Allegato B SCHEDA PRELIMINARE DI ANALISI DI IMPATTO DELLA REGOLAMENTAZIONE (Da inviare al DAGL e al Nucleo nella prima fase di predisposizione di uno schema di intervento): a) ambito dell'intervento, con particolare riguardo all'individuazione delle amministrazioni, dei soggetti destinatari e dei soggetti coinvolti confini soggettivi e oggettivi entro i quali opera l'intervento normativo proposto; individuazione dei "soggetti destinatari" che sono quelli compresi nelle categorie direttamente menzionate nello schema di intervento normativo; individuazione degli eventuali "soggetti coinvolti" cioe' le categorie socio-economiche sulle quali l'intervento avra' comunque un effetto; b) esigenze sociali, economiche e giuridiche prospettate dalle amministrazioni e dai destinatari ai fini di un intervento normativo motivazione della necessita' dell'intervento: aspettative di chi manifesta le esigenze e di quelle dei potenziali destinatari, anche differenziandole dagli obiettivi che si pone l'amministrazione; individuazione di esigenze e aspettative anche attraverso procedure di consultazione pubblica trasparenti e aperte a tutti i potenziali destinatari, come quella dell'Osservatorio per la semplificazione istituito ai sensi dell'art. 1, comma 2, legge n. 50/1999; c) obiettivi generali e specifici, immediati e di medio/lungo periodo indicazione, sulla base delle esigenze di cui alla lettera b), degli obiettivi del provvedimento, della loro portata (generale o specifica), dei rapporti tra gli obiettivi medesimi, dell'orizzonte temporale in cui i risultati auspicati dovrebbero manifestarsi; d) presupposti attinenti alle sfere organizzativa, finanziaria, economica e sociale presupposti organizzativi: condizioni necessarie per una corretta attuazione dell'intervento normativo da parte delle amministrazioni pubbliche, delle strutture intermedie e dei destinatari. La carenza di tali condizioni costituisce una "criticita'" (vedasi n. 5); presupposti finanziari: disponibilita' di bilancio per l'attuazione dell'intervento; presupposti economici: esistenza di ricadute su uno o piu' settori economici non direttamente ricomprese negli obiettivi dell'intervento; presupposti sociali: esistenza di ricadute di natura sociale; e) aree di "criticita'" vincoli per i quali non v'e' una ragionevole certezza che possano essere superati con un costo accettabile. Le aree di criticita' incorporano una quota non trascurabile di rischio per il buon fine dell'intervento normativo proposto. Caso particolare ed importante di criticita' e' quello delle condizioni il cui mancato soddisfacimento provoca il fallimento degli obiettivi dell'intervento; f) opzioni alternative alla regolazione e opzioni regolatorie valutazione delle opzioni regolatorie possibili; valutazione, in primo luogo, della cosi' detta "opzione nulla", cioe' dell'alternativa di lasciare immutata la situazione esistente: talvolta una migliore attuazione della regolamentazione esistente puo' rivelarsi la soluzione migliore; valutazione di opzioni che non richiedono interventi regolamentari o legislativi in senso stretto: adozione di codici di autoregolamentazione, azioni di politica economica, emanazione di direttive esplicative o informative; g) strumento tecnico normativo eventualmente piu' appropriato accertata e motivata l'inevitabilita' dell'intervento regolatorio, considerazione delle possibili opzioni tra i diversi livelli regolatori (ad esempio, un intervento sulle fonti primarie - e di che tipo: disegno di legge, decreto legislativo o decreto-legge - o su quelle secondarie - e con che tipo di regolamento: di delegificazione, governativo, ministeriale, etc.).