(Allegato-art. 6)
                               Art. 6. 
 
          Elementi che comprovano il legame con l'ambiente 
 
    I Sanniti che hanno abitato il territorio molisano hanno  fondato
e  sviluppato  la   propria   organizzazione   sociale   e   militare
principalmente sulla pastorizia e l'allevamento di vacche  da  latte.
Erano al pari dei romani grandi consumatori e produttori di formaggi,
che commerciavano attraverso le loro efficienti vie di comunicazione. 
    Numerosi  scritti  testimoniano  che  l'invenzione   stessa   dei
formaggi a pasta filata, tra cui il fior  di  latte  e'  strettamente
legata a  questa  terra  e  l'antica  pratica  della  transumanza  ha
letteralmente  plasmato  la  cultura,  il   paesaggio,   la   storia,
l'urbanizzazione, la religione, i costumi, la lingua, le  festivita',
l'economia di questo territorio. 
    Nel Molise, negli anni '70 tra gli operatori del  settore  si  va
affermando il nome «Fior di latte molisano» che si diffonde anche tra
i consumatori. Con lo spirito  di  valorizzare  i  prodotti  lattiero
caseari molisani un gruppo di  aziende  organizzate  sotto  forma  di
consorzio - Caseari molisani consorziati (C.M.C) presentano i  propri
prodotti, tra cui il «Fior di latte molisano», a Milano nel  1977  in
occasione della manifestazione Expo -  Turismo  '77  e  ottengono  il
diploma di merito «medaglia d'oro». 
    Il decreto  ministeriale  n.  22615  del  29  dicembre  1988  del
Ministero dell'agricoltura  e  foreste  -  Direzione  generale  della
produzione agricola - Atlante dei prodotti tipici:  I  Formaggi  -  a
cura dell'Istituto nazionale di sociologia rurale inserisce il  «Fior
di latte molisano» tra i prodotti tipici, identificando come zona  di
produzione tutto il territorio molisano. 
    Il legame con il territorio e l'ambiente di produzione del  «Fior
di latte molisano» e' determinato da una pluralita' di fattori, fra i
quali possiamo ricordare la tipicita' del latte, che presenta aromi e
sapori propri  legati  all'alimentazione  delle  vacche  con  essenze
foraggere tipiche locali. 
    L'ambiente pedoclimatico del  territorio  molisano,  pur  essendo
strutturalmente complesso, sotto l'aspetto agro-zootecnico ha una sua
unicita'  riconducibile  alle  influenze  caratteristiche  del  clima
mediterraneo, che ne condiziona le colture e  la  stessa  vita  degli
animali. Questa sostanziale unicita' fa si'  che  la  produzione  del
latte risenta principalmente dei  fattori  locali  e  si  differenzia
notevolmente dalle  produzioni  di  altri  territori.  Il  territorio
molisano oggetto della DOP «Fior di  latte  molisano»  dal  punto  di
vista geografico ricade nella zona di  congiunzione  tra  l'Appennino
Meridionale e quello Centrale ed e' caratterizzato da una  situazione
geologica  molto  articolata.   Viene   considerato   come   elemento
orografico di separazione/raccordo il Massiccio del  Matese,  con  il
suo  orientamento,  nordovest  -  sudest,  caso  unico  nella  catena
appenninica, gli conferisce condizioni climatiche particolari,  oltre
a rappresentare  l'ambiente  ideale  per  molte  specie  e  comunita'
vegetali. Il complesso di queste condizioni  spiega  la  peculiarita'
che, malgrado  sia  una  regione  a  modesto  sviluppo  territoriale,
raccoglie ambienti fisici eterogenei che si esprimono attraverso  una
ricchezza floristica ed un buon grado di  complessita'  fitocenotica,
frutto della commistione, ad esempio, tra specie tipiche di  ambienti
alpini con quelli strettamente mediterranei. 
    Gli habitat presenti sul territorio favoriscono la  biodiversita'
con un indice molto alto,  presenza  di  un'agricoltura  estensiva  e
conservativa nelle aree montane e ad alto  valore  naturalistico  (il
50%  della  SAU)  con  un'elevata  presenza  di  biodiversita'  negli
ecosistemi riconosciuti della Rete Natura 2000 (26% della SAU). 
    Il territorio  molisano  costituito  prevalentemente  da  rilievi
montuosi e collinari e' privo di ampie zone  pianeggianti,  le  brevi
distese esistenti sono addossate ai piedi delle  alture  dalle  quali
nascono i principali corsi d'acqua che le attraversano. Infatti, piu'
che di pianure si parla di piane, tra cui  la  piana  di  Bojano,  la
piana di  Larino,  la  piana  di  Venafro.  Relativamente  all'intero
territorio regionale si conferma il  basso  impatto  che  l'attivita'
agricola molisana esercita sull'ambiente rispetto a quanto accade nel
resto  del  paese.  A  questo  si  deve   aggiungere   la   ricchezza
rappresentata dalla rete tratturale (460 Km).  Una  rete  che  ancora
oggi viene mantenuta con il contributo degli agricoltori  e  dove  si
puo' ritrovare un alto livello di biodiversita' di flora e fauna. 
    Sotto il profilo floristico il Molise, secondo il censimento  del
2006, conta 2467 entita' pari al 32,3% della flora nazionale, che  si
attesta  a  7.634  entita'.  Il  paesaggio  vegetale  della  regione,
nonostante  la  modesta  superficie  territoriale,  presenta   dunque
un'alta diversita' floristica altamente correlata  alla  presenza  di
unita'  ambientali  diversificate  dal  punto  di  vista   climatico,
orografico e geomorfologico. 
    La pastorizia transumante rappresenta l'ultima manifestazione  di
quello che si definisce come sistema agrario «a  campi  d'erba»,  nel
quale le attivita' di allevamento prevalgono su quelle  agricole  con
un regime di campi aperti al pascolo promiscuo. 
    Pertanto, le caratteristiche chimico-fisiche e  nutrizionali  del
latte sono connesse  al  territorio  attraverso  l'alimentazione  del
bestiame e l'ambiente in cui viene allevato. Infatti, e' noto che  la
composizione del latte, in generale,  e'  strettamente  collegata  al
contesto zootecnico in cui gli animali vivono, e che all'interno  del
quadro compositivo molto importante risulta il profilo delle sostanze
volatili. Il grasso,  infatti,  e'  il  principale  responsabile  del
sapore e dell'aroma tipico del latte delle  diverse  specie,  inoltre
nella frazione lipidica sono disciolti anche la maggior  parte  degli
aromi che provengono dagli alimenti assunti dagli animali,  quali  ad
esempio  gli  aromi  delle  essenze  pascolive   montane.   Pertanto,
l'alimentazione con fieno ed erba fresca contiene piante  erbacee  di
tantissime varieta' ed erbe spontanee autoctone che trasferiscono  al
latte il sapore caratteristico della zona geografica  delimitata,  ma
anche il loro  corredo  di  proprieta'  benefiche  con  una  qualita'
elevata e una maggiore digeribilita'. 
    Tra le specie e influenze floristiche principali e' prevalente la
Campanula  fragilis,  Centaurea  centauroides,   Cymbalaria   pilosa,
Geranium asphodeloides, Cyclamen hederifolium,  Asplenium  onopteris,
Brachypodium sylvaticum, Phyllirea latifolia, Rubia  peregrina,  Rosa
sempervirens, Lonicera implexa, Buglossoides  purpurocoerulea,  Viola
alba. Queste piante risultano particolarmente ricche  in  polifenoli,
terpeni, composti carbonilici e altre sostanze volatili  che  possono
partecipare  direttamente  o  indirettamente  alla  composizione  del
«flavour» del latte. 
    Nel  complesso  le  condizioni  ambientali  e  le   tecniche   di
allevamento  svolgono  un  ruolo  importante   nel   determinare   il
microbiota   del   latte.   Ne   sono   conseguenza   le   proprieta'
organolettiche del Fior di latte molisano descritte all'art.  2,  tra
cui la struttura tenera, umida, fibrosa e compatta  della  pasta,  un
sapore dolce con una punta acidula ed altresi' un aroma delicato  con
retrogusto erbaceo (fieno, erba). 
    Contribuisce  al  legame  con  l'ambiente   anche   la   qualita'
dell'acqua del territorio molisano che sotto l'aspetto idrografico e'
costituito dai bacini dei fiumi Biferno, Trigno,  Fortore,  Volturno,
Sangro e dai torrenti e valloni intermedi. L'acqua molisana si fregia
del Marchio di qualita' «Acqua del Molise -  Qualita'  del  Matese  -
Sorgenti Rio Freddo» (di seguito «Acqua del Matese»). In primo luogo,
l'acqua  riveste  un  ruolo  essenziale   nell'allevamento,   poiche'
rappresenta un vero e proprio alimento, in  quanto  e'  necessaria  e
insostituibile al fine della sopravvivenza degli animali. L'acqua  e'
necessaria per tutti i  processi  fisiologici  quali  la  digestione,
metabolismo e trasporto dei nutrienti, eliminazione  dei  cataboliti,
dissipazione  del  calore   corporeo,   mantenimento   del   bilancio
idro-salino del corpo dell'animale. Pertanto, soddisfare i fabbisogni
idrici  delle  vacche  da  latte  tramite  acqua   di   qualita'   e'
fondamentale  per  il  raggiungimento   del   potenziale   produttivo
quanti-qualitativo e per garantire la salute animale. 
    In secondo luogo, la quantita' e la qualita' dell'acqua molisana,
risorsa idrica per eccellenza, ne fanno  un  elemento  essenziale  ed
unico  per   la   costituzione   biologica   e   chimico-fisica   dei
microelementi  dei  principali  gruppi  salini  per   garantire   una
composizione  bilanciata  che  si  riflette   nelle   caratteristiche
merceologiche e sensoriali legate al  territorio  e  all'ambiente  di
produzione del «Fior di latte molisano». 
    Infatti, l'acqua viene utilizzata  lungo  tutto  il  processo  di
produzione del Fior di latte molisano, in particolare il processo  di
filatura raggiunge una composizione e costituzione  fino  al  70%  di
acqua, oltremodo il liquido di governo in  cui  viene  conservato  il
«Fior di latte  molisano»  e'  costituito  da  acqua.  Pertanto,  sia
durante il processo produttivo che durante la conservazione del «Fior
di latte molisano» nel liquido di governo si generano tutta una serie
di scambi tra formaggio e liquido (acqua), che sono  determinati  da:
la composizione stessa del «Fior di latte molisano»,  in  particolare
il suo tenore di  umidita',  dalla  natura  del  liquido  di  governo
(acqua), la  temperatura  di  conservazione  e  la  sua  durata.  Nel
complesso, si verificano assorbimenti o cessioni di acqua dal Fior di
latte al liquido di  governo  di  componenti  solubili  come  calcio,
lattati, zuccheri o solubilizzanti per attivita' proteolitica. Questi
processi possono portare sia modificazioni  strutturali  dell'aspetto
esterno del fior di latte, nonche' influenzare il sapore  e  l'odore.
In pratica, l'acqua molisana con un bassissimo residuo fisso  e  poco
dura, con un contenuto  di  nitrati  bassissimo,  nonche'  bassissima
concentrazione di sodio, per cui viene definita leggera, contribuisce
a mantenere inalterato il sapore fresco di  latte,  l'aroma  delicato
con retrogusto erbaceo (fieno, erba) e  l'odore  fragrante  di  latte
delicatamente  acidulo  tipici  del  «Fior  di  latte  molisano».  Le
tecniche di  produzione  sono  rimaste  molto  simili  a  quelle  del
passato. La tradizione e l'alta competenza nella tecnica del  coagulo
e nella fase di filatura sono elementi  distintivi  del  processo  di
produzione  del  Fior   di   latte   molisano,   che   insieme   alle
caratteristiche del territorio molisano, ricco di biodiversita' e  di
un  patrimonio  storico  di  valore,  conferiscono  al  prodotto  una
sostanziale unicita'.