Art. 5. Metodo di ottenimento Produzione della materia prima: il latte utilizzato per la produzione di «Piave» proviene tutto dalla zona di cui all'art. 3 del presente documento. Viene prodotto da razze bovine tipiche della zona di produzione, particolarmente resistenti ed adatte al territorio montano: la Bruna italiana, Pezzata Rossa italiana, la Frisona italiana, la Grigio Alpina, e loro incroci, almeno per l'80%. L'alimentazione delle bovine lattifere deve rispondere ai seguenti requisiti: minimo il 70% dei foraggi e il 50% della razione in sostanza secca devono essere prodotti nella zona prevista all'art. 3 del presente disciplinare, tutta situata in territorio montano; esclusione dalla razione dei seguenti alimenti vietati: mangimi medicati industriali; ortaggi, frutta e colza freschi, utilizzati tal quali; urea, urea-fosfato, biureto. Anche le altre materie prime impiegate rispondono ai criteri di rispetto della tradizione locale; infatti vengono impiegati un lattoinnesto e un sieroinnesto specifici, anch'essi prodotti in loco rispettivamente da latte della provincia di Belluno e da siero di lavorazione, contenenti fermenti appartenenti a ceppi autoctoni. Questa flora microbica autoctona conferisce agli innesti ottenuti caratteristiche di tipicita' e specificita' legate alla zona di produzione della materia prima, che concorrono a determinare le caratteristiche del formaggio «Piave». Fasi del processo Conservazione, raccolta e trasporto: viene effettuata la raccolta del latte di massimo tre giorni consecutivi; e' vietato l'utilizzo di qualsiasi conservante nel latte crudo di raccolta. Titolazione: la titolazione viene effettuata per centrifugazione mediante sottrazione del grasso in eccesso fino al raggiungimento di un valore di 3.5 +/-0.3 % p/p. Trattamento termico: il latte destinato alla produzione di Piave DOP puo' essere sottoposto a pastorizzazione. Produzione innesti produzione di latto-innesto: mediante innesto o sviluppo di ceppi autoctoni selezionati da latte della Provincia di Belluno, in latte proveniente dalla medesima area e successive fermentazioni controllate; il latto-innesto ha un'acidita' di 10°SH/50 ± 3; produzione di siero-innesto: mediante fermentazioni controllate di siero derivante da precedenti lavorazioni di Piave; il siero-innesto ha un'acidita' di 27°SH/50 ± 3. Caseificazione: immissione del latte in caldaia e/o polivalente, preriscaldamento a 35°C ed aggiunta degli ingredienti e coadiuvanti: e' ammessa l'aggiunta di lisozima (dose indicata dalla legislazione); aggiunta lattoinnesto (0.1-0,5 lt/hl); aggiunta sieroinnesto (0.3- 0,9 lt/ hl); riscaldamento a 34-36°C; aggiunta presame (min 50% chimosina); sosta 10-20 minuti; taglio e rottura della cagliata a grano di riso; cottura a 44-47 °C; scarico/formatura. Pressatura e marchiatura: pressatura; marchiatura sullo scalzo con il nome «Piave» mediante apposizione di anelli marchianti, secondo le specifiche riportate all'art. 8 del presente disciplinare. Tale fase puo' essere automatizzata o manuale; sosta di prematurazione; apposizione del codice di lotto, che deve permettere di identificare il giorno, il mese e l'anno di produzione. Tale codice deve essere stampato sullo scalzo o sul piatto. Salatura: la salatura avviene in salamoia. Stagionatura: una volta uscito dalla fase di salatura le forme di «Piave» entrano nel magazzino di stagionatura dove restano per i periodi prestabiliti dal presente disciplinare. I locali di stagionatura devono garantire gli standard seguenti: temperatura 8°-14°C; umidita' 70-90%. Al termine della stagionatura, vengono effettuate le verifiche finali sul prodotto per appurarne la conformita' ai requisiti specificati. Possono essere effettuati eventuali trattamenti in crosta con conservanti al fine di evitare la formazione di muffe di superficie che produrrebbero tossine dannose alla salute del consumatore.