(Allegato-art. 6)
                               Art. 6. 
 
                        Legame con l'ambiente 
 
    La domanda  di  riconoscimento  si  basa  sulla  reputazione  che
l'«Olio Lucano» gode per le sue specifiche caratteristiche. 
    Il legame con l'ambiente dell'«Olio Lucano» si  basa  su  fattori
geografici, pedoclimatici, agronomici, tecnologici e storico-sociali,
comuni e specifici della zona geografica delimitata, che concorrono a
determinare  le  caratteristiche  chimico-fisiche  ed  organolettiche
descritte all'art. 2. 
    Il nome «Olio Lucano» con il quale il prodotto e'  noto  sia  nel
commercio che nel linguaggio comune  deriva  dalla  storia  del  nome
della zona geografica delimitata. Il territorio dell'attuale  Regione
Basilicata coincide infatti con quello,  piu'  vasto,  che  in  epoca
pre-romana (V-IV sec. a.C.) era denominato Lucania, terra abitata dai
lucani, uno  dei  popoli  italici.  Oggi  nel  linguaggio  comune  le
denominazioni  Basilicata  o  Lucania   sono   utilizzate   in   modo
equivalente e cio' giustifica l'utilizzo dell'aggettivo «Lucano»  per
identificare qualcosa o  qualcuno  appartenente  o  proveniente  alla
Regione Basilicata. 
    Il territorio regionale, su cui l'olivo e'  presente  in  maniera
diffusa, risulta circoscritto naturalmente dal Massiccio del Pollino,
dalle Murge, dal fiume Ofanto, dal mare  Ionio  e  dal  mar  Tirreno.
Caratteristica distintiva  di  questo  ambiente  e'  la  presenza  di
diversi  fiumi  i  cui  versanti  collinari   ospitano   la   coltura
dell'olivo. Nei tanti e piccoli  comuni  della  Basilicata,  che  per
motivi storici si trovano arroccati in cima ai rilievi,  gli  oliveti
sono concentrati prevalentemente nelle immediate vicinanze dei paesi,
e i numerosi frantoi (mediamente  centocinquanta  frantoi  attivi  su
centotrentuno comuni totali della  Regione)  consentono  di  eseguire
rapidamente le operazioni di molitura. 
    La peculiarita' strutturale dell'olivicoltura in Basilicata e' la
coltivazione in collina, da parte di  piccole  aziende:  l'83%  degli
oliveti ricade  nelle  fasce  di  collina  e  montagna  con  una  SAU
aziendale olivetata media di poco  inferiore  all'ettaro.  In  queste
aree interne la coltivazione e' condotta in asciutto  su  terreni  in
pendenza, soggetti ad erosione. In passato, tradizionalmente in tutte
le aree di coltivazione, all'olivo sono stati dedicati i terreni piu'
marginali e meno fertili. In tali ambienti l'olivo e' spesso  l'unica
coltura arborea praticabile e  svolge  una  importantissima  funzione
sociale, ambientale e paesaggistica. 
    La   Basilicata   rientra   nella   regione   meteorologica   del
Mediterraneo  centrale  e  si  inserisce  tra  le  isoterme   annuali
16°-17°C, possiede un clima tipicamente mediterraneo, contraddistinto
da  estati   calde   e   precipitazioni   concentrate   in   inverno.
Caratteristica climatica comune a tutto il territorio  e'  l'aridita'
tardo primaverile-estiva che e' sempre presente,  anche  se  con  una
certa   variabilita'   dell'indice   di   aridita'    (precipitazione
annuale/temperatura media annua) in  funzione  della  quota  e  della
temperatura del periodo. 
    L'olivo in Basilicata ha origini antichissime.  Pezzi  di  legno,
olive, foglie e noccioli, risalenti  al  VI  sec.  a.C.,  sono  stati
rinvenuti  a  Pantanello   di   Metaponto,   durante   alcuni   scavi
archeologici coordinati dal prof. Carter dell'Universita'  di  Austin
(Texas). I coloni greci hanno introdotto nell'antica Lucania varieta'
che si sono adattate all'ambiente, come nel caso della Maiatica,  che
non sono presenti altrove. Peraltro il  patrimonio  varietale  si  e'
sempre arricchito, nel corso dei secoli,  attraverso  l'opera  e  gli
scambi tra le numerose comunita'  monastiche  presenti  in  tutto  il
territorio   regionale   (Matera,   Monticchio,   Banzi,    Acerenza,
Montescaglioso); ne e'  un  esempio  la  vicinanza  genetica  tra  la
varieta'  Frantoio  e  il  gruppo  delle   Ogliarole   descritte   in
Basilicata.  Oggi  il  panorama  varietale  nella   zona   geografica
delimitata vede la presenza, uniformemente distribuita in  tutti  gli
areali di  coltivazione,  di  specifiche  varieta',  quali  Coratina,
Leccino, Frantoio ed Ogliarole; tale condizione contribuisce, insieme
alle numerose  cultivar  locali,  a  determinare  le  caratteristiche
specifiche e comuni dell'«Olio Lucano». 
    Per  l'effetto  concomitante  dei  fattori  umani  e   geografici
descritti,   in   particolare   le   caratteristiche   pedoclimatiche
dell'ambiente  di  coltivazione  collinare,  la  composizione  e   la
distribuzione  del  patrimonio  varietale   nella   zona   geografica
delimitata,  l'«Olio  Lucano»  IGP   presenta   come   caratteristica
specifica comune e distintiva  una  intensita'  media  dei  parametri
organolettici ed una armonia tra le note olfattive e gustative. 
    L'olio prodotto in Basilicata, con questa peculiarita',  gode  di
reputazione  con  il  nome  «Olio  Lucano»  confermata  da   numerosi
riconoscimenti  in  concorsi  nazionali  ed  internazionali  e  dalla
presenza  in  guide  di  settore  di  diversi  oli  lucani   con   le
caratteristiche sopra descritte. 
    Negli ultimi tre decenni, l'uso del nome  «Olio  Lucano»  e'  ben
documentato a partire dalla fine degli anni '80  nel  commercio,  nel
linguaggio comune e in pubblicazioni scientifiche (Lupoli, 1989). 
    Nel  commercio,  oltre  all'uso  del  nome  «Olio   Lucano»   per
identificare direttamente il prodotto (es. etichette azienda Lettieri
di Laurenzana - PZ, 1993), diversi sono i  casi  documentati  di  uso
dell'aggettivo «Lucano» o del nome  Lucania  sia  in  etichetta  (es.
«Colli lucani», «Bonta' della Lucania», «Dalle colline lucane», ecc.)
e sia nelle stesse ragioni sociali di ditte del settore (es.  azienda
agricola «Podere  Lucano»  di  Ripacandida  -  PZ,  «Oroverde  Lucano
S.r.l.» di  Ferrandina  -  MT,  qui  con  un  chiaro  riferimento  di
aggettivazione «Lucano» all'olio chiamato oro verde). 
    Peraltro la  normativa  europea  su  DOP  e  IGP,  che  vieta  la
possibilita' di utilizzare riferimenti geografici  in  etichetta,  ha
frenato l'uso  del  nome  da  parte  dei  produttori  in  assenza  di
riconoscimento. 
    A partire dal 2000 l'attivita' del concorso regionale  «Olivarum»
per  l'olio  extravergine  di  oliva  prodotto   in   Basilicata   ha
contribuito  a  diffondere  la  cultura  dell'olio,  stimolando   nei
produttori un continuo miglioramento della qualita'. 
    La partecipazione degli operatori alle principali  manifestazioni
nazionali ed internazionali di settore ha richiamato l'attenzione  di
consumatori e operatori extra-regionali  accrescendo  la  reputazione
dell'«Olio Lucano». 
    Qui di seguito si riportano i principali premi  e  riconoscimenti
ottenuti in vari concorsi a  carattere  nazionale  ed  internazionale
fino al 2016: 
      concorso nazionale Ercole Olivario, 2011, Vincitore - 2° posto; 
      concorso nazionale Ercole Olivario, 2006, 2007, 2011, 2017, Oli
Finalisti; 
      concorso nazionale L'Orciolo D'Oro, 2014, Vincitore - 3° posto; 
      concorso nazionale L'Orciolo D'Oro,  dal  2006  al  2017,  Gran
Menzione; 
      concorso nazionale Leon D'Oro, 2007, 2009, 2013, Gran Menzione; 
      concorso nazionale Montiferru, 2013, Vincitore - 3° posto; 
      concorso nazionale Montiferru, 2014, Vincitore - 2° posto; 
      concorso nazionale Montiferru, 2016, Vincitore - 1° posto; 
      concorso internazionale Sol D'Oro, 2009, 2013, Gran Menzione; 
      concorso internazionale Sol D'Oro, 2016, Vincitore - 3° posto; 
      concorso internazionale Biol, 2013, 1 Medaglia oro, 3  Medaglie
argento; 
      concorso internazionale Biol, 2014, 3 Medaglie oro, 3  Medaglie
argento; 
      concorso internazionale Biol, 2016, 1  Medaglia  extra  oro,  1
Medaglia oro, 2 Medaglie argento; 
      concorso internazionale Joop (Japan  Olive  Oil  Prize),  2014,
Vincitore 1° premio category medium; 
      concorso internazionale Joop (Japan  Olive  Oil  Prize),  2016,
Menzione speciale.