(Piano del mare) (parte 2)
3. CONCLUSIONI 
Cio' che e' emerso con forza nella redazione del Piano  del  mare  e'
l'esigenza   di   esprimere   una   visione   armoniosa,    alta    e
onnicomprensiva, per  fare  di  questo  documento  uno  strumento  di
programmazione unitario e  coordinato  sulle  strategie  da  adottare
nelle politiche del mare. 
L'Italia intende guardare al mare oltre l'orizzonte con occhi nuovi e
con un diverso approccio che  non  sia  soltanto  economicistico,  ma
anche con una chiara  strategia  di  sicurezza,  in  un  Mediterraneo
baricentro tra  interessi  di  diverse  Potenze  e,  quindi,  in  una
posizione esposta e da tutelare. Ecco  perche'  si  rende  necessario
superare la visione essenzialmente commerciale che l'Italia ha finora
avuto della geopolitica marittima. 
E' ormai  urgente  adottare  dei  provvedimenti  che  incentivino  la
competitivita' delle nostre imprese, delle nostre  associazioni,  dei
nostri territori, con particolare attenzione alle isole  minori;  dei
provvedimenti che tutelino il nostro patrimonio marino, accompagnando
la  transizione  dalla  "crescita  blu"  ad  una  economia  del  mare
sostenibile;228 dei provvedimenti  che  rendano  piu'  efficiente  ed
efficace l'azione complessiva dello Stato sul  mare,  in  termini  di
sicurezza nazionale, sul rispetto dei  vincoli  internazionali  e  di
tutela della territorialita' delle acque. 
In particolare, si rende necessario sviluppare azioni coerenti con le
direttrici che possano anche: 
- snellire la  burocrazia,  semplificando  i  rapporti  tra  imprese,
  territori e PA, riducendo il numero  di  passaggi  e  i  tempi  per
  compierli,  attraverso  la  messa  a  sistema  degli  interlocutori
  istituzionali;  imprenditori   marittimi   e   istituzioni   devono
  raccordarsi agevolmente semplificando il  livello  regolatorio,  di
  intese,   nulla   osta   e   altri   atti   di   assenso   comunque
  denominati, nella stesura delle normative attuative di  settore  da
  parte  dei  dicasteri  competenti   attraverso   l'attivazione   di
  conferenze di servizi semplificate; 
- adottare normative chiare e politiche fiscali  certe,  al  fine  di
  rendere piu' competitive le filiere del mare; 
- internazionalizzare, promuovere e comunicare  l'economia  del  mare
  "Made in Italy"; 
- digitalizzare l'intero settore marittimo, per conferirgli  maggiore
  competitivita' e appetibilita' a livello internazionale, colmando i
  gap di interconnessione nazionale attraverso l'adozione di un'unica
  banca dati in  cui  gli  attori  pubblici  e  privati  possano  far
  convergere ed attingere l'informazione,  partendo  dagli  strumenti
  per la pianificazione spaziale, per semplificare e  velocizzare  le
  procedure autorizzative; tale strumento potrebbe essere gestito dal
  Cipom (o dal Ministero della  Protezione  Civile  e  del  Mare)  ed
  essere  messo  a  disposizione  di  tutte  le  pertinenti   realta'
  pubbliche e private; 
- rafforzare quantitativamente e qualitativamente  la  rappresentanza
  della  marittimita'  italiana  nell'Unione  Europea  e  nelle  sedi
  internazionali preposte; 
- allineare la normativa del settore marittimo a  quella  gia'  assai
  attenta dell'Unione Europea, evitando d'adottare delle  norme  piu'
  restrittive solo per l'Italia, norme che avrebbero il solo  effetto
  di penalizzare la nostra competitivita'; 
- inquadrare in maniera trasversale  il  tema  della  formazione  del
  personale marittimo e del mantenimento delle  relative  qualifiche,
  cui e'  necessario  guardare,  anche  in  questo  caso,  con  occhi
  orientati alla semplificazione e alla competitivita'; 
- attuare delle politiche ambientali orientate  alla  sostenibilita',
  nelle dimensioni ecologica, economica,  sociale  e  giuridica,  che
  coinvolgano nel processo le attivita' produttive; 
- favorire e sostenere network  e  cluster  nazionali  di  tutti  gli
  utenti del mare, partendo da quelli istituzionalmente  riconosciuti
  a livello nazionale ed  europeo,  anche  attraverso  nuovi  sistemi
  tecnologici  innovativi,  che  possano  rafforzare  e  maggiormente
  qualificare l'offerta marittima italiana sia  a  livello  nazionale
  che internazionale; 
- facilitare  le  sinergie  tra  istituzioni,   territori,   imprese,
  associazioni, autorita' civili, autorita' militari e cittadini  che
  operano sul e per il mare; 
- affrontare in maniera innovativa la  questione  del  dragaggio  dei
  porti e dei loro accessi; si  tratta  di  un  aspetto  estremamente
  delicato, che rischia di penalizzare  i  nostri  sorgitori  e,  con
  essi,  i  nostri  imprenditori  marittimi;  un  tema,  questo,  che
  abbraccia interessi trasversali e richiede un  approccio  parimenti
  trasversale, consapevole ma agile; 
- incentivare la transizione energetica, attraverso  un'azione  dello
  Stato consapevole e determinata; 
- sostenere l'innovazione  tecnologica,  mettendo  insieme  il  mondo
  delle imprese e il mondo della ricerca,  che  e'  alla  base  della
  competitivita' delle nostre imprese marittime; 
- migliorare l'efficienza e l'efficacia dell'azione complessiva dello
  Stato sul mare; 
- promuovere, a cominciare dalla scuola primaria, una  nuova  cultura
  del mare, attraverso  l'approccio  multidisciplinare  (letteratura,
  mito, storia, antropologia, economia, archeologia, scienza,  arte),
  finalizzato ad approfondire la conoscenza di  questo  straordinario
  elemento  della  natura  per  migliorarne  la  salvaguardia  e   la
  valorizzazione. 
 
In sintesi, e' necessario addivenire  a  un  punto  d'equilibrio  tra
esigenze apparentemente contrastanti. 
La disciplina delle attivita'  marittime  deve  essere  permeata:  da
unicita' di visione, perche' e' unico  il  patrimonio  del  mare;  da
trasversalita', perche' nello scrivere una norma e'  fondamentale  la
consapevolezza degli effetti che inevitabilmente  si  riverberano  su
piu'  ambiti,  una  consapevolezza  marittima,   che   richiede   una
formazione   e   una   preparazione   specifiche;   da    omogeneita'
d'applicazione, perche' gli operatori  economici  hanno  esigenza  di
confrontarsi con procedure agili, consolidate e prevedibili, pur  nel
rispetto  della  tutela  di   peculiarita'   locali   meritevoli   di
attenzione. 
Serve adottare un approccio corale, per orientare  le  politiche  del
mare  in  maniera  armoniosa,  per   sprigionare   le   straordinarie
potenzialita'  marittime  dell'Italia,  per  sostenere  lo   sviluppo
d'iniziative tese a valorizzare il patrimonio delle  opportunita'  di
cui disponiamo. 
Questo sforzo implica anche la diffusione della cultura marittima, il
recupero  e  la  valorizzazione  delle  nostre   antiche   tradizioni
marinare, l'accento sulla comunicazione  e  sulla  promozione  di  un
pensiero strategico. Per essere efficace, questa trasformazione  deve
poggiare  su  una  solida  base  culturale   e   sulla   piu'   ampia
partecipazione non solo dei soggetti strettamente interessati, ma  di
tutti i cittadini. 
 
4. APPENDICE 
Il  presente  "Piano  del  mare"  nazionale  e'  il  risultato  della
sinergica  azione  di  coordinamento,  programmazione  ed   indirizzo
strategico svolta dal Comitato interministeriale per le politiche del
mare (Cipom), istituito con il decreto-legge  11  novembre  2022,  n.
173, convertito in legge, con modificazioni, dall'art.  1,  comma  1,
legge 16 dicembre 2022, n. 204, e  presieduto  dal  Ministro  per  la
Protezione civile e le Politiche del mare  e  composto  dai  seguenti
Ministri: 
  ♦ Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale; 
  ♦ Ministro della difesa; 
  ♦ Ministro dell'economia e delle finanze; 
  ♦ Ministro delle imprese e del made in italy; 
  ♦ Ministro dell'agricoltura, della sovranita'  alimentare  e  delle
    foreste; 
  ♦ Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica; 
  ♦ Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; 
  ♦ Ministro della cultura; 
  ♦ Ministro del turismo; 
  ♦ Ministro per gli affari regionali e le autonomie; 
  ♦ Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione
    e il PNRR. 
  ♦ Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione
    e il PNRR. 
 
Il presente "Piano" e' stato redatto con il supporto della  Struttura
di  missione  per  le  politiche  del  mare  e  il   contributo   dei
sottoelencati dieci esperti, nominati dal Ministro per la  Protezione
civile e le Politiche del mare ai sensi  dell'art.  9,  comma  2  del
d.lgs. n. 303 del 1999: 
  ♦ ACAMPORA Dott. Giovanni - Presidente ASSONAUTICA; 
  ♦ CARACCIOLO Prof. Lucio - Professore di relazioni internazionali e
    studi strategici, direttore della rivista "Limes"; 
  ♦ CATAUDELLA  Prof.  Stefano  -  Professore  emerito  di   ecologia
    applicata nell'Universita' di "Tor Vergata"; 
  ♦ CORDARO Avv. Salvatore - Avvocato cassazionista - gia'  assessore
    della Regione siciliana al Territorio e all'ambiente; 
  ♦ NONES Prof. Michele - Gia' consigliere  PCM  e  ministeriale  per
    questioni di sicurezza; Vicepresidente IAI; 
  ♦ PISANI  Dott.  Vincenzo  -  Fondazione  Leonardo  Civilta'  delle
    Macchine; 
  ♦ RIBUFFO Amm. Pierpaolo - Ammiraglio  di  Divisione  -  Comandante
    Interregionale Marittimo Nord; 
  ♦ ROSSI Avv. Alberto - Segretario generale ASSARMATORI; 
  ♦ SISTO Dott. Luca - Direttore generale CONFITARMA; 
  ♦ TELLARINI  Prof.ssa  Greta  -  Professoressa  di  diritto   della
    navigazione e dei trasporti. 
  ♦ TELLARINI  Prof.ssa  Greta  -  Professoressa  di  diritto   della
    navigazione e dei trasporti. 
 
Hanno altresi' contribuito al "Piano", nella qualita' di  Consiglieri
del Ministro: 
 
  ♦ Prof.  Claudio  GAMBINO,  professore   associato   di   geografia
    nell'Universita' Kore di Enna; 
  ♦ Avv.   Giacomo   GARGANO,   professore   associato   di   diritto
    amministrativo nell'Universita' Kore di Enna; 
  ♦ Capitano Luigi LANERA; 
  ♦ Avv. Elda TURCO BULGHERINI, gia' professore ordinario di  diritto
    della navigazione nell'Universita' Tor Vergata di Roma. 
  ♦ Avv. Elda TURCO BULGHERINI, gia' professore ordinario di  diritto
    della navigazione nell'Universita' Tor Vergata di Roma. 
 
   Portatori di interesse o stakeholder: 
    

• AGCI - AGRITAL        • CONFETRA                • LEGAPESCA COOP

                        • COLDIRETTI - IMPRESA
• AGRIPESCA - UCI       PESCA                     • LEGA NAVALE

• AERO                  • CONFARCA                • LEONARDO S.P.A.

• AIAD                  • CONFCOMMERCIO           • MAREVIVO

• AIDNI                 • CONFINDUSTRIA           • OGS TRIESTE

                                                  • OP TONNIERI DEL
• AIDIM                 • CONFINDUSTRIA NAUTICA   TIRRENO

                                                  • OSSERVATORIO
                                                  NAZIONALE PER LA
• AIPAS                 • CONFTRASPORTO           TUTELA DEL MARE

                                                  • OSSERVATORIO
• ALL•PESCA             • CONFITARMA              NAZIONALE PESCA

• ALIS                  • CONFSAL PESCA           • PESCAGRI - CIA

                        • CONFIMPRESE DEMANIALI
• ANCI                  ITALIA                    • SAIPEM

                        • CONFARTIGIANATO
• ANASPED               IMPRESE BALNEARI          • SNAM

• ANEV                  • CONFESERCENTI           • RINA

                        • CONSORZIO               • TIM S.P.A.
• ANCIM                 MEDITERRANEO              (SPARKLE)

                        • CONFTURISMO -
• ANIM                  CONFCOMMERCIO             • TERNA

                                                  • SEGRETARIATO
                                                  UNIONE PER IL
• ANCIP                 • DCGCMCC                 MEDITERRANEO

• ALLEANZE COOP•
ITALIANE PESCA          • DRASS                   • SIB ITALIA

                                                  • SIB
• AMI                   • ELETTRICITA' FUTURA     CONFCOMMERCIO

• AMA                   • ENI                     • UE COOP

                                                  • UGL
• ANAPI                 • ELETTRONICA S.P.A.      AGROALIMENTARE

• ANGOPI                • FEDERCOOPESCA           • UILA PESCA

• ANTEP                 • FAITA FEDERCAMPING      • UIL TRASPORTI

• ANTA                  • FAI CISL                • UGL MARE

                        • FEDAGRIPESCA -
• ASSITERMINAL          CONFCOOPERATIVE           • UNASCA

                        • FEDERAGENTI -
• API                   ASSAGENTI                 • UNEM

                                                  • UNCI -
• ARCHEOCLUB ITALIA     • FEDEPILOTI              AGROALIMENTARE

• ARCI PESCA FISA       • FEDERALBERGHI           • UNIPORT - FISE

• ARPACAL               • FEDERBALNEARI           • UNICOOP PESCA

• ASSOCAD               • FEDESPEDI - ANTEP       • USCLAC - UNCDIM

                                                  • WEST MED -
• ASSOARPA              • FEDERIMORCHIATORI       NATIONAL HUB

• ASSONAVE              • FEDER OP.IT             • WWF

• ASSAGENTI             • FEDERLOGISTICA

• ASSARMATORI           • FEDERTERZIARIO

• ASSORIMORCHIATORI     • FEDERAZIONE DEL MARE

• ASSOPORTI             • FEDERMARE

• ASSOCIAZIONE
MARINERIE D'ITALIA      • FEDERPESCA

• ASSOCIAZIONE PESCA
AGRI CIA                • FEDERTURISMO

• ASSOBALNEARI          • FINCANTIERI S.P.A.

• ASSOCOSTIERI          • FIBA CONFESERCENTI

• ASSOITTICA            • FIPIA

• ASSOGASLIQUIDI-
FEDERCHIMICA            • FILT-CGIL

• ASSOLOGISTICA         • FIPO

• ASSONAT               • FIPSAS CONI

• ASSONAUTICA           • FIT-CISL

• ASSORISORSE           • FLAI CGIL

• ASSOMARINAS           • GREENPEACE

                        • IMPRESA PESCA - ASS.
• ASSOTURISMO           PESCA ED ACQUACOLTURA

                        • INTERNATIONAL
• ASSOITTICA            PROPELLER CLUBS

                        • ISTITUTO ITALIANO DI
• BE.WA.RE.             NAVIGAZIONE

• CLIA                  • INTERMARINE S.P.A.

• BIG - CLUSTER         • ITS ACADEMY
TECNOLOGICO NAZIONALE   FONDAZIONE CABOTO

                        • LEGACOOP -
• CNA                   AGROALIMENTARE

• CNSD                  • LEGAMBIENTE                                
    
   Amministrazioni pubbliche ed Enti pubblici: 
• Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali 
• Ministero dell'Interno 
• Ministero dell'Istruzione e del Merito 
• Comitato Offshore 
• Dipartimento per le Politiche di coesione 
• CONI 
• ANPAL 
• INAIL 
• INPS 
 
   Enti di ricerca: 
• Centro Resilienza Coste 
• CESMAR 
• Comitato Sicurezza delle Attivita' Off-shore 
• CNR 
• CONSIMA 
• ENEA 
• EURISPES - Osservatorio Isole Minori 
• ISPRA 
• Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale 
• NOEL - UNIVERSITA' MEDITERRANEA 
• OGS TRIESTE 
• Universita' La Sapienza - Cattedra di  Geologia  Marina  (Prof.  F.
CHIOCCI) 
• Universita' Roma 3 
• INGV 
• INGV 
 
Il flusso di lavoro prodromico all'approvazione del primo "Piano  del
mare" italiano e' iniziato il 29 marzo 2023 con la prima riunione del
Cipom nella quale il Presidente, il Ministro per la Protezione civile
e le Politiche del mare Senatore Nello  Musumeci,  ha  illustrato  il
metodo di  lavoro  che  le  articolazioni  amministrative  dipendenti
avrebbero seguito per raggiungere detto importante  primo  obiettivo,
evidenziando  come  lo  stesso  sarebbe  stato  il   piu'   inclusivo
possibile,  dando  voce  a  tutti  i  portatori  d'interessi  e  alle
amministrazioni facenti parte del Cipom. 
A tal fine, dopo questo primo incontro, la Struttura di Missione  per
le Politiche del Mare ha organizzato dieci  audizioni  tematiche  con
tutti gli stakeholder in ambito marittimo, al fine di acquisire dagli
stessi tutte le criticita'  rappresentate,  nonche'  le  informazioni
necessarie per  realizzare  un  Piano  completo  che  consentisse  di
elaborare possibili soluzioni rispetto alle citate criticita' per  un
rilancio complessivo della blue economy nazionale. 
Nello specifico, le  audizioni  hanno  riguardato  le  seguenti  aree
tematiche, con la  partecipazione  riepilogata  nella  Tabella  1  di
seguito riportata: 
♦ 26 aprile 2023 ("Porti e logistica"); 
♦ 28 aprile 2023 ("Rotte marittime e spedizioni"); 
♦  3  maggio  2023  ("Ecosistemi,  biodiversita'  e  risorse   marine
viventi"); 
♦  10  maggio  2023  ("Risorse  energetiche,  immersioni  e  geologia
marina"); 
♦ 17 maggio 2023 ("Beni culturali, turismo/crociera,  sport,  demanio
marittimo"); 
♦ 23 maggio 2023 ("Sicurezza; promozione  e  proiezione  del  sistema
marittimo nazionale a livello internazionale"); 
♦ 29 maggio 2023 ("Lavoro e formazione"); 
♦ 29 maggio 2023 ("Isole minori"); 
♦ 5 giugno 2023 ("Lavoro e formazione. - Settore della pesca"); 
♦ 7 giugno 2023 ("Approfondimenti). 
 
In data 5  luglio  2023,  sono  stati  convocati,  per  un  ulteriore
confronto sul redigendo Piano, i Vertici della Marina Militare, della
Guardia di Finanza e del Corpo delle Capitanerie  di  porto,  nonche'
delle Agenzie del Demanio e delle Dogane. 
Le audizioni per il  "Piano  del  mare"  hanno  richiesto  un'intensa
attivita' di gestione e coordinamento da  parte  della  Struttura  di
Missione per le Politiche del mare che ha organizzato e svolto,  alla
presenza dei dieci esperti designati, un totale di n.  83  audizioni,
ascoltando oltre n. 190 stakeholder e raccogliendo n. 139  contributi
presentati dai diversi portatori d'interesse. 
 
Si evince un'elevata percentuale di  partecipazione  alle  audizioni,
sintomo di un forte  interesse  alle  tematiche  della  blue  economy
nazionale, sia da parte dei portatori di interesse che da parte delle
Pubbliche Amministrazioni, raggiungendo, in  vari  casi,  livelli  di
partecipazione molto vicini al 100%. 
Terminate le audizioni degli stakeholder, si e' proceduto a elaborare
la prima bozza di Piano del mare. 
Il 28 giugno 2023 e' stata convocata la seconda seduta del  Cipom  al
fine di illustrare, alle diverse Amministrazioni  facenti  parte  del
Comitato,  l'andamento  dei  lavori  di  redazione  del  Piano  e  la
necessita' di un continuo coinvolgimento delle stesse  per  eventuali
osservazioni e ampliamento delle aree tematiche trattate dal Piano. 
Il presente "Piano del mare" e' stato approvato all'unanimita' il  31
luglio 2023, nel corso della terza seduta del Cipom. 
 
--------------------------------------- 
 
1 Vds. Comunicazione Commissione  Europea  17  Maggio  2021,  n.  240
Final. 
 
2 Vds. Comunicazione Commissione Europea n. 240 del 2021 Final. 
 
3 Vds. Italian Maritime Economy, Rapporto SRM, 2021. 
 
4 Vds. Undersea Telecommunication  Cables:  Technology  Overview  and
Issues for Congress, Congressional Research  Service,  September  13,
2022. 
 
5 Il trasporto via mare contribuisce sole per il 3% alle emissioni di
gas                                                             serra
https://ec.europa.eu/research-and-innovation/en/horizon-magazine/emis
sions-free-sailing-full-steam-ahead-ocean-going-shipping 
 
6 Vds. «The EU Blue Economy Report 2023». 
 
7 Vds. «XI Rapporto Nazionale sull'Economia del Mare»,  Centro  Studi
Tagliacarne - Unioncamere - OsserMare. 
 
8 Elaborazione SRM Assoporti e UNEM 2022 (presentazione  rapporto  4°
«MED & ITALIAN ENERGY REPORT» di SRM  e  dell'ESL@Energy  Center  del
politecnico di Torino, 1 dic. 2022). 
 
9 Ibidem; greggio e' inteso come petrolio e GNL. 
 
10  Il  "Mediterraneo  allargato"  e'  un  concetto   geopolitico   e
geostrategico  identificabile  con  la  Regione  che   include   aree
immediatamente contigue al Mediterraneo  "in  senso  stretto",  e  si
allarga ad oriente verso il Mar Nero, il Medio Oriente  e  -  tramite
Suez - il Mar Rosso, il Golfo Persico, il  Corno  d'Africa,  l'Oceano
Indiano e a occidente - attraverso Gibilterra -  verso  il  Golfo  di
Guinea (fonte: Ministero  della  Difesa,  Strategia  di  Sicurezza  e
Difesa per il Mediterraneo, ed. 2022). 
 
11  Recante  il  «Testo  unico  delle  disposizioni  concernenti   la
disciplina  dell'immigrazione  e   norme   sulla   condizione   dello
straniero», poi modificato dalla legge 30 luglio 2002, n. 189, meglio
nota come legge "Bossi-Fini". 
 
12 Recante il «Codice dei beni culturali e del paesaggio». 
 
13 Recante l'«Istituzione di una zona economica  esclusiva  oltre  il
limite esterno del mare territoriale». 
 
14 Mentre la ZEE deve essere proclamata per  divenire  effettiva,  la
piattaforma continentale, costituendo secondo l'art. 76, paragrafo 1,
dell'UNCLOS,  un  prolungamento  naturale  del   territorio   emerso,
appartiene allo Stato costiero ab  initio  ed  ipso  jure.  Ai  sensi
dell'art. 77, paragrafo 3, della stessa Convenzione, «I diritti dello
Stato  costiero  sulla   piattaforma   continentale   non   dipendono
dall'occupazione  effettiva  o  fittizia  o  da  qualsiasi  specifica
proclamazione». 
 
15 Recante norme sulla  «Ricerca  e  coltivazione  degli  idrocarburi
liquidi  e  gassosi  nel  mare  territoriale  e   nella   piattaforma
continentale e modificazioni alla l. 11 gennaio  1957,  n.  6,  sulla
ricerca  e  coltivazione  degli  idrocarburi  liquidi   e   gassosi»,
ulteriormente modificata dalla legge 2  dicembre  1994,  n.  689,  di
ratifica ed esecuzione dell'UNCLOS, che sostituisce la definizione di
Piattaforma Continentale con quella dell'art 76 della UNCLOS. 
 
16 Conformemente a quanto previsto all'art. 125 della Convenzione  di
Montego Bay, godono del diritto di passaggio  inoffensivo  anche  gli
Stati privi di litorale. 
 
17 Vds. Convenzione delle  Nazioni  Unite  sul  diritto  del  Mare  -
Montego Bay (UNCLOS) 1982, art. 19. 
 
18 In questa ottica si colloca la politica di vicinato  della  UE  di
cui  all'articolo  8  del  TUE,  ovvero  di  una  rete  di   rapporti
collaborativi con Paesi in grado di assurgere  al  ruolo  di  partner
impegnandosi su programmi e progetti che includono una componente  di
sviluppo economico e un forte impegno al miglioramento  della  catena
logistica,  come  effettivamente  sta  accadendo  in   alcuni   Paesi
dell'area  Middle  East  and  North  Africa,   quale   -   a   titolo
esemplificativo ma  non  esclusivo  -  il  Marocco.  Trattasi,  nella
sostanza, di una politica bilaterale tra l'Unione europea e  ciascuno
Stato partner, che prevede iniziative di cooperazione  regionale:  il
partenariato orientale (c.d. "PO") e  l'Unione  per  il  Mediterraneo
(UpM), etc. 
 
19 In particolare, i  servizi  di  collegamento  marittimo  Ro-Ro/Pax
attivi nelle due isole maggiori hanno movimentato piu' di 30  milioni
di tonnellate di merce e oltre 6 milioni di passeggeri. 
 
20 Vds. Direttiva UE n. 959 del 2023 del  Parlamento  europeo  e  del
Consiglio recante modifica della Direttiva CE 13 ottobre 2003, n. 87,
che istituisce un sistema per lo scambio di quote  di  emissioni  dei
gas a effetto serra nell'Unione. 
 
21 Piu' approfonditamente sulle isole minori italiane nell'ottica del
presente Piano del mare si rinvia infra al par. 2.12. 
 
22 Risulta quindi evidente il legame indissolubile tra insularita'  e
trasporto marittimo insulare. 
 
23 Nel 2019 sono stati  oltre  26  milioni  i  passeggeri  che  hanno
utilizzato il trasporto marittimo locale. 
 
24 Il raddoppio del  Canale  di  Suez  (completato  nel  2015)  e  il
progetto "Belt and Road Initiative",  promosso  dalla  Cina  fin  dal
2013, rendono l'area nel cui centro e' situato l'Italia un  luogo  di
interesse logistico prioritario. 
 
25 Cfr. «Drewry Maritime Research, Container Forecast - Q1 2022». 
 
26 Cfr. «Rapporto Shipping Industry  Italia  -  Il  contributo  della
Shipping Industry al sistema Paese» - Studio Nomisma 2021. 
 
27 Nel Sud sono presenti le maggiori strutture portuali per i servizi
marittimi di "transhipment" (Gioia Tauro, Taranto e Cagliari). 
 
28 Cosi' come precisato anche dall'articolo 21 del Regolamento UE  11
dicembre 2013, n. 1315. 
 
29 Che istituisce un quadro normativo per la  fornitura  dei  servizi
portuali e norme comuni in materia  di  trasparenza  finanziaria  dei
porti. 
 
30 Quali i cc.dd. "Ecobonus" e "Marebonus". 
 
31  Cfr.,  ex  multis,  «Rapporto  Shipping  Industry  Italia  -   Il
contributo della Shipping Industry al sistema Paese» - Studio Nomisma
2021, pag. 16. 
 
32 Cfr. «Ports Infographics Maritime Economy 2023». 
 
33 I piu' diffusi afferiscono al trasporto dei prodotti siderurgici e
delle rinfuse liquide, in  particolar  modo  per  quanto  riguarda  i
settori petrolifero e chimico a servizio dell'industria nazionale. 
 
34 Trattasi del Regolamento  (CE)  che  concerne  l'applicazione  del
principio della libera prestazione dei servizi ai trasporti marittimi
fra Stati membri ("cabotaggio marittimo"). 
 
35 Cfr., ex multis,  Paper  Cassa  Depositi  e  Prestiti  dal  titolo
«Crocieristica e Covid-19: Alcuni fatti  stilizzati»,  2020,  nonche'
vedasi il Report CLIA «State of the cruise industry outlook», 2022. 
 
36 Completano il podio dello scorso anno  Civitavecchia  e  Marsiglia
(entrambe in  significativa  crescita  passeggeri  sul  2021).  Nelle
successive posizioni ci sono Marsiglia, Palma de Mallorca, con Napoli
e Genova a contendersi il quinto posto. 
 
37 Cfr., ex multis, «Il traffico crocieristico in Italia nel  2022  e
le previsioni per il 2023», Risposte al Turismo,  speciale  crociere,
edizione 2023. 
 
38  Cio'  scongiurando,  tuttavia,   lo   sfruttamento   di   approdi
eventualmente situati in aree private presenti all'interno di  alcune
realta' portuali nazionali le quali, al contrario, dovrebbero  essere
oggetto di demanializzazione. 
 
39 L'entrata in  funzione  del  nuovo  regime  per  i  controlli  dei
passeggeri e dei marittimi di Paesi terzi in  partenza  o  in  arrivo
dai/nei porti Schengen in attuazione del Regolamento UE  30  novembre
2017, n. 2226  avra'  un  impatto  sulle  compagnie  di  traghetti  e
crociere nelle tratte con Paesi terzi.  Tale  normativa  introduce  a
livello europeo due  sistemi:  (i)  il  sistema  di  controllo  degli
ingressi e delle uscite,  c.d.  "EES"  (Entry-Exit  System),  che  si
applichera' a tutti i  viaggiatori  di  Paesi  terzi  che  desiderano
entrare nell'area Schengen per un breve periodo  (massimo  90  giorni
ogni 180); (ii)  il  sistema  di  informazione  e  autorizzazione  ai
viaggi, c.d. "ETIAS" (European Travel Information  and  Authorisation
System) che, invece, si applichera' solo ai cittadini di Paesi  terzi
esenti dall'obbligo di visto. 
 
40  In  questo  senso,  occorre  altresi'  un   impegno   a   livello
internazionale per  fare  in  modo  che  almeno  i  passeggeri  delle
compagnie crocieristiche che si imbarcano  in  un  porto  Schengen  e
sbarcano nuovamente nello stesso porto od in un altro, sempre in area
Schengen, siano esentati da tali controlli. 
 
41 Che ricomprende nel proprio alveo merce pallettizzata,  in  balle,
in fusti, in casse,  oppure  grandi  macchinari  fuori  sagoma  (c.d.
"project cargo"). 
 
42 Cfr. Statistiche della Banca d'Italia relative alla «Indagine  sui
trasporti     internazionali     di     merci»,     giugno      2023:
https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/indagine-trasporti-internaz
ionali/2023-indagine-trasporti-internazionali/Statistiche ITM 0806202
3.pdf. 
 
43 Per quanto riguarda le rinfuse liquide imbarcate  e  sbarcate  nei
porti italiani, il 2022  ha  registrato  169.016.474  tonnellate.  In
crescita quindi del 3,2% rispetto ai 163.796.753 del 2021 (anche  se,
nel 2019, il totale registrato era pari a 182.808.394 tonnellate). Le
rinfuse solide, invece, nei dodici  mesi  terminati  il  31  dicembre
scorso erano state 61.071.582 tonnellate, il 7,3% in piu' rispetto ai
56.937.187  di  tonnellate  del  2021  (nonche'  ai   59.661.023   di
tonnellate registrate nel 2019). Per contro, ancora al di  sotto  del
periodo pre-Covid sono le altre merci varie (ovvero i traffici  break
bulk) che nel 2019 valevano 23.368.829  tonnellate,  nel  2021  erano
state 20.360.044 tonnellate e l'anno scorso 19.664.663 tonnellate. 
 
44 Vds. Comunicazione della Commissione europea (2004) 43,  rubricata
«Orientamenti comunitari in materia di aiuti di  Stato  ai  trasporti
marittimi». 
 
45 Trattasi, in particolare: (a) del credito d'imposta corrispondente
all'Irpef  dovuta  sulle  retribuzioni   corrisposte   al   personale
imbarcato a bordo di navi iscritte nel Registro internazionale  (Cfr.
articolo 4, comma  1);  (b)  della  riduzione  dell'80%  del  reddito
derivante dall'utilizzazione delle predette navi  (Cfr.  articolo  4,
comma 2); (c) dell'esonero dal versamento di contributi previdenziali
e assistenziali per il personale imbarcato  (Cfr.  articolo  6);  (d)
della riduzione dell'aliquota dell'imposta sulle assicurazioni  (Cfr.
articolo 9-quater). 
 
46 Inoltre, il settore del trasporto marittimo beneficia  del  regime
opzionale della c.d. "Tonnage Tax" di cui agli articoli  155-161  del
T.U.I.R (d.p.r. 22 dicembre 1986, n. 917). 
 
47 Cfr. regio decreto del 30 marzo 1942, n. 327 e s.m.i.. 
 
48 Cfr. d.p.r. 15 febbraio 1952, n. 328 e s.m.i.. 
 
49  Un  esempio  sono  le  attivita'  di  collaudo   degli   apparati
radioelettrici di bordo delle navi italiane effettuate all'estero  da
parte degli ispettori ministeriali al solo fine del  rilascio  e  del
rinnovo della licenza radio. 
 
50 Comprese le carte,  i  libri,  il  certificato  di  iscrizione,  i
diversi giornali di bordo come il giornale nautico,  il  giornale  di
carico, il giornale radio telegrafico e  tutti  gli  altri  documenti
previsti  dal  codice  della   navigazione,   nonche'   il   registro
dell'orario di lavoro. 
 
51 Anche normando la questione irrisolta della  corresponsione  degli
anticipi  di  denaro  a  bordo  delle  navi  impiegate  sulle  tratte
internazionali. 
 
52 Cfr. Circolare IMO «List of certificates and documents required to
be carried on board ships, 2022». 
 
53 In questo modo all'Amministrazione  resterebbe  la  certificazione
della "Flag State Inspection", assumendo cosi' un ruolo  di  verifica
ispettiva postuma - cosi' come  avviene  nelle  ispezioni  alle  navi
battenti bandiera straniera che  scalano  i  porti  nazionali  -  con
verifiche a 360° su tutta  la  certificazione  statutaria  e  con  il
controllo  indiretto  sulle  attivita'  certificative  degli   stessi
Organismi. 
 
54 Vds. proposta presentata in data 1 giugno 2023. 
 
55  Integrando  nel  quadro  delle  ispezioni  delle  navi  anche  la
Convenzione IMO  «Ballast  Water  Management»  e  la  Convenzione  di
Nairobi «Wreck Removal» (rispettivamente sulla gestione  delle  acque
di zavorra e sulla rimozione dei relitti). 
 
56 Inerenti ai criteri di ponderazione (weighting points) applicati a
determinate tipologie di navi e il  fattore  di  ponderazione  basato
sulla ratifica delle convenzioni internazionali da parte dello  Stato
di bandiera. 
 
57 Cio' comporterebbe che le navi che rientrano nelle  categorie  D-E
verrebbero considerate come navi potenzialmente  piu'  rischiose  dal
punto di vita della Maritime Safety. 
 
58 Questa misura mirerebbe ad incoraggiare il rilascio di certificati
elettronici da parte degli Stati di bandiera o  delle  organizzazioni
riconosciute che agiscono per loro conto. Le navi  che  utilizzeranno
certificati elettronici sarebbero quindi  considerate  navi  a  minor
rischio e quindi  potenzialmente  esposte  ad  un  numero  minore  di
ispezioni Port State control. 
 
59 Tra cui l'obbligo per l'Amministrazione di ciascuno  Stato  membro
di «fare affidamento su risorse adeguate, commisurate alle dimensioni
e al tipo della propria flotta»  e  di  «assicurare  la  supervisione
delle attivita' degli ispettori dello Stato  di  bandiera,  ispettori
statali   e   organizzazioni   riconosciute»    ("Ros",    Recognised
Organisations). 
 
60 Gli Stati membri sono tenuti a rendere consultabile un  elenco  di
informazioni relative alle navi battenti la loro bandiera (elenco  di
cui  all'articolo  6),  in  un  formato  elettronico  compatibile   e
interoperabile  con  le  banche  dati   sulla   sicurezza   marittima
dell'Unione. 
 
61 Conferendo  alla  Commissione  e  all'EMSA  maggiore  controllo  e
specificando ulteriormente i requisiti  per  i  sistemi  di  gestione
della qualita' e per le valutazioni annuali delle prestazioni. 
 
62 Inoltre, la Direttiva stabilisce che le  sanzioni  penali  saranno
introdotte dalla proposta di Direttiva europea  del  2023  sui  Reati
Ambientali, attualmente in fase di  negoziazione  interistituzionale,
che  prevedra'  sanzioni  penali  per  i  reati  piu'  gravi   contro
l'ambiente, come gli scarichi illeciti provenienti dalle  navi  e  il
riciclaggio improprio di componenti inquinanti delle navi, al fine di
garantire un solido sistema di enforcement e sanzioni. 
 
63 La proposta ha l'effetto, tra l'altro, di estendere  il  campo  di
applicazione ai pescherecci, compresi quelli di lunghezza inferiore a
15 metri; fornire orientamenti in relazione  agli  incidenti  che  si
verificano, coinvolgendo  le  navi  in  porto  e  coprendo  cosi'  la
sicurezza dei portuali e dei lavoratori portuali (articolo 5.6). 
 
64 La Direttiva sul trasporto combinato  promuove  il  passaggio  dal
trasporto merci su strada a modi di trasporto a basse emissioni  come
le vie navigabili interne, il trasporto marittimo a  corto  raggio  e
ferroviario. 
 
65 La Strategia europea per una Mobilita' intelligente e  sostenibile
(COM/2020/789)  fissa  dei  target  specifici   di   incremento   del
trasferimento modale verso lo short sea shipping del 25  %  entro  il
2030 e del 50% entro il 2050. 
 
66 Ai sensi del Regolamento UE  1257  del  2023,  la  Commissione  si
impegna a riesaminare il presente Regolamento al piu' tardi, entro  i
diciotto mesi  precedenti  alla  data  di  entrata  in  vigore  della
Convenzione di Hong Kong. 
 
67  Vds.  «Hong  Kong  International  Convention  for  the  Safe  and
Environmentally Sound Recycling of Ships» (HKC), 2009. 
 
68 Ad oggi,  detto  progetto  e'  virato  verso  una  prospettiva  di
cooperazione industriale e di "cluster" con  l'aggiunta  di  elementi
che  potrebbero  rivelarsi  cruciali  nello  sviluppo  delle  filiere
UE-Mediterraneo  e  con  un  impatto  notevole  sulle  direttrici  di
traffico marittimo sia con riferimento ai traffici passeggeri sia per
i traffici merci. Il programma pluriennale 2021-2027 per il  vicinato
meridionale definisce, infatti, seppur preliminarmente, le  priorita'
e gli obiettivi della cooperazione regionale  unionale,  cfr.  Studio
«Il mare  che  verra'.  Analisi  strategica  sulle  opportunita'  del
Mediterraneo.   Lo   sviluppo   industriale,   il    reshoring,    la
ricostruzione,  la  ripresa  del  mercato  turistico  e  le  ricadute
possibili sull'interscambio via mare e sulla portualita'» (pp.  15  e
ss.). 
 
69 Vds. «Ports Infographics Maritime Economy 2023»  secondo  cui,  in
termini di commercio internazionale, circa il  70%  delle  merci  che
sono movimentate in valore  avviene  via  mare  e  dal  Mediterraneo,
scenario competitivo dei nostri  porti,  passa  il  27%  delle  rotte
strategiche mondiali. 
 
70  Vds.  Piano  Strategico  Nazionale  della  Portualita'  e   della
Logistica, pubblicato nel 2015, nel quale  viene  precisato  come  si
debba prendere atto del fatto che - anche  lato  terra  -  le  scelte
industriali e logistiche degli operatori di settore contribuiscono in
misura non trascurabile a determinare i traffici portuali e  di  cio'
deve tenersi conto compiutamente nella definizione  delle  previsioni
di domanda (cfr. p. 153 del Piano). 
 
71  Cfr.  «Piano  Strategico  Nazionale  della  Portualita'  e  della
Logistica», pp. 177-185. 
 
72  Cfr.  Studio  «Il  mare  che  verra'.  Analisi  strategica  sulle
opportunita' del Mediterraneo. Lo sviluppo industriale, il reshoring,
la ricostruzione, la ripresa del  mercato  turistico  e  le  ricadute
possibili sull'interscambio via mare e sulla portualita'», p. 22. 
 
73 In tal senso,  giova  rilevare  che  anche  il  «Piano  Strategico
Nazionale per la Portualita' e la Logistica», approvato con  d.p.c.m.
26 agosto 2015, all'obiettivo n. 6, individua come prioritaria  detta
necessita' da attuare attraverso la piattaforma logistica  nazionale.
La direttiva del Ministero delle Infrastrutture e  dei  Trasporti  n.
137 del 20 marzo 2018 ha indicato le «Linee guida  per  omogeneizzare
ed organizzare i sistemi Port Community System (PCS)»  attraverso  la
Piattaforma Logistica Nazionale poi concretamente attuata. 
 
74 Quattro dei nove  Corridoi  TEN-T  interessano  l'Italia:  (a)  il
Corridoio Mediterraneo che attraversa il Nord Italia da Ovest ad Est,
congiungendo Torino, Milano,  Verona,  Venezia,  Trieste,  Bologna  e
Ravenna; (b) il Corridoio Reno  Alpi  che  passa  per  i  valichi  di
Domodossola e Chiasso e giunge al porto di Genova; (c)  il  Corridoio
Baltico Adriatico che collega l'Austria e la Slovenia  ai  porti  del
Nord Adriatico di Trieste, Venezia e  Ravenna,  passando  per  Udine,
Padova e Bologna; (d) il Corridoio Scandinavo-Mediterraneo che  parte
dal valico del Brennero e collega Trento, Verona,  Bologna,  Firenze,
Livorno e Roma con i principali centri urbani del  sud  come  Napoli,
Bari, Catanzaro, Messina e Palermo. 
 
75 In questo senso, infatti, si colloca il Regolamento UE 11 dicembre
2013, n. 1315 che ha definito  la  rete  di  trasporto  trans-europea
TENT-T e che prevede la creazione  di  una  rete  articolata  su  due
livelli per lo  sviluppo  della  rete  internazionale:  (i)  la  c.d.
"Comprehensive Network", ovvero una rete globale da realizzarsi entro
il 2050 che mira  a  garantire  la  piena  copertura  del  territorio
dell'Unione europea e l'accessibilita' a tutte le  regioni;  (ii)  la
c.d. "Core Network", ovvero una rete centrale a livello unionale  (da
realizzarsi entro il 2030) che comprende le parti di rete globale che
rivestono  la  piu'  alta   importanza   strategica   ai   fini   del
conseguimento degli obiettivi per lo sviluppo della rete transeuropea
dei trasporti. La sua realizzazione si  basa  su  un  «approccio  per
corridoi». 
 
76 I porti italiani nelle TEN-T si distribuiscono sulla rete centrale
(core), che comprende: Ancona, Augusta, Bari, Cagliari, Genova, Gioia
Tauro,  La  Spezia,  Livorno,  Napoli,  Palermo,  Ravenna,   Taranto,
Trieste, Venezia; la rete complessiva ("comprehensive") a  sua  volta
comprende i porti di: Brindisi, Carloforte, Chioggia,  Civitavecchia,
Fiumicino,  Gaeta,  Gela,  Golfo  Aranci,  La  Maddalena,  Marina  di
Carrara, Messina, Milazzo, Monfalcone, Olbia, Palau, Piombino,  Porto
Levante, Porto Torres, Porto- ferraio, Portovesme,  Reggio  Calabria,
Salerno, Savona Vado,  Siracusa  e  Trapani.  A  questi,  il  MIT  ha
proposto che siano aggiunti altri 5 porti. Nell'ambito rete dei porti
marittimi  di  interesse  nazionale  gli  scali   ammontano   a   58,
distribuiti nelle 16 Autorita' di Sistema Portuale. 
 
77 Cfr. «Iniziativa di studio sulla portualita'  italiana  -  Secondo
Rapporto» - 2016 pp. 43-46. 
 
78 Trattasi dello strumento dell'UE per gli  investimenti  strategici
nelle infrastrutture di trasporto. Si veda, al riguardo, la lista dei
progetti TEN-T che riceveranno finanziamenti europei, per  un  totale
di 6.2 miliardi di euro, a seguito dell'ultimo bando CEF, relativi  -
inter alia - allo sviluppo di infrastrutture per la navigazione e  il
corto raggio ed il c.d. "Cold-Ironing". Detti progetti -  selezionati
dalla  Commissione  europea  che  ne  sosterra'   oltre   l'80%   del
finanziamento - riguardano,  tra  le  altre,  i  porti  marittimi  di
Irlanda,   Grecia,    Spagna,    Lettonia,    Olanda    e    Polonia:
https://cinea.ec.europa.eu/news-events/news/transport-infrastructure-
european-commission-accelerates-shift-sustainable-and-smart-mobility-
ten-t-2023-06-22 en. 
 
79 Rappresentato, cioe', dalla superficie su  cui  insiste  l'insieme
dei servizi e delle  attivita'  economiche  che  -  a  seconda  dello
sviluppo dell'offerta logistica e dei  livelli  di  accessibilita'  -
gravitano sul porto. 
 
80 Cfr. «Progetto Mare - La competitivita' dell'economia del mare  in
una prospettiva di sviluppo  del  Paese  e  di  autonomia  strategica
europea», Maggio 2022, pag. 78, in cui viene precisato che - a fronte
di un numero  elevato  di  porti,  pur  notevolmente  differenti  per
dimensione  e  capacita'  di  traffico  -  risultano  esservi  alcune
incongruenze nei dati medi di numero  e  lunghezza  degli  accosti  e
superficie delle banchine per porto,  come  pure  nei  dati  medi  di
lunghezza dell'accosto e superficie delle banchine per accosto. Viene
infatti riportato che «[.] Adottando come riferimenti i  valori  medi
nazionali, si rilevano diverse  combinazioni,  almeno  apparentemente
contraddittorie; cosi', una  portualita'  regionale  puo'  avere  una
dotazione media  di  accosti  elevata  e  una  lunghezza  ancor  piu'
elevata, ma bassa  nella  superficie  di  banchine;  all'opposto,  si
rilevano pochi accosti e lunghezze ridotte,  ma  ampie  superfici  di
banchine. [.]». 
 
81  Cfr.,   ex   multis,   T.   Nooteboom,   J.P.   Rodrigue,   «Port
regionalization:  towards  a  new  phase  in  port  development»,  in
«Maritime policy and management» n. 3, 2005  -  stessi  autori,  «The
terminaliation  of   supply   chains:   reassessing   port-hinterland
logitical reletionships», in «Maritime policy and management», n.  2,
2009, nonche' lo studio relativo alla  «Iniziativa  di  studio  sulla
portualita' italiana» - Dipartimento  per  la  programmazione  ed  il
coordinamento della politica Economica della Presidenza del Consiglio
dei Ministri, 2014 (p. 47 e ss.). 
 
82  Il  tutto,   ad   esempio,   implementando   anche   servizi   di
"navettamento" ferroviario. 
 
83 Cfr. «Progetto Mare - La competitivita' dell'economia del mare  in
una prospettiva di sviluppo  del  Paese  e  di  autonomia  strategica
europea», Maggio 2022, pp. 152-153. 
 
84 Il tutto, ad esempio, in linea con  quanto  previsto  anche  nelle
c.d. "Azioni" 1 e 2 di cui al Piano Strategico  della  Portualita'  e
della Logistica aventi  ad  oggetto,  segnatamente,  «Misure  per  la
semplificazione e a velocizzazione  delle  procedure,  dei  controlli
degli interventi su porti  di  interesse  nazionale»  e  «Misure  per
l'efficientamento   dei   servizi   portuali   e   l'aumento    della
competitivita' degli operatori». 
 
85 Investimento 4 operata con Decreto  interministeriale  3  dicembre
2021, n. 492 del «Interventi infrastrutturali per le Zone  Economiche
Speciali (ZES)». 
 
86 Il tutto, peraltro, in linea sia  con  la  normativa  sia  con  la
giurisprudenza di riferimento, nella misura in cui la  pluralita'  di
operatori per l'erogazione del servizio e' ritenuta  compatibile  con
il mercato interno e, da un punto di vista organizzativo, fa si'  che
il servizio in esame possa essere svolto anche  da  imprese  iscritte
nel registro ex art. 68 cod. nav. in possesso  di  idonei  requisiti.
Tale orientamento - che va di pari passo anche con  quanto  contenuto
nel Regolamento UE 15 febbraio 2017, n. 352 nella misura in  cui  non
e' esclusa la possibilita' di affidare a piu' operatori  il  servizio
di ritiro rifiuti prodotti dalle navi - va nel senso  di  dare  piena
liberta' al mercato sul presupposto che la  selezione  dell'operatore
del servizio e' rimessa al soggetto che usufruira' del servizio  e  a
carico  del  quale  sono  posti  i  relativi  costi,  in  un   regime
concorrenziale. 
 
87 Come evidenziato  nell'ambito  di  numerose  analisi  condotte  in
ambito  nazionale  ed  internazionale,  da  ultimo  l'approfondimento
condotto  da  RAM  S.p.A.  a  maggio  2023  dedicato  a   «Il   ruolo
dell'innovazione tecnologica digitale per la blue economy  e  per  la
portualita' italiana». 
 
88 Cfr. «XI Rapporto Nazionale sull'Economia del Mare»  Centro  Studi
Tagliacarne - Unioncamere - OsserMare, 2023. 
 
89 Cfr. Regolamento UE 2019 del Parlamento europeo e del Consiglio 20
giugno 2019, n. 1239 che «istituisce un sistema di interfaccia  unica
marittima europea e che abroga la direttiva 2010/65/CE». 
 
90 Cfr. Paper R.A.M. - Logistica,  Infrastrutture,  Trasporti  S.p.A.
dal titolo «Il ruolo dell'innovazione  tecnologica  digitale  per  la
blue economy e per la portualita' italiana» - maggio 2023, pp. 25 ss. 
 
91 Cfr. ex multis «Iniziativa di studio sulla portualita' italiana» -
Dipartimento per la programmazione ed il coordinamento della politica
Economica della Presidenza del Consiglio  dei  Ministri,  2014  (pag.
55), nonche' «Progetto Mare -  La  competitivita'  dell'economia  del
mare in  una  prospettiva  di  sviluppo  del  Paese  e  di  autonomia
strategica europea», Maggio 2022, pag. 206. 
 
92 Inoltre, l'applicazione di tale procedura potrebbe  fornire  anche
la  possibilita'  di  appositi  servizi  di   c.d.   "tracking"   che
conseguentemente avrebbero un impatto positivo sia sulla sicurezza  e
sul monitoraggio delle merci presenti nelle aree portuali  sia  sulla
"velocizzazione" delle connesse operazioni portuali. 
 
93 Cfr. Articolo 56-ter, Sezione 15, rubricato «Aiuti  a  favore  dei
porti marittimi», di cui  al  Regolamento  UE  della  Commissione  14
giugno 2017, n. 1084 «che modifica il regolamento  (UE)  n.  651/2014
per  quanto  riguarda  gli  aiuti  alle  infrastrutture  portuali   e
aeroportuali [.]». Il tutto tenendo conto del principio  secondo  cui
le infrastrutture portuali sovvenzionate sono  messe  a  disposizione
degli utenti interessati su base paritaria e non discriminatoria alle
condizioni di mercato. 
 
94 Cfr. ex multis  il  parere  del  Consiglio  Superiore  dei  Lavori
Pubblici ("CSLP") n. 44 del 2017 che ha chiarito che: (a) l'obiettivo
del PRP sia quello di tutelare la concorrenza; (b) il PRP rappresenta
una garanzia per gli investimenti e crea affidamento per il  soggetto
concessionario. 
 
95 In sostanza, quindi, ai sensi di quanto previsto anche dall'art. 5
della legge n. 84 del 1994, i PRP sono strumenti  di  autolimitazione
dell'AdSP nell'attivita' di assentimento delle concessioni demaniali. 
 
96 Cfr. ex multis anche quanto contenuto nella delibera  n.  130  del
2017 dell'Autorita' di Regolazione dei Trasporti avente ad oggetto la
conclusione  del  procedimento  di  verifica  delle   condizioni   di
regolazione / accesso alle infrastrutture presso un importante  scalo
nazionale. 
 
97 In applicazione di quanto previsto dal d.l. 31 maggio 2021, n.  77
(in G.U., 31 maggio 2021, n.  129),  convertito,  con  modificazioni,
dalla legge 29 luglio 2021, n. 108, recante la «Governance del  Piano
nazionale di rilancio e resilienza e prime  misure  di  rafforzamento
delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle
procedure», all'articolo 6-bis, ha disposto che il  MIT  di  concerto
con il MASE e MIC debba approvare il  Piano  nazionale  dei  dragaggi
sostenibili, anche sulla base della programmazione delle AdSP e delle
Regioni con particolare riferimento ai programmi finanziati dal PNC e
di ulteriori risorse europee, nazionali, regionali e  delle  medesime
AdSP. 
 
98 Circostanza questa gia' evidenziata anche all'interno dello Studio
dal titolo: «Iniziativa  di  studio  sulla  portualita'  italiana»  -
Dipartimento per la programmazione ed il coordinamento della politica
Economica della Presidenza del Consiglio  dei  Ministri,  2014  (pag.
82). 
 
99 Sul punto, infatti, si osservi  che  la  dotazione  degli  accosti
dotati di binari collegati e  non  collegati  alla  rete  ferroviaria
risulta molto concentrata in poche AdSP e quasi tutte  nel  Nord.  Le
AdSP  meglio  dotate  di  accosti  collegati  alla  rete  ferroviaria
risultano essere quelle del Mar Ligure Occidentale (15,2%),  del  Mar
Adriatico Settentrionale (44,7%) ed  Orientale  (10,2%).  In  termini
incidenza  degli  accosti  dotati  di  binari  collegati  alla   rete
ferroviaria su quelli totali  si  rileva  nell'AdSP  del  Mar  Ligure
Orientale (62,5%), dell'Adriatico Settentrionale (52,9%)  e  Centrale
(83,3%) e del Mare dello Stretto (50%). Trattasi pertanto di dati che
evidenziano la ridotta capacita' di sviluppare  traffici  intermodali
su ferrovia nella generalita' delle AdSP, pur  con  alcune  rilevanti
eccezioni reperibili in quelle del Nord. Al tempo stesso, tuttavia, i
dati sugli accosti dotati di  binari,  ma  non  collegati  alla  rete
ferroviaria,   potrebbero   rappresentare   delle   opportunita'   di
investimento per provvedere al  loro  allaccio  (in  tal  senso  cfr.
«Progetto Mare - La competitivita'  dell'economia  del  mare  in  una
prospettiva di sviluppo del Paese e di autonomia strategica europea»,
maggio 2022, pag. 91). 
 
100 Il differenziale del  costo  "portuale"  associato  al  trasporto
ferroviario delle merci da/per il  porto  rispetto  alla  concorrente
modalita' del trasporto su strada e', nella grande  sostanza,  quello
relativo all'espletamento del  servizio  di  manovra  ferroviaria  da
parte delle  societa'  concessionarie.  Tale  costo  disincentiva  lo
sviluppo del trasporto ferroviario delle merci  in  ambito  portuale,
incidendo  significativamente  nella  componente  dei   costi   fissi
dell'attivita'  di  impresa  del  singolo  operatore   di   trasporto
multimodale e, di conseguenza, non agevola l'incremento  della  quota
ferroviaria del traffico portuale. 
 
101 Ci si riferisce, in particolare, alla Decisione della Commissione
europea 3 marzo 2022, n. 1427 final in merito al regime di  aiuto  di
Stato  adottato  dalla  Regione  Friuli-Venezia   Giulia   volto   ad
incoraggiare il  passaggio  del  traffico  merci  dalla  strada  alla
ferrovia  o  al  trasporto   per   vie   navigabili   nella   Regione
Friuli-Venezia Giulia. La Commissione europea ha  ritenuto  che  tale
regime di aiuto di Stato fosse vantaggioso sia per l'ambiente sia per
il trasferimento modale da soluzioni di trasporto  esclusivamente  su
strada a soluzioni di trasporto meno inquinanti. 
 
102 Posto che, a seguito  delle  previsioni  contenute  nel  d.l.  17
maggio 2022, n. 50  e  nella  successiva  legge  di  conversione,  ha
modificato la precedente disciplina normativa nel senso di consentire
anche alle Autorita' di Sistema Portuale l'utilizzo delle CER per  il
soddisfacimento delle esigenze  energivore  in  ambito  portuale.  La
norma, peraltro, prescrive espressamente (art. 9,  comma  2)  che  le
comunita'  energetiche  rinnovabili  portuali  siano   istituite   in
coerenza con il documento di pianificazione energetica e  ambientale,
di cui all'articolo 4- bis, legge n. 84 del 1994, ai sensi del  quale
le  AdSP  devono  perseguire  adeguati  obiettivi,  con   particolare
riferimento alla riduzione delle  emissioni  di  CO2,  definendo  nel
documento  gli  indirizzi  strategici  per  la   implementazione   di
specifiche misure al fine di migliorare l'efficienza energetica e  di
promuovere l'uso delle energie rinnovabili in ambito portuale. 
 
103 Cfr. Regolamento UE 1084 del 2017, articolo 56-ter. 
 
104 Vds. «Le  Comunita'  Energetiche  Portuali»  -  Diritto  Pubblico
Europeo - Rassegna on-line - Fascicolo I, 2023, Prof. Avv. U. Patroni
Griffi. 
 
105 Il tutto, al netto di una preliminare definizione  degli  aspetti
energetici, finanziari e giuridici (Cfr., ex multis, M.  Caroli,  «Le
Comunita'  Energetiche:  da   fenomeno   emergente   a   modello   di
transizione», in M L. De Vidovich,  L.  Tricarico  e  M.  Zulaniello,
«Community energy map, Una ricognizione  delle  prime  esperienze  di
comunita' energetiche rinnovabili» p. 13). 
 
106 Il cui progetto, gia' previsto anche nell'alveo della Missione  3
del PNRR avente ad  oggetto  le  «Infrastrutture  per  una  mobilita'
sostenibile»,   ha   l'obiettivo   di   finanziare   interventi   per
l'efficientamento energetico, la riduzione delle emissioni di  CO2  e
di  altre  emissioni  inquinanti  nei   porti   per   promuovere   la
sostenibilita' ambientale delle attivita' portuali, anche a beneficio
delle aree urbane circostanti. 
 
107 Vds. definizione IMO, secondo cui «[.] A green shipping  corridor
is a shipping route on which zero-carbon emissions  ships  and  other
emissions reduction programmes are deployed, and emissions reductions
are measured and enabled  through  public  and  private  actions  and
policies [.]». Vedasi altresi'  i  contenuti  della  «Green  Shipping
Conference                      2023»                       dell'IMO:
https://www.imo.org/en/About/Events/Pages/Green-Shipping-conference.a
spx. 
 
108 Entro il 2025, infatti, dovrebbero essere  istituiti  i  primi  6
"Green Corridors" ed entro il 2030 potrebbe  raggiungersi  la  soglia
delle 200 navi cargo a zero emissioni.  Il  tutto,  contestualizzando
tale dato, corrisponderebbe a circa il 5% dell'intera flotta oceanica
mondiale a zero emissioni. 
 
109 Di cui al d.lgs. 8 novembre 2021, n. 197. 
 
110 La cui vigenza in tutti gli Stati membri e' divenuta effettiva  a
partire dal 24 marzo 2019. 
 
111  Discorso  di  apertura  della  Presidente  von  der  Leyen   per
l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Universita' degli Studi  di
Palermo, 23 febbraio 2023. 
 
112 Nel  2021  l'approvvigionamento  energetico  nazionale  e'  stato
costituito come segue: 40,9% gas naturale; 32,9% petrolio e  prodotti
petroliferi;  19,5%  rinnovabili  e  bioliquidi;  3,6%   combustibili
solidi; 2,4% energia elettrica; 0,8 %  rifiuti  non  rinnovabili.  Si
conferma,  inoltre,   la   dipendenza   dell'Italia   da   fonti   di
approvvigionamento estere: nel 2021 la produzione nazionale di  fonti
energetiche  e'  diminuita  complessivamente  del  3,4%   mentre   le
importazioni  nette  di  energia  sono  aumentate  dell'8,3%.   (cfr.
Ministero della  Transizione  Ecologica,  «La  situazione  energetica
nazionale nel 2021», luglio 2022). 
 
113 Al momento l'Italia ha  tre  impianti  di  rigassificazione,  uno
sulla terra ferma, in Liguria (Panigaglia), e due in mare, di  fronte
le coste della Toscana  (Livorno)  e  del  Veneto  (Porto  Viro).  Il
Governo ha deciso di  potenziare  la  capacita'  di  rigassificazione
italiana aggiungendo altri due impianti, a Ravenna e a Piombino. 
 
114 Nel 2022, a Taranto, e'  stato  inaugurato  Beleolico,  il  primo
parco eolico marino del Mediterraneo, costituito da  10  turbine  per
una potenza complessiva di circa 30 MW ed una conseguente  produzione
stimata di oltre 58.000 MWh/anno, pari al  fabbisogno  energetico  di
60.000 persone. 
Tale parco e' stato assemblato nel porto di Taranto e poi  installato
in mare nei  pressi  del  Molo  Polisettoriale.  Un  accordo  tra  la
societa' che gestisce l'impianto e l'AdSP MI consente a  quest'ultima
di approvvigionarsi parzialmente dell'energia prodotta per le proprie
esigenze di consumo. In particolare, l'impianto fornira'  energia  al
porto di Taranto (almeno il 10%) e punta anche a fornire,  attraverso
l'elettrolisi,  idrogeno  verde  all'acciaieria  ex   Ilva   e   alla
raffineria Eni. 
Altri  tre  progetti  "storici",  invece,  sono  ancora  in  fase  di
negoziazione con le realta'  locali  (Sulcis,  Canale  di  Sicilia  e
Rimini). 
 
115 Con la Comunicazione COM  19  novembre  2020,  n.  741  final  la
Commissione europea ha pubblicato  una  strategia  per  sfruttare  le
energie rinnovabili offshore al fine  di  sostituire  i  combustibili
fossili e creare opportunita' industriali e posti di lavoro verdi.  A
tal riguardo,  secondo  la  Commissione  europea,  l'industria  delle
energie rinnovabili del mare dovra' aumentare di 25  volte  entro  il
2050 per sostenere gli obiettivi del Green Deal in  maniera  che  sia
compatibile  con  gli  obiettivi  della  strategia  dell'UE  per   la
biodiversita' e, al tempo stesso, in equilibrio con  altre  attivita'
come la pesca e l'acquacoltura. Al settore energetico offshore  viene
riconosciuto dalla UE un ruolo potenziale fondamentale in un'economia
moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva.  Il
piano per l'obiettivo climatico 2030 della UE ha illustrato perche' e
come le emissioni di gas a effetto serra dovrebbero essere ridotte di
almeno il 55% entro il 2030 rispetto  ai  livelli  del  1990  e,  per
questo, la strategia  della  Commissione  europea  per  sfruttare  le
energie rinnovabili offshore dichiara che sara' necessario accrescere
il settore dell'eolico offshore «. che secondo le  stime  richiedera'
meno del 3% dello spazio marittimo europeo  e  puo'  pertanto  essere
compatibile  con  gli  obiettivi  della   strategia   dell'UE   sulla
biodiversita'». Il Mar Mediterraneo «. presenta un elevato potenziale
di energia eolica  offshore  (per  lo  piu'  galleggiante),  un  buon
potenziale di energia del moto ondoso e un potenziale localizzato  di
energia delle maree». 
In merito a quanto precede, la strategia  sulle  energie  rinnovabili
offshore  afferma  inoltre  che  «Tra  le  tecnologie  delle  energie
rinnovabili quelle offshore  presentano  il  maggiore  potenziale  di
espansione. Sulla  base  dei  12  GW  di  capacita'  eolica  offshore
attualmente  installata,  la   Commissione   ritiene   realistico   e
realizzabile l'obiettivo di disporre entro il 2030 di  una  capacita'
installata di almeno 60 GW di energia eolica offshore e di  almeno  1
GW di energia oceanica, in modo da raggiungere rispettivamente 300 GW
e 40 GW di capacita' installata entro il 2050.». 
 
116 Ne e' un esempio il parco eolico flottante a  largo  delle  coste
siciliane,  il  cui  progetto  prevede   la   realizzazione   di   74
aerogeneratori da 15 MW ciascuno a 50 km  da  Mazara  del  Vallo.  La
potenza complessiva e' di 1.100 MW a una distanza minima di circa  50
km  dalla  costa  siciliana.  Un  ulteriore  progetto   riguarda   la
realizzazione di un impianto eolico offshore  al  largo  di  Marsala,
costituito da 21 turbine da 12 MW ciascuna, per una capacita'  totale
di circa 250 MW. Sempre in  Sicilia,  nell'estate  2022,  sono  stati
depositati  altri  due  progetti  per  due  parchi  eolici  offshore,
rispettivamente a Trapani e Porto Empedocle. 
 
117 Il posizionamento delle pale eoliche in mare aperto  permette  di
intercettare la risorsa eolica laddove e' piu' abbondante e,  quindi,
di massimizzare la produzione di energia, ridurre l'uso del suolo  (1
progetto in  mare  sostituisce  circa  20  progetti  su  terraferma),
limitare l'uso del terreno alle opere di connessione (di solito  gia'
in zone industriali), minimizzare, data l'assenza di  una  fondazione
fissa,  l'impatto  ambientale  durante  tutte   le   fasi   di   vita
dell'impianto, ma anche quello visivo tipico degli impianti a terra e
le interferenze con le attivita' costiere, di navigazione e di pesca. 
La struttura degli  impianti  galleggianti,  rispetto  alla  versione
bottom fixed e terrestre, ha  una  serie  di  componenti  strutturali
innovativi tra cui il floater: una base  galleggiante  con  strutture
che raggiungono gli 80/100 m per lato e  dal  peso  di  4000  t.  Per
produrre in serie manufatti  di  tali  dimensioni  e'  richiesta  una
specifica competenza progettuale e tecnologica, oltre ad una  diffusa
capacita' produttiva e finanziaria (ad esempio, per la produzione  di
30 piattaforme galleggianti all'anno sono necessari  oltre  120  mila
ton. di acciaio lavorato). 
 
118 PNRR, Investimento 1.3: Promozione impianti  innovativi  (incluso
offshore). 
 
119 Il sistema ISWEC (Inertial Sea Wave Energy Converter) e' inserito
all'interno di uno scafo galleggiante, il cui utilizzo ottimale e' in
mare aperto, anche in array.  I  primi  impianti  pilota  sono  stati
installati al largo di Ravenna e dell'isola di Pantelleria. Il REWEC3
(Resonant Wave Energy Converter - release 3) si inserisce all'interno
delle dighe  portuali,  trasformandole  in  infrastrutture  'attive',
capaci cioe' di produrre energia  elettrica  dalle  onde,  per  porti
Green. I primi impianti pilota sono stati realizzati all'interno  dei
porti di Civitavecchia e di  Salerno.  A  Salerno  e'  in  corso  una
sperimentazione. 
 
120  Secondo  uno  studio  del  2020  del  «Global  Maritime  Forum»,
organizzazione internazionale  no-profit  impegnata  a  disegnare  il
futuro del commercio marittimo  mondiale  globale  per  uno  sviluppo
economico sostenibile,  «La  portata  degli  investimenti  cumulativi
necessari tra il 2030 e il 2050 per raggiungere l'obiettivo  dell'IMO
[.]    e'     di     circa     1-1,4     trilioni     di     dollari»
(https://www.globalmaritimeforum.org/news/the-scale-of-investment-nee
ded-to-decarbonize-international-shipping).  Gran  parte  di   queste
risorse e' legata agli investimenti nelle infrastrutture terrestri  e
negli impianti di produzione di combustibili  a  basse  emissioni  di
carbonio, compresi lo stoccaggio, il bunkeraggio ed il trasporto;  si
stima che il 10-15% di questi costi sia connesso direttamente con  le
navi. Si tratta comunque di valutazioni  in  continua  evoluzione  ed
aggiornamento,  altri  studi  stimano  due  o  tre  volte  superiore,
rispetto  alla  cifra  individuata   dal   Global   Maritime   Forum,
l'ammontare delle risorse da mettere  in  campo  per  la  transizione
energetica del settore marittimo. 
 
121 In tale contesto, sarebbe  auspicabile  valutare  una  estensione
della possibilita' di usufruire di incentivi fiscali anche  per  quei
volumi di bioGNL destinati alla navigazione internazionale, oltre che
nelle acque interne, massimizzando la penetrazione delle  rinnovabili
nel settore marittimo. 
 
122 Le regole IMO si applicano in modo  uniforme  all'intero  settore
mondiale del trasporto e consentono di  evitare  l'alterazione  della
concorrenza internazionale tra gli operatori, garantendo un  ambiente
equo  e  regolato.   Le   misure   introdotte   dall'IMO   hanno   la
caratteristica  di  fissare  gli  obiettivi  lasciando   liberi   gli
operatori di scegliere le  soluzioni  tecniche  atte  a  conseguirli.
Questa  "neutralita'  tecnologica"  costituisce   un   valore   molto
importante perche' consente  lo  sviluppo  di  varie  soluzioni  che,
testate e validate sul piano operativo,  vengono  poi  affidate  alla
scelta dal mercato. 
 
123 Avendo come riferimento il 2008, la suddetta strategia  prevedeva
per il  2030  la  riduzione  di  almeno  il  40%  dell'intensita'  di
carbonio, per il 2050 la riduzione di almeno il  70%  dell'intensita'
di carbonio e del 50% del valore  assoluto  delle  emissioni  di  gas
serra,  con  l'obiettivo  dichiarato  di  «emissioni  zero  il  prima
possibile, entro la fine di questo secolo». Il  7  luglio  2023,  gli
Stati membri dell'IMO, riuniti presso il Comitato per  la  protezione
dell'ambiente marino (MEPC 80), hanno adottato la Strategia IMO  2023
relativa alla riduzione delle emissioni di gas serra delle navi,  con
obiettivi rafforzati per affrontare le emissioni nocive. La strategia
riveduta dell'IMO sui  gas  a  effetto  serra  include  una  maggiore
ambizione comune di raggiungere l'azzeramento delle  emissioni  nette
di gas a effetto serra del trasporto marittimo  internazionale  entro
il  2050,  un  impegno  a  garantire   l'adozione   di   combustibili
alternativi a zero o quasi zero  emissioni  entro  il  2030,  nonche'
punti di controllo indicativi relativi alla strategia per il  2030  e
il 2040. 
 
124 Anche a livello internazionale, con la pubblicazione di  studi  e
analisi  sempre  piu'  completi  e  approfonditi,  si  sta  prendendo
coscienza di come il CII, voluto dall'IMO, rischi  non  solo  di  non
raggiungere l'ambizioso  traguardo  di  una  riduzione  dell'impronta
carbonica del trasporto marittimo, ma anzi di  essere  in  tal  senso
controproducente. 
 
125 Da ultimo il rapporto  «Decarbonizzazare  i  trasporti.  Evidenze
scientifiche e proposte di policy», a cura  della  struttura  per  la
transizione ecologica della  mobilita'  e  delle  infrastrutture  del
MIMS, aprile 2022. 
 
126 «The aviation and maritime sectors and the EU-ETS: challenges and
impacts»                                                       (2021)
https://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/STUD/2021/690886/IPOL_S
TU(2021)690886 EN.pdf 
 
127 Parere della Commissione TRAN del Parlamento europeo, adottato il
14                            maggio                             2022
https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TRAN-AD-704649_EN.pdf 
 
128 Vds. Article 20 FuelEU Maritime Regulation: «Member States should
shall endeavour to ensure that the  revenues  generated  from  FuelEU
penalties, or the equivalent in financial value  of  those  revenues,
are used to support the rapid deployment and use of renewable and low
carbon fuels in the maritime sector, by stimulating the production of
greater quantities of renewable and low carbon fuels for the maritime
sector,  facilitating  the  construction  of  appropriate   bunkering
facilities or electric connection ports in ports, and supporting  the
development,  testing  and  deployment   of   the   most   innovative
technologies  in  the   fleet   to   achieve   significant   emission
reductions». 
 
129 Durante la sosta il lavoro di  trasporto  e'  nullo,  perche'  e'
nulla la distanza percorsa; tuttavia, allo  stesso  momento  la  nave
continua a bruciare combustibile per alimentare i  servizi  di  bordo
necessari alla propria agibilita' e sicurezza. Questa fase  di  sosta
penalizza fortemente il calcolo del  CII  e  due  navi  assolutamente
simili - o addirittura la stessa nave in condizioni operative diverse
- possono ottenere dei valori del CII molto diversi tra loro. 
 
130 Al contrario, soprattutto  il  bio-diesel  potrebbe  essere  allo
stato attuale l'unica via percorribile per iniziare immediatamente ad
abbattere l'impronta di  carbonio  di  una  larghissima  parte  delle
flotta esistente, in attesa che  per  i  fuel  alternativi  emergenti
siano   resi   disponibili   adeguati   livelli   di   produzione   e
distribuzione, tenendo anche conto che i tempi di sostituzione  delle
flotte saranno necessariamente pluridecennali, per ragioni  tecniche,
economiche e di capacita' produttiva della cantieristica mondiale. 
 
131 I primi fuel distillati come l'MDO o residuali come  l'HFO,  sono
largamente preponderanti ma le navi alimentate con  l'LNG  (Liquefied
Natural Gas) stanno crescendo in numero ed in dimensione. 
 
132 Attualmente sono presenti ed operativi sul  territorio  nazionale
due  depositi  di  GNL  (Oristano  e  Ravenna)  e  tre  terminali  di
rigassificazione (Rovigo, Livorno,  Panigaglia),  questi  ultimi  non
sono ancora in grado di fornire servizi di  bunkeraggio  ma  sono  in
corso progetti in fase avanzata di adeguamento di tali infrastrutture
per poter garantire servizi  di  small  scale  e  di  reloading,  per
soddisfare la domanda dei mezzi navali alimentati a GNL. 
 
133 Rispetto all'utilizzo di un  combustibile  tradizionale,  tenendo
conto del contenuto energetico dei diversi fuel, il calcolo porta  ad
una diminuzione dell'ordine del 25%  della  CO2  emessa,  consentendo
alla nave di rispettare piu' facilmente  le  sempre  piu'  stringenti
normative in materia di emissioni  di  CO2.  Da  un  punto  di  vista
ambientale, l'utilizzo di gas liquefatti come GNL e GPL  consente  di
traguardare importanti riduzioni delle emissioni  di  altre  sostanze
inquinanti, con riduzioni fino al 90% delle emissioni di PM,  NOx  ed
SOx. L'impronta carbonica dei prodotti risulta ancor  piu'  rilevante
se si considera che  la  futura  disponibilita'  di  prodotti  bio  e
rinnovabili  (bioGPL,   bioGNL,   dimetiletere   rinnovabile)   sara'
direttamente   implementabile   sia   nell'infrastruttura   logistica
(stoccaggio e distribuzione) sia negli apparecchi utilizzatori, senza
necessita' di apportare alcun tipo di adeguamento  significativo.  Lo
sviluppo delle filiere bio e  rinnovabili,  inoltre,  consentira'  di
attivare  importanti  sinergie  industriali  in  ottica  di  economia
circolare, valorizzando  ancor  piu'  il  comparto  marittimo  in  un
approccio di sistema integrato. 
 
134 L'edizione 2022 dello studio  «Maritime  Forecast  to  2050»  del
Det-Norske-Veritas  riporta  che  il  numero  di  navi  in   servizio
alimentato a GNL e' pari a  923  unita',  equivalenti  al  5,39%  del
tonnellaggio mondiale. 
 
135 La  riduzione  di  velocita',  con  una  conseguente  amplificata
riduzione dei consumi, e' uno dei pochi parametri attraverso  cui  in
molti casi si puo' agire per diminuire l'impronta di carbonio di  una
nave. Occorre osservare che la  riduzione  di  velocita'  implica,  a
parita' di domanda di trasporto, l'inserimento sulla linea  di  altra
capacita' di carico, ossia di altre navi. In questo modo  si  rischia
che, per rendere compliant alla norma la singola nave, se  ne  riduca
la velocita' in una misura  tale  che  sia  necessario  inserire  una
seconda unita' nella stessa linea, con un risultato positivo  per  la
singola nave ma negativo per l'ambiente. 
 
136 Da un lato, sia il  bio-gas  sia  il  bio-diesel  possono  essere
bruciati nei motori esistenti miscelandoli (drop-in) al gas  naturale
liquefatto  o  al  diesel  tradizionali.  Dall'altro,  prelevando  il
carbonio dall'atmosfera e non dal sottosuolo  questi  fuel  risultano
carbon-neutral  ed  in  qualche  caso  addirittura   carbon-negative;
pertanto, addizionando ad esempio il  30%  di  bio-diesel  al  diesel
fossile  si  potrebbe  ottenere   una   riduzione   anche   del   30%
dell'impronta di carbonio della nave, utilizzando processi produttivi
che utilizzino energie rinnovabili. 
 
137 I biocarburanti si differenziano in via generale in tre categorie
distinte: (a) di prima generazione - quelli che vengono prodotti  con
l'utilizzo   di   materie    prime    e    destinati,    solitamente,
all'alimentazione umana o animale. Esistono giustificate perplessita'
rispetto all'utilizzo di queste biomasse ai fini della produzione  di
biofuels  perche'  potrebbero  distruggere  le   filiere   alimentari
soprattutto dei Paesi poveri ed in via di sviluppo;  (b)  di  seconda
generazione - derivano da biomasse non in competizione con  il  ciclo
agroalimentare, quindi non destinate  all'alimentazione  dell'uomo  e
degli  animali,  ossia  provenienti  da  colture  di  suoli  aridi  e
semiaridi e prodotti con tecniche che non comportano  sottrazione  di
terreno agricolo alla produzione alimentare o cambi  di  destinazione
agricola;  (c)  di  terza  generazione  (biocarburanti  avanzati)   -
prodotti  dagli  scarti  industriali,  rifiuti   organici,   biomasse
lignocellulosiche, sottoprodotti agricoli, scarti  industriali.  Tali
sono ad esempio i biocombustibili  gassosi  come  biometano  prodotto
dalla filiera della digestione anaerobica di rifiuti organici. 
 
138 HSFO (High Sulphur Fuel Oil) e VLSFO (Very Low Sulphur Fuel  Oil)
sono prodotti residuali della distillazione del petrolio, mentre  MGO
(Marine Gas Oil) ed MDO (Marine Diesel Oil) sono prodotti distillati. 
 
139 Si pensi al ruolo degli agri-hub  nei  progetti  ENI  avviati  in
Africa. 
 
140 FAME (Fatty Acid Methyk Ester) deriva da lipidi come oli vegetali
(ad esempio olio di palma, olio  di  soia,  olio  di  colza),  grassi
animali (ad esempio  olio  di  sego)  e  olio  da  cucina  usato;  ha
un'impronta di un carbonio well-to-wake che e' circa il 50%  rispetto
a quella dell'MGO (38-48 gCO2e/MJ contro 85-87 gCO2e/MJ. 
 
141  HVO  (Hydrotreated  Vegetable  Oil)  e'  prodotto  dalla  stessa
biomassa di FAME ma puo' essere prodotto anche da colture residuali e
rifiuti industriali e agricoli; a seconda della  biomassa  utilizzata
puo' avere un'impronta di carbonio well-to-wake inferiore al  10%  di
quella dell'MGO (8-48 gCO2e/MJ contro 85-87 gCO2e/MJ. 
 
142 Interim guidance on the use biofuels under regulations 26, 27 and
28 of MARPOL Annex VI (DCS and CII) (IMO MEPC.1/Circ.905). 
 
143 Come sottolineato nei precedenti paragrafi, i regolamenti europei
FuelEU Maritime e AFIR, entrambi  in  fase  finale  di  approvazione,
stabiliscono  obblighi  di  utilizzo  per  le   navi   passeggeri   e
porta-container e di  dotazione  infrastrutturale  nei  grandi  porti
europei della rete TEN-T del cold ironing. 
 
144 Per arrivare all'idrogeno verde occorre che  l'energia  elettrica
necessaria per l'elettrolisi dell'acqua, tramite la quale si  ottiene
l'idrogeno,  sia  prodotta  senza  alcuna   emissione   di   anidride
carbonica,  quindi  attraverso  parchi  eolici  o  solari,   impianti
idroelettrici  o  di  sfruttamento  delle  maree,  quindi  attraverso
energie rinnovabili, oppure attraverso l'energia nucleare. 
 
145 Come sottolineato in vari documenti  della  Commissione  europea,
«la vendita all'asta delle quote (ETS) genera entrate  considerevoli»
che gli Stati membri sono tenuti  ad  impiegare  nell'azione  per  il
clima,   nella   trasformazione   energetica    e    nell'innovazione
tecnologica. 
 
146 In Italia, la disciplina nazionale delle aste  per  le  quote  di
emissione CO2 e' attualmente  contenuta  nel  decreto  legislativo  9
giugno 2020, n. 473, di recepimento della Direttiva UE 14 marzo 2018,
n. 410 che modifica la Direttiva ETS. Tale disciplina  sara'  oggetto
di revisione a seguito dell'atto di recepimento nel  diritto  interno
delle modifiche introdotte dalla nuova Direttiva  n.  959  del  2023.
L'articolo 4, comma 1 del d.lgs. 9 giugno 2020, n. 47  disciplina  il
Comitato nazionale  ETS  quale  Autorita'  nazionale  competente  per
l'attuazione delle disposizioni della Direttiva  ETS.  Ai  sensi  del
medesimo articolo, il  Comitato  e'  composto  da  dieci  membri  con
diritto di voto, di cui tre del Ministero dell'Ambiente (compreso  il
Presidente del Comitato), tre del Ministero dello Sviluppo Economico,
uno del Ministero della Giustizia con diritto di voto  esclusivamente
sulle questioni inerenti l'attivita' sanzionatoria, tre del Ministero
dei  Trasporti  e  delle  Infrastrutture  (di  cui  due  appartenenti
all'Ente nazionale per l'aviazione civile (ENAC)) con diritto di voto
esclusivamente sulle questioni inerenti al trasporto aereo. 
 
147 Regolamento UE n. 1380 del 2013 
 
148 Artt. 38 e ss. 44 TFUE 
 
149 Tra queste, a titolo di esempio si segnalano: normativa  relativa
alle  visite  mediche  dei  marittimi,  sproporzione  delle   tabelle
medicinali di bordo, irreperibilita' di medicinali  e  delle  bombole
ossigeno medicale di bordo. 
 
150 La disciplina lavoristica del  settore  vede  la  coesistenza  di
normative internazionali ed europee, in aggiunta al complesso  quadro
normativo  italiano.  In  ambito  internazionale,   caposaldo   della
disciplina del lavoro marittimo e' la Maritime Labour Convention  del
2006, la quale presenta un quadro normativo di base applicabile nella
quasi totalita' dei contesti marittimi  nazionali.  Nella  disciplina
internazionale si inserisce  una  normativa  nazionale  speciale  del
lavoro  marittimo   estremamente   regolata,   affidata   a   diverse
Amministrazioni facenti capo a differenti dicasteri, ed in molti casi
non piu' adeguata alle dinamiche legate all'attivita' di  navigazione
moderna e alla relativa gestione del rapporto di lavoro. 
 
151  Si  fa  riferimento,  in  particolare,  (i)  alle  procedure  di
convalida degli imbarchi e sbarchi  dei  marittimi,  delle  carte  di
bordo, dei registri dell'orario di lavoro,  ancora  obbligatoriamente
cartacee, (ii) alle procedure di arruolamento del personale marittimo
(artt. 328 e 329 cod. nav.), con la quale, sulla base della  positiva
esperienza maturata nel periodo pandemico, si propone di unificare in
un'unica   disposizione,   equiparandole,   la   procedura   per   la
stipulazione delle convenzioni di arruolamento in Italia e quella per
la stipulazione delle convenzioni di arruolamento all'estero, facendo
sempre salva la  specialita'  del  contratto  di  arruolamento  e  la
solennita' della forma prevista  dalle  vigenti  disposizioni,  (iii)
alle procedure di impiego dei marittimi su mezzi dello  stesso  tipo,
appartenenti al medesimo armatore, adibiti  al  servizio  nell'ambito
dei porti e delle rade o a servizi pubblici di  linea  o  privati  di
carattere locale e nazionale, anche rientranti sotto la competenza di
autorita' marittime diverse. 
 
152 La specialita' della  materia  emerge  con  particolare  evidenza
dalla questione relativa all'incremento  del  contributo  addizionale
NASpI, dovuto nei casi di rinnovo del contratto  di  lavoro  a  tempo
determinato, la cui  attribuzione  e'  finalizzata  a  disincentivare
l'abuso della forma del contratto a termine. Da piu' parti si segnala
la necessita' che venga chiarita al piu' presto l'inapplicabilita' ai
contratti di arruolamento di cui all'art. 325 cod.  nav.  proprio  in
virtu' della specialita' della materia e posto  che  il  rapporto  di
lavoro   marittimo   risulta   strutturalmente   caratterizzato    da
discontinuita', secondo una logica di avvicendamento tra  imbarchi  e
sbarchi sull'unita' navale. 
 
153 Cfr. «Rapporto Shipping Industry Italia  -  Il  contributo  della
Shipping Industry al sistema Paese» - Studio Nomisma 2021. 
 
154 Si fa  riferimento,  ad  esempio,  a  direttori  e  ufficiali  di
macchina, ufficiali elettrotecnici, elettricisti,  operai  meccanici,
carpentieri,  ottonai,  tankisti,  cuochi  equipaggio,   etc.   Nella
stagione  estiva  emerge  anche  una  forte  carenza   di   personale
alberghiero. 
 
155 Si fa riferimento, nello specifico, all'allegato  al  d.p.r.  231
del 2006 che disciplina i requisiti di accesso alle  professioni  del
mare nonche' alla legge 4 agosto 1955, n. 727e al  d.p.r.  14  luglio
1957, n. 1065 che disciplinano l'accesso alla professione  del  cuoco
di bordo. 
 
156  E'  il  noto  Regolamento  recante  le  norme  degli  uffici  di
collocamento della gente di mare. 
 
157 Misure meritoriamente  introdotte  dal  recente  decreto-legge  4
maggio 2023, n. 48, convertito,  con  modificazioni,  dalla  legge  3
luglio 2023, n.  85  che  all'art.  36 comma  1-bis implementa alcune
importanti forme di sostegno finanziario alla formazione iniziale del
personale marittimo. In particolare, il presente  disposto  normativo
ha previsto che al fine di incrementare la  sicurezza  del  trasporto
marittimo e' istituito, nello stato di previsione del Ministero delle
infrastrutture e dei trasporti, un  fondo  con  una  dotazione  di  1
milione di euro per l'anno 2023 e di 2 milioni di euro  per  ciascuno
degli anni dal 2024 al 2026, destinato all'erogazione  di  contributi
alle imprese armatoriali per la  formazione  iniziale  del  personale
impiegato  sulle  navi,  con  particolare  riferimento  alle   figure
professionali mancanti di sezioni  di  coperta,  macchine,  cucina  e
camera. 
 
158 La recente legge n. 85 del 2023, di conversione del  d.l.  n.  48
del 2023 "Lavoro", ha istituito un fondo di un milione di euro per il
2023 e due milioni per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026 destinato
all'erogazione  di  contributi  alle  imprese  armatoriali   per   la
formazione iniziale del personale, con particolare  riferimento  alle
figure professionali mancanti di sezioni di coperta, macchine, cucina
e camera. 
 
159 Nell'ambito della riconosciuta specialita' del lavoro  marittimo,
ed in considerazione della natura complessa ed estremamente tecnica e
faticosa che caratterizza l'attivita' lavorativa condotta a bordo del
mezzo navale, il Piano del mare riconosce l'opportunita' di valutarne
l'inserimento all'interno dell'elenco dei lavori usuranti. 
 
160 La convenzione STCW dell'IMO  e'  una  delle  quattro  principali
convenzioni marittime  su  scala  mondiale.  Le  altre  tre  sono  la
Convenzione internazionale per la salvaguardia della  vita  umana  in
mare  (SOLAS),  la  Convenzione  internazionale   sulla   prevenzione
dell'inquinamento  marino  (MARPOL)  e  la  Convenzione  sul   lavoro
marittimo (MLC). Nel gennaio  del  2006  e'  iniziata  una  revisione
generale  della  Convenzione  STCW,  culminata  nella conferenza  dei
Contraenti della Convenzione STCW, (Manila, 2010)  nella  quale  sono
stati  approvati,  tra  gli  altri,  una  serie  di  emendamenti  che
aggiornano, anche alla luce delle nuove tecnologie, gli  standard  di
competenza     richiesti      e introducono      nuovi      requisiti
per l'addestramento e la certificazione. 
 
161 L'art. 8 rubricato «Viaggi costieri» del d.lgs. n. 71 del 2015 al
comma 1 dispone che: 
- «[.] Le disposizioni del presente decreto  si  applicano  anche  ai
lavoratori marittimi che prestano servizio a bordo di  navi  battenti
bandiera italiana, adibite alla navigazione costiera»; e al comma 2: 
-  «[.]  Con   provvedimenti   dell'autorita'   competente   di   cui
all'articolo 3, comma 1, possono essere determinate disposizioni piu'
favorevoli, che soddisfano  le  disposizioni  della  sez.  A/1-3  del
codice STCW, in materia di istruzione e formazione per  i  lavoratori
marittimi che prestano la propria opera a  bordo  di  unita'  adibite
esclusivamente a viaggi costieri. [.]». 
 
162 Sul punto si osserva che nel 2018, a  seguito  di  una  procedura
d'infrazione aperta nei confronti dell'Italia dalla  Commissione  nel
2017  su  specifici  rilievi  posti  dall'EMSA  che  riguardavano  la
corretta  attuazione  della  direttiva  2008/106/CE  del   Parlamento
europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008, il Ministero ha  dovuto
integrare il percorso professionale per la navigazione costiera per i
marittimi in possesso delle abilitazioni di coperta (soprattutto  gli
ufficiali) impiegati su unita' con stazza uguale o superiore a 500 GT
(vds. Decreto ministeriale del MIT del 22 novembre 2018 allegato). 
 
163 In coerenza con gli obiettivi stessi posti dal PNRR, il quale  ha
definito come prioritaria la formazione continua e competitiva  delle
professionalita' impiegate nei  settori  maggiormente  coinvolti  dal
profondo processo di evoluzione tecnologica oggi in corso. Da  questo
punto di vista, l'esperienza nell'utilizzo dello strumento del  Fondo
Nuove Competenze ha dimostrato il valore del modello. 
 
164 Introdotti nel nostro ordinamento con d.p.c.m. 25  gennaio  2008,
gli  ITS  hanno  rappresentato  la  prima  esperienza  in  Italia  di
un'offerta   formativa   post-secondaria   e    non    universitaria,
professionalizzante, simile a  diversi  modelli  consolidati  e  gia'
presenti in altri Paesi UE, quali le Fachhochschule  ("scuola tecnica
superiore") tedesche o il Brevet  Technicien  Superieur ("licenza  di
tecnico superiore") francese. Questa tipologia di istituto, in ambito
europeo, e'  accomunata  dalle  caratteristiche  di:  1.  cercare  di
favorire l'inserimento diretto nel mondo del  lavoro;  2.  rispondere
alla richiesta delle aziende di personale  con  formazione  terziaria
non  universitaria,  dotato  di  esperienza  pratica;  3.  essere  il
naturale proseguimento di un precedente percorso formativo svolto  in
alternanza scuola-lavoro; 4. permettere anche la formazione  continua
di professionisti gia' impiegati. 
 
165 Detto elemento, basato su un approccio alla formazione  anche  di
tipo esperienziale a bordo  delle  navi,  ha  dimostrato  la  propria
efficacia sia nel consolidamento delle  competenze  tecniche  oggetto
dell'erogazione della formazione,  sia  dal  punto  di  vista,  forse
ancora  piu'  rilevante,  dell'attrattivita'  delle  opportunita'  di
carriera nel settore marittimo in fase di orientamento  professionale
degli studenti che si affacciano al mondo del lavoro. 
 
166 ITS come: ITS BACT -  Tecnologie  Innovative  per  i  Beni  e  le
Attivita' Culturali e Turistiche, Tecnico Superiore  per  il  Turismo
Crocieristico Internazionale, Tecnico  superiore  responsabile  delle
produzioni  e  delle  trasformazioni   agrarie,   agro-alimentari   e
agro-industriali nell'ambito della cucina di bordo. 
 
167 Y&B il corso per diventare Tecnico con  conoscenza  di  tutto  il
ciclo produttivo di un cantiere nautico, YAS per specializzarsi nella
gestione dell'imbarcazione generale, negli impianti e  apparati,  MYM
per diventare esperto nella gestione delle Marine o PTP  Super  Yacht
Academy. 
 
168 Cfr. C.C.N.L. dei Lavoratori dei porti. 
 
169 Vale a dire l'indennita' di mancato avviamento. 
 
170 Marinaio autorizzato alla pesca, Meccanico  motorista,  Meccanico
navale di 2^ classe, Motorista  abilitato,  Capobarca  per  la  pesca
costiera. 
 
171 Cfr. art. 3, d.lgs. (CpS) 12 agosto 1947, n. 869, recante  «Nuove
disposizioni sulle integrazioni salariali». 
 
172 Il Piano si svilupperebbe secondo due  obiettivi  cardine,  quali
sono il necessario consolidamento dei  processi  di  diversificazione
delle forniture energetiche, nell'ottica  di  un'eliminazione  totale
della dipendenza italiana dal  Gas  di  provenienza  russa  entro  il
periodo 2024/2025, e la qualificazione dell'Italia in Europa come hub
energetico di riferimento per il Mediterraneo. 
 
173 Dal  punto  di  vista  delle  conoscenze  sui  georischi  marini,
l'Italia e' particolarmente avanzata. In quest'ambito, si segnala  il
progetto  MAGIC  («MArine  Geohazard  along  the  Italian   Coasts»),
condotto dal Dipartimento di Protezione Civile negli anni  2007-2013,
finalizzato alla mappatura dei lineamenti di pericolosita'  dei  mari
italiani. Tale iniziativa, che ha coinvolto l'intera comunita'  degli
istituti di ricerca operanti nel campo della geologia marina, con  un
budget superiore ai 7 milioni di euro, ha rilevato  come  nei  nostri
mari i lineamenti di pericolosita' siano estremamente  frequenti.  In
particolare, sono stati individuati oltre 200 "Punti di  Criticita'",
successivamente classificati e gerarchizzati in collaborazione con il
Dipartimento di Protezione Civile, selezionando 18 testate di canyon,
8 frane, 3 lineamenti tettonici, 3 apparti vulcanici  e  3  aree  con
fuoriuscita di fluidi in cui  le  condizioni  di  pericolosita'  sono
state ritenute particolarmente gravi. I risultati della mappatura non
solo  hanno  evidenziato  la   rilevanza   del   fenomeno   ma   gia'
costituiscono  uno  strumento  operativo  per   l'individuazione   di
lineamenti responsabili di  eventi  futuri  e  di  definizione  della
situazione ex ante per la comprensione dei cambiamenti intervenuti. 
 
174 Tale monitoraggio e' possibile, ad  esempio,  attraverso  rilievi
batimetrici ripetuti nel tempo  integrati  dall'analisi  di  immagini
satellitari ad alta risoluzione. 
 
175 Si fa riferimento, ad  esempio,  al  progetto  MAGIC,  menzionato
nella nota 174. 
 
176 A titolo di esempio si puo' citare il porto di Gioia  Tauro,  uno
dei piu' grandi porti per container  del  Mediterraneo  e  principale
entry point per soccorsi via  nave  in  caso  di  evento  sismico  in
Calabria, il cui ingresso e' situato in prossimita' (poche decine  di
metri) della testata del Canyon sottomarino. 
 
177 La messa a punto di strumentazioni per il  monitoraggio  di  aree
critiche (ad es. strutture portuali soggette a cedimenti  o  versanti
potenzialmente suscettibili di  instabilita'  gravitativa,  come  nel
caso della Sciara del Fuoco  a  Stromboli)  e'  fondamentale  per  a)
individuare eventi di instabilita' sottomarina  in  concomitanza  con
eventi  sismici  rilevati  dalla  rete  sismica   e/o   di   eruzioni
vulcaniche,  al  fine  di  definirne  la  signature;  b)  individuare
possibili segnali precursori di eventi di instabilita' specie  se  ad
alto potenziale tsunami-genico; c) analizzare e  registrare  processi
erosivo/deposizionale attivi a fondo mare, eventualmente correlandoli
ad eventi meteomarini o di piena fluviale di elevata intensita'. 
 
178 I Laboratori  Nazionali  del  Sud  (LNS)  sono  uno  dei  quattro
laboratori dell'Istituto Nazionale di Fisica  Nucleare,  con  sede  a
Catania. Svolgono diverse attivita' legate alla fisica e alla  fisica
delle particelle. Per l'Astrofisica Particellare  e'  in  costruzione
una grande infrastruttura di  ricerca  sottomarina  (KM3NeT)  per  la
rivelazione di neutrini presso una sede dei LNS situata  a  Portopalo
di Capo Passero (SI). KM3NeT e' il piu' grande telescopio sottomarino
mai   realizzato.   L'osservatorio   sottomarino   consentira'   agli
scienziati di identificare le sorgenti dei neutrini di  alta  energia
provenienti da eventi catastrofici nell'universo, e  di  studiare  le
proprieta' fondamentali di queste particelle, le piu' elusive che  si
conoscano perche' interagiscono pochissimo con la materia e,  proprio
per questo,  per  osservarle  sono  necessari  rivelatori  di  grandi
dimensioni. 
Ai LNS sono inoltre  operativi  una  sala  di  irraggiamento  per  la
proton-terapia  (CATANA),  un  laboratorio  per  i   beni   culturali
(LANDIS), un laboratorio per la  radioattivita'  ambientale  e  altri
laboratori  per  attivita'  multidisciplinari  (fotonica,   biologia,
chimica, ecc.). 
 
179 Vds. Direttiva CE n. 56 del 2008. 
 
180 La posizione dell'osservatorio e' strategica  anche  per  la  sua
vicinanza al vulcano Etna. L'interpretazione delle misure  geofisiche
prese  a  mare  alla  profondita'  di  2000   metri,   congiuntamente
all'analisi dei dati rilevati  dalle  stazioni  geofisiche  a  terra,
contribuiscono a migliorare la conoscenza del vulcano. 
 
181 Istituita nel 1994 in base alla Convenzione delle  Nazioni  Unite
sul diritto del mare (UNCLOS), l'International Seabed Authority, ISA)
si occupa di amministrare, per conto degli Stati membri,  le  risorse
minerarie dei fondali marini dell'Area,  nonche'  di  assicurare  che
l'ambiente marino sia protetto nello svolgimento di queste  attivita'
e infine che la  ricerca  scientifica  marina  e  la  conoscenza  dei
fondali vengano promosse. 
 
182 Inoltre, l'Italia ha  contribuito  ai  lavori  della  commissione
tecnico legale in  tutte  le  fasi  piu'  rilevanti  delle  attivita'
dell'ISA,  da  quelle  organizzative  del  suo  funzionamento,   alla
redazione dei regolamenti di esplorazione sino alla preparazione  del
codice  di  sfruttamento.  Esperti  italiani  provenienti  a  diverse
discipline sono, infatti, stati eletti membri della  Commissione  sin
dal 1997. 
 
183 In questo contesto, si ricorda la disciplina  internazionale  che
regola la posa dei cavi sottomarini, in particolare la Convenzione di
Montego Bay del 1982 sul diritto del mare, che  distingue  le  regole
esistenti per il mare territoriale da una parte, e la Zona  economica
esclusiva  e  il  mare  internazionale  dall'altra.   Per   il   mare
territoriale (fino a 12 miglia dalla linea di base) la posa  di  cavi
sottomarini  cosi'  come  il  collegamento  con   le   infrastrutture
terrestri  puo'  avvenire  solo   con   il   consenso   dello   Stato
territoriale, che ne disciplina anche il percorso della posa  nonche'
le modalita' di protezione. Nella zona economica  esclusiva  (fino  a
200 miglia nautiche dalla linea di  base)  vige  il  principio  della
liberta'  della  posa  dei  cavi  sottomarini.   Sebbene   lo   Stato
territoriale possa richiedere di approvarne il  tracciato  (affinche'
non interferisca con le attivita' di pesca o  sfruttamento  minerario
del sottosuolo), non ha facolta' di porre un divieto sulla  posa  dei
cavi nei confronti di altri Stati. In alto mare, infine,  si  afferma
il principio di totale liberta' di posa dei cavi sottomarini. 
 
184 Il territorio insulare italiano  e'  pari  a  circa  49.798  km²,
mentre il territorio nazionale totale ricopre una superficie di circa
301.278 km², vds. EURISPES - Istituto di Studi politici, Economici  e
Sociali, Osservatorio permanente sull'Insularita', 2023. 
 
185 Il calcolo ricomprende anche le isole dell'arcipelago spezzino  e
l'Asinara,  sostanzialmente   disabitate   o,   comunque,   con   una
popolazione inferiore a 50 unita'. Queste isole sono  dette  "minori"
in quanto hanno tutte una superficie inferiore  ai  1.000  km².  Esse
occupano un'area complessiva di oltre 800 km², di  cui  224  sono  di
pertinenza  dell'Isola  d'Elba  -  la  piu'  grande  -   seguita   da
Sant'Antioco (115,6 km²) e Pantelleria (84,5  km²);  solo  altre  tre
sono al di sopra dei 40 km² (San Pietro, Asinara, Ischia)  mentre  le
restanti sono piu' piccole. Non tutte le isole minori  sono  abitate;
lo sono poco meno di 30 per un totale di abitanti inferiore a 200mila
unita' (poco piu'  dello  0,3%  della  popolazione  italiana).  Fatta
eccezione per Ischia (oltre 62mila abitanti) e l'Isola d'Elba (31mila
abitanti circa), tutte le altre isole minori  hanno  una  popolazione
inferiore ai 15mila abitanti. Possono cosi' individuarsi 2 gruppi: il
primo, che comprende quelle con un numero  di  abitanti  superiore  a
10mila, e' composto da Capri, Sant'Antioco, le Isole Eolie  nel  loro
insieme, la  Maddalena  e  Procida;  il  secondo,  piu'  consistente,
raggruppa le isole con  meno  di  10mila  abitanti:  Pantelleria,  le
Pelagie, San Pietro, le Egadi, Ponza, Salina,  il  Giglio  e  Ustica.
Infine, ci sono realta' che hanno meno di 1.000 abitanti  (Ventotene,
le Tremiti e Capraia). Ivi, 4. 
 
186 Ivi, 5. 
 
187  Il  Fondo  e'  destinato  a  finanziare  progetti  di   sviluppo
infrastrutturale o  di  riqualificazione  del  territorio  di  Comuni
ricompresi nell'ambito delle isole  minori,  cosi'  come  individuate
dalla legge n. 448 del 2001. 
 
188 Legge recante «Bilancio di  previsione  dello  Stato  per  l'anno
finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023». 
 
189 In questi termini A. Gallia -  S.  Malatesta,  «Le  isole  minori
italiane nelle  missioni  del  PNRR.  Una  visione  sul  futuro»,  in
Documenti   geografici,   2022,   161    e    ss,    DOI:    10.19246
https://www.documentigeografici.it/index.php/docugeo/article/view/349 
 
190 V. art. 1 c. 494 l. 197 del 2022 (bilancio per l'anno 2023) ed il
successivo comma 495 che prevede: «Il fondo di cui al  comma  494  e'
destinato  al  finanziamento  di  interventi  per  la  mobilita'  dei
cittadini residenti nel territorio della Sicilia e della Sardegna». 
 
191 In tal modo,  nell'ottica  di  una  internazionalizzazione  della
telemedicina, la Sicilia  diventerebbe  una  sorta  di  cerniera  tra
l'Europa, il Continente africano ed il Medio Oriente. Dallo  sviluppo
della Telemedicina con  il  suo  impiego  nelle  emergenze  sanitarie
attraverso il sistema satellitare e' naturale  ricavarne  un  modello
validato, snello ed appropriato esportabile e condivisibile con altre
realta' sanitarie quali quelle dei Paesi del Nord  Africa,  ma  anche
del bacino del Mediterraneo e del Medio Oriente  dove  le  criticita'
sanitarie sono strettamente correlate al loro contesto sociale,  allo
stato di poverta' o di  carenza  scolastica,  oltre  ai  problemi  di
natura politica ed ai conflitti etnico-religiosi.  In  tal  modo,  la
Sicilia diventerebbe un collante di promozione culturale, sanitaria e
sociale,  quindi  di  sviluppo  sociale  di  nazioni  in   stato   di
precarieta' economica e sociale. 
 
192 L'innovazione tecnologica in sanita' pubblica con la creazione  e
l'implementazione della telemedicina e  del  monitoraggio  da  remoto
nelle aree disagiate, sulle imbarcazioni,  nei  porti  favorisce  nel
cittadino la cultura della  sicurezza  delle  cure,  ne  migliora  la
fiducia  nei  confronti  del  SSN  ed  e'  elemento  di  garanzia   e
motivazione per implementare la scelta di viaggi culturali, ma  anche
per il turismo sportivo, ecc. e, di riflesso  per  la  conoscenza  ed
interesse per il mare, per le aree protette e  per  la  tutela  delle
stesse. Molti  cittadini  oggi,  soprattutto  di  fasce  d'eta'  piu'
elevate o affette da patologie croniche e' costretto a  scegliere  le
mete turistiche  soprattutto  in  correlazione  ai  servizi  sanitari
presenti sul luogo. 
 
193 Vds.  in  tale  contesto  il  d.lgs.  n.  71  del  2015,  recante
«Attuazione della direttiva 2012/35/UE,  che  modifica  la  direttiva
2008/106/CE, concernente i requisiti minimi di formazione della gente
di mare» che gia'  prevede  la  possibilita'  di  agevolare  percorsi
semplificati - nell'ambito delle norme  stabilite  dalle  convenzioni
internazionali - per i marittimi che svolgono  il  proprio  lavoro  a
bordo delle navi impegnate nei viaggi costieri. 
 
194 Il costo della formazione e  della  certificazione  professionale
del personale marittimo e' un tema attuale, in parte  affrontato  dal
Governo con il decreto-legge 4 maggio  2023,  n.  48  (d.l.  Lavoro),
recante misure urgenti per l'inclusione sociale e l'accesso al  mondo
del lavoro poi convertito con modificazioni con legge 3 luglio  2023,
n. 85. 
 
195 In  questo  senso  anche  il  «Rapporto  dell'Osservatorio  isole
sostenibili,  Le  sfide  della  transizione  ecologica  nelle   isole
minori», edizione 2023. 
 
196 Fonte EURISPES - Istituto di Studi politici, Economici e Sociali,
Osservatorio permanente sull'Insularita', 2023. 
 
197 Ibidem. 
 
198 Vds. il Libro Bianco sull'Energia - Ancim, Nov 2019. 
 
199 Dati Osservatorio isole sostenibili, Le sfide per le isole minori
e le buone pratiche dal mondo, edizione 2022. 
 
200 Fonte EURISPES - Istituto di Studi politici, Economici e Sociali,
Osservatorio permanente sull'Insularita', 2023. 
 
201 Ibidem. 
 
202 Le linee marittime interessate a questi servizi, classificati  di
"corto raggio", riguardano - per lo piu' - servizi marittimi regolari
connotati da  obblighi  di  servizio  pubblico  e,  in  alcuni  casi,
disciplinati da contratti di  servizio  pubblico.  L'eta'  media  dei
mezzi Ro-Pax si attesta ad oltre  i  35  anni,  mentre  quella  delle
unita' veloci e' superiore ai 25 anni. In termini di stazza lorda, su
un totale di circa 225.000 TSL, l'89% circa e' costituito  da  unita'
Ro-Pax e il restante 11% da unita' veloci. 
 
203 Fonte EURISPES - Istituto di Studi politici, Economici e Sociali,
Osservatorio permanente sull'Insularita', 2023. 
 
204 Ibidem. 
 
205 Fonte «XI Rapporto  Nazionale  sull'Economia  del  Mare»,  Centro
Studi Tagliacarne - Unioncamere - OsserMare. 
 
206 Deloitte &Touche, Universita' di Genova e Universita' di Amburgo. 
 
207 Direttiva CE del Parlamento Europeo e del consiglio  12  dicembre
2006, n. 123. 
 
208 IPCC, 2021: Climate Change  2021:  The  Physical  Science  Basis.
Contribution of Working Group I to the Sixth Assessment Report of the
Intergovernmental Panel on Climate Change  [Masson-Delmotte,  V.,  P.
Zhai, A. Pirani, S.L. Connors, C. Pean, S. Berger, N. Caud, Y.  Chen,
L. Goldfarb, M.I. Gomis, M. Huang, K.  Leitzell,  E.  Lonnoy,  J.B.R.
Matthews, T.K. Maycock, T. Waterfield, O. Yelekçi, R. Yu, and B. Zhou
(eds.)]. Cambridge University Press, Cambridge,  United  Kingdom  and
New York, NY, USA, 2391 pp.  doi:10.1017/9781009157896.  IPCC,  2022:
Climate  Change  2022:   Impacts,   Adaptation   and   Vulnerability.
Contribution of Working Group II to the Sixth  Assessment  Report  of
the Intergovernmental Panel on Climate Change  [H.-O.  Pörtner,  D.C.
Roberts, M. Tignor, E.S. Poloczanska, K. Mintenbeck, A.  Alegria,  M.
Craig, S. Langsdorf, S. Löschke, V. Möller, A. Okem, B. Rama (eds.)].
Cambridge University Press. Cambridge University Press, Cambridge, UK
and New York, NY, USA, 3056 pp., doi:10.1017/9781009325844. 
 
209  Comunicazione  della  Commissione  al  Parlamento  europeo,   al
Consiglio, al Comitato Economico e  Sociale  Europeo  e  al  Comitato
delle Regioni «Plasmare un'Europa resiliente ai cambiamenti climatici
-  La  nuova  strategia  dell'UE  di   adattamento   ai   cambiamenti
climatici». Bruxelles, 24.2.2021 COM(2021) 82 final. 
 
210
https://www.mase.gov.it/sites/default/files/archivio/allegati/clima/s
trategia adattamentoCC.pdf. La Strategia, con i tre rapporti  che  la
supportano,  rappresenta  un  primo   quadro   di   riferimento   per
l'adattamento nazionale e fornisce obiettivi, principi ed un  set  di
azioni settoriali ed intersettoriali di adattamento. 
 
211                                                              Cfr.
https://climate-adapt.eea.europa.eu/en/knowledge/tools/adaptation-sup
port-tool. 
 
212 Eventi di mareggiate e acqua alta eccezionale a Venezia descritti
in Il clima in Italia nel 2022, Report SNPA 36/2023. 
 
213 Cfr. IPCC FAQ 5.1: How is life in the  sea  affected  by  climate
change' https://www.ipcc.ch/srocc/about/faq/final-faq-chapter-5 
 
214 Vds. Il clima in Italia nel  2022,  Report  SNPA  36/2023:  stime
aggiornate della temperatura dei mari italiani. 
 
215 Trae fondamento sia dal Trattato  sul  funzionamento  dell'Unione
europea (art. 174) sia dalla Costituzione italiana (art. 3, comma  2,
e art. 119, comma 5) che richiedono interventi specifici per favorire
uno sviluppo armonico e una rimozione  degli  squilibri  economici  e
sociali. La politica di coesione e' promossa e sostenuta dall'UE  con
i  Fondi  strutturali  che  finanziano  programmi  con  una  gestione
condivisa tra Stato membro e Commissione. 
 
216 La finalita' degli interventi  CTE  consiste  nel  promuovere  la
collaborazione tra i territori dei diversi Stati membri  mediante  lo
sviluppo di azioni congiunte, scambi di esperienze e  costruzione  di
reti tra attori nazionali, regionali e locali  per  contribuire  allo
sviluppo economico, sociale e territoriale. 
 
217 I quali comprendono: Interreg Area Alpina, Interreg  ESPON  2030,
Interreg EURO MEDITERRANEO  (EURO  MED),  Interreg  Europa,  Interreg
Europa  centrale,   Interreg   Francia-Italia   (ALCOTRA),   Interreg
Grecia-Italia, Interreg IPA  ADRION,  Interreg  IPA  South  ADRIATIC,
Interreg Interact, Interreg Italia-Austria, Interreg  Italia-Croazia,
Interreg Italia-Francia (Marittimo), Interreg Italia-Malta,  Interreg
Italia-Slovenia, Interreg Italia-Svizzera, Interreg NEXT  Bacino  del
Mediterraneo (NEXT MED), Interreg  NEXT  Italia  Tunisia  e  Interreg
URBACT IV. 
 
218 Circa 86 programmi: 64 Transfrontalieri di cui:  49  sui  confini
interni dell'UE, 10 sui confini con i Paesi in pre-adesione (Interreg
IPA)  e  5  sui  confini   esterni   all'UE   (Interreg   Next);   13
Transnazionali  a  sostegno  di  ampie  aree   di   cooperazione;   4
interregionali  per  il  sostegno  all'efficacia  della  politica  di
coesione (Interreg Europe; ESPON; URBACT; INTERACT); 5 dedicati  alle
regioni d'oltremare https://interreg.eu/about-interreg/ 
 
219 Sono 67 programmi, declinati in 38 regionali, 10 nazionali  e  19
CTE questi ultimi interamente dedicati alla "blue economy". 
 
220 Fonte: Relazione Annuale sulla CTE 2022, consultabile al seguente
indirizzo:
https://www.agenziacoesione.gov.it/news_istituzionali/relazione-annua
le-sulla-partecipazione-italiana-ai-programmi-cte-eni-ipa-ii-anno-202
2/ 
 
221 Quattro Stati membri (Italia, Slovenia, Grecia,  Croazia)  e  sei
Paesi  non-UE  (Albania,   Serbia,   Bosnia-Erzegovina,   Montenegro,
Macedonia del Nord e Repubblica di San Marino). 
 
222 Processo di incorporazione  delle  priorita'  identificate  dalle
strategie nei Programmi della coesione, mainstream e di  cooperazione
territoriale  europea.  Sebbene  questo  processo  sarebbe  orientato
prevalentemente ai Programmi mainstream, anche in considerazione  del
loro volume finanziario, oggi la cooperazione territoriale riveste un
ruolo importante in questo sistema nella programmazione 2021-2027. 
 
223 L'UpM riunisce i Paesi  dell'Unione  europea  e  15  Paesi  delle
sponde   meridionali   e   orientali   del   Mediterraneo:   Algeria,
Bosnia-Erzegovina, Egitto, Israele,  Giordania,  Libano,  Mauritania,
Monaco, Montenegro, Marocco, Autorita' palestinese, Siria, Tunisia  e
Turchia. La Libia,  invece,  ne  fa  parte  come  Stato  osservatore.
L'Unione ha lo scopo di promuovere la stabilita' e l'integrazione  in
tutta la regione mediterranea,  al  fine  di  sostenere  lo  sviluppo
socioeconomico dei diversi Paesi  e  garantire  la  stabilita'  nella
regione. A tal fine, individua e svolge  attivita'  di  assistenza  a
progetti di interesse  regionale,  ai  quali  conferisce  il  proprio
supporto. Questi progetti ed iniziative si concentrano su sei settori
di attivita', come prescritto dagli Stati membri  dell'UpM:  sviluppo
imprenditoriale, alta formazione e ricerca, affari sociali e  civili,
energia e azioni per il clima, trasporti e sviluppo urbano,  acqua  e
ambiente. 
 
224 L'UpM prevede un doppio Segretario  generale:  uno  nominato  dai
Paesi della sponda Sud ed uno nominato da quelli della  sponda  Nord.
L'UE,  attraverso   la   Commissione   europea,   partecipa   all'UpM
costituendo una traccia e un indirizzo per l'evoluzione della  stessa
Unione. 
 
225 Vds. d.lgs. 16 agosto 2016, n. 177, art. 2, comma 1, lett. c) 1). 
 
226 L'iniziativa dei Tre Mari - Baltico-Nero-Adriatico - e'  promossa
dalla Polonia con l'avallo statunitense, con la Romania in Mar Nero e
la  Croazia  in  Adriatico  che  agiscono  da  perni.   Un'iniziativa
pervasivamente duale, civile e  militare,  che  abbraccia  i  settori
dell'approvvigionamento energetico, delle infrastrutture autostradali
e ferroviarie e quello dello sviluppo della portualita', coi progetti
europei del corridoio Gdynia/Danzica-Trieste e del progetto nazionale
di alta velocita' Trieste-Ancona. 
 
227 Episodi come quello dell'incagliamento della nave  portacontainer
Ever Given nel Canale di Suez ne  hanno  mostrato  con  chiarezza  la
vulnerabilita' e  le  conseguenze  critiche  sull'intero  sistema  di
logistica e approvvigionamenti mondiale. 
 
228 Comunicazione della Commissione Europea 17 maggio  2021,  n.  240
final.