventiva opera di  bonifica  da  ordigni
esplosivi residuati bellici, nel rispetto dell'art.  22  del  decreto
legislativo n.  66  del  15  marzo  2010  -  modificato  dal  decreto
legislativo  n.  20  del  24  febbraio  2012,   ovvero   secondo   le
prescrizioni che saranno emanate, previa  richiesta,  dal  competente
Reparto Infrastrutture.  Una  copia  del  Verbale  di  Constatazione,
rilasciato dal  predetto  Reparto  dovra'  essere  inviato  anche  al
Comando Militare Esercito competente per territorio. 
  (Oss. 71) 
  63. Siano rispettate  le  disposizioni  contenute  nella  circolare
dello Stato Maggiore della Difesa n. 146/394/4422 del 9 agosto  2000,
"Opere costituenti ostacolo alla  navigazione  aerea,  segnaletica  e
rappresentazione cartografica", la quale, ai fini della sicurezza  di
voli a bassa quota, impone obblighi gia' con riferimento ad opere: di
tipo verticale con altezza dal piano di campagna uguale o superiore a
15 metri (60 metri nei centri abitati); di tipo lineare  con  altezza
dal piano di campagna uguale o superiore a 15 metri; di tipo  lineare
costituite da elettrodotti a partire da 60KV. 
  (Oss. 72) 
  64. Sia osservato quanto disposto dal Decreto  ministeriale  LL.PP.
del 4  maggio  1990,  per  eventuali  sottopassi  di  altezza  libera
inferiore a 5 metri. 
  (Oss. 73) 
  65. Sia osservato il Decreto Legislativo  22  gennaio  2004  n.  42
"Codice dei beni culturali e del paesaggio" con specifico riferimento
ai beni culturali di peculiare interesse militare. 
  (Oss. 74) 
  66. Dovranno essere trasmessi prima dell'inizio dei lavori a  mezzo
di apposita istanza, il progetto esecutivo e gli elaborati pertinenti
per  la  definitiva  formalizzazione  del  parere  di  compatibilita'
idraulica anche ai fini della  determinazione  del  canone  demaniale
annuo propedeutico alla concessione, come previsto dall'art. 11 della
L.R.  n°  9  del  15  maggio  2013,  che  sara'  a  carico  dell'Ente
proprietario della strada. 
  (Oss. 75, oss. 79, oss. 83) 
  67. Il progetto esecutivo  dovra'  contenere  tutti  i  particolari
costruttivi utili a definire nel dettaglio i raccordi  tra  le  opere
che si vanno a realizzare (p.e.  spalle,  pile,  scarichi  in  alveo,
etc.) ed i corsi d'acqua dalle stesse interessate, sia in  ordine  ai
viadotti, che ai manufatti scatolari e tubolari, curando  per  questi
ultimi che per i corsi d'acqua, fossi, canali, etc. ricadenti in aree
demaniali, non si adoperino diametri inferiori a mm 2000 (duemila). 
  (Oss. 76, oss. 80, oss. 82) 
  68. Il progetto esecutivo dovra' contenere una dettagliata  analisi
sulle strutture di edifici e manufatti esistenti siti in  prossimita'
dell'infrastruttura  al  fine  di  censire  i   possibili   ricettori
sensibili alla realizzazione  dell'intervento  in  progetto  ed  alle
vibrazioni generate durante l'esecuzione dei lavori ed in esercizio. 
  (Oss. 84) 
  69.  In  corso  d'opera  dovranno   essere   adottati   tutti   gli
accorgimenti tecnici e comportamentali attuabili al fine  di  ridurre
al  minimo  la  propagazione  di  fenomeni  vibratori  indotti  dalle
macchine e degli impianti utilizzati  sulle  strutture  esistenti  di
edifici   e    manufatti    in    genere    siti    in    prossimita'
dell'infrastruttura, monitorando costantemente durante tutto il corso
dei lavori gli effetti determinati da tali fenomeni. 
  (Oss. 86) 
  70. Qualora emergessero interferenze in corso d'opera con  i  pozzi
presenti nelle aree ad alta vocazione agricola, l'eventuale  chiusura
di qualcuno di essi dovra' comunque garantire  la  continuita'  della
disponibilita' delle risorse irrigue utilizzate dai fondi serviti. 
  (Oss. 87) 
  71. In presenza di interferenze con le acque di  falda,  occorrera'
attenzionare le variazioni che potrebbero verificarsi nell'ambito del
volume   geotecnico   significativo   ed   adottare   gli   opportuni
accorgimenti affinche' si evitino problematiche relative a  cedimenti
o rigonfiamenti del terreno non compatibili con  quanto  previsto  in
progetto e con la normativa vigente, ivi adeguatamente  approfondendo
le indagini, soprattutto quelle dirette,  con  prelievo  di  campioni
indisturbati al di sotto dei piani di fondazione. 
  (Oss. 88) 
  72. In corso d'opera dovra'  essere  costantemente  monitorata  per
tutta la sua estensione la frana cartografata in  corrispondenza  del
lotto 7 e la relativa evoluzione,  in  modo  da  prevenire  eventuali
danneggiamenti  alle   opere   di   progetto   e/o   che   con   essa
interferiscono; detto monitoraggio dovra' essere proseguito per tutta
la vita utile dell'infrastruttura. 
  (Oss. 89) 
  73. Il collaudo strutturale dei viadotti ricadenti  nel  territorio
della Provincia di Siracusa dovra' essere condotto  attraverso  prove
statiche che misurino le effettive deformazioni sotto  i  carichi  di
prova in termini di  abbassamenti,  rotazioni,  ecc.  verificando  la
comparabilita' con quelle previste in  progetto,  nonche'  attraverso
prove dinamiche che misurino la rispondenza del ponte all'eccitazione
dinamica, controllando  in  tal  modo  che  il  periodo  fondamentale
sperimentale sia confrontabile con quello previsto in progetto. 
  (Oss. 90) 
  74. Le rampe n. 5, n. 6 ed il sottovia alla Pk 0+056 dello Svincolo
n. 2 S.P. n. 7 "Comiso  -  Chiaramonte",  ricadente  nell'ambito  del
territorio del Libero Consorzio Comunale di Ragusa,  dovranno  essere
realizzate con una piattaforma stradale larga ml 10,50 (tipologia  C1
del  D.M.  05/11/2001)  per  evitare  differenze  di  larghezza   con
piattaforma stradale della bretella di collegamento all'aeroporto  di
Comiso, richiamata nella  prescrizione  n.  32  della  Delibera  CIPE
03/2010. 
  (Oss. 91) 
  75. Il Concessionario preventivamente all'avvio dei lavori, per  lo
svincolo  3,  ricadente  nel  Comune  di  Licodia  Eubea,  acquisira'
mediante procedura di esproprio definitivo, le aree interessate dalla
attuale SP 38/II per la parte relativa  alla  superficie  interessata
dai lavori per la realizzazione dello svincolo n. 3. Ove previsto  le
aree di  relitto  saranno  destinate  ad  interventi  di  mitigazione
ambientale. 
  (Oss. 93) 
  76.  Il  Concessionario  preventivamente  all'avvio   dei   lavori,
acquisira' mediante procedura di esproprio le aree interessate  dalla
attuale SP 38/III per la parte relativa alla  superficie  interessata
dai lavori per la realizzazione dello svincolo n. 4. Ove previsto  le
aree di  relitto  saranno  destinate  ad  interventi  di  mitigazione
ambientale. 
  (Oss. 96) 
  77.  Il  Concessionario  preventivamente  all'avvio   dei   lavori,
acquisira' mediante procedura di esproprio, le aree interessate dalla
attuale SP 28/II per la parte relativa  alla  superficie  interessata
dai lavori per la realizzazione dello svincolo n. 6. Ove previsto, le
aree di  relitto  saranno  destinate  ad  interventi  di  mitigazione
ambientale. 
  (Oss. 99) 
  78.  Il  Concessionario  preventivamente  all'avvio   dei   lavori,
acquisira' mediante procedura di esproprio, le aree interessate dalla
attuale SP 28/III per la parte relativa alla  superficie  interessata
dai lavori per la realizzazione dello svincolo n. 7. Ove previsto  le
aree di  relitto  saranno  destinate  ad  interventi  di  mitigazione
ambientale. 
  (Oss. 102) 
  79. Eventuali strade di  servizio  o  provvisorie  in  variante  da
realizzare  durante  il  corso  dei  lavori,  saranno  di   esclusiva
competenza della SARC s.r.l. cosi' come  eventuali  controversie  per
danni a persone o  cose  derivanti  da  incidenti  stradali  occorsi,
restandone la Citta Metropolitana di Catania sollevata. Nessun  onere
finanziario dovra' gravare sul bilancio della Citta' metropolitana di
Catania. 
  (Oss. 104) 
  80. Durante l'esecuzione dei  lavori  dovra'  essere  garantita  la
continuita' di transitabilita' nella viabilita' del Libero  Consorzio
Comunale di Siracusa, anche, ove necessario con la  realizzazione  di
viabilita' alternativa. 
  (Oss. 107) 
  81. Il Concessionario, si impegna a redigere i frazionamenti  e  le
pratiche catastali atte  ad  individuare  univocamente  le  aree  del
Libero Consorzio Comunale di Siracusa oggetto di occupazione. 
  (Oss. 109) 
  82. Prima dell'ultimazione dei lavori dovra' essere  stipulata  una
convezione tra  il  Libero  Consorzio  Comunale  di  Siracusa  ed  il
Concessionario per definire le modalita' del passaggio di  proprieta'
delle aree di sedime, appartenenti al Libero  Consorzio  Comunale  di
SR, sulle quali insistera' l'opera realizzata. 
  (Oss. 110) 
  83. I collaudi  tecnico  amministrativi  risulteranno  disciplinati
dalla  Convenzione  sottoscritta  tra  SARC  e  il  Ministero   delle
infrastrutture e dei trasporti e posti a carico di SARC. 
  (Oss. 111) 
  84. Nell'ambito del Comune di Ragusa  mantenere  e  preservare  dal
degrado i muri a secco  ricadenti  nella  Z.T.O.  (Zona  Territoriale
Omogenea), "Contesti Produttivi di Progetto" - art. 44 N.T.A. (Tav. 8
P.R.G.) e nella Z.T.O. "Agricolo produttivo con muri a secco" -  art.
48 N.T.A. (Tavv. 8,3,4) appartenenti alla prima parte del  tracciato,
per la loro rilevanza storica e  paesaggistica.  Qualora  gli  stessi
muri a secco venissero  manomessi  a  seguito  dei  lavori,  dovranno
essere oggetto  di  manutenzione  da  parte  del  concessionario.  In
particolare laddove i muri a secco interessati dai  lavori  insistano
su  viabilita'  secondaria  ed  abbiano  funzione  di  sostegno,   il
Concessionario avra' cura di ripristinare le originarie condizioni di
stabilita' a proprio carico,  garantendo  quindi  che  gli  oneri  di
ripristino non ricadano sui proprietari delle aree interessate. 
  (Oss. 112) 
  85.  Il  Concessionario  dovra'  rispettare  le  norme  delle  zone
individuate nel P.R.G. del Comune di Ragusa  come  A2/A3  (artt.  38,
38.1  e  38.2),  anche  ai  fini  del  mantenimento  delle  strutture
caratteristiche del paesaggio agricolo degli  Iblei  e  della  stessa
identita' del territorio, poiche' all'interno dell'area  di  rispetto
sono compresi diversi fabbricati indicati nel P.R.G. come A2 - Ville,
Masserie, Fattorie (Tavv. 8,3 e 4)/A3 -  Case  rurali  (Tavv.  8,3,4)
normate dagli artt. 38, 38.1 e 38.2 delle N.T.A.  In  particolare  il
Concessionario dovra' operare nel rispetto  del  sovraordinato  Piano
Territoriale Provinciale della Provincia di Ragusa che ha recepito il
corridoio di progetto nei propri strumenti urbanistici ed inoltre gli
eventuali  interventi  di   mitigazione   dovranno   essere   attuati
conformemente  con  l'inerente  quadro  prescrittivo  disposto  dalla
Soprintendenza di Ragusa, assunto nel parere del Ministero dei beni e
delle attivita' culturali e del turismo. 
  (Oss. 113) 
  86.  Attuare  apposite  azioni  per  la  mitigazione  del   rischio
geomorfologico in prossimita' dell'intersezione con  la  ex  S.P.  9,
ricadente nel Comune di Ragusa.  In  particolare  attuare  le  azioni
connesse alla risoluzione delle problematiche relative a caduta massi
dai terreni a monte censiti in catasto al foglio 31 particelle 29, 45
e, precisamente, a monte della frana  individuata  con  codice  frana
R19-080-S-I-7RA-001   R2   medio   (anche   ai   fini   del   rischio
idrogeologico). 
  (Oss. 114) 
  87. Garantire nell'ambito territoriale del  Comune  di  Chiaramonte
Gulfi,  la  coesistenza  dell'infrastruttura  stradale  con  impianti
acquedotto e fognario, considerato che lo Svincolo 2 sulla S.P. n.  7
Comiso  -  Chiaramonte,  interferisce   con   detti   impianti   alle
progressive 0+200 e 0+500 della tavola denominata "Lotto 2 - Progetto
infrastruttura Svincolo 2 sulla S.P. Planimetria  di  svincolo  rampe
1,2,3,4,5,6,7, rotatoria 1 e rotatoria 2". 
  (Oss. 115) 
  88. Approfondire la presenza del campeggio nel Lotto 1 al km 10.950
in destra al tracciato. 
  (Oss. 116) 
  89. Nell'ambito del territorio di competenza del Comune di  Vizzini
integrare la viabilita' secondaria  prevedendo  il  nuovo  tratto  di
viabilita' bitumata di larghezza 4 m  e  sviluppo  3  km  c.ca  (Vedi
elaborato   D00-T100-GE000-1-C4-001-0A   emesso   nella   fase   endo
procedimentale) ubicato a NORD dell'infrastruttura dal km 3+000 al km
5+550 c.ca del LOTTO 6. Tale tratto dovra' collegare i sottovia  gia'
previsti in progetto rispettivamente al km 3+226 e al km  5+548,  che
garantiscono  il  collegamento  delle   zone   a   NORD   e   a   SUD
dell'infrastruttura. 
  (Oss. 117) 
  90. Recepire  nell'ambito  del  progetto  esecutivo  le  viabilita'
secondarie descritte negli  elaborati  D00-T100-GE0.00-1-C4-001-0A  e
D00-T100-GE000-1-C4-002-0B emessi nella fase endo procedimentale  che
individuano le modifiche alla  viabilita'  secondaria  richieste  dal
Comune di Francofonte, garantendo  che  tali  viabilita'  siano  rese
funzionali ed adeguate, per dimensioni  della  carreggiata,  qualita'
del manto stradale e segnaletica verticale ed orizzontale,  tanto  da
garantirne la percorribilita' in totale sicurezza. 
  (Oss. 119) 
  91. Recepire  nell'ambito  del  progetto  esecutivo  le  viabilita'
secondarie richieste dal Comune di Lentini al fine di  garantirne  il
ripristino  della  circonvallazione  interna,  con   la   conseguente
modifica dello svincolo  n.10  la  cui  denominazione  dovra'  essere
modificata da Lentini Zona Industriale a Lentini Centro, oltre ad una
nuova viabilita' ad est dell'attuale via Etnea al piede della SS  194
in destra in direzione CT, come rappresentati negli elaborati grafici
predisposti          nella          fase           endoprocedimentale
D00-T100-GE000-1-C4-002-0B/003-0C(scala1:10.000),
D01-T1L8-CS010-1-P5-002-0C/003-0C       (scala       1:5000)        e
D01-T1L8-CS011-1-P6-004-0C/005-0C (scala 1:2000). 
  (Oss. 121) 
  92. La viabilita' alternativa nel Comune di Lentini, al piede della
attuale SS 194 in destra  in  direzione  CT,  dovra'  presentare  una
larghezza minima di 5.5 metri. 
  (Oss. 123) 
  93. Il Concessionario dovra' definire  congiuntamente  con  ANAS  i
dettagli relativi alla presa  in  carico  dell'opera,  alla  gestione
delle competenze in corso d'opera e ad opera conclusa sotto tutti gli
aspetti  tecnici  ed  organizzativi.  Dovranno  essere  definiti  gli
aspetti relativi alla gestione  dell'esercizio  e  alla  manutenzione
durante i lavori, il relativo crono programma dei lavori, gli aspetti
inerenti i livelli di servizio da  garantire  lungo  l'infrastruttura
oltre  che   tutti   i   dettagli   riguardanti   gli   accessi,   le
autorizzazioni, le servitu' e  qualsivoglia  servizio  di  terzi.  Il
tutto dovra' essere disciplinato  mediante  apposita  convenzione  da
sottoporre alla approvazione del MIT. 
  (Oss. 126) 
  94.  Nell'ambito  delle   aree   di   competenza   dell'Ispettorato
Ripartimentale delle Foreste  -  Ufficio  Tutela  Ragusa,  colmare  e
rassodare i vuoti formatisi in conseguenza degli scavi eseguiti,  per
evitare fenomeni di dilavamento,  di  scoscendimento  e  la  modifica
dell'assetto idrogeologico di superficie. 
  (Oss. 127) 
  95.  Nell'ambito  delle   aree   di   competenza   dell'Ispettorato
Ripartimentale delle Foreste - Ufficio Tutela Ragusa, non si dovranno
arrecare danni alle piante forestali presenti in loco. 
  (Oss. 128) 
  96. Convogliare le acque meteoriche nei luoghi di normale  deflusso
naturale, avendo cura di non modificare lo stesso, ne'  durante,  ne'
dopo gli interventi, realizzando ove previsto in progetto,  le  opere
di regimazione idrauliche. 
  (Oss. 129) 
  97.  Nell'ambito  delle   aree   di   competenza   dell'Ispettorato
Ripartimentale delle Foreste - Ufficio Tutela  Ragusa,  il  materiale
terroso di risulta dagli scavi  e  non  utilizzato  in  loco,  dovra'
essere portato a pubblica discarica  o  riutilizzato  a  norma  delle
vigenti disposizioni in materia, in ogni caso e' vietato abbandonarlo
indiscriminatamente, anche  al  fine  di  non  determinare  possibili
dissesti idrogeologici. 
  (Oss. 130) 
  98.  Nell'ambito  delle   aree   di   competenza   dell'Ispettorato
Ripartimentale delle Foreste - Ufficio Tutela Ragusa,  dovra'  essere
garantito,   in   fase   di   esercizio,   da   parte   del   Gestore
dell'Infrastruttura stradale in progetto,  la  regolare  manutenzione
delle opere di regimazione idraulica, al fine di evitare fenomeni  di
occlusione dei canali e/o tubazioni o fenomeni di tracimazione. 
  (Oss. 131) 
  99.  Nell'ambito  delle   aree   di   competenza   dell'Ispettorato
Ripartimentale delle Foreste - Ufficio Tutela Catania,  i  lavori  in
nessun caso devono alterare  corsi  d'acqua  presenti  in  zona  e  i
materiali di risulta  non  debbono  interferire  accidentalmente  con
l'alveo degli stessi per il possibile grave pericolo di ostruzione. 
  (Oss. 136) 
  100.  Nell'ambito  delle  aree   di   competenza   dell'Ispettorato
Ripartimentale delle Foreste -  Ufficio  Tutela  Siracusa,  i  lavori
dovranno  essere  eseguiti  nel  pieno  rispetto   delle   previsioni
progettuali e condotti in modo da ridurre  al  minimo  indispensabile
gli scavi e i movimenti di terra, evitando che vengano modificate  le
condizioni plano-altimetriche dei luoghi oggetto degli interventi. 
  (Oss. 138) 
  101.  Nell'ambito  delle  aree   di   competenza   dell'Ispettorato
Ripartimentale  delle  Foreste  -  Ufficio   Tutela   Siracusa,   gli
interventi in ambiti sottoposti a vincolo idrogeologico devono essere
progettati  e  realizzati  in  funzione  della  salvaguardia,   della
qualita' e  della  tutela  dell''ambiente,  senza  alterare  in  modo
irreversibile le funzioni biologiche dell'ecosistema in  cui  vengono
inseriti e devono arrecare il minimo danno possibile  alle  comunita'
vegetali ed animali presenti, nel  pieno  rispetto  dell'art.  1  del
R.D.L. n. 3267 del 30 Dicembre 1923, e' necessario  porre  in  essere
ogni accorgimento finalizzato a non modificare lo stato  dei  luoghi,
nonche', l'assetto idrogeologico della zona. 
  (Oss. 139) 
  102.  Nell'ambito  delle  aree   di   competenza   dell'Ispettorato
Ripartimentale delle Foreste - Ufficio Tutela Siracusa, non si dovra'
modificare il naturale deflusso delle acque  meteoriche  ne'  durante
l'esecuzione dei lavori ne' ad ultimazione degli stessi, pertanto  le
stesse, dovranno essere regimate e/o convogliate  con  allaccio  alla
rete pubblica o utilizzando gli scoli  e  gli  impluvi  naturali  e/o
linee  di  sgrondo  esistenti,  evitando  ristagni,  infiltrazioni  e
ruscellamenti che possano compromettere la stabilita' del territorio. 
  (Oss. 140) 
  103.  Nell'ambito  delle  aree   di   competenza   dell'Ispettorato
Ripartimentale delle Foreste - Ufficio Tutela Siracusa, il  materiale
di risulta  che  non  verra'  riutilizzato  in  loco,  dovra'  essere
adeguatamente sistemato  sui  terreni  circostanti  o  dovra'  essere
riutilizzato nell'ambito dei lavori in argomento, in ogni  caso,  non
e'  consentito  abbandonare  disordinatamente  lo  stesso  cosi'   da
modificare lo stato dei luoghi o determinare dissesti  idrogeologici,
pertanto  l'attivita'  di  smaltimento  dello  stesso,  deve   essere
disciplinato secondo le norme in materia  ambientale,  ai  sensi  del
decreto legislativo n. 152 del 2006. 
  (Oss. 141) 
  104.  Nell'ambito  delle  aree   di   competenza   dell'Ispettorato
Ripartimentale delle Foreste - Ufficio Tutela Siracusa, Ogni variante
ai lavori ed  eventuali  interventi  che  per  effetto  di  forme  di
utilizzazioni contrastanti con le norme di cui alla "Legge Forestale"
(R.D.L. n. 3267 del  30  Dicembre  1923)  possono  subire  con  danno
pubblico denudazioni, perdere la stabilita', turbare il regime  delle
acque, eventi erosivi, o ancora, fenomeni  imprevisti  d'instabilita'
del terreno, questi dovranno essere espressamente  e  preventivamente
autorizzati da questo competente Ispettorato. 
  (Oss. 142) 
  105.   La   progettazione   del    sottovia    in    corrispondenza
dell'interferenza con la linea ferroviaria Siracusa-Catania nel lotto
8,  dovra'  essere  effettuata   tenendo   conto   del   Manuale   di
progettazione delle opere civili di RFI, in particolare la  Parte  2,
Sezione II (RFI DTC SI MA  IFS  001  A)  e  del  Capitolato  generale
tecnico di appalto delle opere civili (RFI DTC SI SP IFS 001 A). 
  (Oss. 144) 
  106. Provvedere ad aggiornare alcune progressive parziali di  lotto
dello      schema      sinottico      illustrato       nell'elaborato
D01-T100-GE000-1-DX-001-0A, nel  caso  di  riemissione  nel  Progetto
Esecutivo. 
  (Oss. 148) 
  107. Dare evidenza esplicita delle valutazioni che hanno comportato
la classificazione sismica dei terreni interessati in funzione  delle
diverse tipologie di opere. 
  (Oss. 149, oss. 168) 
  108.   Verificare   la   funzionalita'   degli   svincoli   ed   il
dimensionamento delle pavimentazioni in una specifica  relazione  del
Progetto Esecutivo utilizzando il flusso dell'orario di punta e nello
scenario di evoluzione della domanda di trasporto per la  vita  utile
dell'infrastruttura. In particolare, per alcune soluzioni a rotatoria
si dovra' procedere attraverso  processi  di  micro  simulazione  del
deflusso veicolare. 
  (Oss. 151, oss. 156, oss. 157, oss. 162) 
  109. Nell'ambito del  Progetto  Esecutivo,  in  apposita  relazione
destinata  alle  pavimentazioni,  dovranno  essere   esplicitate   le
assunzioni inerenti le resistenze meccaniche  dei  materiali  assunte
nel  dimensionamento.  Tale  relazione  dovra'  contenere   esplicite
indicazioni circa  il  riutilizzo  del  materiale  proveniente  dalla
demolizione  delle  pavimentazioni  esistenti,  gia'   previsto   nel
Progetto Definitivo. 
  (Oss. 159) 
  110. Nell'ambito del Progetto Esecutivo approfondire  le  verifiche
relative alla combinazione di pendenze longitudinali e trasversali al
fine di scongiurare la formazione  di  pericolosi  ristagni  d'acqua,
verificando lo spessore dello strato drenante e prevedendo nei  punti
piu' critici eventuali dreni sottosuperficiali o altri sistemi atti a
minimizzare il rischio di affioramento d'acqua. 
  (Oss. 160) 
  111. Esplicitare  la  metodologia  realizzativa  dei  rilevati  che
consenta di ottenere  le  caratteristiche  di  resistenza  al  taglio
ipotizzate ed impiegate per le verifiche di stabilita' ed indicare le
indagini  posteriori  alla  realizzazione  dei  rilevati  stessi  per
comprovarle, inserendole nel Capitolato Speciale di Appalto. 
  (Oss. 169) 
  112. Fornire nel Capitolato Speciale di Appalto  le  specifiche  da
mettere  in  atto  per  ottenere  le  caratteristiche  di  resistenza
previste nelle verifiche di  stabilita'  degli  scavi  in  condizioni
sismiche,  in  termini  di  coesione   efficace,   nell'utilizzo   di
interventi  superficiali  di  idrosemina   con   specie   erbacee   a
radicazione profonda; dare inoltre riscontro del reale  miglioramento
ottenuto anche in fase successiva alla messa in  opera  dei  previsti
interventi. 
  (Oss. 170) 
  113. Fornire nella successiva fase di progettazione esecutiva degli
specifici elaborati che  dimostrino  la  conformita'  della  galleria
Francofonte con le disposizioni di cui al decreto legislativo n.  264
del 2006 relativo alla sicurezza delle gallerie. 
  (Oss. 179) 
  114. In fase di progetto esecutivo dovranno essere condivise con la
Soprintendenza di Siracusa alternative  sulle  possibili  colorazioni
delle superfici dei piloni dei viadotti dei cavalcavia. 
  (Oss. 58) 
  115. Nel caso in cui durante i lavori  di  scavo  dovessero  venire
alla luce manufatti o strutture  di  interesse  archeologico  la  cui
tutela risultasse incompatibile con la realizzazione delle  opere  in
progetto, fermi restando gli obblighi di cui all'art. 90 del  decreto
legislativo n. 42  del  2004,  dalla  cui  osservanza  discendono  le
sanzioni di cui agli artt. 161 e 175 del citato  decreto  legislativo
42 del 2004 e successive modificazioni, dovranno essere condivise con
la Soprintendenza di Siracusa opportune varianti al progetto. 
  (Oss. 64) 
  116. Ai fini della tutela paesaggistica,  prima  della  definizione
del   progetto   esecutivo   dovranno   essere   condivise   con   la
Soprintendenza di Catania soluzioni finalizzate a  ridurre  l'impatto
paesaggistico della nuova struttura viaria facendo in  modo  che  "le
campate delle pile dei nuovi viadotti e in particolare  dei  viadotti
Dirillo e Piano delle Rose siano il piu'  possibile  distanziate  tra
loro in modo da limitare l'effetto "muro" a seconda della prospettiva
di osservazione". 
  (Oss. 66) 
  117. Nel tratto di strada da realizzarsi intorno  alla  progressiva
Km 6+300, in sede di progetto esecutivo, dovra' essere ricercata  una
ottimizzazione del  tracciato,  seguendo  quanto  piu'  possibile  la
viabilita'  esistente,  contenendo  gli  sbancamenti  a   monte   del
tracciato ed i rilevati o le opere di sostegno a valle dello  stesso,
avendo cura di non compromettere il prospetto vista valle. 
  (Oss. 49) 
 
  RACCOMANDAZIONI. 
    a) A far data dalla approvazione del Progetto Definitivo da parte
del CIPE, dovra' darsi corso alla redazione del Progetto Esecutivo di
risoluzione delle interferenze da parte dell'Ente  e  alle  verifiche
del Concessionario, al  fine  di  addivenire  alla  approvazione  dei
progetti medesimi ed alla attuazione degli interventi di  risoluzione
nel rispetto  dei  tempi  previsti  nel  cronoprogramma  allegato  al
Progetto Definitivo stesso. 
  (Oss. 191) 
    b) Per favorire la massima collaborazione tra gli Enti gestori  e
il Concessionario, al  fine  di  addivenire  alla  risoluzione  delle
interferenze in tempi  compatibili  con  quelli  della  realizzazione
dell'opera principale, si raccomanda di  procedere  alla  stipula  di
apposite convenzioni con gli Enti gestori, in cui sia  definito  ogni
aspetto inerente  la  risoluzione  delle  singole  interferenze,  nel
rispetto dei tempi e dei costi  gia'  stabiliti,  fermo  restando  il
rispetto della disciplina applicabile prevista dagli artt. 170 e  171
del decreto legislativo n.163 del 2006. 
  (Oss. 192) 
    c) Si raccomanda al Concedente di verificare che  l'istituto  che
prestera' futura garanzia alla Concessionaria, se non bancaria, abbia
caratteristiche finanziarie riconosciute e certificate. 
  (Oss. 147) 
    d) Si raccomanda che l'impianto  segnaletico  sia  adeguato  alla
categoria B "extraurbana principale". 
  (Oss. 153) 
    e) Nelle  successive  fasi  progettuali  fornire  la  descrizione
geometrica delle intersezioni esplicitandone gli elementi di progetto
e inserendo, ove necessario, misure di sicurezza aggiuntive quali, ad
esempio, segnaletica verticale ed orizzontale integrative, sistemi di
monitoraggio del traffico, sistemi di controllo delle velocita'. 
  (Oss. 163) 
    f) In sede di progettazione esecutiva si raccomanda di effettuare
adeguati approfondimenti delle indagini geognostiche  per  confermare
la rispondenza dei parametri geotecnici impiegati con quelli ottenuti
in corrispondenza dei manufatti che presentano maggiori criticita'. 
  (Oss. 167) 
    g) Si  suggerisce  un'analisi  di  vulnerabilita'  e  di  rischio
laddove le condizioni  morfologiche  possano  lasciare  prevedere  il
rischio derivante  dall'innesco  e  dall'evoluzione  delle  frane  da
pioggia. 
  (Oss. 172) 
    h) Nella fase di progettazione esecutiva  dei  viadotti  condurre
ulteriori  valutazioni  sul  rapporto  costi/benefici  in  merito  al
meccanismo   dissipativo   dell'azione   sismica    adottato    nella
progettazione dei viadotti. 
  (Oss. 180) 
    i) Nella fase di progettazione esecutiva si richiede di evitare: 
      1. l'uso di gabbioni in presenza di trasporto solido di fondo; 
      2. il potenziamento di pile e spalle, se non in  aggiunta  alle
preesistenti. 
  (Oss. 184) 
    j) Negli approfondimenti  previsti  nell'ambito  delle  relazioni
specialistiche nella fase esecutiva si  raccomanda  di  estendere  le
verifiche  in  moto  permanente  anche  ai  corsi  d'acqua   definiti
secondari, in ragione  delle  effettive  condizioni  di  deflusso  in
occasione di eventi di piena. 
  (Oss. 185) 
    k) In corrispondenza della tratta del  Lotto  8  nella  quale  il
tracciato sottopassando la ferrovia Catania-Siracusa  presenta  quota
stradale inferiore a quella dell'argine destro del Reina-San Leonardo
e per questo viene protetto con un catino idraulico attrezzato con un
impianto di sollevamento, si raccomanda di  verificare  ulteriormente
la possibilita' di soluzioni alternative e comunque la necessita'  di
integrare le  misure  strutturali  previste  con  idonee  misure  non
strutturali,  che  consentano,   al   fine   di   monitorare   l'area
attraversata dalla strada interna al catino idraulico di intervenire,
in caso di necessita', attivando  apposita  segnaletica  stradale  ed
interrompendo l'accesso all'area in questione. 
  (Oss. 187)