Allegato A Modifiche al Piano straordinario di potenziamento dei centri per l'impiego e delle politiche attive del lavoro 1. Al paragrafo 7. Rafforzamento del personale dei CPI, pagina 12, ultimo periodo, le parole «(fino ad 11.600 unita')» sono sostituite dalle seguenti: «(fino a 5.600 unita' nel 2019 e 8.600 unita' nel 2020)». 2. Dopo il paragrafo 8. Sistemi informativi e' aggiunto il seguente paragrafo: 8-bis. Potenziamento, anche infrastrutturale, dei CPI La legge di bilancio per il 2019 ha previsto che «un importo fino a 467,2 milioni di euro per l'anno 2019 e 403,1 milioni di euro per l'anno 2020 e' destinato ai centri per l'impiego ... al fine del loro potenziamento, anche infrastrutturale» (art. 1, comma 258, della legge n. 145/2018). Ai sensi dell'art. 12, comma 3, del decreto-legge n. 4/2019, e' compito di questo Piano disciplinare «il riparto e le modalita' di utilizzo» di tali risorse. Quanto al riparto, si rimanda al paragrafo 7. Sulle modalita' di utilizzo, va preliminarmente rappresentata la necessita' che, a fronte di una storica operazione di incremento del numero di operatori nei CPI - prima analiticamente descritta e che nel volgere di un triennio portera' a piu' che raddoppiare il personale in servizio - vi sia un adeguato accompagnamento di investimenti, anche infrastrutturali, che permettano all'offerta complessiva di servizi di crescere corrispondentemente in termini quantitativi e qualitativi. A tal proposito non puo' non sottolinearsi il contesto in cui tale rafforzamento avviene, che e' quello dell'individuazione - nell'ambito dei futuri aggiornamenti di questo Piano e sulla base delle disponibilita' di risorse - di specifici standard di servizio in una prospettiva di graduale e progressiva attuazione di livelli essenziali delle prestazioni. E' quindi a tale prospettiva che deve essere connessa la spesa per il potenziamento dei CPI, da intendersi non solo in termini di adeguamento strumentale e infrastrutturale delle sedi, inclusi i gia' richiamati sistemi informativi, ma anche di necessita' che gli operatori siano opportunamente formati per offrire un servizio della qualita' richiesta, senza tralasciare il diritto degli utenti all'informazione sui servizi offerti e l'esigenza - non solo operativa ma anche programmatoria - che si rendano disponibili le appropriate informazioni sul mercato del lavoro territoriale e nazionale. Secondo tali linee sono quindi di seguito richiamate le attivita' finanziabili con le risorse in parola. Comunicazione coordinata sulle politiche attive del lavoro e sui servizi offerti dai CPI Negli ultimi anni i CPI hanno acquisito sempre maggiore centralita' nel disegno delle politiche del lavoro in Italia, con innovazioni normative - da ultimo con il varo del Reddito di cittadinanza - che ne hanno accresciuto funzioni e compiti, nonche' modificato modalita' operative e gestionali. Non sempre questo processo e' stato accompagnato da una adeguata diffusione della conoscenza nella cittadinanza e nella specifica utenza, non solo sulle attivita' e i servizi offerti dai CPI, ma anche sugli impegni richiesti ai beneficiari degli interventi e sulle conseguenze del mancato rispetto degli stessi. In questo contesto il diritto all'informazione appare prodromico al diritto all'accesso ai servizi stessi e quindi e' opportuno che il rilancio dei CPI previsto da questo Piano sia accompagnato da una campagna di comunicazione coordinata. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali si fa riserva di predisporre campagne e materiale informativo a livello nazionale che le regioni potranno tipizzare territorialmente, eventualmente anche sviluppando una immagine coordinata delle sedi regionali. Le campagne di comunicazione potranno essere sviluppate anche mediante i social network al fine della massima diffusione delle conoscenze. Ad ogni modo, si ritiene - atteso l'ammontare di risorse complessivamente destinato al potenziamento dei CPI - che le attivita' di comunicazione finanziate a valere su di esse non superi l'1,5% del totale assegnato a ciascuna regione. Formazione degli operatori Nei Centri per l'impiego e' in atto un grande rinnovamento: con l'istituzione del Reddito di cittadinanza, come si e' visto in questo Piano, fino a 11.600 nuovi operatori entreranno stabilmente nei servizi, molti di piu' di coloro che nei Centri operavano all'inizio del 2019 pari a circa 8 mila unita'. Ma anche questi ultimi si trovano ad operare in uno scenario normativo profondamente modificato - a partire dalla riforma del 2015 (di cui al decreto legislativo n. 150) e considerate le innovazioni introdotte con il Reddito di cittadinanza - oltre che con un apparato strumentale in evoluzione - si pensi solo alla implementazione progressiva della Piattaforma digitale del Reddito di cittadinanza per il Patto per il lavoro e alla integrazione dei sistemi informativi nella prospettiva del Sistema informativo unitario previsto dal decreto legislativo n. 150. In questo scenario cosi' dinamico, per poter offrire servizi di qualita' ai beneficiari delle politiche attive del lavoro e' quindi necessario che per gli operatori - sia i nuovi assunti che quelli gia' in organico - siano previsti percorsi formativi e di aggiornamento, che eventualmente contengano profili da definire unitariamente a livello nazionale. A tal fine le risorse per il potenziamento dei CPI potranno essere utilizzate - nel limite del 5% della quota di competenza regionale - previa specifica definizione di un programma delle attivita' di formazione, che individui chiaramente i fabbisogni formativi degli operatori e le attivita' previste, da includersi nel Piano regionale attuativo degli specifici interventi di cui al presente paragrafo (cfr. oltre). Rete nazionale degli osservatori del mercato del lavoro Con Atto di indirizzo per l'anno 2020, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali ha previsto l'istituzione di un Osservatorio nazionale del mercato del lavoro. A livello regionale, gia' operano Osservatori. Si tratta di organismi di cui si avverte sempre piu' la necessita' a fronte di un mercato del lavoro che cambia e che necessita di essere costantemente monitorato - non solo a livello nazionale, ma nelle specificita' territoriali - al fine non solo di meglio programmare le politiche del lavoro, incluse quelle per la formazione - anticipando sfide e tendenze - ma anche per mettere a disposizione dei CPI informazioni essenziali per facilitare l'incrocio tra la domanda e l'offerta di lavoro quali, ad esempio, l'evoluzione delle strutture occupazionali, l'analisi delle professionalita' piu' ricercate, gli esiti degli inserimenti lavorativi e cosi' via. Il potenziamento dei CPI passa quindi anche per la costituzione di una Rete nazionale degli Osservatori del mercato del lavoro; le risorse di cui al presente paragrafo, quindi, potranno essere utilizzate per la creazione e il rafforzamento di Osservatori regionali anche sulla base degli indirizzi e del coordinamento che il costituendo Osservatorio nazionale potra' assicurare. Adeguamento strumentale e infrastrutturale delle sedi dei CPI L'incremento straordinario di personale che strutturalmente entrera' negli organici dei CPI comporta l'esigenza per i medesimi di dotarsi di nuove ed adeguate sedi. Evidentemente, quindi, dal punto di vista degli oneri finanziari, il potenziamento dei CPI e' prioritariamente un potenziamento infrastrutturale. Non puo' pero' non tenersi conto del fatto che, ai sensi dell'art. 3, della legge 28 febbraio 1987, n. 56, e' in capo ai comuni l'onere della fornitura dei locali necessari per il funzionamento dei CPI. Quindi, se da un lato il legislatore ha esplicitamente previsto, a fronte della straordinarieta' del rafforzamento degli organici, il possibile utilizzo delle risorse qui individuate nella disponibilita' delle regioni «anche per il potenziamento infrastrutturale dei centri per l'impiego» (art. 12, comma 3, terzo periodo, del decreto-legge n. 4/2019), dall'altro lato resta in vigore la disciplina ordinaria (peraltro gia' richiamata nel paragrafo 7) che impone di verificare preliminarmente la possibilita' di rendere disponibili da parte dei comuni immobili da adibire a sedi dei CPI. Per quanto sopra, alla luce dell'imminente aumento di personale e ferma restando la disponibilita' dei locali gia' forniti dai comuni, al fine di dotarsi di nuove sedi oltre che di sedi piu' idonee per i CPI sara' necessario rivolgersi prioritariamente ai comuni, indicando le specifiche caratteristiche di cui i locali dovranno essere dotati. Particolare attenzione dovra' essere dedicata alla raggiungibilita' delle sedi con mezzi di trasporto pubblici, all'accessibilita' delle strutture, alla disponibilita' di locali per l'accoglienza e di spazi che tengano conto della necessita' di riservatezza. In proposito, per futuri aggiornamenti di questo Piano, il Ministero si impegna ad attivare un apposito tavolo per individuare standard di diffusione territoriale dei servizi che tengano conto, in particolare, della popolazione residente che insiste sul territorio di riferimento oltre che della particolare conformazione del territorio medesimo: solo a titolo di esempio, le esigenze di territori montani o scarsamente popolati sono molto diverse da quelle delle grandi metropoli. Ad ogni modo, in via residuale, ai fini del corrente utilizzo delle risorse di questo Piano per la locazione o l'acquisizione di nuove sedi e' necessaria una accertata condizione di indisponibilita' di locali idonei da parte del comune individuato quale sede per il CPI. Ove sia questo il caso, sulla base di appositi accordi con la regione competente, le relative risorse potranno essere destinate ai comuni che provvederanno in autonomia, sulla base delle indicazioni della regione stessa, all'acquisizione o alla locazione delle nuove sedi secondo la disciplina vigente, ovvero essere utilizzate direttamente dalla regione o dall'ente responsabile della rete territoriale dei servizi, sempre in accordo con il comune ed eventualmente per conto del medesimo, fermo restando in ogni caso il vincolo di destinazione per le sedi individuate. Secondo questo principio, a fronte della dimostrata indisponibilita' di locali idonei da parte del comune individuato quale sede per il CPI, la regione o l'ente responsabile della rete territoriale dei servizi potranno anche destinare le risorse di questo Piano per l'adeguamento o la ristrutturazione di immobili che siano gia' nella propria disponibilita' e vengano individuati come idonei ad accogliere la sede del CPI. Potranno essere effettuati interventi per arredi e attrezzature, incluse in particolare quelle informatiche, sia per le nuove sedi CPI che per quelle attuali, garantendone il decoro. L'intervento sia sulle nuove che sulle attuali sedi potra' riguardare la manutenzione anche straordinaria. A tal proposito, saranno ammessi i costi per interventi manutentivi, anche a carattere straordinario, su immobili nella disponibilita' dei Comuni a seguito di affitto da terzi privati e destinati a sede dei CPI; cio' con l'accortezza che le spese sostenute siano proporzionali alla durata della locazione e siano validate dai revisori contabili dei comuni e della Regione o l'ente responsabile della rete territoriale dei servizi. Sistemi informativi Dell'essenzialita' della piena funzionalita' dei sistemi informativi per il potenziamento dei CPI si e' gia' detto nel paragrafo 8 di questo Piano, cui si rimanda. La realizzazione e lo sviluppo del Sistema informativo unitario del lavoro, infatti, costituisce l'ossatura delle politiche attive. In questo senso potranno essere previsti interventi sia per lo sviluppo dei sistemi sia per la gestione e la manutenzione evolutiva a fronte dei sempre maggiori adempimenti richiesti, ferma restando l'interoperabilita' con il sistema nazionale. In ogni caso, infatti, gli interventi a valere sulle risorse di questo Piano dovranno, pur mantenendo la specificita' della componente gestionale regionale, essere coerenti con gli standard nazionali, e in particolare con l'evoluzione del Sistema informativo del Reddito di cittadinanza e, nel suo ambito, della Piattaforma digitale per i Patti per il lavoro. Gli interventi programmati, comunque nell'ambito del Sistema informativo unitario delle politiche del lavoro, dovranno essere accuratamente descritti nel Piano attuativo regionale (cfr. oltre). Spese generali e per l'attuazione L'attuazione di un Piano complesso quale il presente richiede spese generali e specifiche, che non possono essere analiticamente individuate a livello nazionale e che dipendono dalle esigenze dei singoli territori. Fermo restando che deve trattarsi di spese aggiuntive rispetto a quelle gia' destinate dalle regioni al funzionamento dei CPI, le regioni possono prevedere spese - nel limite del 4% di quanto assegnato - per specifiche esigenze attuative non riconducibili alle linee di attivita' sopra individuate, inclusa appropriata assistenza tecnica per rispondere alle esigenze di supporto nell'attuazione del Piano o straordinarie esigenze di risorse umane oltre quelle gia' previste, nelle more del completamento della loro acquisizione. Resta inteso, che per le succitate esigenze, le Regioni possono anche avvalersi delle risorse, stanziate dall'art. 12, comma 3, ultimo periodo del decreto-legge n. 4/2019, pari a 70 milioni di euro, «anche al fine di consentire alle medesime regioni e province autonome l'assunzione di personale presso i centri per l'impiego». La ratio di tale destinazione e' proprio quella di consentire alle regioni che ne avessero necessita' la possibilita' di acquisire personale nei centri per l'impiego nelle more dell'espletamento dei concorsi. Si precisa, inoltre, che i 70 milioni di euro - che per norma hanno come vincolo di destinazione «le attivita' connesse al reddito di cittadinanza» - possono essere comunque destinati anche al potenziamento di tutti i servizi trasversali che sono contestualmente destinati sia all'erogazione del reddito sia ad altre attivita' svolte dai CPI. Piano attuativo regionale di potenziamento dei CPI Sulla base delle indicazioni programmatiche sopra illustrate, le regioni adottano un proprio Piano regionale per il potenziamento dei CPI, quale atto di programmazione regionale delle risorse di cui al presente paragrafo, eventualmente integrate con risorse proprie, ovvero afferenti ai Programmi operativi regionali a valere sui fondi strutturali e di investimento europei. Il Piano regionale individua, in particolare, gli specifici rafforzamenti della rete territoriale dei CPI, individuando analiticamente gli interventi previsti. L'adozione del Piano e la valutazione di coerenza da parte del Ministero, con il supporto di Anpal, e' condizione preliminare ai trasferimenti a decorrere dal 2020. Ammissibilita' della spesa Saranno considerate ammissibili le spese sostenute a far data dal 30 marzo 2019, data di entrata in vigore della legge 28 marzo 2019, n. 26, di conversione del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4. A tal fine, pertanto, saranno prese in considerazione in sede rendicontativa solo spese basate su mandati di pagamento e fatture o documenti contabili con relativa quietanza con data pari o successiva al 30 marzo 2019. Oltre all'elenco delle spese sostenute, le regioni metteranno a disposizione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali l'opportuna documentazione amministrativo-contabile secondo modalita' e termini successivamente identificati, fermo restando che in ogni caso tutta la documentazione concernente la spesa dovra' essere custodita dalla regione per eventuali controlli a campione.