(Allegato 1)
                                                           Allegato 1 
 
   Programma delle infrastrutture strategiche (legge n. 443/2001). 
 
   Linea ferroviaria alta velocita'/alta capacita' Milano-Venezia. 
                        Tratta Verona-Padova. 
 
                Approvazione del progetto preliminare 
                    del Nodo AV/AC di Verona Est. 
                        CUP (J41E91000000009) 
 
PARTE PRIMA - Prescrizioni 
    Prescrizioni nella fase di progettazione definitiva 
    Prescrizioni relative alle  fasi  successive  alla  progettazione
definitiva 
PARTE SECONDA - Raccomandazioni 
 
                      PARTE PRIMA PRESCRIZIONI 
 
Progettazione definitiva 
    Il soggetto aggiudicatore/impresa  appaltatrice,  nella  fase  di
progettazione definitiva, dovra': 
      1. redigere, in accordo e  sotto  la  supervisione  di  Agenzia
regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto (ARPA
Veneto),  il  Piano  di  monitoraggio  ambientale  (PMA)  secondo  la
normativa  vigente  (Commissione  tecnica  di  verifica  dell'impatto
ambientale - VIA e VAS del Ministero dell'ambiente, della tutela  del
territorio e del mare (CTVA), Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018,  n.
2 - A.002; Regione Veneto, Delibera di Giunta  regionale  (DGR)  1827
del 4 dicembre 2018, All. A, n. 2 - D.005; Provincia di Verona,  nota
prot. n. 104381 del 7 dicembre 2017, n. 1 - E.002; Comune di  Verona,
Delibera di Consiglio n. 4/2020, n. d.1 - F.024); 
      2. definire con maggior dettaglio i limiti  dell'area  vasta  e
dell'area di influenza potenziale dell'opera, mettendo in  relazione,
anche attraverso opportuna  cartografia,  le  fasce  d'influenza  del
progetto con le aree «Natura 2000» potenzialmente interferite  (CTVA,
Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 3 - A.004); 
      3. sviluppare una valutazione di  incidenza  appropriata  nella
quale vengano tenuti in considerazione i siti «Natura 2000»  presenti
in un buffer di 5 km dall'infrastruttura in progetto,  nonche'  tutti
gli accorgimenti da adottare in fase  di  realizzazione  al  fine  di
evitare impatti negativi sull'ambiente, redigendo: 
        i  progetti  delle  opere   di   ripristino   ambientale   da
realizzarsi al termine delle  attivita'  di  cantiere,  con  relativa
cartografia e verifica della compatibilita' degli interventi  con  le
misure di conservazione dei siti; 
        l'analisi dei potenziali effetti cumulativi del progetto  con
altre opere che potrebbero interferire sui siti protetti; 
        la verifica della presenza di habitat e specie  di  interesse
comunitario e/o prioritari e i possibili effetti  sulle  stesse,  con
specifico riferimento alla ricaduta delle polveri di cantiere; 
        la Carta degli habitat; 
        i  progetti  di   mitigazione   ambientale   in   base   alle
sensibilita'  riscontrate  nell'analisi  degli  effetti  sinergici  e
cumulativi durante la fase di cantiere; 
        un approfondimento specifico sugli  accorgimenti  da  attuare
durante la fase di cantiere al fine di evitare eventuali  sversamenti
che possano dare origine a fenomeni di inquinamento o  intorbidimento
delle acque, con conseguenze sulle specie presenti; 
        la verifica della presenza di specie nidificanti  nei  pressi
delle aree di cantiere al fine di evitare possibili interferenze  con
la nidificazione, ricercandone la presenza e la distribuzione  in  un
intorno significativo per definire eventuali misure di mitigazione; 
        i  progetti  di  implementazione  e  deframmentazione   della
connettivita' ecologica da  attuare  anche  nell'area  vasta.  (CTVA,
Parere n. 2722 dell'11 maggio  2018,  n.  5  -  A.005;  Provincia  di
Verona, nota prot. n. 104381 del 7  dicembre  2017,  n.  7  -  E.008;
Provincia di Verona, nota prot. n. 104381 del 7 dicembre 2017, n. 9 -
E.010; Provincia di Verona, nota prot. n. 104381 del 7 dicembre 2017,
n. 10 - E.011; Provincia di  Verona,  nota  prot.  n.  104381  del  7
dicembre 2017, n. 11 - E.012); 
      4. individuare, d'intesa con gli enti  territoriali,  le  opere
compensative di cui sia stata verificata la fattibilita' tecnica, nel
rispetto del  limite  di  spesa  previsto  dalla  normativa  vigente,
sviluppando adeguati  interventi  d'inserimento  paesaggistico  delle
opere d'arte principali  e  secondarie  dell'infrastruttura,  nonche'
della   viabilita'   locale   eventualmente   interessata,    ponendo
particolare attenzione alla qualita'  architettonica  dei  manufatti,
comprese le barriere acustiche, le aree tecniche, ecc. (CTVA,  Parere
n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 6  -  A.001;  A.006;  A.007;  Regione
Veneto, DGR 1827 del 4 dicembre 2018, All. A, n. 2 - D.005; Comune di
Verona, delibera di Consiglio n. 4/2020, n. a.3 -  F.007;  Comune  di
Verona, delibera di Consiglio n. 4/2020, n. a.4 -  F.008;  Comune  di
Verona, delibera di Consiglio n. 4/2020, n. a.7 -  F.013;  Comune  di
Verona, delibera di Consiglio n. 4/2020, n. a.9 -  F.015;  Comune  di
Verona, delibera di Consiglio n. 4/2020, n. a.10 - F.016;  Comune  di
Verona, delibera di Consiglio n. 4/2020, n. a.11 - F.017;  Comune  di
Verona, delibera di Consiglio n. 4/2020, n. d.1 -  F.024;  Comune  di
Verona, delibera di Consiglio n. 4/2020, n. e.2 -  F.026;  Comune  di
Verona, delibera di Consiglio n. 4/2020, n. e.4 - F.028); 
      5.  laddove,   nella   successiva   fase   progettuale,   dagli
approfondimenti sui materiali  di  risulta  da  movimentare  e  sulle
modalita'  di  gestione  degli  stessi,  emerga  la  possibilita'  di
prevedere una gestione delle terre  mediante  riutilizzo  in  sito  o
gestione in  qualita'  di  sottoprodotti,  in  luogo  della  prevista
gestione come rifiuto, redigere il Piano di utilizzo terre  (PUT)  ai
sensi della normativa vigente. L'eventuale PUT dovra'  contenere,  in
modo dettagliato: a) la descrizione di tutti i siti di produzione, di
deposito intermedio e  finale,  compresi  i  percorsi  di  trasporto,
corredati da apposita  cartografia;  b)  l'indicazione  dei  relativi
volumi di utilizzo suddivisi nelle diverse  tipologie  e  sulla  base
della provenienza dai vari siti di produzione;  c)  le  quantita'  di
sottoprodotto movimentato,  definite  per  work  breakdown  structure
(WBS), con l'indicazione dei relativi volumi in banco suddivisi nelle
diverse litologie, nei diversi  depositi  definitivi  di  cui  dovra'
essere riportata la capienza (CTVA, Parere  n.  2722  dell'11  maggio
2018, n. 7; n. 8 - A.008; A.009; A.010; C.S.LL.PP., Parere n. 70/2017
del 27 settembre 2018 - M.016); 
      6.  trasmettere  tutte  le  approvazioni  e  le  autorizzazioni
relative agli impianti di trattamento rifiuti e alle cave di prestito
e, in caso di gestione delle  terre  in  qualita'  di  sottoprodotti,
redigere un PUT che contenga i progetti  e  le  autorizzazioni  degli
interventi di ripristino ambientale delle cave e dei siti di deposito
definitivo (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 9  -  A.011;
Consiglio superiore  dei  lavori  pubblici  (C.S.LL.PP).,  Parere  n.
70/2017 del 27 settembre 2018 - M.016); 
      7. prevedere l'utilizzo di mezzi di trasporto dotati  di  tutti
gli accorgimenti tecnici atti a minimizzare le emissioni nocive  (gas
di combustione,  polveri,  rumori,  etc.),  disponibili  sul  mercato
durante l'esecuzione dei lavori (CTVA, Parere n. 2722 dell'11  maggio
2018, n. 10 - A.012); 
      8. specificare il calcolo dei fattori di emissione  al  secondo
per gli ossidi di azoto (NOX) e il PM10 e la potenziale  attribuzione
a sorgenti puntuali e/o lineari (CTVA, Parere n. 2722 dell'11  maggio
2018, n. 12 - A.014); 
      9. redigere  i  progetti  delle  misure  compensative  volte  a
mantenere costante il coefficiente udometrico  secondo  il  principio
dell'«invarianza idraulica», in accordo  con  quanto  previsto  dalla
DGRV 2948 del 06/10/2009 - Allegato A (CTVA, Parere n.  2722  dell'11
maggio 2018, n. 13 - A.015); 
      10. ampliare la rete di misura delle quote piezometriche  a  un
numero piu' ampio possibile di pozzi presenti nell'area  interessata,
estendendola  almeno  per  un  arco  temporale  di  un  intero   anno
idrologico al fine di avere una miglior conoscenza del  comportamento
dell'acquifero in condizioni sia di piena che di magra (CTVA,  Parere
n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 16 - A.018; vedere anche  C.S.LL.PP.,
Parere n. 70/2017 del 27 settembre 2018 - M.004; Regione Veneto,  DGR
1827 del 4 dicembre 2018, All. A - D.001); 
      11.  fornire  una  mappa  e   le   relative   schede   con   la
localizzazione e la descrizione dei  pozzi  per  l'approvvigionamento
delle acque a uso industriale (CTVA, Parere n.  2722  dell'11  maggio
2018, n. 17 - A.019); 
      12.  approfondire  lo  studio  idrogeologico,  utilizzando   un
modello numerico attendibile, al fine di  caratterizzare  l'acquifero
interessato  e  di  valutare  l'assetto   della   falda   a   seguito
dell'interferenza   dovuta   alle   lavorazioni,   con    particolare
riferimento all'attingimento idropotabile del pozzo denominato  Basso
Acquar e di tutti quelli utilizzati durante i lavori (CTVA, Parere n.
2722 dell'11 maggio 2018, n. 18 -  A.020;  vedere  anche  C.S.LL.PP.,
Parere n. 70/2017 del 27 settembre 2018 - M.004; Regione Veneto,  DGR
1827 del 4 dicembre 2018, All. A - D.001); 
      13. definire  dettagliatamente  le  modalita'  operative  e  le
procedure di emergenza per la messa in sicurezza della falda nel caso
di sversamenti accidentali (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018,
n. 19 - A.021); 
      14. dettagliare i progetti e le  modalita'  operative  relative
alla realizzazione dei pali profondi di fondazione descrivendo  anche
gli interventi da adottare in  caso  di  rischio  ambientale  per  le
componenti interessate (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018,  n.
20 - A.022); 
      15.  definire  e  dettagliare,   attraverso   schede   tecniche
dedicate,  le  caratteristiche  degli  additivi  utilizzati  per   le
operazioni di perforazione all'interno del Progetto ambientale  della
cantierizzazione (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n.  21  -
A.023); 
      16. rielaborare le valutazioni relative alla  protezione  delle
acque sotterranee dall'inquinamento e dal  deterioramento,  ai  sensi
del decreto legislativo n. 30 del 2009 (CTVA, Parere n. 2722  dell'11
maggio 2018, n. 22 - A.024); 
      17. approfondire le  caratteristiche  sismologiche  delle  aree
interessate  dal  progetto,  in  considerazione  della  pericolosita'
sismica dell'area  e  della  presenza  nel  sottosuolo  di  strutture
tettoniche attive o con indizi di attivita'  neotettonica  recente  e
della vicinanza alla sorgente  sismogenica  individuale  ITIS  104  -
Romanengo (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 24 - A.026); 
      18. dettagliare lo studio sulle componenti vegetazione, flora e
fauna, tenendo conto  che  il  territorio  interessato  dal  progetto
presenta diverse aree  sensibili  quali  il  Parco  dell'Adige  e  il
corridoio ecologico del fiume (CTVA, Parere n.  2722  dell'11  maggio
2018, n. 25 - A.027); 
      19. evidenziare le matrici  di  impatto,  sia  qualitative  sia
quantitative,  utilizzate  per  le  valutazioni  di   impatto   sulle
componenti e i criteri  di  come  vengano  attribuiti  i  livelli  di
significativita',  con   particolare   riferimento   alla   fauna   e
all'ecosistema fluviale (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n.
27 - A.029); 
      20.  prevedere,  per  la  componente  avifauna,   come   misura
mitigativa la calendarizzazione  delle  lavorazioni  in  periodi  non
coincidenti con quelli  della  riproduzione  (CTVA,  Parere  n.  2722
dell'11 maggio 2018, n. 28 - A.030); 
      21. dettagliare idonei interventi  di  contenimento  di  specie
esotiche e invasive (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n.  29
- A.031); 
      22. rivedere lo studio acustico tenendo conto delle  condizioni
di concorsualita' sulla base di quanto previsto dalla  «Nota  tecnica
ISPRA in merito alle problematiche dei progetti di infrastrutture  di
trasporto  lineari  soggetti  a  VIA  relativamente  alla  presa   in
considerazione degli aspetti connessi alla concorsualita'  con  altre
infrastrutture di trasporto», oltre a tenere conto, ove  applicabili,
delle indicazioni di cui all'Allegato  4  del  decreto  del  Ministro
dell' ambiente 29 novembre 2000, e  successive  modificazioni  (CTVA,
Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 30 - A.032; Comune di  Verona,
delibera di Consiglio n. 4/2020, n. b.4 - F.022); 
      23. fornire maggior dettaglio  relativamente  alla  valutazione
dei campi elettromagnetici prodotti dalla linea di  trazione  3kV  in
corrente continua  (c.c.)  durante  la  fase  di  esercizio,  facendo
riferimento,  in  assenza  di  una  normativa  nazionale,  a   quella
internazionale attualmente vigente  (CTVA,  Parere  n.  2722  dell'11
maggio 2018, n. 30 - A.033); 
      24. integrare la documentazione progettuale con fotosimulazioni
relative  all'inserimento  delle   singole   opere   nel   paesaggio,
identificando alcuni punti di vista (statici e dinamici) dai quali si
percepisca l'intera opera, in particolare per quanto riguarda: a)  le
opere d'arte previste nel progetto; b)  le  aree  di  cantiere  e  le
mitigazioni paesaggistiche previste; c) gli elettrodotti presenti nel
territorio e/o previsti; d)  nuovi  sottopassi;  e)  adeguamento  e/o
prolungamento  di  opere  o  sottopassi  esistenti;   f)   posto   di
manutenzione alta velocita' (AV) (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio
2018, n. 34 - A.036); 
      25.  definire  una  Carta  dell'intervisibilita'  su  tutto  il
tracciato dell'opera (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 36
- A.038); 
      26. far precedere tutte le attivita' che prevedano manomissione
del suolo e siano in corrispondenza e prossimita' di  tutte  le  zone
ritenute a maggior rischio archeologico da  una  serie  di  saggi  di
scavo stratigrafici  in  numero,  dimensioni  e  posizione  utili  ad
assicurare una sufficiente  campionatura  dell'area  interessata  dai
lavori,  stabiliti  di  concerto  con   il   funzionario   archeologo
competente per territorio. In caso di esito positivo  delle  suddette
verifiche,  svolgere  gli  eventuali  ulteriori  approfondimenti   da
eseguirsi nelle successive fasi progettuali, compresi anche  sondaggi
e/o prospezioni nell'alveo del fiume  Adige,  in  corrispondenza  dei
plinti del nuovo viadotto. Le indagini archeologiche dovranno inoltre
essere eseguite da parte di archeologi professionisti qualificati nel
settore in base alla vigente normativa (decreto legislativo n. 42 del
2004,   art.   9-bis),   sotto   la   direzione   scientifica   della
Soprintendenza e senza oneri per la stessa (MiBACT, Parere  prot.  n.
20490 del 22 luglio 2019, n. 1 - B.001); 
      27.  consegnare  alla  competente   Soprintendenza   tutta   la
documentazione,  che  costituisce  parte  integrante  dell'intervento
archeologico, redatta secondo quanto indicato dalle prescrizioni  per
la consegna della documentazione di scavo  archeologico,  scaricabili
presso il sito  istituzionale  dell'Ente  coinvolto  (MiBACT,  Parere
prot. n. 20490 del 22 luglio 2019, n. 2 - B.002); 
      28. comunicare tempestivamente  alla  Soprintendenza  qualsiasi
variante che comporti modifica degli interventi per i quali sia stato
gia'  formulato  il  relativo  parere  di  competenza,  al  fine   di
consentire lo svolgimento dei propri compiti istituzionali. Adottare,
ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio, le misure  di
tutela necessarie  relativamente  a  singoli  ritrovamenti  in  corso
d'opera e al loro contesto,  non  prevedibili  allo  stato  dell'arte
(MiBACT, Parere prot. n. 20490 del 22 luglio 2019, n. 3 - B.003); 
      29. garantire, nelle successive fasi progettuali  di  tutte  le
opere d'arte previste, il minor impatto percettivo  e  assicurare  la
massima integrazione delle stesse rispetto agli ambiti di particolare
valore  paesaggistico-ambientale,  al  fine  di  non   alterare   gli
equilibri morfologici caratterizzanti il contesto urbano  interessato
(MiBACT, Parere prot. n. 20490 del 22 luglio 2019, n. 4 - B.004); 
      30. definire, nelle successive fasi progettuali,  la  struttura
del nuovo  viadotto  sul  fiume  Adige,  a  partire  dalla  soluzione
condivisa preliminarmente con la  Direzione  generale  del  MiBACT  -
trasmessa   con   nota    RFI-DIN-DIPAV.PTA0011\P\2018\0000077    del
20.07.2018  -  fermi  restando  gli  esiti  dello  studio   idraulico
sperimentale basato sul modello fisico, avendo cura di esplicitarne i
dettagli costruttivi e gli elementi  costitutivi,  differenziando  le
parti a valenza strutturale da quelle eventualmente di  tamponamento,
riducendo quanto piu' possibile queste ultime, in modo  da  garantire
la massima intervisibilita' del ponte esistente.  Prediligere  scelte
formali  innovative,  tali  da  assicurare   la   migliore   qualita'
architettonica per  una  corretta  e  sostenibile  ridefinizione  del
paesaggio  urbano  e  della  sua  nuova  percezione.   Concordare   e
presentare, per le opportune valutazioni, tutti  gli  approfondimenti
progettuali sopra specificati, alla competente Soprintendenza a  alla
Direzione generale. Contestualmente,  verificare  con  il  Comune  di
Verona la possibilita' di un collegamento tra Viale Piave e Via Basso
Acquar alternativo a Via Fedrigoni, al fine di preservare  il  Centro
sportivo Consolini (MiBACT, Parere prot. n. 20490 del 22 luglio 2019,
n. 5 - B.005; CTVA, Parere n. 2722  dell'11  maggio  2018,  n.  35  -
A.037; Comune di Verona, Delibera di Consiglio n. 4/2020, n.  a.12  -
F.018; C.S.LL.PP., Parere n. 70/2017 del 27 settembre 2018 - M.009); 
      31.  individuare,  nelle  successive  fasi   progettuali,   una
coerente e piu'  opportuna  armonizzazione  tra  il  nuovo  manufatto
architettonico  e  quello  esistente,   al   fine   di   valorizzarne
l'inserimento   nell'immediato    contesto    urbano.    Si    dovra'
contestualmente garantire, mediante la presentazione di un  elaborato
di  dettaglio  nelle   successive   fasi   progettuali,   un'adeguata
conservazione manutentiva del ponte esistente, da concordare  con  la
Soprintendenza competente (MiBACT,  Parere  prot.  n.  20490  del  22
luglio 2019, n. 6 - B.006; CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio  2018,
n. 35 - A.037); 
      32. rispettare le prescrizioni di cui all'art. 10  delle  Norme
tecniche del Piano d'area Quadrante Europa  (Regione  Veneto,  Parere
del Comitato tecnico n. 63 del 30  novembre  2017,  allegato  a  nota
prot. 513877 del 7 dicembre 2017 - C.001); 
      33. studiare nel dettaglio, nelle successive fasi  progettuali,
le fasi  realizzative  delle  opere  strutturali  della  nuova  linea
previste su via Basso Acquar, al fine  di  non  limitare  la  portata
veicolare, il livello di servizio e la funzionalita' della viabilita'
(Comune di Verona, delibera di Consiglio n. 4/2020, n. a.6 - F.012); 
      34. realizzare il rifacimento dell'accesso lato Stazione  Porta
Vescovo, con una gradazione della scalinata  ed  opportune  opere  in
modo tale da consentirne l'accesso ai  disabili  (Comune  di  Verona,
delibera di Consiglio n. 4/2020, n. a.8 - F.014); 
      35. effettuare una preventiva  opera  di  bonifica  da  ordigni
esplosivi residuati bellici, nel rispetto dell'art.  22  del  decreto
legislativo 15 marzo 2010, n. 66, e successive modificazioni,  ovvero
secondo le prescrizioni che saranno emanate,  previa  richiesta,  dal
competente Reparto infrastrutture. Inviare una copia del  Verbale  di
constatazione, rilasciato dal  predetto  Reparto,  anche  al  Comando
militare Esercito competente per  territorio  (Min.  Difesa  Mo.Tra.,
nota prot. n. 0012421 del 15 febbraio 2018, n. 3 - G.003); 
      36. rispettare le disposizioni contenute nella circolare  dello
Stato maggiore della Difesa n. 146/394/4422 del 9 agosto 2000, «Opere
costituenti  ostacolo   alla   navigazione   aerea,   segnaletica   e
rappresentazione cartografica», la quale, ai fini della sicurezza  di
voli a bassa quota, impone obblighi gia' con riferimento ad opere: di
tipo verticale con altezza dal piano di campagna uguale o superiore a
15 m (60 m nei centri abitati); di tipo lineare con altezza dal piano
di campagna uguale o superiore a 15 m; di tipo lineare costituite  da
elettrodotti a partire da 60kV (Min. Difesa Mo.Tra.,  nota  prot.  n.
0012421 del 15 febbraio 2018, prescrizione n. 4 - G.004); 
      37. osservare quanto disposto  dal  decreto  del  Ministro  dei
lavori pubblici 4 maggio 1990, per eventuali  sottopassi  di  altezza
libera inferiore a 5 m (Min. Difesa Mo.Tra., nota  prot.  n.  0012421
del 15 febbraio 2018, prescrizione n. 5 - G.005); 
      38. osservare il decreto legislativo 22 gennaio  2004,  n.  42,
recante  «Codice  dei  beni  culturali  e  del  paesaggio,  ai  sensi
dell'art. 10 della  legge  6  luglio  2002,  n.  137»  con  specifico
riferimento ai beni culturali  di  peculiare  interesse  militare  e,
laddove,  nelle  successive  fasi  di  progettazione  ed  esecuzione,
vengano  apportate  varianti  che  possano  interferire  con  i  beni
dell'Amministrazione   Difesa,   sottoporre   i   relativi   progetti
all'Amministrazione Difesa medesima e al  Comando  militare  esercito
competente per territorio, per tutti gli incombenti  di  legge  (Min.
Difesa  Mo.Tra.,  nota  prot.  n.  0012421  del  15  febbraio   2018,
prescrizione n. 6 - G.006); 
      39. risolvere le interferenze con Acciaierie di Verona  S.p.a.,
come segue: 
        considerare, negli interventi di adeguamento  e  allungamento
dei sottopassi presenti nell'area  di  proprieta'  di  Acciaierie  di
Verona S.p.a., anche il sottopasso esistente  al  chilometro  148+075
(Acciaierie di Verona S.p.a., nota prot. n.  ADV143  del  6  dicembre
2017, n. 1 - I.001); 
        modificare  il  progetto   di   allungamento   del   sottovia
Galtarossa Scalo - progressiva chilometrica (p.k.) 148+002,  al  fine
di  poter  garantire  il  transito  in  uscita  dei  mezzi  lato  sud
mantenendo gli attuali raggi di curvatura che rispettano il limite di
proprieta' di Acciaierie di Verona (Acciaierie di Verona S.p.a., nota
prot. n. ADV143 del 6 dicembre 2017, n. 2 - I.002); 
        prevedere la realizzazione di un idoneo muro  di  sostegno  a
supporto del rilevato ferroviario anche al chilometro  148+232  e  al
chilometro 148+537 (Acciaierie di Verona S.p.a., nota prot. n. ADV143
del 6 dicembre 2017, prescrizione n. 3 - I.003); 
        salvaguardare il manufatto alla p.k. 148+381 e/o  modificarlo
mantenendone la funzionalita'  (Acciaierie  di  Verona  S.p.a.,  nota
prot. n. ADV143 del 6 dicembre 2017, n. 4 - I.004); 
        tenere conto dell'interferenza tra le fondazioni del muro  di
sostegno nella tratta dal km 148+75 al km 148+232  con  la  tubazione
interrata del gasdotto di proprieta' della Sol S.p.a. che alimenta lo
stabilimento di  Acciaierie  di  Verona  con  fornitura  di  ossigeno
gassoso, segnalando la stessa interferenza alla Sol S.p.a. nei  tempi
e nei modi previsti dalla normativa  vigente  (Acciaierie  di  Verona
S.p.a., nota prot. n. ADV143 del 6 dicembre 2017, n. 5 - I.005); 
        tenere conto dell'interferenza tra le fondazioni del muro  di
sostegno nella tratta e la cabina elettrica di emergenza  (Acciaierie
di Verona S.p.a., nota prot. n. ADV143 del 6 dicembre 2017,  n.  6  -
I.006); 
        adottare una pianificazione delle attivita' di  realizzazione
delle opere infrastrutturali ferroviarie nelle aree di proprieta'  di
Acciaierie di Verona, in  modo  tale  da  minimizzare  l'impatto  del
cantiere  sulla   normale   operativita'   dello   stabilimento;   in
particolare, pianificare gli allungamenti dei sottopassi in  modo  da
minimizzare al massimo le tempistiche di  intervento  e,  soprattutto
per  ragioni  di  sicurezza  e  di   continuita'   produttiva   dello
stabilimento, garantire sempre la possibilita' di transito di persone
e mezzi pesanti dall'area  industriale,  posta  a  nord  della  Linea
ferroviaria Milano-Venezia, a quella logistica e industriale, posta a
sud della Linea ferroviaria Milano-Venezia, e  viceversa  (Acciaierie
di Verona S.p.a., nota prot. n. ADV143 del 6 dicembre 2017,  n.  7  -
I.007); 
      40.  procedere  alla  progettazione  delle  risoluzioni   delle
interferenze  riscontrate  mediante  il  coinvolgimento  degli   Enti
gestori dei servizi (E-Distribuzione S.p.a., nota  prot.  n.  0734279
del 12 dicembre 2017 - J.001;  AGSM  Verona  S.p.a.,  nota  prot.  n.
2017_F_150 del 20 dicembre  2017  -  K.001;  Snam  Rete  Gas  S.p.a.,
DI-NOR/LAV/Lov. Prot. 1568 NOR/VER/1767 del 7 dicembre 2017 - K.002); 
      40-bis.  corredare  il  progetto  definitivo  di   uno   studio
idraulico sperimentale basato su un  modello  fisico  (anche  tenendo
conto delle  opere  provvisionali)  ai  fini  dell'ottenimento  della
deroga da parte dell'autorita' competente,  relativamente  alla  luce
netta minima tra pile in alveo prevista dalle NTC 2018 (CTVA,  Parere
n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 11 -  A.016;  C.S.LL.PP.,  Parere  n.
70/2017 del 27 settembre 2018 -  M.006;  si  veda  anche  C.S.LL.PP.,
Parere n. 70/2017 del 27 settembre 2018 - M.009); 
Prescrizioni  relative  alle  fasi  successive   alla   progettazione
  definitiva 
      41. Descrivere in modo dettagliato tutti gli accorgimenti e  le
mitigazioni che devono essere adottati durante la fase di cantiere al
fine di contenere gli impatti  sulle  componenti  ambientali  tenendo
conto che l'opera e' inserita  nell'ambito  urbano  della  citta'  di
Verona (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 3 - A.003); 
      42. in considerazione del fatto che i lavori  saranno  eseguiti
in massima parte  all'interno  del  tessuto  urbano,  interessato  da
flussi di traffico elevati, prendere in considerazione, nella fase di
modellazione, anche le emissioni di inquinanti e di polveri  generate
durante le attivita' di preparazione delle aree  di  cantiere  (CTVA,
Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 11 - A.013); 
      43. trasmettere le istanze di concessione e i progetti relativi
agli attraversamenti dei corsi d'acqua illustrando  le  modalita'  di
realizzazione  delle  opere  durante  le  fasi  di  cantiere   e   le
sistemazioni previste a fine lavori per ognuno di essi (CTVA,  Parere
n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 15 - A.017); 
      44. in relazione alle modalita' di smaltimento delle acque, sia
in fase di cantiere che  di  esercizio,  individuare  tutti  i  punti
finali di recapito delle stesse, integrando la rete  di  monitoraggio
con i punti di recapito delle acque di  piattaforma  e  di  cantiere,
opportunamente trattate, se  necessario,  in  modo  da  valutare  gli
eventuali ulteriori impatti  connessi  e  i  relativi  interventi  di
mitigazione (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 23 - A.025;
Provincia di Verona, nota prot. n. 104381 del 7 dicembre 2017, n. 8 -
E.009); 
      45.  prevedere  misure  di  conservazione  per  la   componente
vegetazione durante le diverse fasi  di  realizzazione  del  progetto
(espianti, trasferimenti, reimpianti, ecc.)  (CTVA,  Parere  n.  2722
dell'11 maggio 2018, n. 26 - A.028); 
      46. istituire per la fase realizzativa del progetto Nodo Verona
Est, un Tavolo tecnico di coordinamento, coordinato dalla Regione del
Veneto, finalizzato a: 
        condividere  i  contenuti  del  Piano   di   monitoraggio   e
verificarne i risultati; 
        verificare il piano delle compensazioni; 
      e che veda la  partecipazione  degli  enti  locali  interessati
dall'opera e dei soggetti con  competenza  su  temi  paesaggistici  e
sanitari che non rientrano tra  le  competenze  dell'Agenzia  per  la
prevenzione e la  protezione  ambientale,  ma  che  sono  oggetto  di
monitoraggio periodico da parte del proponente. Tutti  gli  eventuali
costi saranno a valere sulle somme previste  per  opere  compensative
nel Quadro economico di progetto nel limite massimo del 2  per  cento
dell'intero costo dell'opera stabilito dalla legge  (Regione  Veneto,
DGR 1827 del 4 dicembre 2018 - D.005); 
 
                   PARTE SECONDA - RACCOMANDAZIONI 
 
    1. Approfondire le scelte progettuali delle opere di mitigazione,
in  particolare  delle  barriere  acustiche  privilegiando  il   loro
corretto inserimento nel paesaggio  (CTVA,  Parere  n.  2722  dell'11
maggio 2018, n. 37 - A.039); 
    2. approfondire, per le aree  di  minor  pregio,  quali  le  aree
agricole  limitrofe  al  tracciato  o  le  aree   antropizzate   gia'
interessate dal tracciato ferroviario,  lo  studio  tipologico  delle
barriere fonoassorbenti  e  descrivere  le  aree  di  cantiere  e  le
mitigazioni paesaggistiche previste (Regione Veneto, DGR 1827  del  4
dicembre 2018, All. A - D.003); 
    3. prevedere, in fase di cantiere, in merito agli  impatti  sulla
componente atmosfera: 
      la pulizia delle ruote  dei  mezzi  in  uscita  dalle  aree  di
cantiere come mitigazione per il  transito  dei  mezzi  sulle  strade
asfaltate; 
      una restrizione del limite di velocita' dei mezzi  sulle  piste
interne al cantiere come mitigazione per il transito di  mezzi  sulle
strade non asfaltate; 
      l'aumento della frequenza di bagnatura delle aree  di  cantiere
ogni 3 - 4 ore  da  maggio  a  settembre,  come  mitigazione  per  il
transito di mezzi su strade non pavimentate e per i cumuli  di  terra
presenti; 
      l'installazione  di  dispositivi  antiparticolato   sui   mezzi
operanti all'interno del cantiere e l'uso di veicoli omologati almeno
Euro 4/Stage IIIB; 
      la periodica pulizia delle strade pubbliche  interessate  dalla
viabilita' di cantiere da valutare in accordo con le  Amministrazioni
locali; 
      la copertura dei mezzi pesanti adibiti al trasporto di inerti; 
      di informare le maestranze delle prescrizioni impartite al fine
di ridurre al minimo le dispersioni polverulenti (Regione Veneto, DGR
1827 del 4 dicembre 2018, All. A, n. 3 - D.006); 
    4. aggiornare i piani particellari di  esproprio  alle  modifiche
progettuali introdotte (Regione Veneto, DGR 1827 del 4 dicembre 2018,
All. A, n. 4 - D.007); 
    5.  rispettare  le  indicazioni  della   «Direzione   Commissioni
Valutazioni - Unita' organizzativa commissioni VAS VINCA NUVV» del 22
dicembre 2017 prot.n. 537359 (Regione Veneto, DGR 1827 del 4 dicembre
2018, All. A, n. 5 - D.008; Regione Veneto, DGR 1827 del  4  dicembre
2018, All. A, n. 5 - D.002), e segnatamente: 
      approfondire i temi gia' individuati all'interno  dello  Studio
di impatto ambientale (SIA) a conferma della non interferenza diretta
e/o indiretta, degli interventi per  la  realizzazione  del  nodo  in
argomento  (comprese  le  opere  accessorie  e  complementari)  e  la
relativa fase di esercizio, con gli  habitat,  habitat  di  specie  e
specie tutelate dalle Direttive  comunitarie  92/43/Cee  e  09/147/Ce
(Regione Veneto, DGR 1827 del 4 dicembre 2018, All. A, n. 5 - D.009); 
      dimensionare, nello  sviluppo  del  progetto  ambientale  della
cantierizzazione,  le  barriere  antirumore  eventualmente   ritenute
necessarie, nonche', nella medesima fase, approfondire i temi  legati
alla presenza  dell'erpetofauna  (Regione  Veneto,  DGR  1827  del  4
dicembre 2018, All. A, n. 5 - D.010); 
      impiegare sistemi di illuminazione in  grado  di  attenuare  la
dispersione luminosa e la  modulazione  dell'intensita'  in  funzione
dell'orario e della fruizione degli spazi e altresi'  rispondenti  ai
seguenti criteri: flusso luminoso modulabile, bassa dispersione e con
lampade a ridotto effetto attrattivo (con  una  componente  spettrale
dell'UV  ridotta  o  nulla)  in  particolar  modo  nei  confronti  di
lepidotteri, coleotteri, ditteri, emitteri,  neurotteri,  tricotteri,
imenotteri e ortotteri (Regione Veneto, DGR 1827 del 4 dicembre 2018,
All. A, n. 5 - D.011); 
      attuare  idonee  misure  in  materia   di   limitazioni   della
torbidita' per tutti gli interventi che prevedono  un  coinvolgimento
della locale rete idrografica, anche minore, garantendo altresi'  per
scarichi dell'infrastruttura soluzioni progettuali in  grado  di  non
pregiudicare la qualita' del corpo idrico  per  l'intera  durata  dei
lavori (Regione Veneto, DGR 1827 del 4 dicembre 2018, All. A, n. 5  -
D.012); 
      consentire l'attuazione  degli  interventi  identificabili  con
«mitigazioni»  solamente  qualora  rispettino  gli  obblighi  fissati
dall'art. 6 (4) della  direttiva  92/43/Cee  e  altresi'  gli  stessi
interventi non derivino dall'applicazione dei medesimi  obblighi  per
altri  piani,  progetti  e  interventi  precedentemente   autorizzati
(Regione Veneto, DGR 1827 del 4 dicembre 2018, All. A, n. 5 - D.013); 
      rispettare i divieti e gli obblighi  fissati  dal  decreto  del
Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e  del  mare  n.
184/2007 e successive modificazioni, dalla legge regionale n.  1  del
2007 (allegato E) e dalle delibere di Giunta regionale  n.  786/2016,
n. 1331/2017, n. 1709/2017 (misure  di  conservazione)  e,  ai  sensi
dell'art. 12, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica  8
settembre 1997, n. 357, e successive modificazioni, per gli  impianti
in natura delle  specie  arboree,  arbustive  ed  erbacee,  impiegare
esclusivamente specie autoctone  e  ecologicamente  coerenti  con  la
flora locale senza utilizzo di miscugli commerciali contenenti specie
alloctone (Regione Veneto, DGR 1827 del 4 dicembre 2018, All. A, n. 5
- D.014); 
      informare l'Autorita' regionale per la valutazione di incidenza
in  merito  alla  fase   attuativa   dell'opera   (comunicandone   il
cronoprogramma, e relativi aggiornamenti,  e  l'avvio  e  conclusione
delle singole fasi operative) e in merito agli esiti del monitoraggio
ambientale s.l. (Regione Veneto, DGR 1827 del 4 dicembre  2018,  All.
A, n. 5 - D.015); 
      sviluppare, in fase di  progetto  definitivo,  un  progetto  di
monitoraggio  ambientale  che  tenga   conto,   per   la   componente
vegetazione, anche degli habitat, habitat di specie e specie tutelate
dalle  direttive  comunitarie  92/43/Cee  e  09/147/Ce,  al  fine  di
misurarne la variazione del grado di conservazione  secondo  i  sotto
criteri  definiti  con  decisione  2011/484/Ue,  in  tutte  le   aree
interessate   dagli    interventi    in    argomento    (individuando
opportunamente le unita' ambientali omogenee per  ciascun  habitat  e
specie entro cui provvedere alla stima dei  parametri  corrispondenti
alla condizione non  soggetta  alle  interferenze  -  c.d.  «bianca»)
(Regione Veneto, DGR 1827 del 4 dicembre 2018, All. A, n. 5 - D.016); 
    6. valutare eventuali ulteriori  scenari  che  prevedano  diversi
interventi di bonifica e/o mitigazione  acustica  ai  recettori  (es.
barriere piu' alte o piu' lunghe) (Provincia di Verona, nota prot. n.
104381 del 7 dicembre 2017, n. 2 - E.003); 
    7. ripristinare, a fine lavori, le  viabilita'  che  risulteranno
danneggiate   dal   transito   dei   mezzi,   previa   verifica    in
contraddittorio  dello  stato  dei  luoghi  ante  e  post  operam  da
eseguirsi con  l'ausilio  di  testimoniali  di  stato  (Provincia  di
Verona, nota prot. n. 104381 del 7 dicembre 2017, n. 3 - E.004); 
    8.  prevedere  un  cronoprogramma  che   indichi   le   fasi   di
realizzazione delle opere di mitigazione e  compensazione  ambientale
rispetto al completamento dell'infrastruttura (Provincia  di  Verona,
nota prot. n. 104381 del 7 dicembre 2017, n. 4 - E.005); 
    9. analizzare, nella progettazione definitiva per lo sviluppo del
progetto ambientale della cantierizzazione,  il  Piano  di  azione  e
risanamento della qualita' dell'aria  approvato  dalla  Provincia  di
Verona con  delibera  di  Consiglio  n.  108  del  27  novembre  2012
(Provincia di Verona, nota prot. n. 104381 del 7 dicembre 2017, n.  6
- E.007); 
    10. analizzare, atteso che a ridosso della  stazione  ferroviaria
di Verona Porta Nuova sono presenti  istituti  scolastici  superiori,
gli aspetti ambientali connessi alla  fase  costruttiva  delle  opere
nell'ambito  del  Progetto  ambientale  della  cantierizzazione,   da
redigere a corredo del progetto  definitivo,  all'interno  del  quale
dovra' essere  studiata  l'ubicazione  dei  cantieri,  l'interferenza
delle lavorazioni  con  i  flussi  di  traffico  locali,  l'eventuale
presenza  di  ricettori  sensibili  e  l'inserimento   ambientale   e
paesaggistico della cantierizzazione e  delle  opere  di  mitigazione
temporanee; approfondire inoltre lo studio dei ricettori in relazione
agli interventi  di  mitigazione  da  porre  in  essere  in  fase  di
esercizio dell'opera ferroviaria (Provincia di Verona, nota prot.  n.
104381 del 7 dicembre 2017, prescrizione n. 12 - E.013); 
    11. coordinare il progetto, sia in fase di cantiere, sia in  fase
di esercizio, con il sistema  del  trasporto  pubblico  locale  (TPL)
urbano ed extraurbano su gomma e con il progetto della  filo  tramvia
di Verona (Provincia di Verona, nota prot. n. 104381 del  7  dicembre
2017, n. 13 - E.014); 
    12. approfondire la fase di cantiere del nuovo viadotto  e  dello
scalo intermodale, considerando l'adeguatezza delle aree di  cantiere
e valutando anche le possibili pressioni ambientali che si potrebbero
esercitare in fase di cantiere sulla viabilita' limitrofa di  accesso
all'area di cantiere (Provincia di Verona, nota prot. n. 104381 del 7
dicembre 2017, n. 14 - E.015); 
    13. verificare i possibili effetti cumulativi relativi alle  fasi
di  realizzazione  delle  diverse  tratte   dell'infrastruttura,   in
riferimento  soprattutto  allo  scalo  intermodale   localizzato   in
corrispondenza del Quadrante Europa, riferito al progetto della Linea
AV/AC Torino-Venezia. Lotto funzionale  tratta  Brescia-Verona,  Nodo
AV/AC di Verona: ingresso ovest, oggetto  di  precedente  valutazione
ambientale (Provincia di Verona, nota prot. n. 104381 del 7  dicembre
2017, n. 15 - E.016); 
    14. prestare particolare attenzione alla funzionalita' dei tratti
di transizione,  per  i  quali  definire  e  regolare  il  regime  di
circolazione e le velocita' di  percorrenza  consentite,  nonche'  la
progressiva variazione di queste ultime, verificando,  nel  prosieguo
della progettazione, che tali tratti di  transizione  non  comportino
condizionamenti  di  esercizio  tali  da  limitare  eccessivamente  i
miglioramenti prodotti dall'intervento in progetto  e  comprometterne
l'efficacia prestazionale  (C.S.LL.PP.,  Parere  n.  70/2017  del  27
settembre 2018 - M.001); 
    15. approfondire la tematica della  classifica  funzionale  delle
strade interessate e riconoscerne correttamente tipologia e funzioni.
A valle di tale riconoscimento, assicurare il rigoroso rispetto delle
norme  di  progettazione  stradale  (decreti  del   Ministero   delle
infrastrutture e dei trasporti 5 novembre  2001  e  19  aprile  2006)
(C.S.LL.PP., Parere n. 70/2017 del 27 settembre 2018 - M.002); 
    16. precisare e rappresentare in dettaglio, con riferimento  alla
ridefinizione geometrica di un tratto  della  via  G.  Fedrigoni,  le
caratteristiche   geometriche   della   nuova   configurazione,   con
particolare riferimento alla composizione  e  alle  dimensioni  della
sezione trasversale. Eventualmente,  in  considerazione  anche  delle
caratteristiche e l'altezza dell'opera di  contenimento  del  terreno
posta a lato della sede stradale, incrementare l'ampiezza dei margini
e dei marciapiedi rispetto  alle  dimensioni  minime  previste  dalla
normativa, al fine di garantire le migliori condizioni di visibilita'
e di sicurezza  per  il  traffico  stradale  (C.S.LL.PP.,  Parere  n.
70/2017 del 27 settembre 2018 - M.003); 
    17.  verificare  il  potenziale  pericolo  di  liquefazione   con
riferimento ai  dati  delle  prove  penetrometriche  standard  (SPT),
aggiornando tale verifica  sulla  base  delle  Norme  tecniche  sulle
costruzioni (NTC) 2018, mediante l'utilizzo dei risultati delle  sole
prove geofisiche (C.S.LL.PP., Parere n. 70/2017 del 27 settembre 2018
- M.005); 
    18. (raccomandazione trasformata in prescrizione) 
    19.  approfondire  la  condizione  delle  fondazioni  del   ponte
esistente al fine di valutare eventuali interventi necessari  per  la
sua sicurezza (C.S.LL.PP., Parere n. 70/2017 del 27 settembre 2018  -
M.008); 
    20. in forza dello studio idraulico  sperimentale  basato  su  un
modello fisico, valutare correttamente il comportamento idraulico per
quanto riguarda i fenomeni erosivi  localizzati  e  generalizzati  in
corrispondenza delle fondazioni in alveo e delle difese di sponda, ed
esaminare l'influenza delle opere  provvisionali  necessarie  per  la
costruzione (C.S.LL.PP., Parere n. 70/2017 del 27  settembre  2018  -
M.009; CTVA, Parere n. 2722 dell'11  maggio  2018,  n.  11  -  A.016;
Regione Veneto, nota prot. 509747 del 5  dicembre  2017  allegata  al
514660 del 7 dicembre 2017 - C.002; Regione Veneto, DGR  1827  del  4
dicembre 2018, All. A - D.001; si veda anche  C.S.LL.PP.,  Parere  n.
70/2017 del 27 settembre 2018 - M.006); 
    21. verificare  la  sicurezza  delle  opere  infrastrutturali  da
realizzarsi (prevalentemente ponti/viadotti, gallerie  artificiali  e
sottopassi) e dei cinque fabbricati tecnologici semplicemente  citati
nella relazione generale, tenendo conto, sulla base  delle  normative
vigenti e con adeguata modellazione, di tutte le azioni ambientali ed
antropiche agenti sulla  struttura,  in  particolare  definendo  vita
nominale e classe d'uso delle strutture  ai  fini  della  valutazione
della risposta all'azione sismica (C.S.LL.PP., Parere n. 70/2017  del
27 settembre 2018 - M.010); 
    22. integrare il SIA, con riferimento agli aspetti elettrici, per
tener conto anche degli effetti delle reti preesistenti  nel  tessuto
adiacente alle opere ferroviarie. Scegliere, inoltre, l'armamento  in
modo che, oltre  a  ridurre  il  rumore  e  le  connesse  vibrazioni,
determini una riduzione sostanziale delle correnti vaganti  associate
alle  tratte  ferroviarie  alimentate  a  3  kV  del  codice   civile
(C.S.LL.PP., Parere n. 70/2017 del 27 settembre 2018 - M.011); 
    23. integrare il progetto con uno specifico studio relativo  agli
effetti vibrazionali, idoneo a quantificare i livelli  di  vibrazione
trasmessi ai ricettori effettivamente presenti lungo l'infrastruttura
e a minimizzare gli  effetti  di  disturbo  a  carico  dei  ricettori
medesimi (C.S.LL.PP., Parere n.  70/2017  del  27  settembre  2018  -
M.012); 
    24. approfondire  la  tematica  della  bonifica  ordigni  bellici
(BOB), indicata come voce di costo nella  valutazione  costi  diretti
opere civili, suddivisa in BOB superficiale (142.879,00 euro)  e  BOB
profonda (100.601,00 euro) (C.S.LL.PP.,  Parere  n.  70/2017  del  27
settembre 2018 - M.013); 
    25. censire in modo compiuto  le  interferenze  ed  indicare  per
ciascuna  di  esse  la  risoluzione  ed  il  relativo  costo,   prima
dell'appalto  dei  lavori  (C.S.LL.PP.,  Parere  n.  70/2017  del  27
settembre 2018 - M.014); 
    26. approfondire le problematiche connesse alla  cantierizzazione
dei lavori e al relativo programma, sia in termini di  organizzazione
del  cantiere,  che  nei  confronti  dell'impatto  dei  lavori  sugli
insediamenti circostanti e di previsione delle misure di  mitigazione
dell'impatto stesso (C.S.LL.PP., Parere n. 70/2017 del  27  settembre
2018 - M.015); 
    27. osservare le norme di  sicurezza  vigenti  per  i  luoghi  di
lavoro (decreto ministeriale 10 marzo 1998) e, ove  fossero  presenti
attivita' e/o aree a rischio  specifico,  soggette  ai  controlli  di
prevenzioni incendi di cui  all'allegato  1  del  decreto  Presidente
della Repubblica 1° agosto 2011, n. 151,  osservare  i  disposti  del
citato decreto del Presidente della  Repubblica  e  del  decreto  del
Ministro dell'interno 7 agosto 2012 (C.S.LL.PP.,  Parere  n.  70/2017
del 27 settembre 2018 - M.017); 
    28. produrre, prima dell'avvio  delle  procedure  di  scelta  del
contraente, uno specifico disciplinare descrittivo  e  prestazionale,
anche in relazione ad eventuali lavorazioni particolari previste  nel
progetto in esame (C.S.LL.PP., Parere n.  70/2017  del  27  settembre
2018 - M.018).