(Allegato-art. 10)
                              Art. 10. 
 
 
                  Legame con l'ambiente geografico 
 
A) Informazione sulla zona geografica 
    1. Fattori naturali rilevanti per il legame 
    La zona geografica  delimitata  comprende  la  zona  collinare  a
sud-est della Provincia di Grosseto, tra i fiumi Ombrone  e  Albegna,
che include l'intero territorio del Comune di Scansano,  buona  parte
di quello di  Magliano  in  Toscana  e  parte  minore  dei  territori
comunali  di  Manciano,   Grosseto,   Campagnatico,   Semproniano   e
Roccalbegna. La zona interessata comprende  una  fascia  collinare  e
pedecollinare, che da nord e da est degrada a sud verso la pianura di
Albinia e ad ovest verso il litorale tirreno e la pianura Grossetana. 
    La temperatura media oscilla intorno ai +15.0°, con +  7.0°  e  +
24,0° rispettivamente per i mesi invernali e i mesi estivi. 
    La piovosita' media e' di circa 620 mm.  Le  precipitazioni  sono
concentrate nei mesi autunno-invernali dove  sono  frequenti  rovesci
temporaleschi con primavere ed estati molto  aride.  Il  clima  della
zona  e'  caldo-arido  e  la  siccita'  ricorrente  rappresentano  il
principale fattore limitante delle produzioni agricole. La piovosita'
si  concentra  nei  mesi  da  novembre  ad  aprile,  con  tendenziale
concentrazione sulle zone orientali. 
    Morfologicamente la zona e' caratterizzata da  rilievi  collinari
che hanno prevalenza su altipiani di limitata estensione.  I  rilievi
maggiori sono nella parte nord del comprensorio  e  costituiscono  il
crinale principale di spartiacque dei bacini Ombrone ed  Osa-Albegna.
La  media  prevalente  dell'altitudine  e'  di  250   metri   s.l.m.,
limitandosi in alcune zone marginali delle aree piu' basse ai 30 - 40
metri. L'altitudine massima e' di 566 metri s.l.m. 
    Da Poggioferro a Scansano la giacitura  del  terreno,  degradando
verso il litorale Tirreno,  a  parte  il  rilievo  di  Montebottigli,
diventa sempre meno accidentata e tormentata  fino  a  terminare  con
alture di scarso rilievo o pianure mediamente ondulate. 
    La geologia della zona mostra caratteri di  maggiore  uniformita'
nel settore occidentale dove  prevalgono  rilievi  arenacei  di  tipo
macigno   o   pietraforte,   mentre   nella   parte   orientale,   in
corrispondenza delle formazioni  calcaree  e  argilloscistose  appare
piu' articolato e tormentato. I suoli sono a tessitura  franco-limosa
o franco-sabbiosa nella parte occidentale derivata dal macigno,  dove
la reazione e' generalmente sub-acida  ad  alcalina,  mentre  sono  a
tessitura franco-argillosa  a  franco-limosa  nella  parte  orientale
derivata   dalle   formazioni   calcaree   dove   la   reazione    e'
tendenzialmente alcalina. 
    I suoli sono in generale non molto  profondi,  con  un  substrato
roccioso in vari casi affiorante. 
    2. Fattori umani rilevanti per il legame 
    Di fondamentale rilievo sono i fattori umani legati al territorio
di produzione, che per consolidata tradizione  hanno  contribuito  ad
ottenere il vino «Morellino di Scansano». 
    La coltivazione della  vite  in  Scansano  e  zone  limitrofe  ha
origini antichissime, testimonianza della sua presenza ci porta  agli
Etruschi, dimostrata dai ritrovamenti di  attrezzi  agricoli  per  la
potatura  e  raccolta  delle  uve  presso  il  sito  archeologico  di
Ghiaccioforte. 
    Nel periodo  medioevale  interessanti  citazioni  di  studiosi  e
ricercatori esaltano l'eccellenza  delle  condizioni  pedo-climatiche
che l'area Scansanese offre  per  la  preziosa  coltura  della  vite.
Governanti e feudatari nel medio evo  riconobbero  la  necessita'  di
concedere, distinguendole, terre adatte per questa coltura, che  ebbe
particolare protezione con apposite norme statutarie. 
    In occasione delle lottizzazioni di terreni feudali  e  comunali,
erano infatti indicate esplicitamente le concessioni di terre in zone
a vocazione viticola: negli statuti della Comunita'  del  Cotone,  in
quello di Montorgiali ed in quello di Scansano le norme stabilite per
la protezione delle viti e dell'uva erano  molto  severe,  tanto  che
stabilivano una multa per i possessori  di  animali  che  provocavano
danno alle vigne. 
    Le prime notizie dettagliate o  scientificamente  ordinate  sulla
produzione risalgono al  1813,  quando  il  «Maire  della  Comune  di
Scansano»in una lettera inviata al Vice Prefetto del  Circondario  di
Grosseto comunicava che nell'anno precedente nella zona  di  Scansano
venivano prodotti 5 540 ettolitri di vino in gran parte  di  qualita'
superiore. 
    Luigi Villafranchi-Giorgini in una memoria letta  nel  1847  alla
Societa' Agraria Grossetana, affermava che all'orto Botanico di  Pisa
esisteva un tronco di vite alto cinque braccia - metri 2,92 - e della
circonferenza di quattro - metri 2,36 - , proveniente da  «Castagneta
Valle», in Comune di Scansano. 
    Nel  1884  in  uno  studio   sullo   sviluppo   dell'agricoltura,
dell'industria e del commercio nella provincia di  Grosseto,  Giacomo
Barabino riporta l'alta qualita' dei vini di Magliano, di Pereta e di
Scansano. 
    Il 21 dicembre del 1884 il  socio  ordinario  dell'Accademia  dei
Georgofili Vannuccio Vannuccini tiene in Scansano una conferenza  per
sostenere la necessita' di una cantina sociale. 
    Inoltre  in  materia  di  notizie  di  carattere  storico   sulla
viticoltura Scansanese, Luigi  Vannuccini,  nel  1887  pubblico'  una
monografia sulla «Coltivazione della vite a basso ceppo con  sostegni
ad un solo sperone o tralcio a frutto nel  territorio  scansanese  in
relazione alle viti ad alberello o a cornetto senza sostegno». 
    A dimostrazione del radicamento della tradizione vitivinicola nel
territorio, si  tiene  a  Scansano  dal  1969  la  «Festa  dell'Uva»,
festeggiamenti legati al periodo della  vendemmia,  nelle  decine  di
cantine medievali del paese, a loro volta testimonianza della diffusa
consuetudine  popolare  della  produzione  per  consumo  familiare  e
vendita. 
    Una pubblicazione dell'Ispettorato  provinciale  dell'Agricoltura
di  Grosseto  sulla  «Viticoltura  Grossetana»,   edita   nel   1972,
riportando i risultati di una ricerca storica sulle origini  e  sulla
espansione della vite nelle zone collinari della Provincia,  conferma
la preminente importanza dei vini dello Scansanese, noti da oltre  un
secolo per l'eccellente qualita' e serbevolezza. 
    La coltivazione della vite e la produzione del  vino  a  Scansano
hanno quindi  raggiunto  il  riconoscimento  della  denominazione  di
origine controllata nel 1978, e nel 2006 la denominazione di  origine
controllata e garantita. 
    L'incidenza  dei  fattori  umani  si   esplica   nella   puntuale
definizione dei seguenti aspetti tecnico produttivi che costituiscono
parte integrante del vigente disciplinare di produzione: 
      - base ampelografica dei vigneti: il vitigno principale  idoneo
alla produzione  dei  vini  Morellino  di  Scansano  e  Morellino  di
Scansano  Riserva,  e  da  sempre  coltivato   nell'area   geografica
considerata, e il Sangiovese. 
      - le forme di allevamento, i sesti di impianto e i  sistemi  di
potatura, anche per i nuovi impianti, sono quelli tradizionali e tali
da ottenere la migliore e  razionale  disposizione  sulla  superficie
delle viti, sia per consentire la  razionale  gestione  della  chioma
consentendo di ottenere un'adeguata superficie fogliare ben  esposta,
anche mediante pratiche di potatura verde e diradamento delle uve,  e
procedendo cosi' al contenimento delle  rese  di  produzione  di  uva
entro i limiti fissati dal disciplinare, 9000  kg.  per  ettaro,  con
resa massima per ceppo di 3 kg. 
      - le pratiche  relative  all'elaborazione  dei  vini  che  sono
quelle tradizionalmente consolidate nella zona per  la  vinificazione
in rosso dei vini  tranquilli,  adeguatamente  differenziate  per  la
tipologia di base e per la tipologia Riserva, riferita quest'ultima a
vini rossi maggiormente strutturati, la cui elaborazione comporta  un
obbligatorio periodo minimo di invecchiamento in legno. 
B) Informazioni sulla qualita' o sulle caratteristiche  del  prodotto
  essenzialmente   o   esclusivamente    attribuibili    all'ambiente
  geografico 
    La denominazione di origine controllata e garantita Morellino  di
Scansano e' riferita alle tipologie base e  Riserva,  le  quali,  dal
punto di vista analitico ed organolettico, presentano caratteristiche
molto evidenti e peculiari, descritte all'art. 6 del disciplinare  di
produzione,  che  ne   consentono   una   chiara   individuazione   e
tipicizzazione  legata  all'ambiente   geografico.   In   particolare
entrambe le tipologie presentano un modesto tenore  di  acidita'.  Il
colore e' rosso rubino che, nella tipologia riserva, evolve verso  il
granato. Il profumo e' intenso,  vinoso  ed  ampio,  che  ricorda  la
frutta rossa di  bosco;  nella  tipologia  riserva  si  rafforzano  i
sentori di legno e si riscontrano anche note  speziate  e  di  frutta
piu' matura. Al sapore la tipologia base si presenta asciutta,  calda
e leggermente tannica;  componenti  presenti  anche  nella  tipologia
Riserva, nella quale si registra una persistenza maggiore. 
C) Descrizione dell'interazione causale fra gli elementi di cui  alla
  lettera A) e quelli di cui alla lettera B). 
    L'orografia  collinare  e   pedecollinare   del   territorio   di
produzione e l'esposizione prevalente dei vigneti, orientati a ad est
sud est, localizzati in zone particolarmente vocate alla coltivazione
della  vite,  concorrono  a  determinare  un  ambiente  adeguatamente
ventilato, luminoso, favorevole all'espletamento di tutte le funzioni
vegeto-produttive della pianta. 
    Nella scelta delle aree  di  produzione  vengono  privilegiati  i
terreni con buona esposizione adatti ad una viticoltura di  qualita',
con esclusione dei terreni di fondovalle. 
    La millenaria storia  vitivinicola  della  regione,  dal  periodo
Etrusco, al medioevo, fino ai giorni nostri,  attestata  da  numerosi
documenti, e' la fondamentale  prova  della  stretta  connessione  ed
interazione esistente  tra  i  fattori  umani  e  la  qualita'  e  le
peculiari caratteristiche del vino «Morellino di Scansano» 
    Ovvero e' la testimonianza di  come  l'intervento  dell'uomo  nel
particolare territorio abbia, nel corso  dei  secoli,  tramandato  le
tradizionali tecniche di coltivazione della vite  ed  enologiche,  le
quali nell'epoca moderna e contemporanea  sono  state  migliorate  ed
affinate, grazie all'indiscusso progresso scientifico e  tecnologico,
fino ad ottenere gli attuali rinomati vini. 
    La DOCG «Morellino di Scansano» e' stata riconosciuta con decreto
ministeriale del 14 novembre 2006.