(Allegato-art. 6)
                               Art. 6. 
                       Elementi che comprovano 
                      il legame con l'ambiente 
 
    Le caratteristiche peculiari  delle  «Trote  del  Trentino»  sono
essenzialmente il basso contenuto in grassi,  il  ridotto  indice  di
corposita'  nonche'  la  compattezza  delle   carni,   che   derivano
direttamente dalle caratteristiche geomorfologiche e climatiche,  non
trasferibili  o  imitabili,  della  zona  delimitata  e  dall'elevata
qualita'  dell'acqua  utilizzata,  tutta   proveniente   dalla   zona
d'origine, le cui prerogative sono: abbondante  quantita'  assicurata
dalla presenza di nevai e ghiacciai perenni,  elevata  ossigenazione,
buona qualita' chimica-fisica-biologica  e  bassa  temperatura  media
(inferiori a 12 °C da novembre a marzo). 
    La zona di produzione e' formata da una sovrapposizione  di  piu'
cicli erosivi glaciali e fluviali. Da un punto di vista  morfologico,
e' essenzialmente montuosa e caratterizzata da valli scavate  piu'  o
meno profondamente nel substrato geologico e corrispondenti a tutti i
bacini idrografici del territorio. 
    La composizione chimica delle acque sorgive trentine  in  termini
di  oligoelementi  (magnesio,  sodio,   potassio)   presenta   valori
inferiori rispetto  alla  media  europea,  rendendo  cosi'  le  acque
estremamente idonee allo sviluppo delle trote. I  corsi  d'acqua  che
alimentano gli impianti di troticoltura trentina sono  caratterizzati
da un'ottima qualita' biologica con valori di I.B.E  (Indice  biotico
esteso) maggiori di 8,  corrispondenti  ad  una  I  o  II  classe  di
qualita'. 
    Le caratteristiche climatiche  dell'ambiente,  caratterizzato  da
frequenti  precipitazioni  spesso  nevose  nei  mesi  invernali,   da
temperature fresche anche in estate, formano  insieme  al  contributo
offerto dall'uomo in termini di cura nella gestione degli allevamenti
nonche' professionalita' nelle fasi di selezione dei riproduttori, un
connubio che rende unico questo prodotto all'area geografica. 
    Le caratteristiche chimico-fisiche delle trote del Trentino  sono
in possesso di valori dei parametri non ottenibili dalla troticoltura
di pianura o delle aree limitrofe. 
    I tratti piu' elevati dei torrenti  montani  (Zona  della  trota)
presentano condizioni ambientali non  adatte  per  la  maggior  parte
degli  altri  organismi:  le  acque  fredde  e  povere  di  nutrienti
comportano un accrescimento  lento,  che  se  da  un  lato  penalizza
l'aspetto  quantitativo  della  produzione,  dall'altro   esalta   le
caratteristiche  qualitative  delle  carni   (maggiore   consistenza,
migliore sapore e minore contenuto in  lipidi).  Inoltre  la  maggior
parte delle troticolture trentine, grazie alla grande  disponibilita'
idrica ed alla pendenza del terreno, e' realizzata con dislivelli tra
una vasca e  l'altra  che  permettono  una  riossigenazione  naturale
dell'acqua.  La  buona  qualita'  dell'acqua   rende   difficile   la
proliferazione di alghe e di microrganismi  indesiderati  che  con  i
loro metaboliti, sono responsabili di sapori sgradevoli,  non  ultimo
quello attribuibile  al  sapore  di  fango,  causato  dalla  presenza
eccessiva di geosmina. 
    La vocazione della zona delimitata alla troticoltura ha una lunga
tradizione  che   si   e'   consolidata   nel   tempo.   La   pratica
dell'allevamento in vasca risale al XIX secolo con la costruzione nel
1879 dello stabilimento di piscicoltura artificiale di  Torbole,  che
aveva la finalita' di diffondere  la  pratica  della  piscicoltura  e
ripopolare le acque  pubbliche  con  avannotti  di  trota.  A  questa
seguirono, nel 1891 a Predazzo, nel 1902 a  Giustino  e  nel  1926  a
Tione, le prime piscicolture private seguite, nel secondo dopoguerra,
da  numerose  altre.  Tale  tradizione  si  e'  consolidata  con   la
fondazione nel 1975 dell'Associazione dei troticoltori  Trentini,  la
quale ha avuto un ruolo importante nel rilancio della zona. 
    Attorno  all'allevamento  della  trota,  si  e'  stratificato  un
retroterra culturale fatto  di  mestieri,  gesti  stagionali,  usi  e
tradizioni ripetuti da oltre un secolo. Le troticolture della zona si
dedicano alla produzione di carne e/o alla produzione di materiale da
rimonta con  particolare  riferimento  agli  avannotti  e  alle  uova
embrionate, le quali sono oggetto  di  esportazione  anche  in  Paesi
extraeuropei. 
    La denominazione «Trote del Trentino» e' in uso ormai consolidato
da oltre un decennio e cio'  e'  dimostrato  da  fatture,  etichette,
materiale pubblicitario, pubblicazioni (rif. Atlante provinciale  dei
prodotti tradizionali, portale: www.trentinoagricoltura.net).