Articolo 9 Legame con l'ambiente geografico A) Informazioni sulla zona geografica: Fattori naturali rilevanti per il legame Per tutte le categorie di vini regolamentati (vino, vino spumante, vino spumante di qualita' e vino frizzante) l'areale della denominazione di origine controllata "delle Venezie" situato nella parte dell'Italia nord orientale interessa i territori amministrativi della provincia autonoma di Trento e delle regioni Friuli-Venezia Giulia e Veneto. Da un punto di vista morfologico il territorio della DOC Delle Venezie e' caratterizzato da un arco montuoso a nord che abbraccia e racchiude tutta l'area produttiva proteggendola dalle correnti fredde provenienti da nord e nord-est. Il territorio e' attraversato da numerosi corsi fluviali di notevole e costante portata dove originariamente si e' sviluppata la viticoltura del nord-est. I principali fiumi sono: l'Adige, il Brenta, il Piave, il Cellina, il Meduna, il Tagliamento e l'Isonzo. Nei secoli i corsi hanno plasmato quasi in maniera omogenea i territori a partire dall'area pedemontana e collinare e quindi la pianura fino a sfociare nel mare Adriatico. Dal punto di vista pedologico la parte prealpina e collinare, dove e' ubicata la viticoltura, e' costituita da formazioni calcaree o calcareo-dolomitiche, di epoca mesozoica, soggette spesso a fenomeni di carsismo, che caratterizzano fortemente il paesaggio e la tecnica di conduzione. L'alta e media pianura e' costituita da depositi alluvionali prevalentemente ghiaioso sabbiosi, caratterizzati dal sistema di conoidi coalescenti formati dai ghiacciai che occupavano le valli percorse dai vari fiumi che hanno origine dal sistema montuoso. I suoli, originatisi dal materiale trasportato dai corsi d'acqua, sono prevalentemente a tessitura franco sabbiosa con pietrosita' frequente e scheletro abbondante, hanno bassa capacita' di conservare l'acqua e drenaggio rapido. La bassa pianura a sud delle risorgive, caratterizzata dal lento e divagante andamento dei fiumi che ne hanno ridotto la forza di trasporto delle acque, e' formata da sedimenti progressivamente piu' fini. I suoli sono principalmente caratterizzati da sedimenti limoso-argillosi profondi, spesso associati alla presenza di materiale organico, con ridotta presenza dei carbonati prevalentemente depositati in profondita' (caranto). Il clima e' caratterizzato da temperature medie annue da 10-12 a 13-14° C. I mesi piu' freddi sono dicembre e gennaio (temperature medie da 1 a 4° C) durante i quali le temperature possono scendere sotto lo zero (medie da -1 a -5°C), mentre quelli piu' caldi sono luglio e agosto con una temperatura media compresa tra 20 e 25° C. Nei fondovalle gli intervalli di temperatura si abbassano di uno o due gradi mentre le piovosita' tendono ad aumentare. La piovosita' media annua del territorio si aggira intorno ai 700-1300 millimetri e mediamente ben distribuita. I mesi piu' piovosi sono generalmente maggio, ottobre e novembre durante i quali possono raggiungere anche 150 millimetri mese. Nonostante l'elevata piovosita' in taluni periodi vegeto produttivi, i suoli presentano una sufficiente capacita' drenate. Generalmente, grazie al naturale apporto pluviometrico e alla complessiva buona dotazione di acqua disponibile, risultato di una efficiente struttura di distribuzione consortile, i suoli peraltro non presentano problemi di de?cit idrico. Altri elementi che caratterizzano il clima del territorio della DOC "delle Venezie" sono l'effetto combinato dell'azione mitigatrice dall'arco alpino e prealpino a Nord e dal mare Adriatico a sud che esercita un'importante azione sulla temperatura smorzandone gli estremi termici estivi e invernali. Ulteriore elemento e' l'effetto prodotto dal transito delle masse d'aria condizionato dal mare Adriatico e dal sistema montuoso, che ne regolano il flusso e quindi le relative precipitazioni. In particolare i cambi di direzione dei venti nell'arco della giornata durante i mesi agosto-settembre producono gli sbalzi temici ottimali per il processo di maturazione delle uve. Quindi le tre componenti: l'arco alpino-prealpino, il mare Adriatico e soprattutto il reticolo dei fiumi che attraversano tutto il territorio da nord a sud, rendono l'areale della indicazione un territorio ai fini agricolo omogeneo. Fattori storici e umani rilevanti per il legame I primi insediamenti viticoli nel nord-est risalgono almeno ai tempi del dominio etrusco, fra il VII e il V sec. A C. Si riscontrano importanti attivita' viticole nel periodo romano, come dimostra la fama di alcuni vini quali i "retici" e l'"Acinatico", ricordati da Virgilio, Strabone Ulpiano Domizio, o importanti ritrovamenti in Trentino le cui testimonianze attraversano diverse epoche (preistorica, romana, medioevale, etc.). Allo stesso modo tracce viticole molto antiche sono riscontrabili in Friuli, il cui nome deriva da Forum Julii, la citta' di Cividale dove Giulio Cesare organizzo' foro e mercato, dando cosi' il nome a tutta la zona. Prendendo a testimonianza Plinio, ai confini est verso Trieste, veniva prodotto il Pucinum al quale veniva attribuita la longevita' di Livia Augusta e che i Greci lodavano moltissimo. L'elemento unificante nella storia vitivinicola delle Venezie e' stata la presenza della Repubblica di Venezia le cui attivita' agricole si estendevano dalle terre d'Istria al Trentino. L'immagine del Leone infatti campeggia ancora sulle vecchie porte d'ingresso delle citta' "dominate dai commerci" dalla Serenissima o negli affreschi sui palazzi piu' importanti. I commercianti veneziani dalla meta' del 1300 fino al 1700 circa, controllavano quasi tutto il mercato del vino di qualita' dal Mediterraneo orientale fino alle ricche regioni del nord Europa. La Repubblica ha, in quel tempo, regolamentato non solo l'attivita' marittima e commerciale ma anche la gestione forestale ed agraria. Risalendo i fiumi la nobilta' veneziana ha progressivamente preso possesso del territorio, sviluppando una gestione aziendale secondo gli schemi innovativi dell'epoca. Le proprieta' veneziane erano riconoscibili per la presenza di importanti ville di impronta agraria che ancora caratterizzano il territorio della DOC delle Venezie. Durante questa fase i vini non vengono riconosciuti solamente per il loro colore (bianchi o vermigli) ma anche con riferimento al nome del vitigno da cui sono prodotti (vernacce, ribolle, schiave...) e ai luoghi da dove provengono. Negli scritti di questo periodo si iniziano a trovare anche i termini "ramato" (prevalentemente nell'attuale territorio del Friuli Venezia Giulia) e "rosato" (prevalentemente nell'attuale territorio del Veneto e Trentino). Ad una maggiore richiesta di qualita' dei vini, molti dei quali destinati ai mercati d'Oltralpe, corrisponde da parte dei viticoltori una maggiore attenzione alla gestione del vigneto ed al rispetto delle epoche di vendemmia come risulta dai bandi vendemmiali dell'epoca. Dopo le innovazioni introdotte dalla Repubblica veneziana nel campo agrario, a partire dal XIX secolo, la viticoltura nell'area di produzione della DOC delle Venezie e' stata oggetto di un nuovo sviluppo qualitativo grazie alle attivita' di formazione e divulgazione di nuove tecniche viticolo-enologiche opera delle antiche "cattedre e circoli agrari" e di quelle istituzioni che hanno poi dato vita ai centri di ricerca e formazione che tuttora sono il motore dell'innovazione del territorio. Tra questi ricordiamo la Scuola di San Miche all'Adige (istituzione nata come scuola per la formazione dei viticoltori e frutticoltori dell'area meridionale del Tirolo - allora parte dell'Impero Austro Ungarico) e Conegliano che e' tutt'oggi il centro di riferimento nazionale per la viticoltura. Non va dimenticata l'importanza della scuola di Parenzo oggi parte della Croazia, che ha formato fino alla fine del secondo conflitto mondiale gli operatori agricoli dell'area del litorale (attivita' iniziata quando l'Istria era ancora parte dell'allora Impero Austro Ungarico). A partire dalla seconda meta' del secolo scorso la ricerca e la formazione, frutto delle attivita' di Conegliano e San Michele all'Adige e delle strutture universitarie, hanno contribuito alla crescita e sviluppo del settore favorendo in particolare la nascita e sviluppo di importanti imprese vitivinicole, che sono tutt'oggi tra le principali realta' a livello nazionale. Allo sviluppo e successo del settore hanno contribuito i numerosi viticoltori operanti nell'area della Doc delle Venezie e che hanno introdotto processi e metodologie di gestione che ha coniugato la viticoltura tradizionale con sistemi innovativi, ponendo comunque massima attenzione agli aspetti di sostenibilita' ambientale ed economica. Questo ha fatto si' che oggi questo comparto sia tra i modelli di riferimento per tutti gli operatori italiani. Inoltre, grazie all'innovazione di prodotto ed all'introduzione di efficienti sistemi di gestione enologica, il territorio e' diventato il primo distretto spumantistico nazionale. A partire dalla fine del XIX il secolo, a seguito dell'introduzione dei vitigni Chardonnay e Pinots, l'area e' diventata il principale bacino nazionale per la loro coltivazione, destinandoli alla produzione sia di vini fermi che di vini frizzanti e vini spumanti. In tale contesto l'innovazione tecnologica introdotta dai fondatori della Scuola enologica di Conegliano, tra i quali ricordiamo il Carpene', ha consentito per i vini frizzanti e i vini spumati la messa a punto il metodo di elaborazione in autoclave. Il Pinot grigio, in particolare, ha trovato nell'area "delle Venezie" le condizioni ideali, tenuto conto che in questo ambiente esprime al meglio le caratteristiche qualitative delle uve e le relative peculiarita' enologiche. Tra queste peculiarita' e' da ascrivere la maggiore dotazione colorante di talune versioni di Pinot grigio. L'evoluzione delle tecniche di allevamento, di cantina e una conoscenza piu' avanzata dei singoli cloni hanno permesso, alla fine del secolo scorso, di ottenere pinot grigi rosati e ramati di notevole attrattiva. Fondamentale, per ottenere interessanti versioni di Pinot grigio rosato/ramato, e' risultata la scelta operata da tempo dai viticoltori, di destinare a questo scopo i vigneti coltivati sui suoli piu' profondi e di utilizzare, al contempo, forme di allevamento che espongono maggiormente i grappoli al sole, quali pergola trentina, Sylvoz, Guyot e doppio capovolto allo scopo di favorire maggiori livelli di maturazione delle uve dato il miglior equilibrio vegeto/produttivo della pianta. Tali scelte, combinate con un'attenta selezione di clonali territoriali con dotazioni peculiari di antociani selezionati a seconda delle necessita' colorimentriche, hanno permesso di ottenere sfumature piu' o meno accentuate che vanno dal rosato piu' o meno tenue al ramato intenso. Inoltre l'evoluzione tecnologica di cantina ha contribuito sostanzialmente, proprio per la naturale dotazione di sostanze coloranti presenti nell'acino di Pinot grigio, ad ottenere versioni di prodotti piu' interessanti tanto che, accanto a vini di un elegante colore paglierino luminoso, si trovano sempre piu' spesso versioni vinificate in ramato e rosato consigliati con formaggi, prosciutto, salumi, bolliti di carni bianche (Giampiero Rorato - Civilta' della vite e del vino nel trevigiano e nel veneziano - 1990). L'affermazione del Pinot grigio in termine di colore ha visto il suo riconoscimento ufficiale nel Decreto Ministeriale del 1995, con il quale sono state approvate tutte le proposte di disciplinare dei vini a indicazione geografica tipica che si riferiscono al territorio della DOC delle Venezie (ad es: delle Venezie, Veneto, Friuli Venezia Giulia) e per le quali era ammesso e storicamente riconosciuto il termine rosato per i vini ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, da uno o piu' vitigni idonei alla coltivazione, tra cui il Pinot Grigio. Nell'ultimo ventennio dello scorso secolo per il Pinot grigio, anche a seguito della richiesta internazionale dei relativi vini, si e' verificato un notevole sviluppo della sua coltivazione nell'areale delle Venezie, dove attualmente si registra circa l'85% del suo potenziale produttivo nazionale, tant'e' che il "Pinot grigio" delle Venezie viene identificato come il vino Pinot Grigio di riferimento italiano. Anche le altre varieta' di vite: Chardonnay, Pinot bianco, Muller Thurgau, Garganega, Verduzzo (da Verduzzo Friulano e/o Verduzzo Trevigiano) e Tocai friulano, che sono alla base della produzione delle diverse tipologie bianche previste dalla DOC delle Venezie, gia' introdotte nei secoli XVII° e XVIII°, hanno trovato nell'area l'ambiente ideale di produzione. Nella commercializzazione gli operatori hanno sinora presentato i vini in questione essenzialmente con l'indicazione geografica "delle Venezie". Tale termine geografico e' stato utilizzato dai produttori vitivinicoli a partire dal 1977, in relazione a quanto stabilito dal regolamento CEE 816/70 e delle normative nazionali di recepimento che hanno stabilito le modalita' per la dichiarazione, designazione e presentazione dei vini definiti allora "vini da tavola con indicazione geografica". Nel 1995, con il decreto del 21 novembre, e' stato approvato il disciplinare di produzione successivamente modificato ed adeguato al fine di adeguarlo al mercato. B) Informazioni sulla qualita' o sulle caratteristiche del prodotto essenzialmente attribuibili all'ambiente geografico: Vini "delle Venezie" Pinot grigio, nelle categorie "vino", "vino spumante", "vino spumante di qualita'" e "vino frizzante". Il "delle Venezie" Pinot grigio, nella categoria "vino", si presenta al gusto con una buona struttura e piacevole freschezza caratterizzata da una nota di acidita' tipica della varieta', all'olfatto predominano le note di fruttato e l'intensita' caratteristica della varieta'; si percepiscono talvolta note aromatiche che variano dai fiori bianchi espressione del territorio ai sentori di frutta sia del territorio, come la pera, la mela verde ed altre, sia di frutta tropicale. Al colore si presenta dal giallo paglierino chiaro a tonalita', risultato del processo di fermentazione, che possono presentare talvolta riflessi dal ramato al rosato. Nella tipologia rosato/ramato, quale risultato dell'attivita' fermentativa, la colorazione diventa piu' marcata assumendo tonalita' che va da dorata carica a rosata o ramata piu' intensa. Il "delle Venezie" Pinot grigio nelle categorie "vino spumante", "vino spumante di qualita'" e "vino frizzante", all'olfatto predominano le note di fruttato e l'intensita' espressione della varieta'; talvolta e' presente un profumo leggermente aromatico. Al colore si presenta dal giallo paglierino chiaro a tonalita' che in base alle modalita' di fermentazione presentano talvolta riflessi dal ramato al rosato. Nella tipologia rosato/ramato, in base dell'attivita' fermentativa, la colorazione diventa piu' marcata assumendo tonalita' che va da dorata carica a rosata o ramata piu' intensa. Al gusto e' fruttato, intenso, caratteristico. Essenziale e' l'equilibrio acidulo. Viene prodotto nelle versioni da dosaggio zero a Dry. Le peculiarita' dei vini "delle Venezie" Pinot grigio sopradescritti sono il risultato dell'azione delle condizioni pedoclimatiche dell'area di produzione, che incidono sul potenziale enologico, marcando le note di "freschezza", dovute essenzialmente alla consistente componente acidica ed alla equilibrata componente aromatica delle uve e dunque dei vini che si ottengono nelle varie versioni ed elaborazioni, cioe' spumante e frizzante. Il vino "delle Venezie" bianco, categoria "vino" Il bianco delle Venezie si presenta al colore da giallo verdolino al giallo dorato; l'odore varia dal fruttato, ai profumi intensi tipici della presenza delle varieta' che compongono la partita, alla presenza talvolta di note leggermente aromatiche. Il sapore e' secco e armonico. Le caratteristiche organolettiche risentono della peculiarita' di ciascuna varieta' che contribuisce alla costituzione della partita, alcune sono espressione della storia del territorio (la Garganega, i Verduzzo e il Tocai friulano) altre internazionali hanno trovato nel nell'area "delle Venezie" un ambiente ideale per la loro coltivazione (lo Chardonnay, il Pinot bianco e il Muller Thurgau, in percentuale piu' significativa). In ogni caso le peculiarita' del bianco "delle Venezie" sono il risultato dell'azione delle condizioni pedoclimatiche dell'area di produzione, che incidono sul potenziale enologico, marcando le note di "freschezza", dovute essenzialmente alla consistente componente acidica ed alla equilibrata componente aromatica delle uve e dunque del vino che si ottiene. C) Interazione causale fra gli elementi della zona geografica (fattori naturali ed antropici) e la qualita' e le caratteristiche del prodotto essenzialmente attribuibili all'ambiente geografico Per tutte le categorie di vini "delle Venezie" ("vino", "vino spumante", "vino spumante di qualita'" e "vino frizzante"). L'ambiente geografico della zona di produzione caratterizzato da un clima temperato, fresco e ventilato, terreni ben drenanti, con sufficiente disponibilita' idrica, risultato di una piovosita' distribuita anche nei periodi estivi, garantisce un apporto limitato ma costante di acqua e permette una maturazione regolare dei grappoli, permettendo di ottenere delle uve bianche con un elevato contenuto di acidita', che poi va a caratterizzare i vini bianchi, sia nella versione tranquilla sia negli spumanti e frizzanti tipici del territorio della DOC delle Venezie. Contribuiscono alla caratterizzazione dei vini in questione le marcate escursioni termiche notte- giorno durante la maturazione dei grappoli, permettono di esaltare e mantenere il corredo aromatico dell'uva; tali aromi, uniti al quadro acidico, permettono di ottenere vini freschi e armonici. Infatti l'ambiente pedo-climatico proprio di questa area, ottimale per la varieta' Pinot grigio e per le altre varieta' bianche della DOC delle Venezie, consente ai vitigni di esprimere il loro migliore potenziale enologico, dove la freschezza e' una caratteristica imprescindibile. In particolare, nel periodo antecedente e durante le varie fasi della vendemmia l'area delle Venezie e' influenzata da una buona piovosita' e da frequenti correnti di aria fresche da nord o da est che, oltre a favorire significative escursioni termiche giornaliere, assicurano riduzioni delle temperature massime anche in piena estate. Tale situazione climatica e' particolarmente favorevole per l'ottenimento delle uve destinate alle partite che saranno successivamente elaborate nelle versioni spumante e frizzante e segnatamente per le uve del Pinot grigio. Infatti, detto vitigno e' una cultivar poco vigorosa, che esprime la sua migliore potenzialita' nella zona di produzione delle Venezie, dove le temperature estive non raggiungono valori molto elevati in maniera continuativa ed i terreni sono prevalentemente sciolti ma non poveri, con una sufficiente fertilita'. La qualita' e le caratteristiche dei vini delle Venezie sono altresi' intimamente connesse ai fattori umani descritti alla parte A). E' infatti rilevantissimo l'apporto degli operatori del territorio, che con le loro capacita', frutto dell'evoluzione agronomica, scientifica e tecnologica, contribuiscono all'ottenimento di vini di spiccato livello qualitativo rappresentativi dell'espressione e tipicita' dell'area. Il contributo degli operatori e' essenziale dalla gestione del vigneto e alla raccolta delle uve, dove viene posta particolare attenzione alle temperature delle uve in entrata in cantina. Nel caso dei vini che presentano un colore che va dal paglierino al ramato, oltre alla corretta qualita' delle uve e' determinate anche un corretto utilizzo della tecnologia di cantina. L'esperto utilizzo, da parte degli operatori, delle attuali tecniche enologiche e' imprescindibile per fissare quel bel colore ramato o rosato che garantisce maggiore cromaticita', ma soprattutto per esaltare il peculiare corredo aromatico/gustativo che contraddistingue queste tipologie di Pinot Grigio delle Venezie. Al fine di conseguire gli obiettivi di qualita', gli operatori adeguano il processo di vinificazione delle uve in relazione alla varieta' e quindi alle tecniche di affinamento dei relativi vini, in particolare praticando adeguate pressature delle uve e fermentazioni a temperatura controllata, contribuendo cosi' al mantenimento delle peculiari caratteristiche organolettiche dei vini. Al riguardo, e' da precisare che il significativo sviluppo del settore vitivinicolo nel territorio e' stato favorito da un contemporaneo processo di innovazione del settore tecnologico - manifatturiero, che produce macchine di precisione per la gestione del processo dalla vinificazione all'imbottigliamento. Nel settore della produzione dei vini spumanti e frizzanti, l'innovazione tecnologica, attraverso la messa a punto di sempre piu' efficienti impianti di elaborazione in autoclave, ha consentito di esaltare le peculiarita' organolettiche dei vini del territorio delle Venezie, in particolare la freschezza e le note floreali, che costituiscono l'espressione di un ambiente ideale alla produzione dei vini bianchi e segnatamente del Pinot grigio. Le peculiarita' del Pinot grigio delle Venezie, rispetto ad altri Pinot grigio di provenienza diversa, sono dunque l'espressione di caratteri di unicita' e di distintivita', che sono il frutto dell'interazione armonica tra l'attivita' dell'uomo ed il complesso dei fattori ambientali.