ALLEGATO A Grandezze di riferimento: definizioni, metodi di calcolo e misure Le grandezze che caratterizzano i requisiti acustici passivi degli edifici sono: 1. il tempo di riverberazione (T), definito dalla norma ISO 3382: 1975; 2. il potere fonoisolante apparente di elementi di separazione fra ambienti (R), definito dalla norma EN ISO 140-5: 1996; 3. l'isolamento acustico standardizzato di facciata (D2m,nT), definito da: D2m,nT=D2m + 10 log T/To dove: D2m=L1,2m - L2 e' la differenza di livello; L1,2m e' il livello di pressione sonora esterno a 2 metri dalla facciata, prodotto da rumore da traffico se prevalente, o da altoparlante con incidenza del suono di 45 gradi sulla facciata; L2 e' il livello di pressione sonora medio nell'ambiente ricevente, valutato a partire dai livelli misurati nell'ambiente ricevente mediante la seguente formula: ----> Vedere formula a pag. 6 della G.U. <---- Le misure dei livelli Li devono essere eseguite in numero di n per ciascuna banda di terzi di ottava. Il numero n e' il numero intero immediatamente superiore ad un decimo del volume dell'ambiente; in ogni caso, il valore minimo di n e' cinque; T e' il tempo di riverberazione nell'ambiente ricevente, in sec; To e' il tempo di riverberazione di riferimento assunto, pari a 0,5s; 4. il livello di rumore di calpestio di solai normalizzato (Ln) definito dalla norma EN ISO 140-6:1996; 5. LA Smax: livello massimo di pressione sonora ponderata A con costante di tempo slow; 6. LAeq: livello continuo equivalente di pressione sonora, ponderata A. Gli indici di valutazione che caratterizzano i requisiti acustici passivi degli edifici sono: a. indice del potere fonoisolante apparente di partizioni fra ambienti (Rw) da calcolare secondo la norma UNI 8270: 1987, Parte 7, para. 5.1. b. indice dell'isolamento acustico standardizzato di facciata (D2m,nT,w) da calcolare secondo le stesse procedure di cui al precedente punto a.; c. indice del livello di rumore di calpestio di solai, normalizzato (Ln,w) da calcolare secondo la procedura descritta dalla norma UNI 8270: 1987, Parte 7, para.5.2. Rumore prodotto dagli impianti tecnologici La rumorosita' prodotta dagli impianti tecnologici non deve superare i seguenti limiti: a) 35 dB(A) LAmax con costante di tempo slow per i servizi a funzionamento discontinuo; b) 25 dB(A) LAeq per i servizi a funzionamento continuo. Le misure di livello sonoro devono essere eseguite nell'ambiente nel quale il livello di rumore e' piu' elevato. Tale ambiente deve essere diverso da quello in cui il rumore si origina. TABELLA A - CLASSIFICAZIONI, DEGLI AMBIENTI ABITATIVI (art. 2) - categoria A: edifici adibiti a residenza o assimilabili; - categoria B: edifici adibiti ad uffici e assimilabili; - categoria C: edifici adibiti ad alberghi, pensioni ed attivita' assimilabili; - categoria D: edifici adibiti ad ospedali, cliniche. case di cura e assimilabili; - categoria E: edifici adibiti ad attivita' scolastiche a tutti i livelli e assimilabili; - categoria F: edifici adibiti ad attivita' ricreative o di culto o assimilabili; - categoria G: edifici adibiti ad attivita' commerciali o assimilabili. TABELLA B: REQUISITI ACUSTICI PASSIVI DEGLI EDIFICI, DEI LORO COMPONENTI E DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI Categorie Parametri di cui alla Ru(*) D2m,nT,w Ln,w LASmax LAeq Tab. A 1. D 55 45 58 35 25 2. A, C 50 40 63 35 35 3. E 50 48 58 35 25 4.B,F,G 50 42 55 35 35 (*) Valori di Ru riferiti a elementi di separazione tra due distinte unita' immobiliari. Nota: con riferimento all'edilizia scolastica, i limiti per il tempo di riverberazione sono quelli riportati nella circolare del Ministero dei lavori pubblici n. 3150 del 22 maggio 1967, recante i criteri di valutazione e collaudo dei requisiti acustici negli edifici scolastici.