(Allegato-art. 6)
                               Art. 6. 
                        Legame con l'ambiente 
 
    La Calabria e' una regione che, per via della  sua  conformazione
ed orografia, presenta caratteristiche assolutamente uniche  rispetto
a tutte le altre  regioni  italiane.  Estremo  lembo  della  penisola
italiana, la Calabria e' essa stessa considerata una penisola lunga e
stretta circondata dal mare per circa 800 km che, se per certi  versi
puo' essere paragonata alla Puglia,  per  altri  dimostra  di  essere
totalmente differente  da  questa.  Infatti  la  Calabria  e'  divisa
longitudinalmente  in  due   parti   dalle   alte   catene   montuose
appenniniche, elemento questo assolutamente unico nel panorama  delle
regioni italiane.  La  conformazione  e  l'orografia  determinano  in
Calabria  condizioni  bio-pedo-climatiche  assolutamente   uniche   e
peculiari rispetto al resto della penisola in termini di  temperature
medie,  escursione  termica,  umidita',  piovosita',  precipitazioni,
vento, eliofania e radiazione solare quindi  temperatura  del  suolo,
elementi questi ampiamente dimostrati da numerosi studi  scientifici.
Il particolare habitat ha, nel corso  dei  secoli,  esercitato  sulla
specie una forte pressione adattiva e quindi selettiva  condizionando
le   performance   in   termini   di   caratteristiche   compositive,
nutrizionali,  aromatiche  definendo  uno  specifico  chemiotipo:  la
liquirizia di Calabria. Questa particolare tipologia di liquirizia e'
identificativa della Regione Calabria infatti essa era ben nota  gia'
nel Seicento come emerge da numerosi documenti,  tra  cui  il  famoso
«Trattato di terapeutica e farmacologia» Vol.  I  (1903)  in  cui  si
afferma che «... La specie che li fornisce e' la  Glycirrhiza  Glabra
(Leguminose Papillonacee), che appartiene al  sud-ovest  dell'Europa.
Talora la radice officinale e' designata con il nome di LIQUIRIZIA DI
CALABRIA, per distinguerla dalla liquirizia di  Russia,  piu'  chiara
fornita dalla Glycirrhiza Glandulifera o Echinata che  si  trova  nel
sud-est dell'Europa.». 
    Inoltre  la   celebre   Encyclopaedia   Britannica,   nella   sua
«Quattordicesima Edizione» (1928) asserisce: «...The  preparation  of
the juice is a  widely  extended  industry  along  the  Mediterranean
coast: but the quality best appreciated in Great Britain is  MADE  IN
CALABRIA...». 
    L'opinione espressa dall'Encyclopaedia Britannica  e'  confermata
in una relazione del Dipartimento di Stato degli  USA  «The  licorice
plant» (1985). La Liquirizia di  Calabria  identifica  un  «prodotto»
complesso frutto dell'interazione con l'opera dell'uomo,  che  si  e'
tramandata nel corso dei  secoli  ed  e'  assurta  alla  dignita'  di
tradizione  della  Regione  Calabria  cosi'  come  riscontrabile  nel
Dipinto di Saint-Non risalente alla fine del  1700,  in  Stato  delle
persone in Calabria. I concari. di Vincenzo  Padula  risalente  1864,
nel documento SVIMEZ Piante officinali  in  Calabria:  presupposti  e
prospettive del 1951, in Pece e liquirizia nei casali  cosentini  del
Settecento: forma d'industrie e forze di lavoro di Augusto  Placanica
del 1980, in I «Conci» e la produzione del  succo  di  liquerizia  in
Calabria di Gennaro Matacena redatto nel 1986, in La dolce industria.
Conci e liquirizia in Provincia di Cosenza dal XVIII al XX secolo  di
Vittorio Marzi et al. del 1991, e in molti altri testi pubblicati tra
il 1700 e il 2000. 
    Nella Calabria  del  secondo  Settecento  la  coltivazione  della
liquirizia si estendeva lungo tutto il litorale  ionico,  soprattutto
ai confini settentrionali con la  Lucania  e  nella  vasta  piana  di
Sibari, dove abbondava, fino a Crotone  e  Reggio  Calabria.  Ma  era
anche abbondante nella valle del Crati che da  Cosenza  sbocca  nella
piana  di  Sibari,  nonche'  in  ampie  fasce  della  zona   costiera
tirrenica. Attualmente la pianta della liquirizia  e'  diffusa  nelle
stesse aree, con un notevole incremento produttivo  grazie  all'opera
di un imprenditore agricolo coriglianese che, ormai  da  decenni,  ha
iniziato a propagare  la  tanto  preziosa  radice  con  lo  scopo  di
realizzare  vere  e  proprie  colture  specializzate,  traducendo  in
realta' la famosa agricoltura alternativa delle piante officinali  di
cui l'Italia e' altamente deficitaria.