(Allegato A-art. 9)
 
                             Articolo 9 
                  Legame con l'ambiente geografico 
 
A) Informazioni sulla zona geografica: 
Fattori naturali rilevanti per il legame 
Per tutte le categorie di vini regolamentati  (vino,  vino  spumante,
vino  spumante  di  qualita'  e  vino   frizzante)   l'areale   della
denominazione di origine controllata "delle  Venezie"  situato  nella
parte dell'Italia nord orientale interessa i territori amministrativi
della provincia autonoma di Trento  e  delle  regioni  Friuli-Venezia
Giulia e Veneto. 
Da un punto di  vista  morfologico  il  territorio  della  DOC  Delle
Venezie e' caratterizzato da un arco montuoso a nord che abbraccia  e
racchiude tutta l'area produttiva proteggendola dalle correnti fredde
provenienti da nord e nord-est. 
Il territorio e' attraversato da numerosi corsi fluviali di  notevole
e  costante  portata  dove  originariamente  si  e'   sviluppata   la
viticoltura del  nord-est.  I  principali  fiumi  sono:  l'Adige,  il
Brenta, il Piave, il Cellina, il Meduna, il Tagliamento  e  l'Isonzo.
Nei secoli i  corsi  hanno  plasmato  quasi  in  maniera  omogenea  i
territori a partire dall'area pedemontana e  collinare  e  quindi  la
pianura fino a sfociare nel mare Adriatico. 
Dal punto di vista pedologico la parte prealpina e collinare, dove e'
ubicata la  viticoltura,  e'  costituita  da  formazioni  calcaree  o
calcareo-dolomitiche, di epoca mesozoica, soggette spesso a  fenomeni
di carsismo, che caratterizzano fortemente il paesaggio e la  tecnica
di conduzione. L'alta e  media  pianura  e'  costituita  da  depositi
alluvionali prevalentemente  ghiaioso  sabbiosi,  caratterizzati  dal
sistema di conoidi coalescenti formati dai ghiacciai  che  occupavano
le valli percorse dai  vari  fiumi  che  hanno  origine  dal  sistema
montuoso. I suoli, originatisi dal materiale  trasportato  dai  corsi
d'acqua,  sono  prevalentemente  a  tessitura  franco  sabbiosa   con
pietrosita' frequente e scheletro abbondante, hanno  bassa  capacita'
di conservare l'acqua e drenaggio rapido. 
La bassa pianura a sud delle risorgive, caratterizzata  dal  lento  e
divagante andamento dei fiumi  che  ne  hanno  ridotto  la  forza  di
trasporto delle acque, e' formata da sedimenti progressivamente  piu'
fini.  I  suoli  sono  principalmente  caratterizzati  da   sedimenti
limoso-argillosi  profondi,  spesso  associati   alla   presenza   di
materiale   organico,   con   ridotta    presenza    dei    carbonati
prevalentemente depositati in profondita' (caranto). 
Il clima e' caratterizzato da temperature  medie  annue  da  10-12  a
13-14° C. I mesi piu' freddi sono  dicembre  e  gennaio  (temperature
medie da 1 a 4° C) durante i quali le  temperature  possono  scendere
sotto lo zero (medie da -1 a -5°C), mentre  quelli  piu'  caldi  sono
luglio e agosto con una temperatura media compresa tra 20  e  25°  C.
Nei fondovalle gli intervalli di temperatura si abbassano  di  uno  o
due gradi mentre le piovosita' tendono ad aumentare. 
La piovosita'  media  annua  del  territorio  si  aggira  intorno  ai
700-1300 millimetri e mediamente ben distribuita. I mesi piu' piovosi
sono generalmente maggio, ottobre e novembre durante i quali  possono
raggiungere  anche  150   millimetri   mese.   Nonostante   l'elevata
piovosita' in taluni periodi vegeto produttivi,  i  suoli  presentano
una sufficiente capacita' drenate. Generalmente, grazie  al  naturale
apporto pluviometrico e alla complessiva  buona  dotazione  di  acqua
disponibile, risultato di una efficiente struttura  di  distribuzione
consortile, i  suoli  peraltro  non  presentano  problemi  di  de?cit
idrico. 
Altri elementi che caratterizzano il clima del territorio  della  DOC
"delle Venezie"  sono  l'effetto  combinato  dell'azione  mitigatrice
dall'arco alpino e prealpino a Nord e dal mare Adriatico  a  sud  che
esercita  un'importante  azione  sulla  temperatura  smorzandone  gli
estremi termici estivi e invernali. 
Ulteriore elemento e' l'effetto prodotto  dal  transito  delle  masse
d'aria condizionato dal mare Adriatico e dal sistema montuoso, che ne
regolano  il  flusso  e  quindi  le   relative   precipitazioni.   In
particolare i cambi di direzione dei venti nell'arco  della  giornata
durante i mesi agosto-settembre producono gli sbalzi temici  ottimali
per il processo di maturazione delle uve. 
Quindi le tre componenti: l'arco alpino-prealpino, il mare  Adriatico
e soprattutto  il  reticolo  dei  fiumi  che  attraversano  tutto  il
territorio da nord a  sud,  rendono  l'areale  della  indicazione  un
territorio ai fini agricolo omogeneo. 
Fattori storici e umani rilevanti per il legame 
I primi insediamenti viticoli nel nord-est risalgono almeno ai  tempi
del dominio etrusco, fra il VII e il  V  sec.  A  C.  Si  riscontrano
importanti attivita' viticole nel periodo romano,  come  dimostra  la
fama di alcuni vini quali i "retici" e  l'"Acinatico",  ricordati  da
Virgilio, Strabone Ulpiano  Domizio,  o  importanti  ritrovamenti  in
Trentino   le   cui   testimonianze   attraversano   diverse   epoche
(preistorica, romana, medioevale,  etc.).  Allo  stesso  modo  tracce
viticole molto antiche sono riscontrabili  in  Friuli,  il  cui  nome
deriva da Forum Julii, la  citta'  di  Cividale  dove  Giulio  Cesare
organizzo' foro e mercato, dando cosi'  il  nome  a  tutta  la  zona.
Prendendo a testimonianza  Plinio,  ai  confini  est  verso  Trieste,
veniva prodotto il Pucinum al quale veniva attribuita  la  longevita'
di Livia Augusta e che i Greci lodavano moltissimo. 
L'elemento unificante nella  storia  vitivinicola  delle  Venezie  e'
stata la presenza  della  Repubblica  di  Venezia  le  cui  attivita'
agricole si estendevano dalle terre d'Istria al Trentino. 
L'immagine del Leone infatti campeggia  ancora  sulle  vecchie  porte
d'ingresso delle citta' "dominate dai commerci" dalla  Serenissima  o
negli affreschi sui palazzi piu' importanti. 
I commercianti veneziani dalla meta' del 1300  fino  al  1700  circa,
controllavano quasi  tutto  il  mercato  del  vino  di  qualita'  dal
Mediterraneo orientale fino alle ricche regioni del nord  Europa.  La
Repubblica ha, in quel  tempo,  regolamentato  non  solo  l'attivita'
marittima e commerciale ma anche la gestione  forestale  ed  agraria.
Risalendo i fiumi la nobilta'  veneziana  ha  progressivamente  preso
possesso del territorio, sviluppando una gestione  aziendale  secondo
gli schemi  innovativi  dell'epoca.  Le  proprieta'  veneziane  erano
riconoscibili per la presenza di importanti ville di impronta agraria
che ancora caratterizzano il territorio della DOC delle Venezie. 
Durante questa fase i vini non vengono riconosciuti solamente per  il
loro colore (bianchi o vermigli) ma anche con riferimento al nome del
vitigno da cui sono prodotti (vernacce,  ribolle,  schiave...)  e  ai
luoghi da  dove  provengono.  Negli  scritti  di  questo  periodo  si
iniziano  a  trovare  anche  i  termini   "ramato"   (prevalentemente
nell'attuale  territorio  del  Friuli  Venezia  Giulia)  e   "rosato"
(prevalentemente nell'attuale territorio del Veneto e  Trentino).  Ad
una  maggiore  richiesta  di  qualita'  dei  vini,  molti  dei  quali
destinati ai mercati d'Oltralpe, corrisponde da parte dei viticoltori
una maggiore attenzione alla gestione  del  vigneto  ed  al  rispetto
delle  epoche  di  vendemmia  come  risulta  dai  bandi   vendemmiali
dell'epoca. 
Dopo le innovazioni introdotte dalla Repubblica veneziana  nel  campo
agrario, a partire  dal  XIX  secolo,  la  viticoltura  nell'area  di
produzione della DOC delle Venezie  e'  stata  oggetto  di  un  nuovo
sviluppo  qualitativo  grazie  alle   attivita'   di   formazione   e
divulgazione  di  nuove  tecniche  viticolo-enologiche  opera   delle
antiche "cattedre e circoli agrari" e di quelle istituzioni che hanno
poi dato vita ai centri di ricerca e formazione che tuttora  sono  il
motore dell'innovazione del  territorio.  Tra  questi  ricordiamo  la
Scuola di San Miche all'Adige (istituzione nata come  scuola  per  la
formazione dei viticoltori e frutticoltori dell'area meridionale  del
Tirolo - allora parte dell'Impero Austro Ungarico) e  Conegliano  che
e' tutt'oggi il centro di riferimento nazionale per  la  viticoltura.
Non va dimenticata l'importanza della scuola di  Parenzo  oggi  parte
della Croazia, che ha formato fino alla fine  del  secondo  conflitto
mondiale gli operatori agricoli  dell'area  del  litorale  (attivita'
iniziata quando l'Istria era ancora parte dell'allora  Impero  Austro
Ungarico). 
A partire dalla seconda meta' del  secolo  scorso  la  ricerca  e  la
formazione, frutto  delle  attivita'  di  Conegliano  e  San  Michele
all'Adige e delle strutture  universitarie,  hanno  contribuito  alla
crescita e sviluppo del settore favorendo in particolare la nascita e
sviluppo di importanti imprese vitivinicole, che sono  tutt'oggi  tra
le principali realta' a livello nazionale. Allo sviluppo  e  successo
del  settore  hanno  contribuito  i  numerosi  viticoltori   operanti
nell'area della Doc delle Venezie e che hanno introdotto  processi  e
metodologie di gestione che ha coniugato la viticoltura  tradizionale
con sistemi innovativi,  ponendo  comunque  massima  attenzione  agli
aspetti di sostenibilita' ambientale ed economica.  Questo  ha  fatto
si' che oggi questo comparto sia tra i  modelli  di  riferimento  per
tutti gli operatori  italiani.  Inoltre,  grazie  all'innovazione  di
prodotto  ed  all'introduzione  di  efficienti  sistemi  di  gestione
enologica,  il   territorio   e'   diventato   il   primo   distretto
spumantistico nazionale. 
A partire dalla fine del XIX il secolo, a  seguito  dell'introduzione
dei vitigni Chardonnay e Pinots, l'area e'  diventata  il  principale
bacino  nazionale  per  la  loro  coltivazione,   destinandoli   alla
produzione sia di vini fermi che di vini frizzanti e vini spumanti. 
In tale contesto l'innovazione tecnologica introdotta  dai  fondatori
della Scuola enologica di  Conegliano,  tra  i  quali  ricordiamo  il
Carpene', ha consentito per i vini frizzanti  e  i  vini  spumati  la
messa a punto il metodo di elaborazione in autoclave. 
Il Pinot grigio, in particolare, ha trovato nell'area "delle Venezie"
le condizioni ideali, tenuto conto che in questo ambiente esprime  al
meglio  le  caratteristiche  qualitative  delle  uve  e  le  relative
peculiarita' enologiche. 
Tra  queste  peculiarita'  e'  da  ascrivere  la  maggiore  dotazione
colorante di talune versioni  di  Pinot  grigio.  L'evoluzione  delle
tecniche di allevamento, di cantina e una  conoscenza  piu'  avanzata
dei singoli cloni hanno permesso, alla fine  del  secolo  scorso,  di
ottenere pinot grigi rosati e ramati di notevole attrattiva. 
Fondamentale, per ottenere  interessanti  versioni  di  Pinot  grigio
rosato/ramato,  e'  risultata  la  scelta  operata   da   tempo   dai
viticoltori, di destinare a questo  scopo  i  vigneti  coltivati  sui
suoli  piu'  profondi  e  di  utilizzare,  al  contempo,   forme   di
allevamento che espongono maggiormente  i  grappoli  al  sole,  quali
pergola trentina, Sylvoz, Guyot e  doppio  capovolto  allo  scopo  di
favorire maggiori livelli di maturazione delle uve  dato  il  miglior
equilibrio vegeto/produttivo della pianta. 
Tali  scelte,  combinate  con   un'attenta   selezione   di   clonali
territoriali con  dotazioni  peculiari  di  antociani  selezionati  a
seconda delle necessita' colorimentriche, hanno permesso di  ottenere
sfumature piu' o meno accentuate che vanno dal  rosato  piu'  o  meno
tenue al ramato intenso. 
Inoltre  l'evoluzione   tecnologica   di   cantina   ha   contribuito
sostanzialmente,  proprio  per  la  naturale  dotazione  di  sostanze
coloranti presenti nell'acino di Pinot grigio, ad  ottenere  versioni
di prodotti piu'  interessanti  tanto  che,  accanto  a  vini  di  un
elegante colore paglierino luminoso, si trovano  sempre  piu'  spesso
versioni vinificate in ramato  e  rosato  consigliati  con  formaggi,
prosciutto, salumi, bolliti di  carni  bianche  (Giampiero  Rorato  -
Civilta' della vite e del vino  nel  trevigiano  e  nel  veneziano  -
1990). 
L'affermazione del Pinot grigio in termine di colore ha visto il  suo
riconoscimento ufficiale nel Decreto Ministeriale del  1995,  con  il
quale sono state approvate tutte le proposte di disciplinare dei vini
a indicazione geografica tipica  che  si  riferiscono  al  territorio
della DOC delle Venezie (ad es: delle Venezie, Veneto, Friuli Venezia
Giulia) e per le quali era ammesso  e  storicamente  riconosciuto  il
termine rosato per i vini ottenuti  da  uve  provenienti  da  vigneti
composti, da uno o piu' vitigni idonei alla coltivazione, tra cui  il
Pinot Grigio. 
Nell'ultimo ventennio dello scorso secolo per il Pinot grigio,  anche
a seguito della richiesta internazionale dei  relativi  vini,  si  e'
verificato un notevole sviluppo della  sua  coltivazione  nell'areale
delle Venezie, dove attualmente  si  registra  circa  l'85%  del  suo
potenziale produttivo nazionale, tant'e' che il "Pinot grigio"  delle
Venezie viene identificato come il vino Pinot Grigio  di  riferimento
italiano. Anche le altre varieta' di vite: Chardonnay, Pinot  bianco,
Muller  Thurgau,  Garganega,  Verduzzo  (da  Verduzzo  Friulano   e/o
Verduzzo Trevigiano) e Tocai  friulano,  che  sono  alla  base  della
produzione delle diverse tipologie bianche previste dalla  DOC  delle
Venezie, gia' introdotte nei secoli XVII°  e  XVIII°,  hanno  trovato
nell'area l'ambiente ideale di produzione. 
Nella commercializzazione gli operatori  hanno  sinora  presentato  i
vini in questione essenzialmente con l'indicazione geografica  "delle
Venezie". Tale termine geografico e' stato utilizzato dai  produttori
vitivinicoli a partire dal 1977, in relazione a quanto stabilito  dal
regolamento CEE 816/70 e delle normative nazionali di recepimento che
hanno stabilito le modalita' per  la  dichiarazione,  designazione  e
presentazione  dei  vini  definiti  allora  "vini   da   tavola   con
indicazione geografica". Nel 1995, con il decreto del 21 novembre, e'
stato  approvato  il  disciplinare  di   produzione   successivamente
modificato ed adeguato al fine di adeguarlo al mercato. 
B) Informazioni sulla qualita' o sulle caratteristiche  del  prodotto
essenzialmente attribuibili all'ambiente geografico: 
Vini "delle Venezie" Pinot  grigio,  nelle  categorie  "vino",  "vino
spumante", "vino spumante di qualita'" e "vino frizzante". 
Il "delle Venezie" Pinot grigio, nella categoria "vino", si  presenta
al  gusto  con   una   buona   struttura   e   piacevole   freschezza
caratterizzata  da  una  nota  di  acidita'  tipica  della  varieta',
all'olfatto  predominano  le  note   di   fruttato   e   l'intensita'
caratteristica  della  varieta';  si   percepiscono   talvolta   note
aromatiche che variano dai fiori bianchi espressione  del  territorio
ai sentori di frutta sia del territorio, come la pera, la mela  verde
ed altre, sia di frutta tropicale. 
Al colore si presenta  dal  giallo  paglierino  chiaro  a  tonalita',
risultato del  processo  di  fermentazione,  che  possono  presentare
talvolta riflessi dal ramato al rosato. 
Nella  tipologia  rosato/ramato,   quale   risultato   dell'attivita'
fermentativa, la colorazione diventa piu' marcata assumendo tonalita'
che va da dorata carica a rosata o ramata piu' intensa. 
Il "delle Venezie" Pinot  grigio  nelle  categorie  "vino  spumante",
"vino  spumante  di  qualita'"  e   "vino   frizzante",   all'olfatto
predominano le note di  fruttato  e  l'intensita'  espressione  della
varieta'; talvolta e' presente un profumo leggermente  aromatico.  Al
colore si presenta dal giallo paglierino chiaro a  tonalita'  che  in
base alle modalita' di fermentazione presentano talvolta riflessi dal
ramato al rosato. 
Nella tipologia rosato/ramato, in base  dell'attivita'  fermentativa,
la colorazione diventa piu' marcata assumendo  tonalita'  che  va  da
dorata carica a rosata o ramata piu' intensa. 
Al  gusto  e'  fruttato,  intenso,  caratteristico.   Essenziale   e'
l'equilibrio acidulo. Viene prodotto nelle versioni da dosaggio  zero
a Dry. 
Le peculiarita' dei vini "delle Venezie" Pinot grigio  sopradescritti
sono  il  risultato  dell'azione  delle   condizioni   pedoclimatiche
dell'area di  produzione,  che  incidono  sul  potenziale  enologico,
marcando  le  note  di  "freschezza",  dovute   essenzialmente   alla
consistente  componente  acidica  ed  alla   equilibrata   componente
aromatica delle uve e dunque dei vini che si  ottengono  nelle  varie
versioni ed elaborazioni, cioe' spumante e frizzante. 
Il vino "delle Venezie" bianco, categoria "vino" 
Il bianco delle Venezie si presenta al colore da giallo verdolino  al
giallo dorato; l'odore varia dal fruttato, ai profumi intensi  tipici
della  presenza  delle  varieta'  che  compongono  la  partita,  alla
presenza talvolta di note leggermente aromatiche. Il sapore e'  secco
e armonico. 
Le caratteristiche organolettiche  risentono  della  peculiarita'  di
ciascuna varieta' che contribuisce alla costituzione  della  partita,
alcune sono espressione della storia del territorio (la Garganega,  i
Verduzzo e il Tocai friulano) altre internazionali hanno trovato  nel
nell'area "delle Venezie" un ambiente ideale per la loro coltivazione
(lo Chardonnay, il Pinot bianco e il Muller Thurgau,  in  percentuale
piu' significativa). 
In ogni caso le peculiarita'  del  bianco  "delle  Venezie"  sono  il
risultato dell'azione delle condizioni  pedoclimatiche  dell'area  di
produzione, che incidono sul potenziale enologico, marcando  le  note
di "freschezza", dovute essenzialmente  alla  consistente  componente
acidica ed alla equilibrata componente aromatica delle uve  e  dunque
del vino che si ottiene. 
C) Interazione  causale  fra  gli  elementi  della  zona   geografica
(fattori naturali ed antropici) e la qualita'  e  le  caratteristiche
del prodotto essenzialmente attribuibili all'ambiente geografico 
Per tutte  le  categorie  di  vini  "delle  Venezie"  ("vino",  "vino
spumante", "vino spumante di qualita'" e "vino frizzante"). 
L'ambiente geografico della zona di produzione caratterizzato  da  un
clima temperato,  fresco  e  ventilato,  terreni  ben  drenanti,  con
sufficiente  disponibilita'  idrica,  risultato  di  una   piovosita'
distribuita anche nei periodi estivi, garantisce un apporto  limitato
ma  costante  di  acqua  e  permette  una  maturazione  regolare  dei
grappoli, permettendo di ottenere delle uve bianche  con  un  elevato
contenuto di acidita', che poi va a caratterizzare  i  vini  bianchi,
sia nella versione tranquilla sia negli spumanti e  frizzanti  tipici
del territorio della DOC delle Venezie. 
Contribuiscono  alla  caratterizzazione  dei  vini  in  questione  le
marcate escursioni termiche notte- giorno durante la maturazione  dei
grappoli, permettono di esaltare e  mantenere  il  corredo  aromatico
dell'uva; tali aromi, uniti al quadro acidico, permettono di ottenere
vini freschi e armonici. 
Infatti l'ambiente pedo-climatico proprio di  questa  area,  ottimale
per la varieta' Pinot grigio e per le altre  varieta'  bianche  della
DOC delle Venezie, consente ai vitigni di esprimere il loro  migliore
potenziale  enologico,  dove  la  freschezza  e'  una  caratteristica
imprescindibile. 
In particolare, nel periodo antecedente e durante le varie fasi della
vendemmia l'area delle Venezie e' influenzata da una buona piovosita'
e da frequenti correnti di aria fresche da nord o da est che, oltre a
favorire significative escursioni  termiche  giornaliere,  assicurano
riduzioni delle temperature massime anche in piena estate. 
Tale  situazione  climatica   e'   particolarmente   favorevole   per
l'ottenimento  delle  uve  destinate   alle   partite   che   saranno
successivamente elaborate  nelle  versioni  spumante  e  frizzante  e
segnatamente per le uve del Pinot grigio. 
Infatti, detto vitigno e' una cultivar poco vigorosa, che esprime  la
sua migliore potenzialita' nella zona di  produzione  delle  Venezie,
dove le temperature estive non raggiungono valori  molto  elevati  in
maniera continuativa ed i terreni sono prevalentemente sciolti ma non
poveri, con una sufficiente fertilita'. 
La qualita' e le caratteristiche dei vini delle Venezie sono altresi'
intimamente connesse ai fattori umani descritti alla parte A). 
E' infatti rilevantissimo l'apporto degli operatori  del  territorio,
che  con  le  loro  capacita',  frutto  dell'evoluzione   agronomica,
scientifica e tecnologica, contribuiscono all'ottenimento di vini  di
spiccato  livello  qualitativo  rappresentativi  dell'espressione   e
tipicita' dell'area. 
Il contributo  degli  operatori  e'  essenziale  dalla  gestione  del
vigneto e alla raccolta  delle  uve,  dove  viene  posta  particolare
attenzione alle temperature delle uve in entrata in cantina. Nel caso
dei vini che presentano un colore che va dal  paglierino  al  ramato,
oltre alla corretta  qualita'  delle  uve  e'  determinate  anche  un
corretto utilizzo della tecnologia di cantina. 
L'esperto utilizzo, da parte degli operatori, delle attuali  tecniche
enologiche e' imprescindibile per fissare quel bel  colore  ramato  o
rosato che  garantisce  maggiore  cromaticita',  ma  soprattutto  per
esaltare    il    peculiare    corredo    aromatico/gustativo     che
contraddistingue queste tipologie di Pinot Grigio delle Venezie. 
Al fine di  conseguire  gli  obiettivi  di  qualita',  gli  operatori
adeguano il processo di vinificazione delle  uve  in  relazione  alla
varieta' e quindi alle tecniche di affinamento dei relativi vini,  in
particolare praticando adeguate pressature delle uve e  fermentazioni
a temperatura controllata, contribuendo cosi' al  mantenimento  delle
peculiari caratteristiche organolettiche dei vini. 
Al riguardo, e'  da  precisare  che  il  significativo  sviluppo  del
settore  vitivinicolo  nel  territorio  e'  stato  favorito   da   un
contemporaneo processo  di  innovazione  del  settore  tecnologico  -
manifatturiero, che produce macchine di precisione  per  la  gestione
del processo dalla vinificazione  all'imbottigliamento.  Nel  settore
della  produzione  dei  vini  spumanti  e  frizzanti,   l'innovazione
tecnologica, attraverso la messa a punto di  sempre  piu'  efficienti
impianti di elaborazione in autoclave, ha consentito di  esaltare  le
peculiarita' organolettiche dei vini del territorio delle Venezie, in
particolare la freschezza  e  le  note  floreali,  che  costituiscono
l'espressione di un ambiente ideale alla produzione dei vini  bianchi
e segnatamente del Pinot grigio. 
Le peculiarita' del Pinot grigio delle  Venezie,  rispetto  ad  altri
Pinot grigio di provenienza diversa,  sono  dunque  l'espressione  di
caratteri  di  unicita'  e  di  distintivita',  che  sono  il  frutto
dell'interazione armonica tra l'attivita' dell'uomo ed  il  complesso
dei fattori ambientali.