(Allegato-art. 5)
                               Art. 5. 
 
                        Metodo di ottenimento 
 
5.1. Materia prima e ingredienti 
    La lavorazione del «Pecorino del Monte  Poro»  prevede  l'impiego
delle seguenti materie prime. 
    Latte: ovino, crudo e intero - ottenuto da due mungiture (mattina
e sera precedente) - prodotto da capi allevati con sistema semi-brado
nel territorio di cui all'art. 3  che  solo  nel  corso  della  notte
vengono fatti stabulare negli ovili. L'alimentazione  e'  a  base  di
essenze tipiche della zona del Monte Poro, sotto  forma  di  foraggio
fresco nel periodo estivo  e  affienato  nel  periodo  invernale.  In
annate  dall'andamento  climatico  particolarmente  sfavorevole   per
siccita'  o  eccessivo  rigore  invernale,  che  non  consentono   la
produzione di foraggio sufficiente per il sostentamento delle greggi,
l'alimentazione  con  le  caratteristiche  sopra   specificate   puo'
scendere  fino  ad  una  percentuale  del  70%,  essendo  ammesso  un
approvvigionamento di fieno  proveniente  dall'esterno  dell'area  di
produzione della DOP in una percentuale  non  superiore  al  30%  del
totale somministrato. Limitatamente al periodo della lattazione degli
animali e ai fini di  un  loro  migliore  sostentamento,  e'  ammessa
inoltre, in una  percentuale  che  non  superi  il  15%  del  totale,
l'integrazione  dell'alimentazione  con  cereali  e   leguminose   in
granella, fioccati o sfarinati, sali minerali  e  vitamine  anche  di
provenienza esterna all'area di produzione della DOP, in  quanto  per
la situazione orografica, climatica  e  vocazionale  del  territorio,
questi non sono prodotti a sufficienza in loco. 
    Gli  ovini   non   possono   essere   alimentati   con   prodotti
geneticamente modificati (OGM). Viene, impiegato per la  coagulazione
del  latte,  caglio  ottenuto  dalle  pareti   del   quarto   stomaco
dell'agnello e/o del capretto, alimentati esclusivamente con latte. 
    Caglio: ottenuto dalle pareti del quarto stomaco dell'agnello e/o
del capretto, alimentato esclusivamente con latte. 
    Sale: fino. 
5.2 Tecniche di lavorazione 
5.2.1 Produzione 
    Il latte destinato alla trasformazione  in  «Pecorino  del  Monte
Poro»  non  deve   essere   sottoposto   ad   alcun   intervento   di
termizzazione, ma solo riscaldato fino a raggiungere  la  temperatura
di 32-38°C e conservato all'interno di serbatoi  di  acciaio  inox  o
rame. 
    Al latte riscaldato e' addizionato  caglio  di  capretto  e/o  di
agnello. 
    A questo punto, il latte e' lasciato  coagulare  per  un  periodo
oscillante tra i 30 ed i 90 minuti. Quando il coagulo ha raggiunto la
consistenza solida si passa alla rottura  della  cagliata.  Con  tale
operazione, che ha lo scopo di accelerare la  separazione  del  siero
dalla  cagliata,  i  grumi  caseosi  sono  ridotti  manualmente  alla
dimensione di un chicco di riso  attraverso  l'impiego  del  rodu  (o
roju), della lira frangicagliata o dello  spino.  Il  composto  cosi'
ottenuto viene raccolto manualmente,  posizionato  in  piccole  forme
cilindriche dette «fuscelle»  delle  dimensioni  variabili,  pressato
manualmente oppure con il metodo della  stufatura  in  contenitori  o
ambienti idonei e girato tre-quattro volte fino  al  completo  spurgo
del siero, lasciato riposare su tavole di legno o di altro  materiale
idoneo all'uso alimentare fino al completo spurgo del siero presente. 
5.2.2 Salatura maturazione ed eventuale stagionatura 
    Estratto dalle forme viene salato a secco e  adagiato  su  tavole
dove e' girato una volta al giorno per 3-4 giorni. La  salatura  puo'
avvenire anche per immersione in vasche  di  salamoia  con  modalita'
differenti in relazione al peso del prodotto: 
      40 minuti, per le forme fino a 600 gr; 
      2 ore, per le forme fino a 1,2 kg; 
      12 ore, per le forme fino a 2,5 kg; 
      24 ore, per le forme fino a 5 kg; 
      36 ore, per le forme fino a 10 kg. 
    La stagionatura puo' avvenire, in  locali  freschi,  ben  aerati,
poco illuminati, oppure trasferito in cella  per  la  stagionatura  e
favorire la formazione di muffe naturali, il periodo di  stagionatura
puo' variare da 20 giorni fino ad un massimo di 24 mesi;  durante  la
stagionatura il prodotto puo' essere lavato con acqua calda. 
    Il  pecorino  sottoposto  ad  un  breve  periodo  di  maturazione
(inferiore a due mesi) puo' essere trattato in superficie con olio di
oliva. Se invece la stagionatura e' prolungata oltre i sei  mesi,  il
formaggio puo' essere trattato in superficie con olio d'oliva, oppure
con una soluzione di olio d'oliva e peperoncino frantumato.