(Allegato-art. 6)
                               Art. 6. 
          Elementi che comprovano il legame con l'ambiente 
 
    6.1 Reputazione del nome Mele del Trentino. 
    Il legame della I.G.P. Mele del Trentino con la  zona  geografica
di produzione si basa sulla reputazione, legata ad una  lunga  storia
che ha portato alla costruzione di solidi rapporti con i consumatori,
che ne apprezzano i suoi peculiari aspetti qualitativi e distintivi e
ne riconoscono i maggiori prezzi in sede di acquisto. 
    Prezzi: sui principali mercati ortofrutticoli  italiani  le  Mele
del Trentino vengono classificate come categoria a parte e quotate ad
una media di prezzo dal 5 al 20%  ed  oltre  in  piu'  rispetto  alle
altre. (Listini prezzi mercati ortofrutticoli Milano,  Torino,  Roma,
Bologna, Verona, 1981-2013). 
    I maggiori prezzi di vendita si ripercuotono anche sui prezzi  al
dettaglio  dei  mercati  rionali,  dove  vengono  spesso   utilizzati
cartelli riportanti «Mele del Trentino» anche su mele di  provenienza
diversa, per rendere  la  frutta  maggiormente  accattivante  per  il
consumatore, confermando l'ottima reputazione delle Mele del Trentino
e la loro distintivita'. (Documentazione fotografica). 
    Indagini di mercato: per dare scientificita'  alla  misura  della
reputazione acclarata dalle scelte dei  consumatori  e  dai  maggiori
prezzi a cui essi si adeguano a fronte  della  maggiore  riconosciuta
qualita'; si cita la seguente indagine. 
    Indagine Osservatorio Produzioni Trentine  -  CRA,  2010:  tra  i
buyer della GDO, il 62,5% di essi asserisce che le mele del  Trentino
sono di qualita' superiore. I risultati complessivi  concludono  che:
«Le mele del Trentino sono conosciute da tutti i buyer e presenti  in
tutte le insegne»; «E' la categoria di  prodotto  dall'immagine  piu'
positiva insieme al vino»; «Prodotti conosciuti ed introdotti gia' da
parecchio: la loro  presenza  a  scaffale  e'  consolidata»;  «E'  la
categoria  di  prodotto  piu'  spesso  spontaneamente  associata   al
Trentino». (Camera di Commercio Industria e Artigianato, 2010). 
    Notorieta': gli imballaggi utilizzati negli anni '90  riportavano
la dicitura «Mele del Trentino». 
    La tradizione culinaria e i  percorsi  del  gusto:  nella  cucina
trentina emergono i diversi usi delle mele del Trentino per  i  dolci
tipici del territorio, tra cui eccellono  lo  strudel,  la  torta  di
mele,  le  frittelle  di  mele.  Le  raccolte  di  antichi  ricettari
manoscritti, che risalgono al  1500  (Biblioteca  Comunale  Riva  del
Garda), riportano molte varianti, ma ancora oggi le mele del Trentino
sono ingrediente per eccellenza delle torte di mele e  dello  strudel
(Sale e Pepe, 1997), per la consistenza  che  esse  mantengono  anche
dopo la cottura. Il ricettario Dolciricette  di  Cameo  e  PaneAngeli
propone la 'Torta di Mele del Trentino'. 
    Una significativa manifestazione fu realizzata nel dicembre  2005
a  Palazzo  Roccabruna:  «Mela:  gusto  con  arte»,   dedicata   alla
valorizzazione  delle  mele  del  Trentino  in  ambito  gastronomico,
scientifico,  storico-artistico,  con  proposte  Slow  Food  di  menu
interamente basati sulle mele del Trentino (Il Tempo, 2/12/2005). 
    Importanti momenti di approfondimento sulle caratteristiche della
mela del Trentino si sono svolti a Trento gia'  dagli  anni  '70  (La
mela, il frutto dal volto umano: aspetti nutrizionali delle Mele  del
Trentino, C. Sirtori, 1974). 
    Numerose le alleanze tra le mele del Trentino e lo sport (basket,
calcio, kajak, ciclismo. (Frutta del Trentino, 1984; 1985). 
    Le mele del Trentino nei media: le mele del Trentino  sono  state
protagoniste  di  programmi  sulle  reti  televisive   nazionali   di
intrattenimento, cultura, ambiente, cucina, quali  UNOMATTINA  (2011)
(enogastronomia - qualita' delle mele del Trentino), GEO & GEO (2013)
«Le mele del Trentino protagoniste a "Geo" su Rai3» (mele di  elevata
qualita'), LINEAVERDE (2016) «La mela del Trentino: una storia  lunga
secoli» (legame tra qualita' del frutto e clima), VERISSIMO (2012) «A
Roma lo chef Pierri presenta un nuovo  panino  utilizzando  mele  del
Trentino». Il Sole 24 Ore-Economia (2015) cita la  reputazione  delle
mele  del  Trentino  quale   elemento   trainante   dell'export   dei
trasformati. 
    Le condizioni climatiche del territorio di produzione delle  Mele
del Trentino sono contraddistinte dalla caratteristica «alpina» anche
delle zone site a minor altitudine, e cio' influenza direttamente  la
qualita' del prodotto. 
    Il clima alpino e' caratterizzato da estati brevi, fresche e  con
temporali frequenti, mentre gli inverni sono molto rigidi e nevosi. 
    Le  temperature  dell'intera  stagione   vegetativa   assieme   a
escursione  termica,  regime  di  brezze  (limpidezza   dell'aria   e
radiazione solare), sono i parametri che caratterizzano il clima  del
Trentino e che sono in grado di influenzare la qualita' dei frutti. 
    Temperature  primaverili  fresche:   determinano   una   maggiore
divisione cellulare, con  una  diminuita  crescita  in  volume  delle
cellule. Il maggior numero di pareti cellulari, opponendo  resistenza
al morso, conferisce le tipiche sensazioni di croccantezza dei frutti
in virtu' della maggiore turgidita' e  resistenza  alla  compressione
(morso). Questa caratteristica viene comprovata da un analizzatore di
struttura (TA-XTplus), utilizzato a fini di  ricerca.  (Corollaro  et
al., 2013) 
    Temperature estive fresche di giorno e di notte:  consentono,  di
giorno, di non subire gli arresti di fotosintesi che  si  hanno  alle
temperature superiori ai 30 C°  (Kriedemann  e  Smart,  1971)  e,  di
notte, di rallentare i processi ossidativi, che andrebbero a  scapito
dell'acidita' (essenziale per  determinare  un  gusto  equilibrato  e
accattivante) e, nuovamente, temperature notturne fresche  preservano
le sostanze aromatiche e polifenoliche. 
    Basse temperature nella fase di  maturazione:  anche  nella  fase
della maturazione le mele del Trentino  sono  esposte  a  temperature
basse. Questo porta ad una maturazione  piu'  lenta,  una  permanenza
piu' prolungata del frutto sulla pianta,  un'epoca  decisamente  piu'
tardiva di raccolta, con un maggior accumulo di fotosintati. 
    Escursione  termica  giorno/notte:  l'alternarsi  di   importanti
differenze termiche tra giorno e notte (T max - T min  =  anche  piu'
del 50%) favorisce una  maggior  colorazione  della  buccia,  che  ne
migliora l'apprezzamento da parte del consumatore, disposto a  pagare
un prezzo aggiuntivo anche per questa caratteristica estetica. 
    Regime di brezze: le brezze sono  accentuate  in  Trentino  e  il
fenomeno della nebbia e  delle  foschie  e'  pressoche'  sconosciuto,
l'aria e' piu' limpida e  la  radiazione  solare  e'  maggiore.  Cio'
comporta un maggiore accumulo di fotosintati. 
    L'esperienza  e  la   professionalita'   dei   frutticoltori   e'
determinante nell'ottenimento di frutti di qualita', adeguandosi alle
specifita'  dell'annata  e  adottando  tecniche  di  coltivazione   e
potatura  basate  sulla   tradizione   frutticola   della   zona   di
coltivazione,  prestando   sempre   la   massima   attenzione   anche
all'innovazione tecnologica, per favorire la massima esposizione  dei
frutti al sole. 
    6.2 Riferimenti storici. 
    La  frutticoltura  trentina  vanta  comunque   origini   antiche,
documentate nell'arte, nella cultura e nelle tradizioni locali. 
    L'avvio su larga scala della coltivazione del  melo  risale  alla
seconda meta' del 1800 quando il Trentino costituiva  la  parte  piu'
meridionale del vasto impero austro-ungarico. 
    Trento gia'  allora  si  era  affermata  come  importante  centro
frutticolo europeo come testimoniato  dall'organizzazione,  gia'  nel
1875, dell'Esposizione Regionale di Trento, di  cui  i  frutticoltori
conservano i documenti  attestanti  la  Menzione  Onorevole,  nonche'
dalla partecipazione all'Esposizione  Internazionale  di  Pietroburgo
nel 1894 e di Amburgo nel 1897. 
    All'inizio del '900, nel  periodo  intercorrente  le  due  Grandi
Guerre, ancora Trento ospita l'Esposizione Nazionale  di  Frutta  del
1924. Di questa manifestazione i frutticoltori trentini conservano il
Diploma Medaglia d'Oro ed il Diploma Medaglia d'Argento. 
    La storia della frutticoltura trentina degli  ultimi  decenni  e'
ampiamente   documentata,   a   dimostrazione   della   crescente   e
fondamentale importanza che questo settore ha raggiunto nell'economia
provinciale. 
    6.3 Riferimenti sociali ed economici. 
    I frutticoltori trentini seppero trovare nella  lunga  esperienza
cooperativa le condizioni per superare  i  pesanti  limiti  derivanti
dalla   scarsa   superficie   agricola    a    disposizione,    dalla
polverizzazione fondiaria ad essa conseguente, nonche' dall'asperita'
del territorio. 
    Gli   oltre   6.000   frutticoltori   associati   alle    diverse
Organizzazioni  di  Produttori  operanti  in  Provincia   di   Trento
rappresentano, assieme al cospicuo indotto legato al settore, uno dei
pilastri dell'economia delle vallate trentine. 
    Questa solida e radicata presenza economica va sicuramente  anche
inquadrata nelle emergenti esigenze  dell'agricoltura  sostenibile  e
multifunzionale, con positivi riflessi sul mantenimento del paesaggio
rurale,  sul  consolidamento  dei  versanti  montuosi  in  chiave  di
prevenzione dal dissesto idrogeologico, sul mantenimento  di  piccole
comunita' rurali garanti della conservazione di lingue autoctone e di
antiche tradizioni.