(Disciplinare-art. 6)
                               Art. 6. 
                    Legame con la zona geografica 
 
    La zona geografica di produzione  comprende  territori  ricadenti
nella Murgia barese e tarantina, ove le aziende zootecniche da  latte
(le «masserie delle vacche» di origine federiciana) sono presenti  in
gran numero. In questo territorio gli allevamenti  e  le  aziende  di
trasformazione son poco distanti  tra  loro  (in  diversi  casi  sono
coincidenti), e producono Mozzarella di  Gioia  del  Colle  da  tempi
lontani: gia' nel 1885 si parla di «squisite mozzarelle nelle Puglie»
ne «L'Italia agricola, giornale dedicato al miglioramento  morale  ed
economico delle popolazioni rurali»  (Redaelli,  Milano).  L'area  si
distingue per alcune peculiarita' geopedoclimatiche, e per  un'antica
e radicata tradizione casearia che e' stata tramandata di generazione
in  generazione,  conservandosi  nel  tempo.   Questi   due   aspetti
influenzano  profondamente  le  caratteristiche  del  latte   e   del
formaggio, e rappresentano i principali fattori di  ancoraggio  della
Mozzarella di Gioia del Colle al territorio. 
    In particolare, le caratteristiche chimico-fisiche e nutrizionali
del latte sono connesse al territorio attraverso l'alimentazione  del
bestiame e l'intero contesto ambientale in cui esso  viene  allevato.
E' infatti noto che  la  composizione  del  latte,  in  generale,  e'
strettamente collegata al contesto  zootecnico  in  cui  gli  animali
vivono, e che all'interno del  quadro  compositivo  molto  importante
risulta il profilo delle sostanze volatili. Queste sostanze,  da  cui
dipendono le  caratteristiche  aromatiche  del  latte,  in  parte  si
formano attraverso il metabolismo  dell'animale,  in  parte  arrivano
dall'ambiente. Le sostanze volatili di derivazione ambientale possono
giungere nel latte attraverso meccanismi  alimentari  (via  ruminale)
oppure per «route» polmonare (via inalatoria). Nell'areale geografico
oggetto della  DOP  Mozzarella  di  Gioia  del  Colle  le  condizioni
geo-pedoclimatiche hanno selezionato  essenze  vegetali  spontanee  e
coltivate resistenti  al  caldo  ed  alla  siccita',  tipiche  di  un
ambiente  pseudo-steppico.  La  vegetazione   spontanea   e'   dunque
prevalentemente xerofila, con presenza di essenze erbacee  aromatiche
quali il Timus striatus, la Ferula communis e il Foeniculum  vulgare.
Queste   piante,   e   quelle   xerofile   in   generale,   risultano
particolarmente ricche in polifenoli, terpeni, composti carbonilici a
altre  sostanze  volatili  che  possono  partecipare  direttamente  o
indirettamente  alla  composizione  del  «flavour»  del   latte.   Vi
partecipano direttamente quando vengono trasferite  immodificate,  vi
partecipano indirettamente quando  fungono  da  precursori  di  altri
metaboliti volatili con impatto odoroso. La costante  presenza  degli
animali in questo ambiente favorisce, soprattutto  in  certi  periodi
dell'anno,  il  passaggio  nel  latte  dei  principi   volatili   con
proprieta' aromatiche. 
    Nel complesso, il pascolamento obbligatorio e l'assunzione di una
base   foraggera   prodotta   nella   zona,   garantiscono   che   le
caratteristiche nutrizionali e funzionali del latte, quali ad esempio
il profilo lipidico e della  frazione  volatile,  siano  univocamente
determinate. Le condizioni ambientali e le  tecniche  di  allevamento
svolgono inoltre un ruolo importante nel  determinare  il  microbiota
del latte Il complesso dei fattori descritti  influenzano  in  misura
importante l'aroma della Mozzarella di Gioia del Colle. 
    Per  quanto  riguarda  invece  l'influenza   della   tecnica   di
trasformazione, essa e' quella tradizionale, storica, che prevede  il
solo  uso  di  latte  fresco  e  l'aggiunta  di   innesto   autoctono
(sieroinnesto). Il sieroinnesto  aggiunto  al  latte  rappresenta  un
ulteriore legame con il territorio: esso viene preparato nello stesso
modo in cui veniva preparato in tempi lontani. 
    In  sintesi,  il  siero  del  giorno  precedente  viene  lasciato
acidificare, arricchendosi cosi' in fermenti  lattici  caratteristici
dell'ambiente di caseificio. Questi  aspetti  garantiscono  un  forte
legame con il territorio, determinando  in  gran  parte  l'autoctonia
della componente microbiologica. Il ruolo sensoriale della componente
microbica e' notevole, in quanto  e'  responsabile  della  formazione
degli  «aromi  secondari»  del  prodotto.  L'autoctonia  del  profilo
microbiologico  del  sieroinnesto  e'  garantita   in   parte   dalle
caratteristiche  del  latte  da  cui  deriva,  ma  soprattutto  dalla
modalita' di preparazione e dall'ambiente in cui esso viene  lasciato
sviluppare. Il «mix di  microrganismi  autoctoni»  in  esso  presente
esprime l'intera filiera e viene di giorno in  giorno  trasferito  al
latte e quindi  al  prodotto  finito,  perpetuando  costantemente  il
legame con il territorio. Il modo in cui il casaro gestisce l'innesto
in caldaia, le modalita' di maturazione della cagliata e i  parametri
di  lavorazione  post-caldaia  rappresentano  un  ulteriore  elemento
territoriale caratterizzante. Infatti, la  combinazione  di  tutti  i
parametri di lavorazione va a  condizionare  l'ecosistema  microbico,
gia'  fortemente  «identitario»,  indirizzando  in   modo   peculiare
l'evoluzione delle fermentazioni. 
    L'esperienza del casaro, in questo  senso,  e'  fondamentale,  in
quanto consente al corredo microbico di esprimersi in  modo  unico  e
irripetibile, determinando un profilo sensoriale caratteristico nella
Mozzarella di Gioia del Colle. Per quanto riguarda il sapore,  queste
fermentazioni determinano  note  lievemente  acidule,  con  piacevole
retrogusto di fermentato, piu' intensamente percepibili nel formaggio
appena prodotto. L'aroma che deriva dalla lavorazione si  aggiunge  a
quello  che  deriva  dal  latte:  quello  di  fermentazione   («aroma
secondario») e' caratterizzato da note lattiche fresche, di  burro  e
di siero acido, mentre  quello  dovuto  alla  materia  prima  («aroma
primario») e' caratterizzato da delicati sentori vegetali e  animali.
In sintesi, gli aromi primari sono l'espressione delle condizioni  di
allevamento del  bestiame,  in  cui  e'  molto  importante  il  ruolo
dell'alimentazione con foraggi del territorio (freschi o  affienati),
mentre quelli secondari sono legati all'autoctonia del microbiota. 
    Alle specificita' determinate  dalla  tecnica  di  allevamento  e
dalle  tecniche  di  caseificazione  vanno  aggiunte   le   influenze
ambientali e gli aspetti storico-culturali.  Di  particolare  rilievo
sono il paesaggio (Natura 2000), le caratteristiche geologiche  della
zona (l'Altipiano della Murgia, con  presenza  di  calcare  cretaceo,
rocce  affioranti  e  ridotte  argille)  ed  il  clima.   A   livello
storico-culturale, esiste un legame profondo tra  il  prodotto  e  la
tipologia  degli  allevamenti  in  quanto  si   tratta   di   aziende
zootecniche   di   piccole   e   medie   dimensioni,   a   conduzione
prevalentemente familiare  e  strutturate  secondo  usi  locali,  che
prevedono lunghi periodi di pascolamento. Infine, la presenza storica
della  mozzarella  a  Gioia  del  Colle  e'  comprovata  da  numerose
evidenze, tra cui un documentario prodotto dall'Istituto Luce a Gioia
del Colle il 28 agosto 1950. Da altri documenti  si  evince  che  nei
primi decenni del '900 «tale Clemente Milano, allevatore in  agro  di
Gioia del Colle di vacche di razza Bruna Alpina, utilizzo' per  primo
il latte che produceva per  la  preparazione  di  speciali  latticini
freschi che presero il nome di  mozzarelle»  (da  «Gioia  del  Colle,
oggi» - curato da Giovanni Bozzo per Japigia Editrice - Bari - 1970).
Nel  1922  un  articolo  di  Giovanni  Carano  Donvito  cita  «....le
cosiddette mozzarelle  di  Gioia  (del  Colle)  giungevano  appetite,
ricercate e ben pagate sul mercato di Roma e di Napoli oltre  che  di
Bari, Taranto, Lecce, Foggia e di altre citta' minori»  («La  riforma
sociale», F.S. Nitti, L. Roux, L. Einaudi - Roux e Viarengo, Torino).
A partire dagli anni '60, infine, e' documentato  lo  svolgimento  di
numerosi eventi in loco, dedicati alla  promozione  e  valorizzazione
della Mozzarella di Gioia del Colle.