(Allegato)
                                                             Allegato 
 
                   Al Presidente della Repubblica 
 
    L'organo di direzione generale dell'Azienda sanitaria provinciale
di Catanzaro e'  stato  sciolto  con  decreto  del  Presidente  della
Repubblica in data 13 settembre 2019, registrato alla Corte dei conti
il 23 settembre 2019, per la durata di diciotto mesi, ai sensi  degli
articoli 143 e 146 del decreto legislativo 18 agosto  2000,  n.  267,
essendo stati riscontrati fenomeni di infiltrazione e condizionamento
da parte della criminalita' organizzata di tipo mafioso nei confronti
dei vertici  della  struttura  dirigenziale  della  predetta  Azienda
sanitaria. 
    Per effetto dell'avvenuto scioglimento, la gestione dell'ente  e'
stata affidata a una  commissione  straordinaria  che  ha  perseguito
l'obiettivo del ripristino della legalita' e della corretta  gestione
delle  risorse  pubbliche,  improntando   l'azione   di   risanamento
dell'ente su linee guida tracciate sulla base delle risultanze  della
relazione di scioglimento e degli sviluppi delle vicende  giudiziarie
che hanno interessato l'Azienda sanitaria. 
    Il prefetto di Catanzaro, con relazione del 24 dicembre 2020,  ha
riferito sull'attivita' svolta e sui  positivi  risultati  conseguiti
dalla  commissione  straordinaria,  rappresentando,   peraltro,   che
l'avviata azione di riorganizzazione e  riconduzione  alla  legalita'
dell'ente non puo' ritenersi conclusa e ha quindi proposto la proroga
della gestione commissariale. 
    La situazione  generale  dell'Azienda  sanitaria  provinciale  di
Catanzaro  e  le  attivita'  fin  qui   intraprese   dalla   gestione
commissariale sono stati oggetto  di  approfondimento  da  parte  del
Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica tenutosi il
22 dicembre 2020, integrato per l'occasione con la partecipazione del
procuratore della Repubblica di Catanzaro, a conclusione del quale e'
emersa la necessita'  di  prorogare  la  gestione  commissariale  per
l'ulteriore periodo di sei mesi per il completamento della  complessa
opera di risanamento dell'ente. 
    L'attivita' della commissione straordinaria e'  stata  da  subito
improntata alla sostanziale discontinuita' rispetto al  passato,  con
azioni   rivolte   a   ripristinare    la    legalita'    dell'azione
amministrativa, partendo innanzitutto dalle criticita' individuate in
sede di accesso; in particolare,  e'  stato  costituito  un  «ufficio
antimafia» posto alle dirette dipendenze della Direzione generale con
il compito di dare compiuta attuazione alle  normativa  antimafia  in
azienda; e' stato  altresi'  approvato  uno  schema  contrattuale  da
utilizzare nei  rapporti  tra  l'Azienda  sanitaria  e  le  strutture
private  socio-sanitarie  e  socio-assistenziali   nel   quale   sono
espressamente previsti il  divieto  di  cessione  del  contratto,  il
divieto di cessione del credito e la rescissione in danno in caso  di
accertamento antimafia positivo. 
    L'organo   commissariale,   tenuto   conto    delle    risultanze
dell'accesso ispettivo e degli esiti delle indagini  giudiziarie  che
hanno pesantemente interessato l'Azienda sanitaria,  ha  avviato  una
incisiva azione  di  riorganizzazione  della  struttura  dirigenziale
provvedendo, tra l'altro, a nominare un nuovo direttore sanitario, un
nuovo  direttore  amministrativo  e  a   rinnovare   tutti   i   capi
Dipartimento; inoltre, in attuazione del piano  di  reclutamento  del
personale  approvato  dal  commissario  ad  acta  e'  stata  promossa
l'assunzione di ottantanove operatori sanitari, a cui si aggiunge  il
personale assunto utilizzando i  fondi  dell'emergenza  sanitaria  da
Covid-19 pari  ad  ulteriori  centocinquantanove  unita'.  E'  stata,
altresi', riorganizzata l'Unita' operativa complessa (UOC) denominata
«Gestione tecnico patrimoniale», ufficio particolarmente  interessato
dalle indagini giudiziarie dell'aprile 2020 la cui attivita' e' stata
prioritariamente indirizzata al riesame dei procedimenti facenti capo
a tale settore per i quali la relazione della commissione di  accesso
ha rilevato profili di illiceita' o di illegittimita'. 
    Al fine di rendere piu' efficiente la fase  programmatoria  degli
acquisti di beni e servizi  ed  evitare  il  frequente  ricorso  alla
proroga dei contratti in essere - definita una  «prassi  ordinaria  e
tacita» - oltre che  per  velocizzare  il  pagamento  delle  relative
fatture,  la  terna  commissariale  ha   posto   in   essere   misure
organizzative negli uffici preposti, ricorrendo al Me.Pa.  per  tutte
le gare sotto soglia comunitaria e  provvedendo  ad  avviare  con  la
Consip  e  con  la  centrale  di   committenza   regionale   apposite
convenzioni per le gare di acquisti di  beni  e  servizi  di  importo
superiore; tali misure hanno gia' consentito di ottenere un risparmio
nelle spese ordinarie dell'ente e un miglioramento dei servizi. 
    Per garantire  una  maggiore  trasparenza  nella  gestione  delle
procedure di spesa, l'organo commissariale  ha  predisposto  apposita
reportistica,   quale   strumento   aggiuntivo   di   rilevazione   e
storicizzazione  dei  pagamenti,  per  la  gestione  analitica  delle
movimentazioni  finanziarie  e  per  migliorare  i  rapporti  con   i
creditori dell'Azienda sanitaria, prevenendo cosi' il verificarsi  di
situazioni  di  criticita'  che  gia'  in  passato  hanno  comportato
notevoli sofferenze finanziarie derivanti da azioni  esecutive  e  da
danni per interessi e spese legali sostenute dall'Azienda. 
    Al centro dell'attenzione della commissione straordinaria  vi  e'
stata l'esigenza di ridurre il notevole carico di contenzioso pari  a
circa 300  milioni  di  euro  e  il  recupero  del  debito  aziendale
quantificato, nell'anno 2018, in circa 53 milioni di euro. Per  porre
rimedio a tale situazione,  l'organo  commissariale  ha  avviato  una
riorganizzazione della spesa, in  particolare  quella  relativa  alla
gestione del patrimonio immobiliare in uso e  di  proprieta';  a  tal
fine, ha predisposto un apposito regolamento di gestione patrimoniale
mobiliare ed immobiliare ed e' stata disposta la messa a reddito  del
patrimonio  disponibile  ed   indisponibile   dell'ente   attualmente
inutilizzato. Inoltre, sono state avviate tutte le necessarie  misure
organizzative e di indirizzo tese a  migliorare  la  sinergia  tra  i
diversi uffici, con particolare riferimento all'ufficio legale  e  al
servizio economico finanziario dell'ente, allo  scopo  di  ridurre  e
gestire meglio il contenzioso. 
    Attese  le  iniziative  tempestivamente  avviate  e  il  percorso
delineato dall'organo straordinario «proteso al progressivo  recupero
delle condizioni di legalita' e di ordinaria erogazione dei  servizi»
il prefetto di Catanzaro, nella suddetta relazione, ha auspicato,  ai
fini di una piu' completa definizione  delle  azioni  intraprese,  la
proroga  di  sei  mesi  dell'attivita'   della   commissione   «nella
prospettiva del consolidamento del lavoro intrapreso». 
    Per i motivi sopra  descritti  risulta,  quindi,  necessario  che
l'organo straordinario disponga di un  maggior  lasso  di  tempo  per
completare le attivita' in corso, con riferimento:  al  completamento
delle procedure per gli appalti  di  lavori,  beni  e  servizi;  alla
revisione dei regolamenti aziendali; alla compiuta  applicazione  del
piano  delle   performance   adottato   per   gli   anni   2020/2021;
all'implementazione delle verifiche antimafia; al consolidamento  del
lavoro della task force costituita per la liquidazione delle  fatture
arretrate;  al  completamento  del  sistema  di  razionalizzazione  e
dismissione di fitti; all'avvio del piano di fabbisogno territoriale;
al completamento dell'azione di razionalizzazione della spesa  e  del
rientro del debito aziendale, oltreche' per dare concreta  attuazione
ad un sistema organizzativo di rotazione degli incarichi. 
    Pertanto, sulla base di tali elementi, ritengo che  ricorrano  le
condizioni per  prorogare  di  ulteriori  sei  mesi  lo  scioglimento
dell'organo di direzione generale dell'Azienda sanitaria  provinciale
di  Catanzaro,  ai  sensi  degli  articoli  143  e  146  del  decreto
legislativo 18 agosto 2000, n. 267. 
 
      Roma, 8 gennaio 2021 
 
                                  Il Ministro dell'interno: Lamorgese