Art. 5. Metodo di ottenimento Descrizione delle modalita' di coltivazione La coltivazione dell'ecotipo «Marrone di Combai» dovra' svolgersi attraverso le tecniche e le operazioni colturali di seguito elencate: Scelta varietale Ricostituzione di vecchi castagneti tramite innesto o realizzazione di nuovi impianti: dovra' essere utilizzato esclusivamente l'ecotipo «Marrone di Combai». Innesti Tipologie di innesto: dovranno essere preferiti gli innesti a triangolo, spacco inglese, spacco diametrale pieno e zufolo, a gemma, compiuti su polloni di piccole dimensioni aventi un diametro, a 60-80 cm di altezza da terra, non superiore a 3 - 3,5 cm. Nel caso di innesti a corona utilizzare come porta innesti, polloni con al massimo 5-6 cm di diametro. Protezione delle ferite: si dovra' porre molta cura nell'evitare ogni soluzione di continuita' tra marza e portainnesto limitando in questo modo le infezioni da parte del Cancro corticale (Cryphonectria parasitica). Scelta e conservazione delle marze Vanno utilizzate porzioni di ramo di un anno ben lignificate o al massimo di due anni, impiegando le parti centrali prive di costolature. Per gli innesti come ad esempio la corona o lo spacco diametrale pieno, il materiale deve essere raccolto alcune settimane prima del suo utilizzo. La conservazione dei materiali di propagazione va fatta in ambiente leggermente umido ad una temperatura da 1 a 6° C. Scelta dei portainnesti e del materiale vivaistico I portainnesti potranno derivare sia dalla semina di frutti selezionati che dal trapianto di semenzai. In ogni caso il materiale vivaistico utilizzato dovra' essere munito di certificazione. Nel caso di ricostituzione di castagneti esistenti si potranno utilizzare come portainnesti i polloni ricacciati dopo la ceduazione delle ceppaie. I selvatici prodotti dovranno appartenere alla specie Castanea sativa (castagno europeo) per evitare problemi di disaffinita'. Nuovi impianti Scelta e preparazione del terreno: per i nuovi impianti sono da preferire le esposizioni sud e sud-ovest. I terreni devono essere sciolti, leggeri, freschi, privi di calcare attivo e con un tenore di sostanza organica superiore all'1%. Si devono escludere quelli in cui sono frequenti i ristagni d'acqua o al contrario quelli soggetti aprolungati periodi di siccita'. La predisposizione del terreno preferibile e' tramite lavorazioni localizzate ed in ogni caso l'aratura su tutta la superficie non va fatta troppo in profondita'. In occasione dei lavori preparatori e' consentita una abbondante concimazione letamica (300-500q.li/ha). Epoca di piantagione modalita' e profondita' di impianto: La realizzazione dei nuovi impianti potra' avvenire tramite la messa a dimora di astoni innestati o selvatici e attraverso la semina di materiale pregerminato. 1) Nuovi impianti specializzati (frutteti). Impianto con astoni. Devono essere rispettati i seguenti accorgimenti: utilizzare astoni innestati appartenenti all'ecotipo «Marrone di Combai» aventi altezza massima di 150-160 cm.; utilizzare astoni selvatici di un'altezza massima di 80 cm; lasciare l'apparato radicale il piu' integro possibile limitandosi a tagliare le parti secche ed il fittone se troppo pronunciato; le piante vanno messe a dimora in modo che la zona del colletto si trovi a livello del «piano di campagna»; non effettuare concimazioni in prossimita' della radice; intervenire se necessario con irrigazioni di soccorso; collocare al momento dell'impianto i pali tutori; la disposizione ottimale e' quella a triangolo con distanza 7-8 m lungo le file e di 8-9 m tra le file. La densita' di impianto deve essere superiore nel caso di terreni poco fertili non superando mai le 200 piante ad ettaro; le piante impollinatrici possono essere presenti in percentuale massima del 20%. 2) Nuovi impianti (mantenendo la destinazione a bosco). I nuovi impianti vengono generati all'interno di formazioni boscate, partendo da plantule di castagno cresciute naturalmente o attraverso l'innesto di polloni derivanti da ceduazione di castagni selvatici. Per l'innesto si dovranno utilizzare marze appartenenti all'ecotipo «Marrone di Combai». Nella superficie interessata da innesti dovranno essere rilasciate specie diverse dal castagno, naturalmente gia' presenti, al fine di mantenere la destinazione a bosco; tali soggetti non dovranno ostacolare lo sviluppo delle chiome degli individui innestati. Tra essi e' opportuno rilasciare castagni selvatici (15-20%) per favorire l'impollinazione. La disposizione dei nuovi castagni da frutto dovra' prevedere un andamento il piu' naturale possibile (non geometrica) rispettando la morfologia del terreno e prevedendo una distanza tra i soggetti innestati non inferiore a 10 m, con un massimo di 60 soggetti ad ettaro. 3) Semina avviene attraverso la messa a dimora di materiale pregerminato rispettando i seguenti accorgimenti: i frutti vanno raccolti durante il periodo autunnale e fatti pregerminare in un idoneo substrato composto in parti uguali da sabbia e torba; la semina va fatta in primavera; sono concesse concimazioni letamiche; dalla germinazione del seme saranno ottenuti semenzai che gia' dal secondo anno potranno venire innestati; per quanto riguarda le caratteristiche e le densita' di impianto vanno seguiti i criteri indicati precedentemente. Potatura e forme di allevamento: si devono effettuare sia nel caso di vecchi castagneti sia per i nuovi impianti. 1) Vecchi castagneti. L'intensita' della potatura dovra' essere proporzionata alla condizione vegetativa della pianta, tanto piu' energica quanto piu' l'albero si trova in cattive condizioni fitosanitarie. Per le piante in buono stato adottare potature di alleggerimento atte ad equilibrare la chioma e permettere l'entrata della luce all'interno con conseguente miglioramento produttivo. In caso di parti di piante gravemente colpite dal cancro corticale, si prevede un intervento di potatura piu' energica della parte malata; in questo caso bisogna poi intervenire nei successivi 2-3 anni per diradare i numerosi ricacci, con il fine di ricostituire una chioma equilibrata. 2) Nuovi impianti. Vanno effettuate delle potature di allevamento in modo da costruire in breve tempo una chioma ben conformata (a vaso), impostata su 3-4 branche principali. Gia' nel mese di giugno seguente l'innesto si puo' eseguire sui germogli che hanno raggiunto una lunghezza di 60-70 cm, una potatura verde in modo da favorire la lignificazione e l'emissione di rametti laterali. Le potature di produzione vanno eseguite ad intervalli di 4-6 anni. Cure colturali, irrigazioni e concimazioni Va sempre mantenuta la cotica erbosa soprattutto in terreni con giacitura pendente. Nei primi anni dopo l'impianto si puo' eseguire una pacciamatura con materiale organico (segatura, paglia, ecc.) in modo da evitare il diffondersi di specie infestanti. E' vietata la pacciamatura con film di polietilene nero. Lo sfalcio dell'erba dovra' avvenire almeno due volte l'anno, in funzione dell'andamento climatico: il primo entro la fine di luglio ed il secondo entro la fine di settembre, allo scopo di limitare la competizione idrica alle piante e ridurre gli attacchi di parassiti fungini ed animali. L'erba tagliata andra' lasciata sul terreno a decomporsi, limitando cosi' il nuovo ricaccio e l'evaporazione dell'acqua. L'irrigazione e' sempre permessa e deve essere necessariamente eseguita come tecnica di soccorso nei primi anni di vita del castagneto quando la carenza idrica puo' compromettere il buon esito dell'impianto. La somministrazione di concimi chimici potra' avvenire solo con prodotti compatibili con una coltivazione biologica; si puo' fare la concimazione letamica. Difesa fitosanitaria e diserbo ===================================================================== | AVVERSITA' | CAUSA | LOTTA | +==============+========================+===========================+ | |Ristagni idrici, carenza| | | | di elementi nutritivi, |Scelta di luoghi opportuni | | | terreni poco adatti al | per la realizzazione | | Abiotica | castagno | deinuovi impianti | +--------------+------------------------+---------------------------+ | | | Non e' permessa la lotta | | | | chimica; si | | | | possonoutilizzare metodi | | | | biologici quali la | | | | confusionesessuale, il | | | |monitoraggio con trappole, | | | | la cattura massale, | | | | trattamenti con Bacillus | | | | thuringiensis o metodi | | | |agronomici come la raccolta| | Attacchi di | | dei frutti caduti in | | insetti | Cydiasp., Balanino | anticipo. | +--------------+------------------------+---------------------------+ | | | Si possono utilizzare | | | | preparati a base di rame. | | | | Il materiale proveniente | | | | dalle potature, dai | | | |diradamenti e dalla pulizia| | | Cryphonectria |del sottobosco va eliminato| | Attacchi | parassitica Murr. |repentinamente per impedire| | fungini |(cancro della corteccia)| la diffusione del cancro. | +--------------+------------------------+---------------------------+ Descrizione delle modalita' di raccolta e conservazione La raccolta La raccolta si effettua dal 15 settembre al 15 novembre e puo' avvenire in modo tradizionale e cioe' amano ma anche attraverso macchine raccoglitrici che aspirano i frutti. La raccolta deve essere tempestiva per evitare attacchi fungini soprattutto quando si e' in presenza di temperature miti. Gia' nella fase di raccolta il produttore e' tenuto ad operare una prima cernita del prodotto, al fine di evitare la presenza di frutti infetti o comunque non rispondenti ai requisiti prefissati. Descrizione delle modalita' di conservazione La facile deperibilita' del prodotto richiede cure particolari e specifiche tecniche di conservazione sia nelle fasi immediatamente successive alla caduta che in quelle che precedono l'utilizzo del frutto. E' consentito l'impiego delle seguenti tecniche: ricciaia: metodo tradizionale che puo' essere utilizzato dai produttori. Consiste nell'ammassamento del prodotto, ancora chiuso nei ricci, in mucchi che non superino i centoventi centimetri di altezza, coperti con foglie, ricci e terra ben compressi; curatura (o novena): i marroni devono essere sottoposti alla curatura entro le ventiquattro ore dalla raccolta; eventualmente, in attesa di tale trattamento, il prodotto deve essere mantenuto in cella frigorifera per un massimo di tre giorni, ad una temperatura compresa tra 0.5-2°C, ed un'umidita' compresa fra 95-98 %, dopo il quale deve necessariamente essere sottoposto alla curatura. Tale fase consiste nell'immergere le castagne in acqua ad una temperatura ambiente per un periodo che va dai 5 ai 7 giorni, con il cambio dell'acqua a meta' periodo; in alternativa i marroni possono venir immersi ad una temperatura di 45-48° per un periodo di quarantacinque minuti dopo il quale vengono rapidamente immersi in acqua fredda fino al completo raffreddamento; asciugatura: i frutti vengono asciugati con la macchina asciugatrice ad aria calda e con ventilatori o, in alternativa, stesi su graticci e movimentati giornalmente fino alla completa asciugatura; frigoconservazione: consiste nel conservare il prodotto in celle frigo da 1°C a 5°C per un periodo massimo di un mese. Il prodotto deve essere stoccato in locali freschi ed aerati, steso in strati movimentato periodicamente. Descrizione delle modalita' di lavorazione Le modalita' di lavorazione del prodotto, al fine di renderlo pronto per la commercializzazione, seguono le seguenti fasi: Prodotto senza sterilizzazione: calibratura; cernita su nastro o tavolo; spazzolatura; confezionamento; frigoconservazione. Prodotto con sterilizzazione. Dopo la calibratura sono aggiunte le seguenti fasi: schiumatura; sterilizzazione; asciugatura. Descrizione delle modalita' di distribuzione I frutti destinati alla vendita al mercato fresco dovranno essere posti in imballaggi dalle caratteristiche descritte all'art. 8 del presente Disciplinare e muniti di apposita etichetta.