(Allegato A)
                                                           Allegato A 
                Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 
                           PNPV 2023-2025 
                            21 marzo 2023 
 
SOMMARIO 
 
ACRONIMI 
CONTESTO 
  Piano d'azione Europeo per le vaccinazioni 2015-2020 (EVAP) 
  Agenda dell'OMS sull'immunizzazione 2030 
  Agenda europea dell'OMS sull'immunizzazione 2030 
  Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 
  Il valore etico e sociale delle vaccinazioni 
  Le coperture vaccinali 
  Sicurezza dei vaccini e Vaccinovigilanza 
  Contrasto all'antibiotico-resistenza 
SCOPO 
OBIETTIVI E STRATEGIE 
  MANTENERE LO STATUS POLIO-FREE 
  RAGGIUNGERE E MANTENERE L'ELIMINAZIONE DI MORBILLO E ROSOLIA 
  RAFFORZARE LA PREVENZIONE DEL CANCRO DELLA CERVICE UTERINA E  DELLE
ALTRE MALATTIE HPV CORRELATE 
  RAGGIUNGERE E MANTENERE LE COPERTURE VACCINALI  TARGET  RAFFORZANDO
GOVERNANCE, RETI E PERCORSI DI PREVENZIONE VACCINALE 
  PROMUOVERE INTERVENTI VACCINALI NEI GRUPPI DI POPOLAZIONE  AD  ALTO
RISCHIO PER PATOLOGIA, FAVORENDO UN APPROCCIO CENTRATO SULLE ESIGENZE
DEL CITTADINO/PAZIENTE 
  RIDURRE LE DISEGUAGLIANZE  E  PREVEDERE  AZIONI  PER  I  GRUPPI  DI
POPOLAZIONE  DIFFICILMENTE  RAGGIUNGIBILI  E/O  CON  BASSA  COPERTURA
VACCINALE 
  COMPLETARE L'INFORMATIZZAZIONE DELLE ANAGRAFI VACCINALI REGIONALI E
METTERE A REGIME L'ANAGRAFE VACCINALE NAZIONALE 
  MIGLIORARE LA SORVEGLIANZA DELLE MALATTIE PREVENIBILI DA VACCINO 
  RAFFORZARE LA COMUNICAZIONE IN CAMPO VACCINALE 
  PROMUOVERE   NEI   PROFESSIONISTI   SANITARI   LA   CULTURA   DELLE
VACCINAZIONI E LA FORMAZIONE IN VACCINOLOGIA 
MONITORAGGIO 
ALLEGATO 1:  Modalita'  di  gestione  e  flussi  informativi  per  le
emergenze connesse ai  vaccini  (ritiri  e  sospensioni  cautelative,
carenze) 
ALLEGATO 2: Esempio di contenuti, fasi di pianificazione,  management
e valutazione dei risultati di una campagna comunicativa 
ALLEGATO 3: esempio  di  obiettivi,  contenuti,  risultati  attesi  e
gruppi target di un corso integrato di vaccinologia di base 
 
ACRONIMI 
 
ABR Antibioticoresistenza (Antibiotic Resistance) 
ADO Attivita' didattiche opzionali 
AEFI Eventi avversi temporalmente associati a  vaccinazione  (Adverse
events following immunisation) 
AIFA Agenzia Italiana del Farmaco 
AMR Resistenza agli antimicrobici (Antimicrobial resistance) 
ASL Azienda Sanitaria Locale 
AVN Anagrafe vaccinale Nazionale 
BPCO Broncopneumopatia cronica ostruttiva 
CCM  Centro  Nazionale  per  la  Prevenzione  e  il  Controllo  delle
malattie- Ministero della Salute 
CFSMG Corso di formazione specifica in Medicina Generale 
CIP Coordinamento Interregionale Prevenzione 
CNB Comitato Nazionale di Bioetica 
CV Coperture vaccinali 
cVDPV Poliovirus circolanti derivati da vaccino 
ECDC Centro europeo per la prevenzione  e  controllo  delle  malattie
infettive (European Center  for  disease  prevention  and  control  -
Stockholm) 
ECM Educazione Continua in Medicina 
EIA2030 Agenda europea per l'immunizzazione 2030 
EMA Agenzia Europea dei Farmaci (European Medicine Agency) 
ETAGE    Gruppo    consultivo    tecnico    europeo    di     esperti
sull'immunizzazione (European Technical Advisory Group of Experts  on
Immunization) 
EVAP Piano di azione Europeo per la  vaccinazione  (European  Vaccine
Action Plan) 2015-2020 
GAVI Alleanza globale per  I  vaccini  e  la  immunizzazione  (Global
Alliance for Vaccines and Immunization) 
HBV Vaccino dell'epatite B 
HIV Virus dell'immunodeficienza umana 
HPV Papilloma virus 
IA2030 Agenda dell'OMS sull'immunizzazione 2030 
GVAP Piano di Azione Globale sui vaccini  dell'OMS.  (Global  Vaccine
Action Plan) 
HL Alfabetizzazione sanitaria. (Health Literacy) 
HTA Health Technology Assessment 
HTR Hard to reach (riferito a  gruppi  di  popolazione  difficilmente
raggiungibili) 
MMG Medici di medicina Generale 
MPR Vaccino contro Morbillo Parotite Rosolia 
NITAG  Gruppo  tecnico   consultivo   nazionale   sull'immunizzazione
(National Immunisation Technical Advisory Group) 
OMS Organizzazione Mondiale della Sanita' (World Health  Organisation
- WHO) 
P.A. Provincia Autonoma 
PFA Paralisi flaccide acute 
PLS Pediatri di Libera Scelta 
PNEMoRc Piano Nazionale Eliminazione del  Morbillo  e  della  Rosolia
congenita 
PNP Piano Nazionale della Prevenzione 
PNPV Piano Nazionale della Prevenzione Vaccinale 
PRP Piani regionali della prevenzione 
RNF Rete Nazionale di Farmacovigilanza 
 
CONTESTO 
 
Lo Stato ha il dovere di garantire la tutela della salute di tutti  i
cittadini, sia assistendo l'individuo malato che necessita  di  cure,
sia salvaguardando l'individuo sano.  L'Art.  32  della  Costituzione
sancisce  infatti  che  "la  Repubblica   tutela   la   salute   come
fondamentale diritto dell'individuo e interesse della  collettivita',
e garantisce cure gratuite agli indigenti". 
Alcune malattie  infettive  presentano  la  caratteristica  di  poter
essere prevenute, e uno degli interventi piu' efficaci  e  sicuri  in
Sanita' Pubblica, per raggiungere tale scopo, e' rappresentato  dalla
vaccinazione. L'obiettivo dei programmi di prevenzione  vaccinale  e'
duplice: a livello del singolo individuo,  quello  di  conferire  uno
stato di protezione  a  quei  soggetti  che,  per  alcune  condizioni
epidemiologiche,  di   salute,   socioeconomiche,   occupazionali   o
comportamentali, sono esposti al  rischio  di  contrarre  determinate
infezioni o di sviluppare forme  gravi  di  malattia;  a  livello  di
popolazione, quello di ottenere la  riduzione  e,  quando  possibile,
l'eliminazione di alcune malattie infettive. 
I  vaccini  hanno  rappresentato  uno  strumento   fondamentale   per
contrastare disastrose epidemie, come quelle che si  sono  verificate
nei secoli scorsi e quella contro la quale stiamo tuttora alle  prese
(COVID-19). 
Grazie alle vaccinazioni siamo in grado  di  allontanare  il  rischio
delle malattie prevenibili, secondo la seguente gerarchia alternativa
(1): 
   o Eradicazione, per cui  l'agente  patogeno  non  circola  piu'  e
quindi scompare l'infezione da esso provocata; 
   o Eliminazione infezione/malattia, per cui l'agente infettivo  non
circola piu' in una definita area geografica come  risultato  di  una
specifica attivita'; 
   o Controllo, per cui puo' essere raggiunto un livello  accettabile
di riduzione di morbosita' e mortalita'. 
Sebbene  la  maggior  parte  delle  malattie  infettive  siano   solo
controllabili (al momento  l'eliminazione/eradicazione  e'  possibile
solo per alcune malattie provocate da patogeni che hanno  per  ospite
soltanto l'uomo), l'introduzione delle vaccinazioni ha consentito nel
tempo di  ridurre  la  diffusione  di  malattie  gravi  e  mortali  o
addirittura di eradicarle, salvando innumerevoli  vite.  Inoltre,  le
vaccinazioni   si   sono   dimostrate   uno    strumento    altamente
costo-efficace, riducendo i costi, sia diretti che  indiretti,  della
malattia  e  delle  sue  complicanze  (2),(3),(4).   Paradossalmente,
proprio il successo delle vaccinazioni ha creato problemi nella  loro
accettazione, poiche' la diminuzione di frequenza di queste  malattie
ha portato a una ridotta percezione  della  loro  gravita'  da  parte
della popolazione. 
Al fine di  impostare  una  corretta  strategia  preventiva,  non  e'
sufficiente avere a disposizione un vaccino sicuro ed efficace, ma e'
indispensabile conoscere  il  meccanismo  di  diffusione  dell'agente
causale e la situazione epidemiologica esistente nella popolazione in
esame, per adottare procedure operative e specifiche strategie mirate
a ridurre significativamente i soggetti suscettibili nella  comunita'
considerata. Cio' costituisce quel  "valore  sociale"  della  pratica
vaccinale, espresso dal fenomeno della protezione comunitaria tramite
il raggiungimento di un'elevata copertura vaccinale. 
Gli strumenti a disposizione per valutare sia il grado di  protezione
della  popolazione   contro   alcune   malattie   trasmissibili   sia
l'efficacia  dei   relativi   programmi   di   immunizzazione,   sono
rappresentati dalla misurazione periodica delle coperture  vaccinali,
da  un'efficace  identificazione  e  caratterizzazione  degli  agenti
eziologici delle malattie e  dai  dati  di  notifica  delle  malattie
prevenibili con la vaccinazione stessa. Tali strumenti, in termini di
Sanita' Pubblica, si inseriscono in un quadro maggiormente  ampio  di
"offerta" delle vaccinazioni, che devono essere  le  piu'  sicure  ed
efficaci per garantire la migliore protezione possibile e  rispondere
ad un rapporto costo-efficacia favorevole ma soprattutto  a  principi
di  equita',  compliance  e  durata  di   protezione,   sottolineando
l'importanza della valutazione della sicurezza dei vaccini attraverso
la   vaccinovigilanza   e   del   loro   contributo   al    contrasto
all'antibiotico resistenza. 
Il  presente  aggiornamento  del  Piano  Nazionale   di   Prevenzione
Vaccinale  (PNPV),  che  va  ad  integrare  il  Piano  Nazionale   di
Prevenzione    2020-2025,    discende    dai    seguenti    documenti
internazionali, che rappresentano un punto di riferimento nell'ambito
delle politiche vaccinali: 
- Piano d'azione Europeo per le vaccinazioni 2015-2020 (EVAP) 
- Agenda dell'OMS sull'immunizzazione 2030 
- Agenda Europea dell'OMS sull'immunizzazione 2030 
Si presentano di seguito i  punti  fondamentali  di  tali  documenti,
insieme a un focus specifico sul  valore  etico  delle  vaccinazioni,
sulle coperture vaccinali, sulla sicurezza dei vaccini  e  sul  ruolo
dei vaccini nel contrasto dell'antibiotico-resistenza. 
---------- 
(1) CDC. Walter R. Dowdle. The Principles of Disease Elimination  and
Eradication.     December     31,      1999      /      48(SU01);23-7
https://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/su48a7.htmCDC.  Walter   R.
Dowdle.  The  Principles  of  Disease  Elimination  and  Eradication.
December             31,             1999              /48(SU01);23-7
https://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/su48a7.htm 
(2) Putri WCWS, Muscatello DJ,  Stockwell  MS,  Newall  AT.  Economic
burden of seasonal influenza in the United States. Vaccine. 2018  Jun
22;36(27):3960-3966. doi:  10.1016/j.vaccine.2018.05.057.  Epub  2018
May 22. PMID: 29801998. 
(3) Peasah SK, Azziz-Baumgartner E, Breese J, Meltzer  MI,  Widdowson
MA. Influenza cost and cost-effectiveness studies globally--a review.
Vaccine.        2013        Nov        4;31(46):5339-48.         doi:
10.1016/j.vaccine.2013.09.013. Epub 2013 Sep 19. PMID: 24055351. 
(4) D'Angiolella LS, Lafranconi A, Cortesi  PA,  Rota  S,  Cesana  G,
Mantovani LG. Costs and effectiveness  of  influenza  vaccination:  a
systematic review. Ann Ist Super  Sanita.  2018  Jan-Mar;54(1):49-57.
doi: 10.4415/ANN 18 01 10. PMID: 29616674. 
 
Piano d'azione Europeo per le vaccinazioni 2015-2020 (EVAP) 
 
Il Piano d'Azione Europeo per  le  Vaccinazioni  2015-2020  (European
Vaccine    Action    Plan    2015-2020,    EVAP)    rappresenta    la
contestualizzazione del Piano Globale  (Global  Vaccine  Action  Plan
2011-2020, GVAP)  nella  Regione  Europea  dell'OMS.  Esso  e'  stato
approvato  dalla  65°  Assemblea  Mondiale  della  Sanita'   con   la
Risoluzione WHA65.17, come struttura operativa per  l'implementazione
della  visione,  espressa  dalla  "Decade  dei  Vaccini"  (iniziativa
dell'OMS), di un mondo in cui ogni  individuo,  indipendentemente  da
chi sia, dove sia nato e dove viva, possa godere di una  vita  libera
dalle   malattie   prevenibili   da   vaccinazione,    grazie    alla
disponibilita' dei vaccini, che deve essere garantita dalle Autorita'
Sanitarie, e da una politica coerente con  gli  obiettivi  di  Health
2020 e di altre strategie e politiche regionali fondamentali.  L'EVAP
e'  stato  sviluppato  attraverso  un  processo  consultivo  che   ha
coinvolto gli Stati Membri e il  Gruppo  Tecnico  Consultivo  Europeo
sulle Vaccinazioni (European Technical Advisory Group of  Experts  on
Immunization, ETAGE) e mira a fornire agli Stati Membri una guida per
la realizzazione dell'obiettivo di una Regione libera dalle  malattie
prevenibili da vaccinazione. 
Lo  Strategic  Advisory  Group  of  Experts  on  Immunization  (SAGE)
dell'OMS,  aveva  pubblicato   alcune   riflessioni   sull'esperienza
accumulata con il GVAP 2011-2020 al fine di contribuire all'Agenda di
immunizzazione 2030(5). 
Sebbene il GVAP avesse fornito un quadro globale completo e  coerente
per l'immunizzazione e fossero stati  compiuti  molti  progressi,  la
maggior parte degli obiettivi del GVAP non era stata raggiunta  anche
perche' troppo ambiziosi. Il GVAP,  implementato  solo  parzialmente,
era  stato  percepito   come   un   documento   top-down,   con   una
considerazione troppo scarsa del contesto del  singolo  paese  e  con
leve inadeguate per influenzare le azioni dei paesi, anche in assenza
di finanziamenti. 
L'EVAP si  basa  su  6  obiettivi  (sostenere  lo  stato  polio-free,
eliminare  morbillo  e  rosolia,  controllare  l'infezione  da   HBV,
soddisfare gli obiettivi di copertura vaccinale  europei  a  tutti  i
livelli amministrativi e gestionali, prendere decisioni basate  sulle
evidenze in merito all'introduzione di nuovi vaccini,  realizzare  la
sostenibilita' economica dei programmi nazionali di immunizzazione) e
disegna un percorso per il loro raggiungimento che include  obiettivi
precisi  e  aree  prioritarie  d'intervento,  con  relative   azioni,
supportate da un processo di valutazione e monitoraggio costante. 
Per il raggiungimento degli obiettivi, EVAP ha previsto che: 
    . Tutti i paesi riconoscano le vaccinazioni come una priorita'; 
    .  Gli  individui  comprendano   il   valore   dei   servizi   di
immunizzazione  e   dei   vaccini   e   richiedano   attivamente   le
vaccinazioni; 
    . I benefici della vaccinazione siano equamente estesi a tutta la
popolazione attraverso strategie mirate e innovative; 
    . Sistemi di  immunizzazione  forti  siano  parte  integrante  di
sistemi sanitari efficienti; 
    . I programmi di immunizzazione abbiano accesso sostenibile a  un
finanziamento stabile e a vaccini di elevata qualita'. 
Il Piano Europeo richiede che i singoli Stati Membri si impegnino per
il raggiungimento di obiettivi nazionali allineati a quelli regionali
e globali, suggerendo  anche  alcuni  passi,  atti  a  garantirne  il
successo: 
    a) Rivedere, predisporre o aggiornare il  piano  nazionale  delle
vaccinazioni in linea con la guida strategica fornita dall'EVAP e  le
priorita' nazionali, con il coinvolgimento di tutti  gli  attori  che
contribuiranno successivamente all'attuazione del piano stesso. 
    b) Sviluppare o aggiornare le azioni, tenendo conto delle lezioni
apprese, e concentrarsi sui problemi ancora irrisolti e gli  ostacoli
ancora presenti. 
    c) Stimare  il  costo  del  piano  nazionale  di  vaccinazione  e
individuare bisogni, anche finanziari, e fonti di risorse  affidabili
e stabili. 
    d)  Garantire  che  risorse  adeguate  siano  allocate   per   la
realizzazione degli obiettivi del piano. 
    e) Attivare meccanismi di monitoraggio e valutazione  coerenti  e
rilevanti, per  controllare  l'attuazione  e  l'efficacia  del  piano
stesso. 
---------- 
(5) Noni MacDonald et. al. Global vaccine action plan lessons learned
I: Recommendations for the next decade,  Vaccine,  Volume  38,  Issue
33,2020,                       pages                        5364-5371
https://doi.org/10.1016/j.vaccine.2020.05.003. 
 
Agenda dell'OMS sull'immunizzazione 2030 
 
L'agenda dell'OMS sull'immunizzazione 2030 (di seguito IA2030) (6) 
rappresenta la nuova  strategia  globale  per  non  lasciare  nessuno
indietro, aumentando l'accesso equo e l'uso dei vaccini, esistenti  e
di nuova generazione, durante tutto il corso  della  vita.  E'  stata
avallata durante la 73° Assemblea Mondiale della Sanita' e  individua
sette obiettivi prioritari e strategici: 
    1. Offrire servizi vaccinali efficaci,  efficienti  e  resilienti
accessibili per tutti come parte essenziale dell'assistenza sanitaria
di  base,  che  contribuiscano  al  raggiungimento  della   copertura
sanitaria universale; 
    2. Assicurare che la  vaccinazione  sia  apprezzata  e  richiesta
attivamente  dalla  popolazione  e  che  le  autorita'  sanitarie  si
impegnino a rendere le vaccinazioni accessibili per il raggiungimento
del piu' alto standard di salute come diritto fondamentale; 
    3.  Proteggere  ogni  individuo  attraverso  la  vaccinazione,  a
prescindere dalla localita' geografica, dall'eta',  dalla  condizione
socioeconomica, o da barriere collegate al proprio genere; 
    4. Garantire a  tutte  le  persone  l'accesso  alle  vaccinazioni
durante tutto il corso della propria vita integrando efficacemente il
sistema vaccinale con gli altri servizi sanitari essenziali; 
    5. Assicurare programmi di immunizzazione che possano prevenire e
rispondere rapidamente ai focolai causati da malattie prevenibili  da
vaccino anche in condizioni di emergenza, conflitti, disastri e crisi
umanitarie; 
    6. Che tutti i Paesi facenti  parte  dell'OMS  dispongano  di  un
approvvigionamento  affidabile  di  vaccini  di  qualita'  a   prezzi
accessibili,  attraverso  un  finanziamento  per  il   programma   di
vaccinazione sostenibile nel tempo; 
    7. Che le innovazioni per aumentare la portata  e  l'impatto  dei
programmi di vaccinazione siano rapidamente  disponibili  a  tutti  i
paesi e le comunita'. 
L'IA2030 e' innovativa in quanto e' stata sviluppata con un approccio
cooperativo dal  basso  verso  l'alto,  tenendo  conto  del  contesto
nazionale, e puo' essere adattata qualora sorgano nuove necessita'. 
L'IA2030 si focalizza su: 
   . Riduzione dell'iniquita'; 
   . Strategie di genere; 
   . Rafforzamento dei sistemi sanitari (i.e. individua  il  morbillo
come vaccinazione  di  riferimento  per  valutare  l'adeguatezza  dei
servizi sanitari, importante indicatore per  raggiungere  l'Obiettivo
di sviluppo sostenibile 3 - Assicurare la salute e il  benessere  per
tutti e per tutte le eta'); 
   . Promozione delle vaccinazioni durante tutto il corso della vita,
anche rafforzando le collaborazioni con attori non sanitari; 
   . Innovazione  sullo  sviluppo  di  nuovi  vaccini  ma  anche  sul
miglioramento  delle  performances  dei  programmi  vaccinali,  della
sorveglianza e della qualita', anche attraverso  un'integrazione  dei
dati sanitari e non-sanitari; 
   . Uso ottimale delle risorse per garantire l'auto-sostenibilita'. 
 
---------- 
(6) Immunization Agenda 2030: a  global  strategy  to  leave  no  one
behind.
https://www.who.int/publications/m/item/immunization-agenda-2030-a-gl
obal-strategy-to-leave-no-one-behind 
 
Agenda europea dell'OMS sull'immunizzazione 2030 
 
Durante la 71° sessione del Comitato regionale dell'OMS per  l'Europa
e'  stata  avallata  l'Agenda  europea  per  l'immunizzazione   2030:
costruire una salute migliore per il domani. 
L'Agenda europea per l'immunizzazione  2030  (EIA2030)  si  basa  sui
risultati e sulle lezioni  apprese  dall'EVAP,  che  ha  visto  molti
successi come: il mantenimento dello status di regione  libera  dalla
polio dal 2002, un aumento del numero di Stati membri verificati  per
l'eliminazione di morbillo e  rosolia,  significativi  progressi  nel
documentare  il  controllo  dell'epatite  B,  un  miglioramento   del
processo decisionale  per  l'introduzione  di  vaccini  attraverso  i
gruppi consultivi tecnici  nazionali  sull'immunizzazione  (NITAG)  e
un'elevata autosufficienza  finanziaria  nell'approvvigionamento  dei
vaccini. Tuttavia, non  tutti  gli  obiettivi  dell'EVAP  sono  stati
raggiunti,   in   particolare   per   quanto    riguarda    l'equita'
nell'immunizzazione. 
L'EIA2030 si focalizza sulle disuguaglianze nelle coperture vaccinali
fra paesi e al loro interno, esaminando  sistematicamente  i  vincoli
nella  fornitura  e  nella  consegna  dei  vaccini,  compresi  quelli
relativi alla domanda e all'accettazione da parte della popolazione e
sulla  necessita'  di  contrastare  l'esitazione   vaccinale   e   la
diffusione della disinformazione. 
La visione dell'EIA2030 e' "un mondo in cui tutti, ovunque,  ad  ogni
eta', traggano pieno beneficio dai vaccini per vivere bene e in buona
salute " e mira a raggiungere i seguenti obiettivi: 
   1. ridurre  la  mortalita'  e  la  morbilita'  dovute  a  malattie
prevenibili con vaccino per tutti i gruppi di eta' nel corso di tutta
la vita; 
   2. diminuire l'impatto della malattia aumentando l'accesso equo  e
la somministrazione dei vaccini esistenti e di nuova generazione; 
   3. assicurare buona  salute  e  benessere  per  tutti  rafforzando
l'immunizzazione nell'ambito  dell'assistenza  sanitaria  di  base  e
contribuendo al progresso verso la copertura sanitaria  universale  e
lo sviluppo sostenibile. 
I principi fondamentali alla base del quadro strategico  dell'EIA2030
si focalizzano su: 
   . assistenza sanitaria di base; 
   . equita'; 
   . centralita' della persona; 
   . contesto del singolo paese; 
   . dati ed evidenze scientifiche; 
   . innovazione e sulla ricerca; 
   . partnership. 
L'EIA 2030 e'  imperniata  su  una  programmazione  innovativa  e  su
interventi mirati a livello locale per un impatto dimostrabile.  Cio'
richiede una tabella di  marcia  dettagliata  insieme  ad  un  solido
quadro di monitoraggio basato sui risultati che tenga conto non  solo
delle  priorita',   delle   esigenze,   delle   capacita'   e   delle
caratteristiche specifiche dei programmi in ciascun paese,  ma  anche
della trasparenza  e  della  solidarieta'  necessarie  per  garantire
accesso e distribuzione dei vaccini equi nella Regione. 
 
Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 
 
Allo scopo di dare attuazione ad  una  concezione  della  prevenzione
proattiva, che si esplichi attraverso azioni concrete con un  impatto
nazionale  e  che  includa  azioni  di  promozione  per   un'adesione
consapevole da parte del  cittadino,  e'  stato  concepito  il  Piano
Nazionale della Prevenzione (PNP)(7),(8),(9),(10),(11),(12) 
. Il PNP e' stato sviluppato sull'attuale assetto a tre  livelli  del
sistema sanitario ed e' teso  a  promuovere  interventi  e  strategie
innovative  per  la  salute,   che   siano   fondate   sui   principi
responsabilizzazione,    collaborazione,    interdisciplinarita'    e
intersettorialita'. Infatti, pur articolandosi sui  livelli  centrale
(per la definizione di  principi  e  strategie),  regionale  (per  le
attivita' di programmazione) e locale  (per  la  realizzazione  degli
interventi), il Piano individua azioni che devono essere  attuate  su
tutto il territorio, in maniera coordinata e  con  il  contributo  di
tutti  gli  attori  coinvolti,   dagli   operatori   tradizionalmente
impegnati nelle attivita' di  prevenzione,  al  mondo  della  clinica
(strategia indispensabile per garantire una presa in carico globale e
continua della cronicita',  attraverso  la  definizione  di  percorsi
assistenziali), per arrivare ad altri attori, normalmente estranei al
mondo della Sanita', il cui coinvolgimento e' tuttavia essenziale per
raggiungere obiettivi di salute concreti. E'  innegabile  che  queste
iniziative siano state  rese  possibili  anche  dal  nuovo  clima  di
collaborazione tra Stato e Regioni creato dal Patto  per  la  Salute,
con il quale si sono superate conflittualita' e diffidenze "storiche"
e si e' cercato di fornire una risposta univoca alla  preoccupante  e
diseguale crisi delle finanze per la salute, attraverso una linea  di
governance partecipata e un impegno  coerente  e  coordinato  per  la
qualita'  del  sistema,  l'appropriatezza   delle   prestazioni,   il
controllo dei costi. 
Il  PNP  2020-2025(13),   intende   consolidare   l'attenzione   alla
centralita' della persona gia'  presente  nel  Piano  di  Prevenzione
Attiva 2004-2006(14), tenendo  conto  che  questa  si  esprime  anche
attraverso le  azioni  finalizzate  a  migliorare  l'alfabetizzazione
sanitaria (HL- Health Literacy) e ad accrescere  la  capacita'  degli
individui  di  interagire  con  il  sistema  sanitario   (engagement)
attraverso  relazioni  basate  sulla  fiducia,  la  consapevolezza  e
l'agire responsabile.  In  tale  contesto  e'  necessario  un  attivo
coinvolgimento  dei  MMG  e   PLS,   figure   chiave   per   favorire
l'alfabetizzazione   sanitaria   e   la    responsabilizzazione    ed
emancipazione dei  cittadini.  Il  PNP  2020-2025  ribadisce  inoltre
l'approccio finalizzato al mantenimento  del  benessere  lungo  tutto
l'arco della vita dell'individuo, per contesto (scuola,  ambiente  di
lavoro, comunita', servizi sanitari, citta', .) e  per  genere,  come
strumento facilitante per le azioni di promozione della salute  e  di
prevenzione, al fine di migliorare l'appropriatezza ed il sistematico
orientamento all'equita' degli interventi. 
Il PNP 2020-2025 mira a contribuire al raggiungimento degli obiettivi
dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite(15), che definisce un  approccio
combinato agli aspetti economici, sociali e ambientali rilevanti  per
il benessere delle persone e lo sviluppo delle societa',  affrontando
il  contrasto  alle  disuguaglianze   di   salute   quale   priorita'
trasversale a tutti gli obiettivi. 
Il Piano evidenzia come l'emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di
COVID-19 abbia dimostrato la fondamentale importanza degli interventi
di Sanita' Pubblica e di prevenzione  per  lo  sviluppo  economico  e
sociale di un Paese e l'interrelazione fra la salute  del  singolo  e
della comunita'. Il PNP rappresenta la cornice comune degli obiettivi
di molte delle aree rilevanti per la  Sanita'  Pubblica,  incluse  le
malattie infettive e le vaccinazioni. 
Il monitoraggio e la valutazione del PNP e dei Piani regionali  della
prevenzione (PRP) sono elementi fondamentali nella  governance  della
prevenzione, al fine di misurarne l'impatto  sia  nei  processi,  sia
negli  esiti  di  salute.   Strumento   operativo   complementare   a
quest'ultima funzione e' l'attivita' di  verifica  degli  adempimenti
dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e di monitoraggio dei LEA.
Il  sistema  di  programmazione,  monitoraggio  e   valutazione   che
caratterizza il PNP 2020-2025 rappresenta  uno  degli  strumenti  per
dare attuazione  e  concretezza  al  LEA  "Prevenzione  collettiva  e
sanita' pubblica", contestualizzando nei "Macro Obiettivi"  programmi
e relativi processi e azioni che concorrono al  raggiungimento  degli
obiettivi di salute. 
Il PNP e i PRP  svolgono  un  ruolo  di  governance  e  orientamento,
favorendo il collegamento e l'integrazione tra le azioni previste  da
leggi, regolamenti, piani di settore. Il PNP 2020-2025 rappresenta la
cornice al cui interno si dispiegano anche le strategie vaccinali  da
attuare in maniera uniforme nel Paese, per raggiungere gli obiettivi,
condivisi ed irrinunciabili, declinati nel presente  Piano  Nazionale
della Prevenzione Vaccinale. 
---------- 
(7) Intesa Stato Regioni del 23 marzo  2005  "Piano  Nazionale  della
Prevenzione                                               2005-2007".
http://www.ccmnetwork.it/documenti_Ccm/normativa/Intesa_23-3-2005.pdf 
(8) Intesa Stato-Regioni del 20 marzo 2008 "Proroga al 2008 del Piano
Nazionale della Prevenzione 2005-2007 e modalita' per  l"elaborazione
della  proposta  di  Piano  Nazionale  della  Prevenzione  2009-2011.
http://www.ccmnetwork.it/documenti_Ccm/PNP/workshop_9-7-08/Intesa_20-
3-08 proroga Pnp.pdf 
(9) Accordo Stato-Regioni del  25  marzo  2009  "Realizzazione  degli
obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale per  l'anno
2009".
http://www.ccm-network.it/documenti_Ccm/normativa/Accordo_Psn_25.3.09
.pdf 
(10) Intesa Stato-Regioni del 29 aprile 2010 "Piano Nazionale per  la
Prevenzione         per         gli         anni          2010-2012".
http://www.statoregioni.it/Documenti/DOC_026549_63%20csr.pdf 
(11) Accordo  Stato  Regioni  7  febbraio  2013  "Proroga  del  Piano
nazionale  per   la   prevenzione   per   gli   anni   2010-   2012".
http://www.statoregioni.it/dettaglioDoc.asp?idprov=11685&iddoc=39740&
tipodoc=2&CONF= 
(12) Intesa Stato-Regioni del 13 novembre 2014 "Piano  nazionale  per
la       prevenzione       per       gli       anni       2014-2018".
http://www.statoregioni.it/DettaglioDoc.asp?IDDoc=45549&IdProv=13529&
tipodoc=2&CONF=. 
(13) Intesa Stato-Regioni del 6 agosto 2020  "Piano  nazionale  della
prevenzione                                               2020-2025".
http://www.statoregioni.it/it/conferenza-stato-regioni/sedute-2020/se
duta-del-06082020/atti/repertorio-atto-n-127csr/ 
(14) Accordo Stato-Regioni del 29 luglio 2004 "Piano  di  Prevenzione
Attiva                                                    2004-2006".
http://www.trovanorme.salute.gov.it/renderNormsanPdf.spring?parte=1&s
erie=&anno=0&codLeg=23996 
(15)  Nazioni  Unite.  Agenda  2030  per  lo  Sviluppo   Sostenibile.
https://unric.org/it/agenda-2030/ 
 
Il valore etico e sociale delle vaccinazioni 
 
Alla luce dei benefici della vaccinazione,  che  si  esplicano  nella
protezione  sia  del  singolo  individuo  sia  della   collettivita',
attraverso  la  riduzione  del  numero  di   individui   suscettibili
all'infezione e della circolazione del patogeno nella popolazione,  i
vaccini assumono un grande valore dal punto di vista umano,  etico  e
sociale. 
E'  importante  segnalare  come,  il  24  aprile  2015,  il  Comitato
Nazionale di Bioetica (CNB, Presidenza del Consiglio dei ministri) si
sia espresso con una mozione sull'importanza delle vaccinazioni (16).
Il testo recita: "E' un dato  allarmante  che  la  diminuzione  della
copertura vaccinale ha determinato un sensibile aumento dei  casi  di
morbillo in tutto il mondo. Nel 2014 in Italia sono  stati  segnalati
ben 1.686 casi, ovvero il numero piu' alto in Europa. La  stessa  OMS
ha esplicitamente richiamato il nostro Paese a prendere provvedimenti
a riguardo. A oggi, nelle nostre regioni si sono  inoltre  verificati
diversi casi di meningite, alcuni mortali". 
Il CNB  prende  atto  di  questi  dati  e  rimarca  la  propria  viva
preoccupazione per la  tendenza  sempre  piu'  diffusa  in  Italia  a
dilazionare  o  addirittura  rifiutare  la   somministrazione   delle
vaccinazioni obbligatorie e raccomandate dalle Autorita' Sanitarie  e
universalmente riconosciute come efficaci. 
Relativamente a questo fenomeno, il CNB  sottolinea  come  i  vaccini
costituiscano una delle  misure  preventive  piu'  efficaci,  con  un
rapporto rischi/benefici  particolarmente  positivo,  ed  abbiano  un
valore assai rilevante non solo in termini sanitari, ma anche  etici.
Di conseguenza, il CNB ritiene urgente richiamare l'attenzione  della
societa' italiana sul  valore  di  un'assunzione  di  responsabilita'
personale e sociale e invita il Governo, le Regioni e le  Istituzioni
competenti, a moltiplicare gli sforzi perche'  le  vaccinazioni,  sia
obbligatorie sia raccomandate, raggiungano una copertura appropriata.
In particolare, e' necessario mobilitare  i  medici  e  le  strutture
sanitarie   del   territorio   e   promuovere    efficaci    campagne
d'informazione, comunicazione ed educazione finalizzate a  illustrare
l'importanza delle vaccinazioni a livello individuale e collettivo  e
a richiamare i cittadini a scelte consapevoli e fondate  su  evidenze
scientifiche nel proprio stesso interesse. A tale proposito,  non  si
puo'  non  stigmatizzare  il  diffondersi  di  informazioni  false  e
pregiudizi, come ad esempio l'esistenza di una presunta  correlazione
tra  vaccinazioni  e  l'insorgenza  di  alcune   patologie,   ipotesi
ampiamente smentite da innumerevoli studi scientifici. 
Il CNB ricorda poi  che,  per  ragioni  di  comprovata  sicurezza  ed
efficacia, i vaccini sono annoverati tra  le  misure  cui  attribuire
priorita'  nella  pianificazione  degli   interventi   di   copertura
sanitaria della popolazione. La  circostanza  che  essi  siano  stati
destinati per lo piu' ai bambini,  introduce  inoltre  un  importante
fattore di  equita'  poiche'  ha  consentito  la  protezione  di  una
categoria  di  soggetti  vulnerabili.  Del  resto,  le   vaccinazioni
prescritte rientrano nella  responsabilita'  genitoriale  secondo  il
criterio dell'interesse superiore del fanciullo e del suo diritto  ad
essere vaccinato. Conseguenza del rifiuto, e' un aumento del  rischio
del  bambino  di  contrarre  un'infezione  nella  frequentazione   di
molteplici ambienti (scuola, ospedale,  palestre,  piscine,  ambienti
ludici pubblici e privati), che diventano rischiosi proprio  a  causa
del rifiuto. Aspetto ancor piu' rilevante,  vengono  messi  in  serio
pericolo i soggetti piu' vulnerabili, che  per  ragioni  mediche  non
possono vaccinarsi. Peraltro va notato  che,  come  fondamento  della
decisione  di  vaccinarsi,  oltre  all'effetto  di  protezione  delle
vaccinazioni (c.d. immunita' di comunita' o  herd  immunity)  e  alle
connesse motivazioni di carattere solidaristico e cooperativo,  vanno
aggiunte ulteriori motivazioni riguardanti l'interesse personale:  in
assenza di una ottimale diffusione  della  vaccinazione,  il  rischio
individuale di ammalarsi e' grandemente superiore ai rischi  connessi
al vaccino. Non si dimentichi, infatti,  che  l'eradicazione  di  una
malattia infettiva non puo' essere assicurata esclusivamente da altre
misure igienico-sanitarie, come dimostrato dal riemergere di epidemie
nel recente passato anche in paesi industrializzati. 
A tal fine il CNB raccomanda: 
   a.  Campagne  di  promozione  e   informazione   su   vaccinazioni
obbligatorie  e  raccomandate  che  siano  a   carattere   nazionale,
implementate rapidamente, basate su  una  consolidata  documentazione
scientifica,  comprendenti  una  comunicazione  efficace  sui  media,
social  e  siti  internet  e  un'accurata  informazione   a   livello
individuale, scritta e verbale, al fine  di  rendere  consapevole  il
cittadino sia delle strategie in  atto  sia  dei  benefici  attesi  a
fronte dei rischi possibili. 
   b.  Progetti  formativi  specifici  per  ciascuna  vaccinazione  e
campagne d'informazione  e  aggiornamento  per  tutti  gli  operatori
sanitari, i medici curanti,  i  pediatri  di  famiglia,  nonche'  gli
operatori scolastici. 
   c. L'impegno delle  istituzioni  sanitarie  a  organizzare  centri
specializzati  dedicati  specificatamente   alle   vaccinazioni   dei
soggetti maggiormente a rischio. 
   d. L'analisi del contesto  regionale  al  fine  di  introdurre  le
modalita' organizzative piu' efficaci, anche con l'obiettivo primario
di superare le differenze attualmente presenti nei  diversi  contesti
regionali italiani nel rispetto dei principi costituzionali. 
   e. L'impegno,  in  particolar  modo  per  MMG  e  PLS,  a  fornire
un'adeguata consulenza sull'offerta vaccinale  ai  propri  assistiti,
evidenziando come i vaccini costituiscano uno  dei  trattamenti  piu'
efficaci, con un rapporto rischi/benefici particolarmente positivo. 
   f.  Il  monitoraggio  continuo   dell'omessa   vaccinazione   (per
dimenticanza  o  per   ragioni   mediche,   ideologiche,   religiose,
psicologiche) sia  complessivamente  sull'intero  territorio,  sia  a
livello del singolo Comune, allo scopo  di  identificare  coloro  che
necessitano  di  essere  incoraggiati  verso  un  percorso  vaccinale
(compliance) e di evidenziare eventuali insufficienze nella copertura
vaccinale, specialmente con riguardo ai bambini. 
   g.  La  classificazione  delle  "emergenze  sanitarie  e  d'igiene
pubblica" in guisa da poter studiare e stilare dei "piani di recupero
dell'emergenza sanitaria" da codificare e attivare secondo necessita'
e tenendo conto dei casi. 
   h. Attuare, in caso di situazioni di allarme,  azioni  ripetute  e
adottare   provvedimenti   di   urgenza   ed   eventuali   interventi
legislativi-necessari  a  ripristinare  o  raggiungere   un   livello
accettabile   di   sicurezza   sanitaria   ottenibile   mediante   il
mantenimento di elevate coperture vaccinali. 
Il CNB (Comitato Nazionale per  la  Bioetica)  oltre  a  ribadire  la
necessita'  di  interventi  gia'  presenti  nel  Piano  Nazionale  di
Prevenzione Vaccinale, ritiene che debbano  essere  fatti  tutti  gli
sforzi per raggiungere e mantenere una copertura  vaccinale  ottimale
attraverso  programmi  di  educazione  pubblica  e  degli   operatori
sanitari, non escludendo l'obbligatorieta' in casi di emergenza. 
Nel 2021, il CNB ha  affrontato  anche  il  tema  dell'offerta  delle
vaccinazioni  agli  adolescenti(17),  nel   contesto   dell'emergenza
sanitaria dovuta alla  pandemia  da  SARS-CoV-2,  con  tutte  le  sue
implicazioni. In particolare, esso  ha  focalizzato  l'attenzione  su
"forme di comunicazione adatte all'eta', da parte delle istituzioni e
dei medici", evidenziando l'importanza  dell'informazione  attraverso
azioni di sensibilizzazione e di educazione rivolte  ai  ragazzi,  ai
genitori e agli insegnanti, con attivazione di specifiche  iniziative
nella scuola. Il CNB ha affrontato anche la particolare situazione in
cui la volonta' "del grande minore di vaccinarsi fosse  in  contrasto
con quella dei genitori". Nel sottolineare l'importanza di un attento
ascolto da parte di personale  competente,  si  rimanda,  nell'ambito
della raccolta del consenso del minore, a quanto previsto dall'art. 3
della Legge 22 dicembre 2017, n. 219. 
 
---------- 
(16) Comitato Nazionale per la Bioetica. Mozione: L'importanza  delle
vaccinazioni.              24               aprile               2015
http://www.governo.it/bioetica/mozioni/mozione_vaccinazioni.pdf,
ultimo accesso 21 dicembre 2021 
(17)  Comitato  Nazionale  per  la  Bioetica,  Vaccini   Covid-19   e
adolescenti.              29               luglio               2021.
https://bioetica.governo.it/media/4351/vr_p143_2021_vaccini-anti-covi
d-19-e-adolescenti.pdf 
 
Le coperture vaccinali 
 
Le coperture vaccinali sono uno degli indicatori piu' importanti  per
verificare   l'esito   della   strategia   vaccinale   e    la    sua
implementazione. I dati sono raccolti e  pubblicati  annualmente  dal
Ministero della salute(18). 
Dal 2013 al 2016 le  coperture  vaccinali  in  Italia,  fino  a  quel
periodo stabili o in aumento, hanno mostrato un trend in diminuzione,
scendendo ben al disotto della soglia del 95%, raccomandata dall'OMS.
A seguito dell'introduzione della legge dell'obbligo per i minori  di
18 anni (Decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73, modificato  dalla  Legge
di conversione 31 luglio 2017, n. 119), i dati di copertura vaccinale
al 31 dicembre 2017, hanno mostrato un netto  miglioramento  rispetto
all'anno precedente,  con  una  chiara  inversione  di  tendenza.  La
tendenza all'aumento e'  stata  confermata  anche  dalla  rilevazione
effettuata al 31 dicembre  2018  e  si  e'  mantenuta  stabile  nella
rilevazione del 2019, con alcuni consistenti miglioramenti a  livello
Regionale. 
La Pandemia da COVID-19 ha avuto un impatto fortemente negativo sulla
popolazione e  sui  servizi  sanitari  nazionali,  inclusa  l'offerta
vaccinale. In particolare, le misure di sanita'  pubblica  che  hanno
imposto alle persone di rimanere a casa, eccetto che  per  motivi  di
salute, di lavoro o  di  urgente  necessita',  hanno  portato  alcune
persone a decidere di rimandare le vaccinazioni programmate  per  se'
stessi o per i propri figli. Inoltre, la necessita' di  riorganizzare
i servizi sanitari  per  aumentare  la  disponibilita'  di  personale
dedicato a  fronteggiare  l'emergenza,  ha  avuto  un  impatto  sullo
svolgimento regolare delle attivita' di vaccinazione di routine, come
si  evince  dalla  riduzione  delle  coperture  vaccinali   nell'anno
2020(19). 
L'anno 2021 ha mostrato un generale miglioramento delle coperture per
gran parte delle vaccinazioni raccomandate nei primi  anni  di  eta',
rispetto al 2020. Tuttavia, le coperture per polio e per morbillo,  a
24 mesi, non raggiungono  il  valore  del  95%.  Anche  le  coperture
relative  alla  vaccinazione  HPV  sono  in  generale   miglioramento
rispetto all'anno precedente, seppur  ben  al  di  sotto  dei  target
primari. 
---------- 
(18)  Ministero  della  Salute.  Dati  coperture  vaccinali.   Ultimo
aggiornamento              11              ottobre              2021.
https://www.salute.gov.it/portale/vaccinazioni/dettaglioContenutiVacc
inazioni.jsp?lingua=italiano&id=811&area=vaccinazioni&menu=vuoto 
(19)   Ministero   della   salute.    Dati    coperture    vaccinali.
https://www.salute.gov.it/portale/vaccinazioni/dettaglioContenutiVacc
inazioni.jsp?lingua=italiano&id=811&area=vaccinazioni&menu=vuoto 
 
Sicurezza dei vaccini e Vaccinovigilanza 
 
I vaccini vengono generalmente somministrati  a  un  gran  numero  di
persone sane, soprattutto in eta' pediatrica, per prevenire  malattie
infettive con impatto significativo sulla salute. Pertanto, e' atteso
che i vaccini abbiano un elevato standard di  sicurezza  e  c'e'  una
bassa tolleranza  nei  confronti  dei  potenziali  eventi  avversi  a
seguito di vaccinazione. Infatti,  i  vaccini  sono  tra  i  prodotti
farmaceutici monitorati per tutta la durata del  loro  ciclo  vitale.
Prima  dell'autorizzazione  all'immissione  in  commercio   e   della
introduzione nei programmi di immunizzazione, essi sono sottoposti  a
rigorose fasi di valutazione della sicurezza e  dell'efficacia  e  ad
un'attenta disamina del rapporto  fra  i  benefici  e  i  rischi.  Le
autorita' regolatorie approvano un vaccino solo se  i  suoi  benefici
superano di gran lunga i potenziali rischi e  se  soddisfano  elevati
standard di qualita'  di  fabbricazione.  Una  volta  autorizzati,  i
processi produttivi sono oggetto di  controlli  accurati  e  continui
secondo rigorosi riferimenti normativi e i potenziali eventi  avversi
sono costantemente monitorati e analizzati,  al  fine  di  rivalutare
continuamente il rapporto fra i benefici e i rischi  e  di  garantire
all'intera popolazione vaccini sicuri e di alta qualita'. Inoltre, la
produzione dei  vaccini  e'  controllata  nel  rispetto  di  standard
indicati da organismi  internazionali  quali  l'Agenzia  Europea  dei
Medicinali (EMA) (20) e l'OMS(21). 
La sorveglianza degli eventi avversi e' una componente essenziale dei
programmi di prevenzione vaccinale e un elemento fondamentale per  il
loro successo. L'efficacia e la sicurezza dei vaccini, infatti,  sono
due tematiche estremamente  attuali  e  delicate  e  fra  i  maggiori
determinanti  della  fiducia  nelle  vaccinazioni.  Poiche'  uno  dei
possibili elementi che  influenzano  negativamente  le  coperture  e'
proprio il venir meno di questa fiducia, e'  importante  spiegare  al
cittadino  che  puo'  contare  su  una  sorveglianza   efficiente   e
trasparente. 
Sebbene  i  vaccini   attualmente   utilizzati   nei   programmi   di
immunizzazione siano sicuri ed efficaci, essi, come tutti i  farmaci,
non sono  totalmente  esenti  dal  rischio  potenziale  che,  se  pur
raramente, possano verificarsi degli eventi avversi a  seguito  della
vaccinazione. Le reazioni osservate dopo una  vaccinazione  non  sono
necessariamente causate dal  vaccino  e  devono  essere  attentamente
valutate. Per orientarsi in questo processo di indagine e analisi, e'
necessario ricordare che  si  distinguono  tre  tipologie  di  eventi
osservati dopo la somministrazione del vaccino: 
   . un evento avverso e' un qualsiasi episodio  sfavorevole  che  si
verifica  dopo  la  somministrazione   di   un   vaccino   (relazione
temporale), ma che non e' necessariamente causato dall'aver  ricevuto
la vaccinazione (relazione causale); 
   . una reazione avversa e' una risposta nociva e non intenzionale a
un farmaco o a una vaccinazione per la quale e'  possibile  stabilire
una relazione causale con il farmaco o la vaccinazione stessa; 
   . un effetto indesiderato e' un effetto non intenzionale  connesso
alle proprieta' del farmaco o del vaccino, che non e' necessariamente
nocivo ed e' stato osservato in un certo numero di persone. Si tratta
quindi di un possibile effetto noto, verificatosi nel corso del tempo
e considerato accettabile. 
Gli eventi che si verificano piu' comunemente sono di lieve entita' e
dovuti alla risposta immunitaria al vaccino  stesso,  come  febbre  e
malessere. Gli eventi vaccino-correlati, da difetti di qualita' o  da
errori nell'immunizzazione, sono  invece  molto  rari  e  prevenibili
attraverso varie strategie di controllo, che vanno  dal  processo  di
produzione  e  manifattura  (es.  ispezioni,  controlli  di  stato  e
rilascio dei lotti), alla logistica e distribuzione dei vaccini  (es.
trasporto e  conservazione  sicuri)  e  alla  seduta  vaccinale  (es.
anamnesi pre-vaccinale). 
Altri eventi avversi che possono emergere durante le reali condizioni
di utilizzo di un vaccino sono di regola molto rari e  devono  essere
attentamente valutati, sia nel  singolo  caso,  sia  a  livello  piu'
generale in termini di numero di casi osservati, al fine di accertare
se esista un  nesso  causale  con  la  vaccinazione.  Uno  dei  primi
elementi di questa  valutazione  e'  la  presenza  di  un  intervallo
temporale  compatibile.   Quanto   maggiore   e'   l'intervallo   tra
vaccinazione ed evento, tanto  minore  e'  la  plausibilita'  di  una
eventuale correlazione  temporale  tra  i  due.  L'esistenza  di  una
relazione temporale tra vaccinazione ed evento avverso, pero', e'  un
presupposto necessario ma non sufficiente a spiegare un  rapporto  di
causalita(22) 
. Altre condizioni devono essere prese in considerazione: 
   . plausibilita' biologica (la relazione e' spiegata  dai  processi
patobiologici); 
   . consistenza dell'associazione (i  risultati  sono  replicati  in
studi effettuati in diversi contesti o utilizzando metodi diversi); 
   . forza dell'associazione (ampiezza e significativita'  statistica
del rischio misurato); 
   . specificita' (una singola ipotetica causa produce uno  specifico
effetto); 
   .  relazione  dose-risposta   (aumentando   l'esposizione   cresce
proporzionalmente il rischio: nel caso dei vaccini si deve rammentare
che la dose e la frequenza sono costanti). 
Per  la  sorveglianza  post-marketing  dei  farmaci  e  dei  vaccini,
l'Italia e' dotata di un sistema di raccolta delle segnalazioni degli
eventi avversi, la Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF),  che  fa
capo ad AIFA ed e' costituita da  una  rete  di  Centri  Regionali  e
Responsabili Locali di Farmacovigilanza per  la  registrazione  degli
stessi(23),(24),(25). In  esso  confluiscono  tutte  le  segnalazioni
effettuate dai centri vaccinali, dai medici, dagli operatori sanitari
coinvolti e dai cittadini, relative a quadri clinici o manifestazioni
patologiche che siano cronologicamente correlati  alla  vaccinazione,
senza peraltro stabilire se vi sia anche un nesso causale,  ossia  se
il vaccino abbia determinato, o contribuito (co-fattore) a  scatenare
quell'evento(26). In questo sistema, vengono inoltre  inserite  tutte
le segnalazioni di sospetti eventi avversi provenienti  da  programmi
di  promozione  e  sensibilizzazione  alla  segnalazione,  da   studi
osservazionali, da registri, da progetti di farmacovigilanza attiva e
da uso compassionevole e usi speciali. Tutte le segnalazioni inserite
nella RNF vengono inoltrate al database europeo  di  farmacovigilanza
Eudravigilance, al quale hanno accesso tutte le autorita' regolatorie
europee,  e  al  database  dell'OMS  Vigibase  presso  il  centro  di
monitoraggio di Uppsala. 
Il sistema nazionale di  farmacovigilanza  consente  di  raccogliere,
monitorare  e  investigare  continuamente  l'eventualita'  di  eventi
avversi (anche imprevedibili)  ed  e'  in  grado  di  rilevare  anche
potenziali  segnali  di  allarme,  utili  a  rivalutare  il  rapporto
beneficio/rischio del vaccino e a gestire gli eventuali rischi per la
salute pubblica, coinvolgendo le Autorita' competenti. 
Allo scopo di gestire in maniera ottimale questo insieme complesso di
attivita', l'AIFA ha istituito, con determina del 30 luglio 2014,  un
Gruppo   di   Lavoro   per   la   Vaccinovigilanza,   costituito   da
rappresentanti di AIFA, dei Centri Regionali di Farmacovigilanza e di
Prevenzione del Ministero della Salute,  dell'Istituto  Superiore  di
Sanita' e con la partecipazione  ad  hoc  di  esperti  nazionali.  Il
Gruppo di Lavoro per la Vaccinovigilanza si  riunisce  periodicamente
per valutare i segnali che emergono dal database della Rete Nazionale
di Farmacovigilanza e contribuisce in misura rilevante allo  sviluppo
di strumenti e iniziative finalizzati al miglioramento dell'attivita'
di vaccino-vigilanza nel suo complesso. 
Gli obiettivi del gruppo sono  la  gestione  e  l'approfondimento  di
eventuali segnali provenienti dalle segnalazioni di  sospetti  eventi
avversi   a   seguito   di   immunizzazione   inseriti   nella   RNF,
l'approfondimento di argomenti  rilevanti  in  ambito  regolatorio  o
scientifico e la produzione e divulgazione di documenti utili per  la
gestione post-marketing dei vaccini (guide o linee di indirizzo). 
I risultati della  Sorveglianza  nazionale  degli  eventi  avversi  a
vaccino vengono pubblicati con cadenza annuale o  biennale  dall'AIFA
in un apposito rapporto, disponibile sul portale dell'Agenzia(27). 
---------- 
(20) European medicines Agency  (EMA).  Pharmacovigilance:  Overview.
Data         pubblicazione          10          agosto          2021.
https://www.ema.europa.eu/en/human-regulatory/overview/pharmacovigila
nce-overview 
(21)  WHO  WPRO.Immunization  safety  surveillance:  guidelines   for
immunization programme managers on  surveillance  of  adverse  events
following            immunization.            3rd            ed.2016.
https://iris.wpro.who.int/bitstream/handle/10665.1/12620/978929061745
7 eng.pdf 
(22)  WHO.  Causality  assessment  of  an  adverse  event   following
immunization (AEFI): user manual for the revised WHO  classification,
2nd                 ed.,                 2019                 update.
https://www.who.int/publications/i/item/causality-assessment-aefi-use
r-manual-2019 
(23) AIFA. Responsabili di farmacovigilanza. Ultimo accesso  dicembre
2021 https://www.aifa.gov.it/responsabilifarmacovigilanza 
(24) Epicentro. La farmacovigilanza dei  vaccini  in  Italia.  Ultimo
aggiornamento              14              ottobre              2021.
https://www.epicentro.iss.it/vaccini/VacciniFarmacovigilanzaItalia 
(25) AIFA. Rete Nazionale  di  Farmacovigilanza.  Ultimo  accesso  21
dicembre                                                         2021
https://www.aifa.gov.it/web/guest/rete-nazionale-di-farmacovigilanza 
(26) AIFA: VigiFarmaco https://www.vigifarmaco.it/ 
(27) AIFA. Rapporto vaccini. https://www.aifa.gov.it/rapporto-vaccini 
 
Contrasto all'antibiotico-resistenza 
 
Sia i vaccini che gli antibiotici hanno avuto un  importante  impatto
positivo sulla salute umana modificando la storia di  molte  malattie
infettive. 
Se da una parte, in passato, gli antibiotici hanno salvato milioni di
vite, oggi il loro uso  eccessivo  e  irresponsabile  nell'assistenza
sanitaria, nei contesti veterinari, nell'agricoltura e nell'industria
alimentare  ha  generato  un  drammatico  aumento  della   resistenza
antimicrobica  a  livello  globale   che   negli   anni   e'   andata
progressivamente aumentando. 
Molteplici fattori giocano un ruolo nel  contrasto  della  resistenza
agli antibiotici (ABR): un migliore  controllo  dell'igiene  e  delle
infezioni, un'adeguata gestione  degli  antibiotici,  la  limitazione
dell'uso per scopi agricoli e la promozione  della  ricerca  e  dello
sviluppo di antibiotici nuovi. Lo sviluppo di vaccini  contro  agenti
patogeni con un profilo di resistenza complesso e  un'alta  incidenza
di infezioni gravi puo' essere una soluzione promettente. 
L'utilita' dei vaccini come strumento per  combattere  la  resistenza
agli antibiotici e' stata ampiamente riconosciuta:  gli  Stati  Uniti
hanno nominato la ricerca per lo sviluppo  di  nuovi  vaccini  tra  i
principali  obiettivi  strategici  contro  l'ABR  e  l'impatto  della
vaccinazione sulla resistenza antimicrobica e' ora incluso anche  nei
criteri  di  valutazione  della  Global  Alliance  for  Vaccines  and
Immunization (GAVI). 
I vaccini possono contribuire a contrastare il fenomeno dell'ABR, che
rappresenta   l'aspetto   principale   e   di   maggiore   criticita'
dell'antimicrobico-resistenza  (AMR),  in  vari  modi:   in   maniera
diretta, utilizzando vaccini  in  grado  di  prevenire  le  infezioni
batteriche e, quindi, di limitare l'uso di antibiotici (come nel caso
dello pneumococco), ma anche attraverso i vaccini  diretti  contro  i
virus (come il vaccino anti influenzale), grazie  a  una  diminuzione
delle prescrizioni inappropriate o ad una riduzione  delle  infezioni
batteriche che si  sovrappongono  a  quelle  virali,  richiedendo  un
trattamento antibiotico (effetto indiretto). 
Per massimizzare i  benefici  apportati  dai  vaccini  nel  contrasto
all'ABR, e' importante concentrarsi sull'aumento della copertura  dei
vaccini esistenti e sullo sviluppo di  vaccini  futuri  contro  ceppi
batterici resistenti. Al momento per la maggior parte dei  principali
agenti patogeni resistenti agli  antimicrobici,  come  C.  difficile,
Streptococco di gruppo B, M. tuberculosis, S. aureus, K.  Pneumoniae,
E. coli, A. baumannii, P. aeruginosa, i vaccini sono ancora  in  fase
di sviluppo(28). 
Per tale motivo e' importante  che  i  vaccini  vengano  visti  anche
nell'ottica di contrasto alle infezioni  correlate  all'assistenza  e
all'antibiotico-resistenza e quindi, al momento della loro immissione
in commercio, e' necessario formulare raccomandazioni tempestive  sul
loro utilizzo, anche sulla base  di  considerazioni  ed  evidenze  in
termini di sanita' pubblica 
---------- 
(28) Bacterial vaccines in clinical and preclinical  development:  an
overview and  analysis.  Geneva:  World  Health  Organization;  2022.
https://www.who.int/publications/i/item/9789240052451 
 
SCOPO 
 
Il presente Piano si sviluppa sulla base dei  principi  espressi  nei
documenti  nazionali  e   internazionali   citati   in   premessa   e
sull'eredita'   dei   precedenti   PNPV   2012-2014,   2014-2018    e
2017-2019/2020. Con essi, il  PNPV  2022-2025  condivide  l'obiettivo
generale, ovvero l'armonizzazione delle strategie vaccinali  in  atto
nel Paese, al fine di garantire alla  popolazione,  indipendentemente
da luogo di  residenza,  reddito,  livello  socioculturale  e  status
giuridico, i pieni benefici derivanti dalla vaccinazione, intesa come
strumento di protezione sia individuale  che  collettiva.  Cio'  deve
essere realizzato attraverso l'equita'  nell'accesso  a  vaccini  con
elevati standard qualitativi, in termini di efficacia e sicurezza,  e
disponibili nel tempo (prevenendo, il piu' possibile,  situazioni  di
carenza), nonche' a servizi di immunizzazione di livello eccellente. 
Sottolineando come l'eliminazione e la  riduzione  del  carico  delle
malattie infettive prevenibili da vaccino rappresenti  una  priorita'
per il nostro Paese, da realizzare attraverso  strategie  efficaci  e
applicate  nella  maniera  piu'  omogenea  possibile  su   tutto   il
territorio nazionale, appare evidente la necessita'  di  adottare  un
Piano nazionale che contenga un Calendario vaccinale  di  riferimento
condiviso, sostenibile, al  passo  con  le  evidenze  scientifiche  e
basato  su  un  razionale  chiaro  e  accettabile   per   tutti   gli
interlocutori istituzionali e professionali. 
Per tale ragione, una delle  principali  novita'  introdotte  con  il
nuovo PNPV  e'  la  predisposizione  del  Calendario  vaccinale  come
documento distinto e, pertanto, facilmente aggiornabile  in  base  ai
futuri scenari epidemiologici,  alle  evidenze  scientifiche  e  alle
innovazioni  in  campo  biomedico.  Il  Nuovo  Calendario,  oltre   a
presentare l'offerta vaccinale attivamente e  gratuitamente  prevista
per  fascia  d'eta',  contiene   le   vaccinazioni   raccomandate   a
particolari  categorie  a  rischio  (per   condizione   medica,   per
esposizione professionale, per eventi occasionali, per vulnerabilita'
sociali ed economiche). 
Nel Piano  vengono  anche  individuate  alcune  aree  prioritarie  di
azione, una serie di obiettivi specifici ed i relativi indicatori  di
monitoraggio, tenendo  conto  delle  specifiche  necessita'  e  delle
criticita' registrate nelle Regioni e nel Paese durante  i  cicli  di
programmazione  precedenti.  Fra  le   criticita'   riscontrate,   si
sottolineano in particolare: 
   . Disomogeneita' tra le procedure e l'offerta  vaccinale  in  ogni
regione e P.A.: dopo la  pubblicazione  del  PNPV  2017-2019  si  era
raggiunta una certa omogeneita' di offerta vaccinale tra le  Regioni.
Tuttavia,  con  la  disponibilita'  di  nuovi  vaccini,  i  calendari
vaccinali regionali sono stati aggiornati senza seguire un  razionale
concordato a  livello  nazionale  e  creando  diseguaglianze  per  la
popolazione. 
   .  Mancato  raggiungimento  dei  valori  target  delle   coperture
vaccinali,  con  disomogeneita'  tra  le  regioni:  cio'   anche   in
considerazione dell'impatto della pandemia di  COVID-19  sui  servizi
vaccinali,  che  e'  stato  particolarmente   marcato   relativamente
all'offerta vaccinale per gli adolescenti e gli adulti. 
   .  Difformita'  nell'organizzazione  e   gestione   del   processo
vaccinale, inclusa la registrazione delle vaccinazioni effettuate sul
territorio   nazionale:   in    assenza    di    standard    definiti
sull'organizzazione  e  gestione  dei  servizi   vaccinali,   sorgono
problemi di equita' nell'accesso alla vaccinazione  e  di  efficienza
sul territorio nazionale. Inoltre, in assenza di sistemi  informativi
standardizzati, si possono verificare criticita' e  divergenze  nella
stima delle coperture vaccinali. 
   .  Difficolta'  logistiche  e   organizzative   da   parte   delle
amministrazioni sanitarie locali  per  garantire  l'erogazione  e  la
piena  fruibilita'  delle  vaccinazioni   inserite   nel   calendario
vaccinale: non tutte le amministrazioni regionali hanno  impostato  e
realizzato strutture  organizzative  stabili,  in  grado  di  gestire
calendari serrati di vaccinazione nel primo  anno  di  nascita  e  il
prevedibile  e  auspicabile  incremento  dei  volumi   di   attivita'
determinati dall'adozione di un nuovo calendario. 
   . Necessita' di revisione e aggiornamento dei LEA  per  permettere
l'inclusione degli  aggiornamenti  del  calendario  vaccinale  e  dei
relativi  indicatori  di  copertura   nei   livelli   essenziali   di
assistenza, garantendo cosi' il diritto del  cittadino  a  fruire  di
tutte le vaccinazioni previste dal calendario vaccinale. 
   .   Completamento   del   percorso   di    valutazione    previsto
sull'obbligatorieta' delle  vaccinazioni,  cosi'  come  previsto  dal
Decreto-legge 7 giugno 2017 n. 73, Disposizioni urgenti in materia di
prevenzione vaccinale,  modificato  dalla  Legge  di  conversione  31
luglio 2017, n. 119. 
   . Mancata definizione di un  processo  decisionale  standardizzato
per l'inserimento delle  nuove  vaccinazioni  nel  calendario  e  dei
relativi  finanziamenti   dedicati   alla   produzione   di   analisi
indipendenti  di  costo-efficacia  e  di  HTA  che   possano   essere
utilizzate  ai  fini  della  valutazione  di  nuove  indicazioni  nel
calendario vaccinale da parte del NITAG e del Ministero della Salute. 
Occorre inoltre considerare che la disponibilita' di nuovi vaccini  o
di  nuove  indicazioni  per  i  vaccini  esistenti,  se  da  un  lato
rappresentano un'ulteriore opportunita' di protezione  individuale  e
collettiva, dall'altra comportano, soprattutto nella fase iniziale di
avvio del programma di immunizzazione, nuove problematiche  derivanti
dal maggior impegno finanziario che  deve  essere  sostenuto  per  le
spese aggiuntive, dall'acquisto di nuovi vaccini o di dosi aggiuntive
di   vaccini   esistenti,   alla   formazione   del    personale    e
all'informazione al pubblico. Questi  aspetti,  in  alcuni  contesti,
possono rappresentare un ostacolo all'inserimento  in  calendario  di
nuovi vaccini. 
Allo stesso tempo, e' fondamentale che i programmi di  immunizzazione
siano parte  integrante  di  un  sistema  sanitario  solido,  per  le
innegabili interconnessioni con altri programmi di Sanita' Pubblica e
con la componente assistenziale del servizio sanitario. E',  infatti,
evidente che l'approccio alla prevenzione  delle  malattie  infettive
debba essere coordinato e multidisciplinare e che e' opportuno che  i
servizi di immunizzazione lavorino in maniera coerente tra di loro  e
in sinergia con altri organi del servizio  sanitario.  Si  pensi,  ad
esempio,  alla  delicata  questione   degli   eventi   avversi   alla
vaccinazione, veri o presunti, e  alla  necessita'  di  un  approccio
integrato per una loro adeguata gestione, sia per la sicurezza  della
popolazione (laddove il rischio  sia  plausibile),  sia  per  evitare
strumentalizzazioni (in caso di assenza di correlazione causale)  che
finirebbero con il mettere in pericolo la sicurezza collettiva. 
Inoltre, nuove emergenze infettive, come la pandemia  da  SARS-CoV-2,
hanno dimostrato come il sistema vaccinazioni deve poter rispondere a
nuove esigenze non solo con solidita', ma  anche  con  flessibilita',
integrandosi nei sistemi di preparazione e risposta alle emergenze ed
in quelli di gestione complessiva della popolazione. 
Lo scenario in cui e' stato  concepito  il  nuovo  PNPV  e',  quindi,
caratterizzato dalla presenza di  criticita',  che  rappresentano  le
sfide aperte per la Sanita' Pubblica in ambito vaccinale. 
Il  Piano,  nel  prendere  atto  degli  elementi  che  compongono  il
complesso ambito delle strategie e delle politiche  vaccinali,  cerca
di fornire risposte e proporre soluzioni efficaci e flessibili, nella
consapevolezza dell'impossibilita' di prevedere gli  sviluppi  futuri
in termini di innovazione tecnologica, sviluppo di  nuovi  vaccini  e
malattie emergenti o ri-emerge 
 
OBIETTIVI E STRATEGIE 
 
Obiettivi del PNPV 2023-2025 sono: 
   . Mantenere lo status polio-free 
   . Raggiungere e mantenere l'eliminazione di morbillo e rosolia 
   . Rafforzare la prevenzione del cancro  della  cervice  uterina  e
delle altre malattie HPV correlate 
   .  Raggiungere  e  mantenere   le   coperture   vaccinali   target
rafforzando Governance, Reti e percorsi di prevenzione vaccinale 
   . Promuovere interventi vaccinali nei  gruppi  di  popolazione  ad
alto rischio per patologia, favorendo  un  approccio  centrato  sulle
esigenze del cittadino/paziente 
   . Ridurre le diseguaglianze e prevedere azioni  per  i  gruppi  di
popolazione  difficilmente  raggiungibili  e/o  con  bassa  copertura
vaccinale 
   .  Completare   l'informatizzazione   delle   anagrafi   vaccinali
regionali e mettere a regime l'anagrafe vaccinale nazionale 
   . Migliorare la sorveglianza delle malattie prevenibili da vaccino 
   . Rafforzare la comunicazione in campo vaccinale 
   .  Promuovere  nei  professionisti  sanitari  la   cultura   delle
vaccinazioni e la formazione in vaccinologia. 
Il piano, in considerazione della  rapida  evoluzione  scientifica  e
tecnologica del settore, non fa riferimento  alla  specifica  offerta
vaccinale, che e'  invece  riportata  nel  Calendario  Vaccinale,  ma
raccomanda le strategie per  raggiungimento  di  coperture  vaccinali
adeguate al profilo epidemiologico prevalente e alla  diffusione  dei
ceppi. 
Per raggiungere gli obiettivi del piano sono previste  una  serie  di
strategie, che concorrono in modo trasversale verso l'obiettivo delle
coperture  vaccinali  target  secondo   criteri   di   efficacia   ed
efficienza. 
 
MANTENERE LO STATUS POLIO-FREE 
 
Nel 2002 l'Italia ha ottenuto la certificazione  ufficiale  di  Paese
libero da polio e  la  malattia  e'  stata  ufficialmente  dichiarata
eradicata dalla regione europea dell'OMS, compiendo tutti gli  sforzi
necessari per contribuire a raggiungere l'obiettivo  di  eradicazione
concordato con la Risoluzione WHA41.28  "Eradicazione  Globale  della
polio  entro  l'anno  2000",  approvata  nel  1988,  durante  la  41ª
Assemblea Mondiale della Sanita'.  Nell'agosto  del  2020,  anche  la
regione africana dell'OMS e' stata finalmente certificata polio-free.
Tuttavia, ad oggi, il poliovirus selvaggio di tipo  1  (WPV1)  rimane
endemico in 2 Paesi del mondo (Afghanistan e Pakistan), mentre  molti
altri paesi sono interessati da  epidemia  di  poliovirus  circolanti
derivati da vaccino (cVDPV),  nonostante  gli  sforzi  profusi  nella
campagna mondiale di eradicazione. Da questi  serbatoi  i  poliovirus
possono essere esportati in molti altri Paesi(29)(30). Infatti, anche
in anni recenti si sono verificati focolai epidemici. 
Alcuni fattori rendono il nostro Paese  particolarmente  suscettibile
alla minaccia di reintroduzione di poliovirus selvaggi.  Tra  questi,
in primo luogo, il notevole movimento di persone da e per i Paesi  in
cui la polio e' ancora endemica o con epidemie  in  corso.  E'  noto,
infatti, che  i  soggetti  infetti  asintomatici  (cento  volte  piu'
frequenti dei casi manifesti di polio) possono eliminare virus  vivo,
con le feci, fino a sei settimane dopo l'infezione. 
Un altro  fattore  e'  rappresentato  dalla  presenza  di  gruppi  di
popolazione suscettibili alla reintroduzione del poliovirus  a  causa
dei bassi livelli di copertura vaccinale. Tali gruppi sono costituiti
sia  dai   soggetti   socialmente   vulnerabili   o   "difficili   da
raggiungere"(31),  come  gli  immigrati  (soprattutto  se  privi   di
documenti), le diverse etnie di popolazioni nomadi (Rom, Sinti)  e  i
soggetti senza dimora, i  quali  sono  spesso  poco  integrati  nella
societa', hanno difficolta' di accesso ai servizi di prevenzione e di
assistenza sanitaria e sfuggono  frequentemente  agli  interventi  di
prevenzione, sia dai gruppi di soggetti che rifiutano le vaccinazioni
per ragioni filosofiche, ideologiche o religiose, o che comunque sono
esitanti nei confronti  della  vaccinazione.  Questi  gruppi  possono
costituire  il  terreno  fertile  per  la  riaccensione  di   focolai
epidemici  di  polio,  in  caso  di  reintroduzione  del  virus.   Di
conseguenza, essi possono mettere in pericolo  anche  la  popolazione
generale, qualora quest'ultima non sia adeguatamente protetta. 
In proposito, occorre sottolineare  come  nel  2020,  a  causa  della
pandemia da COVID-19, le coperture vaccinali  a  24  mesi  per  polio
siano scese al di sotto del target del 95%. 
Sulla base di quanto descritto, e' importante  che  il  "mantenimento
dello stato polio-free" sia considerato come una delle priorita'  del
presente Piano e che le azioni necessarie per ridurre il  rischio  di
reintroduzione  della  malattia,  come  l'aumento   delle   coperture
vaccinali,  la  profilassi  internazionale,  il  rafforzamento  della
sorveglianza delle paralisi flaccide acute (PFA) e della sorveglianza
ambientale,  il  contenimento  di  laboratorio,  siano  adeguatamente
sostenute e valorizzate nel Sistema Sanitario. 
Le principali azioni da mettere  in  campo,  per  raggiungere  questi
obiettivi, sono: 
   . Potenziare l'offerta vaccinale  territoriale,  anche  attraverso
attivita' straordinarie  di  immunizzazione  per  il  recupero  degli
inadempienti e delle mancate vaccinazioni; 
   .  Monitorare  le  coperture  vaccinali  e  individuare   aree   a
particolare rischio, al fine di predisporre idonei interventi mirati; 
   .  Mantenere  aggiornati  e  applicare  in  maniera  omogenea  sul
territorio il Piano Nazionale di preparazione e  di  risposta  a  una
epidemia di poliomielite e il Piano Nazionale di azione per mantenere
lo status polio-free; 
   . Migliorare la sorveglianza delle paralisi flaccide, attuando  un
costante  dialogo  fra  i  centri  di  riferimento  regionale  e   le
istituzioni centrali, semplificando e digitalizzando le modalita'  di
effettuazione delle segnalazioni e garantendo una adeguata formazione
del personale sanitario coinvolto; 
   . Estendere la rete della sorveglianza ambientale per la  polio  e
migliorarne l'efficienza; 
   . Mantenere aggiornato l'inventario  nazionale  dei  laboratori  e
procedere alla progressiva  distruzione  dei  materiali  infettivi  e
potenzialmente  infettivi  per  poliovirus,  secondo  le  indicazioni
dell'OMS. 
---------- 
(29) ECDC. Rapid Risk Assessment. Suspected outbreak of poliomyelitis
in Syria: Risk of importation and spread of poliovirus in the EU.  23
ottobre                                                         2013.
http://ecdc.europa.eu/en/publications/Publications/RRA%20poliomyeliti
s%20Syria%2021%2010%202013.pdf 
(30) ECDC. Risk Assessment. Wild-type poliovirus  1  transmission  in
Israel - what is the risk to the EU/EEA? Stockholm:  ECDC;  September
2013
http://www.ecdc.europa.eu/en/publications/Publications/polio-risk-ass
essment-transmission-in-Israel.pdf 
(31) WHO. Regional Office for Europe. (2001).  Sub-regional  workshop
on enhanced surveillance of acute flaccid paralysis and poliomyelitis
: report on  a  WHO  meeting,  ljubljana,  Slovenia  5-6  July  2001.
Copenhagen:      WHO      Regional      Office      for       Europe.
https://apps.who.int/iris/handle/10665/108449 
 
RAGGIUNGERE E MANTENERE L'ELIMINAZIONE DI MORBILLO E ROSOLIA 
 
Il morbillo e' una malattia esantematica virale altamente  contagiosa
che puo' portare a complicanze gravi, incluso il decesso.  A  livello
globale, negli anni antecedenti alla pandemia da COVID-19, i casi  di
morbillo sono aumentati fino a raggiungere, nel 2019,  869.770  casi,
ovvero il numero piu' alto di casi segnalati dal 1996, con aumenti in
tutte  le  regioni  dell'OMS.  Anche  i  decessi  per  morbillo  sono
aumentati, di quasi il 50% dal 2016 al 2019 (stima di 207.500 decessi
per morbillo solo nel 2019). 
La  rosolia  e'  solitamente  una  patologia  benigna  che   presenta
raramente complicanze (per lo piu' artralgie e artriti  transitorie).
Puo'  essere  invece  molto   pericolosa   durante   la   gravidanza,
soprattutto  se  la  madre  contrae  la  malattia  durante  il  primo
trimestre: piu' precoce  e'  l'infezione,  infatti,  maggiore  e'  il
rischio di danno embrio-fetale. La rosolia in questi casi puo' essere
responsabile di serie  conseguenze,  quali  aborto  spontaneo,  morte
intrauterina del feto, gravi malformazioni  fetali  e,  nel  bambino,
ritardo di acquisizione delle tappe dello sviluppo. 
Secondo l'ultimo report  della  Regione  Europea  dell'Organizzazione
Mondiale della Sanita(32), relativo ai dati del 2020, l'Italia e' tra
i 14  Paesi  della  Regione  dove  il  morbillo  continua  ad  essere
endemico. 
Dall'inizio  del  2013  (data  di  introduzione  della   sorveglianza
integrata del morbillo e della rosolia) alla fine del 2019 sono stati
segnalati in Italia 14.785 casi di morbillo di cui  2.270  nel  2013,
1.695 nel 2014, 256 nel 2015, 862 nel 2016, 5.397 nel 2017, 2.683 nel
2018, 1.622 nel 2019. Da gennaio 2020 il numero di casi segnalati  e'
diminuito, come in altri Paesi, con soli 103 casi segnalati nel 2020,
9 casi nel 2021, e 15 casi da gennaio a novembre 2022. 
Per quanto riguarda la rosolia postnatale, come indicato nel  report,
e' in corso una revisione  retrospettiva  dei  dati  (epidemiologici,
virologici,  di  copertura   vaccinale   e   della   qualita'   della
sorveglianza), per valutare se sia stata raggiunta l'eliminazione. 
Al  sistema  di  sorveglianza  nazionale,   sono   stati   segnalati,
rispettivamente: 65 casi di rosolia postnatale nel 2013, 26 nel 2014,
27 nel 2015, 30 nel 2016, 68 nel 2017, 21 nel 2018, e  25  nel  2019.
Nel 2020 sono stati segnalati 15 casi, nessun caso nel 2021 e 4  casi
da gennaio a novembre 2022. 
Per quanto riguarda la rosolia congenita, e' stato segnalato un  caso
nel 2016, un caso nel  2017  e  nessun  caso  confermato  negli  anni
2018-202039. 
Secondo la definizione dell'OMS l'eliminazione del morbillo (e  della
rosolia) e' l'interruzione della  trasmissione  indigena  in  un'area
geografica definita, per almeno 36 mesi, in presenza di un sistema di
sorveglianza efficiente. 
Per raggiungere e  mantenere  l'eliminazione  del  morbillo  e  della
rosolia, l'OMS raccomanda di mettere in atto strategie per: 
   . raggiungere e mantenere elevati livelli di  copertura  vaccinale
per due dosi  di  vaccino  MPR,  a  tutti  i  livelli  amministrativi
(nazionale, di ASL e di distretto), in particolare tra la popolazione
adulta in cui sono stati evidenziati bassi livelli di immunita'; 
   . migliorare la sensibilita' del sistema di sorveglianza. 
Le coperture vaccinali, per morbillo (prima dose) a 24  mesi  avevano
subito un calo dal 2013 al 2016, passando dal 90,3% all'87,3%, ma nel
2017, a  seguito  dell'introduzione  dell'obbligo  vaccinale  avevano
iniziato a risalire, raggiungendo il  94,5%  nel  2019.  Tuttavia,  a
causa dell'impatto della pandemia di COVID-19, a partire dal 2020  si
e' iniziato a osservare un calo delle coperture, che si sono  ridotte
al 93,8%, con tre Regioni/PA con valori al di sotto del 90%. Anche le
coperture vaccinali per la seconda dose a 5-6 anni, che dal  2014  al
2018 avevano mostrato  un  netto  miglioramento,  nel  2021  si  sono
ridotte all'85,6%(33).  Anche  per  la  rosolia,  nel  2021  si  sono
registrate coperture al di sotto della soglia (93,8% a 24  mesi,  con
tre Regioni/PA con valori al di sotto del 90%. 
E'  necessario,  pertanto,  continuare  a  perseguire  gli  obiettivi
specifici gia' indicati nel Piano nazionale  per  l'eliminazione  del
morbillo e della rosolia congenita (PNEMoRc) 2010-2015 e  finalizzare
l'aggiornamento del piano stesso. 
---------- 
(32)  WHO.  Tenth  meeting  of  the  European  Regional  Verification
Commission for Measles and Rubella  Elimination.  Ultimo  accesso  21
dicembre                                                        2022.
https://www.who.int/europe/publications/i/item/WHO-EURO-2022-6093-458
58-66035 
(33) Ministero della  Salute.  Vaccinazioni  dell'eta'  pediatrica  e
dell'adolescenza-  Coperture  vaccinali.  Ultimo   aggiornamento   19
ottobre                                                         2022.
https://www.salute.gov.it/portale/documentazione/p6_2_8_3_1.jsp?lingu
a=italiano&id=20 
 
RAFFORZARE LA PREVENZIONE DEL CANCRO DELLA CERVICE  UTERINA  E  DELLE
ALTRE MALATTIE HPV CORRELATE 
 
La strategia  globale  dell'OMS  per  accelerare  l'eliminazione  del
carcinoma cervicale come problema di sanita' pubblica,  adottata  nel
2020(34),  rappresenta  la  prima  strategia  sanitaria  globale  per
l'eliminazione di un  tumore  affrontato  come  problema  di  sanita'
pubblica(obiettivo: 90% delle ragazze vaccinate  contro  l'HPV  entro
l'eta' di 15 anni).(35) Pur essendo una malattia prevenibile mediante
la  vaccinazione   e   trattabile,   soprattutto   se   diagnosticata
precocemente, il cancro della cervice uterina  rappresenta  tutt'oggi
il quinto tumore piu' diffuso a livello mondiale,  con  un  tasso  di
incidenza standardizzato per eta' stimato per il  2020  di  13,3  per
100.000 donne, ed e' responsabile di centinaia di migliaia  di  morti
ogni anno e di un forte  impatto  in  termini  sanitari,  sociali  ed
economici(36). 
In Italia, nel 2020, sono  stati  stimati  2.365  nuovi  casi  e  494
decessi dovuti a  tumore  della  cervice  uterina,  che  si  conferma
pertanto nel nostro Paese al quinto posto fra i tumori piu' frequenti
nelle donne di eta' compresa fra 0 e 49 anni,  rappresentando  l'1,3%
di tutti i tumori nel sesso femminile(37). Non bisogna poi trascurare
il fatto che  l'infezione  da  HPV  e'  associata  allo  sviluppo  di
numerosi altri tumori  del  distretto  uro-genitale  (vulva,  vagina,
pene, ano) e testa-collo (orofaringe), nonche' di lesioni benigne  ma
dal notevole impatto sulla qualita'  della  vita,  come  i  condilomi
ano-genitali.  Cio'  aggrava  ulteriormente  il  carico  di  malattia
prodotto da questa infezione. 
Diversi tumori del tratto anogenitale  e  del  tratto  aero-digestivo
superiore negli uomini, e le loro lesioni precursori, sono  ora  noti
per essere causati da  infezione  HPV  a  trasmissione  sessuale(38).
L'infezione genitale maschile da HPV e'  infatti  molto  comune:  uno
studio internazionale in corso stima una  prevalenza  del  65,2%  nei
maschi asintomatici di eta' compresa tra 18 e  70  anni(39).  Bisogna
inoltre  sottolineare  che  gli  uomini  appartenenti   a   minoranze
sessuali, a maggior rischio di contrarre l'HIV, sono  di  conseguenza
piu' vulnerabili al rischio di HPV e  di  tumori  associati  all'HPV,
soprattutto  se  associato  a  bassi  tassi  di  vaccinazione  contro
quest'ultimo(40). 
Per il carcinoma del collo dell'utero, il termine "eliminazione  come
problema di salute pubblica" a livello globale,  indica  un'incidenza
inferiore a 4 per 100.000 donne/anno in ogni paese. 
Secondo l'OMS entro il 2030  dovranno  essere  raggiunti  i  seguenti
obiettivi: 
   . il 90% delle ragazze entro  i  15  anni  di  eta'  completamente
vaccinate con il vaccino anti-HPV; 
   . il 70% delle donne sottoposte a screening utilizzando un test ad
alta performance a 35 anni, che deve essere ripetuto entro i 45 anni; 
   . il 90% delle donne identificate con malattia cervicale  trattate
o comunque prese in carico. 
La  vaccinazione  delle  ragazze  adolescenti  e'  l'intervento  piu'
efficace a lungo termine per ridurre  il  rischio  di  sviluppare  il
carcinoma del collo dell'utero. Esistono forti evidenze  che  elevate
coperture vaccinali contro HPV garantiscano la protezione anche degli
individui non vaccinati attraverso l'immunita' di gregge. 
Altre evidenze mostrano infine  come  il  vaccino  possa  ridurre  il
rischio  di  recidive   in   soggetti   gia'   affetti   da   lesioni
HPV-correlate, incluse lesioni ad alta frequenza di recidiva  come  i
condilomi ano-genitali. 
Le linee guida  dell'OMS  attualmente  raccomandano  che  le  ragazze
adolescenti fra 9 e 14 anni ricevano due dosi di vaccino  per  essere
completamente protette. 
Nonostante le forti evidenze a sostegno di  questa  vaccinazione,  in
Italia la copertura vaccinale per HPV nelle  ragazze  e  nei  ragazzi
undicenni, gia' molto  lontana  dall'obiettivo  del  95%  negli  anni
precedenti, si e' ulteriormente ridotta nel 2020 (coorte  di  nascita
2008), a causa del  forte  impatto  della  pandemia  sulle  attivita'
vaccinali, che e' stato particolarmente marcato proprio nei confronti
delle vaccinazioni di adolescenti e adulti. Un impatto simile  si  e'
verificato anche nei confronti delle attivita' di  screening  per  il
carcinoma cervicale, per cui appare fondamentale la  necessita',  nei
prossimi anni, di mettere in  atto  tutte  le  azioni  possibili  per
rilanciare efficacemente la  vaccinazione  contro  HPV,  puntando  al
raggiungimento dell'obiettivo di copertura vaccinale per  HPV  =  95%
negli adolescenti e alla  progressiva  riduzione  dell'incidenza  del
tumore della cervice uterina. 
Le principali azioni da intraprendere sono le seguenti: 
   . Rilanciare e rafforzare la campagna  nazionale  di  vaccinazione
contro HPV, prevedendo il coinvolgimento attivo  del  territorio  (in
particolare PLS/MMG e consultori familiari),  degli  specialisti  (in
primis pediatri, ginecologi, oncologi), delle societa' scientifiche e
della societa' civile. 
   . Favorire la vaccinazione attraverso  l'ampliamento  dell'accesso
ai servizi vaccinali, l'organizzazione di open  day  e  attivita'  di
catch up, l'estensione dell'offerta attiva  e  gratuita  del  vaccino
alle coorti almeno fino all'eta' di inizio dello screening del tumore
per il cancro della cervice uterina e della gratuita' del vaccino per
i maschi almeno fino ai 18 anni di  eta'  compresi,  il  mantenimento
della gratuita' nel tempo per le coorti beneficiarie,  l'adozione  di
strumenti e tecnologie  informatiche  flessibili  per  supportare  la
chiamata attiva e la  gestione  della  prenotazione  per  ridurre  le
probabilita' di non presentazione; 
   .  analizzare  i  determinanti   dell'esitazione   vaccinale   nei
confronti dei vaccini anti-HPV e intervenire su di essi e  sviluppare
una estesa campagna  comunicativa  e  informativa  a  supporto  della
campagna nazionale di vaccinazione  contro  HPV,  impegnata  su  piu'
fronti: scuole, punti di ritrovo per  i  giovanissimi  e  i  giovani,
tutti i media (anche i social media); 
   . Sviluppare percorsi integrati e coordinati di  presa  in  carico
della malattia  nel  suo  complesso,  che  vadano  dalla  prevenzione
primaria (vaccinazione, promozione di comportamenti volti  a  ridurre
il  rischio  di  contrarre  l'infezione  da  HPV)  alla   prevenzione
secondaria (screening e diagnosi precoce), fino alla riduzione  delle
perdite al follow up e al miglioramento  della  qualita'  della  vita
delle pazienti colpite dalla neoplasia. 
---------- 
(35) Global strategy to accelerate the elimination of cervical cancer
as a public health problem. Geneva: World Health Organization;  2020.
Licence:           CC           BY-NC-SA           3.0           IGO.
https://www.who.int/publications/i/item/9789240014107 
(36) IARC,  World  Health  Organization.  Estimated  age-standardized
incidence rates (World) in 2020, worldwide,  both  sexes,  all  ages.
https://gco.iarc.fr/today/home 
(37) Aiom-Airtum. I Numeri  del  Cancro  in  Italia.  Edizione  2020.
https://www.aiom.it/wpcontent/
uploads/2020/10/2020 Numeri Cancro-operatori web.pdf 
(38) Human papillomaviruses. IARC Working Group on the Evaluation  of
Carcinogenic Risks to Humans. IARC Monogr Eval  Carcinog  Risks  Hum.
2007;90:1-636. 
(39)  Epidemiology  and  pathology  of  HPV  disease  in  males  doi:
10.1016/j.ygyno.2010.01.026 
(40)  Misinformation,  Gendered  Perceptions,  and   Low   Healthcare
Provider Communication Around HPV and the  HPV  Vaccine  Among  Young
Sexual Minority Men in New York City: The P18 Cohort Study 
 
RAGGIUNGERE E MANTENERE LE  COPERTURE  VACCINALI  TARGET  RAFFORZANDO
GOVERNANCE, RETI E PERCORSI DI PREVENZIONE VACCINALE 
 
Il panorama  relativo  all'organizzazione  dei  Servizi  Vaccinali  a
livello nazionale appare oggi fortemente eterogeneo, sia  in  termini
di  strutture  e  di  team  di  professionisti  che   effettuano   le
vaccinazioni differenziando l'offerta per le varie fasce di eta', sia
in termini di percorsi di accesso a tali strutture. E' chiara  quindi
la necessita' di strutturare l'assetto  dei  Servizi  Vaccinali,  nel
rispetto del necessario approccio alla  persona,  anche  mediante  la
reingegnerizzazione  dei  modelli  organizzativi,   delle   modalita'
operative, degli strumenti per il monitoraggio e per  la  valutazione
dei  processi,  azione  messa  gia'  in  atto  a  livello  di  alcune
Regioni/PA. 
La  riorganizzazione  deve  condurre  ad  una  unitarieta'   ed   una
omogeneita'   dell'attivita'   vaccinale    sull'intero    territorio
nazionale, in  ottemperanza  coi  LEA,  per  evitare  disparita'  tra
Regioni/PA  e/o  all'interno  della  medesima  Regione/PA  attraverso
un'appropriata allocazione ai Servizi Vaccinali di strutture idonee e
di risorse umane adeguate sia sanitarie che non sanitarie. 
 
La Governance della prevenzione vaccinale 
I  programmi  di  vaccinazione  devono  essere  oggetto  di   attenta
programmazione, organizzazione e  gestione  da  parte  delle  Aziende
Sanitarie Locali  per  garantire  la  qualita',  la  sicurezza  della
prestazione vaccinale, l'equita', la presa  in  carico  nel  percorso
vaccinale individuale e la tutela della salute pubblica. I  programmi
di vaccinazione inoltre, devono  essere  costantemente  monitorati  e
migliorati  attraverso  l'analisi  delle  coperture   vaccinali   per
garantire, da parte del Dipartimento di Prevenzione, il coordinamento
di  interventi  strutturati  e  tempestivi  a  fronte  di   possibili
criticita'. 
I  Dipartimenti  di  Prevenzione  garantiscono  sul   territorio   le
competenze specialistiche in tema vaccinale e la governance di  tutte
le offerte e i programmi di vaccinazione in ragione del loro ruolo  a
tutela della salute pubblica e al fine di perseguire gli obiettivi di
copertura,   omogeneita',   accessibilita',   equita'   e    qualita'
nell'offerta vaccinale. Per raggiungere tali obiettivi i Dipartimenti
di  Prevenzione  garantiscono,  sul  territorio  di  competenza,   il
coordinamento di tutti gli attori coinvolti  nella  vaccinazione  per
tutti gli aspetti di programmazione, organizzazione e monitoraggio. 
 
La "Rete" territoriale per l'erogazione delle vaccinazioni 
Il  modello  organizzativo  territoriale  delle  vaccinazioni  e'  un
modello a  rete  che  deve  tener  conto  delle  caratteristiche  del
territorio e dove ogni  Dipartimento  di  Prevenzione  garantisce  le
vaccinazioni  definendo  l'organizzazione  interna  e/o   promuovendo
collaborazioni con altre Strutture  e  professionisti  opportunamente
individuati e formati  per  l'erogazione  delle  vaccinazioni  ed  il
raggiungimento degli  obiettivi  indicati  nel  presente  Piano,  nel
rispetto delle indicazioni e delle leggi regionali. 
I Dipartimenti di Prevenzione, attraverso i  Servizi  Vaccinali  e  i
professionisti che  ivi  operano  (medici  specialisti  in  igiene  e
medicina preventiva, assistenti sanitari,  infermieri,  ecc.),  hanno
assicurato al  Paese  negli  ultimi  decenni  le  campagne  vaccinali
ordinarie e  straordinarie.  Questa  attivita'  e'  stata  svolta  in
maniera autonoma nel territorio di competenza dalle Aziende Sanitarie
Locali (ASL)  con  organizzazione  interne  e  partnership  dedicate.
Storicamente vi e' stata una  comune  sinergia  tra  Dipartimenti  di
Prevenzione e Medici  di  Medicina  Generale  e  Pediatri  di  Libera
Scelta. Tale sinergia si e' ancor piu' consolidata nell'ambito  della
campagna vaccinale per l'emergenza COVID-19, durante  la  quale  sono
stati coinvolti ulteriori attori (es.  medici  specialisti  di  altre
branche, medici competenti), attivati gli hub  vaccinali,  rafforzata
l'offerta vaccinale in  ambito  ospedaliero  e  individuati  contesti
nuovi di erogazione come le farmacie. 
La sinergia tra tutte le  professionalita'  e  le  diverse  Strutture
coinvolte  nella  rete  territoriale  di  offerta  gioca   un   ruolo
strategico nella protezione della popolazione ed e' necessario trarre
esperienza dalle soluzioni attuate in via emergenziale  per  definire
nuovi percorsi  estendibili,  dove  opportuno,  alle  altre  malattie
prevenibili  da  vaccino  oltre  a  valutare   i   migliori   modelli
organizzativi. 
Per questo, alla luce dei nuovi LEA  che  garantiscono  la  gratuita'
delle vaccinazioni  per  i  soggetti  a  rischio  di  tutte  le  eta'
previste, e' auspicabile valutare il mantenimento e il  potenziamento
di questi nuovi percorsi per l'offerta  vaccinale  individuale  sulla
base delle specifiche condizioni di  rischio.  A  tale  proposito  si
rende necessario attivare  collaborazioni  per  aumentare  l'adesione
alle vaccinazioni nei  gruppi  a  rischio  per  condizioni  cliniche,
condividendo protocolli di immunizzazione con tutti gli altri  medici
specialisti che seguono i soggetti affetti da  diabete,  cardiopatie,
BPCO,   insufficienza   epatica,   insufficienza   renale,   malattie
autoimmuni,  ematologiche,  oncologiche,   nonche'   in   determinate
condizioni di rischio di natura professionale con  il  coinvolgimento
dei medici competenti. 
Attori fondamentali nelle reti di  promozione  vaccinale  sono,  come
sopra riportato, i MMG e i PLS. I MMG svolgono  un  ruolo  importante
per la promozione e l'erogazione delle vaccinazioni dell'adulto,  con
particolare riferimento al soggetto fragile  per  patologia,  fattori
comportamentali/occupazionali   o    vulnerabile    per    condizione
socioeconomica, soprattutto nel caso in cui questi non sia incluso  o
non sia stato adeguatamente raggiunto  dalla  chiamata  attiva.  Allo
stesso modo, il PLS e' la figura di riferimento nei primi anni  della
vita per la tutela della salute del neonato e del bambino, svolgendo,
in sinergia con il Dipartimento di  Prevenzione,  un  ruolo  centrale
nella promozione della vaccinazione per il proprio assistito e  della
confidenza vaccinale dei suoi genitori e  del  nucleo  familiare.  Le
modalita' di coinvolgimento dei MMG/PLS potranno essere  definite  da
accordi specifici  a  livello  regionale  e  aziendale.  L'esperienza
COVID-19 inoltre ha portato a  piena  maturazione  il  coinvolgimento
nella  rete  della  prevenzione  vaccinale  dei  farmacisti  e  delle
farmacie. 
Alla luce del DM n. 77 inoltre particolare rilevanza nel  modello  di
rete di assistenza  territoriale  verra'  assunta  dalle  Case  della
Comunita'. Nelle Case  della  Comunita',  con  il  coordinamento  del
Dipartimento di  Prevenzione,  sara'  garantita,  infatti,  anche  la
diffusione  della   cultura   della   prevenzione,   e   sulla   base
dell'organizzazione della Regione/PA, potra' essere prevista anche la
vaccinoprofilassi  in  particolare  verso   determinati   gruppi   di
popolazione afferenti. 
Nel contesto di questa Rete,  e'  auspicabile  l'applicazione  di  un
modello di tipo "hub and spoke" adattato  al  contesto  geografico  e
alle  caratteristiche  del  territorio  che,  secondo   principi   di
sicurezza, appropriatezza, equita' e qualita' dell'offerta,  persegua
l'efficienza  organizzativa  e  al   contempo   promuova   anche   la
capillarita' dei punti vaccinali, semplifichi  l'accesso,  garantisca
l'offerta  attiva  delle  vaccinazioni  previste  e  la   valutazione
specialistica di  casi  complessi  o  con  specifiche  condizioni  di
rischio. 
E'  necessario  che  in  tutta  la  Rete  gli  ambulatori   vaccinali
garantiscano l'offerta di servizi di qualita' con  il  massimo  della
competenza professionale e per questo e' indispensabile  che  vengano
definiti degli standard organizzativi  e  di  personale  che  possano
ridurre possibili disuguaglianze di offerta a livello territoriale  e
regionale e  che  possano  rendere  sostenibile  l'offerta  vaccinale
stessa.  In  tale  contesto  si  avvia  il  percorso   di   autonomia
professionale in ambito vaccinale dell'Assistente Sanitario  -  quale
professionista specificatamente formato nell'ambito della prevenzione
- e dell'Infermiere rafforzando le competenze  specifiche,  definendo
standard formativi e di  aggiornamento  periodico  a  garanzia  della
sicurezza,  dell'appropriatezza  e  della   qualita'   dell'attivita'
vaccinale. 
E' altresi' fondamentale rafforzare la  Rete  di  collaborazione  "di
sistema" tra Ministero della Salute,  Referenti  regionali  dell'Area
della  Prevenzione,  NITAG,  ISS,  AIFA,  Societa'  Scientifiche   di
riferimento, Universita', organizzazioni della societa' civile e  del
terzo settore. 
 
PROMUOVERE INTERVENTI VACCINALI NEI GRUPPI  DI  POPOLAZIONE  AD  ALTO
RISCHIO PER PATOLOGIA, FAVORENDO UN APPROCCIO CENTRATO SULLE ESIGENZE
DEL CITTADINO/PAZIENTE 
 
Nella pianificazione  delle  campagne  vaccinali,  appare  strategico
favorire e promuovere le vaccinazioni raccomandate per le  condizioni
di rischio per patologia/stato immunitario. L'offerta  vaccinale  per
queste persone deve  sempre  piu'  considerare  il  percorso  clinico
assistenziale nelle diverse fasi di  presa  in  carico  del  soggetto
fragile (es. ricovero, visite ambulatoriali, assistenza  domiciliare,
assistenza presso le strutture  sociosanitarie  e  socioassistenziali
territoriali,  etc.)  da  parte  dei  numerosi   operatori   sanitari
coinvolti (MMG/PLS, Specialisti). 
Come  per  altre  condizioni  sanitarie,  anche  per  la  prevenzione
vaccinale appare il momento di  abbandonare  l'approccio  passivo  di
richiesta da parte del soggetto interessato per passare  alla  logica
proattiva di un percorso vaccinale centrato sul paziente.  In  questo
senso, in considerazione della necessita' di  garantire  un  servizio
equo  e  di  facile  accesso  per  la   popolazione,   parallelamente
all'implementazione    dell'erogazione    dei    servizi    vaccinali
territoriali, sarebbe utile che la  rete  specialistica  pensata  per
seguire  i  soggetti  a  rischio,  possa  promuovere  attivamente  le
vaccinazioni (sulla scorta di quanto  avvenuto  per  la  vaccinazione
anti Covid19), tanto a livello ospedaliero che territoriale. 
I PDTA dei pazienti  affetti  da  patologie  croniche  (es.  diabete,
scompenso cardiaco, insufficienza renale, etc.), identificati come  a
rischio di infezione e forme gravi di patologie infettive prevenibili
da vaccino dovrebbero  integrare  i  calendari  vaccinali  specifici,
anche grazie all'accesso  all'Anagrafe  Vaccinale  per  il  personale
specialistico, ospedaliero e territoriale. 
I soggetti in follow-up ambulatoriale per patologia  o  che  accedano
all'ospedale in regime di ricovero dovrebbero  essere  invitati  alla
vaccinazione in tali occasioni. Questo tipo di attivita' garantirebbe
essenzialmente di ottimizzare i  tempi  di  erogazione  dei  servizi,
inoltre consentirebbe al cittadino di effettuare piu' prestazioni  in
un unico  momento,  auspicabilmente  aumentando  la  compliance  alla
vaccinazione. Notevoli sarebbero anche i benefici per  il  cittadino,
che ridurrebbe il numero di spostamenti per necessita' sanitarie,  le
assenze dal luogo di lavoro, nonche' la necessita'  di  riorganizzare
le attivita' di  vita  quotidiana.  I  percorsi  di  vaccinazione  in
ospedale  necessitano  inoltre  di  un'azione  di  sensibilizzazione,
formazione  e  coinvolgimento  degli  specialisti  clinici,  che   ne
valorizzi  ulteriormente  il  ruolo  fondamentale   nel   counselling
specifico nelle condizioni diagnostico-terapeutiche complesse. 
Si raccomanda di  coinvolgere  nella  promozione  della  vaccinazione
anche gli specialisti sia negli ospedali, sia nel territorio come  ad
esempio i centri diabetologici, i centri dialisi, i centri trapianti,
i centri onco-ematologici, i centri cardiologici, i centri di secondo
livello dello screening per il carcinoma cervicale, gli ambulatori di
pneumologia, reumatologia, gastroenterologia, ecc. 
Laddove  non  fosse  realizzabile  l'erogazione  delle   vaccinazioni
necessarie direttamente presso  il  servizio  che  ha  in  carico  il
paziente  per  la  patologia  specialistica,  neanche  attraverso  la
realizzazione di protocolli interdipartimentali  e/o  interaziendali,
appare  fondamentale  facilitare  le  attivita'  di  prenotazione  ed
indirizzo del paziente stesso presso i centri vaccinali  territoriali
che se ne faranno carico per l'offerta del calendario  specifico.  In
questo contesto appare utile rimarcare  l'importanza  per  tutti  gli
specialisti, ospedalieri e  territoriali,  di  verificare  l'avvenuta
vaccinazione dei propri assistiti al momento della presa  in  carico,
indicando nei documenti clinici del paziente (ad esempio  la  lettera
di   dimissione   o   il   piano   assistenziale   individuale),   la
raccomandazione  ad  effettuare  le  vaccinazioni  previste  per   la
condizione di rischio e  non  ancora  effettuate.  Per  tutte  queste
attivita' appare quanto mai fondamentale un congruente  potenziamento
delle  infrastrutture  informatiche  per  la  condivisione  dei  dati
relativi alla situazione vaccinale di tutti i cittadini. 
 
RIDURRE  LE  DISEGUAGLIANZE  E  PREVEDERE  AZIONI  PER  I  GRUPPI  DI
POPOLAZIONE  DIFFICILMENTE  RAGGIUNGIBILI  E/O  CON  BASSA  COPERTURA
VACCINALE 
 
Lo scopo dei programmi di prevenzione vaccinale non  dovrebbe  essere
limitato solamente  al  raggiungimento  di  un  livello  ottimale  di
copertura nella popolazione generale,  bensi'  anche  alla  riduzione
delle disuguaglianze esistenti tra  diversi  gruppi  di  popolazione,
realizzando   appositi    interventi    indirizzati    ai    soggetti
caratterizzati da una maggior vulnerabilita' sociale o economica  che
determinano una maggior difficolta' nell'essere raggiunti dai servizi
sanitari ("hard to reach, HRG"). 
Le basse coperture vaccinali  in  questi  gruppi  dipendono  da  vari
fattori: difficolta'  di  identificazione  da  parte  delle  anagrafi
sanitarie,  difficolta'  di  contatto  attraverso  i  normali  canali
(lettera invito), barriere dovute alla comunicazione,  basso  livello
educativo,   analfabetismo,   isolamento    sociale,    atteggiamenti
culturali, difficolta' di accesso ai servizi  sanitari,  compresa  la
difficolta' di prenotazione delle vaccinazioni sui portali in assenza
dei documenti richiesti, diffidenza  nei  confronti  delle  strutture
pubbliche, timore di discriminazione. 
La promozione delle vaccinazioni dovrebbe quindi includere in maniera
trasversale i gruppi di popolazione vulnerabili,  a  maggior  rischio
sia di  malattie  prevenibili  da  vaccino  che  di  basse  coperture
vaccinali  per  effetto  della  posizione  socio-economica  e   della
marginalizzazione sociale (quali  migranti,  soggetti  senza  dimora,
detenuti, residenti in  comunita',  tossicodipendenti,  etc.)  per  i
quali  e'  necessario  predisporre  strategie  e  approcci  dedicati,
attivare servizi territoriali prossimi alla  condizione  di  disagio,
coinvolgere attori della societa'  civile  e  degli  enti  del  terzo
settore  per   facilitare   il   completamento   delle   vaccinazioni
raccomandate. 
 
Per quanto riguarda  i  migranti  in  particolare,  sono  documentate
disparita' di salute per malattie trasmissibili e non  trasmissibili;
i  loro  maggiori  rischi  di  malattie  infettive,   rispetto   alle
popolazioni    ospitanti,    sono    correlati    alle    esposizioni
pre-migrazione, alle circostanze del viaggio  di  migrazione  e  alla
ricettivita'  e  all'accesso  ai  servizi  sanitari  nei   paesi   di
accoglienza. 
Mentre la prevalenza di malattie  infettive  identificate  attraverso
programmi  di  screening  e'  generalmente  bassa,  i  ritardi  nella
diagnosi e  nel  trattamento  di  una  serie  di  malattie  infettive
comportano una maggiore morbosita' e mortalita' tra i  migranti.  Gli
ostacoli all'assistenza nei paesi ospitanti si verificano  a  livello
di paziente,  medico  e  sistema  sanitario;  politiche  sanitarie  e
servizi sanitari coordinati, inclusivi  e  culturalmente  competenti,
rispondenti alla diversita' dei pazienti riducono queste barriere. 
Le azioni da intraprendere per raggiungere queste popolazioni  devono
mirare  a  garantire  l'offerta  delle  vaccinazioni   previste   nel
calendario vaccinale dell'infanzia, durante l'adolescenza e  la  vita
adulta, eventuali vaccinazioni aggiuntive per soggetti  ad  aumentato
rischio (indipendentemente dall'eta') secondo  l'approccio  verticale
di  risposta  a  bisogni  di  salute  complessi  e  a  rendere   piu'
"familiari" i servizi sanitari territoriali, al fine  di  facilitarne
l'accesso. 
L'obiettivo in termini di salute  individuale  e'  quindi  quello  di
intercettare tutte  le  persone  che  siano  esposte  ad  un  rischio
aumentato di infezione o a forme di malattia severa mentre il  target
a livello collettivo e' di abbattere  la  circolazione  dei  patogeni
prevenibili, se non contribuire alla loro eradicazione. 
 
Piu' in generale, per i gruppi difficili da raggiungere e' necessario
valorizzare l'approccio intersettoriale e multidisciplinare  previsto
nel PNP 2020-2025  con  il  coinvolgimento  dei  soggetti  del  Terzo
Settore presenti sul territorio come,  ad  esempio,  le  associazioni
locali operanti nelle comunita' straniere.  Tali  soggetti  hanno  un
ruolo fondamentale nell'identificazione di questi  gruppi,  ma  anche
nella definizione e attuazione  di  interventi  di  promozione  della
salute e prevenzione (vaccinazioni, screening oncologici,  promozione
della  salute  materno  infantile,  etc.)   tarati   sulle   esigenze
specifiche dei gruppi target. 
E' fondamentale una stretta collaborazione tra i Servizi di Igiene  e
Sanita' Pubblica  delle  ASL  e  i  servizi  sociali  dei  Comuni  di
riferimento, i mediatori culturali e le associazioni di volontariato. 
E' inoltre importante programmare  interventi  coordinati  mirati  ad
aumentare il contatto tra il  sistema  sanitario  e  gli  utenti.  In
particolare,  e'  necessario  avere  mediatori  culturali  capaci  di
valutare in  maniera  piu'  ampia  i  bisogni  di  salute  di  questa
popolazione e predisporre interventi orientati a: 
   - accrescere la domanda a livello della comunita', 
   - accrescere in generale l'accesso  ai  servizi  di  promozione  e
prevenzione 
   - migliorare la  comunicazione  tra  utenti  ed  operatori,  anche
predisponendo materiale informativo dedicato. 
Le strategie che possono dare  risultati  positivi  passano  sia  per
l'accompagnamento, la mediazione e la familiarizzazione con i servizi
vaccinali esistenti - l'utilizzo delle sedi vaccinali storiche ha  il
vantaggio di garantire standard di  qualita'  e  sicurezza  dell'atto
vaccinale - sia  per  la  messa  in  campo  di  soluzioni  ad  hoc  e
interventi in loco per favorire  il  riconoscimento  da  parte  della
comunita' e abbattere le diffidenze. 
Inoltre,  l'identificazione  di  gruppi  difficili   da   raggiungere
presenti  sul  territorio,  in  condizione  di   marginalita',   puo'
facilitare l'ampiamento dell'offerta vaccinale  attraverso  specifici
interventi a bassa soglia. Da sottolineare la rilevanza dell'anagrafe
nazionale anche in funzione della  elevata  mobilita'  di  alcuni  di
questi individui, oltre che la necessita' di garantire la continuita'
assistenziale tra servizi diversi (e.g. popolazione penitenziaria). 
Un rafforzamento della prevenzione vaccinale in  questo  contesto  di
fragilita'  sarebbe  particolarmente   auspicabile   anche   per   il
consolidamento  degli  obiettivi   del   mantenimento   dello   stato
"Polio-free", nonche' del raggiungimento degli obiettivi del  PNEMoRC
e di prevenzione del cervicocarcinoma e patologia HPV correlata. 
Tra i piani  di  recupero  va  senz'altro  citata  la  necessita'  di
provvedere alla vaccinazione di quei  soggetti  che  non  sono  stati
vaccinati durante il periodo COVID-19, come dimostrato dal calo delle
coperture  degli  anni  2019  e  2020.  E'   necessario   provvedere,
attraverso una attenta analisi delle coperture  vaccinali  a  livello
locale, a identificare e a invitare alla  vaccinazione  quanto  prima
possibile quella quota di popolazione. 
 
COMPLETARE L'INFORMATIZZAZIONE DELLE ANAGRAFI VACCINALI  REGIONALI  E
METTERE A REGIME L'ANAGRAFE VACCINALE NAZIONALE 
 
Il decreto-legge del 7 giugno 2017 n. 73  ha  previsto,  all'articolo
4-bis, l'istituzione presso il Ministero della  salute  dell'Anagrafe
Nazionale Vaccini al fine di raccogliere, secondo quanto disciplinato
dal decreto del Ministro della  salute  17  settembre  2018,  i  dati
necessari a calcolare le coperture vaccinali, monitorare l'attuazione
dei programmi vaccinali in atto su tutto il territorio, coerentemente
con il calendario vaccinale nazionale vigente,  fornire  informazioni
agli organi nazionali, comunitari ed internazionali nell'ambito dello
svolgimento di funzioni e compiti correlati alla tutela della salute,
anche mediante l'elaborazione di indicatori a fini comparativi. 
Al fine di dare piena attuazione al citato decreto del Ministro della
salute e'  stata  realizzata,  presso  la  Direzione  generale  della
digitalizzazione,  del  sistema   informativo   sanitario   e   della
statistica,   l'Anagrafe   nazionale    vaccini,    ospitata    nella
infrastruttura tecnologica del Nuovo  Sistema  Informativo  Sanitario
(NSIS), e resa disponibile per l'alimentazione da parte delle Regioni
e Province autonome sin dal primo trimestre del 2019. 
L'Anagrafe nazionale vaccini, sulla base  dei  contenuti  informativi
definiti nel citato decreto istitutivo, nonche' delle caratteristiche
e delle modalita' tecniche per la trasmissione dei dati, raccoglie  a
livello nazionale le informazioni riportate sui certificati vaccinali
presenti nelle anagrafi  regionali  esistenti.  In  particolare,  nel
sistema AVN sono registrati a livello  individuale  e  con  frequenza
trimestrale i dati relativi a: 
   . i soggetti vaccinati; 
   . i soggetti da sottoporre a vaccinazione; 
   . le  dosi  e  i  tempi  di  somministrazione  delle  vaccinazioni
effettuate; 
   . i soggetti per i quali le vaccinazioni possono essere  omesse  o
differite solo in caso di accertato pericolo per la salute  (art.  1,
comma 3, Decreto legge 7 giugno 2017, n. 73). 
Inoltre,  per  garantire  la  completezza  delle  anagrafi  vaccinali
regionali, l'AVN mette a disposizione delle regioni  le  informazioni
relative alle vaccinazioni  effettuate  in  una  regione  diversa  da
quella di residenza, sia che si tratti di prestazioni occasionalmente
effettuate al di fuori della  propria  residenza,  sia  nel  caso  di
cambio di residenza in un'altra regione o provincia autonoma. 
Infine sono al momento in corso di  completamento  le  attivita'  per
integrare nella Anagrafe nazionale vaccini, come previsto dall'  art.
1, comma 2, Decreto legge 7 giugno 2017, n. 73, i  dati  relativi  ai
soggetti immunizzati, gia' raccolti dal  Ministero  della  salute  ai
sensi del decreto  del  Ministro  della  sanita'  15  dicembre  1990,
nonche' per acquisire con frequenza  annuale  i  dati  relativi  agli
eventuali effetti indesiderati che confluiscono nella Rete  nazionale
di farmacovigilanza di cui al decreto del Ministro  della  salute  30
aprile 2015, istituita presso l'Agenzia italiana del farmaco. 
Le specifiche tecniche per la trasmissione  dei  dati  relativi  alle
vaccinazioni   effettuate,   alle   mancate   vaccinazioni   e   alle
vaccinazioni  somministrate  in  mobilita',  rese  disponibili   alle
Regioni e Province autonome prima dell'avvio delle  trasmissioni  dei
dati, sono pubblicate nella sezione del portale del  Ministero  della
salute dedicata all'Anagrafe nazionale vaccini. 
Al fine di dare piena attuazione all'AVN, fin  da  dicembre  2018  e'
stato istituito presso il Ministero della salute un  apposito  gruppo
di  lavoro  con  il  rappresentanti  del  competente  Ufficio   5   -
Prevenzione delle malattie trasmissibili e profilassi  internazionale
della Direzione generale della prevenzione sanitaria e i referenti di
tutte le Regioni, sia per gli aspetti relativi alla  prevenzione  che
per gli aspetti relativi ai sistemi  informativi  e  alle  misure  di
sicurezza informatiche, al  fine  di  condividere  le  modalita'  per
l'implementazione  dei  flussi  previsti  nel  disciplinare   tecnico
allegato al decreto di istituzione della Anagrafe nazionale  vaccini.
Questo gruppo di lavoro si riunisce periodicamente per  analizzare  e
risolvere ogni  possibile  criticita'  incontrata  nella  prima  fase
attuativa, ormai conclusa in quanto ad oggi l'AVN e' ormai a  regime,
a meno delle informazioni sulle pregresse immunita' naturali e  delle
reazioni avverse. 
Ad oggi, con riferimento  alla  trasmissione  dei  dati  riferiti  ai
soggetti residenti nelle Regioni e Province  autonome,  nell'Anagrafe
nazionale vaccini sono presenti i  dati  delle  schede  vaccinali  di
oltre 50 milioni di assistiti per un  totale  di  oltre  500  milioni
vaccinazioni somministrate. 
Sulla base dei risultati raggiunti, la rilevazione dei dati aggregati
delle coperture vaccinali dichiarate  dalle  Regioni  alla  Direzione
della Prevenzione Sanitaria del Ministero della salute potra'  essere
sostituita dal calcolo delle  coperture  vaccinali  effettuato  sulla
base dei dati individuali trasmessi all'AVN. 
Con l'AVN potra' essere effettuato anche il calcolo  delle  coperture
relative alla vaccinazione antinfluenzale, per la quale  si  e'  gia'
provveduto ad aggiornare i valori delle categorie  a  rischio,  delle
eta' di somministrazione previste e dei vaccini in uso, sulla base di
quanto stabilito dalle Circolari del Ministero della Salute n.  19214
del   04/06/2020    "Prevenzione    e    controllo    dell'influenza:
raccomandazioni per la stagione 2020-2021" e n. 14614 del  08/04/2021
Prevenzione  e  controllo  dell'influenza:  raccomandazioni  per   la
stagione 2021-2022. 
Ulteriore  attenzione  andra'  posta  in  futuro  al  perfezionamento
dell'accesso del cittadino ai propri dati  vaccinali,  sfruttando  le
potenzialita' del Fascicolo Sanitario Elettronico (e.g.  vaccinazioni
ricevute e vaccinazioni potenzialmente ricevibili), rendendo altresi'
lo strumento interoperabile con le altre fonti di dati sanitari. Tale
implementazione   promuoverebbe   una   maggiore   immediatezza    di
reperibilita'  dei  dati  a  vantaggio  dei  professionisti  sanitari
coinvolti nel processo e dei cittadini stessi. 
Per poter avviare a  regime  il  calcolo  delle  coperture  vaccinali
utilizzando l'AVN, e' necessario che le Regioni e Pa conferiscano  in
maniera completa le  informazioni  previste  nei  flussi  trimestrali
dell'AVN. Al fine di superare le criticita' relative alla completezza
di tali flussi nell'ambito del Gruppo di lavoro AVN  Ministero  della
Salute/Regioni/P.A. saranno attivate  delle  sessioni  di  audit  nei
confronti delle Regioni e P.A. che presentino ancora delle criticita'
o incompletezze nei flussi dati. 
 
MIGLIORARE LA SORVEGLIANZA DELLE MALATTIE PREVENIBILI DA VACCINO 
 
La sorveglianza delle malattie infettive  rappresenta  uno  strumento
fondamentale  per  la  sanita'  pubblica,  in  quanto   permette   di
monitorare la distribuzione e l'andamento nel tempo di singoli eventi
morbosi nella popolazione e di garantire il tempestivo intervento dei
diversi livelli organizzativi, ovvero  Dipartimento  di  Prevenzione,
Regione o Provincia Autonoma, istituzioni centrali.  Essa  e'  basata
sulle notifiche degli  operatori  sanitari  (ospedalieri,  medici  di
medicina generale e pediatri di libera scelta) e su alcuni sistemi di
sorveglianza dedicati. 
La  sorveglianza  non  e'  solo  un'azione  amministrativa   a   fini
statistici, ma costituisce la base per  intraprendere  le  necessarie
azioni di prevenzione e controllo. I dati sulle segnalazioni  vengono
poi trasmessi al Centro europeo per la  prevenzione  e  il  controllo
delle malattie infettive (European Centre for Disease Prevention  and
Control - ECDC), che raccoglie, elabora  e  dissemina  i  dati  degli
Stati Membri. 
Le malattie infettive sono soggette a notifica  obbligatoria  secondo
quanto previsto dal Decreto Ministeriale del 15  dicembre  1990,  che
disciplina  la  raccolta  dei  dati  relativi  ai  casi  di  malattie
infettive occorsi sul territorio italiano. Parallelamente, sono stati
attivati dall'Istituto Superiore di Sanita'  e  dal  Ministero  della
salute una serie di sistemi  di  sorveglianza  speciale  dedicati  ad
alcune malattie infettive, con il fine  di  raccogliere  informazioni
piu' specifiche relativamente alla presenza di fattori di rischio per
la malattia (HIV e  AIDS;  epatiti  virali;  malattia  di  Creutzfeld
Jacob), al quadro clinico (malattie batteriche invasive, tubercolosi,
morbillo e rosolia), alle modalita'  di  acquisizione  (legionellosi,
malaria, infezioni sessualmente trasmesse), alla durata e  intensita'
dell'epidemia stagionale e al  monitoraggio  della  circolazione  dei
sottotipi virali circolanti (influenza, chikungunya), a situazioni di
allerta epidemiologica (paralisi flaccide acute)40. 
Con il Decreto Ministeriale 7 marzo 2022 (GU 7 aprile  2022  -  Serie
Generale n. 82), inoltre, il Ministero della salute  ha  implementato
il nuovo sistema di segnalazione delle malattie  infettive  (PREMAL).
Tale sistema di segnalazione  e'  stato  sviluppato  con  i  seguenti
obiettivi: 
   .  informatizzare  e   rendere   interoperabili   i   sistemi   di
sorveglianza   per   le   malattie   infettive,   consentendo   cosi'
l'integrazione tra i diversi livelli istituzionali; 
   .  adeguare  la  segnalazione  delle   malattie   infettive   alla
definizione  di  caso  prevista  dalla  decisione  della  Commissione
Europea 2018/945/CE del 22 giugno 2018 e successive modifiche; 
   . migliorare la segnalazione delle  malattie  infettive  da  parte
degli operatori sanitari (medici  di  famiglia,  medici  ospedalieri,
laboratoristi); 
   . superare le criticita' connesse alla  tempistica  e  all'attuale
modalita' di segnalazione delle malattie infettive; 
   . adeguare il  flusso  informativo  alla  normativa  nazionale  ed
europea vigente in materia di protezione dei dati personali. 
Al fine di permettere un miglior controllo delle malattie prevenibili
da vaccino, attraverso una efficace  programmazione  delle  azioni  e
degli interventi di prevenzione, il monitoraggio della loro efficacia
e il loro tempestivo adeguamento in base  al  mutare  dello  scenario
epidemiologico, e' necessario intensificare gli sforzi per: 
   .   Rafforzare   il   coordinamento   centrale   e   la   gestione
interdisciplinare e intersettoriale delle malattie infettive, con  il
coinvolgimento di tutti gli attori  a  livello  locale,  regionale  e
nazionale nella consultazione, analisi e discussione dei dati; 
   .  Applicare  modelli  innovativi   e   metodologie   di   analisi
quantitative ai fini della pianificazione e  del  monitoraggio  degli
interventi; 
   . Migliorare il ritorno di informazione, garantendo sia a  livello
di Regioni/PPAA sia a livello  nazionale  la  disponibilita'  di  una
reportistica adeguata e tempestiva; 
   . Favorire l'integrazione e il data linkage tra il sistema PREMAL,
i diversi  sistemi  di  sorveglianza  ad  hoc  attivi  presso  l'ISS,
l'Anagrafe Nazionale Vaccini (AVN) e la rete di farmacovigilanza. 
 
RAFFORZARE LA COMUNICAZIONE IN CAMPO VACCINALE 
 
La comunicazione in ambito vaccinale deve oggi tenere  conto  di  una
molteplicita' di obiettivi, destinatari, canali e metodi attraverso i
quali essa deve essere realizzata, con  la  principale  finalita'  di
costruire e mantenere la fiducia della popolazione nelle vaccinazioni
e nelle istituzioni sanitarie. Qui di seguito si propone un framework
di principi,  considerazioni  e  azioni  strategiche  che  dovrebbero
orientare le iniziative  di  comunicazione  in  ambito  vaccinale  ai
diversi livelli, e in particolare: 
   1.   Introdurre   sistemi   di   monitoraggio   dei   determinanti
dell'esitazione vaccinale. 
   2.  Implementare   attivita'   di   promozione   e   comunicazione
multicanale  delle  vaccinazioni  e  garantire  che  siano  in   atto
meccanismi comunicativi per rispondere  ai  dubbi  della  popolazione
generale ed alle informazioni  inesatte  o  false  circolanti,  anche
attraverso l'utilizzo dei social media e delle nuove  tecnologie  dei
media. 
   3. Garantire una  risposta  coerente,  tempestiva,  trasparente  e
affidabile in relazione ad eventi avversi vaccino correlati a livello
nazionale, regionale e locale. 
   4. Formare gli operatori sanitari sulla  comunicazione  in  ambito
vaccinale  al  fine   di   massimizzare   il   ruolo   che   svolgono
nell'affrontare l'esitazione vaccinale. 
   5.  Rafforzare  il  tema  della  vaccinologia   nella   formazione
universitaria  e  post-universitaria  e   fornire   opportunita'   di
formazione continua per gli operatori sanitari. 
   6.  Creare  alleanze  al  livello  internazionale,   nazionale   e
regionale per ottimizzare gli sforzi, le risorse, i  materiali  e  le
competenze di advocacy e favorire il  community  engagement  (inclusi
educatori, leader  religiosi,  media  tradizionali  e  social  media,
mediatori sanitari, "immunization champions", associazioni e societa'
professionali nazionali,  istituzioni  accademiche  e  organizzazioni
della societa' civile, decisori politici). 
   7. Sviluppare  piani  di  comunicazione  e  includere  sistemi  di
monitoraggio dell'opinione pubblica prima e dopo l'introduzione di un
nuovo vaccino. 
Le azioni qui di seguito riportate sono utili al raggiungimento degli
obiettivi suddetti e dovrebbero essere intraprese a tutti  i  livelli
(nazionale, regionale e locale) in modo  coerente  e,  possibilmente,
concertato. 
 
Azioni   utili   a   garantire   approfondimenti   sui   determinanti
dell'esitazione vaccinale 
   - Istituire un Gruppo di lavoro  multidisciplinare  sul  contrasto
all'esitazione vaccinale. 
   - Attivare un sistema di monitoraggio/sorveglianza dell'esitazione
vaccinale basandosi sulle esperienze esistenti al livello nazionale e
regionale  che  consenta  di   acquisire   sistematicamente   e   con
continuita' dati sull'esitazione vaccinale con il massimo livello  di
granularita'. 
 
Azioni  utili  a  garantire   coerenza   e   continuita'   all'azione
comunicativa in relazione a differenti contesti comunicativi 
   - Elaborare ed attuare un piano  strategico  di  comunicazione  in
ambito vaccinale che programmi le  singole  campagne  comunicative  e
iniziative in relazione ad obiettivi ben definiti rivolti ai  diversi
target (operatori sanitari, media, popolazione  generale,  target  di
popolazione specifici) e che  preveda  strumenti  di  valutazione  di
efficacia delle azioni intraprese. 
   -  Intervenire  con  campagne  e  iniziative  mirate  in  caso  di
emergenze o circostanze impreviste che le  richiedano  (vedasi  anche
Allegato 1). 
   -  Implementare  campagne   comunicative   di   ambito   vaccinale
identificando con  chiarezza  obiettivi  comunicativi,  target  delle
azioni  comunicative,  canali  comunicativi  e   contenuti   coerenti
rispetto agli obiettivi previsti (vedasi anche Allegato 2). 
   - Pianificare azioni di risposta comunicativa ai cosiddetti Eventi
Vaccino Correlati (VRE - Vaccine Related Events) secondo i modelli di
intervento OMS (Guida operativa WHO: "Vaccine Safety Events: managing
the communications response" e successivi aggiornamenti) 
   - Prevedere l'attivazione di team di professionisti  in  grado  di
contrastare celermente gli effetti  della  disinformazione  vaccinale
partendo dal modello di intervento dell'OMS 
   - Garantire la piu'  ampia  accessibilita'  ai  servizi  vaccinali
anche attraverso la presenza di siti  istituzionali  regionali/locali
che garantiscano tutte le  informazioni  su  sedi,  orari,  contatti,
modalita' di  accesso  alle  attivita'  vaccinali  e  assicurarne  il
puntuale aggiornamento. 
 
Azioni utili  a  migliorare  la  comunicazione  interna  sui  vaccini
rivolta agli operatori sanitari 
   - Favorire la formazione continua sulle vaccinazioni per tutti gli
operatori sanitari, distinguendo target di operatori differenti sulla
base del coinvolgimento nelle attivita' vaccinali: 
     - Operatori dedicati:  sono  tutti  gli  operatori  direttamente
coinvolti nella implementazione delle attivita' vaccinali (ad esempio
gli operatori dei Servizi vaccinali); 
     -  Operatori  coinvolti:  sono  tutti  gli  operatori  coinvolti
indirettamente nelle attivita' vaccinali (per  l'interesse  specifico
in alcune vaccinazioni particolari, es: ginecologi  per  vaccinazione
anti-hpv); 
     - Operatori informati: sono tutti gli operatori sanitari che non
siano  dedicati  o   coinvolti;   necessitano   di   una   formazione
generalizzata, finalizzata  a  diffondere  e  sostenere  una  cultura
vaccinale di base. 
   - Creare canali di ascolto privilegiato per  raccogliere  dubbi  e
difficolta' degli operatori sanitari a cui dedicare risposte puntuali
e specifiche con strumenti  di  comunicazione  interna  quali  e-mail
dedicate, newsletter, faq su siti aziendali. 
   -  Promuovere  meccanismi  di  formazione  a  cascata   per   dare
capillarita' alle azioni formative e favorire la formazione  peer  to
peer 
   - Organizzare corsi di formazione mirati su counselling  vaccinale
e comunicazione del rischio in ambito vaccinale. 
   - Facilitare l'acquisizione di abilita' e  competenze  finalizzate
ad affrontare la comunicazione operatore sanitario-utente mediante un
appropriato utilizzo degli approcci comunicativi  piu'  efficaci  (ad
es.  approccio  presuntivo,   motivazionale,   cognitivo)   tale   da
rispondere alle esigenze dei singoli utenti. 
 
Azioni utili a ricreare e mantenere un clima di fiducia tra cittadini
e istituzioni sanitarie 
   - Promuovere l'esempio positivo della maggior parte  dei  genitori
che vaccinano i loro figli  con  serenita',  come  normale  gesto  di
prevenzione. 
   - Evitare la conflittualita', accogliendo i dubbi come  legittimi,
e dar loro risposta. 
   - Valorizzare le caratteristiche dei social network per  ascoltare
le istanze dei cittadini, instaurare  un  rapporto  e  promuovere  un
dialogo. In questo ambito va promossa e stimolata  la  collaborazione
tra iniziative sui social curate da strutture pubbliche  regionali  o
locali (ad esempio il network VaccinarSi'). 
   - Segnalare alla stampa i  risultati  positivi  ottenuti,  creando
contenuti  che  possano  essere  veicolati  anche  online,  utili   a
sottolineare i progressi della prevenzione vaccinale; 
   - Assicurarsi che i piani di risposta  alle  crisi  (per  es.  per
ritiro di un lotto di vaccino, per segnalazione di reazioni  avverse,
ecc..) siano attuati tempestivamente e che prevedano adeguate  azioni
di community engagement. 
   - Definire, in collaborazione con AIFA e con la rete dei referenti
regionali  per  la  vaccinovigilanza,  la  migliore   modalita'   per
garantire la trasparenza e l'efficienza del sistema di sorveglianza e
per comunicarne i risultati al pubblico. 
 
Monitoraggio dell'alfabetizzazione  sanitaria  (health  literacy)  in
ambito vaccinale (vaccine literacy) 
L'alfabetizzazione  sanitaria  (Health  Literacy)  corrisponde   alla
motivazione ed alla capacita' delle persone di cercare e  comprendere
le   informazioni   sanitarie   (Health   Literacy   funzionale)    e
nell'interpretarle     ed      utilizzarle      (Health      Literacy
interattiva-critica) per migliorare e mantenere  un  buono  stato  di
salute. 
Elevati livelli di  alfabetizzazione  sanitaria  di  una  popolazione
corrispondono a migliori esiti di  salute  e  risparmio  sulla  spesa
sanitaria. E' noto che i livelli di alfabetizzazione sanitaria  della
popolazione in Italia sono piuttosto bassi,  tuttavia,  negli  ultimi
anni le azioni legate alla comunicazione e alla informazione messe  a
disposizione  dei  cittadini  hanno  di   fatto   modificato   questo
paradigma. 
La cosiddetta 'infodemia' da  Covid-19  ha  causato  un  sovraccarico
informativo ed emotivo, ma alcuni recenti dati mostrano che ha  anche
portato   un    aspetto    positivo,    determinando    un    aumento
dell'alfabetizzazione sanitaria  interattivo-critica  di  almeno  una
parte della popolazione.  Infatti,  di  fronte  all'enorme  massa  di
informazioni provenienti da fonti scientifiche e  laiche  molti  sono
stati stimolati ed hanno acquisito maggior  capacita'  di  consultare
piu' fonti, di  verificarle  e  utilizzarle  per  migliorare  i  loro
comportamenti:    cio'     corrisponde     a     un     miglioramento
dell'alfabetizzazione sanitaria- interattivo-critica ed ha riguardato
gli aspetti virologici  e  clinici  della  pandemia,  ma  soprattutto
quelli legati alla vaccinazione (Health Literacy Vaccinale, o Vaccine
Literacy). Concordemente con quanto espresso nella sezione precedente
sulla  comunicazione  vaccinale,  si  ritiene  opportuno   effettuare
periodicamente indagini nazionali sulla  popolazione  generale  e  su
popolazioni selezionate, inclusi gli operatori sanitari, per valutare
i livelli di alfabetizzazione vaccinale, non solo nel contesto  della
attuale o di future situazioni pandemiche, ma anche riguardo tutte le
vaccinazioni dell'eta' evolutiva e degli adulti. Altresi'  importante
dovrebbe  essere  l'approfondimento  di   fattori   motivazionali   e
psico-sociali  che,  collegati   alla   Vaccine   Literacy,   possono
concorrere all'esitazione  vaccinale.  Tali  acquisizioni  potrebbero
rappresentare uno strumento fondamentale per la salute  pubblica,  al
fine di monitorare le capacita' e le  motivazioni  della  popolazione
verso le pratiche vaccinali, per indirizzare al meglio  le  strategie
di educazione e di comunicazione sanitaria. 
A questo scopo potrebbero essere utilizzati strumenti validati per la
misurazione   dell'alfabetizzazione    vaccinale    utilizzando    la
metodologia   disponibile   in   letteratura,   relativamente    alla
popolazione  italiana.  Allo  stesso  tempo  e'   raccomandabile   un
periodico monitoraggio e verifica dei risultati raggiunti  attraverso
la riproposizione degli strumenti valutativi della Vaccine Literacy e
di esitazione vaccinale messi in atto, al fine di dotarsi di processi
basati sulle evidenze di riorientamento delle  pratiche  comunicative
in essere. 
 
PROMUOVERE NEI PROFESSIONISTI SANITARI LA CULTURA DELLE  VACCINAZIONI
E LA FORMAZIONE IN VACCINOLOGIA 
 
Il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019  ricordava  che
"ogni individuo e' tenuto a  vaccinarsi  in  accordo  alle  strategie
condivise a livello nazionale al fine di contribuire al  mantenimento
della propria salute  ed  alla  riduzione  della  circolazione  delle
malattie infettive e del carico  di  malattia  a  queste  associato".
Questa raccomandazione e' particolarmente cogente  per  tutti  coloro
che rivestono una funzione di pubblica utilita' o svolgano  attivita'
a contatto con altri individui, al  fine  di  assicurare  la  massima
protezione nei confronti delle  fasce  di  popolazione  piu'  fragili
(pazienti, bambini, anziani). In particolare, il personale  sanitario
svolge un ruolo chiave nella promozione e mantenimento  della  salute
dei pazienti che sono chiamati ad assistere, tanto  nel  percorso  di
cura, tanto nell'attivita' di educazione sanitaria. Per questo,  gia'
il precedente Piano ricordava  che  ogni  operatore  sanitario,  e  a
maggior ragione chi svolge a qualsiasi titolo incarichi per conto del
Servizio Sanitario Nazionale, e' chiamato a informare, consigliare  e
promuovere le vaccinazioni in accordo alle piu'  aggiornate  evidenze
scientifiche  e  alle  strategie  condivise  a   livello   nazionale,
sottolineando come la diffusione di informazioni non basate su  prove
scientifiche   sia   "moralmente   deprecabile,   costituisca   grave
infrazione   alla   deontologia   professionale   oltreche'    essere
contrattualmente e legalmente perseguibile". 
Per garantire delle ottimali coperture vaccinali  nei  professionisti
sanitari ed  assicurare  una  corretta  attivita'  di  consulenza  in
materia di prevenzione  vaccinale  dei  pazienti,  appare  essenziale
mantenere il personale sanitario e gli studenti in medicina  e  delle
professioni   sanitarie   adeguatamente   formati    ed    aggiornati
relativamente alla vaccinologia e alle strategie vaccinali in  essere
sulla  base  delle  migliori  evidenze  condivise   dalla   comunita'
scientifica. 
La  vaccinologia,  infatti,  e'  una  scienza  che   vede   coinvolte
simultaneamente numerose discipline in  ambito  biomedico  (igiene  e
sanita' pubblica, virologia,  immunologia,  genetica,  epidemiologia,
ecc.)  e  sociale  (antropologia,  economia,  etica,  scienze   della
comunicazione, ecc.) ed e'  a  tutti  gli  effetti  divenuta  con  il
passare degli anni una materia a se'  con  un  approccio  prettamente
multidisciplinare. 
Essa  dovrebbe  occuparsi  della   metodologia   dello   sviluppo   e
dell'impiego dei vaccini in campo umano e animale, quale strumento di
prevenzione individuale e collettiva, anche in ottica  "One  Health".
In  tal  modo  trova  posto  in  ambito  di   prevenzione   primaria,
focalizzando l'attenzione sull'adozione di interventi e comportamenti
in grado di evitare o ridurre  l'insorgenza  e  lo  sviluppo  di  una
malattia o di un evento sfavorevole legato ad una specifica malattia.
Si integra quindi con varie altre discipline mantenendo pero' proprie
specificita'. Inoltre, essendo la maggior  parte  delle  vaccinazioni
dedicata sia alla popolazione sana, che a quella  con  patologie,  e'
necessaria una conoscenza approfondita della  tematica  da  parte  di
tutti gli specialisti  preposti  (oncologi,  ematologi,  reumatologi,
nefrologi, diabetologi, ecc.) e cio' in collaborazione con  i  medici
vaccinologi come previsto nelle linee guida  sulle  controindicazioni
alle vaccinazioni. 
Il bisogno  di  affrontare,  approfondire  e  aggiornarsi  su  questa
tematica emerge peraltro anche dai medici e dagli operatori  sanitari
stessi,  che  si  trovano  impegnati  in  attivita'  di  vaccinazione
provenendo talvolta da discipline  non  direttamente  associate  alla
vaccinologia  e  che  non  hanno  quindi  una   conoscenza   completa
sull'argomento,  in  particolare   su   tematiche   maggiormente   di
frontiera, quale quella dell'esitazione vaccinale. 
Non  va  infatti  dimenticato,  in  quest'ottica,  che  il  medico  o
l'operatore sanitario deve essere in grado di rispondere ai  quesiti,
ai dubbi e alle diverse richieste di informazioni  dei  cittadini  in
tema di vaccinazione e che avere una formazione adeguata  in  materia
li aiuta quindi a essere preparati e a contrastare nel  migliore  dei
modi il fenomeno dell'esitazione. 
Numerosi corsi di studio in ambito universitario o  della  formazione
post-universitaria trattano le tematiche relative ai vaccini  e  alle
vaccinazioni  nei  loro  programmi.   Tuttavia,   i   confini   della
vaccinologia sono diventati molto ampi negli ultimi  anni,  tanto  da
richiedere particolare attenzione nel ricomporre gli insegnamenti  al
fine di rendere coerente la materia in ambito universitario,  nonche'
di promuovere un'attivita'  di  formazione  continua  per  medici  ed
operatori sanitari completa e aggiornata. 
Si  ritiene  utile  proporre  un  esempio  di  obiettivi,  contenuti,
risultati attesi e gruppi target di un corso di base di  vaccinologia
(Allegato 3) da condividere con il Ministero dell'Universita' e della
Ricerca (MUR), tenendo anche conto dell'autonomia  organizzativa  dei
singoli Atenei. 
 
MONITORAGGIO 
 
Il monitoraggio degli obiettivi del PNPV e' una parte rilevante della
stessa strategia di implementazione. Un  piano  di  monitoraggio  che
tenga conto degli indicatori gia' presenti nel PNP e nei  LEA,  sara'
sviluppato separatamente dal presente piano per permetterne un facile
aggiornamento. 
A tal fine  verra'  istituita  presso  la  Direzione  Generale  della
prevenzione sanitaria del Ministero della salute una apposita  Cabina
di regia, composta da un numero  ristretto  di  rappresentanti  delle
istituzioni centrali coinvolte e delle Regioni e  Province  Autonome,
con il compito di coordinare e monitorare la sua  implementazione  e,
ove si  ricontino  criticita',  avviare  percorsi  congiunti  per  il
superamento delle stesse. 
 
ALLEGATO 1:  Modalita'  di  gestione  e  flussi  informativi  per  le
emergenze connesse ai  vaccini  (ritiri  e  sospensioni  cautelative,
carenze) 
 
L'Agenzia Italiana del  Farmaco  (AIFA)  e'  l'autorita'  regolatoria
italiana cui fanno capo le competenze, tra le altre, anche in materia
di ritiro o sospensione di lotti di  vaccini  e  di  modifiche  degli
stampati inerenti alla sicurezza,  in  accordo  e  nell'ambito  della
normativa europea  di  farmacovigilanza.  Le  decisioni  che  vengono
assunte dall'AIFA, pur nel rispetto della normativa vigente  e  della
tutela della salute collettiva e del singolo e, quindi, del principio
di massima cautela, hanno ripercussioni sui programmi di vaccinazione
in atto nel Paese. Pertanto le Autorita' di Sanita' Pubblica,  devono
essere tempestivamente e adeguatamente coinvolte,  secondo  modalita'
concordate e coerenti, al fine  di  poter  gestire,  con  la  massima
efficienza   ed   efficacia,   situazioni   "emergenziali",   effetti
imprevisti e imprevedibili e per poter assicurare contestualmente  la
tenuta  delle  coperture  vaccinali,  soprattutto  nel   caso   della
vaccinazione antinfluenzale, la cui campagna e' circoscritta a  pochi
mesi dell'anno, ma anche nel caso delle altre  vaccinazioni  indicate
nel Calendario vaccinale nazionale per  le  quali  si  riscontra  una
flessione  nel  raggiungimento  degli  obiettivi   prefissati,   come
rilevato in maniera particolarmente evidente nell'ultimo anno. 
E' di estrema importanza che vengano predisposti  messaggi  uniformi,
concordati tra le diverse autorita', e che siano rispettati  i  tempi
stabiliti per la divulgazione delle informazioni. 
Un'altra possibile emergenza connessa  ai  vaccini  e'  rappresentata
dalla carenza di un prodotto, che potrebbe essere conseguenza  di  un
ritiro/sospensione o dipendere da altri eventi. In tali situazioni e'
fondamentale che siano coinvolte nella gestione tutte le  istituzioni
competenti: l'AIFA, il Ministero della Salute - DG della  Prevenzione
Sanitaria - e le competenti Autorita' Regionali di sanita'  pubblica.
Anche per queste emergenze e' essenziale che l'AIFA, non appena avuta
conoscenza di  una  possibile  carenza,  informi  tempestivamente  il
Ministero della Salute, che ne  dara'  comunicazione  alle  autorita'
regionali, per un'appropriata gestione della situazione, con lo scopo
di  garantire  la  continuita'  nell'erogazione   delle   prestazioni
vaccinali, laddove sia disponibile un prodotto alternativo, e per una
corretta gestione della comunicazione con la popolazione  e  con  gli
operatori sanitari, che risulta fondamentale soprattutto nei casi  in
cui il prodotto carente non sia sostituibile da altro equivalente. 
Anche nelle emergenze conseguenti alla carenza  sono  importanti  gli
aspetti di comunicazione, ed e' indispensabile  predisporre  messaggi
uniformi, concordati tra le diverse autorita'. 
Altrettanto importante e' il rispetto  della  confidenzialita'  delle
informazioni, nei tempi stabiliti per la divulgazione delle stesse. 
 
ALLEGATO 2: Esempio di contenuti, fasi di pianificazione,  management
e valutazione dei risultati di una campagna comunicativa 
 
Contenuti 
Per esigenze di promozione  della  salute  le  istituzioni  sanitarie
possono decidere di organizzare campagne comunicative in relazione  a
vari argomenti di ambito vaccinale tra i quali: 
   . Definizione e classificazione  dei  vaccini:  target  e  vie  di
somministrazione 
   .  Sviluppo  e  produzione  dei  vaccini:  normativa  e  fasi   di
approvazione 
   .  Copertura  vaccinale   e   misurazione   di   efficacia   delle
vaccinazioni 
   . Raccomandazioni vaccinali nella popolazione generale per  fascia
di eta' 
   . Raccomandazioni vaccinali nei soggetti a rischio 
   . Raccomandazioni vaccinali nelle popolazioni migranti 
   . Condizioni fisiopatologiche di interferenza con la vaccinazione. 
   .  Controindicazioni  e  sicurezza   dei   vaccini;   sistemi   di
sorveglianza internazionale e nazionale e  vaccinovigilanza  -  focus
sugli effetti avversi 
   . Consenso e dissenso informato in ambito vaccinale 
   . Vaccini del prossimo futuro: dalle malattie infettive ai tumori 
   . Mezzi e luoghi dove accedere alle vaccinazioni 
 
Processi di pianificazione e management delle campagne comunicative e
di valutazione dei risultati attesi 
Al fine di evitare un  approccio  estemporaneo  e  di  urgenza  nella
pianificazione della comunicazione in ambito vaccinale, e' necessario
adottare principi di management dei  processi  come  qui  di  seguito
elencato: 
   . Organizzare e realizzare la  comunicazione  in  campo  vaccinale
prevedendo il sinergico  contributo  di  personale  medico-sanitario,
psicologi-scienziati del comportamento in ambito  vaccinale,  esperti
di comunicazione-media. Il comunicatore  pubblico  non  sanitario  di
importanti testate (radio, TV, giornali, social) necessita  di  breve
ma attenta formazione generale specifica per evitare frasi, posizioni
di dubbia interpretazione. 
   . Segmentazione e identificazione della  popolazione  target:  una
comunicazione efficace e' personalizzata. Prima di ogni  campagna  (e
anche di orientare  strategie  di  comunicazione  interpersonale)  e'
necessario compiere una "diagnostica" dei livelli di alfabetizzazione
del target, delle  sue  resistenze  psicologiche  alla  vaccinazione,
della sua predisposizione verso i diversi  canali  di  comunicazione,
delle sue caratteristiche socio-anagrafiche. Analisi del target  sono
fondamentali  per  una  "segmentazione"  efficace  e  per   orientare
messaggi personalizzati (anche a livello mass-mediale). 
   .  Monitoraggio  e  verifica  dei  risultati  e  della  esitazione
vaccinale, al fine di dotarsi di  processi  basati  sull'evidenza  di
riorientamento delle pratiche comunicative in essere 
   . Pianificazione strategica dei mezzi/canali comunicativi. 
   .  Identificazione  e  diffusione  di  buone  pratiche   utili   a
promuovere l'accettazione vaccinale:  contesto  favorevole  (qualita'
dell'esperienza,  tempo   dedicato,   costi,   vantaggi   personali);
influenze sociali (vaccino = norma sociale; formazione del  personale
sanitario; comunicazione presuntiva; opinion  leader  e  influencer);
motivazione (enfatizzare i benefici  sociali  della  vaccinazione,  i
benefici economici, i benefici familiari, etc.). 
   . Promozione del coinvolgimento del cittadino e della comunita' in
ambito vaccinale. Sostenere la sinergia tra professionisti  sanitari,
scienza/accademia  e  societa'  per  il   successo   delle   campagne
comunicative in ambito vaccinale.  La  comunita'  sociale  (nei  suoi
rappresentanti) va coinvolta e resa veicolo sinergico  di  diffusione
dei messaggi. 
 
ALLEGATO 3: esempio  di  obiettivi,  contenuti,  risultati  attesi  e
gruppi target di un corso integrato di vaccinologia di base 
 
Obiettivi formativi 
Per  acquisire  competenze  adeguate  sia  tecnico-scientifiche   che
normative  in  ambito  di  prevenzione  primaria,  dovrebbero  essere
affrontati principalmente  i  seguenti  argomenti:  il  valore  della
prevenzione vaccinale, le caratteristiche dei vaccini,  inquadramento
della sanita' pubblica e di quella individuale, il  razionale  d'uso,
le caratteristiche del sistema vaccinale italiano e le  problematiche
connesse (accesso alla vaccinazione, coperture vaccinali,  etc.),  il
ruolo e le competenze dei medici e degli operatori sanitari in ambito
vaccinale. 
Argomenti base che dovrebbero essere trattati in un  corso  integrato
di Vaccinologia: 
   . Basi immunologiche delle vaccinazioni 
   . Definizione e classificazione dei vaccini: composizione e vie di
somministrazione 
   .  Sviluppo  e  produzione  dei  vaccini,  aspetti  regolatori  ed
autorizzativi 
   . Strategie di vaccinazione:  raccomandazioni  europee,  nazionali
(il PNPV) e regionali 
   .  Copertura  vaccinale  e   monitoraggio   dell'efficacia   delle
vaccinazioni 
   . Raccomandazioni vaccinali nella popolazione generale per  fascia
di eta' 
   . Raccomandazioni vaccinali nei soggetti a rischio 
   . Raccomandazioni vaccinali nelle popolazioni migranti 
   . Condizioni fisiopatologiche di interferenza con la vaccinazione 
   . I soggetti immunodepressi e immunosoppressi 
   . Valutazione della risposta immunitaria ai vaccini nei soggetti a
rischio e valutazione relativa alla tempistica delle vaccinazioni  in
rapporto ai farmaci immunosoppressori 
   . Farmacologia dei principali immunosoppressori 
   . Le vaccinazioni nei viaggiatori all'estero 
   . Controindicazioni Precauzioni e sicurezza dei  vaccini;  sistemi
di sorveglianza internazionale e nazionale e vaccinovigilanza 
   . Responsabilita' professionale e pratica delle  vaccinazioni  sul
territorio e nei Centri vaccinali Ospedalieri 
   . Consenso e dissenso informato in vaccinologia 
   . Prevenzione primaria: strumento sociale ed economico 
   . Esitazione vaccinale e suoi determinanti 
   .  La  comunicazione  in  ambito  vaccinale:  il  counseling,   il
contrasto alla esitazione vaccinale, la comunicazione  nei  confronti
dei soggetti/genitori esitanti, la comunicazione  del  rischio  e  il
coinvolgimento delle comunita' 
   .  Prospettive  di  sviluppo  di  nuovi  vaccini:  dalle  malattie
infettive ai tumori 
 
Risultati attesi 
Conoscenza e capacita' di comprensione 
Acquisire competenze  teoriche  relative  a  cause  e  meccanismi  di
malattia, funzionamento generale di una risposta  immunitaria  contro
virus,   batteri   e   parassiti,    composizione,    caratteristiche
immunobiologiche  e  meccanismi  di  azione  dei  principali  vaccini
esistenti ed in via di sviluppo. 
Capacita' di applicare conoscenza 
Applicare le conoscenze  di  patologia,  immunologia  e  vaccinologia
acquisite per la soluzione di problematiche riguardanti l'analisi  di
condizioni immunologiche, l'identificazione di cause di malattie,  lo
sviluppo  di  vaccini  innovativi,  la  prevenzione  delle   malattie
infettive e la promozione della salute. 
Abilita' comunicative 
Capacita' di esporre contenuti, conoscenze e risultati relativi  agli
studi, utilizzando  un  linguaggio  ed  una  terminologia  chiara  ed
appropriata 
 
Potenziali target degli insegnamenti in Vaccinologia* 
   . Tutti i Corsi di Laurea Magistrale,  Triennale  e  specialistica
che insistono nelle Scuole di Medicina e  Chirurgia  con  particolare
riferimento ai corsi di Laurea in: 
    a. Medicina e Chirurgia 
    b. Odontoiatria e Protesi Dentaria 
    c. Scienze infermieristiche e ostetriche 
    d. Assistenza Sanitaria 
    e. Dietistica e Scienze della Nutrizione 
    f. Tecniche della Prevenzione 
    g. Tecniche di Laboratorio Biomedico 
    h. Tecniche della Riabilitazione Psichiatrica 
    i. Tecniche di radiologia medica 
    j. Fisioterapia 
    k. Ortottica e assistenza oftalmologica 
    l. Logopedia 
    m. Tecniche Audio-protesiche 
    n. Igiene dentale 
   . Corso di Laurea Magistrale in Farmacia e  Chimica  e  Tecnologie
Farmaceutiche 
   . Corso di Laurea Magistrale in Veterinaria 
   .  Corso  di  Laurea  Triennale  e  Magistrale  in   Biotecnologie
Sanitarie 
   . Tutti i Corsi di Formazione Specialistica di Area Sanitaria  (di
area Medica Chirurgica e dei Servizi) 
   . Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale (CFSMG) 
   . Tutti i Corsi di Formazione Specialistica non  Medica  (Farmacia
Ospedaliera,   Scienze   dell'Alimentazione   e   della   Nutrizione,
Microbiologia, Patologia Generale, Biochimica Clinica) 
   . Master, Corsi di Perfezionamento, ADO  su  tematiche  specifiche
della vaccinologia 
   . Raggiungimento di almeno il 10% dei crediti (obblighi formativi)
ECM nel corso del triennio formativo per tutti gli operatori sanitari
in congressi/convegni/Master/Corsi di perfezionamento sul tema  della
vaccinologia. 
 
*elenco a carattere puramente esemplificativo  e  non  esaustivo,  da
condividere con il MUR per le opportune valutazioni di competenza.